I LIVE TIMID, I LOVE BRAVELY – CAPITOLO 6

Un gattino è preoccupato

«La gravità non è responsabile delle persone che si innamorano.» Questo è ciò che disse Albert Einstein. Un’affermazione sfacciata su cui avevo riflettuto in passato.

Allora, che cosa attira di Phi Yenn?

La mia gravitazione verso di lui è stato il primo passo che mi ha portato ad amarlo. Eliminare l’attrazione che provo per lui è difficile quanto cercare di annullare la gravità con l’acqua. Perché c’è l’acqua in questa equazione? Non lo so neanche io.

 -Wunsook

La maggior parte del lunedì si concluse dopo che Wun lavó i piatti. Era andato lì sabato, era rimasto domenica, così come anche lunedì perché voleva andare a fare la spesa. Ad essere onesti, era stato Yenn a chiedergli di restare un altro giorno. Aveva ragionato con se stesso prima di decidere se restare o meno. Fare la spesa era un grosso problema per Yenn.

Un’altra cosa su cui aveva dovuto ragionare con se stesso era che la scorsa notte Yenn aveva dormito di nuovo in soggiorno. L’unica cosa che aveva senso era che Yenn non voleva tenere la televisione accesa tutta la notte, forse perché il suo sonno era sensibile ai rumori. Pertanto, dormiva al suo fianco per il silenzio.

Al mattino, Yenn aveva prestato a Wun la sua macchina e si era offerto di andare a fare la spesa con lui, ma Wun aveva insistito per andare da solo dato che pioveva. Il mal di testa di Yenn era migliorato, quindi Wun non voleva rischiare che si ammalasse di nuovo.

L’indomani sarebbe stato martedì, il che significava che Wun aveva del lavoro a cui tornare. Averlo saltato quel giorno significava già infrangere la sua stessa regola. Certo, un vantaggio di lavorare da casa era che i suoi orari erano flessibili, ma non voleva viziarsi altrimenti sarebbe diventata un’abitudine.

I tre giorni che aveva trascorso lì erano stati meravigliosi, anche se a volte Wun si sentiva come se qualcuno lo guardasse troppo. Che stesse facendo qualcosa o niente, c’era sempre qualcuno intorno, gli occhi sempre puntati su di lui. C’era un lato positivo in questo, però: gli faceva sentire che non era solo.

Nel profondo, non voleva ancora tornare a casa, ma una nota positiva era che, una volta che se ne sarebbe andato, Yenn avrebbe potuto tornare a dormire in camera da letto. Il suo polso non era ancora guarito, avrebbe dovuto riposare su un materasso morbido.

Con in mano una ciotola di ghiaccio, Wun entrò nel soggiorno. Aveva guardato nel frigorifero ma non aveva trovato l’impacco, quindi il tradizionale asciugamano con ghiaccio era diventato la soluzione migliore.

«Phi Yenn, sto pensando di metterti del ghiaccio sul polso. Forse lo aiuterà a guarire più velocemente.» Sembrava che il polso rotto non avesse fatto progressi. Wun voleva solo provare i piccoli modi che conosceva. «Posso?» Poi si sistemò sul divano accanto a Yenn.

«Perché lo chiedi quando hai già portato un’intera ciotola di ghiaccio?» Un grande sorriso si formò sul volto di Yenn mentre tendeva la mano a Wun. «Tutta tua.»

Wun teneva delicatamente la mano mentre tendeva il polso. La stecca doveva essere lasciata attaccata e non doveva bagnarsi, quindi doveva fare attenzione. 

«Come hai fatto a farti male al polso mentre giocavi a basket?»

«Lo hai saputo?»

«Sì, da Donthree.»

«Sono scivolato e sono caduto. Quando sono atterrato, ho usato la mano come difesa. Riflesso pazzesco, ma terribile atterraggio.»

Anni prima, Wun era andato con Donthree a una delle partite di basket di Yenn. L’aggressione in campo, a suo avviso, era inutile. Inoltre, quando Yenn giocava, era come se non fosse più se stesso. Non era più paziente né gentile. In una parola, era semplicemente impulsivo.

«Hai già trent’anni…»

«Stai dicendo che sono troppo vecchio per giocare?»

«Sto dicendo che forse dovresti abbassare il tono.» borbottò Wun. «E se ti facessi male di nuovo?»

Sapere che il gattino era preoccupato, lo faceva sorridere. «Gioco con la squadra per divertimento. È solo per fare un po’ di attività fisica. Il mio infortunio è stato un raro incidente.»

