MIDDLEMAN’S LOVE – CAPITOLO 3

Che ragazzo premuroso

Pochi secondi prima, quando King mi aveva detto di farmi accompagnare a casa da Mai ogni giorno, avevo anche pensato di condannarlo perché era troppo egoista. Cioè, ero un adulto, come potevo approfittare di un ragazzo che non aveva nemmeno un lavoro. Quando però vidi la sua macchina, capii che dovevo prima preoccuparmi di me stesso.

«È la tua auto?»

«Sì. Prego, vai avanti.» Mai aprì la macchina.

Guardai avanti e indietro tra il ragazzo e la sua BMW nera, di cui non conoscevo il modello. Quello che sapevo era che non avrei mai potuto permettermela in questa vita o in qualsiasi altra.

Ero semplicemente così stupido. Dal suo aspetto, avrei dovuto sapere che questo ragazzo proveniva da una famiglia ricca. Naturalmente, la sua paghetta era probabilmente superiore al mio stipendio. Perché sono premuroso allora?

Sospirai e mi avvicinai all’auto, pensando che forse era meglio così. Sapendo che questo tizio aveva abbastanza soldi per la benzina, potevo chiedergli un passaggio a casa senza sentirmi in colpa. Verso la fine di ogni mese, mi sento sempre come se fosse la fine della mia vita quando i miei soldi iniziano a esaurirsi. Quindi, per favore, prova pietà per un povero impiegato come me, ragazzo. Con uno stipendio da mentore, anche se a malapena devo insegnarti qualcosa.

«Ma che bella macchina.» dissi sedendomi sul sedile anteriore e chiudendo la portiera delicatamente e con attenzione. Il mio stipendio era piuttosto basso, non era abbastanza nemmeno per avere una macchina da due soldi, per non parlare di una costosa. Dovevo fare assolutamente attenzione a non danneggiare quella macchina.

«La portiera non è completamente chiusa, P’Jade.»

Va bene, sarò un po’ più duro.

La chiusi di nuovo e allacciai la cintura. Mi misi dritto con una postura rigida, fissando avanti, mentre Mai avviava il motore prima di guidare nel traffico caotico di Bangkok dopo l’orario di ufficio.

«Vuoi un po’ di musica?» chiese.

Annuii. Presto la musica iniziò a suonare dolcemente. Dopo aver osservato una macchina lussuosa con interni ancora più costosi, non potei fare a meno di fargli alcune domande.

«È di tua proprietà?»

«No, è di mio fratello. Me l’ha prestata.»

Questo mi stressa ancora di più. Jade, non puoi toccare niente qui!

«Quanti fratelli hai?»

«Siamo solo in due, io e mio fratello. E tu?»

«Tre. Ho un fratello maggiore e una sorella minore.»

«Dev’essere molto bello. Ho sempre voluto un fratello più piccolo. Quanti anni hanno?»

«Jet ha quasi trent’anni. Si è sposato l’anno scorso. Jan ha venticinque anni, l’età sfortunata dei thailandesi. Sai che si dice che le persone sulla ventina siano sempre sfortunate?»

«Sì, l’ho sentito. Ma è un bene che il divario di età dei tuoi fratelli non sia troppo grande. Io e mio fratello abbiamo dieci anni di differenza.»

La conversazione con Mai durò a lungo quanto la fila del traffico a Bangkok. Scoprii che con questo ragazzo era facile chiacchierare anche se ci eravamo appena conosciuti. Sorrideva sempre e sapeva di cosa parlare. Inoltre, sembrava essere interessato ad ogni argomento che proponevo. Beh, sono un tipo loquace, quindi parlo ininterrottamente. Sentivo come se, dopo aver preso l’autostrada, Mai sapesse di me più dei miei colleghi con cui lavoravo da quattro anni.

L’abilità di conversazione di questo ragazzo è abbastanza speciale. Deve essere bravo a flirtare con le ragazze. Non posso credere che non ne abbia una. 

«Mai, puoi essere onesto con me? Non hai davvero una ragazza?» chiesi appena ci fermammo al semaforo rosso.

«No, sono single.» rispose. Probabilmente aveva notato che mi comportavo come se non gli credessi, quindi ridacchiò. «Perché mi guardi così?»

«Beh, chi diavolo ci crede? Sei bello e hai una bella macchina. Tutte le persone nella tua università sono cieche? O hai appena rotto con la tua ex?»

La luce rossa divenne verde. Mai guidava mentre continuava a parlare.

«In realtà, non ho mai pensato molto alle relazioni fino… a poco tempo fa.»

