I LIVE TIMID, I LOVE BRAVELY – CAPITOLO 5

Il primo bacio

Era mattina, come indicava la luce naturale del sole che filtrava attraverso le tende bianche del soggiorno. Yenn era sveglio da tempo, ma era rimasto sdraiato nel sacco a pelo mentre aspettava che Wun si svegliasse. Nel frattempo giocava con il cellulare ed era dannatamente faticoso farlo con una mano sola.

«Mmm.» sentì un piccolo mormorio mentre Wun apriva lentamente gli occhi, che osservavano un soffitto sconosciuto. Giusto. L’appartamento di Phi Yenn. Il ragazzo ruotò il corpo per stiracchiarsi. Ahh, è una bella sensazione, poi si mise seduto… Aspetta, cosa?! Si bloccò, le braccia si fermarono a mezz’aria. Phi Yenn è sdraiato in un sacco a pelo sul pavimento accanto a me. Com’è possibile?

Un’ondata di imbarazzo lo travolse immediatamente. Quello che era successo la sera prima ritornò come un flash. Wun con gli occhi spalancati fissava il nulla intensamente sbattendo di continuo le palpebre.

Phi Yenn ha notato chiaramente che mi sono svegliato. Mi sta ignorando? Di proposito? Perché non mi saluta? Ho fatto qualcosa di più di quanto ricordi?

«Buongiorno, Phi Yenn.» salutò per primo Wun. Portò le mani in grembo e si sedette con aria aggraziata.

Un secondo dopo, Yenn lo guardò e sorrise. «Buongiorno, Nong Wun.» Lasciò cadere il telefono sulla coperta prima che il suo braccio si spostasse per sostenere la testa come un cuscino aggiuntivo. «Ti senti meglio?»

Wun annuì, mordicchiandosi il labbro inferiore.

«Donthree mi ha mandato un messaggio prima. Gli ho detto che sei rimasto a dormire con me. È andato fuori di testa.»

Un sorriso asciutto emerse sul volto di Wun. Probabilmente i pensieri di Donhree si stanno scatenando in questo momento. Dovrò mandargli un messaggio e chiarire con lui più tardi.

Yenn si rannicchiò e si accovacciò davanti a Wun. Dal basso, alzò lo sguardo verso il ragazzo più giovane. «Nong Wun, hai avuto un incubo la notte scorsa?»

Wun distolse lo sguardo, annuendo.

«Fai spesso brutti sogni?» gli chiese il più grande.

«Solo qualche volta.» Wun guardò di nuovo Yenn; i suoi occhi divennero tristi senza rendersene conto. «Sono in un posto sconosciuto, quindi, a volte, si…»

Tutto qui. Niente altro da aggiungere.

«Va bene, ho capito.» Yenn diede una pacca sulla testa della piccola e timida persona. Quindi prese lo scollo della maglia che pendeva dalla spalla di Wun, che implorava la sua attenzione, e lo spostò verso l’alto. Wun non se n’era nemmeno accorto fino ad ora. Si tirò leggermente indietro rispetto a quanto gli era vicina la persona più grande. Anche allora, gli occhi marrone scuro del ragazzo più grande rimasero fissi su di lui.

«Sì?» Domandò alla fine, sperando di liberarsi da quel momento imbarazzante e palpitante. Non poteva vedersi, ma sapeva che ormai le sue guance dovevano essere rosse come pomodori. Ogni volta che fissava in profondità gli occhi incantevoli di Yenn, se guardava abbastanza a lungo, era in grado di vedere un piccolo riflesso di se stesso, facendogli sapere quanto era ristretto lo spazio tra loro.

«Beh…» Yenn lo fissava, ancora più concentrato ora. «Mi stavo chiedendo se dovrei dirtelo. Hai pianto ieri sera, quindi ci sono un sacco di caccole degli occhi sul vi-»

«Perché non l’hai detto prima?!» Wun si alzò dal divano e corse goffamente verso il bagno. I suoi modi improvvisi e comici lasciarono Yenn a ridacchiare mentre guardava la sua schiena scomparire.