Wun accettò la risposta con uno sguardo, quindi focalizzò nuovamente la sua attenzione sul polso ferito. Stava per andarsene e dopo averlo fatto, non sarebbe più venuto a conoscenza del processo di recupero di Yenn. Quindi, prima di tornare a casa, voleva che fosse nelle migliori condizioni possibili.

Dopo circa 20 minuti, Wun decise che doveva essere abbastanza. Si prese il suo tempo per liberarsi della ciotola di ghiaccio parzialmente sciolto, rallentando il passo, asciugando piccole gocce d’acqua sul lavandino, finché non fu davvero ora di andare.

Terribilmente, si trascinò verso il soggiorno. A pochi passi dal divano, rimase in piedi, fissando Yenn, ammirando un’ultima volta la bellezza dell’uomo. Aveva fatto tutte le piccole cose che poteva. Non c’era più niente da fare.

«Phi Yenn.» chiamò, cosa che attirò gli occhi di Yenn su di lui. «Ho messo il cibo avanzato in contenitori nel frigorifero. Quando hai fame, puoi scaldarlo.»

«Grazie.» Yenn sorrise con gratitudine.

«Se non c’è altro, torno a casa.»

«Stai andando via?» chiese Yenn con un lampo di sorpresa. Dopo aver ricevuto un cenno di conferma da Wun, il suo volto rilassato divenne serio. Poi chiese: «Potresti venire a guidare per me domani?»

Guidare? Wun lo guardò confuso.

«Ho un incontro con un cliente domani. Pensavo che saresti rimasto fino a domani, quindi non ho contattato per annullare l’incontro in anticipo.» Yenn si alzò dal divano e fece qualche passo verso Wun. «Puoi guidare per me domani? Non posso farlo con una mano sola. Non voglio rischiare.»

Per un momento la riluttanza attraversò il volto di Wun. Può prendere un taxi. Anche io ne ho preso uno per venire qui. Forse non gli piace prendere le auto degli altri. E così, Wun rispose: «Se ne hai davvero bisogno, immagino che sì, dovrei essere in grado di farlo.»

Soddisfatto della risposta, Yenn suggerì: «Dato che lavori da casa, se non è un inconveniente eccessivo, forse puoi portare la tua attrezzatura da lavoro e lavorare durante la mia riunione.»

Nella maggior parte dei casi, Wun poteva funzionare solo con un tablet e una penna. E così, disse: «Va bene, lo farò.»

«Il tuo numero di telefono è sempre lo stesso?»

«Già.»

«Anche il mio è uguale.»

«Allora… ci vediamo domani… verso che ora?»

«Cerca di arrivare qui prima delle 9.»

«Va bene.»

Dopo che Wun se ne andò, Yenn mandò un messaggio a Donthree, chiedendo l’indirizzo di casa di Wun. Dalla risposta apprese che Wun viveva in un condominio. Poi chiese il numero dell’appartamento. Informazioni extra potevano aiutare più che nuocere.

Donthree era così ansioso di rivelare informazioni che non si chiese nemmeno il motivo.

**********

Il martedì, in un centro commerciale a più piani, Wun sedeva in un bar a tema cupcake. Solo. Era per conto suo perché Yenn stava incontrando un cliente in una stanza privata di un ristorante cinese. Nel frattempo Wun, il ragazzo  con il cappello da pescatore bianco, stava lavorando sulla sua tavoletta grafica.

La sensazione di essere single aumentò quando notò il numero di coppie nel bar, tutte innamorate. Alcune indossavano vestiti di coppia, erano così dolci con i discorsi infantili e traboccavano di dolcezza nel modo in cui si imboccavano a vicenda. Wun non riusciva a capirlo.

Chiuse il tablet e lo infilò nella borsa beige che attualmente conteneva il portafoglio e, soprattutto, i caricabatterie. Wun prese la sua tazza di tè freddo e uscì dal bar massaggiandosi la pancia con una mano nel frattempo. Erano passate due ore da quando era entrato nel centro commerciale. La fame lo tormentava. Non aveva fatto colazione da quando era uscito di corsa dal suo appartamento la mattina per arrivare in tempo per accompagnare Yenn, e ci erano volute ore per arrivare a casa sua.

Wun scoprì uno stand gastronomico non troppo lontano dal bar. Vedendo la lunga fila, presumeva che il cibo doveva essere buono. Decise di unirsi e allungare la fila visto che doveva comunque aspettare Yenn. C’erano grandi ristoranti nei dintorni dove probabilmente avrebbe potuto consumare un pasto completo, ma non voleva allontanarsi troppo dal bar dato che avevano deciso di incontrarsi lì dopo l’appuntamento di Yenn.

