MIDDLEMAN’S LOVE – CAPITOLO 4

Gli eroi non sono così

La mattina dopo, mi preparai e andai al lavoro su di giri.

La sera prima avevo lasciato Uea e King da soli in ufficio. Non sapevo se fossero andati d’accordo o se si erano già ammazzati, quindi volevo sbrigarmi per vedere cosa mi aspettava.

Camminai attraverso l’ingresso al parcheggio accanto al mio appartamento. Vidi la BMW nera parcheggiata lì come sempre.

«Buongiorno.» disse Mai mentre mi sedevo sul sedile del passeggero. Il suo sorriso era cortese come l’uniforme da studente che indossava ogni giorno. Non potevo resistere alla sua immagine perfetta. 

«Non devi indossare la cravatta tutti i giorni, sai?» Cercai di assicurarmi che sapesse che la mia azienda non era rigida sull’abbigliamento, purché non si trattasse di una maglietta stracciata e di un paio di boxer.

«Ci sono abituato. Anche se sono fuori dal campus, mi piace comunque essere elegante.» rispose.

Tutto quello che potei fare fu ricambiare un sorriso secco. Ripensando ai giorni in cui ero all’università, oltre ad essere uno dello staff in una cerimonia di benvenuto del primo anno e nei giorni degli esami, non avevo mai indossato una cravatta. Anche le mie camicie non erano pulite. Alcuni giorni non indossavo nemmeno una cintura. Paragonandomi al ragazzo perfetto qui davanti, non ero niente.

Ma non era normale? Tutti gli studenti che vivevano in un dormitorio erano proprio come me. Trascinarmi fuori dal letto per la lezione era già abbastanza difficile, vestire correttamente lo era ancora di più. Mai era quello strano, non io.

Lasciai andare l’argomento su come si vestiva e iniziai a parlare di cose casuali per tutta la durata del viaggio verso l’ufficio. Timbrai il cartellino, poi ritirai i regali dai colleghi per i miei due migliori amici. Una volta che vidi le loro scrivanie ancora pulite e intatte, mi sentii sollevato. Bene, nessun omicidio è stato commesso ieri sera.

«Così tante persone fanno regali a Uea e King ogni giorno.» disse Mai quando mi vide mettere tutte le cose sulle loro scrivanie. Quella mattina Uea aveva ricevuto un Americano dallo stesso vecchio Pong che lo stava ancora corteggiando, mentre King una torta al cioccolato da parte di Fasai del dipartimento di marketing.

Avrei dovuto dire a Mai che erano solo regali, perché i miei amici non avrebbero comunque avuto interesse per loro, ma decisi di non intromettermi nella relazione di nessuno. Non volevo essere troppo ficcanaso.

«Già. Questi due sono i più attraenti del nostro ufficio. Molta gente ha una cotta per loro. Ma hanno detto che non gli piace avere relazioni in ufficio, quindi questi doni non significano nulla.» risposi con tono piatto. 

Una parte di me provava pietà per loro; sprecavano i loro soldi.

Una volta un senior mi aveva detto di non ficcare il naso nei suoi affari quando gli avevo detto che Uea non voleva nessuno. Anche se aveva già lasciato l’azienda, mi causava ancora lo stress a pensarci.

«Come mai?» chiese Mai.

Mi sedetti per accendere il mio computer e rispondere.

«Perché il lavoro e l’amore dovrebbero rimanere separati. King non vuole una relazione seria perché complica le cose, soprattutto in ufficio. Uea è un po’ lo stesso. Non gli piace il litigio o la rottura che porta problemi. Probabilmente perché non hanno ancora qualcuno che gli interessa troppo. Credo.» spiegai, poi mi ricordai che Mai faceva parte dell’ufficio ormai.

«Ma… Se è solo un tirocinante, allora va bene, perché è solo per un po’.» affrettai di aggiungere prima che Mai iniziasse a rimanerci male.

«E tu?» chiese.

Pensai per un po’ prima di dargli una risposta.

«Beh, non lo so. Se mi piace qualcuno, allora mi piace. Questa roba non può davvero essere controllata, vero? Diciamo che… non do importanza a questo genere di cose. O pensi che dovrei preoccuparmene di più?»

