ECLIPSE – EP. 5 CAPITOLO 4

Siding Spring

Una figura snella che sembrava poter essere spazzata via dal vento, uscì dalla porta della caffetteria e si diresse verso destra, mentre la madre e il figlio scelsero la strada a sinistra. La persona nascosta che aspettava fuori dall’inizio, rimase ferma lì fino a quando i due superarono l’angolo del negozio di abbigliamento. Poi uscì dal punto in cui stava osservando in silenzio e fece dei lunghi passi verso la piccola figura del primo ragazzo.

Il modo di camminare di Ayan era unico. Anche se sembrava pigro, in realtà il suo passo era veloce. La testa protesa in avanti, il corpo inclinato all’indietro, come se il corpo magro fosse così pesante da dover essere trascinato con la forza. Entrambe le mani erano costantemente infilate nelle tasche dei pantaloni.

Poiché era più alto, ben presto raggiunse il ragazzo snello, ma prima che potesse dire qualcosa, Khan si rese conto che l’altro ragazzo si era voltato per primo.

«Oh…»

Questo fu tutto ciò che riuscì a dire prima che il suo pugno chiuso si alzò di scatto. Ayan non era un tipo impulsivo o un combattente abile, anche se era riuscito a notarlo per primo, quindi Khan sapeva che non sarebbe riuscito a schivarlo in tempo.

Khan spalancò un po’ gli occhi, mentre i vasi sanguigni spuntavano per formare disegni sui lati delle sue tempie.

Il suo pugno era ancora appoggiato al muro di cemento, la pelle bianca era diventata rossa per il forte impatto.

Sorprendentemente, l’altra parte non sembrava spaventata o scioccata, ma solo curiosa.

Il proprietario del pugno fece un respiro profondo, tuttavia le parole erano ancora forti: «In sintesi, grazie.»

«Eh?»

Khan emise un sospiro più pesante di prima. «A proposito di Thuaphu.» disse, girando il mento verso la caffetteria.

Gli occhi dell’altro erano leggermente perplessi, quasi sorpresi, ma a poco a poco, il ragazzo scoppiò in una risata.

Khanlong non aspettò di essere sicuro di cosa stesse pensando Ayan. Si limitò a voltarsi e ogni passo sembrò indebolire la sicurezza che aveva.

Di solito, Khanlong era sempre orgoglioso di sé stesso. Era nato bello e ricco, e se la sua intelligenza fosse stata misurata dai voti degli esami… Certo, era intelligente, e persino aggressivo. Ma era solo un modo di dimostrare la sua ‘mascolinità’, secondo il suo pensiero. A volte poteva causare problemi, ma non aveva mai pensato che fosse un problema.

Ma ora era nei guai.

Non sapeva perché, ma il suo cuore improvvisamente era esploso quando aveva pensato a tutto ciò che Ayan aveva fatto. Probabilmente perché a quel ragazzo gay piaceva molto Thuaphu.

Ovvio… Se non gli fosse piaciuto, non si sarebbe preoccupato così tanto… Appena arrivato, Ayan aveva notato ciò che faceva soffrire Thuaphu, mentre lui, che gli era da tempo vicino, non se ne era mai reso conto. 

Khan cercò di dire a se stesso: Beh, non ho bisogno di sapere se gli piace o meno Thuaphu. Sarebbe diverso se lui avesse avuto una cotta segreta per me da molto tempo ed io, sentendomi a disagio, avessi sempre cercato un modo per evitare la situazione… 

Forse perché sento di essere un pessimo amico.

A quanto pare, da tempo immemore, chiunque considerasse il suo amico, Khanlong era sempre attento e dava importanza ai suoi amici, come con Akk, aveva accettato di diventare prefetto anche se non voleva farlo. Oppure con Wat, che andava con lui alla ricerca di cose di seconda mano, anche se era estremamente disgustoso, e faceva estremamente caldo, e cercava deliberatamente a fondo in modo che nessuno potesse raccoglierle prima di lui. 

Ma perché il mio cuore è a disagio da quando so che Wat non invita più Akk dato che va via e lo lascia sempre da solo… 

O forse… Sono preoccupato che Thuaphu possa facilmente cadere nella trappola di Ayan. 

Ma ehi, Ayan ha avuto il coraggio di parlare con sua madre e risolvere il problema, anche a rischio di subire dei rimproveri da parte degli adulti. Anche se voleva solo dormire con Thua, io e Akk avevamo paura di fare qualcosa del genere. Non sembra che devesse impegnarsi così tanto per farlo.

Per tutto il tempo, Khan aveva sempre pensato che Thuaphu fosse il problema, colui che lo metteva in imbarazzo. Anche se voleva respingerlo, aveva comunque paura di ferire i sentimenti di Thuaphu stesso. É pur sempre un amico. Ma standogli vicino, temeva che l’avrebbe fatto sognare ancora più a lungo, eppure, questa volta, nel momento in cui sapeva per certo che qualcuno sarebbe stato disposto a portargli via colui che lo infastidiva, perché non si sentiva sollevato? Questo era un problema ancora più grande di quello che pensava perché la sensazione di sollievo che non provava era diventata un problema!

Forse… forse ho paura di perdere importanza.

Doveva ammettere che Peanut non era come tutti gli altri. Mentre tutti lo ammiravano per il suo coraggio e abilità, lui sapeva che a volte aveva paura. Impedirgli di fare qualcosa, lamentarsi di stare attento, era diventata per Khan una scusa per stare dove voleva stare, non dove qualcuno pensava che avrebbe dovuto stare.

In fondo, quella era solo una questione di pace mentale.

