EN OF LOVE: MECHANICS – CAPITOLO 14

Come essere gelosi

-Mark Masa-

Rimasi a guardare il mio amico mentre si accendeva una sigaretta, non disse nulla e si limitò a fumare lentamente. Non mi guardò neanche ma fissò dritto davanti a sè.

«Ah …» Mi diede una sigaretta, così la presi e me la misi in bocca.

«Perché mi hai chiesto di venire qui?» chiesi.

«Voglio chiederti una cosa.» Lui rispose, prima di rimettersi la sigaretta in bocca. «Se è davvero quello che sto pensando.» Disse, prima di guardarmi in faccia.

«Beh … Ok, sì.» Mi rifiutai di guardare il terreno, non avevo intenzione di negarlo.

James mi aveva avvertito di questo in precedenza, poi mi aveva chiesto di cosa si trattasse e io gli avevo risposto che era un amico. Ora, sembrava ovvio e negare era inutile.

«Ti piace?»

«Si.»

«Gli piaci?»

«Ancora non lo so.»

«Beh, è ​​semplicemente fantastico. Quindi non sa nemmeno che ti piace?» Chiese James seccato.

«Beh … voglio dire, lo saprà.» risposi. Sicuramente ormai lo sapeva? Poco prima di continuare a fissarci l’un l’altro, l’avevo osservato così a lungo e non l’aveva capito? Per quanto riguarda la nostra relazione, non esisteva ancora uno status, non era ancora chiaro, ma i miei sentimenti lo erano assolutamente.

«Dannazione, questa cosa è una merda.» disse James, sputando via il fumo e spegnendo la sigaretta con la punta del piede. «Puoi fermarti?»

«Ci ho provato, ma non ci riesco.» sussurrai piano, sospirando prima di guardarlo.

«Non voglio vederti star male di nuovo.» rispose, prima di passarmi davanti.

Ero stato ferito a causa di questo tipo di cose e spesso, il peggio era stato al liceo, nel periodo degli esami di ammissione. All’epoca ero ancora al liceo e il mio ragazzo era all’università, al primo anno. Ci amavamo molto e tutto andava bene, almeno pensavo.

Le cose avevano cominciato a cambiare una volta che era andato all’università però. Avevamo finito per rompere, il suo ragionamento era che doveva studiare troppo ed ero troppo giovane. Non passò molto tempo che lo vidi uscire con un altro studente universitario. Era uno dei motivi per cui avevo deciso di studiare così lontano.

Smisi di pensare al passato, rivolgendo la mia attenzione alla sigaretta che stava per esaurirsi. La schiacciai e la gettai nel cestino. Mi spaventai quando il mio telefono vibrò così lo tiro fuori per leggere il messaggio appena arrivato.

Vee Vivis: Resterai con il tuo amico?

Mark Masa: No, sono da solo.

Vee Vivis: Per favore, ritorna presto.

Vee Vivis: Sono preoccupato.

Sorrisi all’ultimo messaggio e risposi che sarei tornato immediatamente, prima di mettere il telefono in tasca. Sospirai forte, se fosse potuto essere come prima forse non avrebbe fatto molto male.

Ma era troppo tardi, avevo già scelto Vee molto tempo fa.

«Penso che ci debba essere qualcosa.» Sentii Brave sussurrare mentre guardava me e Vee.

«Usa il tuo cervello per pensare ad altre cose invece di preoccuparti degli affari degli altri.» disse Vee prima di voltarsi ed il suo amico continuò a fissarci con un sorriso.

Potei sentire Vee guardarmi, ma non mi girai per ricambiare lo sguardo, fissai il mio amico che si stava lentamente avvicinando.

«Sei pronto per andare? Questo è già ubriaco.» Chiese James indicando Wind.

«Vai, rimarrò ancora un po’.» risposi.

«Mark …» sussurrò James ed io alzai appena le sopracciglia come per dire che stavo bene.

«Ti comporti come se fosse tua moglie. Sono sicuro che può tornare a casa da solo.» disse Pit con le braccia incrociate.

«Sono solo preoccupato per lui.» rispose James.

«Lo so, lo so.» parlai sorridendo al mio amico. Sapevo che non era felice, ma non era che non ci fossero altre persone qui.

«Mark, non sorridere così. Mi stai davvero facendo tremare.» Disse North, mettendosi una mano sul petto.

«Ehm … quando fai una faccia del genere sei così carino, Mark.»

«Puoi essere mio marito ora che hai rinunciato a Bar.» sorrisi alle parole di Dare, ma non risposi perché mi intimidii. Non facevo spesso quella faccia, solo per i miei amici più cari. Perfino Vee non aveva avuto la possibilità di vederla. Pensando a Vee, mi voltai a guardare la persona accanto a me.