«Niente affatto. Sono d’accordo con quello che hai detto. Se ti piace, non puoi davvero costringerti a non farlo.»

Mai sembrava felice. Sorrise fino a che i suoi occhi non assomigliarono a due spicchi di luna. Sembrava essere abbastanza fiducioso ora.

Diciamo solo che lo avrei sostenuto finché non fosse riuscito a conquistare Uea prima che finisse lo stage. Uea era un po’ prepotente, ma poteva avere qualche interesse per Mai dal momento che il ragazzo era una brava persona.

Per essere onesti, aver trascorso una settimana con lui mi aveva fatto capire che Mai non era solo bello, ma anche impeccabile in termini di personalità. Chi poteva essere così? Logicamente, ci sarebbero dovuti essere alcuni difetti, essendo un essere umano. Mai era fondamentalmente come un dio a questo punto. Per esempio, King era bello, ma aveva una lingua velenosa e Uea non aveva alcuna abilità sociale. Ma per Mai, non vedevo nulla.

Essere troppo impeccabile è un difetto?

«Abbiamo la torta al cioccolato oggi? Diavolo sì, avevo giusto voglia di mangiare qualcosa di dolce.»

La voce di King interruppe il mio pensiero. Si era diretto verso la scatola della torta sulla scrivania senza salutare nessuno di noi. Mi avvicinai a lui per prendere una forchetta dalla sua mano per avere un morso e iniziare una conversazione.

«Allora… Com’è andata ieri sera?» 

«Ieri sera?»

«Con Uea. Non l’hai preso troppo in giro, vero?»

«Ohhhh…» Trascinò la voce mentre Uea, l’argomento della nostra conversazione, entrava nella stanza. King sorrise e rispose ad alta voce.

«Molto bene. Ieri sera siamo andati molto d’accordo, vero?» chiese a Uea che stava mettendo la sua borsa sulla scrivania. Per qualche ragione, Uea si bloccò per un paio di secondi, poi tornò alla normalità per rispondere casualmente.

«Suppongo.»

King ridacchiò e cercò di riprendersi la torta di cioccolato fondente felicemente. Alzai gli occhi al cielo e sospirai.

‘Molto d’accordo’ in questo caso probabilmente significa il contrario. Quando smetteranno di combattere? Gli intermediari come me si stanno stancando ora.

Tornai alla mia scrivania e lavorai fino alle 9, quando vidi Mongkon entrare gioiosamente in ufficio. Quella vista mi dava sui nervi.

«Oh, ehi. Mongkon! Pensavo che non ti saresti più presentato al lavoro.»

Questa era la voce di King, non la mia. Rideva, ma i suoi occhi dicevano il contrario.

«Certo. Devo presentarmi. Ho già preso due giorni liberi. Jade, ho sentito che hai fatto il mio lavoro mentre ero via. Grazie. Il mio cane si è improvvisamente ammalato. Era così caotico che non ho avuto il tempo di controllare il mio telefono. Nel momento in cui abbiamo avuto modo di lasciare l’ospedale, era ormai tardi.» Mongkon rispose a King mentre camminava e mi dava un colpetto sulla spalla. Le sue scuse sembravano insincere.

«Va tutto bene. Il tuo cane è al sicuro ora.» dissi piatto. 

Non era la prima volta che succedeva. Il nostro Mongkon era il numero uno nell’abbandonare il suo lavoro. Per non parlare che tutti noi potevamo contare quanti giorni fosse venuto a lavorare. Aveva mille scuse: aveva litigato con sua moglie, suo figlio era scappato, la nonna aveva avuto un ictus e il suo cane stava male.

Fantastico. Il suo cane era malato, quindi è scomparso. Probabilmente si è aggrappato alla gabbia tutto il tempo che non riusciva nemmeno ad accendere il cellulare. Se ti importa così tanto del tuo cucciolo, perché non ti licenzi e stai con lui per sempre?

Se vi steste chiedendo perché non era ancora stato licenziato, era perché era un cugino del presidente, quindi nessuno poteva dire niente. Anche Bas che era il nostro capo poteva a malapena fare qualcosa. Inoltre, ci prendevamo cura l’uno dell’altro in ufficio come una famiglia, quindi non volevamo farne una tragedia.

