EN OF LOVE: MECHANICS – CAPITOLO 10

Senza vergogna

-Mark Masa-

Sollevai il tavolo giapponese e lo stesi sul letto, dopo aver messo giù l’esame di pratica eno uscito per prendere un po’ di porridge, prima di sedermi e guardare l’altra persona che giaceva a faccia in giù. Anche quando dorme era così bello, era come un bambino che voleva qualcosa ed io mi ero arreso, soprattutto quando aveva iniziato a baciarmi. Mi aveva fatto sentire come se fossi esploso, ma parliamo del fatto che ero stato ingenuo un’altra volta.

Aveva detto che mi ero comportato in modo provocatorio, ma in realtà i sentimenti avevano preso il sopravvento. I suoi occhi erano così pieni di dolore questa mattina e vederlo ferito mi aveva fatto soffrire e così era successo.

Sollevai il telefono per farmi una foto, era solo sulla mia faccia e il mio collo quindi l’avevo caricata su Facebook. Rimasi un po’ confuso da tutte le notifiche che stavano arrivando, ero abbastanza sicuro di non aver ripreso Vee nella foto.

Masa Mark

4 minuti

Se mi arrampico sull’albero di cotone, mi farò male?  (N/T: guardate le foto di un albero di cotone e capirete!)

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*word for house has a lamp bigger than the tank: Ti stai arrampicando su un albero di cotone invece di studiare? Senza vergogna!

*future Forfun: è un codice segreto? Lascialo stare.

*James reads that James is not James: A cosa si riferisce l’albero di cotone?

*Winnie the Pooh: la scorsa notte hai trovato un ragazzo, vero? E non me lo hai neanche detto.

*Nnorthh: Non scendere e vieni qui.

*Winnie the Pooh: OMG! Nuea tifo per te Masa Mark

Era possibile che la didascalia che avevo scritto sembrasse un po’ intensa e per questo tutti i miei amici avevano qualcosa da dire. Non sarebbe potuto essere a causa del bel ragazzo che aveva scattato la foto.

«Cosa stai facendo?» Chiese la forte voce assonnata alle mie spalle, facendomi voltare. P’Vee mi guardò prima di sbadigliare.

«Leggo i libri degli esami.» risposi mentre posai il telefono.

«Stai mentendo.» parlò mentre veniva a sedersi dietro di me. Sembrava mezzo addormentato e stropicciato, il che lo facva solo sembrare più bello. Le sue braccia si allungarono intorno a me e afferrarono il mio telefono dal tavolo prima di spingermi delicatamente.

«Che cosa?» Mi voltai per chiederglielo, ma accidenti, quando la sua faccia si era avvicinata così alla mia?

«Password.» Mi sussurrò all’orecchio, quindi attaccai il pollice al lettore di impronte digitali. P’Vee iniziò così a scorrere il mio telefono.

«Cos’hai?»

«Sto dormendo da un po’.» Le sue sopracciglia si unirono. «quanto siete vicini?»

«Chi?» mi girai per parlargli mentre mi mostrò la finestra di Facebook.

«Il tuo Line Code.» Rispose una voce calma.

«Nuea?»

«Huh.» aggrottatai le sopracciglia quando sentii il suo suono infelice.

«Eh cosa? North è come mio fratello.» Perché stava ancora aggrottando le sopracciglia? E perché era carino? Stava cercando di farmi sciogliere? Potevo soffocarlo con un cuscino fino a quando non moriva?

Vee era una persona molto bella, tuttavia non era il tipo di ragazzo che di solito mi piaceva. Se levavamo la parte sessuale, che era nuova, non mi ero reso conto che fosse qualcuno che potesse esprimere così tante emozioni. Come adesso per esempio, se fossimo stati fidanzati avrei pensato che fosse gelosia, ma dovevo continuare a ricordare a me stesso di non pensare cose stupide perché non eravamo nulla.

«Ehm, sto solo chiedendo se siete vicini.» Lui rispose ancora accigliato.