Dal banco del cibo, Wun prese un hot dog e due bastoncini con sopra tre polpette ciascuno. Finì l’hot dog e stava consumando l’ultimo bastoncino di polpette quando qualcuno si sedette accanto a lui sulla panchina fuori dal bar.

«Phi Yenn, hai finito?» Masticava mentre parlava.

«Sì.» Yenn sbottonò le maniche della camicia bianca. «Hai aspettato molto? Non pensavo che ci sarebbe voluto così tanto tempo.»

Wun sorrise con le sue guance gonfie. «Ho il mio tablet con me, quindi ho fatto progressi con il mio lavoro mentre ero al bar. Non mi è sembrato di aspettarti così a lungo.»

Inoltre, aspettare con il cibo gli faceva sentire come se non stesse davvero aspettando. Il sorriso allegro sul suo volto trasmetteva davvero che non gli importavano le ore, finché Yenn si chinò e prese l’ultimo boccone della polpetta sullo stecco. Wun si bloccò. Il suo sorriso svanì. Diamine?! Aveva aspettato in fila così a lungo, ma l’ultima polpetta era svanita in un batter d’occhio. Se fosse stato Donthree o Singh, Wun gli avrebbe dato un colpo sulla testa. Ma poiché era Yenn, Wun gli lanciò solo uno sguardo imbronciato.

«Che cosa?» chiese Yenn con una faccia perplessa.

«Niente.» brontolò Wun.

Notando che Wun teneva il bastoncino vuoto con un piccolo cipiglio sul viso, Yenn iniziò a capire. «Hai già mangiato?»

«Poco fa, ho mangiato…» Ma non sono neanche lontanamente sazio e mi hai rubato le polpette. Sei una persona cattiva. Mi ha fatto aspettare affamato e poi mi ha rubato il cibo.

«Perché sei imbronciato?»

«Niente.»

Yenn poteva vedere che chiaramente non era “niente”. Anche da tre campi di calcio di distanza, chiunque poteva dire che non era così.

«Visto che siamo qui, vuoi fare shopping? C’è qualcosa che desideri? Te lo compro.»

Wun scosse la testa. «Non devi. Andiamo a casa.»

«Ti sei preso cura di me. Voglio ringraziarti. Non hai qualcosa che desideri?»

«Mnn…» Wun iniziò a pensare. «Se vuoi ringraziarmi, allora un pasto andrà bene.»

«Cosa vuoi per pranzo?»

«Voglio un buffet.»

«Tu? Un buffet?»

«Perché no?»

«Sei così magro che mi chiedo quanto riuscirai a mangiare.»

«Rimarrai sorpreso, Phi Yenn.»

In effetti, Yenn fu sorpreso. In questo momento stava guardando un ragazzo affamato che divorava un piatto dopo l’altro. Wun mangia molto. Chi l’avrebbe mai detto? Per default, Yenn iniziò a scegliere il cibo per Wun, dandogli tutti i piatti.

«Perché non mangi?» chiese Wun, con le guance gonfie e piene.

«Mi sento sazio solo guardandoti mangiare.»

«Stai dicendo… che mangio troppo?»

«Non ho detto questo.» Yenn sorrise sfacciatamente. «Ma sembra proprio così.»

«…» Wun masticò più lentamente, sempre più lentamente, poi smise del tutto di masticare. L’espressione accigliata di prima ritornò sul suo viso. Per Yenn era divertente vedere Wun così. I suoi occhi rotondi diventavano sottili come linee, irradiando laser. Questo era così diverso dal solito Wun. Forse è per questo che dicono di non scherzare con gli affamati.

«Sto scherzando.» Yenn fece una risatina. «Continua a mangiare, Nong Wun. Tieni, continua a mangiare.»

«No, sto mangiando troppo.» borbottò imbronciato.

«Stavo solo scherzando. Sei così magro che dovresti mangiare di più.» Yenn pizzicò la guancia di Wun con le dita. «Vedi. Niente grasso qui.»

Ba-dump! Il cuore di Wun tremò, dando il via a un ritmo rapido. Fissò gli occhi felici di Yenn, la sua faccia felice. Per un momento non riuscì a sentire nulla, a vedere nulla, a percepire nient’altro che quell’uomo magnifico. Ancora una volta, si rese conto di essere profondamente innamorato. Ancora una volta, non era mai cambiato.

