MIDDLEMAN’S LOVE – CAPITOLO 6

Amici con benefici (alimentari)

Iniziai la settimana con entusiasmo, costringendomi a svegliarmi alle 5:30 per prepararmi. Certo, non avevo fretta di lavorare, ma invece dovevo andare a trovare Uea.

Dalle mie supposizioni… No, cioè, voglio dire… dalle osservazioni fatte durante la settimana, sono abbastanza sicuro che il signor Anon abbia una sorta di adorazione per Mai, il ragazzino che ho in cura, per una buona quantità. Ma la speculazione è solo ‘indovinare senza alcuna prova’, così oggi devo scoprirlo per esserne certo.

Se Uea fosse stato d’accordo con la mia ipotesti, mi sarei messo in modalità bestia shipper e sarei andato dritto al punto. Ma se Uea fosse stato disinteressato a Mai, non avrei insistito troppo, perché avevo paura che il mio amico si fosse infastidito, e Mai avrebbe perso una possibilità.

Volevo davvero che Uea ricambiasse Mai, perché era una brava persona, migliore di chiunque avessi mai conosciuto.

Dai nostri quattro anni di università fino ad ora che avevamo compiuto ventisette anni, avevo visto tutti coloro che si erano avvicinati al mio amico. Uea era bello, così tutti volevano stare con lui, ma soprattutto lo volevano solo per i benefici o solo per divertimento. Dopo tanti fallimenti ele ripetute delusioni lo avevano gradualmente cambiato.

Uea non era mai rimasto con nessuno per troppo tempo da allora. E in ogni relazione era sempre il primo a rompere sottolineando alcune ragioni o i difetti della relazione, ma sapevo che era solo un insabbiamento. La vera ragione era che Uea sapeva che tutti quelli con cui era stato non erano sinceri.

«Nessuna aspettativa, nessuna delusione. Credo che la fortuna non sia mai stata dalla mia parte.» aveva detto dopo aver rotto con il suo ultimo ex. 

Anche se era quello che aveva detto, sapevo che in fondo si aspettasse ancora di incontrare qualcuno che fosse sincero con lui.

La sua famiglia non era tra le più accoglienti, i suoi avevano divorziato. Entrambi si erano separati e avevano trovato dei nuovi partner. Uea era sempre stato una parte indesiderata e sua madre non aveva mai accettato la sua identità di genere, quindi sperava di trovare qualcuno che potesse soddisfare l’amore che gli era mancato, ma non ne aveva mai trovato uno.

Tutto quello che potevo fare era guardare la situazione da lontano, senza mai sapere come aiutarlo.

Quelle esperienze avevano lasciato a Uea una sensazione negativa sull’amore. Per me, il mio amico era stato solo sfortunato ad incontrare tutte quelle persone ipocrite, ma non significava che tutti sulla terra erano così. Quindi questa volta volevo davvero aiutarlo e incoraggiarlo a incontrare un bravo ragazzo.

Gentile, bello, ricco e più giovane – questi tratti sono rari da trovare, te lo dico io!

Nascosi un sorriso e guardai il volto di Mai. Era il mio autista e stava guidando verso l’ufficio. Non aveva idea di quanto stavo cercando di fargli avere ciò che voleva. Speravo che in futuro sapesse cosa avevo fatto per lui e… forse mi avrebbe comprato degli snack e del tè, qualcosa del genere. Ma credevo che sapesse ripagare le persone in modo equo, perché mi aveva comprato un caffè mentre salivamo in ufficio per ringraziarmi di essermi preso cura di lui quando era ubriaco.

Un bravo ragazzo come te ha il mio pieno sostegno! 

Mentre i nostri colleghi entravano con facce tristi come se non potessero credere che fosse di nuovo lunedì, fissavo l’orologio intensamente. Ero ansioso mentre aspettavo che Uea arrivasse in ufficio. Le mie sopracciglia si curvarono mentre vedevo che era quasi ora di lavorare, ma Uea non si vedeva da nessuna parte.

Non solo Uea, ma anche King.

