EN OF LOVE: TILS – CAPITOLO 14

Adesso tocca a Praram.

– Praram –

Gemelli Pra Fanpage
Pralak non è riuscito a tenere la bocca chiusa e si è lasciato sfuggire che il nostro Praram ha accettato di essere il ragazzo di qualcuno. Non è finita qui, quando è successo P’Nuea, studente del quarto anno di ingegneria ed amico di P’Bar, aveva la testa sulle ginocchia di Rama e si tenevano per mano. Per giunta il tutto è accaduto nella camera da letto dei gemelli!! STO URLANDO!! #NorthRama.
PS: Pralak mi ha detto di aggiungere questo hashtag #ilcameramanèungranfigo.

615 like 213 commenti 

«Pralak svegliati, adesso!» continuai ad urlare alla persona accanto a me. Avrò urlato talmente tanto da aver svegliato tutto la casa e la conferma arrivò quando anche P’Nuea si svegliò. 

«Eehmm… Perché urli così forte già di prima mattina?» Si lamentò con la voce roca e ancora assonnata, mentre si copriva con le coperte cercando di nascondersi. Dovetti ammettere che la mia reazione era eccessiva considerando che avevo svegliato P’Nuea, tuttavia Pralak stava tornando a dormire, e non andava affatto bene.

«Smettila Pralak! Svegliati dai!» Lo scossi più che potei cercando in tutti i modi di svegliarlo. 

«Ma cosa sta succedendo?» La persona che aveva dormito sul divanetto, si era ormai svegliata. P’Nuea si alzò guardandomi mentre ero intento a svegliare mio fratello. 

Non avrei mai pensato che fosse possibile eccitarsi guardando un uomo svegliarsi, non mi sembrava realtà, non riuscivo a credere che tale bellezza fosse di questo mondo. P’Kan impazziva ogni qualvolta P’Bar si svegliava con una dolce faccia assonnata. Avevo sempre ritenuto che ci fosse qualcosa di sbagliato in quello e che si stesse comportando in modo esagerato. Ne ero convinto, almeno fino a quel momento, quando avevo capito di essermi sbagliato per tutto il tempo. 

Un uomo come lui, con un volto assonnato ed una voce roca e profonda come la sua, mi rendeva sempre più eccitato. Iniziò a camminare e ad avvicinarsi sempre di più a me, il mio corpo stava iniziando a scaldarsi come mai prima di allora. 

«Posso sedermi?» Annuii alla sua richiesta, spostandomi di lato per fargli posto. In verità il mio letto era abbastanza grande, ma P’Nuea aveva insistito per dormire sul divano, non avevo capito il motivo di quella scelta, ma lui mi aveva risposto dicendomi che era la cosa giusta da fare.

«Anche qui c’è un sacco di spazio, anche io voglio qualcuno che venga a sedersi di fianco a me.» Una voce sfacciata risuonò accanto a me, così mi chinai e lo colpii per ripicca. 

«Sei di così buonumore. Cosa avevi in mente di fare?» gli chiesi. 

«Cosa ho fatto? Io non ho fatto niente.» 

«Sulla nostra pagina.» dissi semplicemente. Pralak si limitò a fissarmi confuso, prima di chinarsi e prendere il telefono. Rimase a leggere il post per un po’ prima di iniziare a sorridere lentamente. La persona che aveva causato quel caos si andò a sedere sul divano. 

«Bene, amministratore devo ammettere che sei stato bravo.» si complimentò a voce alta.

«Quando hai fatto la foto?» continuai a domandargli iniziando ad essere irritato. 

«Praram, posso dare un’occhiata anch’io per favore?» chiese P’Nuea gentilmente avvicinandosi a me. 

«Guarda cosa ha fatto!» Gli porsi il telefono in modo che anche lui potesse vedere ciò di cui stavamo discutendo. 

