TONHONCHONLATEE – EPILOGO

Si sentiva l’odore di shampoo e di sapone che fluttuavano intorno a loro mescolandosi all’odore dei fiori del giardino di casa.

Chonlatee non voleva andare via visto che lui e il padrone di casa erano arrivati solo una mezz’ora prima, lì dove era iniziata la loro relazione.

Dov’era avvenuto l’incontro tra il marinaio e l’oceano.  

Chonlatee corse dritto ad abbracciare la persona con la maglietta color crema e i pantaloni neri che modellavano perfettamente il corpo di Ton. Lui non era cambiato molto, ma qualcosa in lui non era più lo stesso. I piercing alle orecchie, alle sopracciglia e quello al labbro superiore erano stati rimossi, era una versione più sobria di Ton, più idonea a rappresentare l’unico erede di una grande compagnia di navigazione internazionale.

Dopo la laurea, per dirla con parole semplici, la vita di Ton era cambiata dal giorno alla notte.

Il lavoro lo rendeva così impegnato che non rimaneva molto tempo libero per loro, anche se a Chonlatee piaceva quando si intrufolava nella sua camera al dormitorio quasi tutte le sere, per abbracciarlo.

Riguardo il tempo passato insieme nell’ultimo periodo, le cose erano ben diverse. Come regalo di laurea, Chonlatee aveva ricevuto dal padre di Ton un intero mese di ferie per suo figlio da passare con lui in vacanza.

Chonlatee si era laureato a pieni voti… Anzi come premio per i suoi sforzi avrebbe meritato una pausa di tre mesi prima di iniziare a capofitto di nuovo.

«Cosa stai facendo?»

«Sto cercando alcune vecchie foto. Ti ricordi quando al campo abbiamo fatto volare le lanterne e ci siamo baciati? Ai era venuto con la scusa di voler far volare una lanterna, ma ci ha scattato una foto.» Mentre osservava quella foto tra le sue mani, sul volto di Ton si dipinse un gran sorriso e gli occhi brillarono di gioia ripensando ai vecchi tempi.

Quella era una delle prime foto di loro come coppia che qualcun altro aveva scattato e in quella foto il volto di Chon era rosso per l’imbarazzo di essere stati sorpresi mentre lui e Ton si baciavano.  

«Sembri più calmo rispetto a questa foto.»

«Beh, invecchia e lavora poi ne riparliamo nei prossimi dieci anni.»

«Saremo sempre belli come allora. A proposito come stanno Nai e Ai? L’ultima volta che li abbiamo visti, siamo andati a vedere l’aurora boreale insieme.»

«Stanno bene, Nai ha deciso di trasferirsi definitivamente e andare a convivere con Ai in Canada.»

«Non stanno insieme da molto tempo?»

«Sì, ma quando siamo tornati dal viaggio per vedere l’aurora boreale, qualcosa era cambiato… È stato allora che ha deciso che l’avrebbe sposato. Dico sul serio. Anche io dissi ad Ai che lo avrei fatto e sarà davvero così.»

«Non mi dispiacerebbe. Aspetta, dici sul serio?»

«Non mi credi. Ai era davvero nervoso, ricordo che avrebbe volentieri gridato per la frustrazione. Temeva che Nai gli dicesse di no, che per loro non era fattibile perché non avrebbero avuto una cerimonia, i vestiti e tutto quanto. Aveva paura che lo avrebbe fatto piangere. Ricordo poi il giorno in cui decise di annunciare la loro relazione a tutti i parenti e di dire che lui e Nai da allora in avanti avrebbero vissuto come una vera coppia.» Ton rise un po’ mentre ancora teneva fissi gli occhi sulle vecchie foto. 

«E noi, se ti chiedessi… se ti chiedessi di indossare un abito da sposa?»

«Non lo so, non mi ci sono mai visto con un abito da sposa.»

Chonlatee usò un asciugamano di colore chiaro per asciugarsi i capelli e se ne andò a sedersi sull’ampio letto. Negli anni a cambiare non era stato solo l’aspetto esteriore in Ton, anche i suoi modi e le sue parole erano più gentili. 

Alcune coppie con il passare degli anni e col crescere della conoscenza avevano subito una involuzione, a crescere non era la gentilezza, ma la poca cura dell’altro. Il rapporto tra lui e Ton invece era l’opposto, più passavano i giorni più lui si adattava ai suoi modi e Chon ne era più che soddisfatto. 

I loro non erano stati dei cambiamenti drastici, ma solo delle piccole aggiunte per potersi plasmare come coppia.  

«Inoltre se non mi hai nemmeno fatto la proposta, non puoi saltare questo passaggio e chiedermi direttamente del vestito.»

«È vero… ma sono sicuro che lo sappia anche tu, vero?»

«Tra due anni. Per ora voglio continuare i miei studi.»

«Mi sento un po’ lasciato indietro dai miei amici, ma posso aspettare.» Ton alzò lo sguardo per guardare Chon invece delle foto dell’album e le sue labbra si serrarono profondamente prima di parlare.

«Passato… Chon tu sei il mio passato.»

«Eh?!»

«Ora sei il mio presente… E Chon, tu sarai anche il mio futuro.»

Quando Chon capì cosa stava cercando di dirgli Ton con quelle parole, ogni briciolo di resistenza si dissolse in lui e lasciò che Ton lo spingesse, con il peso del suo corpo, in profondità nel morbido letto grigio con lo spesso piumone che nei prossimi minuti sarebbe caduto in un mucchio accanto al letto.

«Hai sentito che pensare al passato è una sofferenza, così come pensare al futuro? Dovresti fare del tuo meglio nel presente.» disse Chon.

«Fare del tuo meglio… intendi ora o stasera?»

«Molto bene, ora segui il mio culo.»

«Le persone qui hanno bisogno di un chiarimento, intendi la prima o la seconda opzione?»

«Quanto alla seconda, Babe… sappiamo bene come andrà a finire.»

«Sì, eccellente signore…»

«Hmm… Valuterò domani e ti darò un punteggio.»

Chonlatee si alzò così in alto da essere vicino alla testata del letto, allungandosi per spegnere la luce, rendendo l’intera stanza buia.

Negli anni erano cambiate innumerevoli cose e probabilmente il futuro ne sarebbero cambiate delle altre, proprio come le onde del mare. Ma se un marinaio capiva abbastanza bene la natura del mare, non importava in quale direzione navigasse, poteva essere sicuro che il mare non lo avrebbe mai fatto affondare. 

Proprio come l’esperto marinaio che si chinava sull’oceano sotto di lui…

Dite che avrà imparato a conoscere bene il mare?

Mmm… Un piccolo dubbio persiste… Valuteremo insieme le condizioni della stanza l’indomani.

Ma ovviamente garantisco che questo sergente è abbastanza abile. 

FINE

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