BIG DRAGON – CAPITOLO 30

Correre un rischio

Il silenzio venne interrotto dal cigolio di una porta che veniva aperta.

Big aveva aperto la porta, entrando nel corridoio del padiglione dove trovò Dragon seduto su dei cuscini posti in terra.

«Big…» disse Dragon, molto sorpreso di vederlo leggermente bagnato. «Perché sei uscito? Piove, ti prenderai un raffreddore.» chiese poi con voce dolce e preoccupata.

«Cosa ci fai qui? Perché non sei tornato al tuo appartamento?» chiese preoccupato Big invece di rispondere alla persona che giaceva a terra mortificata. Chiuse l’ombrello e lo appoggiò alla porta.

«Ancora non voglio tornare a casa. Aspetterò il mio ragazzo e gli parlerò prima.»

«Non devi aspettare, puoi tornare a casa.»

«Big…»

«Non devi nasconderti…»

Gli occhi di Big cominciarono a diventare rossi, quindi Dragon si alzò e andò verso di lui. Big stava per fare un passo indietro e scappare, ma le sue gambe affondarono nel terreno finché quasi non cadde. Dragon lo afferrò in tempo, così il corpo di Big andò a sbattere contro un petto ampio e robusto.

«Lasciami andare…»

«Big, sei un uomo adulto e intelligente, possiamo parlare prima?» disse Dragon abbracciando dolcemente la persona tra le sue braccia. Poi lo prese in braccio e lo portò a sedere su un cuscino. 

Intanto Big lottava e singhiozzava. Era molto irrispettoso nei confronti di Dragon l’essere continuamente insultato, ma continuò ad abbracciarlo, massaggiandogli la schiena, finché alla fine Big accettò di restare fermo.

«Non ho intenzione di uccidere il bambino.»

«Certo. Non voglio che tu lo faccia.»

«Non mi ami affatto, Ugh!» gridò Big, rimproverando l’altra persona ancora con il cuore che gli doleva, pensando che fosse solo un gioco per lui. Dragon, guardandolo, baciò rapidamente le sue morbide labbra.

«Ti amo. Ma ti sei chiesto cosa potrebbe accaderti portando un bambino nel tuo grembo? Come partorirai? Ci sarà qualche effetto sul tuo corpo? Saranno nove mesi.» Gli occhi di Dragon erano seri e timorosi mentre parlava. Big vide la preoccupazione del suo volto e non poté più dire niente.

«Beh… Io voglio darti un bambino.»

«Grazie.» disse Dragon, posando poi un bacio veloce su quella morbida e candida guancia. Era profondamente commosso dal suo ragazzo che era stato disposto a prendere quella medicina per lui.

«No, non devi ringraziarmi. In quel momento ero privo di senno e sconvolto, quindi ho ingerito la medicina senza pensare.» Big si rese conto di aver accidentalmente rivelato i suoi sentimenti. Quindi alzò una mano iniziando a strofinarsi il naso, ma Dragon immaginò che Big con quel gesto volesse solo nascondere quello che aveva appena detto.

«Accidentalmente o no, ora dobbiamo per prima cosa andare da un medico. Ho parlato con P’Nine e lui ne conosce uno molto affidabile e di talento. È qui e ho preso un appuntamento per andare lì insieme.»

Durante il lungo viaggio verso casa di Big, Dragon era riuscito a prendere un appuntamento dal medico. All’inizio Dragon voleva anche fissare un appuntamento per quello stesso giorno, ma il medico era impegnato, quindi prese appuntamento per il giorno dopo l’indomani.

«Se sarà grande o piccolo, posso essere anch’io suo padre?» chiese Dragon dopo aver spiegato a Big tutto nei minimi dettagli. Una mano calda e spessa accarezzò il piccolo ventre di Big.

«Vediamo prima come reagirà mio padre.» disse Big, poi fece finta di ritirare la mano. Dragon sembrò deluso. Vedendo una grande espressione delusa sul suo viso, Big gli pizzicò il naso.

