TRIAGE – CAPITOLO 30

Loop 11 – Accettare

-In passato te l’ho donato, amore mio, e d’ora in poi ti prometto di essere un brav’uomo.-

Dopo aver letto questo stato e scorrendo verso il basso trovando l’immagine allegata, che era una foto di Mai e Hart in Corea, potevo solo alzare gli occhi al cielo. Non volevo essere negativo nei confronti di quella coppia, ma gli incidenti passati mi avevano spinto a non fidarmi più di tanto di questo Hart. Quel figlio di una persona influente era come una bomba a orologeria. Ora capivo la frustrazione di Tol. Tuttavia, non volevo più immischiarmi con la vita di Mai. Altrimenti, saremmo stati io o Tol a morire cercando di interferire con la loro storia d’amore. Arrivati a questo punto, nessuno voleva tornare ancora indietro nel tempo.

«Cosa stai facendo, Tin?» La voce profonda di Sing arrivò da dietro. Mi voltai dalla sedia del computer pubblico nella stanza dei residenti per guardare il visitatore. Sing si sedette a tavola, prese degli snack e se li mise in bocca.

«Sto modificando l’ultima dissertazione, poi la stamperò.» Chiusi in fretta la pagina Facebook che era stata aperta nel mio browser. 

«Adesso è tutto a posto nella tua vita privata? Hai tempo per sederti e rilassarti…»

«Va benissimo. Tol lavora alla tesi per tutta la notte senza dormire proprio come me.» Sorrisi un po’. «In questo momento, stiamo competendo. Chi finisce per primo vince, ma a me basta stamparlo, quindi vincerò sicuramente.»

Sing sembrava interessato: «Allora, fate una scommessa, in modo che vi ispiri. Chi perde deve dare al vincitore ciò che vuole, o qualcosa del genere.»

«Buona idea.»

«Cosa vuoi? Il suo corpo?» chiese Sing con la sua solita calma espressione, così feci un broncio rumoroso.

«Sei osceno. Non devo chiedere una cosa del genere. Basta guardarlo negli occhi.» Risi ad alta voce, facendo aggrottare la fronte a Sing. In realtà l’avevo detto per far ingelosire Sing. 

Tol e io non abbiamo fatto altro che baciarci e aiutarci… Beh, sì. Non dobbiamo parlare dei dettagli. Per riassumere, solo un po’ di più. Non mi aspetto di avere presto il corpo di Tol. Aspetterò finché non sarà pronto. Ma sono abbastanza sicuro che sarà Tol a dirlo per primo, se sarà pronto. Il mio compito è fare quello che vuole e basta.

«Lo sei davvero… Scoprire che ti piace un uomo mi ha sorpreso.»

«Anche tu, Sing.» Indicai la causa dei grandi pettegolezzi del momento. «Allora, cosa c’è tra te e Gap? Stamattina P’Toi mi ha detto che c’è qualcosa tra voi due.»

Sing sorrise, il che era così spaventoso per me. «Non c’era niente tra noi due.»

«Allora, come ha fatto P’Toi a dire di avervi visto baciarvi davanti all’armadietto?» L’atteggiamento di Sing mi infastidiva.

Sing rise. «Non ci siamo baciati, era solo un’illusione data dall’angolazione. P’Toi è vecchio e la sua vista non è delle migliori. Ho solo detto a Gap di essere mio.»

Sentii la pelle d’oca correre lungo le mie gambe. «E… essere tuo? Come ‘essere il tuo ragazzo’?» Sing scosse le spalle, fece finta di ignorare la mia domanda e si alzò. Lo guardai, mi stava prendendo in giro. «S… Sing! Dove stai andando? Torna indietro e parla con me, pervertito quattr’occhi! Qual è la storia dietro tutto questo?! E che mi dici di Pin?!»

Poi lasciò semplicemente la stanza senza rispondere alla mia domanda.

