BIG DRAGON – CAPITOLO 23

Senza nome, ma con significato

«Svegliati! Non hai mangiato. Vuoi bere solo del succo?»

Big entrò nella camera da letto dove le luci erano spente. Con i piedi diede un calcio a Dragon che giaceva nudo a faccia in giù sul grande letto. Dragon gemette, non volendo muoversi, ma annuì. Big premette l’interruttore per accendere la luce e illuminare la stanza.

«Non ho dormito stanotte.» disse Dragon mentre si girava e si sdraiava sul cuscino.

La sera precedente era rimasto sveglio fino alle 5 del mattino per lavorare all’ultimo modello del progetto per un hotel che avrebbe dovuto consegnare all’insegnante il giorno successivo. Aveva raccolto e sistemato le cose ed era andato a dormire quasi alle 7 del mattino, per poi dormire fino alle 4 del pomeriggio.

«Hai finito presto oggi?» chiese all’uomo che era accovacciato a raccogliere i vestiti che Dragon aveva lasciato ai piedi del letto.

«Oh, ho avuto solo due lezioni. Ti ho detto tante volte di mettere i tuoi bei vestiti nel cesto della biancheria.»

Dragon sorrise guardando Big che camminava mentre sistemava i suoi vestiti in un cesto per lui. In genere non era una persona disordinata, ma in quel periodo aveva molti progetti e molto lavoro, quindi non voleva chiamare le governanti perché lo avrebbero disturbato mentre pulivano la stanza. Aveva paura di perdere la concentrazione.

Pertanto, poteva non essere in grado di gestire da solo le faccende domestiche. Era una fortuna che, in quel periodo, Big andasse a trovarlo spesso. Oltre ad aiutarlo con quei lavori, lo aiutava a evitare la sua gastrite.

«Ho comprato del riso fritto al granchio e gamberi alla griglia. Mangiamo.»

Dragon non rispose, si limitò a prendere una brocca e versare l’acqua in un bicchiere per rinfrescare il suo corpo.

«Alzati!» disse Big, ma quando vide che gli occhi dell’altro lo stavano divorando interamente, le sue guance diventarono bollenti.

Questo tizio deve avere in mente qualcosa di brutto.

«Che pantaloni indossi oggi?»

«Sono i pantaloni normali di Dave. Non li vedi?» disse Big alzando un sopracciglio.

Indossava una maglietta oversize da studente. L’orlo della maglietta era parzialmente infilato nei jeans neri di Dave, mentre il resto era fuori perché quella era la moda. Indossava anche scarpe come gli stivaletti Dr. Martin; in conclusione, aveva uno stile all’avanguardia.

«Voglio toglierti via tutto.» disse Dragon.

«Togliermi cosa, bastardo?» Big prese la penna che aveva in tasca e gliela lanciò irritato contro il viso. Dragon rise, mordendosi il labbro inferiore.

«Mangiamo.»

«Fammi un pompino. Poi ti prenderò in braccio e andremo a mangiare.»

Una richiesta così scortese uscì dal bel viso angelico. Inoltre, la sua voce era ancora calma, come se avesse chiesto di nuovo di andare in bagno. Big lo guardò e pensò a che tipo di persona fosse. Non c’era nessun calore romantico.

«No!» Big alzò il dito medio. Sapeva che se gli avesse dato retta, quel bellissimo riso fritto ai gamberi grigliati che aveva comprato probabilmente lo avrebbe mangiato freddo e insapore. Le richieste di Dragon andavano sempre oltre un round, erano molti round. Il solo pensiero rese Big stanco e con il sedere dolorante.

«Allora baciami. Vieni qui e baciami.» Dragon non si era ancora arreso ed era ancora più determinato ad attirare Big.

«Questo è un po’ più accettabile.» disse Big saltando sul letto a cavallo del suo ampio grembo.

Dragon rabbrividì un po’ prima di sentire il suo profumo lungo il collo bianco. Si era stancato di sentire solo il suo profumo, quindi baciò delicatamente le labbra di Big, che era disposto ad aprire la bocca e abbandonarsi alla dolcezza.

Era passato più di un mese dall’evento di polo di beneficenza. Anche se entrambi continuavano a rimproverarsi a vicenda, a Dragon piaceva stuzzicare Big e viceversa.

Fino a quel momento, il loro rapporto si stava sviluppando in meglio. Parlavano di più e non erano arroganti l’uno con l’altro.

Si sentì il rumore di un leggero schiaffo sul sedere, seguito da quello di un colpo sulla spalla.

«Fa male!» Big si strofinò le natiche.

«Sei bravo a muovere le mani.» disse Dragon mentre continuava a lasciargli tanti baci.

Big e Dragon erano ancora a letto a toccarsi, crudi e selvaggi come sempre. Anche se Big non si sentiva più costretto, a volte continuava a farlo in quel modo. Probabilmente era il risultato di un sesso in cui Dragon gli mordeva e succhiava il sedere, ma poi lo coccolava.

«Lussurioso bastardo.»

«Pensi che io sia volgare?»

