BED FRIEND – CAPITOLO 14

Trappola

[POV di King]

«I gatti sono animali paranoici.»

Questo era quello che mi aveva detto una volta un mio amico che era perdutamente innamorato dei gatti. Faceva parte degli istinti naturali dei gatti, che includeva la loro indipendenza, arroganza e il modo in cui amavano comportarsi in modo superiore ai loro proprietari umani, così come il loro bisogno di cure e attenzioni. Tutto ciò mi aveva fatto chiedere perché si avesse voglia di prenderne uno o perché fosse interessato a una creatura con tali caratteristiche, fino a quando non avevo incontrato qualcuno che aveva proprio quelle caratteristiche simili a un gatto. 

E quel qualcuno mi stava guardando mentre salivo su un autobus a due piani e mi sedevo accanto a lui con uno sguardo così attento.

Era esattamente come un gatto.

«Cosa stai guardando?» chiesi alla persona che non sembrava così felice di andare al mare come gli altri colleghi. Uea strinse forte le labbra e distolse lo sguardo da me per guardare fuori dal finestrino senza dire nulla.

Risi in gola mentre lo spingevo per fargli guardare la fila accanto a noi dove Mai stava strappando un pacchetto di merendine per Jade.

«Devo sedermi qui. Quei due adesso sono una coppia, quindi dovrebbero sedersi insieme, giusto? Vuoi che io sia così malvagio da farli separare?» 

«Non ho detto niente.» rispose in modo piatto, ma le sue sopracciglia sottili, che erano legate insieme, avrebbero potuto confermare il suo pensiero, cioè che non voleva affatto che mi sedessi con lui. Uea era al solito preoccupato che gli altri sospettassero della nostra relazione speciale mentre a me non importava molto di ciò che gli altri avrebbero potuto pensare.

«Perché sei così stressato per la disposizione dei posti? Stanotte dormiremo insieme comunque.» sussurrai a bassa voce.

Quello che avevo appena detto fece diventare feroci quegli occhi rotondi. Sembrava paranoico all’idea di dover stare nella mia stessa stanza quella notte. Avrebbe potuto pensare che avevo intenzione di fare delle cose. In realtà, non stavo pensando a niente. Beh, in realtà, stavo pensando un po’, ma non era quello il mio scopo principale. Non volevo interrompere la coppia. Volevo che Mai fosse totalmente in grado di passare del tempo con Jade.

Probabilmente anche se gli avessi detto la verità, Uea non mi avrebbe creduto. La mia immagine a suo avviso era probabilmente quella di un ragazzo civettuolo e spensierato che era dipendente dal sesso e che cambiava costantemente partner sessuali. Per quanto riguardava Uea, a mio avviso, mi ricordava un bellissimo gatto bianco che sembrava arrogante, sembrava inavvicinabile e non amava che il suo padrone lo toccasse.

Sembrava così dal primo giorno in cui eravamo incontrati.

*********

La corporatura alta e snella con una vita sottile, fianchi larghi che erano ben nascosti nei pantaloni attillati neri e dalla pelle bianca brillante era così bella che se ci fossimo incrociati per strada, mi sarei girato a guardarlo. 

Era seduto con le gambe incrociate, facendo scorrere il liquore in gola come se stesse bevendo acqua, senza prestare attenzione a nulla intorno a lui. Era immerso nel suo mondo da solo in mezzo alla musica che risuonava per tutta la discoteca.

Quella era l’immagine che ricordavo del giorno in cui avevo incontrato Uea per la prima volta, quando ero al secondo anno all’università e per caso mi ero imbattuto nell’amico del mio migliore amico in una discoteca. Allora non sapevo chi fosse Uea, ma una cosa era certa: non potevo fare a meno di guardarlo perché era assolutamente il mio tipo, cazzo.

Quel giorno, ero al club con una persona con cui uscivo e di cui non ricordavo più il nome. Avevo sentito che era stato un errore totale non aver scelto di andarci da solo e così non avevo avuto la possibilità di far tintinnare il mio bicchiere contro il suo. Pensavo di essere abbastanza bello quel giorno, ma non sembrava che Uea la pensasse così perché quando lo incontrai davanti al bagno, i suoi occhi rotondi mi fissavano come se volesse uccidermi.

Immaginavo che avesse frainteso la mia intenzione: volevo aiutarlo a sostenersi perché avevo visto che era così ubriaco che riusciva a malapena a stare in piedi, quindi volevo aiutarlo a raggiungere la parte anteriore del club e chiamare un taxi per lui. Tuttavia, probabilmente aveva pensato che volevo approfittarmi di lui. Non avevo intenzione di spiegargli nulla per correggere l’equivoco perché pensavo che non ci saremmo più rivisti, ma in seguito avevo scoperto che Uea era il compagno di stanza del mio migliore amico d’infanzia, Jade. Per questo avevamo avuto la possibilità di incontrarci di nuovo.

Sembrava che fossi solo io ad essere felice che ci fossimo incontrati perché Uea aveva chiaramente espresso che non desiderava essere coinvolto con me: quei begli occhi rotondi sembravano sempre indifferenti e dispiaciuti. Tuttavia, non mi ero mai arrabbiato. Invece, sentivo che era… interessante.

Sì, era interessante. Era così che mi sentivo con lui dalla prima volta che ci eravamo incontrati. Avresti potuto chiarmarla una cotta, non ero particolare riguardo al sesso della persona con cui uscivo: potevo vedere o uscire con un uomo o una donna. Jade una volta aveva scherzato sul fatto che potevo scopare con chiunque, a meno che non avesse una coda, ma non era così: scopavo solo quelli che mi piacevano.

