BLUE KISS – CAPITOLO XVIII

A proposito del futuro

Una sera
Casa di Pete

«Se tuo padre ci chiede perché dormirò qui stanotte, rispondi tu. Va bene?» disse Kao quando Pete parcheggió la sua macchina davanti alla porta di casa. Quel giorno Pete aveva provato di tutto – tormentando, inducendo, minacciando, costringendo e supplicando – pur di portarlo lì e farlo restare per la notte. La testa di Kao faceva male a causa del suo comportamento. Ogni giorno, Pete cercava di inventare stratagemmi diversi per renderlo incapace di rifiutarlo, anche se Kao era stato così determinato da non lasciare che Pete facesse a modo suo.

«Perché? Sarebbe strano se non dici niente.»

«Mi vergogno di mentire a tuo padre dicendo che sono venuto per aiutarti a studiare.»

«Allora… Per farti sentire meglio, leggerò alcune pagine prima di fare i compiti a letto.»

Pete sorrise scherzosamente, ma Kao alzò gli occhi al cielo con estremo fastidio. Non erano nemmeno ufficialmente fidanzati, eppure Pete poteva essere già così furbo. Kao non voleva immaginare quanto sarebbe stato brutto quando avesse detto di sì a Pete.

«Esci subito dalla macchina. Voglio leggere un libro così tanto che tremo.»

Guardalo come si eccita, pensò Kao mentre scendeva dall’auto. Stavano chiacchierando mentre entravano in casa quando incontrarono Pon, che guardava la TV in soggiorno come al solito. Pete portò Kao dentro per salutare suo padre come aveva sempre fatto.

Pon staccò gli occhi dallo schermo e spense la TV. Il suo volto era cupo, i suoi occhi insolitamente seri, a differenza delle altre volte quando li salutava calorosamente.

Pete e Kao potevano sentire che Pon si sentiva preoccupato per “qualcosa”.

Anche così, decisero di seppellire quel pensiero e salutarlo.

«Ciao papà.»

«Ciao…» Pon ricambiò i loro saluti e si sforzò di sorridere. «Studiate di nuovo, eh?»

«Sì, papà. Le lezioni stanno diventando sempre più difficili tanto che non riesco a recuperare, così ho trascinato Kao qui per aiutarmi.»

«Le lezioni sono così intense in questo momento? Vi ho visti studiare insieme molte volte ultimamente.»

«Si.»

Pete rispose fluentemente a tutte le domande perché Kao si sarebbe sentito male se avesse dovuto mentire a Pon troppe volte; inoltre per qualche motivo aveva una brutta sensazione, e questo lo mise piuttosto a disagio.

«Hai detto a tua madre che saresti rimasto qui stanotte?»

«Si, l’ho fatto.»

«Papà, glielo stai chiedendo come se fosse un bambino di tre o quattro anni.»

Pete scherzò poiché Pon non aveva mai fatto così tante domande prima; ma invece di rispondere scherzando, Pon fece solo una smorfia e annuì, facendo loro segno di andarsene.

Pete si accigliò un po’ e chiese a Pon preoccupato.

«Cosa c’è che non va, papà? Sembri piuttosto taciturno.»

«Perché? Hai fatto qualcosa di cui dovrei essere preoccupato?»

Pete rimase per un attimo sbalordito dall’espressione solenne e dalla voce severa di Pon. Pete guardò Kao, stupito, ma cercò di nascondere la sua preoccupazione e di parlare a Pon con noncuranza.

«Cosa avrei potuto fare? Ho studiato duramente in questi giorni. Chiedi a Kao se non mi credi.»

Invece di chiedere, Pon si limitò a fissare Kao in silenzio, facendolo sentire a disagio. Da quello che Kao ricordava, Pon era sempre stato di buon umore. In una situazione simile avrebbe battibeccato con Pete, cosa che avrebbe fatto comunque con affetto. Kao non l’aveva mai visto in quella modalità.

«Sta studiando molto duramente.» rispose Kao con un sorriso imbarazzato. Voleva davvero restare zitto, ma Pon si era comportato come se avesse aspettato che dicesse qualcosa; quindi Kao non aveva avuto altra scelta se non parlare per evitare un silenzio imbarazzante.

«Bene. Siete amici, quindi prendetevi cura l’uno dell’altro.»

Pon sorrise a entrambi, ma i suoi occhi si riempirono ancora di preoccupazione. Pete si scusò e condusse Kao fuori dal soggiorno. Gli occhi di Pon li seguirono, il suo sguardo pieno di pensieri e preoccupazioni.