Accidenti, parlare con questo ragazzo mi provoca un gran mal di testa. Mi voltai a guardare il lavoro sullo schermo del computer. Questa volta non lascerò passare di nuovo la storia di Sing.

********

Tol scosse la testa dopo aver sentito il triangolo amoroso: «È così strano.»

Feci lampeggiare il segnale di svolta e aspettai il via libera per svoltare nel vicolo vicino alla casa di Tol. «Già, pensavo che il mio amico volesse ‘rubare’ una donna, ma alla fine, perché ha finito per essere in competizione con lei? Non capisco.»

«O forse è così?» Tol era molto concentrato sull’analisi di una questione che non era molto  importante. Doveva esserne divertito. «In realtà, a P’Gap piace segretamente P’Sing, ma P’Sing ancora non lo sa. Quindi, P’Pin vuole aiutare usando la tattica del ‘fingere che le piaccia P’Gap’ in modo che P’Sing sappia dei suoi sentimenti e venga coinvolto. Ora, P’Pin dovrebbe probabilmente fare un passo indietro e guardare felicemente P’Sing e P’Gap.»

Risi della sua teoria: «Pensi sia così? È molto simile ai drama thailandesi.»

«Quindi, pensi che le nostre vite non siano abbastanza drammatiche?» mi chiese Tol con un’espressione sarcastica sul viso.

«Beh, è vero. Penso che sia più di un film di Hollywood.» Rallentai l’auto quando vidi che eravamo vicini alla casa di Tol. «Oggi, quale scena pensi di vedere nel drama? Una scena triste in cui l’eroina e il protagonista sono separati dai loro genitori, o un lieto fine in cui i genitori accettano chi siamo.»

«Non lo so.» Tol slacciò la cintura di sicurezza. «Ma qualunque sia la scena, io starò con te.»

Il mio cuore ebbe un sobbalzo quando sentii le parole di Tol. Allungai la mano per avvolgerlo tra le braccia e avvicinai il suo viso per baciarlo dolcemente. «Ti amo tantissimo. Non mi arrenderò nemmeno io.»

«O…Ok.» Tol fece un respiro profondo come se cercasse di tornare in sé: «Andiamo.»

Esatto, il motivo per cui io e Tol eravamo andati a trovare zia Pang e zio Oat era per rivelare loro la nostra relazione. Era qualcosa che avevo voluto fare non appena avevo incontrato Tol. 

Sono una persona aperta. Non mi nascondo se ho una relazione con qualcuno perché non vedo alcun vantaggio nell’essere segreti. Specialmente con i miei genitori e quelli di Tol, che un giorno verranno a conoscenza della verità. Scoprirlo oggi o domani non fa differenza.

Tol mi condusse dritto nella grande casa che ormai mi era familiare. Il mio cuore batté più forte quando vidi zia Pang aprire la porta per darmi il benvenuto. Mi sorrise ancora dolcemente come ogni volta che ci incontravamo. Non sapevo quanto sarebbe durato quel sorriso; avrebbe potuto scomparire quando avrei confessato chi ero per suo figlio. «Eccoti! Vieni dentro. Il cibo è appena pronto.»

«Ciao, zia Pang.» Congiunsi le mani per salutare la madre di Tol. Zia Pang annuì e ci fece entrare in casa. Non era la prima volta che visitavo quella casa, ma ero più emozionato del solito. Alzai la mano per massaggiarmi la parte superiore del braccio per ridurre il mio nervosismo. 

Padre, madre, abbiate pietà di questo genero, per favore.

La cena con la famiglia di Tol iniziò con il cibo ordinato da un ristorante cinese. Vidi segretamente che Tol avrebbe scelto di mangiare il cibo con meno verdure. Mi venne così voglia di spostare il piatto di verdure saltate davanti a lui e sussurrare: «Un bambino che non mangia verdure…», cosa che portò Tol a colpirmi al polpaccio una volta.