Il post sulla nostra fanpage, ritraeva in una foto P’Nuea sdraiato sulle mie gambe, mentre gli coprivo la bocca con una mano. Quello era l’istante in cui mi aveva baciato dolcemente il palmo. Ero così frustrato per quella foto, non sapevo se fosse meglio imprecare o arrabbiarmi con Pralak. A scattare quella foto era stato inevitabilmente lui… ah stupido gemello! 

Pamarin ashimata: Si è sdraiato sulle sue ginocchia!!

tanasit tiny: P’Kan gli ha dato il permesso?

Tonkla: Mi hai lasciato nella stanza di Vee, così potevi andare ad abbracciare Praram, @Nnorthh

toot lien is studying mechanics: Mi dispiace così tanto non essere riuscito a proteggere Praram. 

Yiwaa:  Mi ha lasciata dormire con Ai’Lee, maledetto @Nnorthh

Mickey doesn’t have a tail: Amico miooo!!!

Paulo peel: La sua mano gli ha tappato la bocca ma ha aperto il suo cuore, vero?

Minnie is not a minion: Ha aperto il suo cuore ormai da tempo, questo è solo un annuncio formale.

«Carino.» sussurrò piano Nuea all’orecchio.

«Si, i commenti dei miei amici sono carini Phi.» rispose sfacciato Pralak. 

«No, intendevo dire che… Praram nella foto è molto carino.» Mi voltai di scatto verso la persona che aveva appena parlato, per notare poi che i suoi occhi erano già fissi su di me. Le mie guance erano calde mentre leggeva il post dal telefono, ma adesso che il suo sguardo era rivolto a me potevo immaginare perfettamente il mio volto completamente rosso. 

«Co… cosa c’è… di carino?» replicai balbettando dall’imbarazzo, cercando a tutti i costi di evitare il suo sguardo. 

«Solo guardando questa foto posso vedere quanto sei timido.» disse indicando lo schermo del telefono. A causa dell’angolazione il mio volto era stata ripreso solo in piccola parte, mentre il mio braccio lo copriva. 

«Non vedo comunque cosa ci sia di carino.» risposi guardandolo. 

«Sei davvero super carino, credimi. Dovresti saperlo.» Si chinò per guardarmi meglio negli occhi, sentivo le mie guance andare a fuoco. 

«Avete intenzione di baciarvi? No, perché se è così a questo punto posso anche uscire.» 

«Dici sempre un mucchio di sciocchezze.» rimproverai mio fratello prima di alzarmi per andare in bagno. Lasciai il telefono nelle mani di P’Nuea, il quale continuava a sorridere come un’idiota. Oi! Perché dovevo sentirmi così accaldato proprio in questo momento?

«Come sei timido. Sai che non hai più bisogno di fingere di non esserlo entrando lì per nasconderti.» Mi voltai verso il mio gemello, avrei voluto ucciderlo con lo sguardo ma cercai di fare una faccia normale; per poi aprire la porta del bagno e chiudermici dentro. Stavo per impazzire, il mio cuore non voleva saperne di rallentare. 

Dopo aver bighellonato in camera per un po’ di tempo, scendemmo tutti insieme al piano inferiore per mangiare qualcosa. L’ora della colazione era ormai passata da un po’, ma stranamente nostra madre non ci aveva chiamato per farla. Quel giorno nostro padre non sarebbe andato a lavoro fino al pomeriggio, quindi ci accomodammo tutti insieme intorno alla tavola. Di fronte a me era seduto Kan che mi osservava con un’aria feroce.  

Invece la mamma quella mattina era particolarmente allegra, aveva deciso di divertirsi e vantarsi mostrando le sue capacità culinarie agli ospiti. La tavola era imbandita di vari tipi di pietanze diverse, mio padre decise di prendere del pesce saltato in padella e tutti gli altri lo seguirono a ruota. C’era solo una persona che aveva ancora le posate strette tra le mani rifiutandosi di assaggiare qualsiasi cosa. 

«Perché lo stai fissando così tanto? Sai è molto scortese Kan.» Nostra madre rimproverò nostro fratello maggiore, facendolo poi spostare leggermente.