Vidi il suo volto illuminarsi mentre mi guardava. Quelle parole e quello sguardo mi fecero assottigliare un po’ gli occhi.

Ha! Deja vu. Sta per iniziare, vero?

Feci un respiro profondo, preparandomi alla solita vecchia conversazione. Dalle mie esperienze precedenti, sapevo che questo era il momento in cui mi avrebbe chiesto della vita amorosa di Uea.

«Allora… Tu sei fidanzato?»

«No. In questo momento Uea è…»

Aspetta…

Aspetta un momento!

Ero stato preso dalla sprovvista e rimasi confuso. Ripetei la domanda che aveva chiesto nella mia testa più e più volte.

Di chi è la relazione che ha appena chiesto?

«Qual era la tua domanda?»

«Ho chiesto: ‘Sei fidanzato?’.» chiese di nuovo Mai. Il suo sorriso era ancora educato come sempre.

«Oh, ehm… No.»

Rimasi seduto lì come un idiota per un bel po’ di tempo prima di rispondere. Dopo credetti di sentire Mai ridere dolcemente, o forse era la musica alla radio, non ero sicuro.

Mai non disse nulla dopo ciò. Mi sentii come se avessi parlato troppo, quindi rimasi in silenzio. Tutto ciò che era rimasto in auto era la musica soft che rendeva l’atmosfera meno silenziosa.

Avevo intenzione di chiedergli di lasciarmi al mercato vicino al mio appartamento, poi da lì avrei preso una moto-taxi, ma Mai insistette per lasciarmi al mio appartamento.

Beh, è fantastico. Mi farà risparmiare tipo venti baht, e sono sempre soldi.

«Puoi lasciarmi lì.»

Gli dissi di lasciarmi sul marciapiede all’ingresso del mio appartamento. Mai si sporse per guardare dentro l’edificio prima di chiedermi: «Tu abiti qui?»

«Sì.»

«Che coincidenza. Il mio appartamento è proprio di fronte.»

Indicò un appartamento dall’altra parte della strada, non molto lontano dal mio.

«Oh, sì. Che coincidenza. Comunque, grazie mille per avermi dato un passaggio. Ci vediamo domani.»

«Di solito a che ora vai al lavoro?» chiese mentre mi toglievo la cintura di sicurezza, preparandomi a uscire dall’auto.

«Beh, parto alle sei e mezza, perché più tardi la coda per le moto-taxi è molto lunga. Perché me l’hai chiesto?»

«Puoi venire con me. Vengo a prenderti.»

«Aspetta, aspetta, aspetta. No.»

Rifiutai subito. Già l’accompagnarmi a casa mi fa sentire abbastanza male, ora vuole portarmi al lavoro? Anche se sono al verde, per così dire, non posso essere così avido. Il mio livello di avidità non è così avanzato.

«Non devi essere così generoso. Possiamo andare per la nostra strada così non dovrai aspettarmi la mattina.»

«Non è un grosso problema per me. Viviamo uno di fronte all’altro. Posso venire a prenderti così non devi sprecare il tuo tempo ad aspettare un taxi-moto.»

«Ma…»

«Andiamo insieme. Non è che devo andare dall’altra parte del paese, devo comunque fare questa strada. Non devi preoccuparti.» disse Mai.

Esitai un attimo prima di annuire.

«Va bene allora. Grazie mille.»

«Beh, posso avere il tuo numero di telefono così posso contattarti domattina?»

Mi consegnò il suo telefono, così digitai il mio numero. Mai lo riprese e mi fece uno squillo prima di mettere via il suo telefono con un sorriso.

«Passo a prenderti alle sette del mattino, va bene? Ti chiamo.»

«Ok, ora vado.»

«Ci vediamo domani.» salutò gentilmente.

Scesi dalla macchina e guardai l’auto costosa che se ne andava. Aggrottai le sopracciglia mentre entravo nell’edificio.

Non è troppo presto per essere gentili con una persona che hai appena conosciuto? Pensavo ancora che avesse fatto tutto questo solo per avvicinarsi a me, per conoscere i miei gusti e le mie avversioni, così che un giorno, se avesse avuto bisogno di aiuto, avrebbe potuto chiedermelo.

Ho capito! Jade, sei un genio!

Sorrisi per quanto fossi intelligente. Come potevo non conoscere il suo gioco? Avevo attraversato quelle stesse situazioni per più di dieci anni. Molte persone che volevano l’aiuto degli intermediari erano furbi, proprio come lui. 