E mi era piaciuto molto Uea.

Ma poiché non ci eravamo incontrati così spesso, ci incontravamo solo poche volte quando eravamo all’università, e io ero abbastanza orgoglioso di me stesso da non voler importunare qualcuno che mi detestava, non avevo dato molto peso a quella sensazione temporanea. Finché un giorno, Uea aveva fatto domanda per un lavoro presso la mia stessa azienda secondo la persuasione di Jade.

La mia noiosa vita lavorativa all’improvviso sembrò diventare più divertente.

Ricordavo ancora lo sguardo negli occhi di Uea quando ci eravamo incontrati per la prima volta nel dipartimento: sembrò un po’ sorpreso e aveva cercato di evitare di parlarmi. Era così ovvio che avevo dovuto chiedere a Jade se avesse qualche pregiudizio nei miei confronti, e così ottenni una risposta: Uea disprezzava così tanto le persone civettuole che non voleva avere niente a che fare con me. Se fosse stato qualcun altro, non avrei voluto avere niente a che fare con coloro che non si sentivano a proprio agio a parlare con me. Ma dato che questo era Uea…

Sentivo di voler fare in modo che quella faccia seria esprimesse alcuni sentimenti.

Dato che lavoravamo nello stesso dipartimento e lui era un amico di Jade, che era anche mio amico, dovevamo andare d’accordo. Avevo cercato di capire che tipo di persona fosse, ma quello che avevo scoperto era solo il vuoto: quegli occhi erano indifferenti e completamente privi di emozioni. Parlava così poco che riuscivo quasi a contare le parole che diceva, soprattutto quando parlava con me, di solito esprimeva sottilmente indifferenza in ogni frase che diceva.

A quel tempo, volevo divertirmi. Volevo provare a rompere il ghiaccio spesso e freddo tra di noi. Quindi, lo avevo preso in giro in un modo da farlo reagire a quello che dicevo o facevo, e ci ero riuscito. Aveva espresso chiaramente quanto mi detestasse. All’inizio, mi divertivo a vederlo arrabbiarsi, ma con il passare del tempo avevo imparato a conoscere i suoi retroscena personali.

Guardando indietro a molte cose che Uea aveva vissuto, non ero sorpreso che fosse diventato così freddo.

Per quanto riguardava il nostro rapporto, dovevo dire che non era facile. Dal punto di vista lavorativo avremmo potuto discutere tranquillamente di cose, ma subito dopo aver iniziato la conversazione su qualcos’altro, avremmo iniziato a litigare. Ero io quello che gli dava sui nervi e in cambio venivo aggredito verbalmente da lui: era ciò a cui tutti nel dipartimento avevano assistito così spesso da abituarsi. Anche se prima ero interessato a lui romanticamente, non avevo pensato di provarci seriamente con lui.

Avevo pensato che la nostra relazione sarebbe sempre stata così, ma poi finalmente eravamo arrivati ​​al punto in cui le cose erano cambiate. 

Lanciai un’occhiata alla persona che era seduta immobile mentre guardava fuori dal finestrino con i suoi occhi scuri fissi sullo scenario in continuo mutamento. Erano passati quasi sei mesi da quando la persona accanto a me mi aveva chiesto di diventare suo amico con benefici, oltre a darmi un lungo elenco di termini e condizioni ma che accettai senza perdere tempo a riflettere, e non mi ero mai pentito di quella decisione. 

Ma non sapevo se Uea la pensasse allo stesso modo.

Il forte rumore di persone che si divertivano proveniva dalla parte anteriore dell’autobus: Gun aveva chiesto all’autista di mettere su musica country thailandese del nord-est e ballava con Big Sis Fai. Esultai per loro alzando il polso per guardare l’orologio. Erano quasi le 9 del mattino. La spedizione era composta da quasi un centinaio di persone che erano dipendenti dell’azienda e i loro parenti su due autobus che si stavano dirigendo fuori dall’edificio degli uffici verso il distretto di Mueang, Rayong.

Ad essere sincero, non mi piaceva molto andare alla gita aziendale. Non trovereste noioso se da una parte ci fosse il vostro supervisore, dall’altra il vostro capo e dall’altra il comitato di gestione? C’era qualcosa di rilassante? Ma la mia azienda aveva un regolamento sulla partecipazione alle attività dell’azienda che faceva parte della valutazione annuale delle prestazioni. Il regolamento doveva essere stato inventato per chi come me voleva mollare la gita aziendale. Alla fine, era inevitabile per tutti.

Ci fermammo a pranzare in un ristorante nel distretto Mueang prima di salire su un traghetto che ci avrebbe portato attraverso il mare a Koh Samet. Ci vollero circa quattro ore in totale per viaggiare da Bangkok all’isola. La compagnia aveva prenotato delle camere in una località balneare. I miei colleghi gradualmente si registrarono e avevano ricevuto le chiavi della camera. Ricevetti la mia chiave dallo staff del resort e tornai dal mio compagno di stanza che stava aspettando insieme a Jade e Mai nella hall.

«Sarà meglio che ci affrettiamo nella nostra stanza, signor Anon.» scherzai. 

Il proprietario del nome sospirò. La sua mano sottile afferrò la chiave della stanza dalla mia mano e si avvicinò velocemente. 

«Non prenderlo in giro.» mi disse Jade, con aria seria.

«Per cosa lo prenderei in giro? Mai, porta via il tuo ragazzo velocemente.»