Nel momento in cui Pete chiuse la porta della sua stanza, Kao divenne più ansioso di quanto potesse accorgersene.

«Cosa c’è che non va?» Pete si sedette accanto a Kao in fondo al letto, guardandolo e aspettando la risposta.

Pete ormai aveva notava ogni più piccolo particolare riguardo Kao, e ultimamente gli faceva sempre domande a riguardo. Per questo motivo Kao aveva l’impressione che Pete prestasse più attenzione a loro due e che si preoccupasse di più dei suoi sentimenti rispetto a prima.

«Penso che tuo padre si sia comportato in modo strano.»

«Come?»

«Sembrava stressato.»

«Forse è stressato per il lavoro. A volte è così.» Pete cercò di confortare Kao, anche se pure lui era preoccupato che Pon fosse stressato per colpa sua.

«Tu la pensi così?» Kao rifletté. «Ma mi sento come se sapesse già di noi.»

«Impossibile.» Pete sorrise dolcemente. 

«Come può sapere di noi quando nemmeno i nostri amici non lo sanno?»

«Non mi avrebbe chiesto se avessi avvisato mia madre se non fosse stato preoccupato o non sapesse di noi. Questa non è la prima volta che sono venuto qui restando a dormire. È come se lo sapesse ma non volesse dire niente lasciandoci realizzarlo da soli.»

«Se anche se lui lo sapesse, e noi sapessimo che lo sa… Quale sarebbe il problema?» Pete si accigliò.

«Ci dirà di rompere? Sarebbe troppo irragionevole se lo dicesse. Non ha mai avuto problemi quando sono uscito con le ragazze.» continuò. 

«Ma io non sono una ragazza.» La voce di Kao era severa. «Non ti ricordi? Pon ha detto che voleva che tu avessi un futuro radioso, che sposassi qualcuno che è perfetto per te e che potessi avere un figlio per continuare la tua linea di famiglia dato sei il suo unico figlio.»

«Non pensare troppo, Kao. Ha detto quelle cose in modo casuale.»

Anche Pete era preoccupato per il fatto che suo padre fosse d’accordo o meno con la loro relazione; ma non poteva lasciarsi abbattere in questo momento, altrimenti nessuno avrebbe fatto sentire Kao meglio.

La cosa più importante era… Pete non avrebbe mai rotto con Kao, qualunque cosa Pon avesse detto.

«Allora vado a dirglielo io stesso. Gli farò capire quello che c’è tra noi.» decise Pete quando vide quanto fosse cupo Kao; ma Kao afferrò immediatamente la mano di Pete, non voleva che lui fosse impulsivo.

«Penso che non dovremmo ancora dirglielo.» insistette Kao.

Kao aveva bisogno di più tempo; anche se non era sicuro se fosse per dare tempo a Pon per abituarsi all’idea, o per preparare mentalmente se stesso. Kao non era affatto sicuro che Pon avrebbe approvato la loro relazione. Cosa avrebbe fatto se Pon avesse detto loro di lasciarsi? Pon aveva dato a Kao la sua fiducia ed era sempre stato gentile con lui. Kao si sentirebbe malissimo se deludesse Pon.

********************

Quella notte

«Heeeeeeeeeey, cucinami del ramen, per favore.»

Kao voleva davvero alzare gli occhi al cielo finché non si rivoltarono quando Pete continuò a tormentarlo per cucinare del ramen.

Avevano finito di studiare alla scrivania e avevano continuato la loro lezione d’amore a letto finché non si erano sentiti esausti. Ma invece di riposarsi un po’, Pete aveva svegliato Kao e gli aveva chiesto di cucinare il ramen.

«Se sai che avrai fame quando sarai stanco, perché non ti sei abbuffato a cena?»

«Mi manca la tua cucina. Nessuno sa cucinare il ramen buono come il tuo.»

«Bugiardo.»

Kao reagì brevemente, prendendo alla sprovvista Pete che mise su il broncio come un bambino. Tuttavia non riuscì ad ammorbidire Kao e a fargli cambiare idea spingendolo a coccolare Pete, però si alzò comunque per cucinare il ramen come richiesto.

Kao era sempre così. Prima si lamentava e poi alla fine si arrendeva a lui. Dato che Pete ne era ben consapevole, aveva cercato di trovare modi per indurre Kao a fare quello che voleva… specialmente nelle questioni a letto.

Seguì lo sguardo di Pete e trovò qualcuno che li fissava con occhi freddi.