Cinque minuti prima dell’inizio dell’orario di lavoro, un bel programmatore del mio dipartimento finalmente entrò nella stanza. King sembrava non essere in vena di parlare con nessuno, quindi decisi di tenere il famoso pane ripieno, che Mint del dipartimento contabile, mi aveva chiesto di dare a King quella mattina, per me stesso e inghiottire tutte le domande che mi ero preparato a fare. Gli diedi un semplice saluto e tornai alla mia scrivania.

«King sta bene?» sussurrò Mai nel mio orecchio.

«Non lo so proprio.»

Scossi la testa e mi allontanai un po’. Mai deve aver avuto paura che King ci sentisse, altrimenti perché avrebbe messo il naso così vicino alla mia guancia?

«Lascialo in pace. Diventa molto cattivo quando è arrabbiato.» lo avvertii.

Annuì in comprensione, ma invece di allontanarsi, mantenne le distanze, e con questo intendevo che rimase vicino. Mai continuava a fissarmi negli occhi, così rimasi confuso.

«Cosa? C’è qualcosa sulla mia faccia?»

«Ah, no. Niente.»

Si allontanò, ma c’era un accenno di sorriso sull’angolo delle sue labbra.

Mi girai di spalle e mi strofinai la faccia. Beh, è tutto pulito. Allora perché diavolo fissava in quel modo? Che tipo strano. 

Scossi le spalle e fissai King che emanava un’aura fredda come la pietra semplicemente seduto lì. Non potevo fare a meno di voler sapere perché era così frustrato. Non aveva una lunga lista di cose per cui sentirsi avvilito. Se non era in lotta con uno degli amanti della sua stirpe, ieri sera probabilmente non aveva concluso…

Sai cosa intendo per “concluso”, non voglio dare molte spiegazioni. 

L’orario di lavoro era iniziato, ma Uea non era ancora arrivato.

Stavo per mandargli un messaggio per chiedergli se fosse malato, ma in quel preciso momento, Uea arrivò con una faccia da poker ancora più forte del solito.

L’intera atmosfera cambiò quando King si girò a fissare Uea. Deglutii duramente sentendo la tensione tra di loro. La situazione era ancor più a disagio che in qualsiasi altro momento prima di allora. In realtà si sapeva che non erano in buoni rapporti tra loro, ma ora sembrava ancora peggio.

Doveva essere successo qualcosa tra di loro, ma ero abbastanza furbo da non ficcare subito il naso, altrimenti il reparto informatico si sarebbe trasformato in un obitorio.

«Perché sei in ritardo oggi?» chiesi a Uea con un sorriso secco, sperando di poter attirare la sua attenzione. Quando Uea si sedette composto, notai che aveva delle borse scure sotto gli occhi e non sembrava stare bene.

«Mi sono svegliato tardi.» rispose brevemente.

Mi accigliai. Uea non era un tipo di persona che si svegliava tardi, e a malapena arrivava in ritardo.

«Sei malato?» chiesi preoccupato, ma scosse la testa, così lasciai perdere e mi concentrai sul mio lavoro.

Probabilmente non è in vena di parlare. Prima lo farò sentire un po’ meglio.

Più lavoravo, più l’atmosfera diventava strana. King che era sempre forte e stuzzicante stava seduto in completo silenzio, fissando lo schermo del computer come se stesse combattendo per la sua vita.

Capisco, devono aver litigato di nuovo. Questa volta potrebbe essere qualcosa di più brutto del solito.

Sospirai forte. Mi lasciai prendere dalla confusione, non sapendo come risolvere quella situazione. Nessuno si sarebbe sentito bene se i loro amici fossero arrabbiati l’uno con l’altro. Se mi fossi intromesso, avevo paura che la situazione sarebbe potuta peggiorare; avrei lasciato che sbollissero per poi chiedere loro indirettamente. 

«Uea, che cosa vuoi mangiare oggi?» chiesi, progettando di usare la pausa pranzo per aiutarli a riconciliarsi. La mia speranza, però, peggiorò miseramente quando lui rispose: «Non mangierò fuori oggi. Ordinerò da asporto.»

«Oh, sì. Il tempo è piuttosto caldo oggi, me ne sono appena reso conto. Allora ordinerò anche io qualcosa da asporto. Prenderò qualsiasi cosa prenderai tu.» 

