EN OF LOVE MECHANICS 2 – CAPITOLO 20

-Mark Masa-

“Non farti angosciare.”

Era quello che mi aveva detto mia madre il giorno in cui avevamo parlato. Quel giorno parlammo di cose di cui mai avrei pensato avremmo discusso. Parlammo di quello che avevo fatto e di cosa mi avesse spinto a farlo in quel momento ed io le chiesi se sarei riuscito a prendermi cura di un bambino da solo. Mia madre, d’altro canto, mi chiese dei miei sentimenti, ma non sapevo bene cosa provassi in quel momento. Mi dispiaceva per quel bambino, credevo che avrebbe dovuto aprire gli occhi e vedere il mondo, così avevo cercato di trovare una soluzione e al tempo stesso dovevo far credere a tutti che non stavo male per quella decisione.

Anche Vee aveva creduto alle mie parole e all’epoca ci credevo anche io.

“Continuerai a startene seduto lì distratto…” mi disse James.

“Come mi starei distraendo?” Gli chiesi di rimando. Non ero distratto, stavo solo pensando a Vee.

“Gli hai detto che stavi bene.” Disse Win.

“Beh, allora era così.”

Allora lo avevo detto, ma mi resi conto dopo che alcune cose non le pensavo davvero. Avevo sempre detto di star bene, ma la realtà era tutt’altra. Senza contare che una volta avevo dovuto dire a Vee che non potevo incontrarlo anche se lo desideravo moltissimo. Non ero riuscito a trovare il tempo durante le vacanze per via del tirocinio, che era molto impegnativo ed in più avevo molto da fare con l’università. Avevo molti progetti che dovevo terminarli per poter arrivare a lavoro in tempo. Per Vee era lo stesso. Lui aveva sempre cercato di farmi capire che se avessimo scelto quel tipo di vita, con un lavoro del genere, sicuramente non avremmo avuto molto tempo l’uno per l’altro.

Figuriamoci poi avere del tempo per prendersi cura di un bambino.

“Allora come va adesso?” Fuse si voltò per chiedermelo.

“Non va bene?” Anche Kam chiese.

“Va bene.” risposi.

In quel periodo ero indaffarato con il mio tirocinio e dovrvo lavorare dal lunedì al sabato. Il posto in cui mi trovavo non era lontano da Bangkok, ma non avevo il tempo di tornare a casa, quindi era Vee a doversi occupare di Ploy. I miei genitori avevano acconsentito nel far restare a casa Ploy. Per il primo mese chiesero a Vee di prendersi cura di tutto, di tutti i suoi sintomi e le disposizioni mediche riguardanti la gravidanza. Mia madre osservava da lontano la situazione, per quanto riguardava mio padre invece… lui non era affatto interessato a Ploy.

Durante quel periodo io e Vee molte volte ritornammo a casa mia, ma Vee più di me dato che avevo gli esami e subito dopo avevo dovuto iniziare il mio tirocinio. La gravidanza era giunta ormai al sesto mese. La nausea mattutina le era passata, ma prendersi cura della madre e del bambino era ancora più importante. Vee doveva andare spesso da lei; io invece non tornavo a casa così spesso. Aspettavo di finire il mio tirocinio, mancava solo un’altra settimana al suo termine, ma era difficile fissare una data in cui i miei amici venissero nella mia stanza.

“Se non stai bene, perché non vai a vedere?” Chiese Win.

“Quando avrei il tempo?”

“Dici di non avere tempo, ma sei venuto qui per incontrarci.” Disse Fuse.

“Beh, voi ragazzi siete molto più vicini.” risposi.

“Come siamo più vicini? Ho guidato per ore.” Si lamentò James perché lui e Win non avevano ancora iniziato uno stage e non avrebbero dovuto iniziarlo fino al secondo semestre del quarto anno.

“Bene… è questo quello che ho detto in quel momento.”

“Beh, perché sei così sensibile adesso? Non ti fidi di Vee?” Chiese Kam.

“Mi fido di lui …” dissi guardando negli occhi il mio amico. 

