DARK BLUE KISS – SPECIALE 4

Il capitolo più speciale – Situazione sentimentale 

[Pete x Kao]

Quella notte
Casa di Kao

Kao era rimasto a casa di Pete il fine settimana precedente, quindi Pete sarebbe rimasto a casa sua quel fine settimana. Ma il venerdì sera, solitamente felice, era più cupo che mai perché Kao aveva detto solo poche parole dopo che avevano lasciato il caffè. Aveva risposto bruscamente a Pete e per tutto il tragitto fino a casa aveva mantenuto un’espressione ostile.

Kaew e Gib gli chiesero se si fosse ammalato o fosse stressato per qualcosa, ma Kao disse che stava bene e che non aveva dormito abbastanza, inoltre aveva mal di testa. Non appena finirono di cenare andò dritto in camera sua.

L’unico che sapeva perché si comportava in quel modo era Pete.

Pete voleva solo scherzare con lui, ma aveva iniziato a preoccuparsi quando Kao si era davvero arrabbiato. Aveva cercato di spiegare, ma il tempismo era stato pessimo. E Pete era preoccupato che se la cosa fosse andata avanti, avrebbero potuto litigare seriamente. Dopo aver fatto la doccia Kao stava per andare a letto, ma Pete decise di iniziare una conversazione, cercando di tirare fuori l’argomento.

«Hai detto che hai mal di testa. Stai bene?»

«No… ma mi sentirò meglio se dormirò un po’.»

«Sei sicuro che sia solo un mal di testa? Non ce l’hai con me?»

«Perché dovrei essere arrabbiato con te?»

Ecco qui!

Pete sorrise tra sé e sé. Non era felice di vedere Kao sconvolto, ma era contento di poter ancora dire correttamente cosa sta provando l’altro, significava che lui era ancora importante per Kao, a differenza di come Kao lo aveva trattato prima.

Ecco come era un ragazzo orgoglioso le cui azioni erano in contrasto con il suo cuore.

«Davvero? Perché sembri arrabbiato con me?» Pete si lasciò cadere sul letto e si avvicinò di scatto alla persona seduta a gambe incrociate con la faccia imbronciata. Quella domanda fece voltare subito Kao.

«Sai perché sono arrabbiato?»

«Per via della ragazza al Cafè?»

«C’è qualcos’altro?!»

«Mi ha solo parlato. Non è successo niente.»

«Ti ho visto darle il tuo numero! Ti starebbe bene se dessi il mio numero a qualcuno e ci parlassi?»

«Ehi! Non rispondermi così.»

«Invece si!» Più parlava, più si arrabbiava perché Pete si comportava ancora in modo innocente anche se Kao aveva visto tutto.

Kao fissò Pete con occhi che bruciavano di rabbia.

«Kao…» Pete guardò Kao sorpreso. Non avrebbe mai pensato che Kao potesse essere così aggressivo quando era geloso.

«Ti ricordi che sei mio… solo mio?!»

Kao rivendicò ciò che gli apparteneva. Pete sorrise soddisfatto a quelle parole e salì sul corpo di Kao. Inchiodando le mani di Kao al letto come per dirgli di smetterla di fare storie.

«Non ho mai detto di appartenere a qualcun altro.»

«Ma tu…»

«Che ragazzo geloso.» Pete si chinò e morse scherzosamente il naso di Kao. Cercò di essere calmo quando Kao divenne nervoso, e il modo in cui Kao si comportava in quel momento lo rendeva euforico. «Sei così possessivo con me, ma ti comporti come se non lo fossi.»

«Cosa diavolo vuoi dire?» Kao era ancora arrabbiato. Pete non aveva spiegato e chiarito le cose con lui.

«Significa quello che ho detto.» Pete lasciò le mani di Kao e si chinò anche se Kao continuava a fissarlo con uno sguardo mortale.

«Quella ragazza ha chiesto il mio ID LINE, ma non gliel’ho dato.»

«Bugiardo! Ti ho visto scriverlo.»

«Ho digitato sul suo telefono “Ho un ragazzo”.»

«Perché non gliel’hai detto? Perché hai dovuto scriverlo?»

«Beh… ti sei comportato come se non fossi importante per te, quindi ho cercato di farti ingelosire quando ti ho visto guardare dalla mia parte.»

«Pete, stronzo!» Kao potè imprecare contro di lui.

Pete lo aveva reso così ansioso che non era riuscito a mangiare, non aveva voluto parlare con nessuno, si era arrabbiato per tutto, si era sentito infastidito alla vista della faccia di Pete, solo perché Pete aveva cercato di farlo ingelosire…? Kao voleva davvero metterlo fuori combattimento!

«Se non mi credi, allora controlla il mio telefono. Sarai sollevato perché non ho aggiunto nessun nuovo numero o amico in LINE.» Pete dimostrò la sua innocenza. «Stavo solo scherzando con te.»

«Vaffanculo, Pete! Imbecille!»

«Puoi smetterla di essere arrabbiato ora.» Pete si sforzò così tanto di riconciliarsi con lui, ma Kao continuava a tenere il broncio.

