BLUE KISS – CAPITOLO XII

Fuoribordo

Tre giorni dopo
Mensa della Facoltà di Ingegneria

Penso di essere troppo ovvio.

Pete ragionó tra sé… Da quando le parole di June avevano acceso qualcosa nella sua mente, Pete aveva cominciato a notare che il suo modo di esprimere le proprie emozioni era stato un po’ esagerato. Ma non era del tutto sicuro che i suoi sentimenti fossero esattamente quelli che aveva descritto June.

Era confuso ma non sapeva con chi parlare, quindi si limitava a tenere i suoi sentimenti dentro di sé.

L’atmosfera intorno a Pete e Kao non era migliorata. Kao probabilmente non voleva

litigare con Pete dato che taceva sempre e non parlava molto, come se non esistesse. Pete osservava Kao e ne era incredibilmente infastidito. Quando Kao rimaneva in silenzio in quel modo, era come se fosse freddo e indifferente; il che faceva sentire Pete invisibile.

E quello era il motivo per cui Pete stava diventando più ansioso.

«Non ti ho visto parlare con Fongbeer ultimamente. Non si lamenta di questo?» chiese June mentre stavano pranzando insieme come al solito.

«Non abbiamo niente da dirci. Te l’ho detto che parliamo da amici.» replicò Pete e lanciò un’occhiata a Kao per vedere come avrebbe reagito, ma Kao rimase in silenzio.

«E tu, Kao? Sei rimasto in contatto con lei?»

«Non le parlo da quel giorno.» rispose Kao a June. «Te l’avevo detto che non esco con le ex di un amico.»

«Non parla con Fongbeer perché ha catturato Sun.» La bocca di Pete era sempre più veloce del suo cervello. Si rese conto di aver appena scioccato Thada, June e Sandee dopo aver fatto quella osservazione. I suoi amici si guardarono l’un l’altro, June stava per soffocare con il suo cibo.

«Che diavolo significa? Kao e Sun stanno uscendo insieme?» domandò June dopo essersi ripreso.

«Sei pazzo?! Non è così.» Kao lo negò rapidamente e lanciò un’occhiataccia a Pete; non solo per aver cercato di farlo arrabbiare, ma anche per aver trascinato Sun nella conversazione. «È il fratello maggiore di Rain . Come posso pensare a lui in quel modo?»

«Lo penso anche io. Sun è così virile, è difficile pensare che gli piacciano gli uomini. E Kao ha appena chiuso con Fongbeer, quindi come può uscire con Sun in questo momento?» disse June. «Pete, perché continui a prendertela con Kao? Cosa ti fa arrabbiare così tanto di lui?»

«Giusto! La cosa con Fongbeer dovrebbe essere finita ormai.» Sandee sospirò.

«Sì, ragazzi, fate la pace così possiamo andare al barbecue. La promozione scadrà presto.» Thada sollevò la questione. Lui, Sandee e June volevano portare Kao e Pete a fare un barbecue per rafforzare la loro relazione.

«Non avete fatto il barbecue? Pensavo che ci foste già andati.» chiese Kao.

«La stiamo aspettando, signore. Quando è disponibile?» domandò June in tono scherzoso.

«Ero libero ieri, ma non me l’hai chiesto.»

«Cosa? Come diavolo potevo saperlo? L’altro giorno ci hai detto che dovevi correre a casa per ritoccare tutte le foto e inviarle a Sun, quindi pensavo non avessi finito. Comunque… questo significa che oggi sei libero, giusto? Andiamo dopo le lezioni. Prenoto!» June era entusiasta.

«Pessimo tempismo. Non sono libero oggi.» Kao scosse la testa.

«Che diamine?!» urlò June.

«Sun mi offrirà una cena come ringraziamento per il lavoro.»

«Non ci avevi detto che ti avrebbe assunto? Quindi ti pagherà offrendoti una cena? Che persona a buon mercato.» Pete trovò ancora il modo di prendersela con Kao e Sun. Thada, Sandee e June volevano davvero trovare qualcosa per riempirgli la bocca per farlo tacere.

«Sei dannatamente sboccato. Chiudi quella cazzo di bocca.» lo rimproverò Thada.