Scommetto che in un giorno o due mi chiederà di Uea. Dopo di che, mi chiederà il suo numero o direttamente di essere la sua spalla. Non può ingannare questo super Jade, anche se fa finta di essere furbo.

Mi buttai sul divano appena arrivai nella mia stanza, poi presi il mio telefono e salvai il contatto telefonico di Mai. Il suo profilo LINE si aprì, aggiungendolo automaticamente tra gli amici. La sua immagine del profilo era elegante, in bianco e nero, solo lui voltato di spalle.

Anche solo il suo corpo sembra così bello? Voglio dire, Dio è troppo prevenuto, non è vero?

Misi giù il cellulare e fissai il soffitto prima di chiudere felicemente gli occhi.

Wow. Questo è bello. Risparmierò un sacco di soldi da un passaggio gratis.

**********

La mia vita in quei giorni era semplicemente grandiosa, dato che Mai mi accompagnava ogni giorno, come aveva detto che avrebbe fatto. Potevo alzarmi trenta minuti più tardi di quanto facevo di solito. Non c’era bisogno di affrettarsi con la gente sul treno, che si rompeva ogni tre giorni. A proposito del lavoro, era anche meglio, perché Mai era già bravissimo, quindi a malapena dovevo insegnargli qualcosa. Gli davo un paio di incarichi e qualche suggerimento, poi concludeva da solo. Il suo lavoro era molto ben fatto, del tipo che non c’era bisogno di continuare a controllare. A quanto pare ero la persona più felice del team grazie all’aiuto di Mai.

Avrei voluto baciare Uea tipo un centinaio di volte per avermelo affidato. Il giorno prima gli avevo detto che era troppo tardi per riprendersi Mai, perché non lo avrei lasciato andare comunque. Lo avevo anche minacciato che, se non avesse mantenuto la sua parola, si sarebbe reincarnato in un cane nella prossima vita. Mi guardò per un momento e disse solo una parola.

«Stronzate.»

Mi aveva offeso, ma anche così ero contento che Uea non potesse mai chiedere a Mai di cambiare mentore. Ma se Mai mi avesse abbandonato per aiutare gli altri, allora avrei dovuto vedere cosa fare.

Era il primo giorno da quando Mai aveva iniziato la formazione qui che dovevo rimanere fino a tardi per gli straordinari. Bas mi aveva assegnato un lavoro che doveva essere fatto il prima possibile. Dovevo disegnare un poster annuale di vendita. Il fatto era che questo lavoro era responsabilità di Mongkon, un altro senior, ma questa volta aveva preso due giorni di riposo, anche se aveva già preso un giorno di riposo il primo giorno in cui Mai aveva iniziato a lavorare. Aveva anche spento il telefono. Sembrava che non volesse tornare più a lavoro e avevamo bisogno di pubblicare il poster sul nostro sito alla mezzanotte imminente.

Quindi indovinate chi deve farlo. Ovviamente io.

Non stavo incolpando Bas, ma ero stato libero tutto il giorno e mi aveva detto di questo lavoro solo la sera stessa. Quando gli avevo chiesto perché non me l’avesse detto prima aveva risposto con noncuranza.

«Scusa, Jade. Ho avuto un sacco di lavoro. Me ne sono dimenticato.»

Basta così, signore. Ok, le comprerò dell’olio di pesce e delle capsule di ginkgo per il suo compleanno per impedirle l’Alzheimer.

La cosa buona era che non dovevo soffrire da solo, perché anche King doveva risolvere un problema sul sito web dell’azienda. Almeno non dovevo avere paura che i fantasmi in ufficio mi sorprendessero e mi facessero venire un infarto. C’era una storia di fantasmi nel nostro ufficio. Anche se non ne avevo mai visto uno, avevo comunque paura di cose che non riuscivo a vedere.

Beh, se vengo perseguitato e mi viene uno shock, King può portarmi in ospedale.

«Mai, puoi andare via per prima stasera. Devo fare gli straordinari.» dissi, non appena vidi gli altri dipendenti che iniziavano a raccogliere le loro cose per tornare a casa.

Mai si chinò a guardare l’immagine che stavo ritoccando.

«Hai ancora molto da fare?»

«Altri tre di questi. Finirò verso le otto o le nove. Guida con prudenza.»

«Vuoi il mio aiuto?» chiese.

Scossi la testa. «Perché? Torna a casa, ci penso io.»

«Più persone ci sono, più velocemente il lavoro viene fatto, giusto?» rispose.

Sbattei ripetutamente le palpebre a causa della confusione. Mai era in piedi accanto alla mia scrivania, sembrava che non si sarebbe mai allontanato da me. Ma quando sentii il suono di Uea che usava il suo computer vicino alla mia scrivania, capii subito.

