THARNTYPE – SPECIALE 1

Amore e odio

“P’Tharn, devi provarlo, se non lo provi non lo mangerai mai più!”

“Non riesco a tollerarlo Thanya, non posso mangiarlo.”

“P’Tharn!”

I due fratelli di casa Sirikant stanno litigando per del peperoncino, del peperoncino che al momento risiede nel loro frigorifero.

In quel momento, la ciotola posta di fronte a Tharn è piena di vari peperoncini dai colori più disparati, rossi, verdi, gialli. La dodicenne Thanya sta porgendo un peperoncino rosso vivo al fratello. La giovane sbatte dolcemente gli occhi e si lamenta, proprio come la moglie di suo fratello gli ha insegnato, per costringere Tharn a mangiare… del peperoncino.

Mentre sua sorella cerca di convincerlo, Tharn che è seduto al tavolo con gli altri, cerca di fuggire dalla situazione voltando la testa, e ripetendo ovviamente … non li mangio.

I visi dai tratti occidentali dei due fratelli fanno ridere a crepapelle quelli che assistono allo spettacolo.

“Non ridere, P’Type.”

“È divertente! Particolarmente divertente, non è vero Thanya?”

“Non lo trovo divertente, P’Type.”

Quando il ragazzo gira la testa cercando aiuto, la piccolina di casa sbatte mani e piedi come per fare i capricci o colpirlo, per poi parlare con una voce neanche lontanamente dolce rispetto al suo solito modo di parlare.

Questi gesti non fanno colpo sulla persona a cui sono indirizzati, ma invece colpiscono l’altra persona presente.

“P’Type, stai ridendo di me?”

“No! No! No, non sto ridendo di Thanya, per niente oh. Hahahahaha.” ride l’uomo che si è trasferito a Casa Sirikant tra la fine del primo anno e l’inizio del secondo. Guarda la piccola principessa di casa tirare su con il naso offesa, prima di lanciargli capricciosamente uno stuzzicadenti.

“Oooh, davvero non ho riso di te. Stavo solo ridendo di lui.” Type indica il cane in fondo che sta annusando la ciotola muovendo il naso sopra di essa avanti e indietro, e che immediatamente corre via quando sente il forte profumo.

Non è che Tharn non possa mangiare piccante; può farlo, solo che lo tollera un po’ meno degli altri. Se gli si vuole fare del male, sarebbe più semplice lasciarlo lì seduto a mangiare peperoncini freschi piuttosto che ucciderlo.

“P’Type, non limitarti a sorridere e basta. Se continua così, cosa succederà la prossima volta che P’Tharn verrà a casa tua? Avrà bisogno dell’ospedale?!” chiede con voce preoccupata Thanya. La storia dell’odissea di Tharn con il padre di Type si è diffusa anche a Bangkok. La famiglia di Tharn lo aveva chiamato, solo per scoprire che era svenuto a casa di qualcun altro. E la causa era il dolore addominale per il cibo troppo piccante che aveva ingerito.

Anche quest’anno, il figlio di mezzo ha in programma una visita ai genitori del suo ragazzo a Pang’an, quindi Thanya vuole costringere suo fratello a mangiare peperoncini come allenamento in previsione della visita.

“Devi abituare gradualmente il tuo stomaco P’Tharn. Tieni, mangiane due o tre al giorno e presto bocca, lingua e stomaco si abitueranno, oppure collasserai per il mal di pancia. Non dire che non ti ho avvisato.”

“Oh… mi dispiace, Thanya, ma…” La scena di una ragazzina di dodici anni che spinge con forza riso piccante e peperoncini nella bocca di suo fratello fa davvero ridere a crepapelle il giovane mezzo sdraiato sul divano. Più Tharn cerca di opporsi e correre via, più la situazione diventa particolarmente ridicola.

È divertente vederlo allenarsi a mangiare peperoncino solo per poter trattare con mio padre.

“P’Type, non sei nemmeno un po’ preoccupato per P’Tharn? Cosa farai se non si sentirà bene più tardi?” La bambina inizia mostrare il suo dispiacere e Type si costringe a smettere di ridere alzando le mani in segno di resa.

“Mi dispiace, Thanya, mi dispiace davvero. Non farò più scenate e non riderò più.”

“Non è divertente.” La bambina sottolinea di nuovo il concetto a Type, per poi voltarsi insieme a lui a guardare il ragazzo che si alza di nuovo per provare a prendere il volo ma…

“Eh Tharn, dove vuoi scappare?”