Arruffai i capelli del mio amico e seguii Uea. Potevo sentire le colorate imprecazioni di Jade e la tenera consolazione di Mai dietro di me. Risi piano mentre acceleravo i miei passi per cercare di raggiungere il mio compagno di stanza che si era fatto strada molto più avanti di me.

Avevo sentito che il fatturato dell’azienda quell’anno era stato inferiore a quello dell’anno precedente, ma dovevo ammettere che il capo era stato comunque abbastanza generoso in termini di benefici per i dipendenti perché quel resort era stato classificato come resort a quattro stelle. Le stanze erano ben separate nel gigantesco edificio. Se qualcuno avesse voluto portare con sé tutta la famiglia durante il viaggio, avrebbe potuto pagare un supplemento per cambiare la stanza in un bungalow che si trovava accanto all’edificio principale. C’era un bar che serviva bevande sulla spiaggia e attività acquatiche complete. Lo scenario intorno al resort era ombreggiato e piacevole. Sembrava che il capo avesse speso centinaia di migliaia di baht.

«Awww! Letti singoli? Che diamine?» finii per lamentarmi quando entrai nella stanza e scoprii che c’erano due letti singoli al centro della stanza invece di un letto matrimoniale, mentre guardavo il viso del mio partner che sembrava soddisfatto delle condizioni della stanza. Uea posò la sua borsa sul letto accanto alla finestra del balcone e si sedette come indicare che aveva prenotato quel letto. Quando lo vidi, presi la mia borsa e la misi accanto alla sua immediatamente.

«Che cosa?»

«Voglio dormire in questo letto.» risposi.

Spalancò gli occhi su di me e disse freddamente: «Sono arrivato per primo.»

«Non mi hai chiesto la mia opinione. Questo non è democratico.» affermai.

Uea sembrava leggermente furioso. Si alzò e stava per portare la borsa nell’altro letto, ma gli afferrai il polso e lo tirai verso di me in modo che il corpo snello mi cadesse in grembo. Misi rapidamente un braccio intorno alla vita di Uea prima che avesse la possibilità di scappare mentre abbassavo il viso per godermi il leggero profumo fresco di agrumi di quella pelle bianca su un lato del collo.

Mi piaceva molto quel profumo. Una volta l’avevo provato su me stesso, ma sembrava che il profumo non fosse così buono come lo era sul corpo di Uea. Anche se era la stessa boccetta, la chimica del nostro corpo avrebbe potuto essere diversa, quindi il profumo emanava fragranze diverse da persone diverse. Mi piaceva di più su di lui, quindi potevo solo continuare a sentirlo sul suo corpo.

Che ragazzo! Ha tutti i requisiti giusti, anche il profumo perfetto.

«Spostarsi in un altro letto? Non è necessario.»

«Vuoi dormire qui, no?» Uea cercò di allontanarsi. Uno dei suoi fianchi rotondi si stava muovendo vicino al mio punto sensibile. Strinsi più forte quella vita sottile, cercando di farlo stare fermo.

«Non mi agito nel sonno. Possiamo condividere il letto.»

«È un letto piccolo. Come possiamo dormirci entrambi? Lasciami andare.»

Mi colpì il braccio e si mosse con più forza, e ciò portò la sua parte rotonda e morbida a essere completamente premuta contro la mia parte centrale.

Strinsi pazientemente la mascella, sentendo di aver commesso un errore, avevo intenzione di prenderlo in giro scherzosamente, ma a quanto pare ero stato io a finire nella mia stessa trappola.

«Se vuoi ancora uscire per goderti la vista del mare, ti consiglio di smettere di muoverti.» Lo avvertii seriamente.

Uea si bloccò e rimase immobile. Mi ci volle un po’ per rilassare il mio corpo prima di sollevare Uea dal mio grembo e spostare la mia borsa nel letto accanto, mentre gli occhi del mio compagno di stanza erano fissi su di me per tutto il tempo.

«Allora, vuoi uscire? Se no, perché non troviamo qualcosa da fare…» 

«Usciamo.» rispose velocemente.

Sorrisi, guardando la persona che aveva afferrato un cappello e il suo telefono, poi uscii dalla stanza fischiettando. 

La sua reazione è stata così divertente. Come posso smettere di prenderlo in giro?

**********

Ogni anno, durante la gita aziendale, c’erano attività ricreative e feste serali. Quindi, circa due o tre ore prima di quell’orario, i dipendenti avevano del tempo libero. Alcuni facevano un pisolino nella stanza. Altri scattavano foto e partecipavano alle attività offerte dal resort. Tempo prima Mai mi aveva mandato un messaggio tramite Line per invitarmi a fare un giro su una banana boat con lui, quindi io e Uea stavamo aspettando lui che non si era presentato al bar della spiaggia.

«Dannazione. Perché ci mette così tanto? Sono passati dieci minuti. Stanno scopando?» dissi scherzando. La persona accanto a me subito mi guardò di traverso.

«Aspettiamo ancora un po’. Se non si fanno vedere tra altri dieci minuti, li chiameremo.» disse Uea distogliendo lo sguardo da me per guardare il mare davanti con uno sguardo più rilassato del solito.

Osservai segretamente il lato del viso dell’altra persona. Uea era molto bello, ogni parte del suo viso era sistemata in modo naturale. Solo stando dritto, era particolarmente affascinante, specialmente i suoi squisiti occhi sferici e le sue affascinanti labbra carnose che di solito mi attraevano costantemente, ma aveva occhi dall’aspetto freddo ed emanavano vibrazioni ostili, quindi tante persone lo consideravano una persona arrogante. Ero uno di loro fino a quando non lo avevo conosciuto di più negli ultimi mesi, poi capii che Uea non era arrogante. Quei gesti erano semplicemente il suo meccanismo di difesa contro le cose che gli avrebbero spezzato il cuore.