Fui d’accordo con lui immediatamente e trascinai la mia sedia più vicino a Mai che si girò a guardarmi. 

«Non esco per pranzo. Ho qualcosa di cui parlare con Uea oggi. Vai con King e prova a chiedergli cosa c’è che non va. Cioè, sembra un po’ strano.»

«Va bene.» concordò facilmente. Questo mi calmò un po’.
Mai e King sono vicini. Credo che possano ancora parlare.

************

Dato che dovevo parlare con il mio amico silenzioso, il pranzo di oggi passò dallo street food sotto la luce del sole al bento* in un’atmosfera fredda e silenziosa. Gli altri stavano pranzando al piano di sotto, quindi c’eravamo solo io e Uea che mangiavamo tranquillamente nella stanza.

*(N/T: una box di cibo giapponese.)

Guardai il mio amico e decisi di chiedere: «Uea, sei sicuro di stare bene?»

«Perché me lo chiedi?»

«Beh, vedo che sei silenzioso oggi. Hai mal di testa?»

«No.» negò ancora, quindi andai dritto al punto: «Dove ti ha lasciato King venerdì? Sa dove vivi?»

La mano che teneva un cucchiaio di plastica si fermò in aria. Uea rispose a bassa voce: «Mi ha lasciato nel mio appartamento.»

«Okay, ero preoccupato se conoscesse la strada o meno. Mi sono reso conto ora che conosce il tuo appartamento.» 

Uea non disse nulla. Sembrava che non avessi dovuto portare avanti quella conversazione. Non voleva davvero parlarne, ma ero preoccupato per lui.

«Sono serio. C’è qualcosa che non va?» Non potevo trattenermi.

Uea sedeva in silenzio, l’espressione nei suoi occhi mostrava che voleva dire qualcosa, ma alla fine scosse la testa.

«Sto bene.»

«Sei sicuro?»

«Già. Grazie per esserti preoccupato.»

Sorrise un po’ prima di darmi qualche pacca sulla spalla, poi si alzò e portò via il suo bento. Lo guardavo mentre scompariva nella piccola cucina e poi sospirai.

Uea era sempre così, se non voleva parlarne, non c’era modo che lo facesse. Dovevo aspettare che si sentisse a suo agio abbastanza da sfogarsi da solo.

Mangiai l’ultimo pezzo di pesce e portai la mia scatola vuota nel cestino. Mi lavai le mani pensando che Mai era probabilmente la mia ultima possibilità di ottenere un po’ di indizi da King. Speravo che il litigio non fosse stato così brutto da separarsi per sempre. Altrimenti, la persona più sfortunata sarebbe stata un intermediario come me.

Uea era mio amico, così come King. Solo a pensarci, la mia emicrania cominciava a fare i capricci.

La breve ora di pranzo era passata. Il personale stava tornando in ufficio. Alzai le sopracciglia a Mai che stava tornando con King. Il mio amico era ancora di cattivo umore, mentre il ragazzino aveva dei bubble tea in mano.

«P’Jade, P’Uea, ho comprato questo per voi due.» 

«Grazie.» rispose Uea dolcemente.

«Nessun problema.» disse gentilmente Mai e mi guardò innocentemente.

«Ho comprato il bubble tea classico, non so se ti potrebbe piacere.»

«Sì. Grazie mille.» gli risposi. Il suo sorriso divenne più luminoso e tornò al lavoro. Lo guardavo mentre mi godevo il bubble tea.

Probabilmente voleva solo comprare il tè per Uea, ma sarebbe stato imbarazzante comprarlo solo per lui, così l’aveva comprato anche per il supervisore, che ero io. 

Bel trucco, ma non ci casco. Prova meglio la prossima volta, ragazzo.

La sua dedizione mi ricordò la mia vera intenzione di quella mattina. Avevo dimenticato che volevo parlare di Mai perché Uea non era in uno stato d’animo normale. Ora che Mai mi aveva dato il tè, era meglio che gli restituisca qualcosa.

«Ehi, puoi farmi una fotocopia di questo?»

