I LIVE TIMID, I LOVE BRAVELY – CAPITOLO 2

È sempre stato così

«Buu!» La faccia di Wun apparve all’improvviso davanti a Donthree. I suoi occhi si trasformarono in lune crescenti, sbocciando in un sorriso allegro. Al contrario, il viso di Donthree impallidì come se avesse appena visto un fantasma. Non si poteva biasimarlo dato che si stava vestendo da solo e qualcuno all’improvviso lo aveva spaventato.

Wun, rimanendo fedele alle sue parole, si presentò di prima mattina sul luogo del matrimonio; così presto che Donthree non aveva ancora finito di vestirsi. Si era intrufolato nel camerino dopo aver detto ai truccatori nella sala d’attesa che voleva fare una sorpresa allo sposo.

«Mi hai spaventato!» disse Donthree fecendo una faccia lamentosa mentre finiva di abbottonare la camicia.

Wun fece un passo indietro, lasciando spazio a Donthree mentre prendeva delicatamente un blazer bianco sartoriale dall’attaccapanni e lo indossò. Anche se Donthree sembrava calmo, Wun lo conosceva troppo bene per capire il suo nervosismo. Un sorriso materno apparve sul suo viso mentre guardava Donthree. Non posso credere che oggi sia il matrimonio di Donthree. Inoltre, sta per sposare Singh. I due hanno litigato per tutta l’università ma guarda quanto si sono rivelati dolci.

Donthree guardò il suo riflesso nello specchio una volta che fu completamente vestito, poi prese la mano di Wun. Sapeva che a Wun non piaceva lasciare il suo appartamento. Sapeva anche che Wun era spesso solo. I suoi occhi, quando pensava che nessuno lo stesse guardando, trasudavano una sorta di tristezza che Donthree non riusciva a definire.

«Grazie per essere qui.» Dontre si sedette su una sedia davanti allo specchio, portando Wun a sedersi accanto a lui.

«È il tuo matrimonio, devo essere qui.» In tono scherzoso, Wun poi continuò: «Ma ho più paura che Singh mi maledirà fino alla fine dei giorni se tu interrompessi il matrimonio per venire a prendermi.»

«Chi se ne frega di Singh? Il matrimonio dipende comunque da me.»

«Sta per diventare tuo marito ma non ti importa?»

Dontre disse maliziosamente: «Non diventerà mio marito. Lo é da molto tempo.» La mano di Donthree si allungò e diede una pacca sulla testa di Wun. «Un bambino innocente come Khun Wunsook non ha bisogno di sapere da quando o quante volte Singh è stato mio marito.»

«Oh, come durante il nostro viaggio in campeggio?» chiese Wun.

«Che viaggio in c-campeggio?» Donthree cercò di non darlo a vedere, ma tutto si rifletteva sul suo viso mentre ricordava quello che lui e Singh avevano fatto durante un particolare viaggio in campeggio che avevano fatto tutti insieme.

«Pensi che io sia stupido?» Wun ridacchiò.

«Ah ah ah…» Donthree cercò di riderci sopra. «È successo tanto tempo fa, e non è stata colpa mia. È stato Singh! Gli avevo detto di non farlo quando eri nella tenda accanto. Ma devi capire, sono seducente per natura, Singh non può tenere le sue mani lontane da me.»

«Blehh!» Wun fece una smorfia.

«Aww, quindi lo sapevi da sempre.» Donthree sorrise come un angioletto; così appropriato dato che era vestito di bianco in quel momento. «Avresti dovuto dire qualcosa se lo sapevi. Allora, quanto hai sentito?»

Wun mise il broncio e alzò il mento. «Non desidero ricordare, quindi non parliamone. Non riesco ancora a credere che voi ragazzi l’avete fatto nella tenda accanto. È una tenda, non c’erano muri. Ho provato tanta compassione per me stesso.»

Donthree ridacchiò di cuore, poi all’improvviso si fermò quando si rese conto di qualcosa. «È per questo che ti sei rifiutato di partire per il successivo viaggio in campeggio?»

«Eh sì.» Wun fece un’altra faccia imbronciata. Incrociò persino le braccia sul petto. «Sono sempre il terzo incomodo.»

«Aww, non tenere il broncio come un brutto pinguino.»

«Smettila.» Wun finse di essere severo.

«Sono stato sconsiderato nei tuoi confronti?» Il volto di Donthree ora aveva un’espressione come se il mondo stesse cadendo a pezzi. «Non volevo. Mi dispiace tanto. Davvero, non volevo.»

Ciò spinse immediatamente Wun a chiarire: «Sto scherzando, perché sei così serio? Quando mi hai invitato per il secondo viaggio in campeggio, ero occupato con il lavoro. Davvero! Non c’è bisogno di sentirsi in colpa per questo.»

«Va bene.» La faccia triste di Donthree svanì in un secondo, e lui tornò ad essere il solito spudorato. «Sai, quella notte in campeggio, Singh era così… caldo e sexy. Uffa, non ho potuto resistere. Ho provato così tanto a non emettere un suono, ma il modo in cui si muoveva, mi ha fatto-»

«C’è un bidone della spazzatura da qualche parte?» Wun intervenne. «Potrei vomitare da un momento all’altro… Oii! Ahi!» Gridò e continuò a lamentarsi perché le dita di Donthree gli stavano attaccando le guance.