“Da nessuna parte.”

Non posso nemmeno negare col sedere già alzato dalla sedia.

Ha anche lasciato Tharn insoddisfatto perché deve continuare a rimanere lì seduto come al solito.

È un piatto pieno e non troppo piccante, chi è che deve sedersi ed esibirsi mentre mangia cibo piccante?

“Ecco. Mangialo, masticalo e inghiottilo.” Type parla mentre mostra l’azione riempiendosi la bocca.

“Ehi, se qualcuno riesce a mangiarlo vuol dire che è sicuramente delizioso.” Potrebbe non sembrare giusto guardare il suo ragazzo mangiare peperoncini crudi, ma guardare anche Thanya farlo, spinge Tharn a chiedergli di fermarsi.

“Vedi? Anche tua sorella può mangiarli, e va tutto bene.”

“P’Tharn, è davvero piccante, ma è comunque sopportabile.”

Sebbene la bambina sia molto solidale con suo fratello, non riesce a capire come lui sia così diverso dal resto della famiglia. Suo padre, uomo di sangue misto, nonostante sia cresciuto all’estero adora il cibo thailandese esattamente come tutti gli altri in famiglia. Tutti tranne Tharn, che assomiglia più a sua nonna.

“P’Tharn, pensaci. Qui puoi mangiare piccante quando vuoi, ma pensa a P’Thorn che da quando è a Londra può solo desiderarlo perché è impossibile trovare tra le strade di quella città del buon riso piccante thai da mangiare.” Thanya è seria quando usa l’esperienza del suo fratello più grande, che dopo essersi laureato si è trasferito in Inghilterra e attualmente si trova lì a studiare Business Management.

Non c’è niente di sbagliato nell’imparare una nuova lingua, e in più i suoi studi vanno bene. Ci sono solo due cose per cui soffre… la mancanza di sua sorella e del cibo thailandese che sono sufficienti per fargli male al cuore.

“Sì sì, vedi? Il cibo thailandese è così buono, mangialo su, peperoncino fresco.” dice Type mentre soffoca una risata. Chi avrebbe mai pensato che sua sorella si sarebbe allenata in quel modo? Ma Tharn persevera nel suo rifiuto.

“Questo è peperoncino fresco, Thanya. Anche se il papà di Type prepara cibi pesanti del sud, è meglio del peperoncino fresco che viene usato crudo per decorazione.”

“Ow, ti piace il lavoro di mio padre. Non male, aspetta la prossima volta che gli parlo prima di lasciarlo cucinare.”

All’istante Tharn lo guarda ferocemente e con uno sguardo che gli intima il silenzio. Ovviamente Type invece di stare zitto scoppia a ridere.

“Non lo farai, oppure penserò che ti stai comportando come una star.” Dopo che il suo ascoltatore alza un sopracciglio perplesso, Type continua.

“Come questo tipo di piatto, le star hanno paura di mangiare cose strane, quando vedono il peperoncino scappano via, proprio come alcune star qui presenti.” 

Dopo aver detto questo, Type ride ancora più forte mentre deride il suo ragazzo. Tharn invece prende un respiro profondo. Ma Type non ha ancora finito e si porta la ciotola al viso per coprirselo con la paura di essere buttato fuori.

“Penso che P’Tharn sarebbe una persona perfetta, se solo non fosse così tanto carente sul fronte del cibo.” afferma Thanya.

“No, no, no, Thanya. Penso che sia un uomo che ama pensare molto. Non solo, ma è anche molto cauto e certe volte a furia di vederlo pensare al nulla mi fa venire il mal di testa.”

“È vero, P’Tharn ama pensare molto e a volte papà dice che non si riesce mai ad indovinare quello che pensa il secondo figlio.” Immediatamente la situazione si ingigantisce. È come se la sua sorellina, prendendolo in giro, trasformasse il suo poter mangiare piccante in un atto eroico della vita di Tharn.

“Se posso dirlo, l’altra cosa che P’Tharn teme, sono presumibilmente le donne. Una volta ho sentito P’Thorn raccontare di quando era un bambino ed era sempre circondato da bambine ossessionate da lui. Ossessionate al punto che un paio si presero per la gola facendo un pasticcio all’asilo. Ho sentito dire che P’Tharn è spaventato a morte dalle donne quando le vede, non è vero?” La dolce sorellina continua a narrare gli aneddoti della gioventù del suo fratellone e Type è sbalordito dal racconto.

