BIG DRAGON – CAPITOLO 28

Bambino

«Vuoi tornare nella tua stanza a dormire?»

«Sto bene.»

Big si voltò per rispondere all’uomo accanto a lui che era accigliato.

Dragon era preoccupato, ma sembrava anche carino.

«Cosa ti sta succedendo?»

«Oh, non è niente. Probabilmente ho mangiato troppo.» rispose Big, slacciandosi la cintura di sicurezza, prima di scendere dalla Jaguar.

«Tesoro, chiamami se succede qualcosa e vengo subito a prenderti.»

«Va bene.» Big annuì, prima di chiudere la portiera della macchina ed entrare nel suo edificio universitario. Quanto a Dragon, si recò alla Facoltà di Architettura per consegnare il lavoro e prepararsi a presentare il suo progetto.

Quella mattina Big aveva vomitato fino a svuotare completamente il suo stomaco, con Dragon che continuava sempre a dargli pacche sulla schiena e offrendogli dell’acqua da bere. Inizialmente Dragon voleva portarlo dal medico, ma Big aveva  insistito, dicendo che non non era grave. Forse negli ultimi giorni aveva mangiato troppo e dormito pochissimo. Inoltre, era stressato per le tesine finali da consegnare agli insegnanti.

«Oh…»

Quel giorno, però, per tutto il giorno, il senso di nausea non l’aveva abbandonato. Poi sentì qualcosa di strano al suo addome e il suo viso impallidì immediatamente.

«Stai bene?» chiese un suo amico, seduto accanto a lui, vedendo Big portarsi una mano alla bocca. 

«Mi sento un po’ male.» rispose Big, abbassando la mano per provare a continuare a scrivere sul suo MacBook.

«Ti ho visto camminare e vomitare un paio di volte. Avrai mangiato qualcosa che ti ha fatto star male… Hai anche la diarrea?»

«No, niente diarrea.» disse Big.

«Allora cosa? Sei incinto?» Alla fine della frase i suoi amici scoppiarono a ridere. Ovvio che loro stavano scherzando, ma Big… si sentiva intorpidito dalla testa ai piedi. Era come paralizzato. La sua faccia sbiancò fino ad assomigliare a un pezzo di carta.

«Stavo solo scherzando, non volevo farti spaventare.»

Fortunatamente, il suo amico notò il disagio nato in Big e si scusò. Il pallido ragazzo però non fece il minimo caso a quella che era una pessima battuta. Mise giù il suo Macbook, prima di infilare le sue cose nella borsa.

«Tornerò tra poco. C’è qualcosa che devo fare.» Detto ciò, prese subito la borsa e uscì dalla stanza. Big non chiamò Dragon, ma un taxi, diretto a casa sua. Quando arrivò, corse in fretta nella sua stanza, che ora era pulita e ordinata, aprì il cassetto del comò e prese la bottiglia di vetro blu ormai vuota. Lasciò l’armadio e andò a sedersi sul divano, pensieroso.

Dal giorno in cui Dragon gli aveva aperto il suo cuore, si era completamente dimenticato di quella boccetta.  

Ma ha davvero funzionato? Una medicina che è una specie di elisir per bambini riuscirà a farmi rimanere incinto? Ma io non sento alcun cambiamento nel mio corpo.

Big rifletteva mentre si passava una mano sul proprio addome. Erano diversi mesi che lui e Dragon facevano sesso tutti i giorni, ma per una neocoppia Big credeva non ci fosse nulla di anomalo… ma la domanda che continuava a rimbalzare nella sua mente era un’altra : 

Se sono davvero incinto, cosa dirà mio padre? Cosa succederà a Dragon?

«Ma Dragon ama da morire i bambini… credo che ne sarà felice.» Al pensiero, un piccolo sorriso apparve all’angolo della sua bocca.

Big chiamò Dragon chiedendogli di raggiungerlo subito a casa. Quel giorno Dragon, infastidito dal silenzio del suo ragazzo, aveva lasciato la sua facoltà poco dopo esservi arrivato, senza avvisare Big. In più, Borom, il padre di Big, lo aveva chiamato di persona per invitarlo a cena con la scusa di parlare di giardinaggio e piante. A Dragon non dispiaceva parlare di architettura paesaggistica, così aveva accettato l’invito del genitore.  