Aveva vissuto così tante esperienze terribili nella sua infanzia che aveva sviluppato la paranoia e aveva dovuto creare una sorta di personalità fredda con cui potersi difendere.

Mi guardai intorno e ancora non vedevo segni di quei due. C’erano solo gli occhi delle persone sulla spiaggia che ci guardavano costantemente: molte donne mi sorridevano e io ricambiavo il sorriso. Tuttavia, il fatto era che c’erano anche degli uomini, e non guardavano me ma la persona accanto.

Anche se Uea emetteva vibrazioni così ostili, così tante persone ci provavano ancora con lui, almeno ce n’erano molti solo nella nostra compagnia. Pertanto, non era una sorpresa che molti ragazzi sulla spiaggia lo guardassero spesso in quel modo, e questo iniziò a farmi male.

Che cazzo stanno guardando? Non hanno mai visto degli esseri umani?!

«Ti piace il mare?» decisi di aprire una conversazione prima che la bella atmosfera venisse distrutta da quegli occhi fastidiosi.

La persona a cui lo chiesi si voltò a guardarmi brevemente prima di tornare a guardare il mare e rispondere: «Sì, ma mi piace dove c’è tranquillità. È difficile trovare una spiaggia tranquilla. Ci sono così tanti turisti dappertutto.» 

«Sì, neanche a me piacciono i posti pieni di turisti. Hai qualche consiglio?» gli chiesi.

Rimase in silenzio per un po’ prima di rispondere: «Lampang ha un bel panorama. C’è un parco nazionale e una cascata. Non è così affollato come altrove.»

«Ci sei stato?»

«Ho una parente a Lampang, mia zia. Quando ero un ragazzino, stavo con lei durante le vacanze scolastiche, e lei mi portava in viaggio, ma adesso mi sento a malapena con lei.» disse in tono piatto. Anche se non c’era alcun disagio nella sua voce, sapevo che la famiglia era un argomento delicato per lui, quindi decisi di cambiare argomento.

«Guarda quei due.» Mai aveva il braccio intorno a Jade mentre camminavano verso di noi. «Sai, Mai è possessivo, anche quando Jade è con me.» dissi. L’altro ragazzo guardava nella stessa direzione in cui stavo guardando senza fare alcun commento. Mi avvicinai a lui, spingendogli il braccio con il gomito. «Ma lo capisco perché anche io sono possessivo.»

«E perché lo dici a me?» mi chiese seccamente. Quella reazione mi prese leggermente alla sprovvista.

«Stavo solo blaterando. Non prenderla sul serio.» dissi una scusa prima che si arrabbiasse. Uea aveva tracciato una linea chiara su ciò che potevamo o non potevamo fare come amici con benefici. Il confine ci teneva così; forse stavo oltrepassando il limite, e non era mia intenzione contraddirlo.

Ad essere sincero, in quel momento non ero pronto a smettere di essere il partner sessuale di Uea.

**********

Il giro sulla banana boat fu un viaggio infernale. Mai e io eravamo entrambi appassionati di sport estremi, quindi ci eravamo divertiti particolarmente mentre Jade si era lamentato delle sue condizioni, era bagnato fradicio. Quanto a Uea, era tranquillo come al solito, ma il suo viso non mostrava segni di irritazione, quindi immaginai che in una certa misura gli piacesse quel tipo di attività.

«Ecco qui.» disse Mai mentre passava le bottiglie d’acqua fredda e refrigerata che aveva comprato da un negozio vicino mentre lo aspettavamo sotto un albero di cocco sulla spiaggia.

Erano quasi le cinque. Il sole non era così forte, quindi più persone erano scese in spiaggia per entrare in acqua e c’erano anche più occhi che ci guardavano. Non ero presuntuoso o altro, ma ci stavano davvero fissando. Quando si riunivano molte persone di bell’aspetto, era normale che diventassero un punto focale per altre persone.

Mentre stavamo bevendo la nostra acqua, notai che Jade era diventato irrequieto. I suoi occhi stretti fissavano un gruppo di signore che erano in piedi e che parlavano mentre guardavano Mai che era dietro di me. Mentre vedevo i suoi gesti, mi chiedevo come avrebbe gestito una situazione del genere. Quindi, mi feci da parte, permettendo a quelle signore di dare una buona occhiata a Mai.

«Perché stai lì?» Jade mi chiese immediatamente.

«Per ripararmi dal sole. Fa caldo.»

«Qui non ci sono raggi di sole.»

«Niente raggi del sole, il culo mio. Mi hanno appena colpito gli occhi.»

«King, torna a dov’eri prima.» disse lievemente. Feci finta di ignorare la situazione e continuai a bere l’acqua. Jade sembrò un po’ riluttante prima di trasferirsi nel punto in cui mi ero fermato prima. Questo mi fece quasi ridere perché la testa di Jade copriva solo le spalle di Mai: non poteva nasconderlo completamente da quegli occhi, ma sembrava molto determinato a tenere il suo ragazzo fuori dalla vista degli altri.

O si. Uno sforzo così grande, a differenza della sua reale statura

Mai, che ancora non aveva idea della gelosia infantile del mio amico, si rivolse a Jade per conversare. Distolsi lo sguardo da loro e mi avvicinai a un bidone vicino per buttare via la bottiglia vuota prima di tornare per unirmi al gruppo.