Una volta che la piccola bolla scoppiò, Wun tolse immediatamente la mano dalla guancia e si infilò un pezzo di carne in bocca. Masticò, arrossendo, poi si abbuffò ancora di più per nascondere i suoi sentimenti.

**********

Dopo un pasto completo a buffet, i due decisero di fare una passeggiata nel centro commerciale prima di tornare a casa. Camminando al fianco di Yenn, ogni volta che Wun vedeva il loro riflesso sulle pareti lucenti, si ricordava di quanto appariva basso quando stava accanto al bell’uomo.

Mentre si avvicinavano a un negozio di orecchini, gli occhi di Wun iniziarono a brillare. Le sue labbra si unirono in una linea, il labbro superiore copriva quello inferiore. Proprio in quel momento, Yenn smise di camminare e lo trattenne per il gomito.

«Vuoi dare un’occhiata?» Fece un cenno con lo sguardo verso il negozio di orecchini.

«Tu vuoi?» chiese Wun in risposta.

«Non sei tu che vuoi entrare lì?»

Come fa a saperlo? Grato per il pensiero premuroso dell’uomo più grande, Wun disse: «Non dobbiamo farlo. Non ho i buchi alle orecchie. È inutile entrare lì dentro.»

«Vuoi farli?»

«Non lo so.»

«Possiamo andare a dare un’occhiata.» Yenn trascinò Wun nel negozio per il polso.

All’inizio era un po’ imbarazzante, ma Wun gradualmente si abituò a curiosare tra i gioielli luccicanti. C’erano alcuni orecchini stupendi e davvero ben realizzati, ma tra tutti spiccava un paio a bottone con stella. Era semplice, ma per qualche motivo i suoi occhi continuavano a fissarli. Notando che Wun continuava a guardare la coppia di stelle, Yenn le prese dallo stand.

«Ti piacciono questi?» chiese al più giovane.

«Sono carini.» I suoi occhi rimasero sul paio di orecchini. «Ma non è che posso indossarli.»

«Se vuoi indossarli, cosa ti impedisce di farti i buchi alle orecchie?»

Wun alzò lo sguardo verso l’uomo alto. «Pensi che dovrei?»

«Dovresti fare come vuoi.»

Wun desiderava da tempo provare a indossare orecchini. Aveva visto molte persone che li avevano e lo trovava attraente, ma non aveva mai pensato di bucarsi le orecchie.

E se alla fine non mi piacesse? Me ne pentirò? Ma le mie orecchie sono le mie orecchie. Se non mi piace, semplicemente non devo indossare orecchini. Non sono conseguenze che mettono fine alla vita. Quindi… immagino che non ci sia davvero nulla che mi fermi.

Wun decise di farsi bucare le orecchie. Nervosamente si sedette su una sedia con l’impiegato davanti a lui.

Stava preparando l’attrezzatura. Al suo fianco c’era Yenn che gli teneva la mano. Non è che era un bambino di cinque anni che aveva bisogno di tenere la mano dei suoi genitori, ma era bello avere qualcuno al suo fianco. Il fatto era che non gli erano mai piaciuti gli aghi dall’inizio dei tempi: questo poteva essere uno dei motivi di fondo per non farsi forare le orecchie.

Scoprì che non faceva così male. Due piccole stelle, una su ciascun lato. Di fronte all’enorme specchio, Wun inclinò la testa da un lato all’altro per uno sguardo approfondito.

«Sei carino.» complimentò l’uomo dietro di lui. Le spalle curve di Wun emanarono una timidezza che lo fecero apparire super timido, più adorabile.

«Quanto costa?» chiese il ragazzo carino con le guance rosa.

Yenn si chinò e sussurrò: «Non preoccuparti. Papa ha pensato a tutto.»

«Phi Yenn!» sbottò Wun, sorpreso da ciò che aveva sentito. Si girò e lanciò uno sguardo imbronciato. E come previsto, la sua reazione fece ridere Yenn. Notando lo sguardo del dipendente, Wun annuì in segno di scusa: era stato un po’ rumoroso quando aveva sbottato.

**********

Wun tornò al Condominio Taofah con le guance rosee. Non si era ripreso dal piccolo sussurro davanti allo specchio. Anche adesso, mentre estraeva la chiave e scendeva dall’auto, c’erano farfalle che fluttuavano intorno a lui.