«Sono già stato pagato, ma vuole anche offrirmi la cena. Andiamo dopo le lezioni.» Kao si scusò per Sun.

«Dove?» chiese Sandee.

«Non lo so, ha detto che voleva fare un barbecue in un nuovo ristornate qui intorno.»

«Che diavolo? Ti sei rifiutato di venire con noi, ma stai andando con lui.» urlò di nuovo June.

«Me lo ha chiesto prima, ma posso venire con voi più tardi. Quando si tratta di cibo sono molto coinvolto.» Kao cercò di sorridere mentre Pete digrignava i denti e stringeva i pugni, perché Kao rifiutava l’invito dei suoi amici ancora una volta per andare con Sun.

Pete sentì un fuoco ardere nel suo cuore. Anche se stava facendo del suo meglio per contenere la sua rabbia, non aveva idea di quando sarebbe esploso se Kao avesse continuato a farlo impazzire!

«Sun si prende cura di Kao così bene. Se fossi Kao, mi innamorerei di lui.» June si appoggiò il mento sulla mano, guardando Kao e Sun che si allontanavano insieme mentre gli altri si stavano ancora rilassando al piano terra dell’edificio della facoltà. Solo un momento prima, Sun era venuto a salutarli prima di portare fuori Kao. Si era offerto volontario per portare la roba di Kao come avrebbe fatto un fratello gentile, anche se Kao era un ragazzo e non aveva molte cose.

«Stai zitto, June. Non accendere la fiamma. Guarda Pete come digrigna i denti.» Thada avvertì June. Sebbene Thada non avesse idea di cosa stesse succedendo nella mente di Pete, poteva immaginare che fosse perché Pete e Kao erano molto vicini. Ora che Kao si era avvicinato a qualcun altro, era normale che Pete fosse “possessivo nei confronti del suo amico”.

«Non è niente, Pete. Ceneranno solo insieme. Non essere troppo possessivo.» Sandee lo consolò.

«Quando ho detto che sono possessivo nei suoi confronti?» Pete si difese immediatamente con voce profonda. «Qualunque cosa faccia non sono affari miei. Non mi interessa affatto. Non mi interessa se si chiameranno o manderanno messaggi a vicenda, o se andrà in quel bar.»

«Wow, non ti interessa affatto.»

«June!» Pete lanciò a June uno sguardo mortale.

«Va bene, va bene, non ti interessa. Non c’è bisogno di essere arrabbiato anche con me.»

Non volendo avere problemi con Pete, June alzò le mani in segno di resa, lasciando che la persona che era possessiva nei confronti del suo amico si occupasse della sua rabbia. Si era sentito così ansioso quando Kao era andato a parlare con Sun in privato, e quando era andato a casa di quest’ultimo da solo. E ora, stavano per cenare insieme, come poteva non sentirsi irritato?

Kao si era rifiutato di andare con i suoi amici. Aveva mai pensato di rifiutarsi di andare con Sun? E se provassero davvero dei sentimenti l’uno per l’altro?

Più Pete ci pensava, più si arrabbiava. Voleva sapere di cosa parlavano, quanto fossero vicini e affettuosi l’uno all’altro. Pete lo aveva trattenuto per troppo tempo, ma oggi era ora di smetterla di impazzire da solo.

«Ragazzi, avete dei progetti?» chiese Pete dopo aver riflettuto per diversi minuti.

«Perché? Vuoi fare festa? Non sarà divertente se manca uno di noi.» disse June.

«No, facciamo un barbecue. Non hai detto che lo vuoi mangiare?» Pete cercò di mantenere una faccia seria e la voce ferma, ma non ci riuscì perché il fuoco ardente nel suo cuore era travolgente.

«Beh, sì, ma vorrei che andassimo tutti insieme.» rispose Sandee.

«Kao non vuole venire con noi, quindi perché dobbiamo aspettare che sia libero? Non abbiamo bisogno di usare la sua bocca per mangiare o il suo stomaco per trattenere il cibo.»

«Aspetta. Kao ha detto che avrebbe fatto un barbecue con Sun, no?» disse Thada. «Non dirmi che vuoi andare a fare un barbecue solo per tenerlo d’occhio. Sei impazzito, amico.»