«Ehi, penso che dovremmo tornare nelle nostre stanze a farci una doccia, poi possiamo cenare. Andiamo. Andiamo. Andiamo.» Jade cercò di metterci fretta.

«Sono solo le quattro e mezza. Aspetta un po’. Possiamo farci una doccia alle cinque. C’è un sacco di tempo.» Feci finta di litigare.

Jade mi sorrise mentre i suoi occhi mi guardavano di traverso. «Non faremo in tempo. Andiamo. Ci sono così tante persone- uh, voglio dire, se non ci facciamo una doccia presto, faremo tardi per la cena, e sarà maleducato.»

«Oh, giusto, giusto, hai paura di essere scortese, vero? Pensavo fossi gelos…»

«Zitto, King!» gridò.

Feci un sorrisetto esasperante al mio amico d’infanzia che aveva iniziato a diventare furioso. Fortunatamente, Mai sembrò avere qualche idea e rapidamente abbracciò il suo ragazzo e lo riportò nella loro stanza. Risi leggermente in gola mentre guardavo divertito la coppia di dimensioni diverse.

Quando il mio amico diventava geloso, era divertente.

«L’hai preso in giro.» disse la voce sommessa di Uea. I suoi occhi sembravano chiaramente stanchi.

Alzai le spalle, fingendo di sapere a cosa si stesse riferendp, raggiungendolo e continuando il nostro viaggio verso la nostra stanza.

Lungo la strada, c’erano alcune ragazze che mi lanciavano sguardi e io le sorridevo. In un lampo del momento, mi chiesi cosa avrebbe pensato Uea. Sarebbe stato infelice proprio come Jade che era possessivo nei confronti di Mai? Era bravo a tenere le sue emozioni per sé ed era molto difficile dire come si sentiva. C’erano state molte volte in cui non avevo idea di cosa ci fosse sotto quella fredda facciata, ma quando lo vidi distogliere lo sguardo, immaginai che potesse non aver sentito nulla.

Proprio come al solito, non ha mai avuto sentimenti per me.

**********

Dopo esserci fatti una doccia e aver indossato dei nuovi vestiti, andammo nella sala da pranzo del resort che si trovava sul lato della spiaggia per cenare con i nostri colleghi e dirigenti. Prima di cena, il capo tenne un discorso sul successo dell’azienda nell’ultimo anno e sugli obiettivi dell’organizzazione per quell’anno. Prestai attenzione ad alcune parti ignorandone altre, proprio come gli altri dipendenti che si sforzavano di sorridere guardando gli appetitosi frutti di mare sul tavolo, pregando che il discorso del capo finisse presto per poter iniziare a cenare.

Al termine del discorso durato mezz’ora della direzione, iniziò la cena e, una volta che la maggior parte dei dirigenti se ne fu andata, iniziò la vera festa.

Un’ampia varietà di musica, compresa la moderna musica folk tailandese, la musica country e la musica country nord-orientale vennero riprodotte una dopo l’altra. La vita e l’anima della festa come Bas, Big Sis Fai, Gun e Jade si alternarono cantando instancabilmente. Mi unii a loro in alcune canzoni e tornai per rilassarmi al tavolo, guardando i miei colleghi che sembravano essersi spinti oltre il limite mentre io sorseggiavo il mio drink alcolico, godendomi con disinvoltura la brezza marina.

«Ne vuoi un po’?» Passai la bottiglia di vino rosso che avevo appena preso, regalo di cortesia della generosità del capo che aveva permesso ai dipendenti di ordinare senza limiti, al ragazzo alto e snello accanto a me. Uea mi prese di mano quella bottiglia di vino e se la versò nel bicchiere. Anche se ultimamente non sembrava voler toccare bevande alcoliche, sapevo che gli piaceva il vino. Con uno dei suoi drink preferiti davanti a lui gratuitamente, non poteva resistere.

Dato che siamo in viaggio, va bene ubriacarsi un po’, no?

Alcuni dei dipendenti stavano ballando davanti alla sala mentre il resto di noi, compreso io, Uea e Mai, eravamo seduti al tavolo e parlavano in continuazione. Gli occhi di Mai continuavano a guardare il suo ragazzo per tutto il tempo. Anche se la voce di Jade sembrava più un ululato che una voce che cantava, un sottile sorriso apparve comunque sul volto del ragazzo più giovane.

Jade ha lanciato una maledizione su questo ragazzo? Perché è così follemente innamorato del mio amico? 

«Vado in bagno.» Dopo molto tempo, Uea mise giù il bicchiere di vino che aveva in mano e si alzò.

«Vuoi che venga con te?» gli chiesi per prenderlo un po’ in giro, sorridendo in modo malizioso

Mi diede un’occhiataccia e se ne andò velocemente. I miei occhi lo seguirono finché non scomparve dalla mia vista. Poi guardai di nuovo l’altra persona al mio tavolo che stava bevendo un sorso di birra.

«Non bere troppo e sbronzati di nuovo stasera.»

«Non mi ubriacherò questa volta.» rispose Mai. Quegli occhi castano scuro lanciarono un’occhiata a Jade che stava urlando nel microfono nella parte anteriore della stanza prima che Mai sorridesse sospettoso. «Immagino che stanotte non dormirò presto.»

«Calma. Domani partiamo per un viaggio.» Ridacchiai mentre sorseggiavo il vino, ma poi la voce lieve di Mai mi colse alla sprovvista. «E nella vostra stanza? Voi ragazzi dormirete presto stasera?»