«Mi stavo chiedendo semplicemente perché P’Nuea mi ha riportato a casa, quando poteva tranquillamente accompagnarmi in dormitorio?» chiese con tono fermo P’Kan. 

«Beh, io invece mi chiedo come mai ti sei ubriacato così tanto che un tuo senior ha dovuto riportarti a casa?» aggiunse nostro padre. 

«Papà, ne abbiamo già parlato questa mattina.» si lamentò Tossakan.

«La questione riguarda Nuea, ma ancora non ne abbiamo discusso.» 

«Bene…» 

«P’Nuea non aveva le chiavi per entrare nel dormitorio di P’Bar.» Interruppi la persona chiamata in causa. Non avevo idea di cosa avrebbe detto, ma avevo trovato quella scusa molto più plausibile. Avevo riposto troppa fiducia nelle mie parole, perché i miei genitori si voltarono di scatto verso di me straniti. Le sopracciglia di mio padre si inarcarono, mentre gli angoli della bocca di mia madre si alzarono.

«È andata così Nuea?» chiese poi mia madre. 

«Emmh… io…»

«Mmmh… mamma questo tom yum è delizioso.»

«Wow! È stato difficile cambiare argomento, vero Pralak?» rispose sarcastica la mamma voltandosi verso di lui. Il mio gemello si voltò poi verso di me scusandosi. 

«Ahh! Rispondi Nuea.» protestò P’Kan non essendo interessato ad altro se non alla risposta di Nuea. 

P’Nuea si voltò a guardarmi in cerca di risposte, anch’io ero perso e non potevo far altro che guardare le mie mani dallo sconforto. 

«Beh, in parte è giusto.» finalmente P’Nuea rispose. 

«E l’altra parte quale sarebbe?» domandò ulteriormente mio fratello maggiore. 

«Volevo vedere Praram.» ammise Nuea, voltandosi a guardare nostro padre. 

«P’Nuea…» lo chiamai gentilmente.

«Cosa vorresti dire? Perché volevi vedere Praram?» Rimasi sorpreso dal suono della voce di mio padre mentre rispondeva a Nuea, quest’ultimo prima di ristabilire un contatto visivo con mio padre, mi guardò per qualche istante. 

«Io…» Sembrava stesse per confessare, poi improvvisamente esitò come se non avesse più il coraggio. Si girò come per chiedere il mio permesso o la mia opinione su cosa dire o meno ai miei genitori. Poteva sembrare che fosse successo esattamente quello, tuttavia nei suoi occhi potevo leggere chiaramente molte altre emozioni.

«Mi piace P’Nuea!» 

«Eh?» Alla fine parlai io prima che P’Nuea ne avesse avuto la possibilità. Tutti mi guardarono con un’espressione scioccata, incluso P’Nuea, quella era la prima volta che lo dicevo chiaramente a tutti. Le mie stesse parole continuavano a risuonarmi nella testa. 

«Praram, ma cosa stai dicendo?» chiese mia madre. 

«Che mi piace.» Mi girai verso P’Nuea, e scoprii che anche lui mi stava osservando. I suoi occhi erano pieni di stupore che si mescolava a un piacere che non poteva nascondere completamente.

«Se ti piace, allora perché viene qui?» domandò all’improvviso mio padre.

«Beh…»

«Ah!» mentre stavo per rispondergli P’Kan emise un forte suono. P’Bar lanciò al suo ragazzo uno sguardo feroce, facendolo spaventare. Il fidanzato di mio fratello era davvero una brava persona, si voltò veloce per sorridermi.

«Piaci a mio figlio, allora perché hai bisogno di venire qui? Piace anche a te?» chiese mia madre a P’Nuea. Prestò attenzione a lui dimenticandosi completamente di P’Bar, P’Kan o della mia espressione preoccupata. 

«È più di questo.» 

«Cosa vuol dire “è più di questo”?» I miei genitori non dissero nulla, la persona che in quel momento si stava lamentando era Kan. 

