BIG DRAGON – CAPITOLO 24

Non posso perdere!

«Pong, dov’è Big adesso? Ha una ragazza?» chiese segretamente Borom mentre sedeva per osservare le grandi piante e gli alberi che frusciavano felici nel giardino accanto alla casa.

«Non ne sono sicuro. Devo riferire qualcosa al Signorino da parte sua?»

La persona che stava parlando quasi si strozzò con i fiori di loto che stava mangiando. Perché quei due dovevano sempre reagire in quel modo?

«Che succede, Phak? Dove vive la ragazza di mio figlio?»

«Ecco, per quanto ne so, non ha nessuna ragazza, Signor Borom.» rispose Phak indirettamente.

«Cosa?! A voi due non importa niente. Sforzatevi di prendervi cura di quel bastardo. Cosa avete fatto invece di scoprire dove e con chi è?»

«Penso che al Signorino Yai non piacerà affatto la cosa, Signor Borom. Quando si tratta di questioni personali, è impossibile seguirlo. Sicuramente quando sarà pronto, ve lo dirà di persona.» disse Phong e alzò la mano per segnalare a Phak di allontanarsi rapidamente da quel luogo.

«Questi bastardi sono inutili.» disse Borom, poi prese il giornale e lo agitò, mostrando tutta la sua insoddisfazione. Phak e Pong lo videro e scossero la testa. Sia il padre che il figlio erano uguali.

********

«Sono pieno, la mia pancia sta per esplodere.» disse Big, poi si massaggiò l’addome come faceva spesso dopo essersi occupato dei dolci serviti fino alla fine del pasto. Big era andato a trovare Dragon nel suo solito condominio, quindi l’altro ragazzo lo aveva portato a mangiare fuori in un ristorante in un vicino centro commerciale.

Il ristorante selezionato era giapponese con una griglia Yakiniku, ma volendo si poteva anche ordinare da un menù con piatti già pronti.

Big e Dragon ordinarono carne alla griglia, bramando quella qualità importata e cucinata come nessun altro. A quanto pareva la persona ad aver mangiato di più era Big, che per una volta era felice di aver battuto Dragon.

Più precisamente, Big era molto orgoglioso di aver sconfitto Dragon.

«Dove andiamo dopo aver mangiato?» chiese Big, dopo che Dragon consegnò la carta di credito al cameriere.

«Torniamo all’appartamento.» disse Dragon. Big, sentendo la sua risposta, perse parte della sua fierezza e la sua faccia si addolcì un po’. Big non voleva tornare a casa, voleva rimanere fuori, al centro commerciale con Dragon e divertirsi per ore.

«O ti piacerebbe vedere un film?» disse Dragon all’improvviso. Quelle labbra rosse che mostravano un broncio in un attimo sorridevano.

«Guardare un film?» Big fece finta di pensarci su, anche se il suo cuore era felice.

«Se vuoi vederlo, allora posso essere un amico.» disse Dragon.

Poi Big si fece avanti, afferrò Dragon e lo trascinò fino a prendere l’ascensore diretto all’ultimo piano. Dragon vedendo la sua reazione pensò che fosse molto fosse carino…

Voglio prenderlo e sbatterlo in un angolo, e voglio morderlo. Voglio sentire i suoi forti gemiti.

Mentre ci pensava, Dragon si avvicinò di nascosto a Big, gli prese il viso, gli mise la lingua in bocca per spingere delicatamente i denti aguzzi e morderlo. Poi lo lasciò andare. 

Una volta a casa, gli darò ciò che si merita.

«Se vuoi vedere qualcosa, vai a comprare i biglietti. Io mi siedo qui ad aspettare. Sono troppo pigro per camminare.»

Big fece una faccia insoddisfatta. Dragon lo vide e andò a prenotare i biglietti per un film con un sorriso malizioso stampato in faccia. In seguito, andò a comprare dei popcorn, con in omaggio l’action figure del protagonista, un supereroe di un famoso film, che Dragon portò con sé.

«Li hai presi al formaggio, vero?» domandò Big. Dragon annuì e un bel sorriso si allargò sulle labbra rosse di Big.

Big non aveva mai detto che gli piacevano i popcorn al formaggio, ma quando loro due erano insieme, comprava spesso snack al gusto di formaggio da mangiare. Big non credeva che Dragon se ne sarebbe ricordato.

«Erano rimasti solo di questo gusto.»

Alla fine della frase, la mano che teneva il popcorn pronto a mangiarlo, si voltò immediatamente e lo lanciò contro il bel viso di Dragon.

«Stavo solo scherzando.» disse Dragon accarezzando gentilmente la testa di Big.

Dragon aveva scoperto che quello era il modo per poter calmare Big. La persona a cui veniva accarezzata la testa fece una smorfia, ma accettò i popcorn e continuò a mangiare senza più discutere.

«Allora cos’è che hai in mano?» chiese Big, raccogliendo la scatola del supereroe.

