EN OF LOVE: MECHANICS – CAPITOLO 11

Per adesso è meglio separarsi

-Vee Vivis-

Vidi la persona sdraiata sul letto e scossi leggermente la testa, così decisi di coprirlo con la coperta. In precedenza si era addormentato e mi aveva abbracciato usando la coperta per intero.

Quella era la settimana degli esami, dopo aver studiato tutto il semestre, era tempo di testare le nostre conoscenze. Sicuramente questo ragazzino pazzo ormai sapeva tutto. Leggeva fino a notte fonda, quindi ricominciava a leggere non appena si svegliava. Continuava ogni giorno mentre io avevo ancora un paio di esami, non tanto quanto i primi anni, ma era ancora piuttosto frenetico.

Eno stato con Mark per una settimana, a volte me n’ero andato, a volte eno tornato da Ploy, ma lei non era mai in stanza oppure ero andato a studiare con gli amici. Ogni volta che tornavo, invece di andare nella stanza di Ploy, bussavo alla porta di Mark.

I problemi con Ploy mi infastidivano ancora, ero triste per questo e mi ero anche sentito in colpa per quello che avevo fatto. Sapevo che non mi stavo comportando bene, ma non riuscivo proprio a smettere.

Quando eno con Mark, mi sentivo bene.

“Oh …” Mi avvicinai quando l’altra persona fece un rumore con la gola. Allungando la mano, toccai la sua bellissima fronte, facendolo accigliare.

“Ehi tu.” dissi quando aprì gli occhi guardandomi. I suoi occhi feroci mi spazzarono dalla testa ai piedi, prima di vederlo sospirare.

“Vai a dormire e lasciami in pace.” rispose, prima di gettarsi la coperta addosso.

“Sei andato a dormire alle 5 del mattino e ti sei svegliato solo ora.” mormorai tirando giù la coperta.

“L’ho fatto per una settimana, smettila di disturbarmi.” Ero quasi sbalordito nel sentire le sue ultime parole ma ricevetti il messaggio.

“Chi ti ha fatto rimanere sveglio? Quanti altri esami hai?” Mi lamentai.

“Solo uno, dopodomani.” annuii e basta, accarezzandogli i capelli prima di lasciare il letto.

Non è che non avevo capito, il periodo degli esami era doloroso ma si comportava come un bambino. Sapevo che vuole buoni voti, li volevo anche io.

Entrai in cucina, volendo facilitargli un po’ le cose. Probabilmente si sarebbe alzato alle 3 del mattino per trovare qualcosa da mangiare, prima di tornare a studiare. Se aveva un esame, andava dritto lì, altrimenti rimaneva a casa, studiava e poi dormiva nel pomeriggio per alcune ore.

Preparai un semplice porridge di maiale, ma non lo avrei svegliato subito. Lo feci solo per me perché ero io ad avere fame. Quando si sarebbe svegliato, lo avrei scaldato per lui, ma al momento non volevo disturbare il suo prezioso sonno.

Mi sedetti e mangiai tranquillamente guardandomi intorno. La stanza era progettata come quella Ploy, eppure quando ero nella stanza di Ploy mi sentivo sempre un po’ a disagio. Di recente North mi aveva chiesto perché non ci eravamo semplicemente lasciati, o almeno avevamo parlato. Volevo parlare, ma ogni volta che provavo Ploy non rispondeva. Ogni volta che decidevo di arrendermi, lei diceva che mi amava e le mancavo come prima.

Guardai il telefono mentre mangiavo, fermando il dito su un post dalla pagina di Dew che era stato pubblicato solo pochi minuti fa. Dew e io ci conoscevamo, ma non eravamo vicini, in realtà era un’amica di YiWa.

Dew Dely
8 minuti fa

La gente sta cominciando a chiedersi perché durante questo periodo, il bel giovane, Khun Wichit (Vee), non viene più alla Facoltà di Belle Arti. Potrebbe essere questo il motivo? Mi chiedo cosa abbiano da dire le leggendarie Stella e Luna? Molte persone si chiedono perché Ploy sia arrivata così spesso in questa macchina. Le nostre spie sono fuori e faremo un aggiornamento se si saranno davvero lasciati. In caso contrario, mi dispiace per il gossip.