«Mi è piaciuto Praram sin dal giorno in cui l’ho visto, mi è piaciuto il suo sorriso e le sue parole. Più passavo del tempo con lui, più avevo voglia di vederlo ogni giorno. Non riuscivo a sopportare l’idea di non potergli parlare ogni istante, ne sentivo il bisogno. Lentamente i miei sentimenti per lui sono aumentati, e dal semplice piacere si è sono trasformati in qualcosa di più.»  

«Phi…» gemetti appena. La confessione di Nuea aveva lasciato tutti a bocca aperta, P’Kan si limitò a guardarlo dall’alto in basso con rabbia, per poi voltare lo sguardo altrove; non disse nulla perché aveva troppa paura che P’Bar lo rimproverasse. 

«Non pensavo che l’avresti mai detto.» parlò mia madre sorridendo. 

«Cosa vuoi dire?» disse Pralak, l’unico tra noi fratelli sconvolti che riuscì a proferire parola. 

«Vostra sorella me lo ha detto tempo fa.» confessò nostra madre. 

«Sida!» Sia io che Pralak chiamammo il suo nome all’unisono. Lei era lì, seduta a ridere allegramente. 

«Aspetta. Lo sapevi già e non hai detto nulla?» chiese P’Kan ancora più sconvolto di prima. 

«Perché avrei dovuto? L’amore è una cosa bellissima, sei stato tu il primo a farcelo capire.» rispose elegantemente mia madre.

«Ma lui è ancora un ragazzino!» protestó Tossakan.

«Beh, a te è piaciuto P’Bar sin dal primo anno delle medie.» ribatté Nong Da.

«Io…» P’Kan aprì la bocca prima di rispondere ai nostri genitori: «Ero al primo anno di università quando è diventato il mio ragazzo.» cercò di giustificarsi.

«Questo è perché non hai flirtato con lui dall’inizio.» 

«Papà!»

«Beh, quello riguardava te, quindi era un tuo problema. Ne abbiamo già parlato a tempo debito.» concluse nostro padre in direzione di P’Kan, prima di voltarsi verso P’Nuea. «Dunque voi due state insieme?» 

«Cosa intendi dire papà?» domandai imbarazzato cercando di sviare quella domanda. La mia faccia era diventata più rossa della salsa piccante che c’era in tavola. 

«Tuo padre ha chiesto, in quale punto della relazione vi trovate, a cosa stavi pensando Praram?» spiegò la mamma. Riuscii a sentire una lieve risata provenire di fianco a me, era P’Bar.

«Beh…»

«Hahaha, hai bisogno di pensarci così tanto? Tuo fratello non ci ha messo molto.» disse Nuea scherzando, il suo sorriso era consapevole di quello che stava accadendo e il mio cuore batteva veloce.

«Non parlare di me, sono arrabbiato.» replicò P’Kan dopo aver ascoltato le parole di nostro padre. 

«Arrabbiato per cosa? Dillo e basta.» 

«E va bene, io prima uscire con Bar ho dovuto studiare molti libri e passare un sacco di esami. Non sapevo cosa avrei potuto fare, quindi ho dovuto aspettare anni prima di poter fare qualsiasi cosa. Mentre lui è entrato qui dicendo che gli piace tuo figlio e per te è bastato questo per accettare la loro relazione. Non hai intenzione di proteggere tuo figlio?» chiese P’Kan con un’espressione insoddisfatta.

«Non ho idea di cosa stia dicendo tuo fratello, mia cara.» disse nostro padre beffardo a Nong Da. 

«Fondamentalmente, ha detto che è sia geloso sia iperprotettivo nei confronti di Praram.» spiegò Sida.

«Non è affatto vero, non sono geloso.» 

«Si certo, trova una scusa migliore.» 

«P’Bar.» Tossakan si voltò verso il suo ragazzo che lo aveva appena preso in giro. Risi di gusto guardando la sua espressione.

«Tornando a voi due, qual è il vostro rapporto, cosa avete intenzione di fare?» domandò ancora una volta mio padre. Onestamente non sapevo cosa rispondergli. Non avevo nessuna sicurezza che P’Nuea volesse stare con me, forse voleva solo giocare e divertirsi con un ragazzino come me. Ero preoccupato, la nostra relazione non era molto chiara ed io non ero sicuro di lui. 