Da quando erano arrivati ​Ploy e il bambino Vee non era cambiato. I nostri sentimenti erano gli stessi. Lo pensavo anche perché le cose tra noi era come prima. Anche se mi sentivo turbato e lontano, lui cercava di prestare attenzione a me e a mio figlio come sempre.

Proprio come quel giorno.

Quel giorno era una domenica sera e avevo appena finito di risolvere un problema con il mio incarico. Vee era andato a casa mia per vedere il bambino, ma nel farlo significava che doveva incontrare anche la madre del bambino. Anche se loro due dicevano che non c’era nient’altro, e anche se si trattava di casa mia, sentivo comunque di volerci andare anch’io, volevo stare al passo e seguirli da vicino e non volevo pensate a loro insieme da soli.

“Se vi fidate l’uno dell’altro, allora sai che tra loro è tutto finito.” Win disse.

“Sì, devi capire e avere fiducia.” Kam ripeté quello che aveva detto l’altro mio amico.

Lui era un amico sia mio che di Vee. I miei amici sapevano tutto, non sapevo però cosa gli amici di Vee gli avessero detto o come avessero reagito, perché in quel momento io non ero lì con lui. Sapevo solo che aveva detto loro che mi avrebbe aiutato nel crescere il figlio di Ploy. Probabilmente era stato insultato da YiWa, ma Vee non mi aveva mai detto nulla, il che significava che forse non era andata così dopo tutto.

“Dovresti anche venire a trovarci quando si tratta di questo.” mormorò Win.

“Sì, è esattamente come state dicendo voi ragazzi. Se fosse successo a me sarei venuto da voi.” Fuse aggiunse.

“Hai intenzione di crescere un figlio Fuse?” James si voltò per chiedere.

“Sì, me lo ha chiesto Ana, ma probabilmente in un tempo molto futuro.” Fuse ha rispose.

“Quello che Mark sta facendo è successo velocemente.” intervenne Kam.

“Non capisci le parole ‘evento inaspettato’ Kam?” Ho risposto.

“Come l’evento in cui ti trovi in ​​questo momento? Ti aspettavi che fosse così?” James chiese di rimando.

“Beh… Mi aspettavo di sentirmi un po’ ansioso, ma non avrei mai pensato così tanto.”

“Hai intenzione di seguirlo o no?”James chiese di nuovo.

“Io…”

Buzz

“Parla di lui e poi lui chiama.” Fuse disse dopo aver guardato il mio telefono.

“Sì, rispondi.” Mi invitò Kam.

“Beh, immagino che dovrei rispondere.” dissi prima di premere ed accettare la videochiamata.

[Oh! Con chi sei?]

Vee chiese quando girai la telecamera ed inquadrando il braccio di Fuse.

“Con loro.” dissi rapidamente spostando la telecamera verso i miei amici.

[Quei ragazzi vendicativi.]

“Oi! Io non lo dico.”

“Vee siamo venuti qui solo perché Mark era solo.”

[Di un po’ chi è solo? Il mio ragazzo?] Vee era tornato a parlare con un tono feroce quando Kam aveva detto quelle cose.

“È solo, se non lo fosse stato allora perché ci avrebbe chiamato per venire da lui?” Continuò James.

“Sì, abbiamo dovuto guidare fino a qui.” Win incalzò.

[Ti senti solo?] Vee si voltò verso di me e alzò le sopracciglia.

“Cosa? Non sono solo.” Risposi.

“Oh! E allora perché hai detto di esserlo?”

“Basta ragazzi.” Mi voltai per imprecare contro i miei amici prima di alzarmi dal letto e mi avviai al balcone in modo da potermi sedere e parlare da soli.

[Se sei solo, allora perché non sei venuto con me?] Mi chiese Vee.

“Il mio lavoro non è ancora finito.” risposi.

[Il tuo lavoro è così serio?] 

Quello fu il mio turno di fare una faccia feroce. Da quando Vee aveva un lavoro, anche per  lui era lo stesso. I nostri tempi liberi non coincidevano mai. Quando ero libero avevo bisogno di andare a trovare il bambino, quindi non avevamo avuto proprio tempo per incontrarci, anche se stavo facendo il mio stage vicino a lui.