Sì, una famiglia come Kasalong e Songpeep in una serie drammatica thailandese – quella che litiga sempre.

«Non hai detto nulla, di nuovo.»

Uea si avvicinò e mi disse piano mentre stavo facendo una fotocopia. Sembrava essere dispiaciuto per la mia indifferenza. Per non parlare del fatto che Mongkon si lamentava del perché avessimo creato una scrivania per Mai senza prima chiederglielo.

Alla fine, Mai aveva dovuto spostare il suo posto accanto a Mongkon, dicendo che sarebbe dovuto stare vicino a lui, in modo da potergli insegnare. (Insegnami il culo. Vuole solo che Mai lavori per lui.) Quindi ero rimasto seduto vicino a Uea.

«Beh, è un cugino del presidente, cosa vuoi che faccia? Non voglio essere licenziato.» risposi onestamente.

Non mi piace essere sfruttato, ma nella vita si impara che ci sono persone con più vantaggi di noi. Devo solo andare avanti. Se non sono loro che mi chiedono di rischiare di saltare giù dalla scogliera, allora devo sopportarlo. È triste che a volte tutto quello che possiamo fare sia sopportare.

«Questo è successo troppe volte. Ti fa sempre fare il suo lavoro. Non sei il suo schiavo, Jade. Gli parlerò io.» 

Si girò verso Mongkon. Per fortuna, lo trattenni appena in tempo.

«Ehi, aspetta. Parlerò con Bas e farò parlare lui con Mongkon per me. Calmati. Posso farcela.»

Lo sguardo di Uea sembrava un po’ più morbido. Annuì e tornò alla sua scrivania. Tutto quello che potevo fare era solo sospirare. 

La vita lavorativa può essere così difficile, mi dissi.

**********

Era il primo giorno in due settimane che dovevo prendere lo sky train per l’ufficio. Il mio amato stagista doveva vedere il suo professore al mattino, quindi un parassita come me doveva prendersi cura di se stesso. Ora ero schiacciato come una sardina all’interno del treno.

Mi ero abituato a stare seduto in una macchina costosa con un sedile comodo avanti e indietro tra casa e ufficio regolarmente, quindi quando ero tornato al duro mondo reale, non potevo fare a meno di sentirmi abbattuto. Ma alla fine avrei dovuto vivere comunque così. Non dovevo aspettare che finisse lo stage di Mai. Non appena il ragazzo avrebbe iniziato ad uscire con Uea, avrei dovuto vivere da solo come al solito.

Il comfort è un’illusione, la lotta è reale, e il maledetto treno è in ritardo di nuovo oggi! Ugh!

**********

«Che c’è, Jade? Sei in ritardo solo perché il tuo ragazzo non ti ha dato un passaggio per un giorno?».

Queste parole potevano appartenere solo al mio amico dalla lingua biforcuta, King. Si girò con la sedia per guardarmi, che intanto grondavo di sudore dalla testa ai piedi. Ero quasi morto correndo verso l’ufficio, ma ero comunque in ritardo di cinque minuti. Il mese seguente il mio stipendio sarebbe diminuito di venti baht!

«È perché lo sky train era fuori servizio!» dissi e sistemai stanco la mia scrivania. Uea mi passò un succo, probabilmente apparteneva a qualche suo spasimante segreto che lo aveva messo sulla sua scrivania mentre era assente. Lo bevvi assetato mentre con l’altra mano mi sventolai il colletto per rinfrescarmi.

«Jade, dov’è Nong Mai oggi? Come mai non lo vedo?» chiese Fai con la sua voce acuta mentre stavo accendendo il mio computer per prepararmi al lavoro.

«È andato all’università stamattina, signora. Sarà qui nel pomeriggio.»

«Buono a sapersi. Pensavo fosse malato o qualcosa del genere. Rovinerebbe la nostra festa di oggi.»

«No. La festa si farà, quindi non preoccuparti.»

Dal momento che Mai aveva lavorato per quasi due settimane, i senior volevano dargli una festa di benvenuto in un ristorante non troppo lontano dall’ufficio. Per coincidenza, era anche l’ultimo venerdì del mese. Avevamo appena ricevuto lo stipendo, quindi avevamo un sacco di soldi da spendere. Si poteva dire che usavamo tutto il primo giorno, per poi mangiare solo ramen istantanei per sopravvivere i restanti ventinove giorni.

