DARK BLUE KISS – CAPITOLO 18

Un idiota

[AVVISO: Durante la traduzione della novel, ci siamo rese conto che il nome “Non” si confonde spesso con il “non” di negazione. Per questo motivo, abbiamo deciso di cambiare il nome “Non” in “Anon”. Per i prossimi capitoli adotteremo questo cambiamento  e presto provvederemo a sistemare il nome anche nei capitoli precedenti.]

Un’infermiera si precipitò all’interno della stanza non appena sentì le urla della loro lite.

Rain si scusò con l’infermiera e disse a Sun di andarsene. Rain non sarebbe tornato a casa quella notte, ma sarebbe rimasto lì con Mork. Sun sembrò molto più calmo. Guardò Mork con preoccupazione, ma Rain insistette sul fatto che doveva andarsene. Mork ringraziò l’amico mentalmente per essersi preso cura di tutto senza che lui avesse dovuto dire una parola.

Perché non voleva affrontare Sun in quel momento.

«Mi dispiace, amico.» disse Rain quando la stanza tornò silenziosa. Guardò Mork, che stava cercando di mantenere una faccia seria e forzare un sorriso grato. Rain sapeva che Mork si sentiva ferito.

Tutti noi vogliamo conforto quando siamo feriti, non una critica, specialmente da qualcuno che amiamo. Rain sapeva che Mork si sentiva ferito perché Sun aveva scelto di sfogare la sua rabbia su di lui senza chiedere cosa fosse successo veramente o come si sentisse Mork.

«Va tutto bene. Devo ringraziarti per aver spiegato tutto per me.»

«Ma… Sun è solo preoccupato per te, lo sai.»

«Lo so.» Dopo che anche Rain si era calmato, non voleva che Mork si sentisse male o fosse arrabbiato con Sun. Sun doveva essere davvero preoccupato, tanto da essere arrivato lì alla velocità della luce, ma si era espresso male. Mork poteva sentire la preoccupazione di Sun, ma le sue parole erano come aghi che trapassavano la ferita nel suo cuore.

«Comunque… quando hai saputo di me e Sun?»

Mork decise di chiederglielo. Ascoltando la lite tra Rain e Sun, Mork aveva intuito che Rain sapeva tutto perché Mork non aveva mai detto a nessuno di quella promessa, e probabilmente nemmeno Sun.

«Sono tornato a casa quella notte perché ero preoccupato per te e ti ho visto insieme a Sun.»

«Tu…»

«Rilassati. Ho visto tutto. Ho sentito tutto quello di cui stavate parlando.» Rain sorrise. «Non importa. Sei mio amico, e io non sono chiuso mentalmente. Non preoccuparti.»

«Hai fatto finta di nulla. Che bravo attore.»

«Tu e Sun non siete da meno. Voi ragazzi avete parlato di nascosto.»

«D’ora in poi… Probabilmente non ci parleremo più.»

Il volto illuminato di Mork si rattristì lentamente. Rain iniziò a preoccuparsi, temendo che la sua sfuriata abbia rovinato la loro relazione. Ma Rain pensava ancora che se Sun era il tipo che giudicava le persone in base all’apparenza e si preoccupava troppo di perdere la pazienza in quel modo, Rain non voleva che Sun stesse insieme a Mork, non voleva che il suo amico si sentisse più ferito.

«Ma Pete e Kao sono… dannatamente naturali. Non ne avevo idea.» Rain cambiò argomento per far dimenticare a Mork di Sun. «Pensavo si fossero avvicinati perché avevano fatto pace, ma in realtà…»

«Devi osservarli, ma non prenderli in giro. Sembra che vogliano tenerlo segreto.»

«Sì, lo so. Ora l’ho capito! Ecco perché Pete era sempre avvinghiato a Kao.»

«Penso che sia un fidanzato dannatamente geloso.»

Risero allegramente poiché erano riusciti a sparlare di Pete, il loro nemico di lunga data. Mork prese in prestito il telefono di Rain per chiamare i suoi genitori, altrimenti si sarebbero preoccupati dal momento che non era tornato a casa.

Le sue condizioni potevano essere pessime per essere stato ricoverato in ospedale, ma ora era al sicuro.

****************

Quella notte
Casa di Kao

Pete accompagnò Kao a casa quando erano circa le 20:00. Avevano guardato un film e mangiato insieme senza il loro gruppo di amici. Era passato un po’ di tempo dall’ultima volta che avevano avuto l’opportunità di uscire da soli, ed era stato soddisfacentemente dolce.