“Be, come va da quelle parti?”,

[Come… normale. Ho appena finito di mangiare con i tuoi genitori. Non sono ancora partito per tornare a casa perché tua madre sembra sola Mark. È come se stesse aspettando un bambino e volesse allevarlo. Inoltre, il bambino sta davvero bene e anche Ploy sta andando bene.] Vee continuò a parlare di come era andata la giornata. Mi stava  raccontando di ogni momento, di cosa aveva mangiato con mia madre, di come stesse Ploy e di quanto fosse sano il bambino.

“Va bene allora.”

[Sembra che tu abbia un bravo ragazzo e forte. Hanno detto che il bambino può riconoscere le voci ora, quindi quando finirai il tuo tirocinio potrai venire e parlargli spesso e lui sarà in grado di ricordare la tua voce.]

“Veramente?” Iniziai ad emozionarmi, anche se non ero io quella incinta, ero eccitato da quelle parole, che il bambino sarebbe stato in grado di ricordare la mia voce.

[Sì. Lo vuoi vedere?] Disse Vee cercando di mostrarmi le foto ed io provai a guardare, ma non riuscii a vederle bene.

“Oh, e come sta Ploy?”

[Anche lei sta crescendo e sta mangiando molto, ma tua madre sta vegliando su di lei.] Annuii alle parole di Vee.

[Vee? Puoi aiutarmi a prendere qualcosa? È troppo alto.] La voce urlante mi impedí di chiedere qualcos’altro. Truthsi voltò a guardarmi e io gli sorrisi.

“Vai a prendere prima quello che vuole.”

[Sì, aspetta solo un minuto.] 

Gli dissi e lui non riattaccò. Invece, impostó il telefono in modo che potessi guardare. Erano quelle piccole cose che facevano sì che io credessi che tra loro  non c’era davvero nulla e che avrei dovuto essere in grado di fidarmi e di avere fiducia in lui proprio come avevano detto i miei amici.

Vee si avvicinò per prendere qualcosa e Ploy sorrise. Non sapeva che stavo parlando con  Vee in quel momento altrimenti gli avrebbe detto di continuare a parlare. Il suo ampio sorriso mi fece capire che era felice il che era un bene per il bambino. Rise quando Vee disse qualcosa, e poi la sua piccola mano afferrò la sua e se la mise sullo stomaco.

Sembrava caldo. Sembrava completo, sembrava giusto.

“Ehi, vado a comprare …”

“Vee …”

“Qual è il problema, James?” Mi voltai e chiesi al mio amico che stava fissando il telefono come se volesse picchiarlo per aver toccato lo stomaco di Ploy.

“Che diavolo? Non senti niente?” James mi chiese di rimando.

“Non lo fa, guardalo in faccia.” Win disse indicandomi.

“Mark, cosa vuoi fare? Lo prendi? Lo lascerai così?” Chiese James.

“Ebbene… no, ma cosa vuoi che faccia? Presto partorirà.” Ribattei.

“Va bene se partorisce e ti lascia il bambino.” Disse James.

“James cosa stai dicendo.” Lo rimproverai.

“Beh, non è vero? Che ne dici se dopo un po’ possa tornare a piacergli?”

“Perché dici così James? La mia senior non è così.” Fuse non era d’accordo con lui.

“Sì, beh tu dici che non è niente Mark, quindi non dovresti far pensare così tanto ai tuoi amici” disse Kam guardandomi.

“Ok. Cosa comprerai?” Chiesi di nuovo.

“Spuntini e alcol.” Fuse disse con un sorriso.

“Cosa? Si sta facendo tardi e ho bisogno di dormire.” 

[Cosa state facendo ragazzi?]  Vee si era avvicinato al telefono ed aveva posto quella domanda.

“Maledetto.” James lo vide e si voltò per tornare indietro.

“Oh no.” Disse Fuse e tornò indietro con gli altri.

[Cosa c’è di sbagliato in loro?]

“Vogliono ubriacarsi.”

[Alle 21:00?]

“Si.”