«Chi vuole tenerlo d’occhio? Voglio solo mangiare del barbecue. Smettila di immaginare le cose.» si scusò Pete. Anche se i suoi amici rimasero in silenzio, come se gli credessero, in realtà stavano pensando: “Non vuoi tenerlo d’occhio, ma perché allora stai facendo così?!”

«Ragazzi? Se non volete, ci andrò da solo!» Pete si alzò e se ne andò immediatamente. Thada, June e Sandee approfittarono di quell’occasione per discuterne.

«Cosa facciamo?» chiese Sandee.

«La guerra scoppierà nel ristorante se lo lasciamo andare da solo.» June analizzò la situazione.

«Allora cosa stiamo aspettando?» disse Thada.

«Ehi, Pete! Aspettaci!»

Tutti e tre gridarono e seguirono rapidamente Pete al parcheggio. Avevano paura che nessuno sarebbe riuscito a fermare Pete e Kao se avessero litigato nel ristorante.

Thada, June e Sandee raggiunsero Pete quando stava per salire in macchina. Vedendo l’espressione molto arrabbiata di Pete, saltarono in macchina senza esitazione perché temevano che cambiasse idea e non permettesse loro di seguirli. Sarebbero stati guai. Non erano più interessati a quello che avrebbero mangiato, erano più preoccupati per Pete e Kao e per la litigata che probabilmente sarebbe avvenuta.

Pete guidava ad alta velocità mentre June, Thada e Sandee cercavano di parlare di cose divertenti per migliorare il suo umore; ma Pete era ancora scontroso. Rispose loro in modo conciso quando gli venne chiesto qualcosa, la sua espressione era così severa che si guardarono l’un l’altro, cercando di capire cosa fare, ma non ne avevano idea. Oltre a lasciar stare Pete, che magari alla fine si sarebbe potuto sentire meglio. 

Ma… avevano una brutta sensazione.

Finalmente arrivarono ​​al ristorante. Era piuttosto affollato, ma una graziosa cameriera disse loro che c’era un tavolo disponibile per quattro persone. Quando stava per portarli al tavolo, Pete le disse che il suo amico stava aspettando dentro. Ed entrò prima di tutti. 

«Che diavolo c’è che non va in lui?» borbottò June mentre seguiva Pete all’interno.

Il suo sguardo si mosse rapidamente e presto trovò il suo bersaglio. Pete si avvicinò a loro

senza esitazione.

«Ehi… Pete.» lo salutò Sun quando lo vide. Thada, June e Sandee si affrettarono a raggiungerlo perché temevano che Pete avrebbe iniziato subito una guerra. «Non avevo idea che anche voi ragazzi avreste mangiato qui, altrimenti vi avrei chiesto di unirvi a noi.»

«Non intendiamo intrometterci, ma la cameriera ha detto che non c’è un tavolo disponibile in questo momento; e poi abbiamo visto te e Kao, quindi vorremmo unirci al vostro tavolo. Non vorremmo aspettare.»

Kao guardò Pete con diffidenza, come se non credesse alle sue parole, mentre Thada, Sandee e June si guardavano l’un l’altro, confusi. La cameriera aveva appena detto loro che c’era un tavolo disponibile, ma Pete si era precipitato dentro e si era diretto verso il tavolo di Sun e Kao. Tuttavia, non dissero nulla perché non volevano far arrabbiare Pete più di così.

«Certo che potete! Prego, sedetevi.»

Sun li accolse, così si sedettero seduti tutti. Pete e Kao sedevano l’uno di fronte all’altro. Kao fissò Pete non sentendosi felice di questo, perché sapeva che Pete non era andato lì solo per mangiare, ma Pete si limitò ad alzare un sopracciglio e scrollò le spalle.

Kao poteva solo trattenere la sua rabbia dentro di sé. Non aveva idea di quanto si sarebbe spinto lontano Pete solo per farlo incazzare!

Dopo aver finito il pasto Sun chiese a tutti di andare a una festa, per godersi un po’ di musica in un bar e celebrare il grande inizio della loro amicizia dato che andavano tutti d’accordo con Sun, tranne Pete.