Quando Wun tornò al divano, la coperta e i due cuscini erano spariti, così come il sacco a pelo. Sembrava che Yenn se ne fosse occupato.

«Grazie. I cuscini e la coperta…» Wun intendeva fare pulizia; avrebbe voluto dirlo, ma le sue parole svanirono quando Yenn, che era seduto sul divano, lo guardò. Il proprietario della casa diede una pacca sul cuscino accanto a lui, dicendo a Wun di sedersi, e così il ragazzo più giovane si sedette goffamente.

«Cambia il tuo ringraziamento in un complimento e lo apprezzerò di più.» disse.

«Phi Yenn è il più bello.» Era una frase che Wun aveva detto così tante volte nella sua testa che gli uscì fuori in modo naturale.

«Non è un complimento, è semplicemente la verità.»

Wun non poté fare a meno di sorridere.

Phi Yenn è ancora una persona che si elogia da sola.

«Nong Wun, sono sveglio da qualche ora.» Appoggiò la testa più vicino a Wun, come se volesse appoggiarla lì.

«E-Eh?» Wun indietreggiò per istinto.

«Ho fame.» Il bel ragazzo sorrise, le sue labbra premute in una linea sottile mentre i suoi occhi brillavano in modo attraente. «Se non ti dispiace, puoi preparare la colazione? Ho fame.»

«Oh.» Wun sentì il suo cuore sciogliersi dal modo in cui la voce di Yenn suonava così implorante.

Non c’è bisogno di essere così dolce. Ho comunque intenzione di cucinare per te.

«Vedrò cosa posso fare.»

La colazione finì per essere uova fritte e riso. Se possibile, Wun avrebbe voluto mettersi in mostra e preparare un pasto sofisticato, ma non c’era molto su cui lavorare poiché questo era tutto ciò che era disponibile. Fare la spesa era necessario per dare vita a quella cucina, soprattutto con l’epurazione che aveva fatto il giorno prima.

Wun fece un elenco mentale mentre lavava i piatti. Bisogna acquistare molte verdure e proteine. Oli e aceti stanno finendo. Non c’è aglio, né coriandolo, cipolle verdi, non c’è nulla di molte cose.

Era strano come fosse così preoccupato per la cucina di qualcun altro quando neanche la sua cucina era aggiornata. Era stato così inattivo ultimamente che raramente andava a fare la spesa.

Crescendo, aveva sempre dovuto aiutare sua madre a cucinare quando la sua famiglia gestiva ancora un ristorante. Quindi stare in cucina era per lui come la sua seconda natura. Quando era all’università cucinava per se stesso e vendeva anche cestini per il pranzo ad altri studenti. Donthree era uno dei suoi clienti. Il piatto più comune che si preparava, a causa della scuola e dei limiti di tempo, erano le uova fritte con riso; lo stesso piatto che aveva preparato prima per Yenn. Per fortuna, il ragazzo più grande lo aveva mangiato deliziosamente. Doveva essere davvero affamato.

Wun lavava i piatti con calma finché non notò una forte presenza da dietro. Un rapido spostamento dello sguardo verso il basso e vide le grandi mani di Yenn appoggiate sul bancone del lavandino, intrappolandolo tra le sue braccia.

Phi Yenn non ha ancora buone intenzioni.

«Vuoi aiutarmi con i piatti?» chiese Wun visto che la persona più grande non aveva voluto dire nulla; parlò con la voce più calma possibile per tenere nascosto il suo nervosismo.

«Non posso.» rispose, «Il mio polso è rotto.»

Allora togli le mani dal piano del lavandino. Mi stai troppo vicino. Fatti indietro. Questo è un territorio pericoloso. Forse non per te, ma per me sì.

Sgridandolo solo nella sua mente, Wun cercava di non provare nulla mentre sopportava i respiri caldi che gli sfioravano il collo. Poi, come un tuono in una giornata soleggiata, ricevette una domanda.