Continui a lavorare, a mezzogiorno andai a pranzo e tornai su per guardare qualcosa su Netflix. Quando fu quasi l’una, Mai arrivò nella sua uniforme ordinata con due grandi scatole di ciambelle.

«Ho preso delle ciambelle.» 

«Oh mio Dio! Mai tesoro, sei letteralmente il migliore.»

Fai si precipitò alle scatole di ciambelle, seguita dagli altri dipendenti IT che avevano ancora un po’ di spazio nello stomaco per le ciambelle dopo pranzo.

I miei occhi si illuminarono dopo aver visto la mia ciambella glassata preferita di Krispy Kreme giacere splendidamente dentro quelle scatole.

«Ricordo che ti piacciono, P’Jade. Puoi averne quante ne vuoi.»

Mai si avvicinò a sussurrarmi nell’orecchio con un dolce sorriso. Sbattei le palpebre in confusione per qualche secondo, cercando di capirlo, poi finalmente capii.

Gli avevo detto che mi piaceva il Krispy Kreme, così quel giorno aveva comprato per me come per dire: ‘Ti ho fatto un favore, ora devi aiutarmi’. 

Scommetto che è questo che intende!

Presi una ciambella, fissando Uea che era preso con il suo lavoro e non poteva venire a prenderne un morso, così Mai dovette servirglielo. Fissavo Mai che stava servendo Uea con cura mentre prendevo un grosso morso di ciambella.

Chiusi gli occhi felicemente grazie alla dolcezza in bocca. I dolci sono i migliori. Beh, per la festa di stasera, dovrei cercare un modo per farlo avvicinare al mio migliore amico.

**********

Il lavoro del pomeriggio fu lento come una lumaca. Si poteva dire che la mia mente era già alla festa. Sembrava che un’ora durasse davvero molto tempo. Probabilmente anche gli altri dovevano sentirsi allo stesso modo, perché una volta che erano le cinque e mezza, tutte le borse erano chiuse e tutti erano pronti ad andare via.

Se non si trattava di lavoro, andavamo tutti d’accordo facilmente.

«Incontriamoci al ristorante. Chiunque abbia un’auto, porti con sé chiunque non ce l’abbia.» disse Bas. 

Mai venne da me e mi toccò il braccio.

«Vuoi venire con me?»

«Certo. Grazie.»

«Mai, posso unirmi anche io? Pure io voglio un bell’uomo che guidi una macchina di lusso per me!»

«Se tuo marito lo vedesse, si arrabbierebbe.»

Presi in giro Fai che si era subito precipitata verso Mai. Lei mi guardò imbronciata. Mai ridacchiò dolcemente prima che la donna gli afferrasse il suo braccio e lo trascinasse fuori dalla stanza.

**********

Arrivammo al ristorante alle sei. Bas aveva già prenotato una sala karaoke per noi. Iniziammo tutti a ordinare cibo e bevande come se toccasse all’azienda pagare per tutto quello, ma in realtà avremmo diviso il conto tra di noi. Ordinai una cosa o due dal menù e lo passai a Mai che sedeva accanto a me.

«Scegli quello che vuoi mangiare, non preoccuparti.»

King, che sedeva accanto a Mai, si chinò e si prese gioco di me.

«Dannazione. Abbiamo uno sugar daddy proprio qui. Gente! Jade ha detto che stasera offre lui!» gridò King felicemente, e tutti iniziarono a esultare.

«Bene, Jade. Non mi tratterrò più.»

«Jade, grazie tante!»

«Ti voglio bene, Jade.» 

Guarda quanto mi amano.

«Pagherò il conto per tutti di sicuro… se mai vincessi una lotteria. Ma oggi se nessuno di noi vuole farsi prendere a calci in culo, dividiamoci il conto.» 

Scherzai prima di dare a King uno sguardo mortale e un dito medio. King agì innocente, e mi fece venire voglia di prenderlo a calci.

Morirai se per una volta stai zitto? Guarda Uea, non ha detto una parola da quando è arrivato. Beh, forse è un po’ troppo silenzioso.

