EN OF LOVE: TILS – CAPITOLO 15

Non un fidanzato

– Nuea –

Quel giorno il padre di Praram mi fece molte domande sulla mia vita privata, mi tenne sotto esame per quasi un’ora. Erano domande generiche tipo “quali fossero i miei sogni”, “la mia istruzione” e “quale lavoro avrei voluto fare”. Tra tutte quelle domande però, c’era qualcosa di strano. Non chiese nulla sulla mia famiglia, sembrava non gli interessasse affatto. 

L’unica domanda a riguardo fu su come i miei genitori avessero preso la mia relazione con Praram. Risposi con sincerità, la mia famiglia non aveva alcun tipo di problema con quello che c’era tra noi, ed era lo stesso per la mia sessualità. Probabilmente tutto questo accadeva perché ero figlio unico, quindi i miei genitori approvavano le mie decisioni e di conseguenza; qualsiasi persona amassi l’avrebbero amata anche loro.

Subito dopo aver finito di pranzare suo padre andò via e io rimasi a chiacchierare con sua madre, complimentandomi per le squisite pietanze che aveva cucinato. Insieme al padre, andarono via anche i gemelli e la piccola Da, a causa delle lezioni pomeridiane extra. Tossakan andò via con Bar, ancora arrabbiato e pieno di risentimento verso i suoi fratelli. Nessuno dei due gemelli infatti, si era preoccupato di riconciliarsi con lui. 

Mi piaceva quella casa, non solo per Praram, ma tutta la sua famiglia mi faceva stare bene. Dopo aver incontrato quelle persone compresi perfettamente perché Praram fosse così cortese e brillante; era tutto merito della sua famiglia. Erano tutti così gentili e buoni tra di loro, erano delle brave persone. Nonostante fossero persone di successo non si aspettavano che i loro figli seguissero le loro orme e non li incoraggiavano nemmeno ad emulare le scelte del loro fratello maggiore. Delle volte erano severi e arrabbiati tra loro, altre volte si divertivano a prendersi in giro. Quella famiglia mi faceva sentire talmente bene che volevo farne parte il più presto possibile. 

**********************

Ero seduto davanti la mia facoltà in attesa che i miei amici mi raggiungessero per organizzarci e poi andare a discutere con il professore del progetto che avevamo in mente di fare.

Nnorthh: Sono solo.

Rammie ram: Oggi P’Kan mi ha costretto a seguirlo. Sono con lui in macchina. 

Nnorthh: Vuoi che venga a prenderti questo pomeriggio?

Rammie ram: Ma non avevi detto di avere una lezione di laboratorio?

Nnorthh: Ho tempo per venire, non preoccuparti. 

Rammie ram: Va bene, finisco alle tre, poi andrò a prendere qualcosa da mangiare prima di andare a lezione. 

Nnorthh: Vorrei tanto che qualcuno mi portasse qualcosa da mangiare mentre sono in laboratorio. 

Rammie ram: Chi?

Nnorthh: Chi sarebbe così gentile?

Rammie ram: Divertente! Sono già sceso dalla macchina per evitare di aver problemi con P’Kan. 

Nnorthh: Scendi e porta sempre il telefono con te. Fai attenzione mentre cammini.

Rammie ram: Fai attenzione? Perché mi parli come se fossi un bambino?

Nnorthh: Volevo dirti di stare attento quando incontrerai il mio amore. Ti avverto, sarà intenso.

Rammie ram: Idiota!!!

Non gli risposi più, dopo quello che ci eravamo detti non potevo far altro che sedermi ad aspettare sorridendo come uno scemo per la sua dolcezza. Solo pensandolo potevo immaginare il suo dolce viso e le sue morbide guance arrossarsi; sulla mia bocca si disegnò come sempre un sorriso. Il solo pensiero di poterlo davvero vedere, mi riempiva il cuore di gioia. 

«Seduto qui tutto solo, con quel sorriso sulle labbra, sembri uno scemo.» Le parole dell’ex stella della facoltà mi fecero tornare alla realtà. YiWa si sedette di fianco a me, mentre Pan si accomodò di fronte. 

«Perché siete in ritardo?» chiesi alle due ragazze appena arrivate.

«Non siamo noi ad essere in ritardo, anzi siamo in orario; se tu che sei arrivato troppo presto.» mi rispose Pan.

«Oh, davvero?»

«È arrivato prima per parlarci di quel ragazzino, di cui io ancora non so nulla.» spiegò YiWa al posto mio.

«Già è vero, come ci sei finito a casa sua?» Pan voleva delle spiegazioni. 

«Beh…»

«Beh?!» esclamarono le due ragazze con un tono curioso. 

«Beh…»

«Lo hai già detto tre volte Nuea!» Si lamentò YiWa.