 «Nong Wun, provi ancora dei sentimenti per me?»

Wun si fermò, andò nel panico, seppellì i suoi sentimenti nell’angolo più profondo del suo cuore, e poi continuò a lavare il piatto che aveva tra le mani come se niente fosse.

Come rispondere?

Non voleva ammettere i suoi sentimenti solo per essere rifiutato di nuovo.

«Wunsook.» chiamò Yenn più vicino all’orecchio di Wun. Il fiato caldo gli sfiorò la guancia rosea, rendendolo più nervoso.  «Se non mi dai una risposta, lo interpreterò come voglio.»

 «I-I miei sentimenti sono cambiati.» rispose infine.

Secondo la logica della ragione di Wun, non aveva mentito. I suoi sentimenti erano cambiati. Non amava Yenn esattamente come lo amava quando era ancora all’università. Le sue opinioni sull’amore erano maturate nel corso degli anni. In passato, disperatamente, si metteva nei posti in cui il ragazzo più grande poteva facilmente vederlo. Ora rimaneva nella sua corsia, nella sua zona di comfort.

«Immagino che sia la natura del mondo. Niente è per sempre.» Yenn tolse le braccia dal lavandino e se ne andò.

Wun si guardò alle spalle, intravedendo l’ampia schiena della persona più grande che appariva abbattuta. Per un momento, pensò che Yenn fosse deluso dalla risposta. Ma probabilmente si stava sbagliando. A Yenn piaceva vincere, dominare. Non aver ricevuto la risposta che si aspettava probabilmente non gli andava bene.

Dopo aver lavato i piatti, Wun si sedette sul divano per guardare un talent show di canto. Dopo la conversazione imbarazzante di prima, avrebbe apprezzato un po’ di spazio, ma no, non fu così. Yenn sedeva dall’altra parte del divano. In questa casa che non era sua, lo spazio in cui Wun poteva stare era il soggiorno, la cucina o il bagno.  Non poteva restare per sempre in cucina o in bagno. Se Yenn avesse continuato a restare in soggiorno, Wun sarebbe rimasto intrappolato lì senza scelta.

Mentre Wun teneva gli occhi sullo schermo della TV, la sua mente correva pensando all’uomo seduto a pochi metri di distanza. Un video musicale veniva trasmesso in televisione.

♫You’re my first kiss, the one who makes my heart flutter. That kiss, I remember it to this day. You’re my first kiss, come kiss me one more time.♫♪

 [Traduzione: Sei il mio primo bacio, quello che mi ha fatto battere il cuore. Quel bacio, lo ricordo ancora oggi. Sei il mio primo bacio, vieni a baciarmi ancora una volta.]

«Quando è stato il tuo primo bacio?» chiese Yenn, seguendo l’argomento della canzone. Non volendo rispondere, Wun si comportò come se non avesse sentito la domanda. A dire il vero, era ancora nervoso quando stava con quel bell’uomo. Sebbene fosse a suo agio con lui, a causa dei suoi sentimenti nascosti, non riusciva a rilassarsi.

Yenn allungò il braccio e diede un colpetto alla spalla di Wun. «Nong Wun, quando è stato il tuo primo bacio?» Nessuna risposta, quindi colpì di nuovo. Nessun problema, non si sarebbe fermato finché non avrebbe avuto una risposta. «Nong Wun, quando hai-»

«Forse quando avevo sette anni.» rispose Wun. «Stavo giocando a casa con gli altri bambini del quartiere.»

«Intendo un primo bacio romantico.» specificò Yenn.

Wun si prese un momento per pensare. Non che non ricordasse, ma più che altro era insicuro sul volerne parlare. Decise di farlo, curioso di cosa ne avrebbe pensato l’uomo più grande.

«È successo durante il liceo, ma non è stato un bacio romantico. È solo qualcosa che è successo quando non ero più un ragazzino.»

«Cosa è successo?»