Abbassai il bicchiere di vino e incrociai lo sguardo con il ragazzo più giovane. Quella domanda sembrava normale, ma gli occhi di Mai sottintendevano un significato nascosto e mi fecero capire che quella domanda non andava interpretata alla lettera.

«Quando l’hai scoperto?» 

«Quando stavo per finire lo stage. Era solo una supposizione casuale. Non pensavo fosse vero.»

I suoi occhi sottili si curvarono verso l’alto per formare una mezzaluna che mi fecero sospirare stancamente. Era un ragazzo intelligente e attento, e sembrava essere piuttosto astuto, quindi non era così sorprendente che avesse notato qualcosa tra Uea e me.

«Allora, avete una relazione?»

«No, siamo solo amici con benefici. Non dirlo a nessuno. Neanche a Jade, o Uea mi ucciderà.»

«Va bene.» Il ragazzo più giovane acconsentì sorridendo e riportò la sua attenzione alla musica dal davanti, mentre io afferravo il bicchiere di vino e facevo scorrere il liquido rosso scuro in gola.

Mai non avrebbe spifferato le cose comunque. Mi andava bene che fosse lui a conoscere quel segreto.

La festa andò avanti fino a tardi. La musica continuò ininterrottamente, senza pause. Le dipendenti bevevano costantemente con me e mi parlavano. Sapevo cosa provavano per me, ma non volevo spezzare il cuore a nessuno, a differenza di Uea che le aveva fermate fin dall’inizio essendo così freddo. Per me erano solo colleghi della stessa azienda, dovevamo ancora lavorare insieme qualche volta, quindi era necessario non ferire i loro sentimenti. Perciò, parlavo con quelle signore normalmente nel caso in cui non mi infastidissero così tanto. Tuttavia, se qualcuno confessava seriamente i propri sentimenti, le rifiutavo chiaramente, ogni singola volta.

Avevo paura di avere una relazione con qualcuno nella stessa azienda perché avrebbe rischiato di influenzare troppo il lavoro. Avevo intenzione di non rimanere mai coinvolto con nessuno nella stessa azienda, ma d’altronde, il futuro non era possibile da prevedere. Chi avrebbe mai pensato che un giorno sarei diventato amico con benefici di una persona del mio stesso reparto?

Più si faceva tardi, meno affollata diventava la spiaggia, e così ci spostammo al bar all’aperto sulla spiaggia. Jade stava ansimando mentre continuava a bere la birra dopo aver cantato per ore, io, invece, sorseggiavo vino e mi guardavo intorno per cercare il mio compagno di stanza. Poco prima, Uea aveva detto che avrebbe preso dell’altro vino, ma erano passati quasi dieci minuti e non era ancora tornato al tavolo. Quando si era alzato, mi era sembrato anche già ubriaco.

Potrebbe essere che sia ubriaco e si sia addormentato da qualche parte?

«Cercherò Uea.» informai Jade e Mai, mi alzai dal tavolo e andai dritto al bar. Notai la corporatura snella del ragazzo che stavo cercando al bar, e stava sorridendo ad un alto e grosso turista straniero che lo guardava con un’aria sospetta.

Quella immagine fece correre l’irritazione nel mio petto. L’atmosfera rilassante divenne improvvisamente tesa. 

«Uea.» Mi precipitai da lui. Il proprietario di quel nome si girò verso la mia voce che lo chiamava. Quegli occhi scuri sembravano più dolci del solito. Ecco perché si stava comportando in modo così diverso dal suo carattere. Era ubriaco.

«Sei ubriaco. Torniamo nella nostra stanza, va bene?»

«Non è ancora tardi.» strascicò. Le sue sopracciglia sottili erano strettamente legate come se fosse scontento delle mie parole. Lo tirai per un braccio dal bar e lo trascinai di nuovo al tavolo.

«Adesso andiamo a dormire.» 

Lo feci sapere a Jade e Mai. Il mio amico dagli occhi socchiusi posò sul piatto la chela di granchio che stava rosicchiando e gridò dietro di me per ribadire la sua richiesta di non stuzzicare Uea. Feci schioccare la lingua mentre guardavo la persona che barcollava un po’ accanto a me. Gli misi un braccio intorno alle spalle e tornai di corsa nella nostra stanza.

«Perché stiamo… tornando così di fretta?» mi chiese il tizio ubriaco mentre lo portavo in camera da letto sottobraccio.

«A chi stavi sorridendo?» Non risposi alla sua domanda, ma gliene chiesi una io. 

Gli occhi scuri e assonnati guardarono nei miei, prima che lui scuotesse la testa vertiginosamente.

«Non lo so. Mi ha sorriso per primo, quindi ho ricambiato. Pensa per te, hai sorriso a tutti da tutte le parti.»

Sospirai profondamente per la frustrazione. Normalmente sorridevo alle altre persone, ma Uea no. Perché sorrideva così facilmente a uno sconosciuto ma non sorrideva quasi mai a me?

«King. Perché sembri… così stressato?» Uea camminò verso di me. Le sue due braccia sottili mi avvolsero il collo. Le sue labbra carnose sorrisero dolcemente.

«Sorridi.»

«Per cosa vuoi che sorrida?»

Misi il braccio intorno al ragazzo più piccolo automaticamente, come ero abituato, ma ero ancora stressato. Uea si alzò in punta di piedi mentre avvicinava il viso al mio.

«Perché non sorridi? Non ti stai divertendo?» sussurrò prima che le sue labbra morbide baciassero la mia mascella. Il suo corpo snello premette contro il mio finché la mia parte inferiore non iniziò a reagire. Le mie braccia gli legavano strettamente la vita mentre digrignavo i denti.

