DARK BLUE KISS – CAPITOLO 8

Finire nei guai

La Facoltà di Ingegneria

Università N

Dopo che l’ultima lezione giunse al termine, gli altri andarono in bagno mentre Pete e Kao, con il braccio di Pete avvolto intorno al collo di Kao, aspettavano i loro amici alla loro solita panchina. Chiacchierano senza meta, poi a Kao arrivò un messaggio della madre per il tutoraggio.

[Ne ho parlato con il preside. É così grato che aiuterai a suo figlio.]

(Sì, mamma.)

[Vuole che sia il prima possibile. Sarebbe bello se potesse essere questo fine settimana. Ti va bene?]

(Credo di si.)

Era quello che aveva detto a sua madre, ma non era affatto sicuro. Aveva paura che non sarebbe stato in grado di prepararsi in tempo, inoltre non conosceva il livello delle conoscenze di base del figlio del preside, ce l’avrebbe fatta? Insegnare a Pete da solo gli aveva già causato un brutto mal di testa. Un’altra cosa che lo preoccupava era che… non l’aveva detto a Pete.

«Con chi stai parlando? Perché sembri così serio?» 

La voce di Pete riportò Kao alla realtà. Aveva smesso di messaggiare con sua madre,

quindi Kao mise giù il telefono e scosse la testa.

«Smettila di mentire. Stai facendo una faccia così seria.»

«Stavo parlando con mia madre. Non è niente.»

«Sei sicuro che sia tua madre?»

«Vuoi vedere?»

Kao porse il telefono a Pete e si sentì sollevato perché non lo prese davvero. Pete era un fidanzato geloso e possessivo, ma non invadeva mai la privacy di Kao né controllava il suo telefono.

Ma la storia con Fongbeer lo perseguitava ancora.

Prima che Kao e Pete iniziassero a frequentarsi, Pete usciva con Fongbeer. Era venuta a trovare Pete alla facoltà quando lui aveva cercato di prendere le distanze da lei, quindi i loro amici avevano mandato Kao a confortarla, il che l’aveva resa simile a Kao.

Fongbeer e Kao si scrivevano molto spesso e uscivano insieme, solo loro due. Il risultato fu che Pete finì per arrabbiarsi e litigò con Kao per un bel po’ di tempo.

Beh, a causa di Fongbeer, entrambi riuscirono ad aprire il cuore l’uno all’altro. Dimenticandoci della faccenda di  Fongbeer. Dovrebbero concentrarsi sulla questione che Kao stava nascondendo!

Kao cercò di prendere tutto il coraggio e preparò cosa doveva dire nella sua mente.

Come avrebbe fatto a dire a Pete che doveva fare lezioni al figlio del preside?

«Tua mamma è malata?» chiese Pete. «Possiamo partire presto e portarla in ospedale.»

«Figlio dell’anno.» disse Kao sarcasticamente, anche se sapeva che Pete aveva sinceramente buone intenzioni nei confronti della sua famiglia. «Sta bene. Non preoccuparti.»

«Cosa c’è che non va, comunque? Perché eri così serio quando parlavi con tua madre?»

«Dunque…»

«Dimmi.» Pete ordinò con voce severa. «So che qualcosa non va.»

Da quando avevano iniziato a frequentarsi, Pete aveva sempre notato i cambiamenti di Kao, non importava quanto piccoli fossero. Allora come poteva non notare nulla quando Kao aveva una faccia così seria?

«Beh… Il preside della scuola in cui insegna mia madre voleva che facessi da tutore a suo figlio e ho detto di sì.» Kao raccolse tutto il suo coraggio per dirlo finalmente a Pete.

«Che cosa?!» gridò Pete, la sua faccia era chiaramente arrabbiata.

«Ecco perché sono ansioso. Temo che ti arrabbierai.»

«Certo che lo farei.» Pete sembrava totalmente depresso.

Se Kao doveva fare da tutore a qualcun altro, allora Kao avrebbe trascorso meno tempo con lui.

«Perché non ha assunto un insegnante o non ha mandato suo figlio a scuola? Perché ha chiesto a te?»