«Senti ancora il bisogno di vomitare?»

«No.» disse Big, mentre si specchiava nello specchietto posto sopra il sedile del passeggero della Jaguar. 

«Ne sei sicuro…»

«SÌ.» rispose Big mentre Dragon continuava a guidare.

«Se tu avessi un figlio ora, per te sarebbe una bella cosa?»

Dragon si accigliò e per un momento socchiuse gli occhi per lo stupore.

«Tu vorresti averlo ora?»

«Ehm, se ora dovesse capitare, tu saresti in grado di allevarlo?»

«Tu ti senti pronto ad avere un bambino? Se non è così, posso occuparmene io.»

Sentendo la sua risposta, Big sorrise ampiamente prima di allungare la mano per unirla a quella grande e calda di Dragon.

Il giorno dopo, Big si svegliò verso le sei e mezza. Così si alzò per preparare la colazione di buon umore. Quella mattina non doveva andare al college dato che la classe doveva completare la stesura della relazione finale, ma il solo pensare a quanto ancora aveva da fare, in Big qualcosa scattò immediatamente.

«Uffa.» Big si coprì la bocca con la mano e corse in bagno per vomitare di nuovo.  Dopo essersi lavato la faccia, allungò una mano e si strofinò la piccola pancia da parte a parte. Big non riusciva nemmeno a pensare a cosa avrebbe dovuto fare dopo. Anche se Dragon sembrava accettarlo, c’erano ancora così tante cose  da affrontare.

«Mal di stomaco?»

Il suono della voce di Dragon fece sobbalzare Big  che non si era reso conto di quando il suo ragazzo si era svegliato.

Dragon era in piedi, all’ingresso della porta del bagno, con un braccio appoggiato allo stipite. Indossava solo i pantaloni del pigiama mentre sfoggiava il suo petto e la schiena nuda, esibendo segni di morsi sparsi dappertutto. Sul suo bel viso vi era un’espressione incerta e i suoi capelli, di solito sempre in ordine, erano ancora arruffati con ciocche che gli cadevano sul viso, coprendogli gli occhi. Dragon  aveva un bell’aspetto, in realtà era molto sexy.

«No, mi sono solo lavato  la faccia e ora lavo i denti.» disse Big. Poi Dragon gli si avvicinò, lo abbracciò e gli diede un grosso bacio.

«Mi sono svegliato e non eri al mio fianco. Mi sono spaventato.» sussurrò Dragon.

Quando erano a casa era sempre così. Dragon assomigliava sempre di più a un grosso cane petulante, che non appena il suo padrone alzava la mano per accarezzarlo, diventava il più dolce degli animali. Big si voltò, abbracciò la sua ampia schiena, mentre Dragon gli prese il mento arrotondato e baciò con forza le sue dolci labbra.

«Rimettiti a dormire. Io vado a preparare qualcosa da mangiare. Quando è pronto ti chiamo e mangiamo.»

Dragon annuì e andò a sdraiarsi sul letto. Big uscì per preparare la colazione, del semplice riso fritto americano, e quando finì andò a farsi una doccia. Dopo essersi lavato, si preparò una cioccolata calda, si sedette e accese il computer. Lesse il rapporto inviatogli sulla relazione e, mentre aspettava che Dragon si svegliasse, decise di sistemarlo.  All’improvviso, Big ebbe la nausea, quindi corse in bagno a vomitare di nuovo.

Il suono di qualcuno che vomitava svegliò Dragon che, balzato in piedi, corse a vedere lo stato del suo ragazzo. Trovò allora Big accovacciato con la testa nel water, in uno stato pietoso.

«Cosa c’è che non va in te, Big? Faremmo meglio ad andare da un dottore.»

«No… non è una buona idea.» disse piano Big mentre con una mano tentava di pulirsi il viso.  

«Non è una buona idea? Perché dici così?»