«Papà!»

Kao e Pete gridarono allo stesso tempo. Erano congelati sul posto, scioccati al punto che non avevano idea di cosa fare dopo. Tutte le domande apparvero nelle loro teste: cosa avrebbero fatto? Pon li avrebbe rimproverati? Come sarebbe stata la loro relazione in futuro? Sebbene fossero determinati a combattere per amore, sarebbe stato difficile se Pon non avesse accettato la loro relazione.

«Venite in sala di lettura domani prima di andare all’università. Ho qualcosa di importante di cui parlare con tutti e due.»

E poi se ne andò. La faccia seria e gli occhi freddi di Pon rendevano difficile indovinare cosa stesse pensando.

Avrebbe accettato la loro relazione, o gli avrebbe detto di lasciarsi?

Pon era tornato nella sua stanza, ma Pete e Kao erano ancora congelati, come se le loro anime avessero abbandonato i loro corpi.

«Pete…»

«Non pensare troppo Kao.»

Pete lo confortò, impedendogli di parlare perché aveva paura che Kao dicesse qualcosa che non voleva sentire. Sapeva che Kao si preoccupava dei sentimenti di Pon come se fosse il suo vero padre, quindi Kao avrebbe potuto lasciarlo solo per metterlo a suo agio.

E ovviamente… Pete di certo non avrebbe mai permesso che ciò accadesse.

«Credimi… Possiamo farcela come abbiamo sempre fatto.»

Pete abbracciò Kao gentilmente. Anche se non era sicuro che sarebbero riusciti davvero a superare quell’ostacolo, era sicuro che non importava quanto sarebbe stato difficile, avrebbe fatto del suo meglio per affrontarlo.

Il meglio di quanto possa fare un uomo!

Quella mattina fu molto cupa e imbarazzante.

Quando Kao rimaneva a casa di Pete, normalmente si svegliavano presto e si prendevano in giro a vicenda prima di fare la doccia e andare all’università. Ma quel giorno si parlavano a malapena, la preoccupazione era visibile sui loro volti.

Senza una parola, entrambi sapevano che l’altro non aveva dormito molto perché entrambi avevano passato tutta la notte a pensare troppo.

Pete diede una leggera pacca sulla spalla di Kao prima che lasciassero la sua camera da letto. Portò Kao nella sala di lettura, tenendolo per mano come non aveva mai fatto prima, perché aveva paura che altre persone si insospettissero circa la loro relazione. Ma Pete voleva incoraggiare sia Kao che sé stesso quella mattina… Quindi non gli importava cosa sarebbe successo, non avrebbe mai lasciato la mano di Kao.

Pete bussò alla porta per chiedere il permesso quando raggiunsero la stanza, sapendo che Pon stava già aspettando dentro. Il cuore di Pete batteva forte, era molto preoccupato e nervoso; eppure si comportava normalmente.

Era Kao a sembrare così depresso che Pete si sentì dispiaciuto per lui.

«Entrate.» Si guardarono l’un l’altro nel momento in cui avevano sentito la voce di Pon.

Kao annuì leggermente a Pete, come se cercasse di dirgli che era pronto a tutto; così Pete aprì la porta ed entrambi entrarono nella stanza. nel momento in cui la porta si aprì videro Pon seduto dietro la sua scrivania. Pon indossava un abito che rendeva la sua alta figura molto elegante e potente, tanto che Pete e Kao non furono sorpresi del motivo per cui Pon aveva un buon controllo su tutti i suoi dipendenti ed era noto come un dirigente che tutti rispettavano.

«Di cosa ci vuoi parlare, papà?» chiese Pete anche se nel profondo lo sapeva già.

«Quando pensavi di dimerlo…?» chiese Pon severamente. Sebbene non avesse detto di cosa si trattava, Pete e Kao sapevano cosa intendeva. Entrambi tacquero come se non sapessero come spiegarsi, specialmente Kao si sentiva così in colpa che poteva solo guardare in basso.

«Qual è stato il vostro rapporto per tutto questo tempo? Amici o fidanzati?» continuò a chiedere Pon. La sua voce divenne più intimidatoria, tanto che Pete iniziò a sentire la pressione. Era solito essere tormentato e rimproverato per essersi comportato male quindi era capitato così tante volte che ci era abituato, ma questa volta non si trattava solo di lui. Aveva messo anche Kao nei guai.

Era questo il motivo principale che rendeva Pete preoccupato in quel momento.