«Beh… Semplicemente non voglio dirvelo.» sorrisi fintamente.

«Va bene resta pure lì a ridere come un’idiota, sarà Praram con l’inganno a dirmelo.» Pan ormai spazientita spostò la sua attenzione sul telefono. 

Fermi tutti non ditemi che… sta chiamando Praram?

«Vi state frequentando o ancora no?» 

«Ci stiamo solo vedendo. Hey!» Alzai la voce quando mi accorsi di quello che avevo detto; ero mezzo addormentato quando Vee mi sussurrò quella domanda nell’orecchio, quindi non mi resi conto della risposta che stavo dando.

«Sembra che questa fase sia passata da mesi ormai.» mi prese in giro Mark sedendosi accanto a Vee.

«Oh! Quanto tempo è passato per te e Vee?» replicai piccato.

«Voi senior non avete delle lezioni da seguire?» Mark arrossì cercando di sviare la risposta.

«Sono solo le otto e mezza Mark.» lo prese in giro Pan. 

«Io… devo studiare.»

«Ma non hai nessuna lezione da seguire fino alle nove.» Vee si girò a guardare il dolce viso del suo ragazzo.

«È…»

«Resta qui con me, non c’è bisogno di essere così timido Mark.» Mark guardò Vee di traverso, e quest’ultimo lo supplicò a voce bassa di restare, era il loro modo per stare in intimità. Ah, se solo ci fosse stato Praram lì con me, mi sarei sentito meno solo. 

«Oh ci sono persone che ti guardano invidiose Vee.» YiWa si rivolse a Vee, ma continuava a guardare me.

«Beh se qualcuno è invidioso, potrebbe portare il suo ragazzo con sé.» Vee rispose a YiWa, ma i loro occhi continuarono ad osservarmi.   

«E chi dovrebbe portare? Sono solo Phi e Nong per adesso. Pensi troppo.» Pan finì di parlare e mi porse il suo telefono con la pagina di Praram aperta. 

Gemelli Pra Fanpage – 20 minuti fa
Ho incontrato Praram davanti scuola per chiedergli quale fosse il suo rapporto con P’Nuea. Avete idea di quanto impegno ci abbia messo? Volete sapere tutti la risposta, vero?
Il mio amato Praram ha detto: “Cosa mangia un ingegnere durante la pausa in laboratorio?” 
Sembrava confuso, poi ha continuato a parlare: “Non può mangiare Praram? Come faccio a sapere cosa prendergli?” Stava parlando di qualcuno o della facoltà in generale?
Se stava parlando dell’intera facoltà, ci vado a studiare subito. 
Asciughiamo il sudore e le lacrime, i miei sforzi per arrivare quì di mattina presto, sono stati ripagati. 
328 like 52 commenti 

Waranda Suzy: Vai avanti, vogliamo sapere!

Mickey doesn’t have a tail: Quando sei interessato a comunicare queste notizie scottanti?

Paul Poll: Sei così infatuato di lui, che non riesci nemmeno ad andare a lezione. 

La maggior parte dei commenti era dei suoi amici. Non mi interessava né leggere né commentare ciò che avevano scritto. Presi il telefono e chiamai.

«Praram…» Appena rispose lo salutai senza nemmeno dargli il tempo di rispondere.

[Cosa c’è? Sono in fila adesso.] sussurrò a voce bassa. Potevo sentire chiaramente il vociare in sottofondo. 

«Volevo parlare del post sulla tua fan page.»

[Era Pralak. Ha indossato la mia maglia oggi facendo finta di essere me.] Ero confuso, chi non lo sarebbe stato? La felicità che provai fino a quel momento si tramutò in confusione.

«Che cosa?» 

[Quello che hanno postato oggi, è stato Pralak a dirlo.] Lo aveva ribadito ancora una volta, era abbastanza chiaro quello che aveva detto. Come avevo potuto credere che Praram avesse detto quelle cose? Eppure ero lo stesso emozionato. 

«Scusami, pensavo fossi stato tu a dirlo.»

[Come potevo essere io? Ha parlato di uno studente di ingegneria, non di P’Nuea.]

«Ma anch’io studio ingegneria.» risposi felice.

[Con ingegneria si parla di tutta la facoltà.]

«Praram…» lo chiamai con voce severa.

[Sto scherzando. Cosa vuoi mangiare?] Sembrava divertito e non potei far altro che sorridere di rimando. 

«Posso mangiare Praram?»

«Oi! Se può mangiarlo Nuea, voglio mangiarlo anche io, anch’io studio nella facoltà d’ingegneria.» ci interruppe Pan prima che Praram potesse rispondermi. 

«Voglio assaggiarlo anche io. Mangerò molto, la lezione di laboratorio è difficilissima.» urlò forte Lee.