[Dovrebbero dormire.]  disse Vee.

[Nong Mark.] Ploy si avvicinò sorridendo magnificamente e parlando con la sua dolce voce.

“Come stai Ploy?”

[Il tuo bambino si muove molto. Quando sarai libero di venire?] Chiese.

“Forse la prossima settimana, una volta che avrò finito.” dissi.

[Beh, sbrigati, dobbiamo liberare Vee, è senza speranza.]

[Oh, cosa stai dicendo?] Vee si voltò per chiederle.

[Beh, Vee viene solo per controllare i risultati e poi chiede a tua madre come stanno le cose.Se non gli dico di toccare il bambino, allora non lo farà.] Ploy parlò facendomi una faccia imbronciata. Vee si voltò semplicemente verso di me e sorrise impotente.

[Vai a letto adesso Ploy, non ti fa bene stare alzata fino a tardi.] 

[OK, Mark sbrigati.] Disse prima di sorridermi.

“Sì.” risposi e sorrisi di rimando.

[Ti stai preoccupando troppo?] Chiese Vee e io semplicemente sospirai.

“Un po’.” ammisi.

[Ma lo sai vero? Che io…]

“Potrei essere scosso.” dissi prima che lui potesse finire quello che stava dicendo.

[Non ti fidi di me?] Chiese di rimando.

“Sì certo, è solo che…”

[Tornerò indietro, non c’è bisogno di pensare così tanto.]

“Quando sei con lei… sembra una cosa giusta.”

[Mark.] Rispose una voce oscura.

“Beh, è vero.”

[Quando la smetterai di pensare in questo modo? Non è appropriato, non è vero? Ti sto chiedendo di smetterla.] Disse.

“…” 

Tutto quello che potevo fare era abbassare la testa per guardare la persona al telefono.

[Quante volte ti ho detto che non è niente? Che per me ci sei solo tu da molto tempo ormai. Sei la mia stella, lo sai.] Rispose ed io  annuii.

“Lo so.”

[Se lo sai allora perché sei ancora così preoccupato?]

“Non lo so, penso solo sia così.”

[Cosa abbiamo passato insieme Mark? Per quanto riguarda Ploy, l’abbiamo già superato, quindi di cosa si tratta?]

“Non lo so.”

[Non lo sai? Eppure ti preoccupi ancora così tanto.]

“…” 

Rimasi in silenzio perché non sapevo cosa dire. Quello che stava dicendo Vee era vero, ma se non lo avessi amato così tanto, non mi sarei preoccupato così.

[Mark.]

“Si.”

[Si? Questo è tutto?]

“Capisco.”

[Per favore, puoi per favore credere in me?]

” Vee …”

[Oh… dopo tutto questo tempo, non riesco ancora a farti fidare di me.] 

Il tono della sua voce mi ferì abbastanza, ma i suoi occhi lo fecero di più. Non che non mi fossi mai fidato di lui, anzi fino a quel momento gli avevo sempre creduto, era solo che non avevo mai avuto così tanta ansia nella mia testa. Anche solo un po’ mi feceva sentire a disagio.

“Ho fiducia in te.” 

Quello era tutto quello che potevo dire, cercando di tenere tutta l’ansia lontana dai miei occhi, ma quello era Vee, la persona che mi vedeva  sempre.

[Accidenti a te.] 

Il telefono si interruppe, insieme alle mie preoccupazioni che erano diventate ancora più forti di prima, e alle incomprensioni che avevamo tra noi.

Emisi un sospiro quando l’infelicità divenne troppa, molto più di quanto potessi sopportare. Quando dovevo pensare solo a me stesso, era già abbastanza difficile, ma in quel momento sapere che avevo fatto male anche a lui, mi faceva sentire ancora peggio.

“Com’è? Papà è fantastico?” Fuse chiese non appena  rientrai nella stanza.

“Vee è arrabbiato?” Chiese Kam.

“Se fosse solo rabbia, non sarei così spaventato.”

“Stai cercando problemi. Se lo avessi gestito correttamente dall’inizio tutto questo sarebbe finito Mark.” James sentenziò.