Lo sposo sorrideva allegramente mentre giocava con il suo migliore amico, pizzicandogli le guance. Per quanto Wun fosse carino, adorabile, bello, dolce e splendido, era sempre solo. «Wun, il mio migliore amico, sei rimasto solo tu. Quando uscirai con qualcuno? Morirai davvero vergine?»

«Non l’hai mai sentito prima? La castità è una virtù.» Wun sorrise compiaciuto, cosa che gli fece subito guadagnare un altro pizzicotto sulla morbida guancia. «Oii-»

Proprio in quel momento, il truccatore che era lì prima che Donthree si fosse cambiato, entrò nella stanza. I due migliori amici dovettero mettere fine ai loro giocosi battibecchi mentre il truccatore dava gli ultimi ritocchi al viso di Donthree.

**********

Più avanti, quando gli ospiti iniziarono ad arrivare, Wun finì per sedersi da solo a un tavolo vicino al palco della grande sala delle nozze. Era stato trascinato lì dal suo migliore amico prima di dover andare a fare le foto con gli ospiti. Poteva percepire che lo sposo era preoccupato per il fatto che fosse solo. Di solito, ogni volta che usciva alle riunioni sociali, lui e Donthree erano come un paio di bacchette, sempre uno accanto all’altro.

Wun si era già fatto una foto con gli sposi, ma apeva che non avrebbe potuto bighellonare con Donthree. Gli sposi avrebbero dovuto ricevere le benedizioni con le loro famiglie che erano all’ingresso della sala delle nozze, salutando gli ospiti e scattando foto. Davvero, era commovente vedere come le loro famiglie accettassero il loro amore.

Le rose color pesca, le preferite di Donthree, riempivano romanticamente la sala. Mentre Wun si guardava intorno, riconobbe alcuni volti in mezzo al mare di persone. Avevano tutti un aspetto affascinante, ricco e bello.

«Ehi Wun!» una dolce voce femminile lo chiamò.

Guardò da dove veniva la voce. Era Phi Ying, la sorella di Singh. Wun le fece un cenno con la mano. Anche lei ricambiò il saluto, sorridendo brillantemente. A pochi tavoli dal suo, Ying si sedette con altre tre donne.

Wun tornò nella sua bolla. Nel corso degli anni si era abituato a sedersi da solo ai tavoli, a fare passeggiate da solo al parco, a guardare film da solo o a fare qualsiasi cosa da solo. Alcune persone avrebbero potuto sentirsi a disagio nel farsi vedere da sole, ma non Wunsook Kanjanapat.

«Nong Wun.»

Una voce bassa e tenera entrò nella sua bolla. Wun conosceva quella voce come se fosse intessuta in ogni battito del suo cuore. Dopo una pausa per prepararsi, alzò lo sguardo.

«Phi Yenn.» salutò; i suoi palmi si unirono e chinò la testa in segno di rispetto per la persona più grande.

«Three e Singh non hanno detto che saresti venuto.» Yenn si sedette sul posto accanto a Wun. L’uomo di trent’anni sembrava impeccabile in un abito formale blu scuro, bello dalla testa ai piedi. I suoi capelli, scuri e lisci pettinati all’indietro, lasciavano scoperta la fronte, trasmettendo così un aspetto di classe e più maturo del solito.

«È il matrimonio dei miei due migliori amici…» disse Wun con una vocina. «…non posso perdermelo.»

Dopo la sua risposta non vennero più scambiate parole. Ogni secondo che passava lo rendeva nervoso. I suoi occhi non osavano vagare verso il viso di Yenn. Vagando soltanto intorno alla sua spalla, o al collo, o al petto, ovunque tranne che al viso. A causa di una forza invisibile nell’aria, Wun si sentiva costretto a dire qualcosa. «Phi Yenn.» disse, ma nessuna parola gli venne in mente abbastanza velocemente.

Yenn fissò lo sguardo su Wun, aspettando che la persona nervosa parlasse. Un sorriso gentile gli abbellì il viso prima di dire: «Stavi per dire qualcosa?»

«Umm, solo che…» L’incantevole sorriso sul volto di Yenn rendeva più difficile per Wun pensare ad altre parole da dire. Mille farfalle gli volavano nel ventre, senza dargli tregua.

«… ehm, come stai?»

«Piuttosto bene.» Yenn diede una risposta semplice.

«Oh…» Wun abbassò lo sguardo. La sensazione che la persona più grande non volesse parlargli gli pesava sulle spalle, facendolo sentire più piccolo.

«Nong Wun.» lo chiamò Yenn.

«Uh-eh?» Wun alzò lo sguardo dalle sue mani sudate e fredde.

«Stai bene?»

«Sto bene…» Diede una risposta contraria a come si sentiva. «Solo che, non sono abituato a partecipare a un matrimonio.»

«Questa è la tua prima volta?» chiese Yenn. «Sei fortunato. La maggior parte delle persone che conosco sono sposate o lo sono state.»

Dopo aver detto questo, Yenn agitò la mano, guardando un gruppo di persone. Incuriosito, lo sguardo di Wun si spostò sul gruppo di belle donne che avevano catturato l’attenzione di Yenn. Prima che la persona più grande si accorgesse che lo stava guardando, abbassò la testa.