[Perché non mi hai detto che eri con i tuoi amici?] sussurrò appena. 

[Praram! Hai ancora il coraggio di stare davanti l’asta della bandiera a parlare di Nuea ai suoi amici?] Potevo sentire chiaramente la voce di Pralak dall’altro capo del telefono. 

«Oh, mi dispiace. È troppo vero? Mi dispiace per averti disturbato.» 

[Non mi disturbi…]

[Non ti disturba? Non ti disturba? Ma se io manco sono riuscito ad unire bene le mani per salutare tanto ero intento a sentire la tua conversazione.]

[Te l’avevo detto che era talmente infatuato da non riuscire a trovare una via di scampo adesso.]

[Basta così.] La chiamata terminó nell’istante in cui i suoi amici iniziarono a prendersi gioco di lui. In quel momento lo stavano di sicuro prendendo in giro; era un peccato non essere lì ad assistere, ero certo che avrei potuto ammirare le sue guance arrossarsi. 

«Allora cosa ha risposto? Posso mangiarlo?» domandò Lee spingendo verso di me fino a quando YiWa non aveva dovuto spostarsi.

«Che divertente.»

«Cosa c’è di divertente? Io stavo dicendo sul serio.» esclamarono quasi in coro, mettendo su un’espressione seria. 

«Adesso che siamo tutti arrivati, portiamo il progetto in laboratorio.» esclamai quando mi accorsi che erano tutti lì.

«Oh il mio amico è così laborioso.» disse Pound prima di aprire la sua borsa e prendere tutto il materiale del suo lavoro. 

«Sì, sono davvero bravo.» Mi voltai a cercare il materiale nella mia borsa. 

«Lo detesto. Spero che alla fine non gli interessi davvero o mi arrabbierò sul serio.» Lee mi guardò. 

«Di cosa parli? Hanno già iniziato ad aprire i loro cuori l’un l’altro.» constatò Vee.

«Non dire queste cose, non prendermi in giro che divento timido.» Finsi di fare il timido e gli colpì il braccio. 

«Mi stai facendo venire la pelle d’oca.» esclamò Vee quasi disgustato spostando il braccio.   

Finalmente ci sedemmo a discutere del progetto, dei rapporti sul progresso e dei nostri piani. Nel pomeriggio perfezionammo gli ultimi dettagli richiesti dalla traccia, per poi presentarlo al docente, il quale lo accettò e ci fece accedere al laboratorio. Cercammo i dati necessari a lungo, era un duro lavoro da fare, ma ero mentalmente preparato a tutto. Annotai tutto ciò di cui avevo bisogno, di solito mi piaceva lavorare in laboratorio, ma quella volta avrei voluto volentieri andare via. Volevo sedermi a guardare lo studente migliore di Mark. 

Quel giorno probabilmente sarebbero andati a studiare in biblioteca. Ci eravamo sentiti prima solo per sapere cosa mangiare, ma nulla di più. Sapevo però che Praram avrebbe dovuto studiare dalle 16, dato che sia i gemelli che Mark avrebbero finito le lezioni più presto del solito. Io, invece, sarei stato ancora bloccato in quella stanza buia del laboratorio per almeno un’altra ora. 

«Pazienza.» mormorò Vee dandomi una pacca sulla spalla, come per consolarmi. Sembrava mi stesse dicendo di star passando la stessa cosa. Come era possibile? Si era separato da Mark solo alle tre del pomeriggio. 

«Sono già due giorni che non lo vedo.» risposi triste, prima di avvicinarmi per prendere la sbarra d’acciaio da Bar. 

«Beh, normalmente ti basta guardare solo le sue foto.» disse Bar.

«Sei pazzo? Hai idea di quanto mi piaccia?»

«Lo sai? Ci sono passato anch’io!» Esclamarono entrambi nello stesso momento, facendo voltare tutta la classe verso di noi.

Fortunatamente il professore era seduto troppo lontano e non ci sentì, una vera grazia altrimenti avremmo dovuto subire una punizione brutale. Questo era uno dei motivi che non mi permetteva di essere abbastanza coraggioso da lasciare tutto e correre da Praram; anche se le mie gambe fremevano disperante per il desiderio di andare via di là e seguire il mio cuore. Alla fine potevo solo stare lì fermo a guardare le persone che già avevano passato tutto quello. 

Presi posto su di una vecchia sedia vicino a Bar ed accesi il telefono, avevo terminato la mia parte del lavoro; dovevo solo aspettare che Bar verificasse che tutto funzionasse bene e, in caso affermativo, in meno di un’ora sarebbe tutto finito e noi avremmo potuto finalmente andarcene.