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Lo stato era stato pubblicato con una foto di Ploy che si chinava e sorrideva a un uomo che ricordavo bene, perché era lo stesso ragazzo che North mi aveva inviato in una foto.

Cliccai per leggere i commenti, alcune persone si lamentavano di non averci visto insieme ultimamente. Vari amici mi avevano taggato, ma non mi presi la briga di apprezzare le loro risposte o commenti, semplicemente misi giù il telefono.

Abbassai di nuovo lo sguardo sul telefono dopo averlo buttato via, lo schermo mi disse che Ploy stava chiamando. La mia bella ragazza di cui avevo appena visto il post.

“Krap (gentile saluto).” Risposi con le stesse educate parole che avevo sempre usato con lei. 

Non ero un ragazzo cattivo, con la persona che amavo parlavo sempre bene.

[Vee …] rispose dolcemente Ploy prima di continuare. [Hai già visto le notizie?]

“… Mmm.” rimasi in silenzio per un po’ prima di parlare, nessuno dei due disse niente.

[Così…]

“Possiamo vederci? Dove sei adesso? Vengo da te.” la interruppi prima che potesse finire. Volevo parlare faccia a faccia. Avevo bisogno di guardarla negli occhi mentre parlavamo, sia nel caso in cui ci fossimo abbracciati mentendo, sia nel caso ci fossimo lasciati, ma era sempre meglio farlo di persona.

[Ploy …. è a casa di P’Ton.] strinsi forte il telefono quando la sentii.

“Torni da sola o vuoi che ti venga a prendere?” provai a parlare tranquillo, anche se il mio cuore si contrasse.

[Vee …]

“Ti aspetto nella tua stanza.” dissi e Ploy accettò prima di riattaccare. Non c’erano parole d’amore e comunque non ce le dicevamo da un pò. Non ci eravamo detti che ci mancavamo anche se non ci vedevamo da giorni. Avrei dovuto già capire cosa stava succedendo.

“Stai andando?” Mi girai di nuovo verso il proprietario della voce che era in piedi sulla porta della camera da letto e mi guardava. Non avevo idea di quando fosse arrivato.

“Perchè ti sei alzato così presto?” chiesi perché erano solo le 6.

“Qualcuno continuava a infastidirmi mentre cercavo di dormire.” borbottò mentre camminava verso il divano, prima di sedersi e tirare il riso verso di me che non avevo ancora finito di mangiare.

“Torna a letto.” continuai, prendendo la ciotola da lui. Mark mi guardò, i suoi occhi si riempirono di insoddisfazione, prima di distogliere rapidamente lo sguardo.

“Quando vai?” lo ripetè senza guardarmi.

“Vuoi liberarti di me?” alzai involontariamente le sopracciglia.

“Beh … ti ho sentito parlare.” disse prima di tornare a mangiare.

“Beh, ciò non significa che le cose finiranno bene.” Mi guardò ed io lo feci di rimando, sperando che potesse capire dai miei occhi che non avevo ancora deciso cosa avrei fatto. Avrei voluto pregarlo di aspettarmi anche se non me lo meritavo.

“Ok, allora vai.” parlò a bassa voce prima di abbassare lo sguardo sulla sua ciotola. La mia bocca si contrasse, mentre allungai la mano per massaggiargli la testa.

“Aspettami solo per un po’.” Mi guardò e mentre entrambi restammo a fissarci sentii come se tutto il mio corpo stesse per piangere.

“Sì … Sbrigati.”

Mi sedetti nella stanza familiare, la stanza che avevo frequentato per un anno ed ogni angolo della stanza aveva i nostri ricordi, pensai a tutte le volte in cui eravamo stati insieme. Avevamo iniziato a flirtare nel primo anno, poi ci eravamo frequentati durante il nostro secondo anno. Eravamo ancora così giovani, non sapevamo molto dell’amore. Non pensavamo al matrimonio, ma eravamo felici e non volevamo perdere tempo.