«Vuole che suo figlio studi nella mia stessa facoltà.» Kao cercò di spiegare al posto del preside. «Probabilmente pensa che la nostra età sia più o meno la stessa, quindi è meglio che assumere qualcuno con un’ampia differenza di età. Ho sentito che non riesce a concentrarsi bene, quindi potrebbe non essere in grado di recuperare gli argomenti nella scuola superiore.»

«Come diavolo è cresciuto?»

«Parli tu. Hai anche bisogno che io sia il tuo tutor.»

«Sono un caso speciale.»

«Ho detto di sì, però. Non posso rifiutare o mia madre potrebbe essere nei guai.»

«Questo dannato preside, sfrutta il suo potere.»

«Dai, sono solo poche ore nei fine settimana.»

«Riduce ancora il nostro tempo privato insieme.»

Pete sospirò con estremo dispiacere, ma cercò comunque di accettarlo perché non poteva fare nulla ormai. Se continuasse ad essere arrabbiato, Kao sarebbe solo più preoccupato.

«Beh…quanti anni ha il figlio di questo preside? È single o no?»

«Credo sia all’ultimo anno. Non so se sia single o meno.»

Pete guardò Kao con sospetto.

«Non dirmi che sei geloso.» Kao non riuscì a trattenere la sua risata nonostante fosse preoccupato. «Calmati, ok?»

«Non l’hai nemmeno visto e sei già geloso?»

«Ho la sensazione che non andrà bene.» disse Pete. La cosa che lo preoccupava di più era che la sua intuizione era sempre giusta. «Andrà a finire come per Fongbeer. Non mi fido di lui.»

«Non puoi biasimarmi per questo, non era la tua ragazza?»

«E c’è anche Sun.» Pete strinse le labbra e fece un’espressione malvagia come un cattivo che parla del suo nemico.

«Che ragazzo popolare. Tutte le ragazze e i ragazzi gli vanno dietro.»

«Mi stai prendendo in giro di nuovo.»

Vedendo Pete eccessivamente stressato in quel modo, Kao non poté fare a meno di ridere. Pete diceva sempre che Kao era troppo geloso, anche con Sandee, ma Pete era cento volte peggio, il lavoro non faceva eccezione.

«Ehi, che scemo.»

Prima che Pete potesse chiedere di più, arrivarono ​​Thada, June e Sandee. Kao sospirò sollevato dal momento che i loro amici erano arrivati ​​appena in tempo, altrimenti Pete avrebbe potuto strangolarlo per rabbia e gelosa.

«Di cosa stai parlando? Pete sembra stressato come se fosse stitico.» disse June.

«Non sarò così stressato quando sarò stitico.» rispose Pete.

«Oh! Quindi stai davvero parlando di qualcosa di serio?» chiese Sandee, guardandoli avanti e indietro. Stavano parlando pacatamente prima che la lezione finisse.

«Sì, sono fottutamente irritato.»

«Sì…? Dimmi cos’è successo.» esordì June. Era il numero uno nell’essere ficcanaso.

«Il preside della scuola in cui insegna la mamma di Kao gli ha chiesto di fare da tutore a suo figlio.» disse Pete ai suoi amici non appena ne ebbe la possibilità.

«E allora?» Thada non capiva perché Pete fosse stressato per quello.

Non dovrebbe essere Kao quello stressato? Vero?

«Non avrà tempo per noi. Dannazione! La nostra banda sarà di nuovo rovinata.»

Pete usò irragionevolmente quel motivo come scusa.

«Pete, smettila di esagerare.» Kao guardò il ragazzo geloso.

«Devi fare da tutore al figlio del preside ogni giorno?» chiese June.

«Solo nei fine settimana, poche ore al giorno.»

«Dovrebbe andare bene. In realtà è fantastico dato che Kao verrà pagato. Il preside non te lo farebbe fare gratuitamente, giusto?» Sandee cercò di mostrare a Pete il lato positivo di quella situazione, ma sapeva perché Pete era così insoddisfatto e irritato.

Perché lei era l’unica nella banda a sapere… della loro relazione.

«Se lo fai per soldi, fai da tutore a me invece. Posso pagarti di più.» disse Pete.