«Beh …. siamo solo fratelli.»

«Non lasciare che sia più di questo.» disse restituendomi il telefono.

«E se volessi dargli di più?» domandai con un grande sorriso per infastidirlo. Purtroppo la mia bocca parlò prima che il mio cervello potesse pensare.

«Mark …» la sua voce profonda chiamò il mio nome. Non potevo essere felice? Non potevo a pensare a me stesso di tanto in tanto?

«Che cosa?» risposi, ma lui restò zitto ed invece si avvicinò alla mia schiena mettendo la testa sulla mia spalla.

«… geloso.» disse piano accanto al mio orecchio, facendo battere forte il mio cuore. «Non sono mai stato così con un altro ragazzo, dimmi che non sarai davvero coinvolto con qualcun altro?»

«Vee …» mugolai piano, senza osare voltarmi e guardarlo. La sua faccia era vicina, quindi non volevo girare la testa.

«Il tuo cuore batte forte Mark.» Il suo tono era gentile, prima che mi stringesse le braccia attorno alla vita, avvicinandomi fino a sentire il suo respiro caldo.

«Allora …. allontanati.»

«Sono assonnato.»

«Allora vai a letto.»

«Restare così è bello.» Voleva ancora discutere? Respirai profondamente, sperando che potesse ridurre il calore che stavo provando. Il mio cervello continuava a cercare di pensare a cento motivi per farlo muovere, ma il mio cuore diceva che così andava bene.

«Leggerò un libro.» dissi dopo aver assorbito il suo calore che stava causando il caos nel mio cuore. Il suo sospiro di fastidio accanto al mio orecchio mi fece sorridere un po’, ma non in modo troppo ovvio, così che non se ne accorgesse. Non avrei mostrato la felicità che stavo provando in quel momento.

«Vado a fare una doccia.» lui parlò ed io voltai la testa nella sua direzione. Prima mi sorrise …. e poi mi baciò.

«Vee!»

«Chiama il mio nome ancora e ti bacerò di nuovo.» Lo aveva detto solo per infastidirmi. Le sue risate sembravano dire ‘sono molto meglio di te’. Con qualcosa del genere tutto quello che potevo fare era sospirare infastidito prima di tornare  a leggere il mio libro.

Non avrei mai pensato che mi sarebbe piaciuto un ragazzo come lui ma quando gli ero vicino non riuscivo ad evitarlo. Mi piaceva quando era gentile, mi piaceva quando mi sorrideva, mi piaceva quando diventava feroce se facevo qualcosa di brutto e mi piaceva questo momento con lui. Se il mio cuore batteva così forte attorno a lui, l’unica conclusione a cui ero arrivato era che ero innamorato di Vee.

Mi voltai a guardare il ragazzo che aveva un asciugamano legato intorno alla vita, osservando i suoi muscoli addominali e le goccioline d’acqua che gli cadevano dai capelli bagnati. Mi piaceva quando era bagnato, perché doveva essere così bello? Con i miei occhi tracciai le goccioline d’acqua che rotolavano lungo il collo e sul petto.

«Va bene puoi guardare, non c’è bisogno di nasconderlo, so di avere un bel corpo.» Le sue risate mi fecero roteare gli occhi.

«Urgh!»

«Mantieni una faccia seria e sembri insoddisfatto, eppure i tuoi occhi sono chiaramente scintillanti.» Disse mentre camminava verso di me con l’asciugamano ancora fermo. «Mi invidi o mi vuoi?»

«Cosa? Nessuna delle due cose.» risposi prima di fingere di porre tutta la mia attenzione al mio libro.

«Ma questa mattina ovviamente mi volevi, vero?»

«Vee!» lo sgridai e lui beh, rimase lì a sorridere.

«Asciugami un po’ i capelli.» La persona in piedi mi passò l’asciugamano e si sedette accanto a me.