«Ecco.» Consegnò la chiave al proprietario. Era arrivato il momento di prendere un taxi e tornare a casa. Forse allora si sarebbe ripreso da tutti quei sentimenti preoccupanti.

«Il traffico è intenso a quest’ora, vuoi salire e restare per un po’?» propose Yenn.

Wun rimase in silenzio, così il ragazzo più grande continuò: «Almeno rimani fino a cena. Non voglio cenare da solo. Vedi, non sono abituato a mangiare da solo. E poiché ho il polso rotto, non riesco nemmeno a mangiare comodamente. Potrei aver bisogno del tuo aiuto anche per altre cose. Hai il tablet con te, vero?»

Le sopracciglia dietro la frangia di Wun si corrugarono mentre pensava se restare o tornare a casa.

«Dai, andiamo.» Yenn si voltò e proseguì. E come un bravo ragazzo, i piedi di Wun iniziarono a muoversi dietro al bell’uomo.

Quindi eccolo qui, di nuovo sul divano. Sdraiato comodamente sulla pancia, su quella cosa bella e comoda che per lui era come un letto. A poco a poco ottenne più progressi con il lavoro. Mancavano poche ore all’ora di cena, quindi c’era ancora tempo per fare altro.

Non lontano da dove si trovava Wun, sul pavimento in moquette, nell’angolo della stanza dove si trovava una libreria, Yenn giaceva lì e lavorava su un puzzle da mille pezzi. Dopo l’infortunio al polso, aveva interrotto il lavoro. Sebbene non si trattasse di un infortunio grave, era arrivato al momento giusto e lo aveva convinto a prendersi una pausa da tutto ciò che stava accadendo nella sua vita. Se c’era qualcosa di importante riguardo al lavoro, i suoi colleghi sapevano che dovevano telefonare. L’incontro di quel giorno non era stato annullato perché era stato programmato diversi mesi prima. Non voleva più rimandare. Fortunatamente, era diventato un motivo per riportare Wun da lui.

Yenn alzò lo sguardo verso il ragazzo più giovane che era concentrato sulla sua arte. Il suo sguardo attento lo faceva sembrare un adulto. Con il suo aspetto giovanile e il modo in cui si vestiva bene, spesso sembrava che non si fosse ancora laureato.

«Nong Wun, se potessi avere un superpotere, quale sarebbe?» Yenn pose una delle domande più vecchie da porre durante una sessione di conoscenza reciproca per rompere il ghiaccio.

«Mhmm…» Wun canticchiò un po’ prima di rispondere: «Respirare sott’acqua. Voglio esplorare la vita nell’oceano.» Con un sorriso timido, i suoi occhi rimasero sul tablet mentre la sua penna danzava abilmente sullo schermo. «Però non so nuotare.» rivelò in un sussurro.

«Sei curioso riguardo agli oceani?» Yenn si avviò verso il divano. Sul pavimento, alzò lo sguardo verso il volto del corpo snello che giaceva sopra. Era visibile solo il profilo laterale del suo viso.

«Molte civiltà sono finite sott’acqua.» Parlava con una vocina. «Il mondo è enorme. Ci sono tante cose meravigliose sulla terra. Non solo la vita nell’oceano, ma anche le terre. Mi piace vedere la bellezza della natura.»

Yenn continuava a fissare Wun, ammirando i bei lineamenti del suo viso. Il suo volto divenne completamente visibile quando staccò gli occhi dal tablet per guardare quelli di Yenn.

«E tu, Phi Yenn?» chiese la persona con le lunghe ciglia scure. «Che superpotere vorresti?»

«Non ne ho idea, per questo te l’ho chiesto. Ma ora penso di saperlo.» Sorris. «Anche a me piacerebbe respirare sott’acqua, così quando esplorerai gli oceani, potrei venire con te. Sulla terra, devo solo salire sulle macchine giuste e acquistare i voli giusti, ma senza un superpotere non posso seguirti negli oceani.»

Quelle parole di Yenn diedero a Wun pensieri che non avrebbe dovuto avere. Le sue guance diventarono un po’ più rosa. Con un filo di voce chiese: «Perché vuoi venire con me? Anche a te piacciono gli oceani? O vuoi vedere la bellezza della natura?»

Notando il rossore crescente sulle guance di Wun, Yenn avvicinò il suo viso. «Sì. Mi piacciono le cose belle ai miei occhi, come ciò che sto guardando in questo momento.»

«…» Il timido Wun trattenne il respiro mentre fissava profondamente un paio di occhi marrone scuro, sperando che ciò che aveva capito non fosse solo il suo pensiero non obiettivo.