Perché non voleva affatto che Kao si sentisse male o ferito… 

«Se non ti senti a tuo agio, starò lontano da Pete.»

Kao prese una decisione, anche se questa andava contro ciò che voleva veramente. Pete si voltò immediatamente verso di lui, agitandosi, sentendo ancora più pressione. Pete non poteva più restare in silenzio.

«Perché diavolo dobbiamo rompere? Non lo farò! Non ti lascerò mai, non importa cosa!»

Pete parlò duramente e poi si voltò per rivolgersi a suo padre, il quale aveva il volto tutto serio.

«Papà… cosa c’è che non va se io e Kao siamo innamorati l’uno dell’altro? Vedi sto migliorando molto da quando ho incontrato Kao. Mi sono trasformato in una nuova persona. Non litigo tanto quanto prima, e ormai non combatto affatto. Studio di più e i miei voti sono migliorati. Hai detto tu stesso che Kao è un ragazzo molto gentile, allora perché devi farci a pezzi?!»

Le parole stavano uscendo dalla bocca di Pete come non avevano mai fatto prima. Ogni volta che Pon lo rimproverava, lui rimaneva in silenzio e prometteva che non l’avrebbe fatto mai più solo per porre fine ai ronzii; anche se mantenere quelle promesse era una cosa diversa. Era raro che rispondesse.

Per non parlare del rispondere in questo modo serio, unendo ragione e sentimento. 

«Non ho detto niente.» Pon sospirò come per far capire che Pete stava reagendo in modo esagerato. «Voglio solo chiederti se voi due avete davvero una relazione. Volevo sentirlo da mio figlio, non da qualcun’altro.»

La voce di Pon rimase severa, ma Pete e Kao si sentirono un po’ sollevati, come se in qualche modo si fossero liberati da un peso, specialmente Pete… perché Pon avrebbe reagito se Pete avesse risposto contrariandolo.

Ma Pon non lo fece come aveva pensato.

«Allora, amici o fidanzati?» ripeté Pon.

«All’inizio eravamo amici, ma ora siamo sia amici che fidanzati.» mormorò Pete.

Kao voleva davvero dire che non era il ragazzo di Pete. Pete lo stava costringendo… e Kao si arrabbiò. Anche in un momento come quello, Pete poteva ancora essere furbo e approfittare della situazione.

«È vero, Kao?» Pon chiese a all’altro ragazzo questa volta.

Kao tacque come se non volesse accettarlo. Pete fece pressione su Kao con il suo sguardo, diventando nervoso nell’attendere di sentire la risposta. Kao guardò Pete, pensieroso. Pete era stato crudele e lo aveva ferito in passato; ma da quando avevano deciso di aspettare e vedere come sarebbero andate le cose, Pete si era preoccupato dei suoi sentimenti, si era preso cura di lui e non aveva mai visto qualcun altro. E ora che Pete era abbastanza coraggioso da rivelare la loro relazione a suo padre, Kao si sentiva come se i muri nel suo cuore iniziassero a sgretolarsi… Quella poteva essere una grande opportunità per lui e Pete, per iniziare a uscire seriamente.

«È vero. Mi dispiace se ti ho fatto sentire…»

«Perché hai chiesto scusa? Non ti rimprovererò.» si affrettò a dire Pon perché non voleva che Kao fraintendesse. La sua voce suonava più dolce quando parlava con Kao rispetto a quando parlava con suo figlio. «Voglio solo dirti che mio figlio è un idiota. Sarà stancante uscire con lui.»

«Adesso sono un bravo ragazzo, papà.» ribatté Pete.

«Taci.» Pon guardò torvo il piantagrane.

«Aspetta, hai detto che volevi sentirlo da me; non da nessun altro. Vuol dire che… qualcuno te l’ha detto?» chiese Pete dopo averlo realizzato. Lui e Kao erano stati attenti quando erano insieme di fronte a Pon; quindi Pon non avrebbe dovuto sapere da solo della loro relazione segreta, a meno che qualcuno non glielo avesse detto. Chi era quello?

«Vi ho visti in cucina con i miei occhi. Detto questo, basta.»

«Ma era come se lo sapessi prima. Per favore, dimmi chi te l’ha detto… Papà?»