«Non puoi farlo da solo?» risposi. Eravamo quasi della stessa altezza, soprattutto quando si sedeva, quindi non era così facile da raggiungere.

«Puoi farlo?» Mi chiese mentre si avvicinava, rapidamente deviai il suo sguardo prima di afferrare l’asciugamano e asciugarli delicatamente i capelli.

Non volevo pensare ma non potevo evitarlo. Era così quando era con Ploy? Probabilmente si comportava in modo ancora più carino, implorando ancora di più. Provai a scacciare i pensieri, non parlavamo e c’era solo il battito del mio cuore. Quello che avevo fatto stamattina dimostrava che ero pronto per qualcosa di più, pronto a capire di più su questa storia.

Su di me, Vee e la sua ragazza.

Il telefono squillò interrompendo i miei pensieri. Comunque non dovevo provare a pensare a tutto adesso. Anche lui aveva bisogno di capire le cose e poi vedere cosa sarebbe successo. Stavo cercando la fonte sonora e Vee indicò la testiera del letto, la luce stava lampeggiando e vibrando con forza.

«Passamelo.» Lo afferrai e glielo consegnai, poi mi allontanai nel caso fosse una chiamata personale come la sua ragazza.

«Mmm …» mormorò nel ricevitore prima di afferrarmi la mano, non lasciandomi andare e poi continuò. «Non sono pigro … ho lavorato al progetto con Bar ieri.» Vee era silenzioso prima di voltarsi a guardarmi.» No, sto solo andando a leggere in stanza.» Disse prima di riattaccare.

«Nuea ha chiamato per invitarmi a studiare con lui.» quando parlò mi fa alzare le sopracciglia.

«E allora? Non ho chiesto chi fosse.»

«Beh, probabilmente hai guardato e visto che era North.»

«Perché non vai con lui?» chiesi aggrottando le sopracciglia.

«Non voglio.» lo disse avvicinandosi.

«Vestiti.» nel mentre i miei occhi si trascinarono lungo il suo corpo.

«Oh sì … me lo sono scordato.» Voleva rimanere così?

Mentre si alzò, tornai con la mia attenzione sul contenuto dell’esame. Lasciai passare il tempo, toccai costantemente la mia calcolatrice. Stavo studiando calcolo, mi piaceva l’argomento ma a volte poteva essere difficile.

«Mark …» Non sapevo quando aveva finito di vestirsi, ma la fragranza dello shampoo e del sapone per la doccia che usavo era improvvisamente vicina al mio naso.

«Hai finito di leggere la tua parte?»

«Devo andare a prendere un libro che ho lasciato nella stanza di Ploy.» Lo fissai appena prima di riportare la mia attenzione sul mio lavoro di calcolo. «Ci vado più tardi.»

«E resterai lì?» Il vero significato di quella frase, tradotta correttamente nella mia testa era: tornerai se te ne vai?

«Allora tu con chi starai?»

«P’…»

«Vado un attimo e poi torno da te.» Abbassai la testa per fissare le mie lenzuola e sorrisi di nascosto, erano solo poche parole ed ero così felice.

«Mmm …» risposi e non sapevo perché volesse tornare qui e non stare con la sua ragazza, ma sapevo di essere davvero soddisfatto.

Continuai a leggere e Vee a giocare con il suo telefono. Non parlammo, non avevo parlato di quello che era successo ieri sera. Non pensavo che fosse una persona cattiva e di solito era fedele con chiunque usciva, con chiunque amava. Vee probabilmente sapeva già che la sua ragazza era stata infedele, per questo aveva lasciato la stanza stamattina.

«Pensi che io sia una persona cattiva?» disse una forte voce in sottofondo così appoggiai la penna e lo guardai.

«Per quanto riguarda?»

«Beh … riguardo noi due.» usò un tono di voce dolce, prima di distogliere gli occhi in modo colpevole.

«Allora anche io sono cattivo.»

«Anche lei è stata infedele con me.»