Vee sbattè il bicchiere facendo tacere l’amico che mi aveva preso in giro. Mi guardò con rabbia prima di alzarsi e afferrare la giacca.

«Me ne sto andando.» Parlò a bassa voce, tutti lo stavano fissando, me compreso.

«Dove stai andando? Se vai, mi mancherà vedere quanto è carino Mark, abbi pietà.»

«Dove va Mark? Dove va, cosa fa e con chi va non è un mio problema.» Disse prima di andarsene. Tutti lo guardarono andare via, erano confusi ed io restai seduto lì a mordermi il labbro.

«Seguilo.» mi sussurrò YiWa ma esitai. Voleva davvero che lo seguissi? Inoltre aveva sempre negato ci fosse qualcosa tra noi.

«Io…»

«Mark, vieni con me?» Chiese di nuovo James.

«Vai.» disse YiWa spingendomi la spalla. «Ha solo messo il muso.»

«Me ne vado adesso.» lo dissi ai miei amici dopo che YiWa ebbe finito di sussurrare al mio orecchio.

Uscii con James ma non entrai in macchina con loro, stavo cercando la persona che era scappata prima. Non era uscito tanto tempo fa, come poteva camminare così in fretta?

«Non abbiamo niente, proprio adesso è andato via per tornare a casa con qualcun altro.» Mi voltai ad ascoltare la voce familiare e vidi le spalle larghe, che mi piaceva guardare, in piedi non molto lontano. Era accanto alla sua moto, con una mano che teneva una sigaretta e l’altra il suo telefono.

«Che importa? Al momento sono ancora seduto qui, dannazione, è già andato via con qualcun altro.» Aggrottai le sopracciglia sentendo la conversazione. Stavano parlando di me o no? Non volevo pensare troppo, ma sapevo di essere l’unico che Vee stava vedendo in quel momento. Non osai pensare che fosse in realtà geloso però sapevo che una volta aveva detto che lo era, ma in quel momento si sentiva anche debole.

«Non è … dannazione! Mi stai capendo? North, Mark è solo un ragazzino, tutti voi state dicendo cazzate.»

«Chi è un ragazzino?» provai a dire piano, ma la mia voce era rauca dal bere quindi dovetti forzarla. Avevo bevuto molto, ma non quanto Vee.

«… sei solo tu.» Vee si voltò a guardarmi, prima di parlare con North e riagganciare. I suoi occhi acuti mi fissarono. Se fosse stato qualcun altro, probabilmente avrei provato a riconciliarmi, ma quello era Vee, quel maledetto buffalo, quindi dipendeva da lui dato che aveva il broncio per delle sciocchezze.

«Dove stai andando?» chiesi perché non avevo avuto una risposta quando se n’era andato.

«Dove stai andando tu?» ribattè.

«Beh…»

«Perché stai facendo una faccia così suggestiva? Perché ti sei preso la briga di uscire?» Girai gli occhi per fissare la persona sarcastica di fronte a me.

«Di che diavolo stai parlando?»

«COSA?»

«P’Vee ..» dissi a bassa voce avvicinandomi. «Parliamo con calma tra noi.»

«Se vuoi parlare con calma, allora vai a parlare con North o James da qualche altra parte.» rispose annuendo con la testa verso il club.

«Non essere così immaturo.»

«Sì! Sono un bambino, pensi di essere così grande? Vai a sorridere così a James, con gli occhi socchiusi, comportandoti in modo così carino. Vorrei avere un coltello in modo da poter tagliare quella dannata faccia.» alzò le sopracciglia quando lo disse, il suo tono era davvero arrabbiato e sconvolto.

«Perché vuoi tagliarmi la faccia?»

«Non voglio tagliarti la faccia, taglierò quelle loro maledette facce.» Disse spingendomi indietro.

«Cos’hai che non va?»

«Cos’hai tu che non va? Mi hai mai guardato così?» Chiese prima di girarsi, il che mi fece ridere.

«Tieni il broncio così tanto?»

Aggrottò ancora le sopracciglia. «Non sono imbronciato, ti confondi.» Disse, prima di voltarsi di nuovo.

«P’Vee …» mugolai scuotendolo delicatamente. «P’Vee.» Si voltò lentamente a guardarmi, gli feci un grande sorriso, così grande che socchiusi gli occhi finché non sembrarono quasi chiusi. Quasi chiusi però, perché riuscivo ancora a vedere abbastanza le orecchie rosse di Vee.

«Accidenti ragazzino …» mormorò, prima di allontanarmi delicatamente la testa. Il suo umore era volubile e l’alcol non aiutava, troppe persone bevevano, aprivano la bocca e dicevano cose stupide.