«In realtà, anche io voglio pagare per la mia parte. Mi sento male a lasciare che voi ragazzi paghiate per me.» Mai disse dolcemente dopo che un cameriere si allontanò con il nostro ordine.

«Non devi sentirti in colpa. Ti diamo il benvenuto come nostro nuovo membro. Mangia e bevi.» dissi con tono serio. Essendo uno dei senior che percepivano uno stipendio mensile, dovevamo prenderci la cura dello stagista, soprattutto quando era all’inizio del mese dopo che avevamo ricevuto il salario. 

Pagare uno stagista per un paio di conti non ci ucciderà, ma… pensando a quanto dovremmo pagare per tutto il cibo e la birra che avevamo ordinato, potremmo comunque essere morti.

«Mai, bevi alcolici?» chiese King porgendo a Mai un bicchiere di birra.

Mai ringraziò, prese il bicchiere e lo bevve per metà. Non mi sorprese, anche io avevo iniziato a bere all’università.

Non sto cercando di bluffare o altro, ma tra noi tre, ero il più forte bevitore. Non mi ero mai ubriacato. Tutto l’alcol del mondo non poteva farmi ubriacare, al massimo sarei stato un po’ brillo. Anche King non poteva battermi su questo. Al contrario, Uea era un tipo tranquillo. Era raro vederlo bere fino a sbronzarsi. E siccome ero il più forte, finivo per portarli a casa ogni volta che facevamo una festa. Ultimamente, mi ero stancato di essere anche l’intermediario in una festa, quindi avevo deciso di non uscire nemmeno per un dannato drink.

Risparmiavo soldi e non dovevo assumermi la responsabilità di assicurarmi che tutti tornassero a casa sani e salvi. Era meglio risparmiare quei soldi per il bubble tea.

Dopo iniziammo a bere e mangiare. Bas e Fai ci mostrarono alcune mosse. Lo spirito rocker di Bas lo aveva posseduto e ora stava sbattendo la testa avanti e indietro, mentre Fai ballava, ondeggiando i fianchi accanto a me. Stavo seduto lì e ridevo, poi registrai un video. Ora avevo qualche filmato per ricattarli.

Continui a usarmi al lavoro, vero? Vedrai di cosa è capace questo Jade. Infilerò questo filmato in un video da riprodurre alla festa di fine anno di sicuro!

Dopo che i due senior del mio dipartimento finirono il loro spettacolo, fu il turno di Gun. Il programmatore iniziò a cantare follemente, perché anche lui era ubriaco. Cantava così forte che i timpani delle mie orecchie stavano per scoppiare. Avrei davvero voluto coprirmi le orecchie prima di diventare sordo, ma sarebbe stato troppo scortese, quindi dovevo aspettare e cercare di rubargli il microfono.

Guardai a destra e a sinistra per scegliere qualcuno, poi i miei occhi si fissarono su Mai che era proprio accanto a me.

«Ehi, stiamo festeggiando per Mai. Non dovrebbe almeno cantare qualcosa?»

Gridai e rubai il microfono a Gun che voleva ancora chiaramente cantare. Gli altri esultarono per Mai. Non sapevo se volevano sentirlo cantare o volevano solo fuggire dalla voce di Gun.

«Non sono molto bravo a cantare.» disse Mai umilmente con un piccolo sorriso mentre prendeva il microfono da me. 

«Puoi farcela. Se la voce di Gun è stata definita accettabile, allora chiunque potrebbe essere un grande cantante.» gli sussurrai, così Mai si alzò. 

Le ragazze iniziarono a tifare per lui con gioia. Presi il libro delle canzoni e toccai il braccio di Mai.

«Che canzone vuoi cantare?»

«Non te lo dico, ya.»

Le mie sopracciglia si solcano dopo aver sentito la risposta di Mai, chiedendomi se mi stesse prendendo in giro. Voglio aiutarlo a scegliere una canzone ma non me lo dice? E mi ha appena detto ‘ya’? Cos’è questo? Non sembra affatto rispettoso. Hmm. Sta perdendo dei punti. 

«Beh, come faccio a scegliere una canzone per te se non me lo dici?»

Tutti si zittirono per un po’. Mai mi guardò in faccia come se stesse facendo del suo meglio per nascondere la sua risata. Anche Uea che non si preoccupava di nulla si volse verso di me. Mi sedetti confuso fino a quando King iniziò a ridere di me.