«Tutta la tua rabbia è già scomparsa?» chiese Dragon, poi diede un dolce bacio sulla parte posteriore del suo collo bianco, prima di strofinargli la testa come un cane che richiede l’attenzione del suo padrone.

«Oh, non c’è più.» disse Big con gli angoli delle sue labbra rosse leggermente sollevati in un sorriso.

La pioggia continuava a cadere dal cielo e, pertanto, entrambi non avevano idea di come uscire da quel posto. A proposito, desideravano entrambi rimanere là seduti ad abbracciarsi il più a lungo possibile. Volevano restare in quello che sembrava un mondo solo loro, un mondo privato per due.

«Hai dormito?» Big si voltò a chiedere all’uomo che lo abbracciava da dietro.

«Come potevo dormire?» chiese Dragon, voltandosi a guardare i cuscini che circondavano il padiglione a forma di U.

Certo che loro due non erano riusciti a chiudere occhio. Big non chiese oltre, ma allungò la mano per aprire una scatola vicino a loro, nella quale c’era un soffice cuscino piegato. Poiché quando Big era piccolo gli piaceva sdraiarsi e rotolarsi all’aria aperta lì, era dipendente da quel posto. Borom aveva quindi fatto installare una zanzariera alla porta e alla finestra del padiglione, che era vicino al laghetto di loto, per prevenire ad insetti e rettili o qualsiasi animale pericoloso di entrare. Ogni settimana, inoltre, una domestica si recava lì per pulire sin da allora.

Big posò il morbido cuscino al centro del padiglione, poi si sdraiò e tirò Dragon, invitandolo a sdraiarsi accanto a lui. Big poggiò quindi il capo sul forte avambraccio tatuato.

Dragon non riuscì a resistere, abbassò la testa e con le labbra posò un dolce bacio sulla fronte di Big. Poi con la mano libera iniziò a scostare una ad una le ciocche di capelli che coprivano il viso di Big, così entrambi si ritrovarono faccia a faccia a scambiarsi uno sguardo ardente.

A un certo punto, Big trovò il coraggio di muovere le gambe e sfiorare l’inguine di Dragon da un lato all’altro.

«Cos’è questo? Mi rimproveri sempre perché voglio scopare.» disse Dragon e gli baciò la bocca mordendolo con i denti.

«Perché? Non posso giocare un po’?»

«Chi lo vieta? Puoi farlo a tuo piacimento.» disse Dragon, iniziando ad accarezzare il fianco dell’altra persona.

«Sono sempre gentile con te.» proseguì Big.

Molte volte mi sento triste e offeso da Dragon, ma quando facciamo pace, il mio cuore batte sempre più forte. Se mi lasciasse senza un cuore, cosa farei allora?

«Mi ami…» disse Dragon sorridendo felice.

Il suo sorriso è così perfetto. È uno dei fattori principali che mi ha attratto e fatto innamorare di lui. Ma questo ragazzo ha osato rimproverarmi. Mi ha chiesto dove avessi preso la medicina e si è chiesto se l’avessi bevuta per lui.

Big fece una smorfia mentre ci pensava e pizzicò la parte superiore del braccio di Dragon che urlò forte. Ma a giudicare dalla sua espressione, quella probabilmente era solo un’altra delle sue esibizioni.

«Fa male, per favore confortami.» disse Dragon e si girò dall’altra parte.

«No.» rifiutò Big, ma sorrise. Poi sollevò le gambe e si aggrappò alla vita di Dragon. 

Vedendo ciò che aveva fatto, Dragon piombò immediatamente sulla sua gola profumata. Una mano scivolò sotto la sua morbida camicia, strofinando la sua pelle liscia. Concentrandosi delicatamente sulla parte inferiore dell’addome, Dragon sollevò gradualmente la maglietta, facendola risalire sul petto di Big e chinandosi a succhiare la punta dei suoi capezzoli rosei.

