BLUE KISS – CAPITOLO XIII

Relazione complicata

Mezzanotte circa
Casa di Pete

«Esci…» ordinò Pete a Kao, dopo essere sceso dalla macchina e avergli aperto la portiera perché Kao non aveva intenzione di muoversi. Sembrava che avesse paura che Pete lo uccidesse, ma Pete voleva solo parlare.

Pete non poteva più restare con la sensazione che i suoi sentimenti fossero irrisolti. Non sarebbero stati in grado di aprirsi l’un l’altro se non avessero parlato da soli. Anche la frustrazione e l’irrequietezza di Pete erano così opprimenti che stava per esplodere.

«Dimmi prima perché mi hai portato qui.»

«Non ti ucciderò. Perché? Sono così spaventoso? Ti fidi di qualcun altro, ma non puoi fidarti di me?»

«Non mettere in mezzo Sun in tutto questo.»

«Ho detto che “qualcun altro” era Sun?» La domanda di Pete fece sorridere Kao, ma Pete finse di non vederlo. «Esci dalla macchina. O vuoi che ti trascini fuori?»

Kao fissò Pete, gli occhi pieni di risentimento; ma decise di scendere dall’auto poiché non aveva altra scelta in quel momento. Pete non avrebbe permesso a Kao di tornare a casa così facilmente anche se Kao avesse insistito per non seguirlo.

Pete indicò con il viso casa sua, un segnale che esortava Kao ad entrare per primo, perché Pete aveva paura che Kao sarebbe scappato se gli avesse dato le spalle dirigendosi all’interno. Kao sospirò ed entrò senza dire una parola. La grande casa di Pete era tranquilla a quell’ora. C’era solo un cameriere che aspettava di aprire e chiudere la porta per Pete. Pon era già andato a letto.

Entrarono nella camera da letto di Pete e quest’ultimo chiuse la porta. Anche se aveva dormito più volte a casa di Pete, quella sera era diverso. Kao deglutì mentre guardava Pete che incrociò le braccia, osservandolo in silenzio.

«Qual è il tuo problema?» chiese Kao, la sua voce calma e fredda.

«Sono io che dovrei farti questa domanda. Qual è il tuo problema?» gli chiese Pete di rimando.

«Smettila di giocare. Dì solo quello che vuoi dire!» urlò Kao, incapace di sopportare il tentativo di Pete di farlo incazzare di più. Si guardarono in cagnesco. La rabbia che reprimevano stava per esplodere attraverso i loro occhi, erano pronti a bruciarsi a vicenda. 

«Se non dici niente… me ne vado.» Kao provò a evitare la rissa uscendo dalla stanza, ma Pete lo seguì e gli prese la mano, girando Kao per affrontarlo. Kao aggrottò la fronte e fissò Pete come se volesse chiedere: “Cosa diavolo vuoi adesso?”

«Ti ho detto di fermarti qui stasera.»

«Assolutamente no! Se resto con te, mi sentirò soffocare e non riuscirò a dormire. Hai idea di quanto mi hai fatto sentire a disagio?» Kao si scrollò di dosso la mano di Pete. Voleva davvero prenderlo a pugni in faccia.

«Credi che non lo senta? Mi hai fatto sentire a disagio anche tu!» gridò di rimando Pete. L’ansia che provava da molti giorni era ormai pronta ad esplodere. Non poteva più tenerla dentro.

«Che cazzo ho fatto?»

«Sei cambiato… Hai idea di quanto sei cambiato da quando abbiamo litigato per Fongbeer?» Le parole di Pete stavano sgorgando. «È perché la ami? Sei arrabbiato con me perché abbiamo ricominciato a parlare, vero?»

«Non l’ho mai amata. Ti ho detto che non pensavo a lei in quel modo.»

«Ma tu…»

«Sono arrabbiato perché non hai ascoltato le mie ragioni! Ti importava così tanto di lei che non te n’è fregato niente di come mi sentivo io, il tuo amico. Cosa ti aspetti che provi, dopo tutto quello che mi hai fatto?»

Kao spinse il petto di Pete, incapace di sopportare altro. La sua faccia diventò rossa per la rabbia che aveva represso a lungo. Quella volta, Pete rimase semplicemente lì; lasciando che Kao dicesse quello che voleva dire senza rispondere, poiché sapeva di aver ferito i suoi sentimenti.