Ah, guardami, sono così nervoso… Wun iniziò a stuzzicarsi il pollice mentre pensieri insicuri gli tormentavano la mente. Fa schifo la sensazione che non gli interessi parlare con me. Ma dovrebbe preoccuparsene? Non è che io sia importante per lui.

Dopo un breve silenzio in cui Wun si era sminuito, raccolse coraggio e guardò di nuovo Yenn negli occhi, il che funzionò per un secondo.

«Non è il primo matrimonio a cui partecipo. Sono già andato al matrimonio di mio fratello.» Poi chiese qualcosa che voleva sapere: «Phi Yenn, non vuoi sposarti?»

«Non credo nel matrimonio.» disse, e ancora una volta la sua attenzione si spostò su un altro gruppo di persone.

Yenn era un pubblico ministero, ma ora gestiva il proprio studio legale. A volte lavorava su casi di divorzio. Questo era quello che aveva detto Donthree. Wun presumeva che il bell’avvocato non credesse nel matrimonio perché era continuamente testimone della fine ufficiale di una coppia.

Nel corso degli anni, Wun aveva visto Yenn al telegiornale. Alcuni dei suoi casi erano di alto profilo, soprattutto quando era ancora col vecchio lavoro e si occupava di crimini atroci. Wun non riusciva a immaginare di fare le cose che faceva Yenn. La sua fragile mente non sarebbe stata in grado di sopportare i raccapriccianti dettagli della crudeltà che un essere umano poteva infliggere a un altro essere umano.

«E tu, Nong Wun?» chiese Yenn. «Three e Singh sono sposati. Non vuoi essere come loro?»

La mano di Wun si portò al collo e si grattò. Un debole sorriso si arricciò sul suo viso mentre scuoteva la testa, dicendo: «Non sono fortunato come Donthree e Singh.»

«Sei ancora carino come sempre. Sono sicuro che prima o poi troverai qualcuno.» Yenn sorrise, traboccante di fascino come un magnanimo protagonista maschile in una serie che Wun guardava.

Se sono carino, allora come mai non ti piaccio? Wun si chiese silenziosamente nella sua mente. Quando sarà esattamente, prima o poi? Non puoi essere tu quel qualcuno? Vorrei che tu fossi il mio qualcuno. E non sorridermi in quel modo. Il mio cuore non ce la fa più. I suoi pensieri finirono improvvisamente quando Yenn gli prese la mano.

«Smettila di grattarti. Hai il collo rosso.» Yenn si portò in grembo la mano fredda e sudata e la tenne lì. Wun, con il cuore che batteva forte, sedeva congelato mentre mille domande gli frullavano per la testa.

Perché, Phi Yenn, mi tieni la mano? Non sai che non dovresti? Questo fa sì che uno stupido come me ci pensi ancora troppo… Dovrei farti spostare la mano, dovrei davvero, ma non sto facendo niente… A quanto pare sono ancora uno stupido con cui pui giocare come vuoi, come hai fatto in passato.

«Ai Wun!»

Wun tolse immediatamente la mano da quella di Yenn. Alzò lo sguardo verso la fonte dell’urlo. Un gruppo di uomini stava venendo dalla sua parte. Non erano suoi amici. Ma più di Singh. Wun era più vicino a Donthree, quindi non era così vicino agli amici di Singh.

«Oh merda, non posso credere che tu sia qui! Pensavo fossi caduto a terra da qualche parte! Come stai?!»

Dissero un sacco di cose e fecero infinite domande mentre Wun rispondeva con poche parole. Ora non era proprio dell’umore giusto per recuperare le notizie arretrate sugli amici di Singh; c’era Yenn seduto al suo fianco.

Abbassate i toni. Perché vi parlate uno sopra l’altro? Wun iniziò a rimproverare mentalmente quegli uomini chiacchieroni. Sembrava che Yenn si fosse arrabbiato o che avesse visto persone che conosceva perché si alzò dal tavolo. Ora si trovava a pochi metri di distanza e conversava con un gruppo di anziani.

Phi Yenn mi ha lasciato così facilmente.

«Non andartene troppo presto!» disse uno degli amici di Singh. «Dobbiamo incontrarci durante l’after party.» Quelle furono le ultime parole del gruppo prima di sedersi al tavolo.

Sigh. Wun annuì a quanto detto, ma sapeva che non sarebbe rimasto per l’after party. Non sarebbe rimasto a farsi bombardare da infinite domande sulla sua vita, a cui tra l’altro non aveva alcun desiderio di rispondere. Era difficile spiegare alla gente che quella era la vita che preferiva condurre. Anche se non gli piaceva uscire e incontrare gente, ciò non significava che viveva una vita miserabile. La gente lo associava sempre come silenzioso, poi lo identificava come pietoso.

Pur sentendosi ancora un po’ confuso dall’intera interazione avuta con Yenn, specialmente sulla parte del tenersi per mano, Wun si alzò e andò in bagno. Quella doveva essere la sensazione che provano le persone quando incontrano una vecchia fiamma, ma poteva essere considerata una vecchia fiamma il fatto che non erano mai usciti insieme? Mentre Wun si lavava le mani, intravide il suo riflesso nello specchio.

