BLUE KISS – CAPITOLO XVII

Dietro ogni nuvola c’è un raggio di sole

Giorni dopo
Blue Sky Café

Sun trascinò Rain  fuori per aiutarlo ad aprire il bar molto presto quella mattina, dato che la sua assistente doveva andare a trovare sua madre in ospedale e sarebbe arrivata tardi. Ecco perché Rain  aveva bisogno di chiamare Mork per venire prenderlo in moto e andare all’università insieme, anche se sapeva che Mork avrebbe sicuramente litigato con Sun quando si sarebbero incontrati.

Ma… era qualcosa a cui Rain  era abituato. Se volevano combattere, allora che lo facessero. L’importante era non fare tardi a lezione.

«Non ti ho visto parlare con Kao ultimamente. Di solito ti vedevo chiamarlo o mandargli messaggi tutto il tempo.» Rain  iniziò una conversazione con suo fratello mentre aspettava che Mork lo venisse a prendere una volta finito di aiutare Sun ad aprire il bar.

«Parliamo ancora come al solito, ma perché dovrei parlargli tutto il tempo? Non siamo amanti.»

Sun aveva trovato una scusa. Dopo aver notato che Kao e Pete sembravano molto vicini, vicini come amanti, aveva cercato di superarlo e di lasciar andare Kao. Non che non fosse disposto a combattere per amore; ma non era ancora sicuro dei suoi sentimenti e non voleva rovinare la loro amicizia. Probabilmente era meglio per tutti che avesse deciso di porre fine ai suoi sentimenti complicati.

«Non ho detto niente. Sono solo curioso. A proposito… perché Mork è così in ritardo oggi?» mormorò Rain  mentre cercava di chiamare Mork che però non rispondeva al telefono, forse stava guidando.

«Potrebbe essere in coda. Lo sai che il traffico mattutino di Bangkok è imprevedibile.»

«Ma lui va in moto, il traffico non dovrebbe essere un problema.»

«Vuoi che rischi di avere un incidente correndo per venire qui? Dovresti preoccuparti di più del tuo amico.»

Sun lanciò a Rain  uno sguardo vago di disapprovazione. Rain  si voltò a guardare Sun, stupito. Come poteva non esserlo?! Sun aveva sempre cercato di trovare qualcosa da ridire su Mork, ma in quel momento lo stava difendendo.

«Cosa stai guardando?»

«Normalmente coglieresti ogni occasione per offendere Mork, ma perché sei dalla sua parte oggi?»

«Non sono dalla parte di nessuno. Sono solo preoccupato che possa avere un incidente se si precipita a prenderti. È figlio unico. Spezzerebbe il cuore dei suoi genitori se gli succedesse qualcosa, e ti sentiresti in colpa fino al giorno in cui morirai.» 

«Wow… mi hai maledetto un bel po’. Beh, questo significa che non hai più pregiudizi contro Mork, giusto?»

«Non ho mai detto di avere un pregiudizio contro di lui.» rispose Sun con nonchalance nonostante la speranza di Rain .

«Faresti meglio a chiedere al tuo amico. Fa una smorfia ogni volta che mi vede.»

La risposta di Sun fece ridere Rain  perché Mork l’aveva fatto davvero. Sun ammise che Kao aveva ragione su una cosa: aveva questo sentimento spiacevole nei confronti di Mork e litigava sempre con lui, ma non odiava Mork.

Si vedevano ogni giorno ed erano entrati in confidenza. Sun si sentirebbe un po’ solo se passasse un giorno senza litigare con Mork.

Era una sensazione che era nata spontaneamente.

Ma… avevano smesso di spettegolare su Mork quando una cliente era entrato nel bar.

L’hanno accolta con un sorriso amichevole.

«Sei arrivata abbastanza presto oggi.» la prese in giro Rain  con familiarità.

«Si.» Apple sorrise timidamente.

«Toast alla francese con marmellata di fragole e moka calda come al solito, giusto?»

«Sì, ma wow… ti ricordi il mio menù preferito?»

«Perché non posso? Sei venuta qui quasi ogni giorno, Apple.»

Lei arrossì, ma Sun non la stuzzicò più di così. Sun le disse di aspettare diligentemente a un tavolo dopo che Apple ebbe pagato il conto. Si voltò per prepararle il caffè mentre Rain  continuava a guardare lui e Apple avanti e indietro.

«E adesso?» domandò Sun, le mani ancora impegnate con il caffè.

«Apple sta flirtando con te?»

«Che diavolo? Lei è una cliente.»

«Ma penso che abbia decisamente una cotta per te. È arrossita quando ti parlava.»

«Smettila di vedere cose strane. Vai a preparare il toast.»