“Non dirlo James, sai che non ha molto tempo.” Lo rimproverò Wind.

“Vuoi proteggerlo così tanto? Quando studiava Vee lo seguiva dappertutto.”

“Dove posso seguirlo, James? In questo momento devo ancora studiare.” Dissi prima di voltare le spalle.

“E allora? Lo lascerai così e continuerai a sopportarlo per altri pochi mesi?” James mi incalzò.

“Pochi mesi? È solo fino alla prossima settimana, dopodiché potró andare io stesso.”

Avrei potuto davvero farlo. Una volta finito avrei dovuto presentare i dati del mio tirocinio entro la fine della settimana successiva. Per quanto riguardava le informazioni, le stavo raccogliendo da molto tempo, quindi potevo presentarle senza problemi. Non restava che presentare i dati raccolti ai docenti, cosa che sarebbe dovuta accadere non appena tornati in classe per l’inizio del nostro quarto trimestre, ma il termine era stato cambiato e dovevano essere presentati anche prima.

**********************

Tre giorni dopo ero tornato in facoltà, ma non ero ancora tornato a casa una volta.

“Cosa dovrei fare?” Stavo parlando con Kam, che aveva fatto lo stesso tirocinio con me.

“Vediamo, tornerai per finire la scuola, o andrai a occuparti della tua relazione e finirai quella dopo.” Mi disse mentre ci dirigevamo verso la macchina.

“Cosa intendi per finire la mia relazione? Lo amo ancora lo stesso.”

“Guardami negli occhi e dimmi che è lo stesso.” Disse Kam afferrandomi il viso per guardarlo.

“Ecco…”

“La persona che è cambiata potrebbe non essere lui, Mark.” Disse con calma.

“Cosa intendi?”

“La persona che non è la stessa potrebbe essere quella che pensa di esserlo.”

“…”

“Quando pensi di essere ancora lo stesso di prima, ma in verità è come se ti stessi illudendo. Tutti possono vedere che ti fidi sempre meno di lui, quindi cosa significa se la fiducia tra voi sta diminuendo? In passato, lo amavi così tanto e ti sei fidato molto di lui, quindi ora non significa che lo ami di meno?” Kam mi aveva detto che mi stavo illudendo e quella era anche la prima volta che mi aveva parlato così negli ultimi due anni.

“Io…”

“Quindi, forse la persona che ama davvero di meno l’altro sei tu, non Vee.”

“Non sono io.”

“Pensaci Mark, anche se vai a trovarlo, è come se andassi da un amico. Ti ricordi prima quanto desiderassi vederlo? E ora?” La domanda mi pietrifico completamente. Aveva fermato il flusso dei miei pensieri.

“Beh, perché sono così?” Chiesi lentamente.

“Dovresti chiedertelo. Perché lo hai lasciato sconvolto per così tanto tempo?” Disse prima di alzare il telefono per farmi guardare.

Vee Vivis
8 minuti fa

È sempre come prima, vero?

341 Mi piace 34 commenti

Vee aveva aggiornato il suo stato non molto tempo prima, ma solo in quel momento capii che stavamo ancora litigando. Avevo lasciato andare tutto perché dovevo affrettarmi e finire il mio progetto. Sapevo ancora che era un po’ colpa loro, ma avevo cercato di smettere di pensarci e di prestare invece attenzione al lavoro che avevo davanti. Era come aveva detto Kam, la risposta alla sua domanda non era stata difficile da trovare. 

Avevo scelto il mio futuro all’amore.

Ma anche l’amore faceva parte del mio futuro.

YiWa: State litigando?

Tootsi Li learns mechanics: Che mi sono perso?

Pond Pawee: Di chi stai parlando

Il commento di Pond fece fermare le mie dita e restituii il telefono a Kam prima di prendere il mio. Riguardo a quanto tempo, era  passata una settimana dall’ultima volta che avevo visto la faccia di Vee e a pensarci bene, l’altra volta era stata anche l’ultima volta che avevamo fatto una videochiamata. A parte quella, c’erano stati solo messaggi, le uniche telefonate erano state per dirmi che mia madre non poteva contattarmi.

