TRIAGE – CAPITOLO 32

Loop 11 – Eroe

«Come stai, eroe?» Tol mi diede una pacca sulla schiena mentre sedevo abbracciandomi le ginocchia, tremando sul letto. Avevo raccontato la terrificante storia avvenuta prima del turno pomeridiano della sera prima dopo che Tol si era svegliato la mattina, nella mia stanza. «Sei troppo ficcanaso.»

«Perché non mi sostieni?» Mi voltai a guardare Tol e vidi un sorriso sul volto del mio ragazzo. «Perché sorridi? Ti diverte che sono stato molestato?»

«No, è divertente quando ci penso.» Tol si alzò e fece alcuni pigri stiramenti. «Ti ha afferrato completamente il sedere?»

«Sì.» Alzai le mani per coprirmi il viso. «Ci conosciamo da così tanto tempo. Ho saputo solo ora che era una persona così.»

«Beh, immagina solo la mia faccia che ti molesta invece del dottor Sing, così sarai a tuo agio.»

«No, Nong Tol, questo genere di cose non è divertente. Pensa allo stato mentale della persona che è stata molestata.» dissi con una voce rigida che fece sbalordire Tol.

«Scusa, non è divertente.» borbottò. Alzai la mano per accarezzargli affettuosamente la testa. Il mio bambino sta crescendo. Ero contento che fosse di mentalità aperta e disposto a conoscere molte questioni. Tol fece una smorfia come se si fosse ricordato di qualcosa. «Zebra non ha ancora mangiato.»

Tol si alzò e versò il cibo per gatti a Zebra. Sembra che questi due gatti vadano d’accordo. Zebra si avvicinò e si strofinò il muso contro le gambe di Tol. Sembrava che ora amasse Tol più di me.

«Oh, P’Tin.» Tol si rivolse a me. «Ho parlato con mia madre ieri sera. Ho sentito che tua madre non era d’accordo riguardo noi, vero?»

Rimasi un po’ sbalordito prima di annuire. Avevo intenzione di non farlo sapere a Tol. Probabilmente lo aveva chiamato zia Pang. «Sì, a mia madre non piacciono molto queste cose, ma a mio padre non importa.»

«Hai parlato con tua madre?» Tol prese in braccio il gatto per abbracciarlo.

«Non le ho parlato direttamente. Prima devo aspettare che mia madre si calmi.» sospirai sonoramente. «Ma non devi preoccuparti per lei. Me ne occuperò io.»

Tol si avvicinò e si sedette accanto a me con Zebra: «Mi piace usare questo metodo quando mia madre è arrabbiata. Se non sai come parlare con tua madre, prova a trovare altre cose che la facciano stare bene. Ripensa a cosa ha detto tua madre, cosa vorrebbe che tu facessi. A quel tempo, volevo chiedere a mia madre di viaggiare all’estero da solo, ma lei era arrabbiata. Quindi, ho dovuto indossare un vestito strano che mi aveva comprato molto tempo prima, ma che non avevo mai pensato di indossare. Mi sono vestito con quel completo e sono andato a una festa in modo che mia madre fosse di buon umore. Dopodiché, ho potuto chiedere a mia madre di fare un viaggio.»

«Cosa vorrebbe che facessi?» pensai a lungo. Sì… c’è una cosa che non ho mai fatto. Anche mia madre mi ha incoraggiato a usarlo ogni volta che la chiamavo. «Wan Takabb chora khe!»

«Che cosa?» Tol si accigliò.

«Nel loop precedente, hai ricevuto cose da me che sostenevo fossero un regalo di mia madre. È un barattolo di crema all’aloe vera. Ce l’hai ancora?»

Tol cercò di pensare a lungo. «Oh… quello che mi hai dato allora. È una crema?»

Rispondendo in questo modo significa che non l’hai aperto affatto, giusto? 

«Sì, mia madre voleva davvero che usassi quella crema. Se sapesse che l’ho usata, sarebbe felice.»