«Ehm…»

Entrambe le mani di Big si alzarono leggermente, tuffandosi nei capelli neri di Dragon, scompigliandoli completamente. Dragon interruppe quei teneri baci per iniziare a mordere e succhiare il centro del suo petto, lasciando delle macchie rosse, poi fece scorrere la punta della lingua fino all’orbita ombelicale, raggiungendo l’inguine.

«Ahahahah.» Big rideva mentre Dragon usava la lingua per mordicchiarlo, prima di togliersi i pantaloni e le mutande. Dragon si alzò per guardare la morbida figura bianca di Big, i suoi occhi fissi mentre parlava come se fosse felice: «Big, il tuo corpo è così bello…»

L’areola dei capezzoli di Big era rossastra, i suoi occhi erano semichiusi mentre il suo membro cominciava già a indurirsi. Dragon, vedendo quell’immagine davanti a sé, si chinò e gli baciò il morbido membro, inalando il suo profumo. La punta del suo naso scivolò fino ad arrivare davanti all’entrata del canale di Big. Dragon prese a leccare quel canale su e giù, poi gli morse le natiche. Big si morse le labbra formicolanti, perché Dragon non si era mai profuso in un atto tanto premuroso. 

«Ah… Dragon, non devi.» Big fu sorpreso quando la sua lingua calda colpì il suo piccolo orifizio. «Oh, non ho ancora fatto la doccia da stamattina.»

A Dragon non importava e continuò a spingere la punta della lingua nello stretto canale, prima di alzare un sopracciglio. Big era imbarazzato al punto da essere completamente rosso in viso. Ma non aveva la forza di opporsi. Fece oscillare anche lui i fianchi, aspettando quella clamorosa invasione. Dragon, dopo aver reso l’apertura più scivolosa, inserì un lungo dito al suo interno.

Il tocco delle dita, anche se gentile, risuonava tra di loro, lento e costante. Dragon temeva di poter far male al suo amato, ma Big non ne fu molto soddisfatto. Allora si chinò e afferrò l’anulare di Dragon, spingendo la mano più a fondo.

«Aspetta un attimo, dentro…» Dragon stava per parlare del bambino nella sua pancia, ma Big alzò la mano e gli coprì la bocca.

«Va tutto bene. Quante volte sei entrato in me così forte da far tremare il letto? Non vedo niente di sbagliato. Siamo già forti.»

Dragon rise maliziosamente all’altra persona, prima di alzarsi e baciare entrambe le sue morbide guance. Big si abbassò e strappò via i pantaloni di Dragon, liberando il suo piccolo amico che era estremamente duro e caldo. Il membro scivolò lungo il suo ventre morbido. La mano bianca tirò quel membro finché il proprietario non gemette sommessamente. Le dita gentili di Big scivolarono sulla piccola fessura del suo membro, poi leccò e succhiò vigorosamente mentre massaggiava le sue due grandi radici penzolanti. Dragon si contorceva con tremori di piacere.

I due si baciarono, scambiandosi la lingua per un po’, prima che Dragon si inserisse nella cavità liscia e scivolosa di Big.

Big, con le sue dieci dita, si aggrappò alla grande schiena di Dragon, sfogando la sensazione di formicolio e il disagio per le dimensioni di Dragon, che andava così profondamente in lui da fargli tremare lo stomaco. Dopo aver fatto qualche respiro Big si rilassò.

«Uhm… uhm… uhm.»

Dragon fece oscillare lentamente la vita, ma colpendo l’intero orifizio di Big, poi continuò gradualmente ad aumentare la velocità.

«Ahhhhhhhhh, Uhm… ahh, fantastico.» Big gemette insieme al suono della pioggia leggera.

Il tempo fuori si era rinfrescato e una leggera brezza soffiava attraverso le zanzariere delle finestre del padiglione verso l’interno. L’odore della pioggia e della terra bagnata rendeva il sesso diverso e molto eccitante.

«Ti amo così tanto, lo sai.» 