«Dico sul serio. Non sarebbe venuta qui ogni mattina e sera se non avesse provato qualcosa per te.»

Rain  continuava a fare osservazioni. Suo fratello era single da anni. Voleva che avesse una ragazza in modo che non si sentisse solo. Apple era una ragazza adorabile. Probabilmente si era appena laureata e aveva l’età di Sun.

Sarebbero stati sicuramente una coppia adorabile se si fossero messi insieme.

«Non credi che adori semplicemente il gusto del mio caffè?»

«Pensaci… Se le piaci, uscirai con lei?»

«Non esco con i miei clienti. È etica aziendale.»

«Giiiiusto. Allora non farti beccare mentre esci con i clienti.» 

Sun lanciò un’occhiataccia a Rain  mentre metteva una tazzina di moka calda su un vassoio nel momento in cui Rain  aveva finito di preparare il toast.

«Portale questi.» Sun passò il lavoro a Rain  poiché voleva che suo fratello smettesse di immaginare le cose. Era vero che Apple veniva al caffè ogni giorno. Era dolce e Sun poteva intuire l’interesse di lei.

Ma… non aveva mai pensato a lei come qualcosa di più di una cliente.

«Fallo tu. Penso che preferisca che glielo porti tu il ​​cibo, non io.»

«La smetterai mai?!»

Sun strinse gli occhi come per dire a Rain  che lo avrebbe preso a calci in culo se lo avesse preso in giro di nuovo. Rain  chiuse la bocca, non osando dire un’altra parola; e Sun decise di farla finita e di consegnare il cibo da solo.

«Ecco qui.»

Sun rivolse ad Apple un sorriso amichevole quando andò al suo tavolo. Apple allungò la mano per spostare la sua borsa dal tavolo alla sedia accanto a lei, ma la sua mano lo colpì accidentalmente mentre stava posando la tazza sul tavolo, facendo cadere il caffè sulla sua maglietta.

«Oh no!»

«Mi dispiace! Non volevo farlo.»

Sun prese velocemente un tovagliolo dal suo grembiule per asciugarle il caffè dalla maglietta, chiedendole scusa ripetutamente.

Apple era un po’ scioccata, ma gli disse che andava bene perché sapeva che non l’aveva rovesciato di proposito.

«Che cazzo stai facendo?!»

Ad un tratto la porta d’ingresso fu spalancata e un uomo – che aveva almeno cinque anni più di Sun, con un’aria turbolenta e un’espressione minacciosa sul viso – si precipitò dentro. Guardò Sun e Apple come se volesse ucciderli. Sun, accigliato, era sia scioccato che sbalordito. Sun non sapeva chi fosse questo ragazzo e perché stesse facendo tante storie.

«Boy!»

Apple borbottò il nome dell’uomo scioccata. Si alzò all’improvviso e si allontanò da Sun come se avesse paura di essere colta in flagrante a fare qualcosa. Il suo viso divenne pallido mentre “Boy” fissava Sun accigliato.

Prima che Sun potesse capire chiaramente la situazione, Boy gli aveva dato un pugno così forte che aveva perso l’equilibrio e si era schiantato contro il tavolo. Proprio in quel momento, altri tre uomini si precipitarono nel café, come se stessero aspettando l’apertura. Hanno lanciato tutti i tavoli e le sedie, scaraventandoli sul pavimento.

«Cosa diavolo stai facendo? Che cazzo stai facendo?!» Rain , che era in piedi vicino al bancone gridò, esasperato che fossero entrati nel bar, rotto cose e aggredito suo fratello.

«Chiedi a tuo fratello! Perché cazzo ha una relazione con mia moglie?!»

Il ragazzo gridò in faccia a Sun, gli occhi lampeggiarono di rabbia. Rain  e Sun hanno iniziato a capire la situazione… Quello era il ragazzo di Apple, e sospettava che la sua ragazza lo stesse tradendo. Ecco perché l’aveva seguita al bar, e quando aveva visto Sun asciugarle il caffè sulla maglietta, si era infuriato.

Ma non avrebbe dovuto scaldarsi subito. Avrebbe dovuto almeno parlare con loro prima.

«Mi hai frainteso. Non provo alcun sentimento per la tua ragazza.» Sun cercò di spiegarglielo con calma.

«Allora perché continua a venire qui giorno e notte? Cazzo! Cosa ti aspetti che pensi quando viene qui a trovarti tutti i giorni?» Il ragazzo era così furioso che era sul punto di balzare in avanti per afferrare la gola di Sun. «Hai dormito con lei?»

«Sei pazzo?! Perché dovrei andare a letto con la tua ragazza?»