«Probabilmente l’ho lasciato nel dormitorio. Tornerò a cercarla per te. Facciamo così, falle una videochiamata e usala in modo che tua madre possa vedere.»

Alla fine, dovrò perdere contro la crema all’aloe vera, giusto? Anche se è stata data a Tol, mi perseguita ancora. Mi sentivo davvero frustrato: «Va bene, grazie mille.»

La sera dopo che ero in servizio la mattina, Tol e io decidemmo di trasferirci nel dormitorio vicino all’università. Tol andò a prendermi in bicicletta al pronto soccorso, il che aveva suscitato molta eccitazione tra gli infermieri del triage. Tol mi portò nella sua stanza. La camera da letto del dormitorio non aveva un aspetto diverso da qualsiasi altro dormitorio studentesco. Le cose erano fuori posto, proprio come la mia stanza. Tol ed io eravamo equalmente pigri e avevamo le stesse scarse capacità casalinghe. Ma poiché Tol aveva più tempo, mi aiutava a pulire la mia stanza di tanto in tanto e ad uscire regolarmente per fare acquisti.

Tol andò dritto alla toletta e aprì il cassetto. «Dovrebbe essere questa busta.» Tol tirò fuori un sacchetto di carta. Subito mi ricordai che la busta era mia. Mi avvicinai a Tol e la aprii. La crema all’aloe vera sembrava ancora nuova di zecca, come appena uscita dalla fabbrica.

«Allora…» Feci un respiro profondo. «Chiamo mia madre.»

Tol annuì e andò a posare la busta sul letto. Tolse la copertura di plastica fuori dal barattolo. Aprii il coperchio e lo sollevai per annusare. Aveva un odore gradevole. Mi sedetti sulla sedia davanti allo specchio e chiamai mia madre.

La faccia di mia madre apparve sullo schermo. La sua faccia si contrasse. «Perché hai chiamato?»

Le sorrisi ampiamente. «Perché mi sei mancata così tanto. Come stai?»

«Non bene.» rispose brevemente la mamma. Cercai ancora di ricambiare il sorriso.

«Beh, ho usato la crema che mi hai mandato.» Sollevai il barattolo aperto e lo mostrai a mia madre, mi chinai ad annusare e feci una faccia allegra. «Non sapevo avesse un profumo così buono. L’ho usata per un paio di giorni. Il mio viso è molto più morbido. Se lo avessi saputo prima, l’avrei usata molto tempo fa. Mandamene ancora un po’, mamma.»

Vidi Tol trattenere la sua risata. Le sopracciglia della mamma che erano accigliate erano ora leggermente rilassate. «L’ho spedita molto tempo fa. Perché usarla ora?»

«Perché…» andai subito al sodo. «Ho paura che non sarò bello come Nong.»

«Nong?» Mia madre alzò le sopracciglia. «Oh…»

«Mamma, in realtà…» Posai la crema sul tavolo e parlai con una faccia più seria. «Non ti ho parlato di persona perché temo che ti ferisca. Ma con questo, tutto quello che posso dire è che mi dispiace.» Appoggiai il telefono contro lo specchio e mi misi con le mani ingiunte. «Mi dispiace deluderti. Ho sbagliato, ma quello che ho fatto, voglio che tu capisca. Amo moltissimo Nong Tol. Era già stato deciso che non avrei potuto resistere. Puoi rimproverarmi quanto vuoi, non mi arrabbierò affatto. Ma prometto che oltre a uscire con un uomo, non deluderò mai la nostra famiglia. Sarò una brava persona, un ottimo dottore e avrò una morale. Sarò un dottore che ti renderà orgogliosa di avermi come figlio.»