Oh, ecco cosa lo ha reso gay. Era un bambino così affascinante che si spaventa alla vista delle donne che gli ronzavano attorno.

“Basta con i pettegolezzi.”

“Dire cose cattive e spettegolare significa parlare delle persone alle loro spalle. Noi P’Tharn, lo stiamo facendo in faccia.” Era solito riuscire a controllare bene sua sorella che ascoltava qualsiasi cosa dicessero i suoi fratelli, ma ora Tharn si acciglia sentendo la sua risposta.

“Sei rimasta troppo a lungo con Type, con la sua influenza hai imparato a ribattere in modo troppo sfacciato.”

“Ehi, non prendertela con me! Non ho insegnato niente a tua sorella.” interviene Type in sua difesa.

Beh, anche mia sorella è cresciuta e adesso è più audace. E non è perché è con lui che le sue parole e il suo comportamento sono cambiati molto. In passato, era tutta coccolata e viziata a casa, con noi e nostro padre che le parlavamo gentilmente e tutta la famiglia che teneva la piccola principessa sul palmo della mano. Ma eravamo preoccupati che non saremmo stati in grado di tollerare ciò che gli altri ci avrebbero insegnato. Quindi…

“Thanya, te lo dico. Chiunque parli di noi, risponderemo al fuoco. Chi ci fa qualcosa…? Ho intenzione di ridarglielo indietro doppio.”

Questo è tutto ciò che le è stato insegnato.

“E comunque, P’Type non hai paura di nulla?” Non appena gli venne in mente, la sorella cambia il soggetto del discorso e si rivolge al fidanzato del fratello. Type si blocca un secondo e si volta in cerca dello sguardo dell’altro ragazzo prima di rispondere con un’espressione astuta.

“Ero solamente disgustato da alcune persone eh, ma adesso non lo sono più.”

Un tempo odiavo le persone gay, ora invece amo con tutto il cuore una persona omosessuale come Tharn.

“Ma penso che ci sia sicuramente qualcosa che non piace a tutti. Nel mio caso per esempio, ho paura dei topi, super detestabili. Anche dei criceti.” Poiché la piccola di casa ha portato un esempio simile, improvvisamente è venuto in mente qualcosa al suo interlocutore.

“Ehm, in quel caso, potrebbe essere… i grandi gechi. Mi inquietano al solo pensarci.” afferma Type mentre si accarezza la pelle d’oca.

“In passato, il bagno della mia famiglia era fuori casa. Pensateci, uscire per andare al bagno fuori nel cuore della notte e improvvisamente imbattersi in un grosso geco. Normalmente è già abbastanza spaventoso così; ma un giorno, quando aprii la porta, improvvisamente mi cadde addosso dal soffitto, proprio qui.” Type indica la sua spalla prima di avere di nuovo la pelle d’oca.

“È stato davvero spaventoso come mi fissava negli occhi. Era di un colore particolarmente sgargiante e io non riuscivo a muovermi. Ma la cosa peggiore era che nessuno era in casa e io ho mantenuto quella posizione per quasi un’ora, fino a quando mio padre è tornato e mi ha trovato immobile in piedi che piangevo. Sembrava quasi che potesse svenire in bagno per lo shock.”

“È qualcosa che non sapevo.”

“Non è che tu me l’abbia mai chiesto.” Type risponde in modo semplice rendendo inquieta anche l’altra persona che sta ascoltando.

“Se fossi stato al tuo posto, anch’io mi sarei spaventato.”

“Ragazzi, il pranzo è pronto. Ow Tharn, li hai provati.”

Proprio in quel momento entra nella stanza la madre di Tharn che sta per ridere con Type notando che nella ciotola ci sono meno peperoncino di prima.

“No, zia, siamo stati io e Thanya. Tharn ha paura del peperoncino, non è una cosa nuova.” Il giovane uomo parla con un pizzico di ilarità e fa ridere anche la donna. Al secondo figlio della famiglia non rimane che sospirare sconfitto.

“Non farti vedere mentre incontri un grosso geco, perché sicuramente io non ti aiuterò.”

“Beh, prendimi in giro quando lo vedi.” risponde il giovane del sud con fermezza.

Come può una villa in un quartiere di lusso come questo avere un grande geco al suo interno?

Questo pensiero, che ribolle nella sua mente, gli impedisce di notare subito il sorriso sul volto della bambina.

Il pranzo super gustoso finisce, e il padre riunisce tutta famiglia nel salone per giocare. In un attimo la sorellina corre fuori dalla stanza, per poi tornare poco dopo con una cosa in mano che porge a Type che nel frattempo si è seduto al piano.