Dragon allungò una mano e gli accarezzò le guance pallide. Vedendo la preoccupazione sul viso tagliente dell’altro ragazzo, Big sentì rabbrividire tutto il suo corpo, non solo il viso e non solo il suo cuore. Anche se quello non era il momento.

«Se quello che penso si rivelasse vero, credo che il dottore sarebbe sotto shock.»

«Davvero, di cosa stai parlando?» chiese Dragon perplesso. E Big si ricordò chi doveva contattare in quel momento.

«Vorrei chiamare P’Nine prima.»

«Hai il suo numero? Perché dovresti chiamarlo? Big!»

Dragon chiamò il suo ragazzo che camminava velocemente per prendere il cellulare e chiamare il suo senior.

«Perché lo chiami?!»

«Ehm.» Big non rispose, ma sobbalzò leggermente quando Dragon lo abbracciò da dietro. Il ragazzo fisicamente più grande appoggiò la testa sulla sua spalla prima di mordergli il collo, lasciando il segno dei denti sulla pelle candida.

«P’Nine.»

«Oh, come va Nong?» La voce di Nine suonava assonnata, Big lo stava chiamando alle sette del mattino. Chiunque avrebbe potuto prenderlo a calci per quello, ma lui non ci fece caso. 

«Puoi darmi un numero, per favore?»

Dragon lo sentì e guardò perplesso la persona che aveva tra le braccia.

«Di chi?» chiese la persona dall’altra parte del telefono, il suo tono non era monotono come prima.

«Okay, è successa una cosa. Devo consultare urgentemente quella persona.» spiegò Big.

Dragon, un po’ confuso, continuò ad accarezzargli la testa. Poi la sua mano si infilò sotto la camicia, carezzandogli tutto il ventre bianco.

«Aspetta un secondo.» disse P’Nine prima di guardare la persona sdraiata accanto a lui.

«Accidenti, svegliati! Qualcuno vuole parlarti.»

«Chi è?» chiese la persona che veniva svegliata e vedeva Nine con una faccia tesa.

I due uomini quella mattina giacevano su di un materassino, posto a terra, nel laboratorio seminterrato della Ravana Society. Pochi giorni prima, infatti, la persona in questione aveva deciso di dedicare la sua vita alla costruzione di un robot di salvataggio dotato di intelligenza artificiale. Come suo solito, quando era in quello stato, lo scienziato si rifiutava di mangiare e di dormire e quindi Nine, preoccupato per il suo amico, andava a trovarlo. 

Cosa più importante, P’Nine era molto preoccupato per l’associazione, perché quel tizio era famoso per fabbricare bombe da laboratorio.

«Big, il giovane che ho invitato all’evento di polo.» disse Nine, porgendo il telefono alla persona accanto a lui, prima di riaddormentarsi.

«Stai bene Nong?»

Big deglutì. Non pensava che sarebbe stato in grado di parlargli così velocemente. Si voltò a guardare Dragon che lo stava fissando, prima di prendere una decisione.

«P’Kla, ti ricordi la medicina che mi hai dato?»

«Medicina?» ripeté Kla accigliandosi.

«Sì, la boccetta blu alla festa di P’Da.»

«Oh… quella del bambino… bambino.» osò dire e il suo piccolo sorriso svanì lentamente, cominciando a ricordare la sera della festa: «Cosa ho combinato?» chiese Kla esitante.

«Sì, beh, me l’hai data.»

«L’ho data a Nong?!» ripeté.

«Sì, e io l’ho già ingerita.» proseguì Big.

Dragon, con la sua stazza imponente, sembrava perplesso non capendo nulla di quella conversazione. La persona all’altro capo della linea, rimasto a bocca aperta, colpì da dietro la persona che dormiva accanto lui e poi disse: «Mandami la tua posizione. Vengo subito da te.»

«Uh. Va bene Phi.»

Big non riuscì a dirgli di non farlo perché la voce di Kla era molto seria. Inviò la posizione nella chat che aveva con Nine e in meno di due secondi il messaggio venne letto.

«L’hai chiamato per farli venire a casa nostra?» chiese Dragon con voce severa.

Big ancora si imbarazzava a pensare a quella come la loro casa, ma prima doveva spiegare a suo marito come stavano le cose. 