Sun volse lo sguardo su Apple, chiedendole con lo sguardo di dire qualcosa; ma lei evitò i suoi occhi. Il ragazzo si stava arrabbiando ancora di più perché ora credeva che si fossero davvero frequentati alle sue spalle.

«Distruggete il caffè!» gridò Boy ai suoi uomini mentre mirava ad affrontare Sun, ma Apple gli strattonò il braccio prima che potesse fare qualsiasi cosa.

Per tutto il tempo gli uomini di Boy continuarono a demolire il café, non importava quanto Rain  cercasse di fermarli.

«Di’ loro di smetterla, per favore. Torniamo indietro e parliamone a casa nostra.» disse Apple.

«Lo stai proteggendo?» Il ragazzo liberò il braccio dalla sua stretta e si voltò a fissare Sun, così furioso che sembrava potesse uccidere Sun da un momento all’altro. «Pensi di essere bello, eh? Quindi questa è la faccia che ha attirato la mia ragazza e la fà venire qui ogni giorno!»

Sun, Rain  e Apple erano così scioccati che riuscivano a malapena a respirare quando Boy tirò fuori un lungo coltello dalla parte posteriore dei pantaloni e lo puntò contro Sun. Nonostante fosse spaventato, Sun cercò di rimanere calmo e di capire come sopravvivere a quella situazione, altrimenti sarebbe stato accoltellato e sarebbe morto in quello che rimaneva del suo café.

Boy agitò il coltello contro Sun a tutta forza, ma Sun si voltò e lo prese a calci nello stomaco. Anche se raramente litigava con altre persone, aveva una discreta abilità. Se la fortuna fosse stata dalla sua parte, probabilmente sarebbe sopravvissuto.

«Rain ! Vai al ripostiglio e chiama subito la polizia!»

Sun gridò mentre gli uomini di Boy si precipitavano verso di lui. Rain  corse e riuscì a entrare nel magazzino prima che lo prendessero. Anche se era preoccupato per Sun, sapeva che entrambi non potevano gestire Boy e i suoi uomini da soli.

Avevano bisogno della polizia!

Una rissa era scoppiata nel café. Era un disastro completo, tutto stava cadendo a pezzi. Tavoli e sedie erano sparsi sul pavimento. Sun riusciva a malapena a guardare il suo locale in quel momento. Aveva cercato di calmarsi, ma ora era così arrabbiato e voleva contrattaccare. Era troppo assurdo che quegli uomini stessero distruggendo il suo café senza timore della legge.

Questo era troppo. Erano al di sopra della legge o qualcosa del genere?

Si scambiavano pugni mentre Apple non faceva altro che urlare. Non andò a chiedere aiuto, né a chiamare la polizia nonostante fosse lei la causa di tutto questo. Con meno forza e in inferiorità numerica, Sun alla fine perse contro Boy e i suoi uomini. Lo tirarono su e gli bloccarono le braccia.

«Boy! Non fargli del male!»

Apple gridò perché aveva paura che Boy ferisse Sun ancora di più. Sun aveva già ricevuto diversi lividi, e l’angolo della bocca sanguinava. Il locale fu danneggiato come se fosse stato fatto saltare in aria da una bomba.

«Ci tieni così tanto a lui, eh?!»

Ciò che Apple aveva detto non calmò nemmeno un po’ Boy, ma anzi lo fece arrabbiare di più. Il ragazzo alzò il coltello mirando a sfigurare la faccia di Sun, il viso che aveva fatto tradire la sua ragazza, quando… 

Il lungo coltello cadde a terra mentre Boy urlò di dolore dopo essere stato preso a calci al braccio così forte che gli sembrò gli si fosse rotto l’osso.

«Stai ferendo il mio Phii?!»

Una voce aspra urlò quelle parole subito prima che un pugno venisse sferrato in faccia a Boy, facendolo barcollare indietro di molti passi. Gli uomini di Boy rilasciarono immediatamente Sun e si lanciarono contro il nuovo arrivato.

«Mork! Attento!» gridò Sun quando uno degli uomini di Boy sollevò una sedia per colpire la testa di Mork da dietro, mentre il giovane si precipitava in avanti per bloccare Boy per la gola. Mork si voltò alla voce di Sun e usò Boy come suo scudo, e all’improvviso… la sedia andò a sbattere contro la testa di Boy che gridò forte come se stesse morendo.

«Arrrrrrrrgh!»

La testa del ragazzo si spaccò, il sangue gli colò sul viso. I suoi uomini rimasero congelati per lo shock.