Sembri ancora debole… La sua voce interiore diceva alla persona allo specchio. Sei ancora debole.

Wun fece un respiro profondo prima di lasciare lo specchio, sperando di lasciare dietro al vetro la sua fragilità.

In un corridoio vuoto, un lampadario dorato pendeva maestoso dal soffitto. Lussuoso, elegante, costoso, un luogo adatto per il matrimonio di Donthree e Singh poiché entrambi provenivano da famiglie benestanti, qualcosa con cui Wun non riusciva a identificarsi. Aveva frequentato la loro stessa scuola grazie ad una borsa di studio per la quale aveva perso il sonno studiando. Non si pentiva mai del duro lavoro che aveva svolto. Gli aveva dato quello che aveva oggi. Una casa. Una professione. E delle relazioni.

La preziosa amicizia che aveva trovato con Donthree era come destino: durante la prima settimana del primo anno, furono accoppiati insieme da un professore per un progetto lungo un semestre. Tre settimane dopo, Singh fu aggiunto al loro gruppo. Donthree era un pappagallo così loquace mentre Singh si arrabbiava per quanto Donthree parlava. Quei due si sarebbero scontrati praticamente su tutto.

I ricordi del passato risuonano nella testa di Wun mentre ricordava i mesi in cui Donthree e Singh cercavano di nascondere la loro relazione. Dato che Donthree aveva picchiato e maledetto Singh così a lungo, era troppo imbarazzato per ammettere a Wun che stava uscendo con l’unica persona che secondo lui era peggio degli scarafaggi – e odiava gli scarafaggi con ogni singola cellula del suo corpo. Nel frattempo Wun lo sapeva solo osservandoli. Era così ovvio. Era con loro tutto il tempo, come diavolo potevano aspettarsi che non si accorgesse dei cambiamenti?

Ad un certo punto, Wun era abbastanza sicuro che Singh sapesse che lui lo sapeva, ma poiché nessuno dei due ne parlava, l’intera farsa continuò per qualche altra settimana finché Wun non si era imbattuto in loro mentre si baciavano a casa di Donthree.

Poi, c’erano stati momenti in cui quei due litigavano e Wun finiva nel mezzo. Donthree aveva sempre voluto che le cose fossero come voleva lui. Singh rifiutava di cambiare se stesso solo perché una persona aveva detto che non gli piaceva. Erano tutti bei ricordi.

La piacevole passeggiata di reminiscenza nel corridoio vuoto terminò bruscamente quando Wun notò Yenn che camminava dal lato opposto del corridoio. Sembrava troppo bello; l’uomo alto e affascinante passeggiava elegantemente con le mani in tasca. Era troppo improvviso, Wun si irrigidì. Ad ogni passo, la distanza tra loro diventava sempre più breve.

Devo salutare o no? Ma l’ho visto prima…

I suoi pensieri non contarono più quando all’improvviso Yenn gli afferrò il polso e lo trascinò in un angolo del muro che permetteva ai loro corpi di essere nascosti. Intrappolato contro il muro accanto a una porta che conduceva a una scala d’emergenza, alzò nervosamente lo sguardo verso il ragazzo più grande che era molto più alto di lui.

«Phi Yenn, cosa stai facendo?!» sbottò, poi il suo cuore tremò quando le mani di Yenn gli avvolsero il viso.

«Non sono riuscito a chiedertelo prima; ti sono mancato?» Lui sorrise. E dal modo in cui lo faceva, la sua domanda non sembrava essere davvero una domanda.

«Io…» Wun lo fissò, i suoi occhi visibilmente addolciti. «N-non ti vedo da molto tempo. È naturale pensarti a volte.»

«È così?» Yenn avvicinò il viso, rendendo difficile per una persona timida come Wun guardare altrove. «Nong Wun, le tue guance stanno arrossendo.» Sorrideva mentre i suoi pollici accarezzavano le guance rosse e calde.

Perso in quello sguardo ipnotizzante, Wun rimase a bocca aperta. Sai benissimo perché le mie guance arrossiscono. Sai di essere affascinante e ogni volta usi il tuo fascino a tuo vantaggio.

Al pensiero che quella fosse solo un’altra presa in giro da parte di Yenn, Wun tornò in sé. Afferrò il blazer blu di Yenn e lo spinse astutamente per creare una certa distanza tra i loro corpi.

«Devo tornare nella sala delle nozze.» disse.

«Manca mezz’ora prima dell’inizio della cerimonia. C’è molto tempo… prima di allora…» Yenn osservò le labbra rosa del ragazzo più giovane. Wun era consapevole dello sguardo forte che lo fissava, il suo cuore iniziò a battere all’impazzata.

Non è così che dovrebbe essere. Riprenditi, Wunsook! Ma perse tutto quando le labbra del bell’uomo premettero contro le sue. Si perse ancora di più quando senti quanto fosse morbido e delicato il tocco dell’altro. Un tenero bacio che non faceva altro che sfiorare le loro labbra. Ne apprezzò ogni secondo. Non poteva farci niente dato che gli era mancato quel tocco. La cosa peggiore era che si stava emozionando.