Ci amavamo molto e se ci fossimo lasciati a causa di una terza parte, sarebbe stato terribile. Sarebbe stato diverso se ci fossimo lasciati perché non andavamo d’accordo o perché avevamo smesso di amarci l’un l’altro, allora avrei potuto accettarlo.

Mi voltai verso la porta mentre si aprì, lei bella in uniforme studentesca mi sorrise. Posò la borsa prima di camminare verso di me, ci guardammo per molto tempo, prima che inizino a scorrere le lacrime.

“Scusa …” disse, le sue lacrime continuarono a scendere mentre sollevava vigorosamente la mano cercando di asciugarsi gli occhi ed io allungai la mia per aiutarla. 

“Non piangere, non ho ancora detto niente.”

“Scusa …” continuò a scusarsi, prima di gettarsi tra le mie braccia per abbracciarmi. Nascose la faccia nel petto, singhiozzando sempre più forte e ferendomi al cuore.

“No, dai, non sei una cattiva persona … smetti di piangere.” le massaggiai la schiena ma lei continuò a scuotere la testa avanti e indietro.

“Non volevo.” Ploy si interruppe, parlando piano. “Io … non volevo che andasse così. È solo successo.”

Annuii senza dire nulla. Continuai ad abbracciare la persona che aveva tenuto il mio cuore per l’anno passato.

“Ti amo ancora. Ti amo ma …”

“Sei scossa da lui?” I miei sentimenti non erano diversi dai suoi, Ploy era confusa e si sentiva in colpa ed io sapevo di amare ancora Ploy, era una risposta facile…ma quando pensavo a Mark, mi sentivo davvero bene con lui.

“Mi dispiace …” disse lei, guardandomi. Guardai le sue labbra rosse e gli occhi iniettati di sangue, prima di alzare la mano sulla sua bella guancia, strofinandola con i pollici. Le sue lacrime ricominciarono a cadere, come le mie. Mi spostai verso il basso per baciarle la fronte, prima di baciarle anche gli occhi, annusandole le guance. 

“Mi dispiace.” sussurrai, tirandola di nuovo in un abbraccio e premendo il ​​naso verso la sua testa per annusare i suoi capelli.

“Non sapevo cosa fare, ero troppo spaventata per parlare con te. Mi sentivo così in colpa.” parlò lentamente ed io annuii di conseguenza, capendo che per me era lo stesso.

“Mi sono reso colpevole, ultimamente non ti ho prestato sufficiente attenzione. Inoltre non mi sono comportato bene.” Ploy mi guardò, i suoi occhi brillarono di domande ma non mi chiese niente.

“Tu … mi ami ancora, vero? Non mi odi, vero?”

“Ti amo ancora.” dissi prima di baciarle la fronte. Chiuds gli occhi per accettare il bacio, prima di alzare lo sguardo e attaccare la sua bocca alla mia. Era un bacio che diceva che ci amavamo ancora, una bacio di scuse che trasmetteva i nostri sentimenti.

“Stasera … Puoi abbracciarmi stanotte?”

Mi sdraiai e abbracciai Ploy fino al mattino, tenendola al mio petto. Ogni volta che il suo corpo si scuoteva sapevo che stava piangendo.

Nessuno di noi sembrò dormire davvero, chiusi gli occhi solo assorbendo i sentimenti attuali. Non sapevo cosa avrebbe deciso, non sapevo nemmeno cosa avrei deciso io. Questo era più difficile del mio ultimo esame.

Le mie braccia vennero spinte, facendomi capire che la persona accanto a me stava per alzarsi. Volevo aprire gli occhi e guardare il suo bel viso, ma la pressione delle sue labbra sulle mie non mi permise di farlo.

“Ti amo. Tanto …” Il suono era silenzioso ma chiaro, quando sentii la pressione del suo bacio sulla mia guancia. “Con Ton… non lo amo così. Mi fa stare bene però. Mi fa piacere … è lì per me … così tanto …”

Il telefono iniziò a squillare, interrompendo il discorso di Ploy. Mi fece sentire meglio perché non volevo sentire il resto del suo discorso, non sarebbe stata una cosa buona per il mio cuore. Lanciai un’occhiata a Ploy, prima di chiudere rapidamente gli occhi mentre guardò indietro verso di me.