Dragon si derise quando vide Big arrossire.

«Lo sei…»

Big afferrò il polso della mano che si era intrufolata nelle sue mutande per accarezzarlo, prima di correre fuori dal letto. Uscì in fretta dalla stanza per cambiarsi in qualcosa di comodo per restare a casa. Naturalmente, Big indossava i vestiti di Dragon.

Quando finì di cambiarsi, Dragon non era più a letto, ma stava apparecchiando con cura la tavola della sala da pranzo. Aveva versato il riso fritto su un piatto e sistemato le posate. L’odore del cibo fece brontolare lo stomaco di Big. Così, si sedette a mangiare, riempì i bicchieri d’acqua, aiutando il padrone di casa per poter cenare finalmente insieme.

«Oh.»

Big iniziò a mangiare velocemente un grosso gambero, poiché aveva molta fame. Quando staccò il guscio, la punta affilata del gambero gli tagliò il dito.

«Sbadato.» disse Dragon prendendogli la mano per guardare il taglio non troppo profondo. Il sangue stava comunque uscendo, così si alzò per prendere il kit medico, pulirgli la ferita e fermare l’emorragia.

«È solo un taglio.» disse Big e ritirò la mano. Anche se sentiva un po’ di dolore, non sarebbe morto, alla fine sarebbe passato da solo. Dragon prese i gamberi, li tagliò e li mise sul piatto di riso fritto di Big.

«Adesso mangia.»

Big guardò sorpreso la situazione. Dragon ha preparato i gamberi per me?

«Perché vuoi mangiare questo? È lo stesso.» disse Dragon quando vide che Big non diceva nulla. Quindi aggiunse: «Se vuoi mangiare qualcosa, mangialo e basta. Forza Big.»

Big sorrise alzando solo l’angolo della bocca. Annuì appena e poi prese i gamberi intingendoli nella salsa di pesce.

I gamberetti di questo negozio sono dolci.

**********

«Faccio una doccia.»

«Oh.» rispose Dragon mentre si sedeva nello studio per ispezionare il mock-up del suo progetto.

Ciò significava che Big avrebbe dormito da lui quella notte. Dragon era concentrato a ispezionare il lavoro, quindi si limitò a sorridere.

Dopo aver finito, Big si cambiò con una maglietta troppo grande, che metteva in mostra le sue gambe magre. Dragon guardò Big in quelle condizione e non poté resistergli. Gli corse incontro e lo abbracciò forte.

«Prima vai a farti la doccia.»

Big spinse Dragon, colpendolo alla testa. Poi si buttò sul letto, raccolse le coperte per coprirsi, ma non dormì. Quando Dragon finì la doccia, si lavò i denti, senza dire niente, si tolse la maglietta e sfilò i pantaloni velocemente.

«Così morbido, l’hai già allargato?» disse Dragon mentre infilava le mani sotto i vestiti di Dragon e tirava fuori il suo membro bianco.

«Sì. Dov’è il tuo? Dov’è quel piccolo…?» rispose Big e di nascosto usò il piede per dare un calcio alla spalla di Dragon. Quindi gli morse il pollice. Faceva male, ma anche il solletico. Facendo sì che il suo canale si aprisse.

Quando un piccolo canale era pronto, lo era e basta. Dragon spinse con forza e ostinazione il suo corpo nel calore del morbido orifizio. Emise un basso gemito di soddisfazione mentre il suo membro continuava ad essere avvolto, come se si stesse sciogliendo.

Dragon si muoveva dentro e fuori con un ritmo lento e costante. Entrambe le mani accarezzavano la pelle morbida del petto di Big, stringendogli i capezzoli. Le loro labbra si scambiavano baci e le loro lingue si intrecciavano appassionatamente. Prima di passare a mordere la gola bianca di Big.

«Ah! Così profondo, ehm, beh…» gli occhi di Big si chiusero mentre Dragon accelerava gradualmente i movimenti.

«Mi piace… mi piace…»

Dragon urtava continuamente e selvaggiamente contro Big, facendo tremare tutto il corpo di Big.

«Oh… ah… Dragon, lì…»

Big abbracciò la persona sopra di lui. Le sue labbra rosse si aprirono incapaci di gemere.

«Proprio adesso?»

Big rimase senza parole quando la testa rosso cremisi colpì il suo corpo, schiacciandolo in modo spietato e con una tale forza da non riuscire a sopportarlo. Si contorse e rilasciò il suo liquido caldo, poi Dragon lo bacio famelico.

Big tremava e Dragon lo adagiò su un fianco, tenendo una delle sue lunghe gambe sopra la spalla. Il bacino di Big tremò leggermente.

«Ah… sto venendo!» il viso affilato e bello di Dragon si accigliò leggermente, indicando quanta sensibilità ci fosse al centro del suo corpo.

«Tu… ah… colpisci all’interno, ah, mi stai riempiendo…»

«Questa volta veniamo insieme.»