«Hai smesso di essere arrabbiato? Hai una boccaccia.»

«Sei di nuovo amichevole con me?»

«Chi era quello che supponeva che me ne sarei andato con qualcun altro?»

«Urgh sei fastidioso, non ero nemmeno imbronciato.» ribatté con gentilezza mentre sollevai le sopracciglia, guardandolo in faccia. «Ero geloso.» sussurrò piano, ma lo sentii chiaramente, tanto chiaro quanto sentivo il mio cuore battere a cento all’ora.

«Veramente?» 

«Anche se non sono stato chiaro e non ti fidi di me, non posso essere possessivo? Ti ho già detto che divento geloso quando si tratta di te.» Disse e potei solo fissarlo. «Potremmo non aver chiarito ancora il nostro rapporto, ma tu sei mio …» continuò prima di avvicinarsi, la sua mano mi coprì la guancia prima di usare il dito per tracciare il contorno del mio viso. «Non è tutto mio?» Si mosse sussurrando vicino alle mie labbra.

«P’Vee … Indietro.» sussurrai spingendolo via. La mano che mi teneva per la guancia mi cadde sulla spalla, trascinandomi accanto a lui mentre con l’altra mano sollevò il telefono, fotografando noi due. Riuscii solo fare una faccia stupida, era buio e non riuscivo a capire come eravamo venuti nella foto e cosa stavamo facendo.

«Non fare mai quella faccia, non farla mai vedere a nessuno. È solo per me …» Si voltò a guardarmi, la sua bocca parlò vicino al mio orecchio e sentii un leggero morso al lobo che mi fece venire caldo. Non avevo nemmeno il coraggio di guardare Vee perchè il mio cuore batteva all’impazzata e quando si scostò con il naso mi sfiorò leggermente la guancia. Poi si allontanò di qualche passo, prima di voltarsi per sorridere e salutare. Andò via lasciandomi con un nodo in gola.

Avevo mai avuto qualcosa di simile prima? Perché ero diventato così debole?

Più tardi mi sedetti nella mia stanza e nella mia testa, la parola ‘geloso continuava a ripetersi ancora e ancora.. Poteva non essere chiaro, ma voleva prendersi cura di me comunque. Mi aveva costretto a eccitarmi così tanto, avrei finito per picchiarmi per riuscire a calmarmi? 

«Che cosa?» Era James, ci eravamo lasciati l’un l’altro non molto tempo fa, quindi perché stava chiamando?

[Sei tornato a casa?]

«Hai chiamato sul serio solo per chiederlo?»

[Sì, ti ho visto inseguire quel ragazzo e ho pensato che forse non saresti tornato indietro.]

«Guarda come parli, chi ho inseguito da qualche parte?»

[Chi ti ha portato a casa, Vee?]

«Pit.» risposi.

[Beh, ti ho visto cercarlo.] Aggrottai le sopracciglia alla risposta dei miei amici.

«Cosa stai guardando?»

[Sei stato tu a prendere qualcuno.]

«Vaffanculo!»

[Perché mi insulti? È vero, eri il cacciatore, ora sei la preda.] Potei sentire Wind in sottofondo.

«Stronzo, qual è il tuo problema?»

[Voi ragazzi siete pazzi. Se la gente sapesse che potresti avere un marito, qualcuno sarebbe venuto a prenderti molto tempo fa, Mark.] Non potei fare a meno di ridere della voce confusa di Wind.

«Oh sì e chi sarebbe mio marito?»

[Io!] rispose Wind.

[Cazzo, vai a fare una dannata doccia.] Era la voce arrabbiata di James, risi della loro discussione. [Sei ancora vivo?] chiese James.

«Sì!Perché sei così arrabbiato? Ha solo detto che mi vuole.» In realtà, era divertente perché James e io non ci nascondevamo nulla l’uno dall’altro e sapevo cosa provava per Wind.

[Vaffanculo! Vai a trovare tuo marito.] borbottò prima di riattaccare, facendomi ridere ancora di più.

Se fosse stato in passato, mi sarei sentito un po’ arrabbiato se qualcuno avesse detto che ero la moglie, ma questa volta non lo ero con i miei amici. Per qualcuno che era sempre stato colui che faceva l’attivo, ammettere di essere il passivo era difficile, ma dato che era con Vee potevo accettarlo.

pVnn

45 minuti

(Vee posta la foto fatta con Mark, anche se è molto scura e si vedono solo le sagome)

Sono possessivo, anche se non è ancora chiaro.

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Yiwaa: Testardo.

Big Pigeons: dove eri?

pVnn: amici.

Who is Danny?: Davvero? Rompi con l’ex moglie per stare con YiWa.

Yiwaa: Guardati intorno, la persona nella foto non sono io.

Pandora: CHI!