“Sì, Ton …” Quel nome mi fece contrarre di nuovo il cuore. “Sì, torno. Posso arrivarci da sola, mi aspetti?”

La conversione fu in toni sommessi, ma quando riprese a piangere divenne più forte. Non sapevo se si fosse accorta che ero sveglio, ma che lo sapesse o no, conoscevo già la sua risposta riguardo a noi.

“Vee … è difficile.” Una voce leggera risuonò accanto al mio orecchio. “Sono contenta che tu abbia chiuso gli occhi perché non posso osare guardarti in faccia in questo momento. Ci stiamo allontanando e dobbiamo prendere un po’ di tempo l’uno dall’altro.”

Alla fine del discorso, baciò la mia tempia e sentii le sue lacrime cadere prima che se ne andasse via. 

Anche se era andata via, io ero ancora sdraiato quindi chiusi gli occhi e iniziai a piangere.

Avevo passato tutto il giorno a dormire, quando mi svegliavo giravo il telefono avanti e indietro ma ero troppo spaventato per chiamare quindi ogni volta che mi guardavo intorno nella stanza, piangevo di nuovo per i ricordi. Ero i ricordi di tutte le parole d’amore, prima di oggi dato che aveva chiesto di separarci.

“… sì?” risposi rauco, la chiamata era di mio fratello. Rimase in silenzio per un momento, prima di sospirare e iniziare a parlarmi lentamente.

[Torni a casa?]

“Perché dovrei tornare?”

[So già cosa è successo, ho visto sulla pagina di Dew.]

“Qual è il problema? Ploy ed io abbiamo già parlato di tutto ciò che riguarda quel Senior.” Non voglio che le persone si preoccupassero, tutti sapevano che amavo Ploy. L’avevo persino portata a casa per incontrare i miei genitori. L’unica cosa rimasta era un matrimonio di cui non avevamo ancora parlato perché dovevamo essere molto più grandi.

[Di cosa stai parlando? Proprio ora la pagina di Dew ha aggiornato le foto di Ploy e Ton. Sono sicuro che stai bene ma a volte anche quelli intelligenti hanno bisogno di qualcuno che li consoli, giusto? Quindi eccomi qui.] nonostante le sue parole mi sentii insensibile.

“Yoo … io … che cosa?”

[Dove sei adesso?] la sua voce era rigida.

“In camera di Ploy …”

[Idiota, vattene adesso.]

Yoo venne a prendermi e mi portò a casa, così avrei potuto leccarmi le ferite per alcuni giorni. Quando mio fratello mi fece entrare, mia madre mi guardò con fare accigliato, non tornavo a casa spesso, sapeva che c’era qualcosa che non andava.

Trascorsi un’intera giornata a fissare il tetto o a dormire, continuavo a cercare di capire cosa fosse successo. Aveva detto che voleva solo una separazione, immaginavo che avrebbe dato ad entrambi il tempo per valutare i nostri sentimenti.

Il secondo e il terzo giorno passai il mio tempo ad aiutare mio padre e lessi alcuni libri per tenermi occupato. In realtà non mi mancava davvero Ploy perché non avevo aperto Facebook o nessun altro social media su cui stavo seguendo Ploy o Dew. Chiunque avesse inviato messaggi o chiamate non avevo risposto.

Continuavo a ricevere notifiche però… Ploy e io non ci eravamo mai contattati. Era triste ma avevo capito.

Dew Dely
2 ore fa

Ragazzi, la notizia della leggendaria luna e stella si è già diffusa da quando ho postato alcuni giorni fa. Oggi c’è un nuovo aggiornamento dalla stella su Facebook. La star è andata a fare colazione con il bel senior della sua facoltà. Dov’è Vivit? Gli importa o forse ci tiene troppo? O non gliene frega niente?

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Lo lessi solo perché apparve sulla mia bacheca. Molti amici cercarono di salutarmi, ma li ignorai. In molti commenti eno menzionato ma non mi preoccupai di aprirli perchè non volevo vedere nessuno in quel momento, tranne la persona che era appena entrata nella mia stanza.