“P’Type, ti regalo questo.” Thanya stringe forte i pugni in una stretta che non allenta finché Type non allunga la mano nella sua direzione.

“È una caramella o…”

Ma quello che sente nella mano è gonfio e morbido, così quando sta per alzare la testa e chiedere che cos’è, nota il debole sorriso della piccola. Allora lentamente abbassa lo sguardo nella sua mano per vedere cosa sia e…

Un urlo squarcia il silenzio.

“!!!”

Gli altri membri della famiglia si voltano immediatamente a guardare cosa sia successo; le loro voci che riecheggiano per la stanza vuota. Type è impallidito come se avesse visto un fantasma, così la persona più vicina a lui si allunga per guardare.

“Cosa succede Type? È solo un geco di gomma.” parla l’uomo vedendo cosa c’è sulla mano del giovane del sud.

Il giovane uomo con la faccia pallida e lo sguardo spaventato balza dietro Thanya per nascondersi e allunga una mano per bloccare la strada al suo interlocutore.

“Zio, non portarlo qui! Come può Thanya avere una cosa del genere?”

L’unica cosa che Type può fare è afferrare la spalla della bambina e tenerla davanti a sé per proteggersi come se fosse uno scudo. Facendo un passo indietro, continua a fissare con sguardo cadaverico il giocattolo come se fosse un vero geco.

“Oh. Nella mia stanza trovo sempre cose strane con cui giocare, quello per esempio è di un mio amico. L’ho usato per divertire gli altri e mi sono dimenticata di restituirlo, così l’ho conservato.”

“Che senso ha raccogliere queste cose, queste cose vanno prese e gettate via!” grida Type che sta provando troppa paura.

“Sei così carino, Type.”

“Hehe Hehehe hehe, zio, allontanati, allontanati ti prego.”

“È finto, vedi? È gommoso, più lo colpisci più è morbido.”

“Hm, quel modello è così realistico da essere spaventoso. Ehi ehi zio, non avvicinarti.” Mentre si allontana, Type inciampa all’indietro da quanto è spaventato. Giura a se stesso di non insegnare nient’altro alla bambina, che nel frattempo sta aprendo la mano per raccogliere il giocattolo che suo padre le sta restituendo.

Certo, se si avvicina col geco… e lo lascia andare, quel coso mi salterà addosso o qualcosa del genere..

“Zietta, zietta aiutami!”

“Haha haha, non serve a niente che tu venga ad abbracciarmi.” Dopo aver detto questo, Type corre immediatamente a nascondersi dietro la madre di Tharn, l’abbraccia forte e guarda con orrore padre e figlia che ridono apertamente.

Il pensiero che riempie la sua testa vale sia per quelli dentro che fuori casa, questa famiglia è davvero spaventosa, specialmente oggi ovviamente.

“È solo un falso.”

“Non voglio nemmeno il falso, zia. Finché lo vedo solamente va bene, ma giocarci e tenerlo in mano… assolutamente no!” Type ha già visto i suoi amici giocare con falsi simili, ma quello che non vuole dire è che è che fingere lo uccide dentro, e l’unico pensiero che invece governa la sua mente è… tieni questa cosa lontana da me!

Inoltre è sorprendentemente morbido e gommoso al tatto, proprio come se fosse vero. Il suo corpo inizia a sudare dal panico e non può fare a meno di scappare in qualche altra parte della stanza.

E da quella parte c’è… Tharn.

Il giovane uomo che sta ridendo rivela un giocoso desiderio nei suoi occhi, mentre guarda Type saltellare per tutta la stanza. Non riesce proprio a immaginare come andrebbe se suo fratello fosse lì… immagino gli avrebbe dato il colpo di grazia. 

“Ouch. E così anche tu puoi essere un gattino spaurito spaventato dal geco di gomma.”

“Bastardo. Ho più paura dei veri gechi che di quelli di gomma.”

“Allora quando ti succede immagina che sia un geco di gomma, e non uno vero.” Nonostante le parole del marito, Type scuote la testa e guarda la piccola di casa, con il finto geco in mano, camminare nella sua direzione con un sorriso allegro. Thanya non presta attenzione al viso impallidito.

Non pretende di fingere di essere una donna che grida istericamente, lui ha davvero paura.

“Eh Tharn, io no, davvero non voglio.” L’uomo che lo ha appena deriso per la sua paura dei peperoncini muove entrambe le mani sulla sua schiena, come per far si che ogni parte del corpo dell’altro venisse in contatto con quei peperoncini. Alla fine la sua voce trema così tanto che quasi non riesce a parlare.