Dragon sussurrò vicino all’orecchio arrossato di Big mentre si stringeva forte al suo corpo. Gli occhi di Big si riempirono di lacrime, ma quella volta non erano lacrime di dolore, bensì di gioia. Big era traboccante di felicità.

«Oh.» Big annuì, poi attirò Dragon per un bacio appassionato ancora una volta. La morbida bocca ricoprì la calde labbra dell’altra persona per trasmettere tutti i suoi sentimenti.

«Ah… ahhhh.» 

I due ragazzi gemettero di gioia all’unisono. Aggrappati l’uno all’altro, nel padiglione risuonò il suono di due corpi nudi che si scontravano. Le gambe lunghe e snelle di Big erano sollevate e avvolte strettamente attorno alla vita di Dragon, che spingeva con fervore i suoi fianchi contro il corpo della persona sottostante. Big venne sull’addome del suo amante.

«Ah… ahhhhhh.»

Poi fu Dragon a gemere forte e, con un grande e dolce sorriso, rilasciò il liquido caldo sul viso di Big, sul quale posò un bacio morbido. Big guardò il suo amato per meno di un minuto e si addormentò esausto. Inconsapevole che dentro di lui anche Dragon piangeva di gioia, proprio come lui.

Dragon lo pulì, gli rimise indosso i vestiti e lo lasciò dormire tra le sue braccia. Solo dopo anche lui si rivestì. La pioggia scrosciante continuava, ma Dragon, preso Big sulle spalle, lasciò il padiglione diretto alla porta di ingresso dove, dopo aver bussato, chiese il permesso di entrare. 

Phak e Pong, già in attesa, andarono ad aprire loro la porta. All’inizio si offrirono per portare Big in camera sua, ma, vedendo che dormiva così felicemente sulla schiena di Dragon, lo lasciarono andare nella stanza.

«Tu…» Borom vide Dragon entrare in casa in quel modo… avrebbe dovuto insultarlo, ma quando vide Big sulla sua schiena, un piccolo sorriso si posò nell’angolo delle sue labbra rosse. Aveva capito. Alzò la mano per dire a Dragon di prendere l’ascensore.

«Portalo all’ascensore, è laggiù. La stanza di Big è a destra.»

«Grazie, ehm…»

«Puoi chiamarmi papà.»

Il ragazzo inarcò le sopracciglia, ma disse educatamente: «Grazie papà.» Poi chinò il capo, in segno di rispetto e portò Big fino all’ascensore per tornare in camera da letto. 

Dragon adagiò delicatamente la figura alta e snella sul letto e andò in bagno a prendere un recipiente con dell’acqua calda per pulire il corpo del suo ragazzo, fino a che non fu immacolato, poi andò all’armadio per prendere un pigiama di ricambio per loro. 

Big gemette sereno mentre Dragon sedeva sorridente e soddisfatto ai piedi del letto. Sollevò i piedi bianchi di Big tempestandoli di baci.

Sto davvero per avere un bambino con questa persona o è un sogno? pensò Dragon, mentre si mordeva una guancia.

«Beh, non sto sognando.» disse e rise. Solo dopo si spogliò e fece una doccia in bagno.

«Ehm…»

Proprio mentre lasciava la stanza, Dragon notò qualcosa. Big si agitava nel sonno, muovendo le mani per trovare qualcosa, così il ragazzo pensò che lo stesse cercando. Voleva sdraiarsi accanto a lui, ma Big non lo stava cercando. Piuttosto, era alla disperata ricerca di uno stupido peluche di un drago verde, poggiato sulla testiera del letto, con la lingua di fuori. Quando la mano di Big lo trovò, se lo strinse al petto con gli occhi chiusi.

Dragon si accigliò, sentendosi molto infastidito. Il vero Dragon era lì eppure il suo ragazzo lo ignorava. Si avvicinò al letto sperando di tirare fuori quel peluche, pensando a dove nasconderlo, ma non era sicuro di volerlo fare davvero… 

E se si sveglia e piange… Pensandoci, Dragon si sentì eccitato, ma quando vide l’innocente volto addormentato del suo ragazzo, non poté resistere.