«Farmi del male in quel modo non è abbastanza, eh? Continui a cercare di farmi incazzare ogni singolo giorno. È un miracolo se non ti odio ormai.» Kao strinse i pugni. Se la persona di fronte a lui non fosse stato Pete, gli avrebbe già tirato un pugno. «Sappi solo che ho parlato con Fongbeer perché non volevo che pensasse male di te. Sono diventato suo amico perché l’hai buttata via. Ho sopportato tutto fino ad oggi perché sei mio amico. E tu? Mi hai mai considerato come tuo amico? Ti è mai importato di come mi sento?»

«Kao… non stavo cercando di farti incazzare.» La voce di Pete si addolcì.

«Sei sicuro? Vai a chiedere a Thada, Sandee o June se non hai cercato di farmi incazzare.» Kao sorrise amaramente. «Vedi, non ho detto niente oggi. Mi ero tenuto tutto per me, ma hai continuato a prendermi in giro. Quando sono andato a mangiare con Sun, mi hai seguito lì… stai dicendo ora che non stavi cercando di farmi incazzare?»

«È perché odio vederti con qualcun altro!»

La risposta che Pete gli gridò improvvisamente in faccia sbalordì Kao. Guardò Pete, non riusciva a credere a quello che aveva appena sentito. E Pete fissò Kao subito dopo per provare che… non aveva sentito male.

«Non parlo solo di Fongbeer, ma anche di Sun!»

«Pete…»

Kao chiamò il suo nome per avvertire Pete che doveva riflettere attentamente prima di parlare o fare qualsiasi cosa, ma Pete non si fermò. Avanzò lentamente, incastrando gli occhi in quelli di Kao finché, finalmente, si fermò di fronte a lui.

«Non voglio che ti avvicini a nessuno più di quanto tu lo sia con me… sono geloso.»

Pete prese il viso di Kao tra le mani. Kao poteva solo fissarlo, senza parole. Non dissero nulla per un bel po’. C’era così tanto silenzio che potevano sentire i propri battiti cardiaci… erano l’unica cosa che ricordava loro che il mondo era ancora lì e che il tempo non si era

fermato.

«Penso… di essermi innamorato di te.»

«Pete! Non scherzare con me.»

«Dico sul serio.» Pete rassicurò Kao, la sua voce ferma, mentre spostava il viso più vicino a quello di Kao tanto che le punte dei loro nasi si toccarono; sentendo il respiro caldo l’uno dell’altro. Pete non era sicuro se fosse a causa dell’alcol, della loro vicinanza o anche dell’umore; ma finalmente le sue labbra toccarono quelle di Kao come se fosse controllato da una sorta di energia traboccante a cui non aveva il potere di resistere.

Nel momento in cui Pete sentì il calore e la morbidezza delle labbra di Kao, provò una sensazione diversa. A differenza di qualsiasi altro bacio che avesse mai dato… Il suo cuore batteva anche più velocemente di quando dette il suo primo bacio. Il calore delle labbra di Kao si diffuse attraverso il suo corpo, scacciando il suo autocontrollo, abbattendo tutti i muri del suo cuore.

Nel frattempo, Kao era sbalordito da ciò che stava accadendo. Il suo cuore stava per saltargli fuori dal petto. Il suo viso pallido divenne rosso. Strinse le mani per riprendersi mentre si chiedeva se fosse un sogno. Ma ora che le labbra di Pete premevano contro le sue… Kao si rese conto che tutto era reale.

Non era un sogno. Non era la sua immaginazione!

Quando la porta che, nel suo cuore, era stata chiusa a lungo fu spalancata, Kao ricambiò il bacio di Pete con tutto il desiderio che aveva. Anche se era il suo “primo bacio”, bació Pete in modo istintivo e naturale. Pete ne era così soddisfatto che voleva divorare quel dolce sapore e sprofondare in quel bacio senza doversi fermare. Le loro labbra si mossero e si bloccarono per quello che sembrava un’eternità. Entrambi non potevano trattenersi. Alla fine, Pete si staccò lentamente.

Pete guardò Kao negli occhi, le loro labbra ancora si toccavano.

«Anche tu provi lo stesso, vero…?» Pete chiese solo per essere sicuro ma, invece di rispondere, Kao prese il viso di Pete tra le mani e premette le sue labbra contro quelle dell’altro, dandogli un altro bacio.