“Che imbroglione, avresti potuto semplicemente prendermi in giro fino al punto in cui sei stato preso in giro per fare quel suono.”

“Ai’Hiaa che rumore, non sto facendo nessun rumore. Sei tu quello fuori di testa. Perché mi stai prendendo in giro? Lasciami andare.” Dopo che Tharn finisce di parlare, coloro che li stavano ascoltando si riprendono. Si girano a guardare l’uomo che sta tremando dalla testa ai piedi parlare, nonostante tutto, con sfida.

“Allora avresti potuto costringermi a mangiare il peperoncino.”

“Ma non è di quello che hai paura.”

“Ow, quindi ammetti di esserne spaventato vero?”

“Non ho solo paura, idiota!” risponde Type ad alta voce. Cerca di liberarsi dell’altro ma alla vista di quel geco, anche se falso, tutti i ricordi seppelliti nel profondo della sua memoria si fanno prepotentemente avanti. Tutto questo è la grande opera della bambina che pensava fosse la regola, rendendo tutto il suo corpo incapace di muoversi.

Ti sei dimenticato che nonostante tutto, lei è la sorella di Tharn? Come potrebbe non essere una traditrice come suo fratello?

“Tharn. Aiutami.” implora Type quando vede la bambina avvicinarsi con il giocattolo e tutto il suo corpo indietreggia per nascondersi dietro a quello di Tharn. Stringendosi tra le braccia e trattenendo il respiro cerca amaramente aiuto, facendo ridere le persone che assistono alla scena.

“Odi i gechi?”

“Hmm!”

“E cosa dici di me. Mi ami o mi odi?”

“È questo il punto? Cazzo Tharn! Ti sembra questa la cosa da chiedere in un momento simile?” Vorrebbe rimproverarlo ancora di più, ma poiché sono presenti i genitori cerca di farlo nel modo più educato possibile. Si volta a fissarlo con gli occhi spalancati, ma tutto quello che ottiene è un sorriso indifferente.

“Rispondimi prima. Ti aiuterò se rispondi. Ma fai attenzione però, Thanya potrebbe metterti il geco sotto il cuscino stanotte.” Quello che continua a aggrapparsi alle debolezze degli altri vuole davvero cambiare idea e tornare a vivere nel dormitorio. Ma ecco qual è la situazione: a Tharn piace spettegolare delle cose che odia, quindi probabilmente continuerà a prenderlo in giro per questo.

“Ti odio. Ti odio.”

“Sii sicuro della tua risposta.” dice Tharn soffocando una risata. Poi si volta a guardare sua sorella che è ferma in piedi e sorride.

“Thanya, porta qui il geco.”

“No… No, Tharn. No, Tharn, no, lo ammetto, lo ammetto, ammetto tutto!” dopo aver visto il geco di gomma che Thanya sta passando a suo fratello, Type chiede immediatamente al suo ragazzo di fermarsi. Il tutto mentre lo afferra per il braccio e lo trascina via da quel abominevole giocattolo.

Appena finirà tutto questo, dovrò andare a far saltare in aria il negozio di gechi di gomma.

“Forza, rispondi prima alla mia domanda.” In quel momento, Tharn prende il giocattolo dalle mani di sua sorella alla velocità della luce, e lo solleva davanti al viso dell’uomo terrorizzato.

Questa volta, di colpo faccia a faccia con quel geco, istintivamente tutto il suo corpo si irrigidisce, nonostante la parte razionale del suo cervello sappia che è un falso.

“No… No. No, Tharn… non sto giocando.”

“Rispondi prima alla domanda.” Che lo voglia o meno, Tharn avvicina troppo l’oggetto a Type, facendolo urlare all’istante.

“Ti amo! Ti amo così tanto, ti amo di più. Sei soddisfatto? Portalo via!” Al termine delle urla, Tharn è molto soddisfatto, così si gira e si rivolge a sua sorella.

“Questo adesso lo butto via. Vai a dire al tuo amico che gli rimborserò il costo del giocattolo.” conclude Tharn con un sorriso. È molto soddisfatto che la sua famiglia abbia assistito al grande amore che Type gli dà. 

“Vai al diavolo, stronzo!” L’uomo che è appena stato preso in giro fino al punto di arrossire, adesso alza il piede per prenderlo a calci prima di girarsi e andarsene nel cortile. Non gli importa di come lo stanno guardando, perché al momento è incazzato… super incazzato.