Sentì il suo corpo sciogliersi quando la lingua bagnata dell’uomo più alto cercò di scivolare nella sua bocca, attendendo la sua risposta. Temendo un’escalation, cercò di respingerlo, ma la sua forza non aveva eguali rispetto a quella dell’avversario. Il suo volto, tenuto fermo. Il suo corpo, premuto contro il muro.

Non potendo combatterlo, si arrese. Le sue labbra e la sua lingua danzarono insieme a quelle di Yenn che era come un leone affamato che assapora la sua dolce preda. La saliva sulle sue labbra morbide, era impossibile dire se fosse la sua o quella dell’uomo affamato che gli divorava la bocca. Una presa salda si strinse attorno alla sua vita e il corpo dell’uomo più grande premette più forte contro il suo. Non riusciva a trattenere i gemiti che gli uscivano dalla bocca. Non riusciva affatto a controllarsi.

Che imbarazzo.

Una volta che Yenn ebbe abbastanza di ciò che voleva, cioè la sottomissione di Wun, ritirò il viso. Wun abbassò lo sguardo a terra; non voleva guardare il volto del bell’uomo che probabilmente gli stava sorridendo in quel momento.

Phi Yenn è sempre così. Gli piace fare a modo suo. Non gli piaccio, ma gli piace il fatto di avere influenza su di me. E come uno stupido, io continuo ad amarlo e cedo più e più volte.

Anche l’ultima volta che l’ho visto, alla festa del 25esimo compleanno di Donthree, mi ha baciato, ma è stato un bacio scherzoso sulle labbra che non è durato più di un secondo. Il bacio di poco fa, mi ha baciato come se fosse arrabbiato con me.

«Ci vediamo tra poco.» sussurrò dolcemente Yenn all’orecchio di Wun. Poi si aggiustò la giacca e se ne andò come se niente fosse.

Wun era orgoglioso di se stesso per essere in grado di tenere tutto sotto controllo. Sì, nella sua situazione quello si chiamava tenere duro finché non fosse caduto in ginocchio. Se fosse stato nel passato, a quest’ora sarebbe stato un disastro sul pavimento. Ancora perplesso, non poteva tornare nella sala delle nozze. Quindi, corse come un gattino verso il bagno per un rifugio temporaneo.

**********

Una volta che Wun tornò nella sala delle nozze, andò in giro goffamente; non osava andare a sedersi a tavola prima perché c’era una persona in particolare. Non era abbastanza forte dopo quello che era appena successo. Quindi, si sedette allo stesso tavolo di Ying, la sorella di Singh. Era un po’ a disagio, ma era la scelta migliore.

Cercò di non guardare nella direzione in cui si trovava Yenn, ma i suoi occhi continuavano a vagare da quella parte. Era sempre stato così. L’attrazione sessuale era profondamente radicata nell’ammirazione. Non riusciva a trattenersi ogni volta che Yenn era nelle vicinanze. Non molto diverso da due anni prima.

All’inizio dell’ultimo anno di università, Wun aveva confessato i suoi sentimenti a Yenn. La sua timida confessione era stata respinta senza mezzi termini. Yenn aveva affermato con risolutezza che erano solo amici, phi-nong, e non potevano essere nulla di più. Ciò gli aveva spezzato il cuore, ma ciò che accadde dopo ruppe il suo senso della ragione. No a una relazione, ma Yenn aveva detto di essere aperto al sesso. Solo un rapporto fisico.

La loro prima volta insieme fu quel giorno, dopo la confessione. Si fermarono in un negozio, comprarono preservativi e lubrificante, poi si diressero verso un motel.

Wun si vergognava ogni volta che ci pensava. Aveva il cuore spezzato per il rifiuto onesto, ma improvvisamente aveva guadagnato speranza dalla volontà di Yenn di fare sesso. Si era aggrappato a quella piccola speranza e aveva seguito l’idea, sperando di poter, in qualche modo, far cambiare idea alla persona più grande.

Wun ricordava:

La mia prima volta con Phi Yenn, la ricordo chiaramente. Al motel mi ha detto di farmi prima una doccia, poi ne ha fatta una dopo di me. Quando è uscito dal bagno, mi ha detto di togliermi tutti i vestiti prima di farmi sdraiare sul letto. Mi ha dato un bacio sulle labbra: ero così nervoso. Poi mi ha leccato. Ha assaggiato ogni parte del mio corpo, persino i piedi. Mi ha esplorato come se fossi un nuovo giocattolo, girandomi, osservando le mie parti più intime. Il modo in cui si prendeva il tempo per controllare il mio corpo, come se ogni parte fosse interessante e valesse la pena conoscerla, mi faceva impazzire: non potevo vedere la mia faccia, ma sapevo che stavo arrossendo.

Era la mia prima volta, quindi non sapevo cosa fare o come contribuire, gli ho semplicemente lasciato fare quello che voleva e ho fatto tutto quello che mi ha detto. Si è preso il suo tempo e gli ho permesso di prendere tutto ciò che voleva da me. Ho sentito un po’ di disagio dopo che tutto era finito, ma ogni volta che pensavo a come mi baciava quando era dentro di me, non me ne pentivo. Pensavo che fosse la mia unica possibilità, ma no.