Le loro labbra furono premute saldamente l’una contro l’altra finché Pete non trasformò quel bacio in qualcosa di più caldo, chiedendo di più. Con una mano tirò Kao più vicino mentre con l’altra si posizionò dietro il suo collo, chiedendo all’altra persona di baciarlo ancora e ancora.

La sua lingua si tuffò nella bocca della persona tra le sue braccia, esplorando e aggrovigliando la lingua di Kao come se stesse cercando di farlo impazzire.

Lasciarono che le loro emozioni prendessero il controllo, senza nemmeno afferrare ciò che stavano facendo. Si baciarono con tutto il desiderio che avevano finché ansimarono come se avvessero corso in cima ad una montagna. Pete iniziò a sbottonare la camicia di Kao senza interrompere il bacio.

La camicia cadde sul pavimento solo un secondo dopo. Kao si sorprese quando l’aria fresca nella stanza toccò la sua pelle nuda, e fu spinto sul letto.

Pete lo seguì, salendo sopra di lui. I suoi occhi acuti si fissarono il corpo di Kao, esplorando ogni centimetro. Kao si sentiva veramente accaldato.

Anche Pete era sopraffatto dal calore all’interno del suo corpo. Deglutì mentre passava lo sguardo su Kao, il cuore che gli batteva all’impazzata. La pelle chiara di Kao attirò Pete, invitandolo a baciarla e lasciare alcuni succhiotti. Non avrebbe mai immaginato che la sua infatuazione per Kao sarebbe stata così forte.

Così forte… più forte di ogni volta che l’aveva fatto con altre ragazze.

«Pete! Sai cosa stai facendo adesso?» chiese Kao mentre voleva che Pete ci pensasse attentamente. Guardò Pete sbottonarsi la camicia bianca, il cuore che batteva ancora forte. Kao non aveva mai pensato che quel giorno sarebbe arrivato.

Il giorno in cui Pete gli avrebbe detto di essersi innamorato di lui. Il giorno in cui avrebbero fatto l’amore. Per tutto questo tempo, Kao aveva creduto che Pete amasse le ragazze e che non avrebbe mai cambiato i suoi gusti.

«Perché non dovrei saperlo?» rispose Pete, gettando la camicia sul pavimento, rivelando il suo corpo caldo e ben formato. Le sue linee muscolose e affilate, i suoi addominali erano impressionanti. 

«È da un po’ che penso che potrei provare dei sentimenti per te.»

Pete si chinò e strofinò il naso sul collo di Kao. Sussurrò con una voce profonda e dolce prima di baciargli la pelle candida di Kao, respirando il familiare e dolce profumo… il profumo che era solito dire essere piacevole e che lo faceva sentire al caldo e al sicuro mentre dormiva.

«E penso che ogni domanda abbia bisogno di una risposta.»

«C… come?» chiese Kao debolmente, il suo respiro affannato. Il tocco di Pete gli fece riscaldare il corpo, specialmente quando iniziò ad accarezzarlo in modo seducente.  

«Te lo mostro adesso.»

Pete sorrise quando vide che Kao provava lo stesso. Mosse le labbra lungo il collo e il petto ampio di Kao, lasciando succhiotti ovunque le sue labbra toccassero. Le sue mani si abbassarono per slacciare la cintura dai pantaloni di Kao. Lo faceva con disinvoltura proprio come quando toglieva i vestiti delle ragazze. In quel momento, Kao si rese conto che un cacciatore sarebbe sempre rimasto tale, sia che la sua preda fosse un maschio o una femmina!

«Fammi trovare la risposta con te… per favore.»

Pete sussurrò quelle parole in tono supplichevole con la voce profonda e roca. Tutto il suo corpo venne preso dal desiderio traboccante. Kao fu ipnotizzato dalla voce di Pete e gettò via tutte le sue ragioni senza pensarci un secondo. Non poteva più resistere a questo desiderio ardente e lasciò che Pete facesse come voleva.

*********************

Quando Kao si svegliò la mattina dopo guardò Pete che dormiva ancora accanto a lui sul grande letto. Entrambi giacevano nudi sotto una coperta bianca. Kao non poté fare a meno di ripensare a quello che era successo la notte prima.

Il suo viso si riscaldò. Sarebbe stato imbarazzante dire che era la sua “prima volta”?

Kao sorrise debolmente. Non era sicuro di come si sarebbe sentito Pete quando si sarebbe svegliato. A Pete piaceva davvero? In che modo si sarebbe sviluppata la loro relazione? Tutto quello che riusciva a ricordare era che entrambi si erano sentiti bene. Sebbene fosse successo nella foga del momento, Kao l’aveva fatto con la persona che amava. Ed era felice che si fossero aperti l’uno con l’altro.