Mia madre era silenziosa. Non riuscivo a capire cosa stesse pensando. La vidi girarsi per un momento. I suoi occhi sembravano più umidi del solito. «Avere una relazione con un uomo non significa che hai fatto qualcosa di sbagliato e che devi rimediare. Non c’è bisogno di dire che vuoi essere una brava persona o un ottimo dottore. Devi solo essere te stesso, essere lo stesso Tin, tutto qui.»

Subito sentii un nodo al petto: «Mamma…»

«Allora… Vorresti un po’ di crema anche per Nong?»

«Sì, grazie.» La mia voce tremò: «Dev’essere entusiasta.»

«Allora ne comprerò di più.» Mia madre alzò la mano per asciugarsi le lacrime. «Gli piace anche il pesce in salamoia? Ti manderò anche un Jaew Bong.»

«Mangia tutto tranne le verdure.» Ridevo e piangevo. «Non troppo piccante, non sopporta così tanto il piccante.»

Chiacchierai con mia madre per altri cinque minuti per poi riattaccare. Non appena mia madre chiuse la chiamata, mi sedetti a testa bassa, come in trance. Mia madre sembrava non accettarlo, ma l’avevo fatta piangere. In vita mia, non l’avevo mai vista piangere davanti a me. Era una donna forte che aveva il carattere di un’insegnante. Le sue lacrime mi avevano fatto a pezzi il cuore.

Tol trascinò una sedia per sedersi accanto a me e mi guardò per un momento prima di appoggiarsi alla mia spalla in silenzio. Quello era un metodo di conforto nello stile di una persona che non è brava a parlare. In una situazione come questa, Tol tendeva a usare il linguaggio del corpo invece delle parole. Avvolsi le braccia intorno alla sua spalla e la strinsi. La sua dolcezza guariva davvero tutto.

«Cosa vuoi mangiare stasera?» Mi girai per chiedere a Tol.

«Carne alla griglia.» rispose brevemente Tol e io scoppiai a ridere.

«Come sempre.» Mi chinai per baciare la fronte di Tol: «Andiamo a mangiare un po’ di carne alla griglia.»

**********

Dopo aver risolto il mio problema, era ora di aiutare il mio junior in difficoltà. Si trattava di Gap che era diventato un argomento di cui tutti nel dipartimento spettegolavano per divertirsi. Gap non lo trovava affatto divertente perché sembrava che chiedere a Pin di essere la sua ragazza aveva fallito miseramente.

Mi avvicinai a Pin, che stava guardando la radiografia dei polmoni di un paziente, presi una sedia e mi sedetti accanto a lei. Pin mi guardò e sospirò: «So cosa stai per chiedere.»

Annuii: «Come capo dei residenti, vorrei conoscere tutte le storie dei più giovani.»

Pin rise: «Vuoi solo sapere.»

«Beh, puoi dire che sono un ficcanaso, il che è vero.»

La ragazza sospirò leggermente: «Seriamente, anche io sono scioccata dal fatto che la storia si sia ingigantita. Prima che te lo dica, voglio che tu guardi questo.» Pin prese il telefono, lo aprì e me lo porse. Mi sporsi in avanti per guardare e rimasi estremamente scioccato. Perché quello che vidi era un selfie in movimento di Sing che si girava per baciare la guancia di Gap che sembrava stesse dormendo. Gli occhi che fissavano la telecamera erano pieni di luccichii trionfanti. Le mie mani tremarono quando lo vidi.

«Sing, bastar-» guardai Pin con gli occhi spalancati: «Pin, puoi dirmi in fretta cosa è successo?»

Pin guardò a destra e a sinistra, poi mi afferrò il braccio e parlò a bassa voce. «Dopo che Gap ha tenuto un cartello davanti a tutti e mi ha chiesto di essere la sua ragazza, l’ho portato fuori per calmarsi e ho provato a chiedergli se gli piacessi davvero o voleva solo battere P’Sing. La sua risposta è stata molto interessante. Ha detto che era furioso con lui. Vuole solo batterlo per un mese e poi posso rompere con lui.»