«Perché metti spesso alla prova la mia fottuta pazienza?» 

«Pazienza?» Lui inclinò un po’ la testa. Le punte delle sue dita sfiorarono la pelle nuda del mio petto che era scoperto dalla maglietta, lasciando scintille ovunque toccassero mentre diceva qualcosa che mi fece impazzire:  «Se vuoi farlo, allora fallo. Perché devi essere paziente?»

Dio mi aiuti… Sei un fottuto provocatore.

Digrignando i denti, dovetti usare tutta la mia pazienza per trattenermi dallo spingerlo sul letto e fare ciò che il mio cuore desiderava. In quel momento, ero così dannatamente vivace, ma il mio subconscio non voleva fare ciò che desideravo. Anche se avevamo fatto sesso più volte, in quel momento era ubriaco e non volevo approfittare di una persona ubriaca.

«O sei stanco di me, e non mi vuoi più fottere?» mi chiese la sua voce sommessa una volta visto che non rispondevo. Non sapevo se ero solo io, ma quella voce sembrava portare un sentimento offensivo.

«Lo voglio. Ma non mi piace approfittare di una persona ubriaca.» risposi.

Uea si accigliò. Il suo naso prominente ticchettava lungo il lato del mio collo, e borbottò: «Non importa. Noi… una volta… l’abbiamo fatto mentre eravamo ubriachi.» 

Quelle parole mi presero alla sprovvista. Ebbi dei flashback della notte della festa di benvenuto di Mai. Quella notte era ubriaco ed anche io lo ero, non ero stato capace di trattenermi e avevo lasciato che le cose mi sfuggissero di mano. Quello era diventato un senso di colpa che da allora era sempre rimasto impresso nella mia mente. Anche se ero interessato a Uea in una certa misura, non avevo mai pensato di approfittare di lui. Se avessi potuto tornare indietro nel tempo, invece, avrei chiesto a Jade di dare un passaggio a Uea in modo che tutto questo non sarebbe accaduto.

«Mi dispiace.» dissi dolcemente alla persona tra le mie braccia. Uea borbottò qualcosa che non riuscii a capire, quindi decisi di portalo a letto. 

«Ehi, Uea.»

«Mmm.»

«Vai a letto.»

Sistemai la sua posizione nel letto mentre cercavo di staccare le sue mani che erano sul mio collo. Uea mi teneva stretto. I suoi dolci occhi mi fissavano, imploranti. Non potevo farne a meno, così mi chinai e baciai a lungo quelle labbra rosso pallido. Poi il mio naso sfiorò la morbida guancia prima che decidessi di tornare indietro e di coprirlo con la coperta.

«Hmm…. King…»

«Vai a dormire. Dobbiamo svegliarci presto domani.» sussurrai. L’ubriaco cercò di tenere gli occhi aperti per guardarmi per un po’, ma alla fine il sonno si impadronì di lui e le palpebre chiare si chiusero.

La rigidità nella parte inferiore mi fece sospirare di nuovo. Il mio piccoletto era così duro mentre la sua ‘mammina’ dormiva profondamente. Entrai in bagno e mi presi cura di me stesso per un bel po’ prima di decidere di farmi di nuovo una doccia per sentirmi a mio agio.

Uscii dal bagno e guardai la persona che dormiva profondamente nel letto con sentimenti contrastanti. Era strano che una persona come me si limitasse a tali accordi per così tanto tempo. Mi annoiavo facilmente, amavo la mia indipendenza e non volevo impegnarmi. Per questo non volevo fare sul serio con nessuno. Era più comodo non dover prendersi cura di nessuno, ma ora non ero nemmeno così sicuro di sentirmi ancora così.

Ammisi che mi ero appassionato a fare sesso con Uea. Andavamo d’accordo, mi sentivo bene ogni volta che potevo avere quel corpo bianco e liscio e mi piaceva guardare il suo viso che esprimeva piacere mentre lo possedevo perché quella era praticamente l’unica volta che non mi guardava con indifferenza o disprezzo negli occhi.

Confrontando Uea con gli altri miei partner sessuali del passato, tenevo di più a lui: non era solo un partner sessuale, ma anche un mio amico, e ci tenevo a lui perché mi interessava. Tuttavia, non ero sicuro che quell’interesse fosse sufficiente per svilupparsi in qualcos’altro.

Ero possessivo e mi piaceva vincere. Quindi, una persona difficile da ottenere come Uea mi affascinava davvero, ma ora ero confuso sul fatto che fosse solo un fascino che sarebbe svanito col tempo. O ha davvero iniziato a piacermi?

L’orologio sulla parete segnava le undici e mezza. Camminai per spegnere le luci e non dimenticai di accendere la lampada sul comodino tra i due letti. Uea aveva paura del buio. Se gli fosse capitato di svegliarsi per andare in bagno nel cuore della notte e la stanza fosse stata buia come la pece, si sarebbe spaventato tantissimo.

Mi sdraiai sul letto, lasciandomi tutto alle spalle, e chiusi gli occhi.

********

Un rumore metallico mi svegliò. Quando aprii gli occhi, potei vedere che le tende erano state aperte. La luce del sole brillava nella stanza. Mi sedetti sul letto e mi arruffai la testa, sentendomi assonnato, mentre il mio compagno di stanza, che era già in un nuovo set di abiti, uscii dal bagno. 

«Che ore sono?»

«Le otto in punto.» rispose con voce piatta mentre si sedeva sul letto e iniziava a fare i bagagli.

Andai al suo letto e mi sedetti accanto a lui. Non potei fare a meno di baciare la parte posteriore del collo bianco, liscio e seducente.