«Ehm… di nuovo, huh…» Big annuì cercando di reprimere la voce. I suoi occhi neri scintillavano. Dragon lo guardò e pensò che era stato davvero un bene che avesse dormito tutta la notte, perché così avrebbe potuto passare molte ore dentro Big.

Fortunatamente il giorno successivo non ci sarebbero state lezioni, così rimase disteso come un fantasma morto sull’ampio letto sgualcito. Prima che Dragon si calmasse, gli sferrò tre forti colpi. Voleva dormire, ma dopo che si era svegliato, non era più riuscito ad addormentarsi. Per fortuna Dragon non aveva pensato di farlo, anche se era comunque una preoccupazione.

Big rimase immobile nel letto dopo essersi svegliato, prima di alzarsi e dirigersi verso la grande vasca idromassaggio. Dragon era partito la mattina presto per raggiungere il gruppo, perché aveva un appuntamento per parlare con un consulente del progetto da inviare.

Aveva comunicato che sarebbe tornato a mezzogiorno. Dopo aver fatto una doccia, Big preparò il letto per lui. La stanza era più grande della camera da letto di Big, eppure stava facendo quello che a casa non aveva mai fatto.

Perché lo sto facendo per Dragon? Abbiamo un rapporto d’amore?

«No!»

Big non aveva mai parlato seriamente di quell’argomento con Dragon.

Si sedette sul letto, accarezzandosi la mascella. Anche quello che abbiamo adesso non è male. Dragon sta meglio con me, è serio, sincero e non ha più niente a che fare con le donne. 

Un sospiro uscì dalla sua bocca, doveva lasciarsi andare a quella mezza relazione. Uscì in cucina per cucinare il riso, poi prese i gamberi avanzati dal giorno prima e li fece saltare con la salsa all’aglio.

Dragon aprì la porta ed entrò in casa.

«Che stai facendo?» chiese Dragon, appoggiando con noncuranza la borsa sul tavolo. Si avvicinò e si appoggiò al frigorifero accanto a Big.

«Gamberetti all’aglio. Hai fame?»

«Molta.» Dragon annuì. Quando vide che il riso nella pentola era cotto sorrise.

«Lo sai che il mio appartamente non era mai stato così prima d’ora?»

«Così come?» chiese Big e servì i gamberi su un piatto.

«Come… questo odore…»

Big abbassò la testa dopo aver sentito la risposta. Questo tizio cercherà di mettermi di nuovo in difficoltà? Perché puzza di aglio? Ha un buon odore! Sto cercando di cucinare il riso per mangiarlo, devo buttarlo via?

«Aspetta un attimo, stai fraintendendo.» disse Dragon frettolosamente quando vide Big maneggiare il piatto che quella volta era pronto per essere buttato.

«Voglio dire, c’è vita. La mia stanza è viva.»

Dragon viveva in quell’appartamento da più di tre anni. Spesso comprava il cibo ma a volte cucinava. I vestiti non venivano mai lavati a casa, perché venivano portati in lavanderia. La stanza veniva mantenuta in ordine da una cameriera assunta mensilmente per occuparsene. Da quando è arrivato Big, sento che il mio appartamento è più accogliente… Ma anche strano.

«Allora è bello, vero?» chiese Big non osando incrociare il suo sguardo.

Sentendo ciò le guance di Dragon divennero rosse e rispose con dolcezza: «Sì.»

Dopo aver mangiato, Dragon scese al piano di sotto. Big non sapeva dove stava andando, ma non gli importava. Stava giocando con la nuova PlayStation appena uscita. Quando Dragon tornò, si avvicinò a lui e si sedette sul divano accanto a lui.

Erano entrambi lì, seduti fianco a fianco.

«Metti in pausa il gioco.»

«Perché?»

«Mettilo in pausa.» disse Dragon, così Big eseguì l’ordine e si girò verso la persona accanto con un’espressione scontrosa.

All’improvviso vide che le mani di Dragon tenevano una chiave magnetica d’oro. I suoi occhi si illuminarono e rimase immobile.

«Per me?»

Dragon annuì.

«In realtà l’ho ordinata alla lobby qualche tempo fa e l’ho ricevuta solo oggi.» Finì di parlare e mise la chiave elettronica nella mano di Big.

«Cosa significa?»

«Significa che puoi venire da me quando vuoi. Non ho altro da dirti.» rispose Dragon. Big tirò fuori la lingua, senza allontanarsi dalla sua intenzione precedente, ma senza riuscirci interamente. Infatti, era talmente felice che non poté fare a meno di chinarsi e baciare una volta la guancia di Dragon.

«Baciami.» Dopo averlo fatto, Big si rese conto di aver esagerato.

«Ti piace flirtare con me, non cambiare.»

«Flirt?» sogghignò mentre con una mano accarezzò il volto affilato di Dragon.

Big era così felice che voleva toccare Dragon più a fondo. Naturalmente l’altro ragazzo non si sarebbe lasciato sfuggire un’occasione così facilmente.

I due ebbero un rapporto appassionato sul divano.

Non importava quanto a lungo i personaggi del gioco avrebbero dovuto sopportare il loro sguardo.

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