Dato che tutti erano d’accordo ad andare Pete non poteva rifiutare, anche perché non voleva perdere di vista Kao. Erano circa le 23:00 quando decisero di tornare a casa dopo che Kao disse che si sentiva assonnato. Era vero che ultimamente non era riuscito a dormire abbastanza,  ma in realtà voleva allontanarsi da quella situazione imbarazzante. La festa gli sarebbe piaciuta di più se Pete non lo avesse guardato in cagnesco per tutto il tempo.

«Allora ti do un passaggio.»

«Oh, va tutto bene. Posso andare a casa da solo.»

«Va bene. Ti accompagno.»

Pete sospirò profondamente per mostrare la sua insoddisfazione. Erano solo le 23 e tutti avevano già deciso di tornare a casa separatamente. Se Sun voleva essere un gentiluomo, perché non si era offerto volontario per dare un passaggio a Sandee, una ragazza?

Perché diavolo è appiccicato a Kao? pensò Pete frustrato.

«Va tutto bene, Sun. Torno sempre a casa da solo.»

«Non hai detto che ti sentivi assonnato? Puoi dormire nella mia macchina mentre guido.»

«Nessun disturbo. Porterò Kao a casa.» Tutti tacquero. Kao impallidì, non avendo idea di cosa stesse pensando Pete. 

Pete era arrabbiato con lui. Aveva per caso intenzione di assassinarlo e seppellirlo nel bosco? Stavano litigando, quindi perché voleva accompagnarlo a casa?

«Devo comunque passare da casa sua mentre rientro. Lo accompagno spesso, e comunque ho lasciato alcune cose a casa sua, quindi stavo pensando di riprenderle. Inoltre non dovrai preoccuparti se guido io. È meglio che lasciarlo andare a casa da solo, giusto?»

«Va bene, allora.» Sun si sforzò di sorridere.

Si salutarono tutti e si separarono, lasciando Kao e Pete in piedi insieme davanti al ristorante.

«Posso andare a casa da solo, sai.»

«Ho appena detto che ti avrei accompagnato in macchina.» disse Pete senza guardare Kao prima di avviarsi verso la sua macchina. Kao tenne gli occhi fissi sulla schiena di Pete, esitando. Non voleva più discutere con Pete, ma le possibilità che accadesse erano molto alte se fossero rimasti da soli. Quella volta, June, Thada e Sandee non erano lì per fare da paciere, quindi potevano iniziare una grande litigata in qualsiasi momento.

Pete si voltò a guardare Kao quando si accorse che non lo stava seguendo. Sospirò profondamente e tornò indietro, strattonando il braccio di Kao per farlo camminare. Non una sola parola uscì dalle loro bocche, ma l’atmosfera era atroce.

«Entra.» ordinò Pete. Il suo sguardo spinse Kao ad aprire la portiera e salire in macchina obbediente. Pete si diresse al posto di guida e avviò la macchina senza dire nulla.

Rimasero seduti in un silenzio imbarazzante per dieci minuti, nessuno dei due voleva dire una parola. Era come se si mettessero alla prova a vicenda, cercando di mantenere la calma e reprimere la loro rabbia ardente; anche se quei sentimenti li avevano disturbati per diversi giorni e minacciavano di esplodere da un momento all’altro.

«Perché diavolo lo fai?»

Kao iniziò a parlare per primo dato che non poteva più sopportarlo. Si ricordò che il motivo per cui stavano litigando in quel momento era che Pete aveva preso Kao a pugni in faccia. Ma ora che il tempo era passato, in qualche modo sembrava che Kao fosse il colpevole.

Non capiva affatto questa situazione.

«Sto facendo cosa?» chiese Pete in risposta, cercando di far innervosire Kao.

«Quello che stai facendo adesso. Mi stai trascinando in una guerra di nervi ogni singolo giorno.»

«Io? Penso che sia tu quello che lo ha fatto!»

Pete lanciò un’occhiataccia a Kao e tornò di nuovo a guardare la strada. Kao si zittì. Entrambi sospirarono e non dissero altro finché Kao non si accorse che Pete aveva superato la strada che portava a casa sua.

«Hai appena passato la strada che porta a casa mia.» lo avvertì Kao.

«Lo so.» disse Pete con una faccia seria.

«Cosa stai progettando?»

«Non ti ucciderò. Non fare quella faccia, come se stessi per morire.»

«Dove mi stai portando, allora?»

«A casa mia, ti porto a casa mia!»

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