“Mamma.” Dissi prima di abbracciarla e lei alzò la mano per massaggiarmi la schiena mentre io le posai la testa sulla spalla sottile.

“Va bene, figliolo. Non mi piace vederti sconvolto.” Mi confortò, accarezzandomi la schiena e la testa. “Devi venire a mangiare.”

“Non ho fame.”

“Come puoi non mangiare? Comunque, i tuoi amici sono qui.” Disse indicando verso il basso ed io sospirai a lungo.

“Di’ loro di andare via …”

“Non continuare a parlare, stupido. Sbrigati, scendi e parla con YiWa o lei andrà a schiaffeggiare la tua ragazza.” Pound urlò dal piano terra così mi staccai da mia madre e scesi ad incontrarli.

“Perché schiaffeggiarla? Non ha fatto niente di male.” risposi fissando il mio amico, la faccia arrabbiata di YiWa cambiò quando mi vide, prima di abbracciarmi.

“Mi dispiace che sia successo.” continuò singhiozzando. “L’ho vista con lui dal concorso della Luna e della Stella del mese scorso.” non smise di singhiozzare sul mio petto, guardai il soffitto della casa cercando di trattenere le lacrime, avevo già pianto abbastanza.

“Va bene YiWa … Ploy ed io abbiamo già parlato.” Dissi, massaggiandole la schiena.

“Di cosa stai parlando?” Chiese North.

“Ci siamo …separati.” risposi ai miei amici mentre mio padre entrò e mi schiaffeggiò dolcemente la spalla, prima di andare a sedersi al tavolo con mia mamma.

“È quello che volevi?” Chiese Pound.

“Beh, è ​​quello che voleva, quindi non importa cosa, non ho avuto scelta.” parlai mentre mi sedetti e guardai il riso cucinato da mia mamma, poi sorrisi.

Eravamo solo persone normali, non avevamo una casa grande, nessun autista, nessun addetto alle pulizie e non eravamo ricchi. Ci pensavo molto, ma Ploy diceva sempre di non preoccuparsi perché se ci amavamo, nient’altro contava.

“Voleva separarsi lei o volevi farlo tu?” La voce forte di mio fratello risuonò su quella di tutti gli altri, interrompendo i miei pensieri, così mi voltai a fissarlo.

“Cosa intendi con P’Yoo?” Chiese Nuea.

“Chiedi al tuo amico.” rispose, fissandomi come se sapesse più di chiunque altro.

“Cosa pensi di sapere di me?” borbottai.

“So tutto.”

“Non preoccuparti per Yoo, anche lui è di cattivo umore.” Mia madre disse, girandosi per rimproverare Yoo. Per quanto riguardava mio fratello, continuò a sorridere prima di mettersi altro cibo in bocca.

“Esco con i miei amici.” Dissi ai miei che mi sorrisero appena.

“Non tornare troppo tardi.” le baciai la guancia mentre mia madre si massaggiò la testa.

“Tua mamma è indulgente con te, di solito non sei così. Di solito esci con gli amici a bere e non torni a casa.” Disse mio padre con un tono triste.

“Ehi, posso coccolare il mio bambino ogni tanto, in più me l’hai detto tu.” Mia madre rispose a mio padre.

“Immagino di essere solo un cane allora.” Mio fratello si intromise.

“Ehi, sai che sei il mio preferito.” gli disse mio padre strofinandogli la testa.

“Cosa voleva dire tuo fratello prima?” Mi chiese Pound.

“Niente, non voleva dire niente.” risposi e Yoo alzò lo sguardo, prima di distogliere rapidamente gli occhi dal cibo.

“Giusto, forse non è quello che stavo pensando.” Yoo parlò ma io lo ignorai, presi Pound e Nuea spingendoli fuori dalla porta.

Andammo al club che era lo stesso di sempre, la stessa atmosfera, ma quella sera sembra diverso. Le parole continuavano a nuotare nella mia testa, come ‘separiamoci per rivedere la nostra relazione’. Ricordai anche altre parole che avevo detto a qualcun altro, avevo un posto dove andare per pensare a tutto, ma non osavo andarci.

