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Thailandia

Da qui si entra nel magico mondo delle novel thailandesi!

LAST TWILIGHT – CAPITOLO 8

La camera doppia (Storey House)

«Khun Day, non pensarci troppo. Hai già fatto del tuo meglio. In questo momento, il tuo stato mentale potrebbe non essere così buono. Il tuo amico era solo un po’ scosso. Dopo aver dormito e averci pensato un po’, forse tra una notte o due, capirà. Si renderà conto che hai perso la vista. Chi potrebbe comportarsi in modo così freddo con qualcuno in una situazione del genere?» disse Aon mentre insegnava a Day il Braille. 

LAST TWILIGHT – CAPITOLO 7

Club di badminton

L’atmosfera in auto era accompagnata da una musica leggera, i due ragazzi canticchiavano la melodia delle canzoni degli anni ’90. Mhok aveva fermato l’auto per prelevare i soldi per pagare la rata dell’auto usata di sua sorella. Dopo che Mhok aveva chiesto di farci un giro per evitare che la batteria rimanesse ferma per troppo tempo, anche Day era andato con lui. Era iniziato così l’inaspettato viaggio in macchina dei due ragazzi, che si concluse prima del tramonto. Questa volta non dovevano preoccuparsi che la madre di Day li sgridasse, dato che era appena tornata a Milano per sbrigare alcune pratiche contrattuali.

LAST TWILIGHT – CAPITOLO 6

Il soggiorno

«Phi Mhok…» gridava Day tra la folla caotica. Le persone intorno a lui erano sfocate. Chiedeva aiuto, ma tutti lo evitavano, come se fosse un essere strano a cui non bisognava avvicinarsi. Day chiamò il suo nome più e più volte. Trascinava le sue gambe senza una meta e camminava a vuoto tra la folla sconosciuta, la sua mente era vuota e non riusciva a trovare alcuna direzione da prendere. La paura arrivò al suo cuore e la vista si oscurò. E se non fosse riuscito a tornare a casa? Cosa avrebbe dovuto fare?

LAST TWILIGHT – CAPITOLO 5

Mercato Chatuchak

«Voglio che tu lo legga, è davvero bello. Non voglio assolutamente rovinarti il finale. Non ti dirò nulla su questo libro, voglio che lo legga tu stesso.» disse Aon la settimana successiva quando si fermò a fargli visita a casa sua. 

Aon si fermava da lui sempre con libri interessanti. Erano storie particolarmente divertenti, non troppo lunghe, di quelle che ti danno spunti di riflessione sulla vita così come la si affronta nella realtà. Ma il libro che stava raccomandando era uno vecchio e raro. Scritto da uno straniero che aveva visitato per poco tempo la Thailandia, era stato tradotto in tailandese una sola volta e poi era scomparso dal mercato. Aon lo aveva preso in prestito da qualcun altro, che gli aveva raccomandato di non perderlo.

«Last Twilight.»

LAST TWILIGHT – CAPITOLO 4

Strano percorso

«Khun… Khun… Khun Day!»

Il suono della voce lo fece uscire dalla trance e deglutire con la gola secca, cercando di nascondere i suoi sintomi, mentre girava la testa verso la fonte della voce.

Era nell’Associazione dei non vedenti, nell’area del volontariato, dove si incontravano per parlare delle loro esperienze, e insegnavano anche le basi per vivere da soli, nel caso in cui non avessero l’aiuto della famiglia. Day si sentiva più a suo agio a parlare della sua disabilità con loro, ancor più che con sua madre o suo fratello.

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