Zia Pang e zio Oat mi chiesero del mio lavoro il più delle volte. Sembravano entusiasti mentre raccontavo loro di uno strano caso che avevo affrontato.

«Ero al mio primo anno a quel tempo. Una donna aveva portato suo figlio come paziente. Era un ragazzo di sedici anni che aveva avuto uno spasmo un’ora prima.» dissi gesticolando per rendere la storia più avvincente. «Quel ragazzo sembrava molto normale e tranquillo e dal suo grafico risultavano delle convulsioni. Stavamo cercando di trovare una causa. Il suo esame del sangue era risultato normale. Per essere sicuri, abbiamo dovuto fare una tomografia computerizzata del cervello. Quando lo guardai negli occhi, sentii che voleva dire qualcosa ma non riusciva a farlo. Probabilmente era qualcosa di importante. Andai da sua madre per dirle che poteva sedersi e aspettare, ma lei rifiutò.»

«E cosa hai fatto?» chiese zio Oat, incuriosito.

«Quindi, ho chiesto agli studenti di medicina di dire a sua madre che le infermiere davanti al pronto soccorso volevano maggiori informazioni, lei ci ha creduto e se ne è andata. Ho sfruttato quell’occasione per avvicinarmi di nuovo al paziente e chiedere se c’era qualcosa che voleva dirmi.» Sorrisi con orgoglio: «Il paziente ha sussurrato che aveva già assunto delle sostanze. Si trattava di una polvere per la tosse mescolata con l’antidolorifico Tramadol, che era la ragione delle convulsioni. Il ragazzo mi disse con un’espressione spaventata sul viso: ‘Non dirlo mia madre’.»

«Essendo un medico, devi padroneggiare l’arte del dialogo, altrimenti non otterrai una diagnosi corretta.» Zia Pang sorrise: «Insegna a mio figlio a parlare bene come te, Tin.»

«Anche Nong Tol è bravo a parlare.» mi voltai a guardare Tol, che stava masticando il suo cibo. «Parla molto quando è con me. A volte non riesco a stare al suo passo.»

«È un bene. È incredibile che Nong Tin e Nong Tol siano venuti qui insieme. Mi ricorda quando eravate bambini, vero caro?» Zia Pang si rivolse a parlare allegramente con zio Oat.

«Sì, l’altro giorno, non so cosa mi abbia spinto a prendere una foto che voi due avevate scattato insieme. In quel momento, il dottor Tin era attaccato a Tol e si rifiutava di separarsi da lui.»

«Suppongo che sia perché lo amo così tanto.» dissi ridendo. Zia Pang e zio Oat non sembravano essere infastiditi da nulla. Ma Tol smise di masticare e si voltò a guardare i suoi genitori. Stava cercando di ingoiare il cibo con difficoltà e posò le posate sul piatto. Sembrava temere che avrei detto qualcosa di sospetto. Pensai che fosse giunto il momento di dire la verità. Posai le posate e feci un respiro profondo prima di parlare con fermezza: «Zio Oat, zia Pang, in realtà sono venuto qui per dirvi una cosa.»

«Che cosa succede?» chiese zia Pang.

«Beh…» Quando arrivò il momento, in realtà fu più difficile di quanto pensassi. Il mio cuore iniziò a battere molto forte. Una sensazione di eccitazione mi corse dal petto fino agli avambracci. Rimasi in silenzio per diversi secondi tra le espressioni eccitate di tutti. «Bene, la verità è…»

«Io e P’Tin abbiamo una relazione.» Fu la voce di Tol a pronunciare le parole nel mio cuore. Mi voltai a guardare Tol con un’espressione scioccata. Il silenzio avvolse l’area intorno al tavolo da pranzo per dieci secondi. Iniziai a immaginare il mio futuro, zia Pang o zia Oat mi avrebbero sicuramente cacciato di casa.