«C’è una ragazza che è venuta a trovarmi e mi ha parlato di te e Kao…»

Pon in realtà non voleva dirglielo perché non voleva rivelare la fonte dell’informazione, ma decise di farlo poiché Pete voleva davvero saperlo. Due giorni prima, raccontó Pon, una ragazza dell’età di Pete e Kao lo aveva aspettato davanti all’edificio della sua compagnia. Si era presentata e aveva rivelato che Pete e Kao stavano uscendo in segreto, poi gli aveva mostrato la clip che aveva registrato al parcheggio. All’inizio Pon era rimasto molto scioccato

non aveva mai pensato che Pete e Kao fossero omosessuali. Si era anche sentito preoccupato per il futuro di suo figlio. Ma dopo una lunga riflessione, si era detto di accettarlo. Non importava cosa, Pete era suo figlio, e l’amore non era qualcosa che potevamo controllare.

Se Pete era felice, anche lui in quanto suo padre, dovrebbe esserlo. La società era diventata più tollerante negli ultimi tempi. Inoltre, non importava più quale fosse il tuo sesso o se eri in relazioni omosessuali.

«Chi è quella ragazza?» chiese Pete solo per essere sicuro, anche se conosceva già la risposta.

«Cosa le hai fatto che l’ha resa così sconvolta al punto che ha svelato il tuo segreto come vendetta?» Pon ha dato loro un suggerimento. I due incrociarono lo sguardo, sapendo esattamente chi fosse.

Ovviamente… chi altro poteva essere se non Fongbeer?!

«Non ho problemi con voi due che uscite, ma dovete stare attenti. Le persone di questi tempi sono ficcanaso. Prestano più attenzione alla vita degli altri che alla loro. Possono creare un buon pettegolezzo con una piccola questione. Non succede solo con le relazioni omosessuali, sai. Ogni relazione può essere presa di mira.»

«Va bene, papà. Starò più attento.»

«Fantastico… Oh! Ancora una cosa. Dovresti parlare con quella ragazza in modo che smetta di serbare rancore e cerchi di vendicarsi di nuovo. Sei un adulto ora, Pete. Assumiti la responsabilità dellle tue azioni. Non scappare dai tuoi problemi.»

«Okaaaaaaay, mi occuperò subito di lei.» Pete promise felicemente. 

Pensava di essere incredibilmente fortunato ad avere un padre così aperto che lo accettava e che lo amava, indipendentemente dal genere della persona a cui era interessato. Pon gli aveva anche dato consigli e lo aiutava ogni volta che si era messo nei guai. Anche quando si era comportato male o aveva causato problemi, suo padre era sempre stato lì per lui. E anche se avevano sempre scherzato tra loro, suo padre era ancora un uomo che Pete amava e amava di più.

**********

Il giorno dopo
Facoltà di Amministrazione
Università N

Pete era sicuro che Fongbeer fosse la ragazza che aveva registrato il video e lo aveva mostrato a suo padre, quindi era andato alla sua facoltà dopo le lezioni per chiarire le cose con lei.

Dopo che Pete le aveva mandato un messaggio quel giorno, sapeva che Fongbeer doveva essere arrabbiata con lui. Non che Pete non fosse preoccupato per lei o fosse così spietato da non preoccuparsi dei suoi sentimenti. Aveva provato a chiamarla e mandarle un messaggio per scusarsi, ma Fongbeer non aveva mai risposto. Pete non era venuto a trovarla prima perché aveva avuto paura che l’avrebbe solo fatta sentire peggio di quanto già si sentise, almeno fino a quel giorno… 

Non passò molto tempo prima che Fongbeer uscisse dall’edificio. Non sembrava sorpresa di vederlo.

Si guardarono negli occhi. L’espressione di Fongbeer era vuota e fredda, ma i suoi occhi mostravano quanto si sentisse a disagio con lui. Pete capì che chiunque fosse stato trattato in quel modo, si sarebbe sentito così.

I suoi sentimenti complicati l’avevano ferita involontariamente ed egoisticamente.

«Io… ho bisogno di parlarti.» disse Pete per primo. «Hai cinque minuti?»

«Qual è il problema? Dillo. Sto ascoltando.»

Pete fece una pausa per un momento. Sospirò piano per sfogare il suo disagio, poi pensò attentamente a quello che avrebbe detto a Fongbeer. Voleva che lei sapesse che anche lui era dispiaciuto per tutto quello che era successo.

«So che hai detto a mio padre di Kao e di me.»

«Lo sapevo. Ecco perché sei venuto a trovarmi.»

Fongbeer sogghignò leggermente. Non poteva fare a meno di pensare che Pete non sarebbe venuto a trovarla se non fosse successo qualcosa.