«Non puoi restare qui stanotte.» Disse Kao non appena l’auto si fermò. Pete aggrottò le sopracciglia, ma non aveva intenzione di restare comunque, anche se voleva, perché doveva tornare a casa altrimenti suo padre avrebbe dimenticato la faccia di suo figlio e la famiglia di Kao si sarebbe potuta insospettire sul motivo per il quale dormivano insieme così spesso. Dal momento che dormivano sempre insieme nei fine settimana, dovevano separarsi nei giorni feriali solo per sicurezza.

«Sei così veloce a cacciarmi via.»

«Non ti sto cacciando via. Mia madre si insospettirà se rimani a casa troppo spesso. E c’è Gib. Quando Jubjang è venuta e ti ha visto con me, ha influenzato Gib con la storie delle ship.»

«Davvero?»

«Sì! Meno male che Gib non è sospettosa.»

Kao pensò alle domande di Gib nei giorni precedenti e si sentì paranoico a riguardo. Gli aveva chiesto se c’erano coppie gay nella sua facoltà e se Pete usciva con qualcuno. Kao era già ansioso, aveva paura che sua madre e sua sorella lo scoprissero. Con tutte quelle domande, Kao non riusciva quasi a cambiare argomento.

«Va bene, va bene. Andrò via oggi dato che rimarrò comunque questo fine settimana.»

«Ehm.»

«Non parlare con Non di nascosto.»

«Sì, signore!» Rispose Kao con tono beffardo. Anche se Pete sapeva che Kao non provava niente per Anon, gli impediva lo stesso di parlare con Anon perché Pete lo odiava davvero

Fortunatamente per Kao, Non non gli scriveva troppo spesso, quindi era facile evitare di parlargli. Kao rispondeva ai messaggi di Anon solo quando era con Pete durante il giorno.

Quando Pete gli rivolgeva uno sguardo strano, Kao gli mostrava la loro conversazione. Ma Pete non controllava mai il suo telefono o messaggi. Poteva essere geloso, ma era comunque ragionevole.

«Mandami un SMS quando sei a casa.»

«Sì, signore.» Pete lo prese in giro.

Kao aprì la portiera della macchina e scese. Aspettò che Pete se ne fosse andato, poi entrò in casa di buon umore. Gib e sua madre stavano cenando insieme.

«Hai mangiato, figliolo?»

«Sì. Ho visto un film con i miei amici e ho mangiato con loro.»

Kao si sedette con loro per mangiare un po’ di frutta… Aveva detto che usciva con i suoi amici, ma in realtà erano solo lui e Pete. Aveva detto amici in modo che sua madre e sua sorella non si insospettissero.

«Come va la sessione di tutoraggio?»

«È andata abbastanza bene. Perché?»

«Oh, niente. Mi sono imbattuto in Anon questa sera e mi ha chiesto di te.»

«Davvero?» Kao ascoltò sua madre con attenzione, sentendosi a disagio. Aveva paura di sapere quello che Anon aveva chiesto a sua madre. «Ehm… cosa ha detto? Si è lamentato del mio insegnamento?»

«No, mi ha parlato di te e di Pete.»

Kao tossì, un pezzo di un frutto gli si è bloccato in gola.

«Stai bene, Kao?» Gib gli porse un bicchiere d’acqua. «Stavi soffocando solo sentendo il nome di Pete? Uhm… C’è qualcosa di strano tra voi ragazzi come ha detto Jubjang?»

«Non ha niente a che fare con Pete. Mi chiedevo solo perché Anon l’avesse menzionato.»

«Anon mi ha detto che tu e Pete eravate così vicini e sempre insieme. Ha detto che eri fortunato ad avere un amico come Pete.» Disse Kaew, divertito. I suoi occhi erano su di lui. «Beh, voi due siete davvero vicini.»

«Proprio come gli altri migliori amici normali.»

Kao cercò di non difendersi o di agitarsi troppo, altrimenti sarebbe risultato più sospetto. Imprecò Anon in silenzio, iniziando a essere d’accordo con Pete. Ad Anon poteva piacere Kao e voleva rovinare la loro relazione, oppure…  odiava così tanto Pete da volerlo incasinare con tutte le sue forze

Hai una bocca così grande! Maledetto spione! Un vero rompicoglioni!

«Ecco perché Jubjang li ha presi in giro, dicendo che sono una coppia.»

«Smettila, Gib. Di cosa stai parlando?» Kao la fermò prima di forzare un sorriso a sua madre e cambiare argomento. Sebbene sua madre non sembrasse sospettosa, Kao era preoccupato ogni volta che  si menzionava la sua relazione con Pete.

Aveva paura che forse… sua madre fosse già a conoscenza di qualcosa riguardo la loro relazione!