Dopo quella prima volta, Yenn chiamava Wun ogni volta che voleva fare sesso. Era spesso e casuale. Durante i pigiama party che faceva con Donthree, a volte Yenn faceva intrufolare Wun nella sua stanza. Gli scenari strani erano all’ordine del giorno e anche essere legati divenne una cosa normale. Ad un certo punto, Wun pensò a Yenn come a un pervertito a cui piaceva umiliarlo finché non implorava, piangeva o chiedeva di essere rilasciato. Per due semestri fu tutto solo sesso, davvero del buon sesso.

Prima della laurea, Wun ebbe la possibilità di tornare a casa ad Ayuthaya per il matrimonio di suo fratello maggiore, Phi Tup. Lì, riallacciò i rapporti con Phi Khoon, un amico di suo fratello maggiore che conosceva fin da bambino. Khoon era apertamente gay e si sarebbe sposato con il suo partner. Wun era stato invitato al matrimonio estivo, ma alla fine non aveva partecipato perché doveva tornare a Krungthep per uno stage post-laurea.

Vedendo Khoon con il suo partner, Wun iniziò a pensare alla sua relazione con Yenn. Una coppia dello stesso sesso poteva avere una relazione lunga e sana, una compagnia d’amore che durasse tutta la vita, che era ciò che Wun desiderava. Anche se attualmente la legge non consentiva il matrimonio tra persone dello stesso sesso, questo non era evitato dalle masse. Il suo amore era amore. Era bello e puro.

Wun si era reso conto che non poteva continuare la relazione fisica con Yenn. Voleva amore, non solo sesso. Se avesse continuato a dormire con Yenn, non sarebbe mai diventato amore.

Dopo essere tornato da Ayuthaya, interruppe la loro relazione sessuale. Dal più profondo del suo cuore, sperava che forse Yenn dicesse qualcosa per convincerlo del contrario, ma no. Yenn era d’accordo, e così la loro relazione inesistente finì lì. Nella speranza di alleviare il dolore, smise di andare a casa di Donthree e cercò di prendere le distanze da Yenn.

La musica romantica che suonava nella sala delle nozze riportò la mente di Wun al presente. Sempre più persone si erano accomodate ai tavoli e la sala si era riscaldata drasticamente di chiacchiere. Wun lanciò un’altra occhiata furtiva a Yenn, notando che la sorella maggiore di Donthree, Phi Pleng, suo marito e i loro due figli erano allo stesso tavolo.

La cerimonia iniziò ufficialmente quando i due sposi entrarono nella sala delle nozze, percorrendo insieme la navata. Durante tutta la cerimonia, l’affetto sfrigolò nell’aria. Durante il discorso che Donthree e Singh si fecero a vicenda, gli occhi di Wun brillavano insieme a quelli dei suoi due più cari amici. Non poteva essere espressa a parole la gioia che provava per Donthree e Singh.

**********

Una volta terminata la cerimonia formale, Wun lanciò un’ultima occhiata a Yenn che stringeva la mano agli ospiti, circondato dalla sua famiglia: i suoi genitori, nonni, fratelli, zie e zii. In pubblico, era piacevolmente aggraziato, al contrario di quando era a letto… Le guance di Wun iniziarono ad arrossire quando immagini del passato gli balenarono in mente.

In camera da letto, Phi Yenn non è affatto aggraziato. È più come un cattivo che cerca di impormi i suoi modi, e non mi piacerebbe, ma finirei per amarne ogni dettaglio, specialmente quando mi scopa fino a farmi impazzire.

No. Basta con questi pensieri!

Wun si voltò e sfrecciò fuori dalla sala delle nozze. Andò nel camerino per trovare Donthree, dove lo sposo si sarebbe riposato prima di cambiarsi d’abito per l’after party. Dato che non sarebbe rimasto per l’after party, pensava di dirlo di persona a Donthree prima di andarsene. Nello spogliatoio trovò invece Singh.

«Dov’è Donthree?» Gli chiese.

«È andato in bagno.» Singh si guardava allo specchio mentre si asciugava il viso con un fazzoletto.

«Stai bene?» chiese Wun giudicando il sudore sulla fronte di Singh.

«Ho sentito che un matrimonio richiede molto lavoro, ma accidenti, non mi aspettavo che fosse così grande.»

«Ma ne vale la pena.» Wun sorrise calorosamente. «Beh, ne è valsa la pena tutti i litigi avanti e indietro durante la scuola, no?»

«Sì.» Singh fece una risatina. «Donthree è egocentrico mentre io sono irascibile. Una combinazione disastrosa. Grazie per tutti i negoziati di pace che hai fatto per noi, Khun Wunsook. Non c’è modo di ripagare la tua gentilezza.» Il tono sarcastico di Singh rese ancora più caldo il dolce sorriso sul volto di Wun.

«Prendetevi cura l’uno dell’altro e amatevi tanto, questo è il modo di ripagarmi. Voi due non sarete così felici se manca l’altro.»

«Non starei con lui se non lo amassi. Prendermi cura di lui viene dall’amore. Quindi non preoccuparti.»

«È così facile per te proclamare il tuo amore quando non c’è. Perché non glielo dici più spesso?»

«Non posso viziarlo. Lo è già abbastanza.»