«Ehm…»

Sentendo Pete grugnire e spostarsi, Kao sapeva che si sarebbe svegliato. Fece subito finta di dormire perché non sapeva come iniziare una conversazione con lui.

Pete si era davvero svegliato. Si alzò e appoggiò la schiena contro la testiera del letto, lo sguardo fisso su Kao che stava ancora dormendo. Pete sorrise inconsciamente. Ripensò al giorno in cui aveva dormito a casa di Kao. La posizione di Kao per dormire era la stessa di quel giorno. Le uniche differenze erano che ora Kao nudo nel letto.

Il suo sorriso si allargò mentre guardava le spalle e le braccia di Kao, dove la coperta non arrivata, individuando i succhiotti rossi che aveva lasciato sulla sua pelle chiara.

Pete ricordava bene cosa era successo e cosa aveva detto a Kao la scorsa notte. E ora, pensava di essersi davvero innamorato di Kao, ma… non era sicuro di come dovesse essere la loro relazione.

Pete era di nuovo confuso, ma si disse di non pensarci troppo in quel momento. Adesso era già buono il fatto di aver fatto la pace. Guardò l’orologio sul muro, erano quasi le 6.30 del mattino. La loro prima lezione iniziava alle nove, quindi aveva bisogno di svegliare Kao per prepararsi.

«Kao.»

Scosse Kao gentilmente, ma lui non si mosse. Strofinò i capelli di Kao in modo scherzoso e amorevole, pensando che sembrasse un bambino quando dormiva. Pete voleva solo prenderlo in giro.

«Che diavolo?»

Kao finse in modo eccellente di alzarsi assonnato. Spinse via le mani di Pete e appoggiò la schiena contro la testiera del letto. Guardò Pete e poi se stesso. Erano nudi. Anche se c’era una coperta che copriva le loro parti inferiori, Kao si sentì in qualche modo imbarazzato. Non aveva mai mostrato il suo corpo nemmeno ai suoi amici maschi, ma Pete aveva visto tutto e non erano più solo amici!

«Ah, stai arrossendo.» Pete lo prese in giro e gli strofinò i capelli.

«Smettila.» Kao spinse via la mano di Pete, arrossendo ancora.

Rimasero in silenzio per quasi un minuto, finché Kao si rese conto che avevano bevuto la notte scorsa, e probabilmente Pete aveva bevuto più di lui. Kao si chiese se Pete avesse i postumi di una sbornia.

«Come stai?» chiese Kao preoccupato.

«Alla grande.» rispose Pete che sorrise, pensando che Kao gli avesse chiesto del sesso della scorsa notte. «In realtà, dovrei essere io a chiedertelo. Era la tua prima volta, ti ha fatto male?»

«Vaffanculo, Pete! Intendo i postumi della sbornia, non quello.» gridò Kao mentre scosse Pete, sentendosi arrabbiato, infastidito e timido. Era tutto così confuso che non riusciva nemmeno a capire i propri sentimenti.

«Come facevo a saperlo?» Pete rise felice.

«Brutto pervertito.» Kao lanciò un’occhiataccia a Pete, la faccia ancora arrossata.

«L’abbiamo fatto insieme. Se sono un pervertito, allora lo sei anche tu.»

«Non ho fatto niente. Hai fatto tutto da solo.»

«Ah sì? Cosa sono tutti questi segni, allora?»

Pete indicò i succhiotti sul suo petto, ricordando chiaramente a Kao cosa era successo su quel letto la scorsa notte. Rise quando Kao non poteva discutere oltre e si limitò a guardarlo in cagnesco.

«Penso… tu mi piaci davvero.» disse Pete, questa volta con voce seria. «Ma non ne sono ancora sicuro.» Kao si zittì, ma capì che non si erano mai visti come amanti; inoltre Pete era sempre stato interessato alle ragazze e aveva fatto sesso solo con loro. Anche quello che era successo la scorsa notte era stato inaspettato. Ora che i sentimenti di Pete erano cambiati, non c’era dubbio che fosse confuso.

«Capisco. Possiamo iniziare come amici.» Kao sorrise a Pete, cercando di essere di mentalità aperta dato che non voleva fare pressione su Pete. Inoltre… era meglio che fosse stato lui a dirlo.

«Ti va bene?»