Tutti in famiglia rimangono in silenzio e persino Thanya si rende conto del suo errore.

“Mi dispiace, P’Tharn, ho sbagliato.”

“No, più tardi andrò a convincerlo, nel frattempo, Mamma, ti chiedo di buttarlo.” Mentre parla, Tharn prima strofina la testa a sua sorella e poi consegna a sua madre l’oggetto della discordia. Quindi, metà camminando e metà correndo, si avvia per andare dall’uomo che per la rabbia sta maledicendo le carpe nello stagno di suo padre.

“Ti odio, pezzo di merda!”

Dopo essere uscito esasperato, Type va da solo al laghetto per calmarsi, ma è ancora troppo spaventato. Pensa al contrasto tra il giocattolo e il sincero scherzo di Tharn su di lui.

“Ti odio più di un geco!”

“Mi dispiace, sei arrabbiato con me?” chiede, con curiosità e amarezza, Tharn avvicinandoglisi da dietro e stringendogli la vita con le braccia.

“Non dovrei essere arrabbiato? Dopo esser stato stuzzicato così, avrei dovuto anche divertirmi stronzo?”

“Non è stato divertente, ma non ti ho mai visto così spaventato da qualcosa.” Se non conta gli incubi del passato.

Le parole improvvise di Type sono pronunciate lentamente e con tono pesante.

“Allontanati da me. Mi sto arrabbiando, quindi fai attenzione prima che ti spinga dentro al laghetto più tardi.”

“No, no, mi dispiace.” Il ragazzo parla con voce profonda mentre stringe più forte la vita di Type. Mentre lo abbraccia, cerca anche di baciarlo sulla tempia, l’altro uomo si allunga per evitarlo, dimostrando che è ancora arrabbiato. Ma Tharn non si arrende e continua a insistere per far pace.

“Mi dispiace, non ti prenderò più in giro, non arrabbiarti con me.”

“Ti odio davvero.”

Tharn odia se stesso per essere sempre stato tenero con lui, fino a quando un sorriso appare all’angolo della sua bocca. Perché in fondo sa che Type non è più così arrabbiato con lui adesso, e che un altro momento di tenerezza dissiperà la sua rabbia. Così parla con voce sommessa.

“Allora odiami pure. Io ti amo qualunque cosa accada.”

Type si blocca all’istante quando sente quelle parole, e un sorriso si forma sulle sue labbra. Ma non può sorridergli in quel modo, così si volta verso il laghetto per parlargli con tono freddo.

“Aspetta e preparati a piangere. La prossima volta che torneremo a casa mia farò in modo che mio padre ti costringa a mangiare fino alla tua morte!”

Il cuore si è già ammorbidito, ma perdonarlo così facilmente sarebbe troppo poco da Type.

Quelle parole rendono il suo ascoltatore diffidente, perché è più spaventato dal padre di sua moglie che dal cibo piccante.

“Non sei così cattivo?”

“Non sei tu quello che è diventato duro con me per primo? Vedrai, dovrai morire per mano di mio padre questa volta!” Type sogghigna prima di voltarsi verso Tharn.

“Io sono per il ‘occhio per occhio, dente per dente’, quindi se mi prendi in giro di nuovo per la storia del geco, giuro che d’ora in poi ogni piatto che cucinerò non sarà di tuo gradimento!” Detto questo, Type si spazzola via la polvere dai pantaloni e, dopo averlo fissato con un sorriso malizioso, si volta per entrare. L’uomo che invece era andato lì per persuaderlo  rimane inebetito.

Non è arrabbiato, ma vuole solo vendicarsi, vero?

“Andiamo, è solo un po’ più feroce dell’ultima volta, non è che morirai facilmente.” Tharn parla a se stesso per rassicurarsi mentre guarda la figura dell’altro allontanarsi.

Type riesce davvero ad amare e odiare contemporaneamente, ma poi di nuovo; l’amore è anche accettazione, non importa quale sia il carattere dell’altro.

“Ma d’altra parte… se mettessi un geco sullo specchio, correrebbe a rifugiarsi tra le mie braccia? Potrebbe essere interessante.” Tharn però è sulla stessa barca di Type, entrambi condividono la stessa duplicità di amare-odiare.

Coloro che dicono di non essere avidi, in realtà sono più avidi di chiunque altro. Inutile dire che è già abbastanza difficile voler vedere tua moglie saltare tra le tue braccia.

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