Punto valido. La famiglia di Donthree lo trattava già come un bambino. Non aveva bisogno che un’altra persona cedesse a tutti i suoi bisogni e desideri. Forse era per questo che Donthree si era innamorato di Singh. Lo odiava così tanto all’inizio, ma in seguito si era innamorato follemente di lui.

«Wun, ti piace ancora Phi Yenn?»

Colto di sorpresa dalla domanda e dallo sguardo di Singh nello specchio, ci volle un momento prima che Wun mettesse insieme una risposta. «È passato tanto tempo, perché ne parli?» Non era proprio una risposta.

«Ti ho visto sederti con lui prima, quindi mi è venuto in mente.» Singh chiese di nuovo: «Allora, ti piace ancora Phi Yenn?»

Wun annuì mentre un sorriso triste emerse sul suo volto. Lo scintillio disinvolto negli occhi di Singh divenne comprensivo. La risposta non lo aveva sorpreso, anzi era la tristezza sul volto di Wun ad essere straziante. Anche se a volte Wun sembrava distaccato, era una persona sensibile. Questo, Singh e Donthree lo sapevano bene.

«Sono felice di aver potuto vedere Phi Yenn oggi. Sono passati sei mesi dall’ultima volta che l’ho visto. Ma pensando che non lo rivedrò per altri sei mesi, sono triste.»

Singh era l’unica persona con cui Wun poteva parlare di Yenn. Beh, era l’unica persona che conosceva i sentimenti di Wun per Yenn. In realtà, anche il ragazzo più grande lo sapeva da quando Wun gli si era dichiarato.

Di solito era durante le celebrazioni del compleanno di Donthree o durante eventi super speciali che Wun vedeva Yenn. Era patetico pensarci. Si affidava disperatamente a Donthree per vedere Yenn. Come in questa occasione, grazie al suo matrimonio, era riuscito a vederlo prima del previsto.

«Non dovresti almeno dirlo a Donthree?» Singh aveva finito per dover mantenere quel segreto al suo compagno di vita per sei anni. Conosceva il segreto ancor prima di incontrare Donthree. «Sono passati anni. Non credo che avrà problemi con questo. Donthree ti vuole bene. Cosa importa se ti piace Phi Yenn?»

«Non c’è bisogno di dirlo a Donthree. Renderebbe solo le cose strane. Non è davvero un grosso problema.»

Non era la prima volta che Wun e Singh avevano questa conversazione, ma finiva sempre allo stesso modo. Singh credeva che la vita fosse meno complicata quando le parole si allineavano ai sentimenti, ma alla fine la decisione spettava a Wun perché erano i suoi sentimenti.

«Ti piace Phi Yenn?» chiese una terza voce.

Sia Wun che Singh guardarono da dove era venuta la voce. Vicino alla porta, c’era Donthree. Né Wun né Singh osarono dire nulla. Donthree spinse la porta e la chiuse a chiave. Con espressione solenne, marciò verso i due ragazzi.

Singh aprì la bocca per dire qualcosa ma venne subito bloccato da uno sguardo infuocato. Donthree afferrò il polso di Wun e lo fece sedere davanti allo specchio. Erano faccia a faccia, ginocchio contro ginocchio. Non c’era modo per Wun di scappare da quel confronto.

Gli occhi di Singh guizzavano avanti e indietro tra Donthree e Wun. Quello era piuttosto inaspettato. Si aspettava che Donthree fosse sbalordito ma per niente turbato. Donthree aveva sempre desiderato che a Wun piacesse qualcuno, che volesse uscire con qualcuno, che si sfogasse con qualcuno ed esprimesse i suoi sentimenti come faceva qualsiasi persona innamorata. Quindi perché essere arrabbiato solo perché si trattava di Phi Yenn? Oppure, se era arrabbiato per essere stato tenuto all’oscuro, Wun poteva spiegarlo. Non c’era bisogno di arrabbiarsi.

Singh mise la mano sulla spalla di Donthree, pronunciando il soprannome con cui di solito lo chiamava: «Thee…»

«Stai zitto, voglio parlare con Wun.» osservò severamente Donthree, e Singh tolse la mano dalla sua spalla.

«Ti ho chiesto, Wun, ti piace Phi Yenn?» Donthree fissò Wun con uno sguardo serio, non disposto ad essere disturbato finché non avesse ottenuto la risposta alla sua domanda.

«Sei arrabbiato con me?» chiese Wun a bassa voce come se avesse paura della risposta che avrebbe potuto ricevere.

Donthree annuì, lasciando intendere che era turbato.

«Mi dispiace.» Wun afferrò la mano di Donthree e la avvolse con entrambe le mani. «Mi dispiace di non avertelo detto. È che non sapevo come dirtelo e non sapevo cosa sarebbe accaduto se lo avessi saputo.»

Wun si sentiva tanto più ansioso quanto più a lungo il volto di Donthree rimaneva solenne. Perdere l’amicizia di Donthree era come perdere tutti i colori del mondo. Al solo pensiero che Donthree fosse arrabbiato con lui, i suoi occhi iniziarono a luccicare. Di tutte le persone che erano entrate nella sua vita, Donthree era quella che si prendeva veramente più cura di lui. Voleva fare lo stesso, anche se era carente, almeno non voleva ferire in alcun modo i sentimenti di Donthree.