«Awwww, che tipo ricco, che benestante. Un dolce paparino.» disse Kao con sarcasmo.

«Perché sei stressato, però? È solo nei fine settimana.» commento Thada.

«Beh…»

«Sei troppo possessivo nei confronti del tuo amico, Pete.» June si insospettì di nuovo. 

«L’aura d’amore tra te e Kao ora è più intensa di quella tra Thada e Sandee.»

«Sta’ zitto, June.» dissero contemporaneamente Thada e Sandee.

«Giusto! Stai zitto o ti troverò qualcuno con cui shipparti, così la smetti di prendere in giro i tuoi amici.» minacciò Pete.

«La smetterò di parlarne. Ma Pete è davvero troppo possessivo nei confronti di Kao. Voi due non riuscivate nemmeno sopportarvi l’un l’altro prima, ma ora che siete vicini, litigate come marito e moglie. E tu, sei eccessivamente possessivo nei suoi confronti, Pete.»

Le parole di June scioccarono sia Pete che Kao. Sandee li guardava come per dire “ Lo vedi? Questo accade perché sei troppo ovvio.”

Se il segreto della loro relazione venisse svelato, non potevano incolpare nessuno tranne se stessi!

«E allora? Sei geloso? Vuoi che anche io sia possessivo nei tuoi confronti?» chiese scherzando Pete.

«Hmph! Giusto, sono inutile. Non sono intelligente come Kao.»

«Almeno lo sai!»

«Pete, stronzo!» June colpì Pete con un libro, facendo ridere gli altri. Andarono tutti al ristorante barbecue e nessuno parlò più di Kao che faceva lezioni al figlio del preside.

Anche Pete rimase in silenzio, anche se aveva una brutta sensazione nel profondo.

Kao sta solo per fare da tutor a un ragazzo… Dovrebbe andare bene.

[Mork, amore mio.]

Un messaggio che spuntò fuori mentre Mork era sdraiato sul letto, di sabato mattina, gli fece alzare gli occhi al cielo immediatamente. Sapeva che se Rain si comportava in quel modo, voleva dire che aveva fatto qualcosa di sbagliato o aveva un favore da chiedere a Mork.

(Cosa vuoi?) chiese Mork andando dritto al punto.

[Vieni al bar oggi?]

(Perché devo?)

[Per dare una mano. Dai!!]

(No.)

 [Cosa? Com’è scortese che sei.]

Mork sospirò, non era che non potesse aiutare molto quando era lì. Inoltre, Rain non lo aveva mai assillato per aiutarlo al bar. Era Mork che andava spesso lì per ottenere l’aiuto di Rain, come studiare o lavorare su incarichi.

Mork non era uno studente lento, ma ammise che doveva ancora fare affidamento su Rain.

Vorrei essere gentile, ma se vado per poi litigare con quello lì… penso che passerò questa volta.

Non aveva mai provato niente quando litigava con Sun prima, ma iniziava a pensare che fosse meglio prendere le distanze l’uno dall’altro.

[Vuoi sparlargli alle spalle, eh?]

(Beh… Lo fa anche lui.)

[Non lo fa più. Chiede solo di te.]

Le parole di Rain colpirono di nuovo Mork, non si fermava al bar o parlava con Sun da diversi giorni ormai. Quando era andato lì, era solo per andare a prendere Rain o riportarlo a casa. Dal giorno in cui aveva visto Sun e Kao, Mork non voleva vedere la faccia di Sun o parlargli per evitare di essere irritato di nuovo.

Mork pensa che fosse meglio mantenere le distanze come stava facendo.

(Cosa chiede?)

[Questo e quello. Come mai vuoi saperlo?]

(Piccola merda.)

[Cosa?! Sto solo chiedendo. Perché mi chiami così?]

(Perché lo sei davvero.)

[Quindi? Verrai o no?]

(Ti ho già detto di no.)

[Dai.Il sabato è sempre pieno. Non posso sgattaiolare fuori.]

(Per andare dove?)

[Voglio vedere Manao.]

(Lo sapevo.)

