TRIAGE – CAPITOLO 4

Loop 4

«Tha.» La voce di un ragazzo risuonò nel mezzo del caos del pronto soccorso dell’ospedale. 

«Tha!»

Una ragazza era sdraiata su di un lettino con davanti il ragazzo. Il suo viso era pallido. Il ragazzo cercò di arrampicarsi sul letto per abbracciarla. Voleva che si svegliasse e gli raccontasse una storia, voleva fare un gioco con lei, voleva che lo portasse a giocare nel loro cortile e lo portasse a nuotare.

Il ragazzo non riusciva a capire perché sua sorella non si svegliasse e non gli parlasse.

Il padre del ragazzo lo portò via dal letto. La voce di suo padre era insolita. Il ragazzo poteva sentirlo, ma non capiva perché fosse così.

«Tha… Non si sveglierà.» Suo padre si inginocchiò e strinse il suo corpo in uno stretto abbraccio. Il ragazzo sbatté le palpebre ripetutamente confuso.

«Perché Tha non si sveglia?»

«Perché Tha… È salita in paradiso.» Il ragazzo poteva sentire il corpo di suo padre tremare. Perché suo padre piangeva così? 

«D’ora in poi saremo solo papà, mamma e Tihn. Solo noi tre.»
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Mi svegliai quando il padre del ragazzo finì di parlare. Lentamente mi raddrizzai sulla sedia. Sentivo tutto il mio corpo irrigidito, avevo delle forti vertigini che quasi avrei voluto vomitare. Mi massaggiai le sopracciglia. Non era la prima volta che sognavo quella scena. Era un fatto accaduto quando ero bambino. A quel tempo, non sapevo ancora cosa significasse la morte, ma potevo vedere il corpo senza vita di mia sorella. Era morta a causa di un’infezione causata dal suo aborto in una clinica all’insaputa dei nostri genitori. Il giorno dopo le salì una febbre alta e i nostri genitori la portarono al pronto soccorso a causa della sua bassa pressione sanguigna. Dopo di che morì. Se fossi stato un medico in quel momento, sarei potuto essere in grado di aiutarla. Avrei potuto trovare un trattamento per un’infezione nel sangue in un paziente finché non ne avessi avuto le forze e mia sorella forse avrebbe potuto salvarsi. 

Se fossi potuto tornare indietro nel tempo e tornare indietro con tutte le mie conoscenze mediche, forse avrei avuto una possibilità di aiutarla…

La porta della sala relax si aprì e mi voltai per guardare la persona che era entrata tanto rumorosamente. Con la sua espressione che sembrava irritata e stanca, si trattava ovviamente dell’infermiera del pronto soccorso Aim.

«Eccola qua. Fuori è come se fosse esplosa una guerra. Dottor Tihn, potrebbe uscire ad aiutare i novellini?» Mi chiese. «La sua pausa pranzo è iniziata da un bel po’, perché ha lasciato così tanto cibo?»

Mi voltai per guardare il cibo che avevo appena toccato. Alzai le sopracciglia e guardai nervosamente Aim.

«Che ore sono adesso?» Chiesi e Aim guardò l’orologio.

«21:50.»

Mi alzai in piedi tanto velocemente da spaventare l’infermiera Aim. Ok, ero tornato di nuovo alla sera precedente, ma quella volta non ero stato svegliato da Aim perché ero già sveglio. Ero stato in grado di svegliarmi da solo.

Non riuscivo a capire se quella era la realtà o un sogno, ma dovevo uscire da quel loop. 

Come posso uscire da qui? Forse dovrei cercare rapidamente la risposta a questa cosa.

Lasciai la sala relax, ignorando la voce di Aim che mi chiamava. Sapevo di aver lasciato cadere lo stetoscopio sul pavimento, ma avevo deciso che quella volta avrei fatto qualcosa di diverso. Fare una piccola azione diversa poteva essere in grado di apportare un grande cambiamento. Entrai nel caos del pronto soccorso. Lo specializzando Wan stava per rivolgersi a me e mi sforzai di non guardarlo e aiutarlo. Se Wan non fosse riuscito a trovarmi avrebbe sempre potuto consultare Gap o la specializzanda Pin. Mi girai velocemente per evitarlo, infilandomi dietro una tenda in cui c’era un’infermiera che stava applicando un catetere urinario su di un paziente. L’infermiera di mezza età mi guardò con aria tesa e anche il paziente maschio a cui stava per essere inserito il catetere si alzò per guardarmi.

«Sì, salve… Allora… Inserire il catetere farà un po’ male.» Feci un sorriso al paziente che stava sbattendo le palpebre confuso. Aprii leggermente la tenda per dare un’occhiata all’esterno. Wan era lì in piedi a parlare con Pin che si precipitò a prendere il suo stetoscopio per auscultare i polmoni del paziente. Bene. Quella parte della realtà era cambiata. La specializzanda Pin avrebbe inserito il tubo per respirazione del paziente asmatico. 