«Va bene avere una relazione. Anche io ho molte relazioni con dei dottori. È bello conoscersi reciprocamente.» Zio Oat sembrava interpretarlo in un altro modo. Stavo aprendo la bocca per spiegare che c’era stato un malinteso. Ma Tol intervenne per primo.

«No, papà, ‘in una relazione’ significa frequentarsi come…» Tol si voltò a guardarmi in viso, «Fidanzati.» Stavo per urlare, ma riuscii a trattenermi. Vidi gli occhi scioccati di zia Pang e zio Oat. Tutti tacquero di nuovo. L’imbarazzo si formò gradualmente, rendendo l’aria pesante. Tol si mosse leggermente e guardò i suoi genitori, alternando lo sguardo con il suo piatto come se si sentisse in colpa.. «Di’ qualcosa…» mi sussurrò Tol.

«Ah… sì.» Chinai la testa per scusarmi finché la mia fronte quasi affondò nel piatto. «Questo è il motivo per cui sono venuto qui oggi, volevo informarvi che io e Tol ci frequentiamo!»

«Ah…» Zio Oat lasciò uscire la sua voce. «Non stai scherzando, vero?»

Non osai alzare la testa per stabilire un contatto visivo con mio suocero: «No, lo amo davvero.»

«Te l’avevo detto.» Vidi zia Pang muovere il gomito verso suo marito. «È proprio quello che temevamo.»

«Al tempio?» Zio Oat scosse la testa e sospirò: «È esattamente ciò che è stato chiesto…»

«Ricordi quando la gente del posto diceva che il Buddha era sacro, specialmente se un bambino va a pregare, si realizzerà?» Zia Pang si voltò a guardarmi. Non riuscivo a capire se fosse arrabbiata o meno. «È passato molto tempo.»

«Riguardo al matrimonio, giusto, zia Pang?» Decisi di alzare la testa per incontrare gli occhi della donna per mostrarle il mio sangue da combattente. «Proteggerò Nong finché non ci sposeremo. Questo è quello che ho detto quella volta. Non ricordo esattamente cosa ho detto, ma quando ho incontrato Tol, ho capito che avevamo un legame.» Osservai la reazione dei due genitori. Non avevano ancora mostrato alcuna espressione.

«Volevo solo che voi lo sapesse…» mormorò Tol. «Mamma, papà, potete arrabbiarvi con me… Voglio solo che ne foste a conoscenza.»

Io e Tol eravamo già pronti a essere cacciati di casa, era certo. Ma ciò che accadde fu esattamente il contrario. Zia Pang si alzò e si avvicinò dritta verso di me. Si chinò e mi abbracciò. Alzai la mano e ricambiai l’abbraccio. 

«Nong Tin.» disse zia Pang. «Ci eravamo già preparati a questo. All’inizio non credevo alle superstizioni, ma dopo che Nong Tin ha portato Nong Tol a giurare in quel modo, abbiamo cercato informazioni e la gente del posto ha detto all’unisono che era tutto vero.»

«Se è il dottor Tin, allora dovrebbe andare bene.» Zio Oat chiuse gli occhi come se stesse cercando di prendere una decisione. «Ha un lavoro. Le nostre famiglie si conoscono. Se Tol sta bene, il matrimonio non dovrebbe essere un problema.»

«Sì, avete parlato di quando volete sposarvi?»

«Aspetta un attimo.» Tol guardò sua madre con un’espressione scioccata sul volto. «Non ho nemmeno pensato di sposarlo.»

Guardai ora l’espressione di Tol e sorrisi con calma. Probabilmente non aveva mai pensato che i suoi genitori avessero già preso una decisione dal momento in cui l’avevo portato a pregare.

«Sarà possibile? P’Oat, se hanno prestato giuramento e non lo seguissero, temo  che possa accadere qualcosa di brutto anche a lui.» Zia Pang si voltò a guardare suo marito.

«Riguardo al matrimonio, possiamo parlarne più tardi, zia Pang. Come abbiamo detto, siamo venuti qui solo per farvi sapere della nostra relazione.» dissi mentre toccavo il braccio della donna. «Zia Pang… Puoi accettarlo, vero?»