«Se non smetti di essere arrabbiato, userò un altro metodo.» Pete ci provò ancora.

Sapeva che Kao non era più arrabbiato, ma si comportava come se lo fosse ancora.

«Pete!» Kao spinse le spalle di Pete.

«Sembra che io debba usare il mio asso nella manica.»

Pete sorrise furbamente e baciò Kao prima che potesse resistere. Kao poté solo maledire Pete nella sua testa per aver sempre usato quel metodo. Pete lo faceva sempre, non aveva importanza se Kao fosse innocente o colpevole!

**************

Il Mattino dopo

«Mmm…»

Kao non si era nemmeno alzato, ma Pete grugnì e si girò per abbracciarlo da dietro come se non volesse lasciare che Kao si allontanasse da lui. Kao si chiese perché l’intuito di Pete funzionasse così bene.

Kao si era appena mosso un po’, e Pete lo aveva sentito così?

«È sabato. Non abbiamo bisogno di alzarci presto.» Pete disse assonnato, seppellendo la faccia nel collo di Kao per nascondersi dal fresco nella stanza, le sue braccia avvolte strettamente attorno a Kao.

«Sono affamato.» disse Kao docilmente.

Se Pete avesse cominciato a piagnucolare, lo avrebbe fatto anche lui… Era giusto così!

«Chi è più bravo a lamentarsi vince?» disse Pete, sapendo cosa stava pensando Kao.

«Sono davvero affamato. Ho tanta fame.»

Kao gli stava dicendo la verità. Era perché Pete l’aveva aggredito molte volte la notte precedente. Kao aveva appena scoperto che la sua gelosia eccitava notevolmente Pete. Giurò che non si sarebbe più ingelosito, o almeno non lo avrebbe fatto notare. Se voleva darlo a vedere, sarebbe stato più serio… così serio che Pete non avrebbe mai più osato usarlo come scusa per attaccarlo come aveva fatto la notte prima!

«Fra un po’ mangiamo insieme. Fammi dormire ancora un po’.»

«Allora dormi. Vado a farmi una doccia e trovare qualcosa da mangiare.»

«Facciamo una doccia insieme.»

«Divertente.» Kao non avrebbe lasciato che accadesse.Se avessero fatto il bagno insieme, non avrebbero fatto solo quello!

«Pete… se dormiamo ancora, Gib potrebbe chiederci cosa abbiamo fatto ieri notte. Mia sorella ancora non lo sa.»

Kao odiava avere quel segreto con sua sorella, ma Gib era troppo giovane, quindi non voleva che lei sapesse ancora della loro relazione. Non doveva nasconderlo ansiosamente come prima, però.

«Ti avevo detto di dirglielo.»

«È ancora giovane. Aspettiamo un paio d’anni.»

«Sei timido?» Pete aprì gli occhi e guardò furbo Kao. «Ehm… dovremmo fare un viaggio durante le vacanze, così possiamo davvero stare da soli insieme, e tu non dovrai sentirti intimidito a causa di tua sorella e tua madre.»

«Portiamo con noi June, Sandee e Thada questa volta.»

«Ho appena detto che voglio stare da solo con te… Soli significa solo noi due!»

«No.» Kao lo ammonì senza pensarci due volte.

Durante le ultime lunghe vacanze, avevano fatto insieme un viaggio da soli a Hua Hin e avevano pubblicato foto su IG Stories. Non c’erano foto di coppia, ma era lo stesso posto, quindi gli altri potevano dire che erano andati lì insieme. June le aveva viste e si era lamentato nella loro chat di gruppo di come erano andati di nascosto in viaggio solo loro due.

«Che cattiveria. Almeno consideralo prima di dire di no.»

«Non ce n’è bisogno. Hai usato quasi una dozzina di preservativi durante il nostro viaggio di tre giorni a Hua Hin.»

«Non è normale solo per tre notti?»

Hai ancora il coraggio di definirlo “normale”?!

«Non dire nemmeno ‘solo tre notti’. Non mi hai permesso di toccare la luce del sole. Sei un selvaggio!»

Pete rise, imperturbabile. Se avessero fatto di nuovo un viaggio insieme, non avrebbe lasciato che Kao vedesse la luce del sole. Al massimo potrebbero solo fare una passeggiata e mangiare qualcosa, tutto qui!

«Perché…? Sei così riservato?»

«Sono l’amato figlio di qualcuno, lo sai.»

«Parleremo del nostro viaggio più tardi. Facciamo una doccia insieme prima per oggi.»

«Noooo!!.»

«Ti sto solo chiedendo di fare una doccia insieme. Non è un grosso problema. Siamo entrambi uomini.»

«Smettila di trovare scuse. Non faremmo solo una doccia. Chiudi la bocca.» Kao tirò le guance di Pete più forte che potè. «Abbiamo esagerato ieri sera, dannato pervertito.»

«Woah! Mi stai facendo sembrare un cattivo ragazzo.»

«Non è forse così?»

«Stai facendo il prezioso per ottenere qualcosa?»