«È davvero importante.»

«Quanto importante?»

La bocca di Big si contrasse in un lieve sorriso prima di abbracciare Dragon mentre con le mani prese ad accarezzare l’ampia parte posteriore della schiena per calmarlo.

«Aspettiamo che arrivi. Poi ti spiegheremo tutto.»

Dragon fissò il viso di Big, ma fece un cenno di assenso, prima di alzare le braccia e abbracciare a sua volta Big. Gli coprì anche il collo di baci, lasciando delle macchie rosse, come al solito.

«Hai un buon odore oggi.» disse Dragon.

Poi spinse il corpo di Big, in modo da farlo sdraiare sul letto. Successivamente, si chinò per baciare tutto il suo candido viso, mentre Big sorrideva con entrambe le mani avvolte attorno al collo di Dragon, ma quando sentì la forza dell’inguine dell’altra persona, la sua mano delicata si mosse per accarezzarlo dolcemente.

«Mi prenderai anche stamattina,  vero?»

«Beh, il mio ragazzo è così allettante. Non resisto.»

«Se sei caldo, non incolpare me.» rispose Big, ma si alzò e morse la punta del naso dritto della persona. Dragon iniziò così a svestire sia lui che Big. 

«Abbiamo mezz’ora.» 

«Nessun problema.» rispose Dragon stringendo i denti, vedendo quanto era eccitante il suo uomo.

«Ahi! Uhmm.»

«Aspetta, aspetta, aspetta!»

Il tempo era poco, quindi Dragon saltò diversi passaggi. Big lo aveva provocato, poteva non essere premuroso con lui quella volta. Dragon si schiantò immediatamente contro il corpo di Big. Improvvisamente, si udì il rumore del letto, oltre a un forte gemito. A Big piaceva molto il sesso selvaggio con Dragon, così si alzò e si mise a cavalcioni su di lui, prima barcollando, ma poi colpendo la sua vita senza sottrarsi a quella lotta. 

«Uummm! Ahi! Mm!!»

Il membro duro di Dragon era completamente dentro Big, la sua testa rosso cremisi che sbatteva e si schiantava contro il punto più sensibile dentro di lui ancora e ancora. Dragon si alzò a sedere, scrollò le spalle, si avvicinò al viso della persona sopra di lui e lo baciò profondamente. Big rispose ai suoi baci profondi mentre continuava a muoversi su e giù, poi intrecciò le sue mani con quelle di Dragon e continuò a muoversi più velocemente.

«Uhm… Aahm.»

Dragon baciò il volto della persona tremante, che aveva difficoltà a respirare. Le sue grosse natiche continuavano a muoversi nel piccolo canale senza mai fermarsi. Entrambe le sue braccia strinsero forte la figura bianco-rosata ed emisero un lieve gemito subito dopo. 

Quella mattina Dragon non venne dentro Big, ma sul suo addome, rilasciando tutto il suo liquido caldo sul suo petto… Big si sforzò di pensare che anche se la medicina avesse funzionato, lui non sarebbe rimasto incinto.

Big poi spinse via Dragon, ricordandogli che era ora di ricevere gli ospiti. Dragon portò Big in bagno tra le sue braccia, come mamma orangotango col suo cucciolo. Prima che iniziassero a fare la doccia, però, entrambi ebbero di nuovo un’erezione. Quindi, fu il turno di un altro round, in piedi all’interno del box doccia.

«Aahh, aw, ah ah..»

Big gemeva, entrambe le sue mani avvolgevano Dragon intorno al collo. La sua gamba destra venne afferrata dalla mano di Dragon e sollevata fino alla sua spalla. Il suo orifizio rossastro venne speronato dal membro di Dragon senza sosta, mentre l’acqua scorreva attraverso il sol corpo formato da entrambi.

*************

«Per favore, P’Nine, P’Kla.»

«Cosa stai facendo?» Nine chiese al suo amico e l’altra persona sorrise.  

Big camminava su gambe tremanti mentre apriva la porta per gli ospiti che stavano aspettando fuori, sostenuto da Dragon dietro di lui. Entrambi gli uomini annuirono, poi seguirono all’interno Big, per sedersi nella zona soggiorno.