Rain stava implorando di dare una mano al bar in modo che potesse scappare via per vedere Manao senza sentirsi in colpa, ma la presenza di Mork non sarebbe servita a niente dato che non avrebbe combinato nulla in ogni caso.

Il massimo che poteva fare era raccogliere le comande e servire gli ordini.

Non sapeva se sarebbe stato d’aiuto oppure se si sarebbe scatenato un putiferio, con lui e Sun che iniziavano a litigare e a darsi sui nervi a vicenda. Rain lo sapeva, ma doveva rischiare comunque di metterli insieme in modo da poter vedere quella ragazza. Rain era davvero serio con lei, come non lo era mai stato con nessuna prima di allora.

Non posso crederci…

[Aiutami per favore. Ho davvero bisogno di vedere Manao, altrimenti non ci sarà alcun progresso.]

Rain continuava a pregarlo. Se fosse stato facile incastrare Mork come in quel momento, lo avrebbe già fatto in passato.

(Sai che se venissi lì, potrei litigare con tuo fratello.)

[Allora dovrai trattenerti. Sun non ti infastidirà a meno che tu non inizi per primo.]

(Lo sottovaluti.)

[Non l’ho mai visto litigare per primo con te. Sul serio.]

(Stai dicendo che faccio sempre io casino con tuo fratello?)

[Nooooo!] Rain inviò un emoji con le mani in preghiera.

[Dai. Per favore. Ti sto implorando.]

(Che esagerato che sei.)

Rain non aveva mai implorato Mork così tanto prima. Mork lo avrebbe aiutato solo perché Rain lo aveva aiutato con lo studio e gli incarichi. 

Qualche ora al bar dovrebbe andare bene. Rain non andrebbe comunque a trovare Manao per tutto il giorno.

(Va bene allora.)

[Ti amo tanto amico mio.]

Mork alzò gli occhi al cielo prima di bloccare il telefono, senza aggiungere altro. Si alzò dal letto, prese un asciugamano e andò in bagno stancamente, pensando che doveva passare al supermercato per comprare un paio di tappi per le orecchie prima di vedere Sun.

Altrimenti non sarà in grado di sopportare quel fastidioso di Sun e litigare con lui.

Se Rain non lo avesse implorato… non sarebbe mai andato lì!

«Seriamente, hai fatto qualcosa che ha sconvolto Mork?»

«Farai meglio a chiedere al tuo amico perché è arrabbiato.»

«Quindi significa che voi ragazzi state davvero litigando.»

«Non lo so…»

Sun pensò alla conversazione che Rain aveva iniziato inizianto il giorno prima. Rain gli chiese perché lui e Mork stavano quasi litigando quando Pete e Kao erano venuti al bar, il giorno in cui Mork era andato al bar per studiare… Mork lo aveva stranamente evitato.

Rain non si chiese perché Mork si comportasse in quel modo, perché lo faceva anche Sun.

Sun, all’inizio cercava di non pensare a Mork, ma la sua mente vagava verso Mork ogni volta che non aveva niente a cui pensare. Sun era anche incazzato con se stesso per aver pensato all’amico di suo fratello quando non avrebbe dovuto.

Mentre stava cercando di capire come gestire la sua sensazione di confusione, Sun dovette riportare la sua attenzione al presente. Frenò molto velocemente perché un’auto si era fermata all’improvviso dietro la sua mentre stava per uscire dal parcheggio del supermercato. Fu così improvviso che quasi non era riuscito a frenare in tempo.

Come diavolo guida? 

Pensò Sun irritato e suonò il clacson per far muovere l’auto a quella persona, ma non si spostava. Sun scese dall’auto mentre il proprietario di un’altra macchina aprì la portiera e scese anche lui.

«Mi scusi, la sua macchina mi sta bloccando la strada.»

Sebbene fosse irritato, Sun parlava educatamente perché l’altro sembra più grande di lui Inoltre, sembrava anche incazzato come se fosse pronto a litigare e incolpare Sun per quello che era successo. Se Sun fosse diventato irascibile e avesse parlato con rabbia, avrebbero finito sicuramente per litigare.

Era andato al supermercato per comprare le provviste per il bar, non per litigare con qualcuno!

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