Dicendo ‘più persone’, probabilmente stava parlando di Uea. Avevano condiviso più conversazioni in questi ultimi giorni. Doveva voler rimanere fino a tardi per stare con Uea, sicuro.

«Lascia che ti aiuti, per favore.»

«Bene. Fai come vuoi.» Smisi di rifiutare il suo aiuto.

Mai si sedette sulla sua sedia, pronto a lavorare con un piccolo sorriso sul suo volto. Guardai Uea che era concentrato sul suo lavoro, poi sorrisi tra me e me.

Dannazione. Se non fossi così intelligente, non sarei stato in grado di capire il motivo per cui  Mai mi trattava così bene. Come ho detto, non sono una persona senza cuore da ostacolare l’amore degli altri. Se c’è qualcosa che posso fare per aiutare Mai, lo farò di sicuro.

Parlando di quel ragazzo, era molto bravo a prendersi cura di altre persone, anche di un  intermediario come me. E se si trattasse della sua ragazza o del suo ragazzo? Lo tratterebbe sicuramente come un dio. Ma ehi, se un giorno otterrà quello che vuole da Uea e mi caccerà dalle sue cure, sarò molto deluso.

La mia mente crollò. Tutti quelli che volevano arrivare ai miei amici essendo così premurosi con me erano sempre scomparsi dalla mia vita una volta ottenuto quello che volevano. Alcuni si comportavano come se non mi conoscessero affatto. Era deprimente.

Come se fossi solo uno strumento. Quando tutto era sistemato, venivo buttato via.

«Mai, quindi sei sicuro di voler restare?» 

La voce di King mi riportò alla realtà. Mi concentrai di nuovo sul mio lavoro mentre ascoltavo la risposta di Mai.

«Sì.»

«Dannazzione… che bravo ragazzo. Sai come codificare un sito web? Vieni ad aiutarmi a eseguire il debug.»

«Ah… Non so nulla di programmazione, P’King. Mi dispiace.»

«Siediti lì e lavora in silenzio. Non immischiarti con il mio ragazzo.» dissi all’istante.

King scioccò la lingua e guardò Uea che stava lavorando in silenzio.

«È la mia bocca. Perché non posso parlare? Vuoi che stia zitto tutto il giorno come Uea? È troppo scomodo.»

«Se io voglio stare zitto tutto il giorno, come può essere affar tuo?» chiese freddamente Uea.

King sorrise, guardandolo soddisfatto prima di tornare al lavoro.

A volte mi confondeva. Perché gli piace così tanto prendere in giro Uea? È un masochista? È felice quando lo offendono? È strano.

«Vuoi che ne crei uno completamente nuovo o semplicemente usi la tua bozza?» chiese Mai.

«Puoi farne uno nuovo con un tono chiaro come sfondo? Ho già usato i toni scuri.» risposi.

Annuì obbediente e iniziò a lavorare, mentre io tornai al mio lavoro.

Grazie all’aiuto di Mai, il lavoro fu svolto più velocemente di quanto mi aspettassi. Mai e io spegnemmo i nostri computer portatili alle 19:30. Per fortuna, ‘Grab’ poteva consegnare il cibo direttamente a casa mia in modo da non dover morire di fame e non avrei dovuto aspettare di tornare a casa e preparare qualcosa prima di mettere qualcosa nello stomaco. All’inizio, volevo aiutare Uea a finire il suo lavoro, ma aveva detto che aveva quasi finito, quindi io e Mai avevamo raccolto le nostre cose e stavamo andando via.

Guardai ancora indietro di me verso King e Uea con un po’ di preoccupazione. Speravo che andassero d’accordo fino a quando il lavoro non fosse finito, prima di saltarsi addosso per uccidersi.

«Rimani spesso fino a tardi per fare gli straordinari?»

Mai me lo chiese mentre eravamo soli nell’ascensore. Stando uno accanto all’altro, la mia testa era alla stessa altezza del suo naso. Ho bevuto molto latte quando ero giovane, ma perché non sono alto come questo ragazzo in modo che alcune ragazze potrebbero interessarsi a me?

«Capita a volte. Se c’è qualcosa da fare urgentemente, qualche volta dormo qui. Ma non succede spesso. In realtà, se devo lavorare fino a tarda notte, vado a casa circa a quest’ora. Al massimo intorno alle dieci o alle undici.»

«Non hai paura di tornare così tardi?» continuò a chiedere. Risi mentre camminavamo verso il parcheggio.