«Posso dare un’occhiata al flacone della medicina?» disse Kla, con uno sguardo severo sul volto. Big allungò la mano verso la bottiglia vuota della medicina che aveva in tasca. Aveva avuto il coraggio di mostrare la bottiglia vuota ai suoi ospiti, prima di crollare e sedersi sul divano.

«Hai bevuto tutto?»

«Sì.» Big annuì.

«Quindi questo è il tuo ragazzo?» chiese Kla, indicando Dragon, che era in piedi, accanto a lui, con le braccia incrociate come a difesa di Big.

«Sì. E non abbiamo mai usato protezioni.» detto questo, le guance bianche di Big si arrossarono. Dragon, che aveva sentito il suo amante parlare della propria intimità tossì, un po’ imbarazzato, ma sorridente.

«Di cosa state parlando, Kla?» Nine chiese al suo amico, che sorrise comprensivo. Quindi Big iniziò a raccontare la storia dall’inizio alla fine.

«Una gravidanza?!» disse Dragon scocciato mentre la mascella di Nine cadeva al suolo, poi si voltò per chiedere a Kla se avesse sentito bene. Tutti nella stanza rimasero sbalirtditi sentendo Kla parlare del proprio esperimento, dei due topi maschi, uno nero e uno bianco. Di come li avesse adottati come animali domestici per curare la solitudine mentre inventava cose in laboratorio. Poi un giorno il topolino nero si era messo a cavalcioni sul bianco e, più tardi, lo stomaco del topo bianco era gonfio. Pertanto, Kla vedendo ciò, aveva abbandonato tutte le invenzioni, intento a dimostrare la sua teoria che vedeva  il topo bianco portare un cucciolo nello stomaco. Così un giorno, non sapendo da dove incominciare, aveva prelevato del sangue dal topo bianco per analizzare il suo DNA e da lì ne aveva ricavato quella che poi battezzò la Baby Pill.

«Che razza di medicina hai dato da bere al mio ragazzo?» domandò Dragon, ma Kla fece una faccia annoiata.

Il giorno della festa di P’Da, Kla aveva portato con sé una bottiglia di medicina per mostrarla a Nine, ma quando lo aveva fatto, lui aveva risposto che era impossibile. Così Kla aveva deciso di sfogare la sua frustrazione nell’alcool. Ubriaco e barcollante, aveva poi incontrato Big e gli aveva dato la medicina. Di nuovo sobrio, pensò solo di aver perso la bottiglia della medicina. Non ricordava affatto di aver regalato la medicina a Big.

Kla non avrebbe mai pensato che Big… avrebbe osato bere la medicina.

«Se succede qualcosa al mio ragazzo… Andrai in prigione, stanne certo!»

«Adesso calmati.» Big teneva la mano di Dragon. 

Quando osò parlare, Kla chinò la testa per ammettere il suo errore. «Se succede qualcosa, sono pronto ad assumermi la piena responsabilità.» Poi guardò l’amico seduto accanto a lui.

Nine sospirò, perché sapeva che a Kla spesso piaceva inventare cose strane o fare dispetti in laboratorio. Spesso faceva saltare in aria il suo luogo di lavoro, ma ora era andato troppo oltre.

Dragon era molto turbato. Big pensava che Dragon sarebbe stato più che felice nell’apprendere che stava per avere un bambino.

Improvvisamente Big si sentì nauseato e voleva vomitare di nuovo. Si scusò e corse in bagno. Dragon fece finta di seguirlo, ma invece afferrò il braccio di Kla, per chiedergli di parlare in privato. Nine si offrì  volontario per seguire e prendersi cura di Big in bagno.

«Stai bene?» chiese Nine, accarezzando la schiena di Big, piegato sul water.

«Andiamo in soggiorno, Phi.» disse Big, prendendo dell’acqua per lavarsi la bocca e la faccia, e tornare poi in soggiorno. 

Mentre i due tornavano in soggiorno, qualcuno chiamò Nine che lasciò Big, tornando in bagno per rispondere al telefono in privato. 

«Hai una medicina per fermare tutto questo?»

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