«Jade, idiota. È il nome della canzone.»

Mi ero reso ridicolo, sentendomi così imbarazzato che avrei potuto morire annegando nel secchio del ghiaccio sul tavolo. Feci del mio meglio per mantenere la calma mantenendo una poker face. Avrei dovuto sapere che Mai non era il tipo che si prendeva gioco di me. Chi l’avrebbe detto che si chiama così?! Non ascolto molta musica. Non è colpa mia!

Guardai giù verso libro, cercando di trovare il numero di quella canzone e ignorai le risate di tutti. Mai camminò verso lo spazio di canto, così King si mosse e si sedette accanto a me. Rideva così tanto che piangeva. Anche Uea sorrideva alla mia stupidità.

Voi idioti!

La musica partì, Mai si trovava di fronte a noi con un bel sorriso prima di iniziare a cantare. La sua voce era profonda e rilassante, tutte le ragazze urlarono mentre io sussultai alla sua voce. 

Hai appena detto che non eri bravo a cantare. Se questa non è una bella voce, allora le nostre voci dovrebbero essere chiamate urla.

Misi il mento sul palmo della mano mentre fissavo il giovane che sembrava affascinante e aveva il suo momento (di nuovo), sentendomi un po’ stufo.

Quel ragazzo era perfetto: bello, alto, ricco ed educato. Possedeva una macchina. Era bravo a studiare e a lavorare. E ora… era anche un buon cantante.

C’è qualcosa che non puoi fare? Dio non dovrebbe scegliere il suo preferito.

♪ Voglio avvicinarmi a te.

Da quando ci siamo conosciuti. Sì.

Il mio cuore trema quando sono vicino a te,

Da quando sei arrivato.

Tutti i miei sogni sono pieni di te. ♪

Ora che sentivo questa canzone, mi sembrava familiare. Avevo già sentito quella canzone prima, ma non sapevo il suo nome. Il testo mi toccava davvero.

Questa è una canzone d’amore segreta. Mai ha scelto questa canzone specificamente per qualcuno! Quando vidi che ci guardava, ne fui ancor più sicuro.

♪ Ma se te lo dico ora, sarà troppo presto? 

Perché non so se ti renderà blu.

Se te lo dico e finisco per perdere,

Se te ne vai, allora non posso rimediare. ♪

Vedi? Guardava di nuovo da questa parte. Uea lo ignorava mentre si godeva la sua birra. Mi sentivo un po’ male per Mai. Cantava quella canzone per Uea, ma il mio amico non aveva la minima idea che il ragazzo avesse una cotta per lui. Ma io sì, perché ero molto attento. Ero il più grande fan del detective Conan. Tutto era chiaro ai miei occhi.

Quando se ne accorgerà Uea? Mi dispiace per Mai.

«Avresti dovuto essere una star invece di un graphic designer.» disse King quando Mai tornò al tavolo. Il ragazzo rise e prese un sorso di birra. 

«Non credo. Preferisco stare in pace come lo sono ora.» 

«Hai detto che non eri bravo a cantare. Sei un tale bugiardo!» gli dissi subito.

Gli occhi di Mai brillarono alle mie parole. Sembrava un po’ brillo.

«Ti piace?»

«Certo, mi piace. Hai cantato così bene, vero, Uea? Mai è un grande cantante, vero? Verooo?»

«Sì, un grande cantante.» disse Uea semplicemente. 

Mai aveva un grande sorriso sul suo volto e prese un altro sorso di birra.

Sospirai di sollievo, guardando King e Mai tintinnare i loro bicchieri, si sussurrarono qualcosa. Ero felice per Mai perché Uea gli aveva fatto i complimenti. Il mio amico doveva davvero apprezzare questo ragazzo, perché se non avesse sentito nulla, avrebbe potuto semplicemente annuire per rimanere educato.

Alleluia! Finalmente, ragazzino! Sono così felice per te!

Più tardi si face notte, più l’atmosfera era chiassosa. Tutti cantavano e ballavano gioiosamente. Lavoravamo sotto stress, quindi quando riuscivamo a liberarci, alcuni di noi si sbronzavano un po’ troppo e dimenticavano la strada di casa.