«A dire il vero l’ho presa nel caso ti piacesse.» rispose Dragon e prese dei popcorn da mangiare.

Le guance bianche di Big si incendiarono. In realtà quel personaggio non gli piaceva proprio, ma accettò il regalo solo per paura di deludere l’altra persona. Dragon accarezzò lentamente la figure e la porse a Big, mostrando un lieve sorriso. I due rimasero seduti a mangiare i popcorn, continuando a parlare per aspettare l’inizio dello spettacolo ed entrare in sala. 

«Ma che film hai scelto?»

Dragon non rispose, ma rivolse a Big un sorriso sospettoso.

[ADV Cinema dà il benvenuto ai possessori del biglietto per vedere ‘The Vengeful Ghost’ alle 17:00 L’8° sala del Cinema è ora pronta a servire tutti voi. Grazie.]

«Buh!!» disse Dragon e tirò il braccio della persona accanto a lui in modo che si alzasse dal divano rosso.

I biglietti acquistati da Dragon erano per un posto sul ponte superiore, al centro della sala. Erano decisamente posti per coppie, ma c’era un bracciolo che poteva essere abbassato nel mezzo. Big iniziò a sudare, maledicendo Dragon nel suo cuore. Vedendo l’espressione felice sul suo bel viso, sapeva che Dragon aveva scelto proprio quel film per stuzzicarlo. 

È bello per te…

«Ti prendo a calci finché non arriviamo alla fila A!»

Anche se non gli piaceva guardare film sui fantasmi, Big tentò di fare qualcosa nell’oscurità, ma era ormai troppo tardi…

«Ahi!!!»

Un forte urlo risuonò mentre dei popcorn al gusto di formaggio si rovesciarono a terra. Big alzò la mano per coprirsi gli occhi, dal momento che non voleva più guardare l’orribile spettacolo sullo schermo. Quando però si rese conto che Dragon era accanto a lui, abbassò rapidamente la mano.

«Ahhh.»

Ma il dolore di Phi Tung Chae non era ancora finito. Anche se le luci del teatro erano spente, Dragon poteva vedere che la persona accanto a lui stava sudando, tremando e segretamente stringeva le labbra come se stesse per piangere.

Questa volta ho esagerato.

«Abbracciami.»

Big alzò la mano per asciugarsi il liquido traboccante dagli occhi. Voleva solo divertirsi insieme a lui, ma quella persona stava cercando di prenderlo di nuovo in giro. 

Questo è davvero troppo. E sono molto deluso.

«Big, vieni qui.» disse Dragon, mentre sollevava il portabicchieri in mezzo a loro. Attirò la persona accanto a lui e lo avvolse in un abbraccio confortante.

«Ehm, ho paura.» urlò Big, mentre il calore scivolava lungo il suo petto.

«Allora usciamo?»

«No…» rispose lui, perché in realtà voleva anche sapere come andava a finire e chi fosse l’assassino. Dragon notò che Big si era calmato e usò un fazzoletto pulito per asciugargli delicatamente gli occhi umidi.

«Ti piace prendermi in giro.» disse Big, mentre seppelliva il viso nell’ampio petto di Dragon, perché il fantasma era riapparso sullo schermo.

«Scusa, non scherzerò più così.»

Dragon ammise perfettamente il suo errore, prima di stringerlo tra le braccia. Il corpo profumato e le braccia forti fecero sentire Big molto meglio. Più fantasmi apparivano, più Big si muoveva verso Dragon, finché alla fine del film si rese conto di essersi seduto sopra di lui per due ore e che lui non aveva detto nulla. Anche se era imbarazzato, Big cercò di mantenere la sua espressione calma. Le sue guance rosse impedirono a Dragon di resistere al suo impulso di stringerle con la mano.

«No.» Big scosse la testa, ignaro che il suo gesto stimolasse la controparte più di prima. Così Dragon spinse il ragazzo in un angolo, in modo che nessuno lo vedesse. Poi baciò come un matto le sue morbide guance e il suo collo bianco.

«Dragon… Ah… Ah… Aahh… Ahh.» gemette Big, come se non gli piacesse, ma non reagì. Inoltre, Dragon era tenero e lo aveva coccolato per tutto il tempo, fino alla fine del film.

Mentre lasciavano la sala, si aprì la porta di una stanza vicina.

Piccoli bambini corsero fuori. Quel cinema comprendeva al suo interno un asilo nido speciale per i bambini piccoli. Al suo interno vi era anche un grande spazio gioco. Dragon guardò quei piccoli esseri umani rincorrersi nel caos, con occhi più dolci del solito.

«Ti piacciono i bambini?» chiese Big e l’altra persona annuì.

«Oh, sono così carini.» rispose Dragon senza pensarci.

«Se tutto va bene, vorrei avere tre o quattro figli.»

«Tre o quattro, ce la faresti a crescerli?»

«In caso contrario, assumerò una brava baby sitter o due.»

«Quanto è affidabile una babysitter?»

«Allora dovremo aiutarci a vicenda.»