Un’altra persona che era così era il professore Dika. Anche se lui e Thuaphu non erano vicini, avevano molto in comune. Prima di tutto, provavano a capirlo. L’insegnante Dika lo tratteneva sempre, era un insegnante di liceo e non aveva mai studiato nulla con lui, ma gli aveva detto che agli occhi degli insegnanti ogni studente era uguale. Era dovere dell’insegnante prendersi cura di loro. Khanlong si sentiva a disagio, ma era comunque rimasto sempre accanto a lui. Nonostante ciò, si era comunque preso gioco di lui. Non aveva potuto fare a meno di sentirsi deluso quando aveva scoperto che si era dimesso ed era andato via senza dirgli nulla. Anche Thuaphu lo aveva consolato dicendogli che ognuno aveva la propria vita e che, guardando attentamente, gli insegnanti erano lì solo per svolgere il proprio lavoro. 

Erano le sue pure buone intenzioni che lo facevano sempre restare calmo e aumentare la sua consapevolezza. 

Se in futuro Ayan riuscirà davvero a distogliere l’attenzione di Thua, allora…

Il suo orgoglio era il padrone di casa, finché non nasceva una discussione. 

No! 

Confrontando loro due, Ayan era migliore in molti aspetti: era più bello, aveva un fisico migliore e anche i suoi risultati erano migliori. Inoltre anche se la sua casa era grande, poteva essere più ricco di lui perché le persone veramente ricche non avevano davvero bisogno di mettersi in mostra. E poi… cos’altro? Khanlong era fiducioso che se fosse stato diligente ancora un po’, non sarebbe stato difficile conquistare tutto ciò…

C’era solo una cosa che gli mancava e probabilmente non avrebbe mai potuto ottenere.

«…Forse è perché trascuriamo sempre le persone migliori, non sappiamo mai che in realtà anche loro hanno dei problemi, e prima che te ne rendi conto, è ormai troppo tardi.»

Lo odio. Persino quando ha ragione, sembra ancora la voce di una volpe!

**********

Fino alla fine della giornata, Khan continuò a guidare in molti posti, dimenticando quali altre missioni gli erano state assegnate. Dimenticò anche di aver lasciato il suo amico nelle vicinanze della casa di Ayan.

Uscendo dal centro commerciale, il ragazzo si accorse di star guidando e verso la scuola speciale e, in particolare, di star andando verso l’aula delle ragazze dove c’era uno schermo in cui un professore stava spiegando. L’idea era che se fosse uscito con qualcuno, la sensazione di solitudine e tristezza sarebbe svanita, ma dopo aver atteso mezz’ora, solo pochi minuti alla fine della lezione, Khanlong si rese conto di essere seduto nella sua auto, guidando verso un’altra meta. Poi andò al cinema, mangiò in un ristorante e, infine, si ritrovò davanti alla sua scuola, guardando la sala computer in cui aveva lavorato con Thua. 

«Non mi sono ancora scusato con te per aver saltato quel giorno.»

«Non è un grosso problema. È la tua vita. Si sono formate molte coppie di studio, ma ne è rimasto uno fuori. Dovremmo trovare qualcuno per lui. Il professor Dika non è nemmeno qui per poterci aiutare.»

Di conseguenza, forse l’unica persona sola sarò io…

Klong aveva bevuto degli alcolici in passato, ma non gli era mai piaciuto il sapore amaro della birra. Beveva solo per l’atto di farlo, non per il gusto di per sé. 

Tuttavia, oggi, quando tornò a casa, prese una lattina di birra dal frigorifero di suo padre e la bevve in un sorso solo per placare la profonda amarezza nel suo cuore. Lasciò che la sua fermezza pesasse in un cuore vuoto, ma freddo e desolato.

Cominciò a ridere fino ad avere il mal di testa. Ridendo leggeva i vecchi messaggi inviati in chat, ma la maggior parte provenivano dai suoi amici che gli davano ordini. Lui era una persona disciplinata e aveva le sue regole, non aveva bisogno di altre. Continuava a spingere se stesso come un automa, forse perché aveva paura di sentirsi come se gli stessero dando degli ordini. Poiché i suoi messaggi erano silenziosi e fermi come la sua postura, alla fine quei suoi amici finivano per chiedere con un pizzico di preoccupazione.

Questa accoppiata continuerà ad esistere o no?…

Improvvisamente, a causa dell’alcol o qualcosa del genere, la vista di Khanlong sullo schermo si annebbiò e le punte delle dita cominciarono a tremare. Ma non era ancora ubriaco, era abbastanza cosciente da leggere i messaggi sui social e aveva abbastanza forza di cliccare sulle foto. C’era il profilo di Thuaphu nella sua lista di amici, ma aveva sempre insistito a nasconderlo. Non importava se il suo stato appariva sulla timeline dicendo a tutti che il solo dover andare al lavoro era noioso da morire. Era passato un po’ di tempo dall’ultima volta che aveva pubblicato qualcosa. Ciò significava che era impegnato con molte cose e non poteva usare i social. 

In realtà, non capita spesso. Aggiorna raramente…

I polpastrelli smisero di muoversi su una delle foto in cui Thuaphu si era tolto gli occhiali. Ma non sembrava affatto lui, era come qualcun’altro che non aveva mai incontrato.

«…Forse è perché trascuriamo sempre le persone migliori, non sappiamo mai che in realtà anche loro hanno dei problemi, e prima che te ne rendi conto, è ormai troppo tardi.»

«È davvero troppo tardi?»

Ovviamente nessuno rispose a quella domanda.

Questo…

Gli occhi di Khanlong videro la sua immagine del profilo.

Sì, ma oltre a questo, c’è anche un’altra persona tra di noi…

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