Ero stato un ballerino di riserva e un cantante per molte persone, ora mi sentivo come se stessi perdendo la voce. Quando tornai al mio posto, trovai Uea ubriaco, ma stava ancora riempiendo il suo bicchiere. Guardandolo in quel momento, presto sarebbe stato completamente ubriaco perché era il più debole bevitore del gruppo. King era tranquillo e Mai era ancora seduto dritto. I suoi occhi erano solo un po’ più scintillanti di come normalmente mi guardava.

Ebbi i brividi: forse faceva troppo freddo lì.

Mi versai un po’ di birra mentre rimasi bloccato nel mio pensiero. Se era come pensavo, quando Uea si sarebbe addormentato, Mai gli avrebbe offerto un passaggio a casa, dandogli un motivo come se fosse troppo ubriaco per guidare. Sì, come un gentiluomo.

Ero bravo ad analizzare. Come già detto, come potevo perdere la reputazione di essere un vero fan del detective Conan, l’anime giapponese che vedevo fin dalle elementari. Ero sicuro che Mai avrebbe colto l’occasione per arrivare a Uea.

Io, come senior, non sarei stato un peso. Sarei tornato un po’ prima a casa. Avrebbe potuto costarmi un po’, ma all’inizio del mese ero ancora ricco.

Andrà esattamente come penso, conferma da Jade!

Un’ora dopo. Mi resi conto di aver sbagliato.

«P’Jadeeeee.» biascicò Mai a bassa voce. Fissai lo stagista ubriaco che inciampava a occhi aperti. Anche in quello stato, cercava ancora di fare un brindisi con me.

Oh, ragazzo! Sta biascicando le parole. Anche guardando da Marte, posso dire che è ubriaco. Gli eroi non sono così! Come può essere ubriaco?

Mi guardai intorno. Tutti i miei colleghi stavano svenendo uno dopo l’altro, anche Uea dormiva da più di dieci minuti. L’unico con una coscienza sufficiente per comunicare era King. 

Mi tenni la testa con le mani. Che diavolo farò?!

«P‘Jade, brinda con me…»

«Smettila di bere. Sei ubriaco.»

Presi il bicchiere da lui prima che lo rovesciasse sul divano. Mai mi fissava con gli occhi alticci. Rabbrividii quando posò la testa sulla mia spalla. Prima di avvolgermi le sue forti braccia intorno alla vita.

Rimane con me come se fossi una mamma koala: pensa che io sia sua madre adesso?!

«Tuo figlio è ubriaco, fratello.» disse King scuotendo la testa per restare sveglio.

«Ovviamente. Che diavolo faccio? Anche Uea è ubriaco. Come faranno a tornare a casa?» 

Gli chiesi mentre cercavo di togliere le mani del ragazzo dalla mia vita, ma le sue mani erano come una colla super forte. Era così difficile toglierle.

«Prendi la macchina di Mai e portalo a casa, io porto Uea.»

«E la macchina di Uea?»

«Lascerò sia la mia auto che quella di Uea, poi domani le recupereremo insieme. Non posso rischiare di imbattermi in uno sbirro.»

«E la macchina di Mai?»

«La guidi tu. Sai guidare, no?» mi rispose.

Alzai gli occhi al cielo all’istante. Scusa? È una BMW. Ho già guardato il prezzo, ed è come tre milioni di baht. E se la graffio? Come faccio a trovare i soldi per riparare quella dannata cosa?!

«Avanti. Andiamo. Ci vediamo lunedì.»

A King non fregava un cazzo di me che ancora non sapevo cosa fare. Si alzò e si mise il braccio di Uea sulle spalle. Salutò gli altri e se ne andò.

Guardai i miei amici poi sospirai profondamente dopo aver realizzato un altro problema.

Sapevo che Mai viveva nel mio vicinato, ma non avevo idea in quale edificio, quale piano, e in quale stanza viveva. Mi stressavo mentre guardavo Mai che posava la testa sulla mia spalla, cambiando completamente il suo nome in ‘Peso Temporaneo’.

Le vene della mia tempia stavano pompando come se avessi avuto un’improvvisa pressione alta.

Ubriaco fradicio e grosso come un gigante, come diavolo faccio a portarlo a casa?

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