Forse devo interrompere questa cattiva abitudine, ma questo ragazzo è così carino… cosa dovrei fare?

Dragon sospirò e rinunciò ai cattivi pensieri. Spense le luci e si sdraiò accanto al suo ragazzo. Gli alzò la testa e, posto il suo braccio sotto di essa, lo abbracciò per non separarsi più.

La punta del suo bel naso annusò ancora una volta il dolce profumo sulle morbide guance prima che Dragon finalmente si addormentasse.

La mattina dopo, Big si svegliò trovando Dragon sdraiato accanto a lui. Sorrise prima di posare l’adorabile peluche del drago che stava abbracciando accanto alla testiera come suo solito. Poi si mosse per abbracciare un Dragon addormentato con la mano sulla sua gamba. Big si annidò felicemente nell’abbraccio dell’altro. Circa un’ora dopo, entrambi si svegliarono contemporaneamente.

Dragon guardò in entrambe le direzioni, prima di vedere il suo ragazzo accanto a lui. Dopo averlo baciato, si alzò e lo portò in braccio in bagno per farsi la doccia e lavarsi i denti. Fortunatamente, entrambi non dovevano andare all’università durante quel periodo, perché i docenti della Facoltà di Amministrazione consentivano agli studenti di dedicare tutto il loro tempo alla tesina. La Facoltà di Architettura chiedeva, invece, agli studenti di presentare i progetti entro la fine dell’anno accademico. In quel periodo venivano effettuati solo controlli periodici.

Big e Dragon scesero a fare colazione con Borom. Dragon si inginocchiò a terra e Big si arrampicò sulla sua schiena. Dragon lo avrebbe portato sulle spalle perché aveva notato che le gambe del suo ragazzo tremavano, risultato della appassionata interazione della notte precedente. Big era molto affamato, non riusciva a smettere di mangiare, il suo viso era luminoso e non sembrava dover vomitare come negli ultimi giorni.

Borom suggerì a entrambi di restare a casa. L’indomani Big avrebbe visto il medico con il quale Dragon e Kla avevano preso appuntamento.

Quel giorno era un gran giorno, quindi non c’era quasi niente da fare. Quando Big voleva andare in bagno, chiamava Dragon per farsi portare in braccio. Se voleva mangiare, qualunque cosa desiderasse, Dragon andava a prenderla.

Il padre di Big chiese a Phak e Pong di accorrere in aiuto di Dragon, per coccolare suo figlio. In effetti, non era stato un grosso problema. Big non si sentiva stanco, ma voleva solo trovare qualcosa di cui Dragon si occupasse. L’altro ragazzo era molto felice e disposto a prendersi cura di lui.

Se puoi camminare, allora camminerai. Questo non è un problema così grande, pensò Big girandosi nell’ampio letto mentre Dragon stava seduto accanto a lui e guardava il suo modello 3D sul suo MacBook.

«Posso aiutare nelle ricerche?» chiese Dragon.

«Forse un po’.» rispose Big.

«Dove sei arrivato, inizio da lì ad aiutarti?»

Di solito quando Big chiedeva a Dragon di aiutarlo con le ricerche (stava solo scherzando, non intendeva davvero), Dragon gli aveva sempre risposto di non molestarlo. Quella mattina invece Big vide nel suo sguardo la sincera volontà di aiutarlo. Così scosse la testa e sorrise, poi balzò in piedi e lo abbracciò forte. Big sapeva quanto arduo era il progetto assegnato a Dragon, passare così un intero giorno era davvero sprecare tempo prezioso per lui. 

«Continua a fare il tuo lavoro.» Big sussurrò all’orecchio del suo ragazzo.

Dragon lo afferrò e lo baciò sulle labbra, prima che entrambi iniziassero a rotolarsi sul letto. Nella stanza risuonarono baci lussuriosi e appassionati.

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