Quando Dragon pronunciò quelle parole con una seria espressione sul volto, Big non riuscì a capire se stesse scherzando o meno. Le guance bianche di Big arrossirono.

«Aiutare in che senso?» chiese, ma Dragon gli mostrò la lingua e lo portò via da quella zona. 

Un cipiglio crebbe in Big, molte domande gli attraversarono la mente, insieme a una sensazione di bruciore all’addome.

I due continuarono a girare nel centro commerciale, fermandosi lì a comprare da mangiare prima di tornare al condominio di Dragon.

Nell’auto di Big, guardava periodicamente la mano sinistra dell’autista poggiata sul cambio. Non riusciva nemmeno a dirsi cos’altro guardare. Ma quando Dragon gli prese la mano per tenerla, portandosela poi in grembo, Big sorrise segretamente.

«La tua mano è morbida.» disse Dragon.

«La tua mano è ruvida.» rispose lui e strinse il proprietario di quella mano.

«Ecco perché mi piace giocare con le tue nocche. Sei così morbido.»

Dragon aveva braccia molto muscolose, un petto ampio e robusto. Big guardò l’autista e scosse leggermente la testa. La testardaggine di quel ragazzo era piena di freddezza. All’improvviso un telefono suonò per una chiamata.

Dragon indicò il suo telefono e Big lo prese. Stava per rispondere al suo posto quando vide chi stava chiamando e la sua mano si staccò.

«Hong!» Big pronunciò il nome della persona che stava chiamando. Dragon afferrò immediatamente il telefono e rispose.

«Che succede?»

Big rimase in silenzio mentre girava la testa per guardare fuori dal finestrino. Tuttavia, le sue orecchie potevano ancora sentire ciò che Dragon stava dicendo.

«Sì… Allora perché me l’hai appena detto? Dì a Nong Hong che può aspettare nella mia stanza.»

Dopo aver detto ciò, Dragon chiuse la chiamata, lasciando scivolare il cellulare sulla consolle dell’auto, mentre attivava una freccia.

«Dove andiamo?»

«Ti riporto a casa.» disse Dragon.

«Perché?»

«Ci sono ospiti che stanno andando nel mio appartamento.»

«È Nong Hong?» disse Big, il suo tono di voce era piuttosto alto. Dragon non disse nulla, si limitò ad annuire. Per quanto ne sapeva Big e da quanto aveva sentito, Dragon aveva tre sorelle: May era al liceo e le altre due non avevano ancora superato la scuola elementare. La persona chiamata Hong non era sicuramente una delle sue sorelle.

«Lei chi è?»

Dragon tacque, prima di prendere fiato senza pensare.

«Vuoi davvero saperlo adesso? Possiamo parlarne più tardi?»

«Beh, è la tua ragazza?»

Big fece finta di sorridere e mise una mano sulla vita di Dragon per coprire l’amarezza che gli saliva in gola.

«La mia fidanzata.»

La risposta di Dragon gli fece formare un enorme groppo in gola.

«Oh…»

«Sono fidanzato, ma la notizia non è stata ancora rilasciata. Sua madre e mia madre sono amiche. I nostri nomi vengono pronunciati insieme. Drago e cigno*. Hehehe.»

*(N/T: Hong significa cigno.)

Big nel vedere l’espressione inflessibile della persona accanto a lui, sentì un dolore acuto salirgli al petto. In conclusione, la loro relazione era come il tempo. Loro due erano i tipi di persone che cambiavano ogni giorno. Era così?

«Parcheggia la macchina.» disse Big.

«Perché?»

«Ho delle cose da fare.»

«Big, sto parlando…»

«Accosta!» Big non voleva più sentire nulla che uscisse dalla bocca di Dragon.

Il telefono squillò di nuovo e la persona chiamante era ancora Nong Hong.

Big, cogliendo l’occasione, decise di aprire la portiera dell’auto che ferma a un semaforo rosso, e si affrettò a raggiungere il marciapiede. Corse lungo lo Skywalk, senza guardare la Land Rover argentata che si era lasciato alle spalle.

Tornò a casa rifiutandosi di parlare con tutti. Salì in camera, chiuse la porta e si sdraiò sul letto in silenzio.

A Dragon non piaccio per niente? Big chiedeva a se stesso… Sono bello, bravo in cucina e a letto, penso di non essere secondo a nessuno. Avendo dormito con Dragon più di cento volte, ho pensato che potesse essere attratto da me. Cos’altro devo fare per competere con quella donna?

«Se va tutto bene. voglio avere tre o quattro figli.»

Improvvisamente Big ricordò quella frase… 

Quella donna avrà un bambino con Dragon?

Al pensiero Big si infuriò. La sensazione di voler vincere balenò nella sua testa. Improvvisamente si alzò dal letto, andò verso l’armadio, aprì un cassetto e tirò fuori una bottiglia di vetro blu.

Big non riusciva a pensare ad altro. Aprì la bottiglia e bevve tutto il liquido in un sol sorso.

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