Alzai le mani e mi strofinai i capelli. «Che diavolo…»

«Allora, gli ho detto direttamente…» fece un respiro profondo, «Prima di questo, ero interessata a Gap, ma non avrebbe dovuto chiedermi di essere la sua ragazza per uno stupido capriccio. Non sono un giocattolo, non sceglierò nessuno perché è troppo caotico e riguarda altre persone per questa questione. Mi allontanerò da entrambi e dovranno essere loro due a trovare una soluzione insieme.»

«Anche a me è successo un incidente simile. Anni fa, Sing e io abbiamo flirtato con la stessa ragazza. Alla fine, lei si è tirata indietro, ma Sing e io non siamo finiti a…» allargai la mano sopra al telefono di Pin, «…baciare la guancia dell’altro in questo modo.»

«Dopodiché, Gap se ne è andato. Anche io ero infastidita e non mi importava dove fosse andato Gap. Ma poi ho iniziato ad essere preoccupata per lui, quindi ho provato a contattarlo. Ma non ha risposto. Non sapevo cosa fare, così ho chiamato e urlato a P’Sing di aiutarmi a trovare Gap prima che accadesse qualcosa di brutto. Ho anche provato a chiamare l’amico di Gap per aiutarmi a cercarlo. Fortunatamente il suo amico è riuscito a trovarlo, si era ubriacato da solo al bar. Poi P’Sing è a prenderlo.»

Rimasi seduto fermo perché la storia si stava avvicinando al culmine. «E dopo?»

«Dopodiché, non ho seguito nessuna notizia. Quando ho saputo che P’Sing è andato a prendere Gap, mi sono sentita sollevata. Fino a stamattina, quando P’Sing mi ha inviato questo.»

Alzai la mano per massaggiarmi le tempie. «Non capisco affatto Sing. Perché ha scattato un selfie e te l’ha mandato?»

«A proposito di questo, penso che dovresti chiedere a P’Sing stesso. Quando l’ho visto, non ho osato chiedere. Ho potuto solo inviare degli adesivi con una faccia scioccata.» Pin sorrise mentre la porta del pronto soccorso si apriva con un caso di un paziente privo di sensi che veniva spinto dentro. La giovane dottoressa si alzò immediatamente: «P’Tin, devo congedarmi per prima. Se sai qualcosa da P’Sing, per favore dimmelo pure. Devi salvare Gap.»

Cosa diavolo è successo? Guardai la schiena di Pin che si era allontanata da me. Da un lato, volevo saltare in mezzo e risolvere il problema tra Sing e Gap. D’altra parte, ero titubante perché interferire con la relazione di nuovo come con Hart e Mai, influenzava altre situazioni come il domino. Fino a portare alla morte di un’altra persona. Come dice la gente, cogli un fiore sulla Terra e muovi la stella più lontana. Non so, se interferissi con Sing e Gap, causerà un nuovo loop infernale? Non voglio più finire in un loop. È faticoso.

**********

Il carattere di un eroe non può mai essere cambiato. Quando Pin mi aveva implorato di aiutare Gap, anche se era molto rischioso, avrei dovuto aiutarlo. Decisi di chiamare Singharat per chiedergli della questione che mi incuriosiva. Sing rispose alla mia chiamata con la sua voce fastidiosa: «Che cosa succede?»

«Hai detto di aver fatto cosa a Gap?»

La fredda risata alla fine della linea mi fece arrabbiare. «L’ho appena fatto mio.»

Mi sentivo intorpidito su tutto il corpo. «Tuo? Come?»

«Devo spiegarti?»

«Sing!»

«Beh, diciamo, dopo averlo fatto Gap è mio, per favore dillo a tutti per farglielo sapere. Questo è tutto, ciao.»

Feci una faccia scioccata. «Sing…bast-» Quasi gettai il telefono sul pavimento. «Questo è difficile come aggiustare i loop. Cos’è successo esattamente?»

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