Toot Lien learns mechanical: Penso che sia un uomo, guardate l’altezza e la forma.

Pond Pawee: potrebbe essere hitty doesn’t just hit steel

Hitty doesn’t just hit steel: È un fantasma.

Toot Lien learns mechanical: ha buttato via il vecchio per quello nuovo, giusto?

Me ra: Chi?

V fan: Chi è Vee?

Tonkla: il mio amico è una celebrità.

Continuai a scorrere i commenti, ce n’erano così tanti. Alcuni erano buoni, altri erano cattivi. Alcune persone ora pensavano che a Vee piacessero gli uomini ma non stava dicendo nulla. Se qualcuno me lo avesse chiesto, mi andava bene ammettere che mi piacevano i ragazzi e non le ragazze, ma capivo perché non lo diceva, non era mai stato con un uomo prima. Era difficile dirlo agli altri, soprattutto perché in precedenza aveva una ragazza, quindi la gente si sarebbe chiesta come aveva fatto a cambiare in questo modo. Pensavano che gli fossero sempre piaciute le ragazze.

Avrei voluto chiamarlo e rimproverarlo per aver sollevato la questione. Era un ex Luna dell’università e anche se c’erano lune più recenti, era ancora popolare, quindi ovviamente le persone erano interessate.

Quando pensavo davvero ai miei sentimenti, in realtà ero felice. Quella era la nostra prima foto di coppia. Anche se nessun altro poteva vederlo, sapevo che eravamo noi, ma ero anche preoccupato per lui.

Mi voltai a guardare il telefono che era posto accanto alla mia testa, lo schermo mostrava il nome della persona a cui stavo attualmente pensando. La mia bocca sorrise automaticamente quando la chiamata si interruppe e dovette chiamare di nuovo.

«Cosa …» Questa volta accettai la chiamata, pensando ancora al nostro angolo buio vicino al club.

[Possiamo fare una video chiamata?] Chiese.

«Cosa hai?»

[Sbrigati] 

Prima chiede il permesso e poi vuole che mi sbrighi? 

Cliccai sul pulsante della fotocamera e cercai la persona che mi aveva chiesto di aprire il video. Dov’era? Potevo solo vedere l’oscurità.

«P’Vee …» chiesi, poi improvvisamente il suo bel viso apparve sullo schermo.

[Sì] rispose mentre lo guardavo, aveva ancora gli occhi rossi da bere.

«Perché non dormi? Perché hai chiamato?»

[Non posso chiamare?]

«Beh, sei ubriaco.» Si alzò e appoggiò la testa sul cuscino. Era tardi, sicuramente era ora di dormire.

[Sono …] 

Alzai le sopracciglia guardando l’altra persona che aprì la bocca, ma non parlò. «Che cosa?»

[Vee! Di chi sono le foto che stai caricando ?] Guardai la telecamera mentre Vee girò la testa per guardare verso la porta. Conoscevo bene quella voce, era Yoo.

[Mie?] rispose.

[Allora con chi stai parlando?] Mi accigliai mentre lo schermo tremò. Poco dopo apparve la faccia di Yoo invece di quella di Vee.

[Sei mio padre?] Vee stava chiaramente cercando di riprendere il telefono, ma tutto quello che potevo vedere era la parete della sua camera da letto. [Se tu …] Il dito di Yoo quindi indicò lo schermo del telefono prima di continuare, [Se non lo ami, se non ti piace o non vuoi prenderti cura di lui non chiamarlo per dargli speranza.] Dopodiché, restò in silenzio, tranne per il rumore di Vee che spingeva Yoo fuori dalla stanza.

[Sei ancora lì?] Sentii dopo un po’.

«Ancora qui.»

[Pensa troppo.] Brontolò Vee prima di sollevare il telefono in modo che potessi vederlo di nuovo, facendomi sorridere.

«Ti piace davvero dare speranza.»

[Oh … mi rimprovererai anche tu?]

«No, perchè così mi sento bene.» risposi.

[Veramente? Non ti senti male? Perché ti senti bene?] Chiese Vee fissandomi negli occhi. Non sapevo se sia a causa dell’ubriachezza, ma i suoi occhi sembravano così abbaglianti.

«Eh! Perché mi piace quando mi dai speranza.»

[Si? E ti piaccio più di Bar?] Vee alzò le sopracciglia per chiedere prima di afferrare la coperta e tirarla su.

«Mi piace …» sussurrai piano con un sorriso, i suoi occhi mi guardarono prima che la sua bocca si inclinasse in un sorriso.

[Ti piace che ti dia speranza?] Chiese di nuovo con un grande sorriso. 

Respirai profondamente, lo guardo negli occhi, prima di dire: «Mi piaci tu.»

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