Yenn avvicinò il viso, così tanto da poter sentire il respiro di Wun rimbalzargli sulle guance. Il suo sguardo si abbassò e puntò alle labbra per un bacio, ma a un centimetro di distanza, Wun distolse lo sguardo.

«Non farlo.» mormorò, tenendo il viso girato dall’altra parte.

«Pensavo che volessi che ti baciassi.» sostenne Yenn.

«P-perché dovrei? D-devo lavorare.» Così riportò l’attenzione sul tablet. «Penso che dovresti tornare al tuo posto.»

Yenn diede un colpetto alla spalla di Wun con un dito. «Perché non mi guardi?»

«S-sto lavorando.»

«No, non è vero.»

«Invece si.» Wun iniziò a muovere la penna. Yenn avvicinò la testa, dando un’occhiata allo schermo del tablet. Ok, sta disegnando delle linee. Ma questo avrebbe scoraggiato Yenn? Ovviamente no. Di proposito, tirò su col naso sonoramente dalla spalla di Wun.

«Hai un odore davvero buono. Mi fai il bucato, ma come mai non ha questo odore?» Yenn punzecchiò di nuovo il dito sulla spalla del più giovane. «Nong Wun, la tua pelle sembra morbida anche attraverso la maglietta.» e continuò sorridendo. «La tua pelle è morbida. Nong Wun, mi stai ignorando?» Sfiorò l’indice avanti e indietro sulla fragile spalla. «Perchè mi stai ignorando?»

Wun borbottò: «Vai lì e smettila di darmi fastidio alla spalla.»

«Perché mi stai scacciando? Ti sto disturbando? Non credo di farlo.»

Wun non rispose, invece, si girò a guardare Yenn con un’espressione scontrosa.

«Oh.» Yenn scosse la testa. «Stai dicendo che ti sto dando fastidio?»

«N-non ho detto questo.» negò subito Wun.

«Evidentemente è così dal modo in cui mi guardi. Quindi, mi trovi fastidioso? Ti sto dando fastidio? Fa male. Il mio polso è rotto e non c’è nessuno che si prenda cura di me, probabilmente perché sono fastidioso. Quindi, per tutto il tempo che sei stato qui, hai dovuto  sopportarmi? Sono sempre stato fastidioso per tutta la vita, ma nessuno me lo ha detto? Mi viene da piangere.»

«Smettila, Phi Yenn,» gemette Wun. «Non ho detto nulla, quindi smettila.»

«Come?» chiese lentamente e drammaticamente. «Come si fermano i sentimenti

«Phi Yenn, so che mi stai solo prendendo in giro, quindi smettila.»

«Quindi non prendi nemmeno sul serio i miei sentimenti? Pensi che sia uno scherzo. Wow. Tragico. Questo è assolutamente tragico.»

«…Così infantile.» mormorò Wun.

«Quindi, non sono solo fastidioso ma anche infantile. Mi hai spezzato il cuore. I miei sentimenti sono profondamente feriti. Confortami, Nong Wun. Ho bisogno delle tue parole confortanti.»

«Blehh,» Wun tirò fuori la lingua. «Non mi innamorerò dei tuoi atti infantili. Via, vai laggiù. Lavorerò.»

Pfft! Yenn iniziò a ridere, le sue spalle tremavano mentre si pettinava i capelli con la mano. Dopo una bella risata, disse: «Okay. Smetterò di disturbarti. Lavora duro, Wunsook. Ti disturberò di nuovo durante la cena.» disse, per poi dareuna piccola pacca sulla testa del giovane. Di buon umore, se ne andò, tornando a sdraiarsi sul cuscino e a giocare con i pezzi del puzzle.

Sul serio, Phi Yenn…

Wun tornò a concentrarsi sullo schermo del tablet. La penna che aveva in mano iniziò a muoversi. Un sorriso si formò sul suo volto. Quando si sorprende a sorridere, si mordicchiò il labbro inferiore per renderlo meno evidente. Per il resto della giornata, il suo cuore girava, rotolando di gioia.

**********

Arrivata l’ora di cena, Wun divorò una ciotola di noodles che Yenn aveva ordinato. Inizialmente pensava che il più grande volesse che lui cucinasse, ma invece gli aveva detto di continuare a lavorare e che avrebbe ordinato qualcosa.