Pete non stava più ascoltando. Si mise sopra Kao e gli accarezzò il collo scherzosamente. Se avesse continuato ad attaccare Kao in quel modo, Kao alla fine avrebbe ceduto.

«Pete! Smettila!»

«Cosa…? Perché devo?»

«Smettila, mi fai il solletico.» Kao cercò di schivare le sue mosse, maledicendo Pete nella sua testa perché Pete doveva aver dimenticato di radersi per giorni. Ecco perché la sua barba ispida gli graffiava la pelle, «Quando è stata l’ultima volta che ti sei rasato? La tua barba è così ruvida.»

«Non lo so. Non ricordo.»

«Raditi ora, o sarai troppo pigro per farlo più tardi.»

«Lo faccio lunedì prima di andare all’università.»

«Perché sei così pigro? Se non ti fai la barba, allora non osare avvicinarti a me.»

«Che diavolo?!» Pete alzò lo sguardo verso la persona che stava gridando.

«Fa il solletico.» Kao mise il broncio.

«Non ti sei lamentato la scorsa notte. Mmm… è stato bello che tu non l’abbia notato?»

«Non ti parlerò più se continui a prendermi in giro.»

«Va bene, va bene. Allora… mi fai tu la barba.» Pete gli lanciò di nuovo un sorriso malizioso.

«Perché devo darti un tale servizio?»

«Se non lo fai, ti strofinerò la barba tutta la notte.»

«Bastardo!»

Kao urlò, sentendosi timido, sapendo che la minaccia di Pete era reale. Pete si alzò, prese un asciugamano e se lo avvolse grossolanamente intorno alla vita. Quindi, aprì l’anta dell’armadio e porse a Kao un accappatoio bianco.

Wow, che servizio impeccabile!

«Mettilo e tagliami la barba, ragazzino.»

«No.» Kao era ancora remissivo, voleva vincere.

«Beh, vedi se non lo farai…» minacciò Pete, tendendo ancora l’accappatoio. «Dovrai mangiarmi prima di colazione.»

«É troppo, Pete.» Kao lo guardò male.

«Vuoi provare?» Pete alzò il sopracciglio, sfidandolo.

«Va bene, va bene! Lo farò per te!» Kao urlò. Strappò l’accappatoio e se lo mise. Pete camminò verso il bagno per lavarsi la faccia e i denti. Kao lo seguì un attimo dopo. Afferrò uno spazzolino da denti con il dentifricio già applicato sopra per lavarsi i denti.

Pete, che aveva finito, guardò la persona imbronciata che si lava i denti con un sorriso.

«Mi stai trattando come uno schiavo ogni giorno di più…lo sai?» Kao borbottò.

«Mi stai facendo sembrare di nuovo un cattivo ragazzo.» Pete rise.

Kao gli lanciò un’occhiata di traverso, sciacquò la bocca e gli lavò la faccia, poi prese un piccolo asciugamano, lo bagnò e pulì la faccia di Pete e applicò la crema da barba.

Prima si era lamentato e non voleva fargli la barba, ma ora Kao lo stava facendo così dolcemente che la persona appoggiata al lavandino sorrise soddisfatta.

«Ti aiuto con i compiti, cucino per te quando hai fame di notte, e ora ti rado la barba.»

«E quando ti bramo, ti fai mangiare.» aggiunse Pete.

«Non ricordarmelo.» disse Kao accigliato

«Non è fantastico…? Io sono sottomesso a mia moglie e tu sei sottomesso a tuo marito.»

«Schifoso!»

«Sei cattivo! Hai parlato come se fossi l’unico schiavo. Sono anche io il tuo schiavo.»

«Sì, lo sei.» Kao smise di discutere perché qualunque cosa avesse detto gli sarebbe tornata sempre indietro.

«Sei carino quando sei geloso, però.» Pete cambiò argomento.

Lo pensava davvero. Kao era stato così sexy la sera precedente che Pete ne era diventato dipendente.

«Smettila di menzionare la scorsa notte se non vuoi farti tagliare la faccia dalla lama.»

«Forse… dovrei farti ingelosire più spesso.» disse Pete senza paura

«Pete! Vuoi davvero che ti tagli la faccia, vero?»

«Se vuoi avere un ragazzo dalla faccia sfregiata, allora fallo.»

«Non mettermi alla prova.»

Kao si comportò come se lo volesse davvero fare, ma Pete si limitò a ridere e ad abbracciare Kao, attirandolo a sé. Diventarono timidi e continuarono a prendersi in giro a vicenda per nascondere la loro timidezza.

Era una mattina normale in cui chiacchieravano senza pensare e continuavano le loro semplici vite come le altre persone, ma era anche un giorno straordinariamente felice per loro. Kao e Pete provavano gli stessi sentimenti ma non dovevano per forza dirlo, che finché avevano l’un l’altro così per sempre… non avevano bisogno di nient’altro.

~FINE~

Subscribe
Notificami
guest

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments
Facebook
Twitter
Pinterest



Copy Protected by Chetan's WP-Copyprotect.