“Vee …” la mia voce si ritirò lentamente quando lui rispose, prima di tacere quando non disse nulla.

[Hai finito il tuo progetto?] 

“È finito.”

[Si.]

“…”

[…]

“Io…”

[Perché sei così a disagio? Perché non hai fiducia in me? Se c’è qualcosa che non va puoi dirmelo adesso?] Disse.

“Sono solo preoccupato che tu e lei siate troppo vicini.”

[Allora cosa vuoi che faccia? Sei tu quello che mi ha detto di andare a vedere il bambino di cui è incinta, ed è tutto quello che ho fatto. Ecco tutto, non c’è stato niente in più. Sei tu che hai fatto pressione su questo, sei tu che volevi avere questa bella immagine di una vera famiglia che volevi per me, anche se per me il solo averti era abbastanza.]

“Vee …”

[Dico sul serio, avere questo bambino non è necessario ok, solo tu.] Strinsi le mie labbra alle sue parole.

“Vee …”

[Se lo vuoi, cercherò di fare tutto il possibile per sostenerti, ma farlo in questo modo, se non ti fidi di me, se andare a vedere Ploy e il bambino ti rende infelice, allora perché mi hai chiesto di farlo?] continuò.

“Mi dispiace.”

[Cosa hai fatto di sbagliato? Non lo sai nemmeno Mark, eppure chiedi scusa, perché?]

“…”

Non potevo rispondere a nulla perché proprio non lo sapevo. Cosa c’era di sbagliato in me? 

Avevo sbagliato a voler aiutare Ploy? O avevo sbagliato a fare troppa pressione su Vee? O mi sbagliavo perché il mio amore non era più lo stesso di prima e questo aveva causato tutta questa infelicità?

[Hai bisogno di ripensare a tutto?]

“No.” dissi non appena pronunciò quelle parole.

[Hai mai pensato prima di parlare?]

“Vee …” Chiamai il suo nome senza sapere cosa fare.

[Devi chiederti prima perché. Io sono sincero quando dico che ti amo così tanto, come prima. Non ti sono mai stato infedele.]

“Lo so.”

[E tu?]

“Io…”

[Allora sai che io non sono cambiato, giusto? Sai che sei tu quello che è cambiato.] Disse prima ancora che potessi considerare le mie parole.

“Non sono cambiato.”

[Eppure non ti fidi di me come facevi prima, anche se dici che è lo stesso.] 

Due semplici frasi che mi resero consapevole della situazione. Mi fecero davvero rivedere me stesso come aveva detto Vee.

I miei sentimenti erano davvero cambiati?

E se davvero erano cambiati, quando era successo? Quando era diventati meno profondi? Quando era iniziata quella incertezza? Era stato quando Vee si era precipitato a vedere Ploy quando aveva scoperto che era incinta? Era stato quando avevo scoperto che si era preoccupato per lei perché erano stati insieme in precedenza? O era stato quando avevo detto che mi sarei preso io cura di lei perché avevo paura che sarebbe stato Vee a pronunciare quelle parole? Quando avevo portato lui e lei a casa mia era stato perché avevo paura che Ploy andasse a casa di Vee. Era successo quando avevo chiesto a Vee di andare a casa mia perché avevo troppa paura di andare da solo e vederla. O era successo quando avevo guardato negli occhi quel ragazzino con la fotocamera e gli avevo detto che arrampicarsi sull’albero di cotone, come avevo fatto io, gli avrebbe fatto troppo male. Era come se in lui vedessi il me di due anni prima.

“Quindi, in conclusione, vai a Bangkok o torni a casa?” Mi chiese Kam, e io guardai il mio telefono prima di sospirare e rispondere incerto.

“Torno a casa.”

Subscribe
Notificami
guest

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

1 Comment
Oldest
Newest Most Voted
Inline Feedbacks
View all comments
Carietta

Non vedo l’ora di leggere il prossimo capitolo!!! devono fare pace!!! T-T

Facebook
Twitter
Pinterest



Copy Protected by Chetan's WP-Copyprotect.