«Per favore, non arrabbiarti con me. Donthree…»

«Quindi ti piace Phi Yenn?»

Wun non rispose subito. A dire il vero, non aveva mai avuto intenzione di dirlo a Donthree, né adesso né in futuro. Non voleva che altre persone sapessero dei suoi patetici sentimenti. Una lacrima scese dai suoi occhi lucidi prima di mormorare: «Uhm…»

Donthree lo fissò cupamente: «…»

«Thee…» Singh appoggiò di nuovo la mano sulla spalla di Donthree. «Non arrabbiarti con Wun. Ha le sue ragioni.»

La mano di Donthree raggiunse la guancia di Wun e asciugò la piccola lacrima. Un sorriso affettuoso apparve sul suo viso mentre si avvicinava e abbracciava Wun. Gli diede una pacca sulla schiena e, naturalmente, il caldo abbraccio scatenò una serie di singhiozzi.

«Stupido, perché dovresti nascondermelo? Ti voglio bene. Voglio che tu sia felice.» Donthree si appoggiò allo schienale e diede un’occhiata al suo amico che singhiozzava. «Se lo so, il mondo non finirà.» Asciugò le lacrime inutili sul viso di Wun. «Stupido Wun. Perché non me lo hai detto? Sei così idiota.»

«Volevo continuare a venire a casa tua e stalkerare Phi Yenn. Se lo avessi saputo, avrei potuto perdere l’occasione di farlo. Pertanto, non potevo assolutamente fartelo sapere.»

Donthree pizzicò immediatamente la guancia di Wun. «Hai ancora voglia di scherzare?!»

Wun scoppiò a ridere, sorridendo con le sue piccole lacrime. «Sei mio amico. Phi Yenn è tuo fratello. Non posso rubare il fratello del mio amico.»

«Stupido, stupido!» Donthre ridacchiò: «Ti avrei aiutato a perseguitare Phi Yenn se me lo avessi detto. Ruberò anche le sue mutande per te.»

Con gli occhi pieni di lacrime, Wun rise un po’ prima di dire: «A Phi Yenn non piaccio comunque. Non volevo renderti le cose strane.»

«Come fai a sapere che non piaci a Phi Yenn? Glielo hai già chiesto?»

Wun annuì, mantenendo contenuta la sua tristezza. «Al quarto anno di università, ho dichiarato i miei sentimenti a Phi Yenn. Mi ha detto che mi vede solo come un fratello minore. Lo ha detto molto chiaramente.»

Un’espressione terribilmente triste apparve sul volto di Donthree. Si sentiva male per non averlo saputo. Non c’era da stupirsi che Wun si comportasse in modo strano durante l’ultimo anno di scuola. Come aveva potuto non sospettare nulla? Aveva pensato che Wun fosse stressato per i piani post-laurea.

Dopo la laurea, Wun aveva iniziato a rifiutarsi di andare a casa sua. Donthree pensava che fosse perché Wun era occupato con il suo lavoro. Ma se Donthree ci avesse pensato attentamente, un pasto durante il fine settimana era fattibile, ma Wun sceglieva sempre di non andare. Avrebbe dovuto prestare più attenzione e capire le cose prima. Wun doveva aver sofferto da solo per tutto questo tempo.

«Mi dispiace che mio fratello abbia dei gusti orribili.»

Wun sorrise, apprezzando il fatto che Donthree stesse cercando di farlo sentire meglio, ma era questo genere di cose che non voleva. In qualche modo lo faceva sentire più patetico.

«Phi Yenn non ha fatto niente di male. Semplicemente non gli piaccio come vorrei.»

«Ti piace Phi Yenn…» Donthree afferrò in fretta la mano di Wun. «Corteggiatelo! Ti aiuterò. Non esce con nessuno.»

«Non gli piacevo in passato. Non comincerò magicamente a piacergli adesso.»

Basandosi sulla fermezza della voce di Wun, Donthree presumeva che il suo amico avesse già affrontato questi pensieri innumerevoli volte.

«Donthree, oggi è il tuo matrimonio, non lasciare che una bella giornata diventi difficile a causa mia. Non resterò per l’after party.» Prima che Donthree potesse dire qualcosa, Wun aggiunse: «Sai che non mi piacciono le feste e i rumori forti. Non è a causa di Phi Yenn.»

«Va bene. Ti chiamo domani.» disse Donthree, e Wun gli sorrise in cambio. Si trattava di un gesto per non farlo preoccupare. «Ti voglio bene, Wun.»

«Ti voglio bene anch’io, e sono così felice per te e Singh.»

Sentendo parlare di Singh, Donthree guardò il marito con uno sguardo malvagio, i suoi occhi sprigionavano così tanta energia oscura. «Da quanto lo sapevi?»

Per fortuna, Singh riuscì ad arrivare all’after party.

Phi Yenn non ha alcuna colpa nel dire che non prova sentimenti per me. Né io ho colpa se provo dei sentimenti per lui. Non c’è giusto o sbagliato quando si tratta di sentimenti. Il modo in cui agiamo in base ai nostri sentimenti è una storia diversa.

-Wunsook

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