Non dissi niente, a malapena ricambiai il suo sguardo e lui restò a guardarmi. I suoi occhi racchiudevano molte emozioni, tristezza, delusione, confusione.

«Era con qualcun altro stamattina, ho visto dei graffi.»

«E poi avete litigato?» Sollevai le sopracciglia e chiesi, ma lui scosse la testa in risposta.

«No … ha detto che mi ama, ma sento che non è più lo stesso.» Rispose guardando le sue mani.

«Allora cosa hai intenzione di fare?» lo guardai mentre glielo chiedevo.

«Non lo so, ci frequentiamo da molto tempo. Non abbiamo mai avuto problemi come questo prima d’ora e ora non so cosa fare o come comportarmi in modo adeguato, soprattutto in questo momento perché ho anche te.» I suoi occhi confusi mi fissarono. Capivo la confusione perché all’inizio ero così quando Vee aveva iniziato a flirtare con me, fino a quando finalmente l’avevo accettato.

«Non preoccuparti per me …. non siamo niente di serio.» riuscii a stento ad allargare un sorriso forzato. Avevo capito che aveva una ragazza e litigare con i partner era normale e se fossero riusciti a risolvere, sarebbero tornati ad amarsi come sempre. Quanto a me, avrei dovuto solo superarlo.

«Davvero? È così facile? Quindi … riesci a dormire così con qualcun altro?» la sua voce era cupa ed il suo sguardo confuso si trasformò in irritabilità.

«No …» dissi prima di guardarlo negli occhi. «non dimenticare che hai anche lei.»

«Ma ho anche te …» continuò Vee. «Urgh dannazione, basta! La conversazione mi sta facendo venire il mal di testa.» lui aveva mal di testa ed io avevo un dolore al cuore.

Quando Vee aveva trovato dei libri da leggere? Dopo la nostra discussione tutto era diventato silenzioso tra di noi. Non c’erano state ulteriori discussioni, leggevamo separatamente. Tutto quello che potevo sentire era il suono delle pagine che venivano girate e delle dita sui tasti della calcolatrice. 

Tra l’altro non intendevo quello che avevo detto, anche se in verità sarei rimasto ferito se fosse tornato da lei. Tutti sapevano già che aveva una ragazza e come l’altra persona, ero destinato a farmi male. Non riuscivo a pensare che lui avrebbe rotto con lei per me.

Non era impossibile ma era difficile e non volevo sperare.

Il suono del telefono accanto a me mi fece voltare ed anche Vee lo fissò, poi risposi alla chiamata dei miei amici.

«Cosa c’è che non va?»

[Cosa intendi? Sei tu quello che non studia e pretende di arrampicarsi su un albero di cotone, che diritto hai di interrogarmi?] Disse scherzosamente Fuse, facendomi roteare gli occhi. Eea terribilmente allegro.

«Quindi, che cosa vuoi?»

[Ahi così duro. Ho i fogli di cui hai bisogno e sono davanti alla tua stanza in questo momento.] Rispose, quindi mi alzai per aprire la porta della camera. Vee mi guardò prima di muovere la bocca per chiedere.

«Chi è?» Non risposi, ma lo fissai perché Fuse era ancora in linea.

[Chi è? Di chi è quella voce? Ehi, stai davvero nascondendo un ragazzo come ha commentato Wind?] La voce eccitata di Fuse mi fece sospirare. L’aveva sentito davvero?

«Non c’è nessuno, sono stato solo io a chiederti con chi sei venuto.»

[Bel tentativo!] Mi stava sgridando?

«Beh ho parlato io e adesso vado.» conclusi prima di riagganciare. Una volta riattaccato, l’altro ragazzo nella stanza si alzò e si avvicinò.

«Chi è?» Chiese ancora Vee, tenendo la porta.

«Perché me lo chiedi? Te lo avrei detto io.» risposi infastidito, prima di sospirare «Fuse.»