Ecco una possibilità. Presi un documento a caso e corsi da Uea che stava facendo una fotocopia in fondo alla stanza.

«Quante copie?»

Alzò lo sguardo dai pulsanti sulla macchina, prese il foglio tra le mie mani e lo mise nella parte superiore del vassoio di carta. 

«Dieci. Oh, Uea, il tuo incarico per la brochure è quasi finito?»

«No.»

«Vuoi l’aiuto di Mai? Ha finito l’incarico che gli ho dato. Ora è libero.»

«No, grazie. Sono rimaste solo poche pagine.» mi rispose. 

Vidi che stava un po’ meglio rispetto al mattino, quindi iniziai la mia missione.

«È un bene che abbiamo preso Mai, vero? Lavora sodo e può davvero aiutare molto.»

«Uhm.»

«E come trovi con Mai?»

«È bravo nel suo lavoro.»

«E?»

«É di bell’aspetto.»

«Whoa, è difficile trovare qualcuno a cui fai dei complimenti.»

«Ho solo detto la verità. Inoltre, è educato.»

Anche se la sua voce era il più monotono possibile, era certo che l’immagine di Mai nella mente del mio amico era positiva. Non potevo fare a meno di sentirmi felice per il ragazzo, perché da quando ero amico di Uea, raramente faceva i complimenti a qualcuno.

«Sì, giusto, è così perfetto in ogni aspetto. Chiunque lo prenda come fidanzato farebbe invidia a tutti. Lo pensi anche tu?» dissi eccitato per la risposta. 

Uea rimase in silenzio per un breve periodo prima di dire: «Già, chiunque lo trovi come ragazzo sarebbe così fortunato.»

«E… e se tu avessi un fidanzato come lui?»

«Sarebbe fantastico. Non sembra un traditore. Sembra sincero.»

Era troppo impegnato a prendere la carta dalla macchina per notare che stavo facendo del mio meglio per nascondere il mio sorriso. 

Perché sono così felice per Mai? Sento come se mio figlio stesse per sposarsi o qualcosa del genere. Ah, Mai, sono così felice per te.

«Ma…»

«Sì?»

Avevo le sopracciglia sollevate mentre guardavo Uea che aveva qualcosa da dire, ma qualcuno interruppe.

«Hai finito con la fotocopiatrice? Devo usarla anch’io.»

Quella voce bassa non suonava abbastanza accogliente, così come il volto di chi lo aveva detto. Sbattei le palpebre ripetutamente e sorrisi secco. Guardai l’altro mio migliore amico che stava in piedi davanti a me con una faccia seria.

«Ehi, King, quando sei arrivato qui?»

«Allora, hai finito? Se è così, muoviti.»

Ignorò completamente la mia domanda. I suoi occhi acuti fissavano la persona accanto a me. In realtà, faceva già freddo dentro l’ufficio, ma quando questi due si guardavano l’un l’altro, mi sentivo subito come se mi avessero catapultato in Frozen della Disney.

Avete calpestato il piede l’uno dell’altro o qualcosa del genere? Perché vi guardate come se steste cercando di uccidere l’altro? Per cosa diavolo sono arrabbiati questi ragazzi?!

«Certamente. Abbiamo finito. Andiamo, andiamo.» 

Trascinai via Uea senza guardare indietro a King. Sentii il sospiro di King da dietro. Uea sembrava così vuoto, i suoi occhi sembrano vuoti e senza emozioni mentre mi seguiva. Mi diede i fogli che gli avevo chiesto di fotocopiare.

«Ecco, questo è tuo.»

«Grazie.» Li presi velocemente e tornai alla mia scrivania, ma Uea mi tirò indietro.

«Jade.»

«Sì?»

«Ti interessano questo genere di cose?»

«Che cosa?»

«Non prenderlo. Non ha l’approvazione della FDA*. È pericoloso. Penso che se hai un problema, prova a consultare un medico.» disse seriamente.

Me ne rimasi lì come un idiota a guardarlo tornare alla sua scrivania. Ma appena guardai la carta fotocopiata e lessi la prima frase, feci correre il mio stupido culo al tritadocumenti. 