«Sono uscito con un gruppo di compagni di classe. In qualche modo, sono uscito con una ragazza. All’improvviso, lei mi ha baciato. Non sapevo cosa fare, quindi l’ho respinta. Ha detto che voleva “dormire con me”. Le ho risposto che non mi piaceva abbastanza da baciarla o dormire con lei. Così ha ribadito che le sarebbe andato bene qualcosa di casual. Ma io le ho risposto che non volevo andare a letto con qualcuno che andava a letto casualmente con le persone.»

Wun sorrise seccamente, lanciando uno sguardo furtivo all’uomo che stava ascoltando attentamente. «L’appuntamento è finito lì. Più tardi, ha detto a tutti che la disprezzavo perché non era pura. Sono diventato il ragazzo più schifoso della scuola. Ma comunque non socializzavo con le persone, quindi la cosa non mi ha disturbato più di tanto. Tutto qui.»

«Già, non è stato romantico.» commentò Yenn, ma non del tutto convinto che “essere il ragazzo più schifoso della scuola” non avesse disturbato Wun, per i ragazzi di quell’età la scuola e gli amici erano il loro mondo.

«Pensi che io abbia sbagliato?» gli chiese Wun.

«No. Hai rispettato i tuoi valori e sapevi cosa volevi. È ammirevole.»

Un piccolo sorriso affiorò sul volto di Wun. Non era d’accordo sul fatto che fosse ammirevole. Semmai era un codardo. Dopo l’unico bacio al liceo, il resto dei baci li aveva avuti durante l’università. Yenn non lo sapeva, ma tutti i baci erano con lui. Il loro primo bacio di cui solo Wun era a conoscenza era avvenuto durante un pigiama party. Quella sera, a casa Lertkunakorn, Donthree aveva voluto della soda. Wun era sceso al piano di sotto per prenderla per lui e aveva trovato Yenn che dormiva sul divano. Lo aveva baciato di nascosto. Da quel momento in poi, ogni volta che ne aveva la possibilità, rubava baci a Yenn.

Una volta, Yenn era così ubriaco che quasi era svenuto sul divano. Wun lo aveva baciato, non aspettandosi di ricevere una risposta. Per la prima volta aveva sperimentato un vero bacio. Era selvaggio e caldo, ed era andato oltre un semplice bacio. Era stato buttato giù sul divano. Il suo corpo era stato accarezzato ovunque. Yenn era così ubriaco da non riuscire a ricordarlo il giorno dopo, per fortuna.

Era estremamente imbarazzante per Wun pensare a tutti i suoi comportamenti codardi del passato. Era inappropriato. Era qualcosa che non avrebbe dovuto fare. Si vergognava ogni volta che ci ripensava. 

«Quante altre volte hai baciato qualcuno?» chiese Yenn.

 «N-Nessuno. È stato solo quella volta.» Wun cercò di sorridere per nascondere il suo nervosismo, ma questo si moltiplicò quando senza motivo Yenn gli si avvicinò. 

«Non conti i baci con me?» chiese il più grande.

Wun non pensava che Yenn avrebbe sollevato l’argomento. Quei baci erano avvenuti mentre facevano sesso – quelli non durante il sesso erano solo Yenn che lo prendeva in giro – non era sicuro se l’ultima domanda di Yenn fosse collegata alla sua domanda precedente o meno.

«Nong Wun, perché non rispondi?»

«Non so se potrei contare i tuoi baci.»

«Perché no?»

«Erano romantici?» Wun si chiese. «Vuoi sapere il mio primo bacio romantico, ma non sono sicuro che i baci che ho avuto fossero romantici.»

Yenn si avvicinò a Wun. «Dato che non sei sicuro, dovremmo riprovare?»

Quella domanda fece sentire Wun come se la sua anima avesse lasciato il suo corpo. Prima che se ne accorgesse, il suo mento fu stretto tra le dita di Yenn.

«Ti ho chiesto se vuoi che ci baciamo.»