All’inizio Fongbeer non si era insospettita della relazione tra Kao e Pete; ma quando Pete, quello che le aveva chiesto una seconda possibilità, aveva messo fine alla sua relazione con lei, aveva sospettato che Pete volesse uscire con un’altra ragazza.

Fongbeer aveva segretamente cercato di scoprire se Pete aveva iniziato a uscire con un’altra ragazza o si fosse interessato a qualcuno, ma lei non l’aveva mai visto con nessuna ragazza. Era uscito solo con Kao e gli altri suoi amici.

Poi aveva iniziato a notare che Pete e Kao erano troppo vicini per essere solo amici. L’idea che quei due potessero uscire di nascosto le era venuta in mente, e così aveva iniziato a tenerli d’occhio ancora più attentamente.

Fino a… quel giorno nel parcheggio.

Il modo in cui avevano parlato, si erano guardati e avevano agito l’uno verso l’altro l’aveva convinta che si stavano sicuramente frequentando. Non aveva esitato a registrarli con il suo telefono. La rabbia le aveva fatto venire voglia di dargli una lezione, così aveva deciso di andare all’azienda del padre di Pete e di incontrarlo.

Fongbeer aveva raccontato tutto a Pon e gli aveva mostrato la clip poiché pensava che Pon fosse un uomo severo e d’onore e, dato che Pete era il suo unico figlio, la speranza della loro famiglia; credeva che Pon lo avrebbe almeno rimproverato o addirittura avrebbe tenuto Pete e Kao lontano l’uno dall’altro.

«Mi dispiace…»

Fongbeer fu colta di sorpresa nel sentire quelle parole. Si zittì, sostenendo il suo sguardo e cercando di capire quale trucco avrebbe usato questa volta. Aveva pensato che Pete fosse venuto a inveire contro di lei.

«So di averti fatto arrabbiare, ed è per questo che hai detto a mio padre di Kao e me. Mi dispiace anche di averti ferito, ma non so davvero cosa fare se non dire che mi dispiace.»

«Ti ci è voluto così tanto tempo per venire qui e scusarti con me?»

«Sono venuto qui quando ti ho chiesto di darmi una possibilità, quindi ho pensato di venire qui anche quando ho bisogno di chiedere scusa per quello che ho fatto di sbagliato.»

«Beh, almeno hai il fegato di venire a parlarmi faccia a faccia.»

«Mi dispiace davvero. Puoi rimproverarmi, ma per favore non fare nulla che possa influenzare Kao. Anche lui sta male per questo. Non ha mai avuto intenzione di ferirti.»

«Lo so. Kao si preoccupa sempre degli altri.»

Sebbene Kao si fosse rivelato essere quello che aveva preso il cuore di Pete, e questo le aveva fatto male, non aveva mai pensato di incolpare Kao nemmeno un po’; perché Kao una volta si era sinceramente preso cura di lei e l’aveva confortata.

«Va bene, Pete. Quello che è fatto è fatto. Dispiace anche a me.»

Fongbeer ammise di essersi sentita incredibilmente sconvolta e arrabbiata con Pete, e questo le aveva fatto decidere di esporlo in quel modo, ma si era sentita in colpa subito dopo averlo fatto. Era arrabbiata con lui, voleva ferirlo e dargli una lezione; ma aveva finito per far preoccupare il padre di Pete, che non aveva assolutamente idea di tutto quello e non aveva fatto nulla di male. Inoltre si era sentita in colpa per aver ferito anche Kao, ma nonostante tutto aveva seppellito quei sentimenti nel profondo, perché ormai il danno era stato fatto.

Fino al giorno in cui Pete era venuto a chiederle scusa da solo.

La sua rabbia, delusione e i cattivi sentimenti provati in passato erano svaniti. Forse era già trascorso un po’ di tempo e le scuse di Pete l’avevano sollevata da tutti i rancori.

«E riguardo a me e Kao, io…»

«Dirai che vuoi mantenerlo segreto e mi chiederai di farlo, vero?» chiese Fongbeer quando vide l’espressione turbata di Pete. «So cosa fare, ma non pensare che lo terrò segreto per il tuo bene. Lo farò perché Kao è stato gentile con me.»

«Qualunque sia la tua ragione, grazie mille.»

Fongbeer non disse nulla, accettò solo la sua sincera gratitudine. Pete fu sollevato dal fatto che almeno avesse chiarito le cose con lei, che le abbia chiesto scusa e che sia stato perdonato.

Le cose tra Pete e Fongbeer erano finite per sempre, anche se non era stato un bel percorso per tutto il tempo.

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