‘Migliori pillole di aumento del sesso per i signori. Per la vostra migliore esperienza a letto e il trattamento di problemi di funzione sessuale maschile.’

Chi ha messo questa merda sulla mia scrivania?! Vaffanculo! E a proposito, il mio ragazzone è ancora sano e non ha problemi di funzionalità!

***********

Lunedì è il giorno più lungo della settimana! Qualcuno dovrebbe fare qualche ricerca sul perché sembra essere così lungo. Accidenti! Ho avuto un sacco di lavoro da fare e i miei due migliori amici hanno fatto la guerra attraverso i loro occhi per tutto il giorno fino alle 17:30. Sento che la mia forza vitale è completamente esaurita.

Domani potrebbe essere sabato? Non chiedo altro.

Stavo fissando la luce rossa da cinque minuti, ma non c’era segno di alcun cambiamento di colore. Normalmente, non durava così a lungo. Forse era il mio giorno sfortunato. C’erano molte cose per cui essere paranoici: la polvere in tutta Bangkok, il virus, la possibilità di scontrarsi in uno scontro d’arma da fuoco.

Bangkok, la città del sorriso. Sì, sto sorridendo di sicuro. 

«Perché il traffico è così terribile oggi?» Mai disse esattamente quello a cui stavo pensando, e lui non era il tipo a lamentarsi facilmente. 

Guardai l’orologio sulla console centrale: erano le 18:30. Era passata quasi un’ora e non avevamo ancora lasciato l’area di Asok.

Ti prego! Sto morendo di fame!

«Hai fame?» mi chiese Mai come se potesse leggermi la mente (o forse ha sentito il mio stomaco rimbombare). Annuii instancabilmente.

«Sì, non so cosa abbia causato l’ingorgo, o forse…»

«Forse che cosa?»

«No, non è niente.» risi per distrarmi dal mio pensiero.

Anche Mai rise. I suoi occhi si incurvarono come la luna crescente.

«Quando usciamo dal traffico, prendiamo qualcosa da mangiare. Ci vorrà un po’ prima di tornare a casa.» 

«Sarebbe bello, ma credo che prendere qualcosa vicino ai nostri appartamenti sia meglio. C’è un negozio di noodle lì intorno. Ci sei stato?»

«No, non ancora.»

«Che grave mancanza, Mai. Devi provarlo. Semplicemente incredibile!»

«Intendi i noodles?»

«La venditrice – sexy, carina, gentile, un bel sedere.»

Mai rise e ne fui di nuovo colpito. Non lo stavo lodando, ma, cavolo… la sua risata era persino piacevole all’orecchio. 

Questo ragazzo è così incredibile che voglio morire e reincarnarmi per essere come lui, ma una persona che non è abbastanza religiosa come me potrebbe non avere fatto abbastanza merito per farlo accadere nella prossima vita. Trovare un fidanzato perfetto come lui è probabilmente ancora più difficile. Come può un ragazzo eccellente come lui essere interessato a un ragazzo normale come me?

«Allora mangiamo da un’altra parte?» Il suo sorriso era ancora educato, ma non raggiungeva i suoi occhi. 

Perché diavolo mi sono venuti i brividi? 

«Perché?»

«La guarderai troppo a lungo e dimenticherai di mangiare i noodles.»

«Che diavolo, Chi oserebbe? Suo marito fa paura da morire. I suoi muscoli hanno le stesse dimensioni della mia testa. E scegliere tra ragazze e cibo… Mi dispiace signorine, ma sceglierò sempre da mangiare.»

Alzai le sopracciglia verso di lui, risollevando l’umore. Non sapevo se ci stavo pensando troppo, ma i suoi occhi sembravano più luminosi di un momento prima, mandando via la mia pelle d’oca.

«Va tutto allora.»

«Ok. Oh, ora è verde.» Indicai il semaforo. Mai distolse lo sguardo da me e accelerò la macchina.

Ci volle un’altra ora prima di uscire dall’autostrada. Il mio stomaco aveva brontolato rumorosamente lungo la strada. I miei occhi brillarono appena vidi la mia ciotola di noodles sul tavolo. A questo punto, anche se la venditrice era sexy, niente era più bello di quel maiale in salsa sopra i noodles.