Nessuna risposta verbale, così il lungo sguardo del silenzio divenne esso stesso una risposta. Yenn coprì le labbra di Wun con le sue. Sapeva di non dover fare altro che un tocco morbido. Doveva iniziare lentamente, altrimenti avrebbe spaventato il timido Wun.

Avvelenato lentamente senza nemmeno rendersene conto, Wun abbassò la guardia. Il suo desiderio aumentò per la passione graduale che usciva dalle labbra di Yenn. Sentì una spinta dalle mani sulla sua vita; lui si fece avanti e si mise a cavalcioni sul grembo della persona più grande.

«Apri la bocca.» Yenn si intrufolò in una direzione e incontrò rapidamente obbedienza. Fece scivolare la lingua nella bocca di Wun, inseguendo un bacio umido e appassionato.

 «Phi Yenn, ahh, hahh…» gemette Wun, guardando negli occhi il bell’uomo, poi chiuse gli occhi, sentendo il bacio più intenso.

Di solito, il tranquillo essere umano Wunsook era calmo e riservato. Il suo viso non aveva molte espressioni, ma quando baciava, tutto il suo viso cambiava. Da pallido diventava rosso. La sua voce dolce e tranquilla diventava piagnucolosa e disperata. I suoi occhi, lucidi di desiderio.

«Bravo ragazzo.» lo lodò Yenn, con la mano che stringeva la mascella di Wun, guidandolo verso un bacio più profondo. Wun obbedì, spalancandosi, tirando fuori la lingua in modo che Yenn potesse infilarsi in bocca. Il suo corpo si sciolse contro quello di Yenn.  La sua testa divenne confusa mentre girava senza fiato, ansimante. I suoi fianchi ballavano, dondolandosi avanti e indietro, facendo del suo meglio per non schiacciarsi contro la coscia di Yenn.

Yenn spostò la mano dal viso di Wun verso il basso, passando dalla schiena al sedere. La natica paffuta si adattava perfettamente al suo palmo. Grazie al tessuto dei pantaloni, era così bello accarezzarla. Però sarebbe stato molto meglio se avesse strappato via tutti quegli strati e avesse accarezzato invece quel sedere pieno con la lingua. Eccitato, lo strinse, facendo gemere Wun disperatamente nel bacio. Dannazione, se solo uno dei suoi polsi non fosse stato rotto in quel momento, non si sarebbe trattenuto. I dolci gemiti svanirono quando Wun si ritirò per una pausa; in modo seducente la sua lingua sporse dalle labbra umide e socchiuse.

 «Ti piaccio ancora, vero?» Yenn disse con un sorriso canzonatorio; appariva fiducioso, mentre c’era il panico entrava negli occhi di Wun che distolse lo sguardo, non voleva essere scoperto, ma sembrava essere troppo tardi.

 «Guardami, Wunsook.» La sua voce rassicurante attirò di nuovo gli occhi di Wun su di lui.  Lo sguardo infatuato di Wun e la sua bocca che rimaneva a bocca aperta; tutto richiedeva un altro bacio. Yenn avvicinò Wun a sé. Questa volta, fu meno tenero. Sicuramente, era unbacio più erotico che romantico.

 «Hhahh, Papa!» Wun gemette estatico in risposta al bacio aggressivo. Le labbra di Yenn lasciarono la bocca, viaggiano verso il collo, mordicchiandolo. Strinse la maglietta di Yenn.  Da solo i suoi fianchi iniziarono a muoversi e ad un certo punto fu quasi come se stesse rimbalzando, strofinando l’inguine di Yenn. Tuttavia, nel momento in cui una grossa mano gli scivolò nei pantaloni, stringendogli il sedere nudo, iniziò a tirarsi indietro. «N-No. N-Non farlo.»

 «Va bene, baby.» Yenn tolse le mani, spostandole verso la vita di Wun. «Solo un bacio.» Si avvicinò e diede un bacio innocente sulla punta del naso di Wun. Fece un sorriso smagliante mentre diceva: «I nostri baci non sono romantici? Io li considererei romantici.»