«Ti ho detto che capisco.»

Anche se Kao era sicuro dei suoi sentimenti per Pete da molto tempo, era disposto ad aspettare che Pete pensasse a quale doveva essere la loro relazione. Doveva essere diverso per coloro che avevano sempre saputo ciò che il loro cuore desiderava, e per coloro che avevano appena realizzato i loro sentimenti, immaginò Kao.

Probabilmente Pete aveva bisogno di un po’ di tempo per pensare.

«Ma, giusto per essere sicuri… troviamo di nuovo la risposta.»

Prima che Kao potesse dire una parola, Pete lo spinse indietro, rotolò su di lui e lo raggiunse in una frazione di secondo. Kao non poteva crederci. Stavano parlando di un problema serio. E perché Pete lo aveva fatto? Aveva appena detto che ancora non era sicuro, ma ora voleva farlo di nuovo!

«Non pensarci nemmeno! Guarda, siamo in ritardo!»

«Sono solo le sei e mezza. La nostra lezione inizia alle nove. Abbiamo ancora tempo.»

«Accidenti a te, Pete!»

Kao gli gridò di fermarsi, ma Pete non lo fece e non poteva assolutamente costringerlo a trattenersi. Pete fece solo quello che voleva. Kao non poteva fare a meno di pensare… la sua lussuria è incontrollabile!

*********************

Giorni dopo
Mensa della Facoltà di Ingegneria
Università N

«Non ci raccontate come avete fatto pace?»

June era quello che aveva rischiato e chiesto di nuovo. Si ricordò che Pete aveva insistito per accompagnare Kao a casa quel giorno, ma non aveva idea di cosa fosse successo dopo. La mattina successiva Kao e Pete erano arrivati insieme in classe e si erano riavvicinati come se non avessero mai litigato. No! Non solo quello. Sembravano così tanto in buoni rapporti che gli altri potevano percepirlo. A volte, era come se fossero nel loro mondo.

Se non fossero stati tutti amici da molto tempo, June avrebbe pensato che Pete e Kao fossero “sposi novelli”.

«Giusto! Abbiamo avuto tutti un gran mal di testa quando stavate litigando, ma ora che avete fatto pace… ragazzi sembrate innamorati e senza nessuna preoccupazione.»

«È troppo, Sandee. Chi sarebbero gli innamorati? Siamo solo amici!» Kao si difese rapidamente.

«Sto solo scherzando. Perché hai dovuto negarlo così in fretta? È come se voi ragazzi vi frequentaste di nascosto.»

«La pianti?» gridò Pete.

«Come avete fatto a riappacificarvi, comunque? Andiamo, parlate! Altrimenti non vi aiuteremo ancora quando litigherete di nuovo.» Thada buttà benzina sul fuoco. Quella volta, Pete e Kao si guardarono l’un l’altro, discutendo attraverso i loro occhi su chi avrebbe spiegato la cosa.

«Non era proprio niente. Abbiamo solo avuto un vero discorso.» disse Pete. 

Kao pensò tra sé che non avevano solo “parlato”, ma avevano anche “fatto” qualcos’altro. Comunque, era più sicuro dare una breve spiegazione come quella. Se avessero fatto una mossa sbagliata, tutti nella loro facoltà avrebbero saputo la verità.

Non dimenticare che il soprannome “June sa, il mondo sa”, non è stato dato a June per caso!

«Avete solo parlato? Allora perché avete per giorni dato l’impressione di volervi uccidere a vicenda? Sapete cosa? Quando i vostri intenti omicidi si sono scontrati, sono stati più potenti di una bomba nucleare.» disse June.

«Abbiamo quasi litigato, ma poi abbiamo deciso di chiederci cosa c’era che non andava l’uno nell’altro, e quindi abbiamo parlato. Eravamo in macchina, sai. Non c’era nessun posto dove andare, quindi non abbiamo avuto altra scelta che parlare di ogni cosa.» Kao aiutò Pete a spiegare.

«Sì, è tutto! Non siete contenti che abbiamo fatto pace?» Pete pose fine alla conversazione.

«Siamo felici, ovviamente, ma siamo solo curiosi di sapere come voi due possiate fare pace così facilmente.» disse Thada.

Kao non pensava che fosse stato per niente facile… per fare la pace, quella volta, aveva perso la verginità con Pete!

«E Fongbeer? È da un po’ che non ne sento parlare.» chiese June.