Wun raccolse il telefono, il tablet e i caricabatterie per metterli nella borsa. Era ora di andare a casa. Lo scopo di essere lì era raggiunto: cena, spuntata. Allo stesso tempo, Yenn era appena tornato dopo aver buttato la spazzatura. Notò subito i rumori in soggiorno, che lo spinsero ad andarci.

«Cosa fai?» chiese subito.

«Sto raccogliendo le mie cose.» rispose Wun. «Sono le 7. Devo andare a casa.» 

«Il traffico è terribile adesso. Vai più tardi.»

«Ma sarà troppo tardi. Non voglio arrivare a casa a mezzanotte.»

«Allora resta qui e non andare.»

Wun era confuso. Se fosse rimasto lì e non se ne fosse andato, quando avrebbe mai potuto tornare a casa? Se fosse andato adesso, alla fine sarebbe tornato a casa prima di mezzanotte. C’era traffico intenso, ma sarebbe tornato.

«Phi Yenn, hai bisogno che io faccia qualcosa?»

«No.» rispose.

«Allora vado a casa. Voglio dire, visto che non hai bisogno di me, non vedo perché devo restare qui. Oppure c’è qualcosa che non mi stai dicendo?» Wun fissò con curiosità la persona più grande. La sua curiosità aumentò quando Yenn gli afferrò il polso e lo fece sedere insieme a lui sul divano. Iniziò a preoccuparsi perché Yenn sembrava sinceramente serio.

«Phi Yenn, c’è qualcosa che vuoi dire?»

«Ho qualcosa da confessare.»

«Sì?» Wun guardò negli occhi l’uomo più grande mentre aspettava quello che gli avrebbe detto.

«Non posso stare da solo.» rivelò Yenn.

«Non puoi restare solo?» Wun ripeté lentamente.

«Voglio che qualcuno stia con me.» Yenn mostrò la sua faccia più triste mentre stava per chiedere compassione. «Il mio polso è rotto. Non posso cucinare. Non posso lavare i piatti. La lavastoviglie fa schifo. Devo mangiare cibo a domicilio a ogni pasto per evitare di dover lavare i piatti? Fare la doccia è già abbastanza difficile, ma ora devo lottare con tutto. Non lavorerò finché il mio polso non si sarà ripreso. Come farò a restare da solo fino ad allora?»

«Oh…»

Wun trovava difficile crederci. Yenn era una persona eccessivamente indipendente e gli piaceva lo spazio personale. C’era un motivo per cui aveva preso questo appartamento, anche se aveva una casa simile a una villa in cui tornare. Inoltre, aveva una vasta rete di persone, innumerevoli amici. Non poteva semplicemente chiamare uno di loro? Wun era fiducioso che ci fosse una lunga fila di persone disposte ad accompagnarlo.

«Non vuoi stare con me?» chiese Yenn con un’espressione triste. «Credo di essere fastidioso. Ecco perché non vuoi stare con me.»

«No, Phi Yenn-»

«Va bene. Mangerò cibo a domicilio.»

«Non ho detto che non starò con te. E non ti trovo fastidioso. Per favore, non fraintendere.»

Yenn sorrise immediatamente. Sorrideva troppo intensamente come se la tristezza sul suo viso prima non fosse mai accaduta. «Aww, sapevo che non mi avresti trovato fastidioso.»

Wun iniziò a pensare se quella fosse solo una trappola. I suoi pensieri non si erano ancora calmati, ma Yenn lo abbracciava già.

«Phi Yenn! Cosa stai facendo?!»

«Un abbraccio per celebrare il fatto che starai con me stasera.»

Wun si liberò immediatamente dall’abbraccio, lottando per alzarsi. «Stasera dormirò di nuovo sul divano!»

«Certamente.» assicurò l’uomo più grande. «Dove altro vuoi dormire?»

«Da nessun’altra parte.» rispose Wun perplesso. «Sto solo dicendo.»

«Oppure…» Yenn si alzò, facendo un passo verso Wun, torreggiando su di lui. «Vuoi dormire nel mio letto? Tanto perché tu lo sappia, è incredibilmente più comodo del divano.»

«No. Io prendo il divano. Dove sono i cuscini e la coperta? Adesso vado a rifare il letto.»

«Aww, esigente.» Yenn lanciò un sorrisetto a Wun prima di entrare in camera da letto.

Con un momento di solitudine, Wun rifletté sulle sue azioni e si rimproverò immediatamente per aver parlato troppo, rivelando troppo i suoi sentimenti. Era un libro aperto per Yenn. Non voleva essere di nuovo così. Voleva essere più una persona misteriosa. Forse questo avrebbe reso Yenn più interessato – anzi, no. Chi dice che sono qui per farlo interessare a me? Non c’è modo. Sono qui solo perché… a causa di Donthree. Si, è esatto. Donthree voleva che mi prendessi cura di suo fratello maggiore. Tutto qui.