Come sarebbe a dire romantici?! Rendendosi conto di quello che era appena successo, Wun si alzò freneticamente dalle ginocchia di Yenn e scappò in bagno. Aveva bisogno di un attimo per calmarsi. Doveva pentirsi del passo falso che aveva appena fatto.

Dopo molto tempo, Wun tornò nel soggiorno con passi lenti, da bambino. Con gli occhi leggermente più grandi del solito a causa del nervosismo, chiese all’uomo sul divano: «Hmm, c’è qualcosa che dovrei fare? Devo pulire la stanza?»

«Hmm…» Yenn finse di pensare mentre alzava lo sguardo verso Wun. Accavallò una gamba sull’altra e appoggiò il gomito sul bracciolo. Più ci pensava, più Wun sembrava nervoso.  «Forse il bucato. Sono due settimane che non lo faccio. C’è un cestino bianco nel mio armadio. La lavatrice e l’asciugatrice sono nella stanza accanto al bagno da cui sei appena arrivato.»

 «…Uhm.»

Wun fece la parte facile del bucato, mentre utilizzo le macchine per quella difficile. Nel frattempo passò l’aspirapolvere nel soggiorno e rimosse la polvere dalle finestre. Non era rimasto lì per fare il servitore, ma preferiva fare qualcosa piuttosto che sedersi di nuovo sul divano con il bell’uomo. Mentre puliva, un paio di occhi lo seguivano. Yenn osservava come se Wun fosse una persona inaffidabile che invadeva la sua stanza. Lo faceva di proposito in questo modo per prendere in giro Wun, eccessivamente impacciato.

Dopo che le macchine avevano completato la loro parte di bucato, Wun prese il cestino dei vestiti asciutti e lo portò sul divano. Lì piegò il bucato. Biancheria intima, sia boxer che slip.  Li aveva toccati quando li aveva messi dentro e fuori dalla lavatrice e dall’asciugatrice, ma avere Yenn che lo guardava ora faceva molta differenza. Costantemente, c’erano risatine che provenivano da sotto il suo respiro.

 «Cosa c’è di così divertente?» chiese infine Wun.

 «Niente in particolare.» sorrise Yenn. «Sto solo guardando il bravo ragazzo Wunsook che piega gli indumenti intimi del suo Papa

Wun non riusciva a credere alle sue orecchie. Le sue guance divennero più rosa mentre abbassava lo sguardo per evitare gli occhi di Yenn.

 «Sei davvero un bravo ragazzo.» aggiunse.

 «… Smettila.»

 «Smettere cosa?»

 Wun alzò lo sguardo con occhi imploranti. «Smettila di stuzzicarmi.»

 «Non ti sto prendendo in giro. Penso solo che tu sia davvero un bravo ragazzo. Non è vero? O invece sei un cattivo ragazzo?»

 «Non sono un cattivo ragazzo.»

 «Sì, perché sei un bravo ragazzo. Il bravo ragazzo di Papa

Wun non sapeva cos’altro fare. Perciò, con le sue guance rosse, sopportò l’altro e continuò a piegare la biancheria.

 «Perché non lo neghi?»

 «Smettila.»

 Yenn ridacchiò. «Va bene, bravo ragazzo Wunsook.»

Gli esseri umani sono creature abitudinarie.

“Papa”… me lo sono lasciato scappare. Come ho potuto? Dannazione. Non avrei dovuto.  Quando è iniziata la nostra relazione sessuale, una volta, durante un gioco di ruolo, l’ho chiamato così, e da allora mi è rimasto impresso. A parte Nong Wun, a volte lui mi chiama baby, e a volte con il mio nome completo, Wunsook. È raro che la gente mi chiami Wunsook, a parte i miei genitori e mio fratello quando mi fanno la predica.

Più di ogni altra cosa, mi piace molto come suona il mio nome con la sua voce. Mi piace molto quando chiama il mio nome.

 -Wunsook

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