«Dunque?» Mia madre incitò P’Nuea a rispondere, quando notò la mia difficoltà nel farlo. Diversamente dalle altre volte, Nuea rispose subito. 

«Tocca a Praram.» rispose secco P’Nuea.

«Tocca a Praram, cosa?» domandò confuso P’Bar.

«Voglio dire che sarà Praram a decidere sulla nostra relazione. Che sia un suo Phi, un amico, un senior o un’amante non m’importa. Qualsiasi cosa vuole che io sia non protesterò. Sarà lui a definire la nostra relazione, perché i miei sentimenti, qualsiasi cosa accada, non cambieranno.» La sua voce era dolce, le sue parole toccarono delicatamente il mio cuore, riempiendolo di sentimenti. 

Era carino da parte sua non mettermi fretta. Non è che non mi piacesse, ma avrei voluto avere più tempo per conoscerci. Prima di accettare di essere il suo ragazzo, volevo conoscerlo meglio, affinché i nostri sentimenti fosse più sicuri. 

«Dopo quello che detto Nuea, tu cosa mi dici?» chiese mio padre.

«Voglio prima discuterne con lui, come ha detto P’Kan sono ancora un ragazzino.»

«Allora ne sei consapevole.»

«Tossakan!»

«Ma, è la verità P’Bar…» Kan si fermò cercando di supplicare il suo ragazzo che lo aveva rimproverato. Continuava a discutere con P’Bar.

«Questo è un bene. Mi piacerebbe conoscere Nuea.» continuò nostro padre. 

«A te sta bene Nuea?» chiese gentile mia madre. 

«Non sono preoccupato. Praram è la persona che mi piace, l’unico; se vorrà essere chiamato fidanzato allora andrà bene. Ma se non ne avrà bisogno, non sarà necessario.» P’Nuea sorrise io lo guardai con la coda dell’occhio. 

«È così carino.» disse la mamma, prima di ricominciare a mangiare. P’Kan rimase in silenzio, era stato messo a bada da un feroce P’Bar. Mentre Pralak e Nong Da mi sorrisero semplicemente. 

«La cosa che conta di più per me, sono i nostri sentimenti.» aggiunse Nuea. 

«Parli davvero bene.» commentò mio padre.

«P’Nuea e se non piacessi solo a Praram?» 

Stavo quasi per strozzarmi ascoltando quella stupida domanda di Pralak. P’Nuea smise di mangiare prima di voltarsi a guardarmi, Sida invece mi diede dell’acqua per aiutarmi, che bevvi velocemente. 

«Ma di che diavolo stai parlando?» chiesi dopo essermi ripreso. 

«Beh, era una supposizione.» si giustificò 

«Perché dovremmo supporre qualcosa che non esiste?» risposi prima di lanciare un’occhiata a Nuea che mi stava fissando. 

«Ma cosa succederebbe se accadesse davvero?»

«Stai dando per scontato che ci sia qualcun altro, Pralak.» Lo fissai mentre beffardo rideva con i miei genitori.   

Tossakan sorrise a Nuea, mentre Bar mi guardò confuso. Mi voltai di scatto verso il mio gemello, stava divagando su cose di cui non sapevo nulla. Gli dissi con lo sguardo di smetterla di prendermi in giro, invece mi sorrise prima di continuare a parlare.

«P’Nuea, la persona che non è il tuo ragazzo sembra molto agitata.» 

«Chi sarebbe agitato?» 

«Ma guardalo come arrossisce, è così timido che cerca di nasconderlo litigando.» Accidenti, quanto avrei voluto alzarmi e colpire il mio gemello fino alla morte. Era dannatamente  pazzo. 

La verità era che stavo arrossendo a causa di P’Nuea. Le nostre mani erano intrecciate sotto il tavolo. 

Subscribe
Notificami
guest

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments
Facebook
Twitter
Pinterest



Copy Protected by Chetan's WP-Copyprotect.