Yenn ritornò con una coperta e due cuscini; lo stesso set che Wun aveva usato in precedenza. Il più giovane non perse tempo nel rifarsi il letto.

«Andrai a dormire ora?» chiese Yenn, sembrava sul punto di ridere.

«Ho una riunione online domani mattina. Dovrei dormire presto.» Wun mise insieme il suo divano-letto, praticamente mettendo giù i cuscini con la coperta accanto. Poi alzò lo sguardo verso Yenn. «…Voglio farmi una doccia. Mi servono dei vestiti.»

«Puoi prendere quello che vuoi dal mio armadio nella stanza. Confido che non ruberai niente.»

«Non sono un ladro.» mormorò scontrosamente. «Se sei preoccupato, allora non dovresti lasciarmi restare.»

«So che non sei un ladro, ma ho paura che, quando si tratta della mia biancheria intima, potresti non riuscire a trattenerti.»

«C-cosa?!» Wun era sbalordito. «NO!» gridò con tutto il corpo.

«Okay, ti credo.» Yenn sorrise arrogante. «A me va bene se dai qualche sniffata, ma se vuoi prenderle per tenerle, devi prima chiedermelo.»

«Sei ridicolo!» Wun si avviò incredulo verso la camera da letto. Sapeva che l’uomo più grande lo stava solo prendendo in giro, ma visto quanto sembrava arrogante, Wun non poteva fare a meno di essere infastidito.

Scoprì che non avrebbe potuto passare una notte tranquilla. Quando tornò dalla doccia, c’era già un sacco a pelo sul pavimento accanto al divano. Accanto c’era anche un cuscino. Yenn giaceva lì, vivace e allegro.

«Perché?…» chiese Wun.

Con nonchalance, Yenn rispose: «Tu vuoi prendere il divano, io voglio il pavimento.»

Wun iniziò a pensare che forse Yenn non aveva mentito quando aveva detto che non poteva stare da solo. Forse gli piaceva avere qualcuno intorno. Pronto per andare a letto, Wun sistemò il cuscino prima di sdraiarsi sopra con i suoi morbidi capelli caldi. Prima si era asciugato i capelli in bagno. Non sapeva che Yenn aveva un asciugacapelli fino alla seconda notte in cui aveva dormito lì, quando lo aveva trovato in un cestino su uno scaffale del bagno. Avrebbe dovuto chiederlo a Yenn la prima notte che era rimasto lì e forse avrebbe potuto risparmiarsi qualche momento di imbarazzo. Ma del resto, quella notte era davvero timido, così come adesso, il suo cuore palpitava di momento in momento.

Attualmente erano le otto e cinque, non era ancora l’ora di dormire. Si girò verso il lato del sacco a pelo. Vedendo l’uomo più grande disteso sul duro pavimento, Wun si sentì male, non capendo bene perché Yenn avesse scelto di dormire lì.

«Phi Yenn, perché non dormi nella tua stanza?»

«Voglio dormire qui con te.» rispose la sua voce calma e rassicurante.

«Perché?»

Yenn si girò per affrontare Wun. Con un’espressione seria, rivelò: «Così posso fotografarti di nascosto mentre sbavi.»

«C-cosa?! Perché sei questo tipo di persona?!»

«Ho molte foto di Donthree così. Vuoi vederle?»

Oh, è allettante. Sebbene Wun non avesse detto una parola, Yenn teneva in mano il telefono con una foto di Donthree. Fece immediatamente sorridere il volto di Wun. Scusa Donthree, ma la tua faccia è esilarante.

Poi ridacchiò di cuore alla foto successiva: Donthree dormiva con la bocca spalancata.

«Sei così cattivo, Phi Yenn. Come hai potuto fare questo a tuo fratello?»

«E tu sei così gentile, Nong Wun, che ridacchi per quello che ho fatto.»

Wun ridacchiò: «No, non lo sono.»

«Sicuro.»

«Blehh, come vuoi.» sorrise Wun.

Nong Wun è adorabile. Ha un fascino sottile che più gli sto intorno, più voglio toccarlo. Non è più come in passato, quando potevo divorarlo ogni volta che volevo. Il ragazzo innocente è cresciuto… Non si arrende più così facilmente come in passato.

-Jaiyenn

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