«Di’ ai tuoi uomini di fermarsi e scusarsi con il mio Phii se non vuoi morire!» disse Mork con voce minacciosa. Le sue braccia si stringevano intorno alla gola di Boy così strettamente che quest’ultimo riusciva a malapena a respirare. Mork non si sentì dispiaciuto e non fu affatto sorpreso dal taglio di Boy sulla testa e dal sangue. Vedendo quanto Mork fosse furioso, Sun aveva paura che Mork diventasse troppo violento e uccidesse davvero Boy.

Boy cercò di togliersi le mani dal collo e poi fece segno ai suoi uomini di fermarsi.

«L… lasciami andare. Si sono già fermati!»

Il ragazzo sembrava soffocare. Balbettava, il suo respiro si ridusse. Mork allentò le braccia, gettando Boy a terra, e raccolse rapidamente il coltello.

«Scusati con il mio Phii adesso…» disse freddamente Mork, puntando il coltello alla gola di Boy. «O vuoi che ti tagli la gola! Non dimenticare che sei entrato in questo bar. Potrei scappare anche se ti avessi fatto qualcosa. Sarebbe considerato come autodifesa.» 

Il ragazzo implorò Mork chiedendo di essere risparmiato attraverso i suoi occhi, ma Mork non mostrò alcun segno di pietà per lui. Boy rivolse lo sguardo a Sun che rimase in silenzio, non osando andare contro Mork.

In quel momento Mork ribolliva di rabbia. Se Sun avesse detto qualcosa, Mork avrebbe potuto frustare anche lui.

«Inginocchiati e scusati con lui!» ordinò Mork e avvicinò il coltello alla gola di Boy. Il ragazzo poteva solo pregare in silenzio che la polizia arrivasse presto perché aveva paura che Mork lo uccidesse. Ora aveva visto che Mork era cento volte più audace e spietato non solo di Sun, ma anche di lui. 

«Mi dispiace.»

Boy si inginocchiò immediatamente e si inchinò ai piedi di Sun senza alcuna obiezione, poi guardò Mork come per chiedergli se fosse soddisfatto o no. Il ragazzo tremava, le mani tremavano, il viso pieno di lividi, il corpo coperto di sangue. Era uno spettacolo pietoso.

«Di’ ai tuoi uomini di fare lo stesso.»

Mork non si sarebbe accontentato così facilmente. Anche Rain , che era uscito dal magazzino quando Mork era arrivato, non poteva credere ai suoi occhi che vedevano quanto Mork potesse essere brutale. Aveva visto Mork partecipare a molti litigi, ma questa era la prima volta che Mork si alterava tanto.

Rain  non poteva credere che il suo amico avrebbe protetto suo fratello con tutte le sue forze.

Era come se… Mork potesse uccidere chiunque facesse del male a Sun!

«Ti ho detto di dire loro di scusarsi con mio fratello!»

«Fatelo, stronzi!»

Spaventato che Mork gli potesse tagliare davvero la gola, Boy urlò ai suoi uomini con la voce piena di panico. Si inginocchiarono tutti rapidamente e si inchinarono ai piedi di Sun. Sun, che all’inizio era davvero arrabbiato, ora iniziò a dispiacersi per loro.

Quando Mork era infuriato, era così spaventoso che nessuno poteva trattare con lui.

«Bene… E non mostrate mai più le vostre fottute facce qui.»

Mork staccò appena il coltello dalla gola di Boy, e Boy cercò di alzarsi.

«Aspetta.» lo fermò Mork con voce monocorde, ma Boy obbedì ancora. «Aspetta qui la polizia.»

Mork sorrise freddamente, facendo piangere Boy e i suoi uomini. Erano stati picchiati e avevano ricevuto l’ordine di scusarsi con Sun in ginocchio, e ora dovevano essere pure arrestati?

Sun guardò Mork, esprimendo quanto voleva ringraziarlo attraverso i suoi occhi. Sun ammise a sé stesso di essersi commosso al fatto che Mork fosse venuto a salvarlo, ma non era affatto d’accordo con il modo in cui Mork aveva gestito la situazione con violenza.

Era una fortuna che nessuno si fosse fatto male. Ma se la lotta fosse andata avanti e qualcuno si fosse ferito gravemente, sebbene quei ragazzi fossero nemici, Mork avrebbe dovuto convivere col peso di quel peccato per il resto della sua vita.

Sun non voleva che Mork rovinasse il suo futuro a causa del suo carattere.

Sun pensava che un giorno avrebbe trovato un’opportunità per ringraziare Mork e parlargli riguardo le sue preoccupazioni. Non è che lo volesse rimproverare, tormentare o cercare di trovargli da ridire per la propria soddisfazione. Onestamente… Sun voleva parlarne a Mork per le sue buone intenzioni.

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