«Sì, vero! Spero che non ci siano problemi.» Anche Sandee voleva sapere.

Pete si zittì perché non sapeva come spiegarlo… Si era scusato con lei e avevano ricominciato a parlare, era vero; ma dopo di ciò, aveva passato tutto il suo tempo a preoccuparsi di Kao e aveva avuto a malapena tempo per lei. Quando lei gli aveva mandato un messaggio, aveva risposto brevemente. Ora che lui e Kao avevano iniziato a esplorare i loro sentimenti, le prestava ancora meno attenzione. Tuttavia, non poteva trovare il coraggio di porre fine alla loro relazione perché si sentiva in colpa. Era stato lui a chiederle di dargli una seconda possibilità, ma non le aveva dato l’attenzione che meritava.

Ma se avesse continuato la sua relazione con Fongbeer, si sarebbe sentito male per Kao. Fongbeer gli aveva mandato un messaggio chiedendogli perché ieri non aveva risposto al suo messaggio.

Kao sapeva che Pete stava ancora parlando con Fongbeer, ma non disse niente. Cercò di capire che il rapporto tra lui e Pete era cambiato troppo velocemente.

Pete, magari, aveva bisogno di tempo per sistemare le cose con le ragazze con cui si stava sentendo.

«Che cosa? Non dici niente perché stai litigando di nuovo con lei, giusto?» chiese di nuovo June.

«Abbiamo deciso di parlare da amici. Perché dovremmo litigare?»

«Anche l’ultima volta hai detto che parlavate da amici.» Thada fece il broncio.

«Non ci saranno problemi questa volta. Lo giuro sulla mia vita.»

Pete garantì e cercò di cambiare argomento perché non voleva che Kao fosse preoccupato; ma Thada, Kao e Sandee fecero una smorfia dopo aver sentito la sua risposta. Coloro che giurano in modo fiducioso sulla loro vita sono quelli che probabilmente ritorneranno sui loro passi.  

«Cosa c’è che non va, Kao? Perché non dici niente?» chiese Pete, sapendo che la questione con Fongbeer avrebbe potuto turbare Kao. Gli avrebbe ricordato la volta in cui Pete gli aveva dato un pugno e che Pete stava ancora parlando con qualcun altro.

«Non è niente.»

Sebbene Kao avesse detto che non era niente, non guardò Pete. Pete si sentì a disagio, ma non sapeva cosa fare. Non poteva spiegargli i suoi pensieri perché i loro amici erano lì.

Pete aveva programmato di parlare con Kao quando lo avrebbe accompagnato a casa, ma le cose non furono così facili come pensava. Vide Fongbeer che camminava verso di lui, anche se da quel giorno non era più andata alla loro facoltà!

«Tua madre sta arrivando.» disse June. In quel momento, tutti iniziarono a sentirsi paranoici. L’ultima volta che Fongbeer era andata lì, aveva fatto litigare Pete e Kao. Non avevano idea di cosa avrebbe fatto questa volta.

«Hey ragazzi.»

Fongbeer sorrise loro. Pete lanciò un’occhiata a Kao – la cui espressione diventò sempre più fredda – e si sforzò di sorridere. Pete sapeva che essere duro o rifiutare fermamente non avrebbe funzionato con Fongbeer.

«Non vi vedo da giorni. Come state ragazzi?» chiese.

«Stiamo alla grande. E tu?» domandò di rimando Sandee.

«Non mi sento molto bene perché il tuo amico mi ignora di nuovo.» Fongbeer sorrise, ma quel sorriso fece sentire Pete a disagio, soprattutto quando girò lo sguardo verso di lui.

«Io… sono stato impegnato.» si scusò Pete.

«Infatti è quello che ho pensato.» Fongbeer rise sommessamente. Quella volta fu diverso. Pete non riusciva a indovinare cosa avesse in mente. «Ragazzi, non andrete via presto, giusto? Posso sedermi qui?»

«Oh… sì, naturalmente.»

Sandee si mosse un po’ per fare spazio a Fongbeer. Si sedette accanto a Sandee e cercò di fare amicizia con loro. Era come se stesse cercando di essere il più vicino possibile agli amici di Pete. Sebbene Pete cercasse di parlarle normalmente come se nulla fosse mai successo, si sentiva molto a disagio. Anche Kao si comportava normalmente, ma sapeva che non si sentiva bene per questo.

Anche se Kao era quello che gli aveva detto che… potevano iniziare come amici.

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