Vediamo, cos’altro posso cambiare?

Lasciai la tenda e andai dritto alla porta d’ingresso del pronto soccorso dirigendomi nell’area dove i parenti dei pazienti aspettavano. Rimasi in piedi guardando attraverso l’oscurità verso la strada di fronte all’edificio. Presto ci sarebbe stato un caso in arrivo. Si trattava del giovane studente che aveva avuto un incidente in moto. Sarebbe arrivato privo di sensi e in seguito avremmo scoperto che il suo battito cardiaco si sarebbe fermato al pronto soccorso.

Questa sarà la seconda modifica che farò. Questo paziente non deve morire.

Il forte suono della sirena di un’ambulanza mi colpì le orecchie. Ripassai mentalemnte tutto quello che avevo fatto in precedenza a quel paziente. Cosa mi ero perso? Qualcosa che avevo dimenticato di curare. Il suono della sirena era sempre più vicino. Inizia il conto alla rovescia nel mio cuore.

Il paziente raggiunse il pronto soccorso alle 22:05.
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 TMP!

Battei il pugno sul tavolo con estrema rabbia. Wan, Pin e Gap si voltarono per guardarmi scioccati.

«Hey, c’è qualcosa che non va? Su, non essere arrabbiato, cerca di sbollire la rabbia. Hai ancora me al tuo fianco.» Gap venne a sedersi accanto a me e mi cinse le spalle con un braccio. Pin storse la bocca come se stesse assistendo a un’immagine disgustosa.

«Accidenti! Dove mi sono perso? Ho fatto tutto il possibile.» Alzai la mano e spinsi la testa di Gap lontano dal mio corpo. Gap ridacchiò.

«Il caso del ragazzo, vero? Gap non ha avuto il tempo di vedere il caso. Ma perché sei così stressato? Hey, andiamo, noi abbiamo fatto del nostro meglio.» Gap fece una smorfia come se qualcosa gli fosse balenato in mente. «Oh, lo so. Sei stressato perché dovrai tenere una conferenza sul caso del paziente morto al pronto soccorso con il professore.»

«No.» Mi massaggiai la fronte. «Se il caso si conclude con la morte del paziente nemmeno io posso andare da nessuna parte.»

«Cosa intendi con questo?» Gap mi guardò confuso prima di alzarsi. «Tihn vai a casa e mettiti a letto. Non ne so abbastanza per iniziare questo discorso. Anche io me ne sto andando.»

«Vado anch’io.» Disse Pin. «Ci vediamo domani Dottor Tihn.»

«Sì.» Rimasi seduto finché tutti non lasciarono la sala relax.

Dannazione… non ho cambiato il destino del paziente.

In tal caso avrei dovuto provare ad agire in un altro modo.

Mi alzai in piedi, portando la mia figura assonnata e la mia testa pesante direttamente nella camera da letto dei medici. Avevo comprato due bottiglie di M-150* e le avevo tenute in frigorifero; se non avessi avuto quel problema, sarebbe rimasta ancora lì per molto tempo. In quella piccola camera da letto c’erano due letti a castello, un frigorifero e un bancone con forno a microonde e cose da mangiare come cibi pronti e scatole di dolci. Aprii il frigorifero, presi una M-150 e svitai il tappo. Trangugiai la bevanda energetica dolce per il succo di palma da zucchero e la caffeina, ma non ero certo che quella bibita mi avrebbe tenuto sveglio fino al mattino. Forse se fossi rimasto sveglio avrei potuto essere in grado di uscire da quel loop disordinato.

*[N/T: è un energy drink.]

Mi misi a sedere sul letto che normalmente usavo quando rimanevo in ospedale, ma la bevanda energetica non mi aiutò affatto. Mi schiaffeggiai la faccia e inspirai profondamente. Sentivo le palpebre pesanti come se qualcuno ci stesse appendendo un ciondolo.

Volevo cambiare qualcosa ancora una volta. Per tre volte mi addormentai e mi svegliai nella saletta. Forse se mi fossi addormentato lì avrei potuto spezzare quel loop ed essere libero. Quella stanza poteva contenere un qualche tipo di mistero a cui avrei trovato una risposta dopo. Decisi di prendere un pezzo di carta lasciata su di un comodino, lo piegai e lo misi in tasca. Se il mio tempo fosse andato avanti, quel foglio sarebbe rimasto nella mia tasca una volta sveglio. Ma se lo scorrere del tempo avrebbe di nuovo cambiato il suo naturale corso, al mio risveglio il pezzetto di carta non avrebbe dovuto essere nella mia tasca.

Mi sdraiai sul letto, chiusi gli occhi e pregai di svegliarmi per trovare la luce del sole di un nuovo giorno.
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Eccoci con un nuovo loop! Diversamente dal drama, però, Tihn non ha un aiutino, riuscirà a capire qualcosa da solo? 🥺🥺

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