«Beh, avresti dovuto dirmelo dall’inizio.» ribattè Vee mentre uscì dalla porta e mi fece entrare nel soggiorno.

Uscii dalla camera per aprire la porta, Fuse e Kham erano in piedi lì con in mano un foglio sottile ed ero quasi sicuro che avrebbe potuto aspettare fino a domani.

«Hai portato solo questo?» glielo chiesi mentre prendevo il foglio.

«Hai chiesto questo.» disse prima di passarmi il foglio ed io lo guardai con fare perplesso.

«Non ho chiesto questo.»

«Non è divertente? È un termine usato dai giovani che in realtà vogliono solo curiosare su ciò che sta accadendo.» Rispose prima di provare ad entrare nella mia stanza.

«Non stai ottenendo nulla.» ribattei, cercando di raggiungere di nuovo il foglio.

«Non ci inviterai a bere un po’ d’acqua come ringraziamento?» la star della facoltà mi mandò un bel sorriso. Scusa, ma no quel sorriso non funzionerà su di me.

«Grazie.» risposi prima di prendere il foglio dalle sue mani.

«Oh … perché sei così riluttante a farci entrare? Non volevo venire a portarti i fogli, ma volevo vedere cosa stava succedendo e siamo venuti di sorpresa.» Fuse indicò il mio viso.

«E cosa avresti scoperto?» chiesi allontanando il dito.

«Riguarda qualche amico? Fammi sapere se c’è qualcosa che posso fare per aiutare.» Disse, allungando la testa per cercare di guardare nella stanza. Sembrava tutto quello che voleva fare ma l’altra persona era nella camera da letto. Sicuramente non era abbastanza stupido da uscire e farsi vedere dai suoi junior.

«Se avrò bisogno di aiuto con qualcosa, ti farò sapere.» continuai, guardandoli con calma.

«Sì, va bene. Abbi cura di te.» Ero perplesso per quello che avevano detto. Tutte le loro azioni sembravano tradursi in preoccupazioni per me. Annuii e guardai mentre Fuse metteva le mani sulle spalle di Kam trascinandolo via.

Tornai nella stanza osservando il foglio di fisica, lo misi sul divano e andai in cucina per cercare qualcosa da mangiare. Mi sedetti ed accesi la TV guardando uno spettacolo a caso, prima di alzare lo sguardo mentre la porta della camera da letto si aprì. Vee uscì con un’espressione poco felice.

«I tuoi amici vengono e tu mi ignori?» Disse sedendosi accanto a me, mettendo da parte il foglio di fisica.

«Preferivi li invitassi in modo che potessero vedere la tua faccia?» parlai mentre rivolgevo la mia attenzione ai noodles nella mia ciotola.

«Avrei potuto semplicemente dire che ti stavo aiutando a studiare.» abbassò le sopracciglia con fare disgustato.

«Bugie.» 

«Sei una linguaccia.» e poi attaccò la sua bocca alla mia.

«Urgh … sto mangiando …» allontanai il mio viso.

«Huh … Allora cosa hai detto ai tuoi amici?» Vee mi chiese.

«Ho detto che non c’era nessuno e poi se ne sono andati. I miei amici non sono così complicati.»

«Beh, immagino sia un bene. Se i miei amici lo sapessero, non sono sicuro di cosa succederebbe dato che ho sia Ploy che te.» Disse fissando la TV.

«Smetti di pensare così tanto, nessuno lo sa.» risposi girandomi a guardarlo.

«Questo albero di cotone sembra abbastanza buono.» borbottò al mio orecchio mentre ridacchiava.

Sì … potrebbe sembrare buono, ma ha il potenziale per perforarmi il cuore fino alla morte.

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6 Commenti
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Zara

Ragaaaa, pubblicate tutti i capitoli. Vi pregoooo, vi scongiurooooo, io mi metto a piangereeee😭😭😭😭

Mary

Mi mancano così tanto…pls almeno un altro paio di capitoli

Lidia

Pubblicheremoanche il secondo libro?

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