Zia Pang guardò zio Oat come se volesse chiedere la sua opinione. Il padre di Tol sospirò: «È inevitabile. Se non seguiamo, temo che possa accadere qualcosa di brutto a Tol e al dottor Tin.»

Sfortunatamente, era già successo, ma era qualcosa che io e Tol non avevamo detto a nessuno. Ci guardammo solo in faccia. I suoi genitori non avevano modo di sapere cosa avevamo passato io e Tol per arrivare a quel punto.

«Sì, ultimamente ho avuto anche degli incubi. Ho sognato che Nong Tol era malato e che doveva andare al pronto soccorso. Prima pensavo fosse per le preoccupazioni dato che sapevo che Tol aveva avuto un infarto, ma ora sembra un brutto segno.»

«Il fatto è che anch’io ho fatto un brutto sogno.» Zio Oat alzò la mano e si massaggiò le tempie. «Non possiamo farci nulla, Pang. Se deve sposare il dottor Tin e non si amano, potrebbero fare un finto matrimonio, ma dal momento che si amano così… Va bene comunque.»

«Sì.» Zia Pang si voltò a guardare Tol con uno sguardo preoccupato: «Non preoccuparti, non rifiuteremo. Non importa con chi stai, ti ameremo sempre.»

In quella situazione, doveva essere Nong Tol a piangere, ma la persona con le lacrime agli occhi ero io. Alzai la mano per asciugare le lacrime di gratitudine. Mi alzai e abbracciai forte zia Pang. «Grazie, non avrei mai pensato che papà e mamma l’avrebbero accettato.»

«Cambi pronome velocemente!» gridò zio Oat dall’altra parte del tavolo, facendomi scoppiare a ridere insieme a zia Pang. Tol, che era rimasto seduto in silenzio tutto il tempo, sospirò come se avesse appena tolto un gigantesco peso dal petto. Nel momento in cui i suoi genitori si erano messi a parlare tra di loro,doveva essere stato in attesa della risposta e aveva dimenticato di respirare per un po’. Non avrebbe mai pensato che sarebbe andato tutto così liscio.

Dopo aver consumato un pasto abbondante, io e Tol chiedemmo di poter tornare a dormire nel mio appartamento. Per fortuna, i genitori di Tol permisero a Tol di dormire nello stesso posto del suo fidanzato. Erano stati loro a dare la vera libertà al loro unico figlio. Ma poiché era stato cresciuto come un principe, Tol era diventato un po’ egocentrico. Era testardo ma carino, e gli piaceva concedersi senza essere interrotto. Ma pensavo di essere già in grado di affrontarlo. Era molto facile, bastava fare quello che voleva e sarebbe andato tutto bene.

«P’Tin.» disse Tol dopo aver allacciato la cintura di sicurezza. «Puoi passare prima al 7-Eleven?»

«Sì, certo.» risposi senza pensarci due volte.

«Non devi venire con me. Se vuoi qualcosa, dimmelo e basta.» disse Tol a bassa voce.

Mi voltai a guardare Tol con sospetto: «Beh, sarà facile trovare un posto dove parcheggiare. Ti seguirò.»

«Ho detto che non devi. Dimmi cosa vuoi.» Tol sembrava più infastidito di quanto avrebbe  dovuto, come se nascondesse qualcosa.

Come ho detto, faccio quello che vuole il mio ragazzo. 

«Va bene, allora comprami del pane da mangiare domattina.»

«Vuoi anche quel latte con le proteine?» La domanda di Tol mi emozionò. Non gli avevo mai detto che tipo di latte mi piaceva. Doveva averlo trovato nel mio frigorifero.

«Sì, per favore, ne bastano due.» 

Vorrei saltargli addosso e abbracciarlo stretto con amore. Come fa a conoscere così bene il mio cuore?

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