Rammie ram – 1 ora fa  
Non sono abbastanza coraggioso da entrare in facoltà T.T FacoltàdiIngegneria
214 like, 23 commenti

Paul Malee: Hai paura di perderti vero?

Minnie is not a minion: Fa sempre così. 

hitty doesn’t just hit steel: Sbrigati ho fame!!

Rammie ram: Ho paura. 

Masa Mark: Se ci fosse un senior di ingegneria con te, avresti ancora paura?

Lucky man: Non entrerai mai da solo. 

Rammie ram: Chi sarebbe tanto coraggioso?

Molte persone continuavano a farsi beffe di lui, la maggior parte erano della mia facoltà. Ma la persona che contava di più per me, era il mio piccolo Praram. Quando gli studenti della facoltà iniziarono a prenderlo di mira lui sembrava intimidito. Man mano che lessi alcuni dei commenti e le sue risposte, la rabbia iniziò a crescere in me; stavo iniziando ad essere possessivo nei confronti del proprietario di quel post. 

Nnorthh: Se non sei abbastanza coraggioso posso accompagnarti io @Rammie ram

Darin: Questo commento viene dal cuore.

Nnorthh: Voglio che Rama entri nel mio cuore.

Mickey without a tail: Ouch! @Rammie ram

Minnie isn’t a minion: Non mollare. Continua ad andare avanti @Rammie ram

paul pepper: Sinistra destra, sinistra destra vai così @Rammie ram

Rammie ram: … 

Risi divertito leggendo l’ultimo commento di Praram, prima di aprire la nostra chat privata. Si trovava in mensa perché la biblioteca era piena, si lamentava di come le persone intorno a lui lo osservassero più del solito. Potevo immaginarlo bene, parlare al telefono in quel modo richiamava molte attenzioni; anche se non lasciava trapelare nessun dettaglio in particolare, tutti sapevano a cosa si stava riferendo. 

Per mia fortuna finimmo la lezione venti minuti prima di quanto avevamo immaginato. Dovetti ammettere che, grazie all’intelligenza ed alla velocità nel lavoro del ragazzo del dottore, potei finalmente uscire di lì per andare in mensa dove c’erano i junior.

«Ciao!» I gemelli ci salutarono scuotendo le mani, facendo si che tutti gli altri facessero lo stesso. Annuimmo in risposta per poi sederci al tavolo. Mi accomodai accanto a Praram per poterlo guardare meglio. 

«Uhh, ecco un’altra persona ancora più possessiva.» intervenne ironico Poud, il quale era seduto di fronte a me. 

«Possessiva su cosa?» chiese Vee facendo il finto tonto.

«Smettetela di giocare, stiamo cercando di studiare.» ci rimproverò Mark per poi voltarsi di nuovo verso Praram, per tornare a studiare. 

«Fai una pausa, così possiamo parlare con Praram.» disse Kla.

«No, non può, ha già perso tempo al telefono per mezz’ora.» rispose subito Mark. 

«Oh! Sei un insegnante insensibile, Mark.» Vee prese in giro il suo ragazzo, allungò la mano per accarezzargli delicatamente il naso.

«Non sono senza cuore, altrimenti non mi prenderei cura di te.» Dopo aver ascoltato le parole di Mark, tutti i nostri amici iniziarono a fischiare e a ridere. Colsi l’occasione per poggiare la mano sui pantaloncini di Praram, che in realtà era l’uniforme di Pralak.

«Molto corti.» Lo provocai guardando in basso. 

«Sono normali.» Erano sempre stati così corti?

«Ci sono molti commenti sotto il post.» continuai desiderando attenzioni. 

«Noi siamo caldi.» rispose dolcemente lasciandomi a bocca aperta. 

«Questo… Cosa significa?» 

«Lo puoi capire da solo, sei un adulto.» rispose cercando di spingere via la mia mano dalla sua gamba. 

«Penso che riguardi me, giusto?» 

«Dipende da cosa pensi.» 

«Poi…»

«Ah che seccatura!» Non riuscii neppure a parlare che Lee ci interruppe urlando. 

«Sì, siamo rimasti tutti qui in silenzio cercando di ascoltare, ma non abbiamo capito lo stesso cosa stia succedendo. Ecco che si rifugiano nel loro mondo proprio come Tossakan e Bar.» parlò Tee guardandoci male. 

«Non siete nemmeno fidanzati o altro. Dite di non aver nessuna relazione, ma avete il coraggio di essere teneri tra voi davanti agli occhi di tutti.» sentenziò Pan. 

«Anche se non siamo fidanzati possiamo camminare sottobraccio.» Praram sorrise prima di appoggiare una mano sul mio braccio. 

«Sì, possiamo tenerci anche per mano.» Gli presi la mano e gliela strinsi per poi alzarla per farla vedere a tutti. «Possiamo tenerle strette.» 

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