******************

Il giorno successivo
La Facoltà di Ingegneria
Università N

«Qual è il problema? Oggi sei stranamente tranquillo.» Chiese Pete a Kao mentre erano seduti sulla panchina al piano terra della facoltà. I loro amici non erano ancora arrivati perché erano andati in bagno. Pete notò che Kao era di umore depresso sin dal mattino, come se fosse turbato o avesse qualcosa in mente.

Quella mattina Pete aveva toccato la fronte di Kao per controllare la sua temperatura, ma sembrava stare bene. Quando Pete aveva chiesto se Kao fosse malato, Kao aveva detto di sentirsi bene ma che non dormiva abbastanza. Pete pensò che si trattava di qualcos’altro, ma non riusciva a pensare a un motivo. Non c’erano stati problemi nelle loro vite ultimamente.

L’unico problema era Anon.

«Te l’avevo detto che non avevo dormito abbastanza.»

«Cazzo. Non ero lì per infastidirti e non c’era nessun compito dai professori. Perché non riuscivi a dormire, allora? Non dirmi che Anon ti ha chiamato. Devo tenere d’occhio questo monello. Lo butterò in mare.»

«Salti sempre a conclusioni affrettate.» disse Kao divertito.

In realtà, Anon aveva mandato un messaggio a Kao la sera prima per chiedergli se fosse libero quella sera, ma fino a quel momento non aveva risposto. Fortunatamente per Kao, quando Anon gli aveva chiesto del suo ID LINE Kao aveva detto che non gli piaceva parlare tramite sms, quindi Kao non aveva risposto al suo messaggio. 

Anon decise di non fargli pressione, inviando solo uno sticker con una faccia curiosa.

«Cosa c’è che non va, allora? Dimmi cosa ti preoccupa.»

«Ho detto che sto bene.»

«Non è vero! Anon ti ha dato fastidio?»

«Non ha niente a che fare con lui.»

Kao non voleva dirlo a Pete poiché Pete si sarebbe stressato come lui. In verità, stava pensando a come dire a sua madre la verità. Era meglio che la sua famiglia lo sapesse da lui, non da altri. Ma Gib era ancora giovane, avrebbe potuto aver bisogno di più tempo per capire.

Ma sua madre… Aveva paura che lei non riuscisse a sopportarlo. Era più difficile cambiare i pensieri di un adulto e fargli raggiungere un’intesa, che farlo con i giovani. Ecco perché non aveva il coraggio di dirle la verità.

«Sei sicuro che non ha niente a che fare con lui?»

La voce di Pete si fece improvvisamente austera. Kao seguì gli occhi di Pete e capì perché Pete era diventato serio di punto in bianco. La persona che si stava dirigendo verso di loro era quella che Pete odiava di più in quel momento

Vero… È Anon!

«Cosa state guardando, ragazzi?»

June si presentò appena in tempo. Li salutò allegramente prima di dare una pacca sulla spalla di Pete e sedersi accanto a lui… così fecero anche Sandee e Thada. Non ricevendo risposta, guardarono nella stessa direzione.

«Cos’ha quel ragazzo? È necessario essere così bello?»

June disse senza pensarci troppo. Sandee guardò Pete e Kao, iniziando a capire qualcosa. Il ragazzo stava camminando verso di loro, i suoi occhi mostravano di conoscere Kao, e il cipiglio di Pete doveva essere dovuto alla sua gelosia. Sandee credeva che quel ragazzo stava decisamente inseguendo Kao.

«Voi due non riuscite nemmeno a mantenere la faccia seria. Il tuo segreto sarà svelato di questo passo.»

«Bello il mio culo. È troppo alto e sembra vecchio per la sua età. Non c’è niente di buono in lui.» Pete arricciò le labbra infastidito. June lo guardò, confuso sul motivo per cui Pete si irritasse così tanto e prendesse in giro il ragazzo in quel modo.

«Ciao a tutti.»

Quando Anon li raggiunse, salutò tutti educatamente, sorrise a Kao e fece una smorfia beffarda a Pete, Sandee pensò di aver ragione mentre June e Thada si chiedevano quando si fossero conosciuti.

«Ah… questo è Anon, il mio studente.» Kao lo presentò a malincuore: «Anon… Loro sono June, Sandee e Thada.»

«Ciao di nuovo.» Anon diede loro un sorriso estremamente amichevole.

«Che ragazzo dolce. Sa come comportarsi.» Thada gli fece i complimenti, trovandolo adorabile.

Pete tirò un sospiro a quelle parole, mostrando apertamente il suo risentimento. Come poteva non farlo?! Pensò che Thada non avesse visto i veri colori di Anon, quindi era rimasto impressionato mentre quel ragazzo stava recitando. Thada non l’avrebbe detto se avesse saputo la verità come Pete. Comunque, perché Non era andato all’università?