«Di cosa dovrei aver paura? Ci sono le luci sulla strada del ritorno. Anzi, tornare a casa più tardi è in realtà meglio: non c’è alcun ingorgo, si può arrivare a casa in fretta e non c’è bisogno di stressarsi per il traffico. In più, sono un uomo. Chi mi attaccherebbe dopo il tramonto?»

«Solo perché sei un uomo non significa che non sia pericoloso. Le persone cattive in questi giorni non scelgono chi ferire.» disse con la sua voce profonda, ma rilassante. 

In qualche modo quella voce suonava più seria, come se fossi un bambino che veniva rimproverato da un insegnante. La sua faccia era diventata anche più seria, il che mi prese alla sprovvista.

Ho accidentalmente calpestato il suo piede? No, non l’ho fatto. Allora perché fa quella faccia? Ho detto qualcosa di sbagliato?

«La prossima volta che hai intenzione di rimanere così tardi, penso che sia meglio dormire in ufficio. L’area intorno a casa è piuttosto desolata.»

Gli feci solo un cenno con la testa, anche se non ero d’accordo con quello che aveva detto.

Il fatto è che non ci sono fantasmi nella mia casa, ma non sono sicuro di cosa ci sia in ufficio! Vuoi che me la faccia addosso quando ne troverò uno?!

**********

«P’Jade?» mi chiamò, dopo un giro tranquillo.

«Sì?»

«Il mio professore mi ha chiamato. Devo prendere una mezza giornata di riposo questo venerdì, proprio la mattina. L’ho già detto a P’Bas, ma mi ha detto di dirlo anche a te.»

«Sì, va bene. Perché non ti prendi un giorno di riposo? Sarà difficile andare lì e tornare qui, vero?»

«No, va bene. Preferisco tornare al lavoro.» disse con un sorriso.

Le persone innamorate sono davvero drammatiche. È così grave se non vede Uea per un giorno? Cavolo.

«Dipende da te. Se vuoi farlo, va bene, ma lascia che ti dica una cosa: vorrai farlo solo all’inizio. Una volta laureato, non sarai così felice di venire al lavoro.»

Glielo dissi per esperienza. Era emozionante, in un primo momento, sentirsi un adulto che poteva lavorare e guadagnare soldi da solo, ma dopo una settimana o giù di lì, tutto quello che si voleva fare era solo sdraiarsi pigramente sul divano.

Ma se non lavori, non hai soldi. La vita è così, tranne quelli con un padre ricco.

«Ma se ci fossero cose interessanti da vedere in ufficio, penso che la gente normalmente vorrebbe venire a lavorare.» Sorrideva mentre mi guardava.

Che cattivo ragazzo. Mi chiedo se flirta sempre con tutti, dando a ragazze e ragazzi false speranze. Se dicesse qualcosa del genere alle ragazze in ufficio, probabilmente arrossirebbero fino a svenire.

«Fai pure, ragazzo. A me, mi interessa solo lo stipendio.»

Rise alla mia risposta. Una volta che riuscimmo a parlare, l’atmosfera di disagio scomparve. E poiché non c’era nessun ingorgo, arrivammo al mio appartamento abbastanza rapidamente.

Mai parcheggiò l’auto di fronte all’edificio. Salutò mentre chiudevo la portiera. Prima che si chiudesse, mi chiamò.

«P’Jade.»

«Sì?»

«Domani, alle sette come sempre.»

«Sì, lo so, perché arrivi sempre puntuale a quell’ora. Ci vediamo.»

«Aspetta.» Mi fermò di nuovo.

Rimasi lì e alzai le sopracciglia, confuso, in attesa di sentire cosa avrebbe detto. Mi fece un sorriso.

«Buonanotte.»

«Oh, grazie.» Chiusi la portiera e lo guardai andare via, poi entrai nell’atrio.

Avevo passato una settimana con lui. Pensavo che fosse un ragazzo molto educato, il tipo che non fingeva, perché se qualcuno era pretenzioso, alcuni suoi lati reali potevano sorgere allo scoperto. Ma Mai sembrava sempre sincero. Era anche gentile e migliore di chiunque avesse cercato di conquistare il mio amico.

Su cento, gli avevo dato già settanta; per gli altri trenta, avrei aspettato di vedere come trattava Uea. Ma visto come trattava me, forse non dovevo preoccuparmi affatto.

Ma…

Ero rimasto colpito e confuso dall’ultima conversazione che avevamo avuto.

Di solito la gente dà la buonanotte in questo modo a un amico di qualcuno che gli piace?

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Tammy

Proprio super , furbo Jade 🤭🤭🤭

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