Anche le parole di Yoo mi scorrevano in testa. Era passato troppo tempo, le parole di tutti mi affollavano la mente, qualunque direzione avrei scelto, per adesso, era troppo. Continuai a bere, i miei amici non dissero nulla.

“I Juniors saranno qui presto.” disse YiWa posando il telefono.

“Quali Junior?” Chiede Nuea, mentre mi passò da bere.

“Nong Mark.”

“Dannazione … A cosa sta giocando?” sussurrai a me stesso quando vidi la reazione di North.

Proprio in quel momento arrivò la luna della facoltà (Fuse), seguita da Kam Phan ed un ragazzo che conoscevo bene. Mark era seduto di fronte a me e vicino a North. Guardai la mano del mio amico mentre passava un cocktail ai ragazzi, prima di osservare Mark. Mi fissò ma non riuscii a leggere i suoi occhi, forse era perché avevo bevuto troppo.

“Gli esami sono finiti tutti?” Chiese YiWa.

“Due giorni fa. E ‘stato difficile, ma questo stronzo è andato bene.” rispose Kam indicando Mark.

“Certo, è il mio Line Code, non è solo bello ma anche intelligente, vero?”

“Sì, merita sicuramente un premio.” Mi girai per guardare i miei amici. Avrei voluto rimproverarli per il tifo e gli applausi, tutti tranne Pound che era seduto lì a mimare le movenze di un Hazer del sistema SOTUS.

“Il premio è …”

“Puro amore dal tuo anziano.” esordì North con fare scherzoso.

Sbattei il bicchiere, l’intero tavolo si girò a guardarmi. Lanciai un’occhiata per osservare North che sollevò le sopracciglia.

“Nuea, maledizione a te. Il tuo amico è ferito e qui parli di amore.” Disse YiWa, dandogli una pacca sulla nuca.

“Oh? Pensavo fossi già stato chiaro con tutto.” rispose guardandomi.

“Si sono lasciati da pochi giorni, come fa a non star male?”

“Devo andare in bagno.” Era la voce di Mark, sorrise a North prima di alzarsi.

“Uccelli?” chiese YiWa. (N/T: la traduttrice inglese dice che di solito gli uccelli sono usati come metaforta per qualcuno che vuole stare con un altro che però è già stato preso. In soldoni, YiWa ci ha visto lungo su Vee e Mark.)

“Niente uccelli ma forse mi attirerà a sé.” rispose North, facendomi contrarre le gambe al punto che avrei voluto dargli un calcio. “Il mio amico ha il cuore spezzato, ma forse io riuscirò a trovare il vero amore.”  continuò North, portandosi da bere alle labbra.

“Ottimo lavoro.” lo elogiò Kham.

“Sono abbastanza bravo in tutto.”

“Vado in bagno.” mi fissarono come se si fossero appena ricordati che ero con loro. 

Beh scusate, ma chi mi ha invitato fuori?

“Ubriaco?” Chiese Pound.

“Non ancora.” Risposi.

L’ingresso del bagno era piuttosto buio, c’era parecchia gente che fumava da quelle parti. Molte persone mi stavano osservando, niente di insolito, ma invece di ricambiare gli sguardi volevo solo trovare una persona. Avrei voluto urlare contro di loro per dire di smettere di guardarmi ma non potevo non continuare a cercarlo.

Mark mi guardò mentre eno di fronte a lui, i suoi occhi tremanti.

“Perché mi guardi così?” Chiesi.

“Perchè sei così in ritardo?” Lo disse parlando piano.

“Huh?”

“Quel giorno … mi hai detto di aspettare … ho aspettato a lungo.” rispose, facendo battere il mio cuore.

“Mark … Mi stavi davvero aspettando?”

“Cosa intendi?” parlò alzando la voce, la gente si voltò a guardare.

“Posso … veramente venire a trovarti?” chiesi dopo un po’, osservando i suoi bellissimi occhi  di cui ero rimasto affascinato, il che mi fece decidere.

Adesso ero grato per la decisione di Ploy.

“Beh, ti sto aspettando da molto tempo.”

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