Era lì per scherzare con Pete o non vedeva l’ora di flirtare con il suo ragazzo?!

«Beh… cosa ci fai qui?» chiese Sandee, dicendo con gli occhi a Pete di smettere di mostrare troppo la sua gelosia se voleva che il suo segreto rimanesse al sicuro. «Non hai lezione?»

«La lezione era finita, quindi sono venuto qui per vedere Kao.» Quelle parole congelarono l’aria intorno a loro, fermando il tempo per diversi secondi, e poi la banda di amici potè sentire Pete diffondere l’intenzione di uccidere.

Sandee iniziava a sentirsi preoccupata che Pete e Kao litigassero, proprio come quando Sun veniva spesso a trovare Kao alla facoltà e Pete diventava possessivo nei confronti del suo amico così tanto che non riusciva a controllare il suo temperamento. Disse a Pete con gli occhi di rimanere calmo, e Pete, che stava per urlare a Anon, tacque, ma emise ancora un altro sospiro.

«Beh… non riuscivo a fare i compiti che Kao mi ha dato. Inoltre non ha risposto al mio messaggio, quindi sono passato a vederlo.» Spiegò Anon con un’espressione che faceva

simpatizzare gli ascoltatori con lui. «Non sapevo davvero a chi altro potrei rivolgermi.»

«Stai lavorando sodo.» Disse June.

Ma Pete insultò Anon in silenzio, non poteva non avere amici a cui chiedere dei compiti!

«È perché voglio entrare in questa università come voi ragazzi.»

«Se vuoi studiare qui, la fortuna è importante quanto studiare sodo.» Scherzò Thada. «Se sei fortunato, sarai in grado di entrare in questa università come Pete e June. Sono fottutamente stupidi, ma hanno comunque superato l’esame.»

«Non solo io e June… anche tu.» Pete scattò.

«Oh! Che cosa facciamo, allora? Prima gli farai da tutor?» Chiese Sandee a Kao.

«Cosa sta succedendo?»

«Avevamo programmato di fare un barbecue insieme.» Spiegò Sandee a Anon.

«Va bene. Manderò un messaggio a Kao più tardi. Non dimenticare di rispondermi.» Anon guardò Kao con un sorriso, e Kao si rivolse a Pete che sembrava completamente infuriato.

Quando Kao non gli diede risposta, Anon guardò così in basso che la banda si sentì dispiaciuta per lui.

«Non essere troppo spietato con il tuo studente.»

June, non conoscendo la situazione, convinse Kao per pietà dopo aver visto uno sguardo triste sul viso di Anon. Pete strinse i denti esasperato, sapendo che Anon si stava solo comportando in modo pietoso.

Perché in realtà… Quel ragazzo era un vero diavolo!

«Ho provato a studiare da solo, ma sono ancora perso.»

«Ehm, chiedimi se non capisci niente, allora. Risponderò.»

Kao non poté fare a meno di accettare, o sarebbe stato un tutor così freddo. Sentendo ciò, Anon sorride come un bambino e fece anche a Pete un sorriso malvagio per irritarlo,

«Dato che sei già qui, perché non fai un barbecue con noi?»

«No!» Tutti si rivolsero a Pete che fissava Anon con le braccia incrociate. Imprecò contro June nella sua testa per aver invitato Anon. «Beh… Non non è ancora vicino a noi. Potrebbe annoiarlo.»

«Va tutto bene. Voglio unirmi a voi ragazzi.» Il sorriso di Anon si allargò.

«Sì, ci avvicineremo mentre mangiamo.» June si alzò e avvolse il braccio intorno alla spalla di Anon come se si conoscessero dalle loro vite passate. «Andiamo! Ho fame. Sono morto di fame dal pomeriggio per questo pasto.»

Andarono in moto vicino all’università con Pete e Kao che li seguiva. Fissarono Anon che cammina davanti a loro. Sembrava andare d’accordo con tutti, specialmente Thada e June. Sembrava che a loro non piacesse molto, e questo fece solo aumentare  l’odio di Pete verso Anon.

«Dai, andrà tutto bene.» Kao confortò Pete

«Hai visto come quel ragazzo ha cercato di farmi incazzare.» Pete era ancora arrabbiato.

«Lascialo stare. Non preoccuparti così tanto di lui. Se ti arrabbi, continuerà a prenderti in giro.» Disse Kao, avvolgendo il suo braccio intorno al collo di Pete. Pete sapeva che Kao non voleva che  fosse di cattivo umore, quindi cercò di controllare il suo temperamento.

Ma Pete non era sicuro di quanto a lungo potesse mantenere la calma perché poteva sentire che Anon… Si stesse impegnando ancora di più per interferire con le loro vite!

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