Delizioso, gustosi noodles, e grandi pezzi di gnocchi… Se il marito della venditrice non fosse stato così spaventoso, avrei sicuramente mangiato lì ogni singolo giorno.

«È buono?»

Dopo aver quasi finito la metà della ciotola, controllai cosa ne pensasse Mai del cibo. La sua ciotola extra di noodles era quasi vuota. Immaginavo che fosse super delizioso o che stesse morendo di fame. 

«È molto buono.» rispose Mai. Confermò quell’affermazione finendo anche l’ultimo gnocco e ordinando una ciotola in più. 

Wow, mangia così tanto. Beh, un ragazzino ha bisogno di mangiare per crescere. È normale.

«Hai intenzione di ordinare di più?» chiese.

«No, sono già pieno. Oh, giusto, parlando di cibo e cose così, King ti ha detto qualcosa durante il pranzo di oggi?» chiesi con curiosità. 

«Ha detto solo che ha avuto un piccolo malinteso con P’Uea, ma non ha detto cosa fosse.»

Lasciai un sospiro di stanchezza mentre spingevo il cavolo cinese nella mia ciotola.

«Questi due hanno sempre un pessimo rapporto.»

«Accade spesso?»

«Beh, sì. Ma questa volta è come se avessero litigato. Mi stressa.»

«Beh, gli amici a volte litigano. È normale, no?»

«Ma se continua ad accadere, allora non è normale o salutare per nessuno. Non so cosa fare quando succede. Sai cosa intendo?»

Feci il broncio. Solo ricordando quanto freddo avevo sentito quando li avevo incontrati oggi, ero senza fiato. In qualunque guaio si fossero cacciati, supplicavo che pensassero a me che stavo in mezzo!

«Suppongo che ci voglia un po’ di tempo. Ce la faranno, ne sono sicuro. Non preoccuparti troppo, va bene?»

La sua mano forte si mosse sul tavolo e si posizionò sulla mia, confondendomi e rendendomi completamente nervoso. 

Non volevo rimuovere la sua mano. Cioè, stava cercando di tirarmi su il morale, e farlo avrebbe ferito i suoi sentimenti. Inoltre, non ero una ragazza, perché dovevo prenderlo sul serio per delle mani che si toccavano?

L’adorabile venditrice servì un’altra ciotola di noodles a Mai. Finalmente mi lasciò andare, tirai indietro la mano con un sospiro di sollievo e continuai a mangiare le mie tagliatelle.

«Ora che ci penso, cenare prima di tornare a casa è fantastico.» disse Mai.

«Lo so, vero? Mangiamo fuori e possiamo tornare nelle nostre stanze senza doverci preoccupare del pasto. Puoi andare dritto in doccia e poi guardare un film.»

«Beh, allora andiamo a cena di nuovo insieme in modo che entrambi abbiamo compagnia.» 

«Sei un tipo solitario o qualcosa del genere? Perché hai bisogno di compagnia a cena?» lo presi in giro.

«È meglio che mangiare da soli.»

Mai mi guardò negli occhi. I suoi occhi brillavano come quella notte quando era ubriaco.

Così brillanti. Perché mi sta guardando così però? Forse è solo la luce.

«Ok, è una buona idea.» ero d’accordo. Mi piaceva l’idea, non dovevo portare il cibo nella stanza e lavare i piatti che portavano allo spreco d’acqua.

«C’è un mercato serale nel vicolo accanto all’ufficio. Probabilmente non ci sei mai stato.» proposi.

«Non ancora.»

«Ti farò fare un giro. C’è molto cibo delizioso dietro l’angolo.»

«Ti prego, fallo.»

Mi fece un grande sorriso. Lo guardai finire il suo cibo in fretta e pensai a me stesso…

Forse averlo intorno non è poi così male. Avere qualcuno con cui cenare potrebbe curare la mia solitudine. È anche così gentile da darmi un passaggio ogni giorno. Che grande ragazzo. Non mi stancherò mai di dirlo. Mai, questo Phi ti farà ponte con il suo migliore amico, stanne certo! Aspetta e vedrai!

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