«Entra in doccia.» Uea mi spinse le spalle per mandarmi via.

«Quando arriva la mattina, fai di nuovo il difficile. La scorsa notte mi hai sedotto così tanto… Non te lo ricordi?» gli chiesi.

Evitò di guardarmi, ma sulle sue orecchie apparve un leggero rossore, quindi avrebbe potuto ricordare cosa era successo la sera precedente. Mi avvicinai e abbracciai il suo corpo snello da dietro e gli mordicchiai il lobo dell’orecchio così forte che irrigidì il suo corpo.

«Ieri sera sono stato un tale gentiluomo. Non hai un premio per me?»

«Quale premio?»

«Per esempio, mi lascerai stare da te stanotte?» sussurrai ma fui respinto con indifferenza. 

«Ieri sera hai scelto di non farlo, vero? Perché me lo chiedi adesso? Inoltre, domani dovremo alzarci presto per andare al lavoro. Voglio riposarmi abbastanza stanotte.»

«Aww. Sei così cattivo.» mi lamentai contro la sua faccia indifferente. Uea mi guardò negli occhi; esprimevano sottilmente divertimento, ma il suo tono era ancora piatto.

«Ora sto facendo colazione. Dopo che ti sarai fatto una doccia, seguimi.» Una volta finito, uscì dalla stanza, lasciandomi la mia noia sul letto.

Non esce mai niente di buono quando faccio qualcosa di buono. Che diamine?

*********

«Oh, sei qui. Sei così in ritardo, King.» osservò Big Sis Fai mentre entravo nella sala da pranzo del resort con un piatto in mano. Mi guardai intorno e vidi che tutti gli altri impiegati erano lì. Sembrava che fossi davvero l’ultimo ad arrivare.

«Come si suol dire: salva il meglio per ultimo.» sorrisi e posai il mio piatto sul posto vuoto accanto a Big Sis Fai. Jade, che era seduto accanto a lei, sembrava sul punto di vomitare e Mai sorrideva così apertamente che aveva gli occhi praticamente chiusi, mentre Uea, seduto dalla parte opposta, alzava gli occhi mentre tagliava la salsiccia nel suo piatto e la metteva nella sua bocca tranquillamente.

«Sei tornato nella tua stanza prima di noi, e oggi sei in ritardo. A proposito, hai fatto casini con Uea in qualche modo?» interrogò Big Sis Fai.

«Non ho mai fatto casini. Che tipo di persona pensi che io sia?» masticai del pane mentre blateravo. 

Perchè Big Sis Fai dice le stesse cose di Jade? Forse hanno trascorso così tanto tempo insieme che hanno preso le abitudini l’uno dell’altra.

«Ti vedo sempre stuzzicarlo per tutto il tempo. L’ho detto perché sono preoccupata per il tuo benessere. Uea ha molti fan. Ho paura che quegli uomini della compagnia ti picchino.» Big Sis Fai tenne un lungo discorso.

Mi misi in bocca un uovo fritto mentre sorridevo di nascosto. Come aveva detto Big Sis Fai, Uea aveva molti fan, ma nessuno aveva avuto una possibilità con lui. Ero io l’unico ad aver avuto modo di abbracciarlo.

Se lo scoprissero tutti, come reagirebbero?

Dopo che tutti finirono la colazione, tornammo ognuno nelle nostre stanze per fare le valigie e prepararci per il check-out. Camminavo dietro a Jade per restituire la chiave della stanza all’addetto alla reception mentre pensavo tra me e me che Mai avrebbe potuto esserci andato piano con il mio amico la notte precedente. Altrimenti, non avrebbe camminato così tranquillamente.

«Ragazzi, il nostro capo vuole fare una foto con tutti in spiaggia.» 

Gun, il mio subordinato, gridava a tutti i dipendenti mentre ci invitava a scendere in spiaggia per fare una foto ricordo.

Una macchina fotografica fu posizionata su un treppiede e il suo timer fu impostato. Ero accanto a Uea che sembrava non vedere l’ora di fare la foto. Un sorriso rilassato che era così raro apparve su quel viso attraente. E questo mi fece sorridere facilmente, senza rendermene conto.

Non ero mai stato sicuro di come mi sentivo per lui per tutto il tempo, ma dopo quello che era successo la sera precedente, avevo capito che non mi piaceva quando sorrideva a un altro uomo, non mi piaceva quando era lontano da me, e non mi piaceva quando si comportava come se non provasse niente per me. Questo poteva essere in qualche modo chiaro e poteva significare un rischio che avrebbe potuto danneggiare la nostra relazione.

I sentimenti sono proibiti in una relazione tra amici con benefici. 

Sapevo che Uea aveva accettato di dormire con me perché era fiducioso che i sentimenti non ci avrebbero mai preoccupato, ma ora stavo per infrangere quella regola senza sapere come avrebbe influenzato il futuro. Se fossi stato abbastanza fortunato, Uea avrebbe potuto aprirmi il suo cuore, ma in caso contrario, non sarei stato in grado di salvare nemmeno la nostra amicizia.

Vale la pena rischiare?

«Sto premendo l’otturatore ora! Dite ‘cheese’!» La voce di Gun raggiunse le mie orecchie. Misi il braccio sulle spalle della persona accanto a me e sorrisi alla telecamera pensando a quello che aveva detto Gun il giorno in cui avevamo scritto i nostri nomi sulla lista per organizzare le stanze per la gita.

«Koh Samet è un paradiso per tutti, no?»

Sì, probabilmente era vero.

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