BIG DRAGON – CAPITOLO 18

Malato

 «TU!!»

Big afferrò la parte superiore del braccio di Dragon con una mano, prima di tirarlo velocemente su perché era in fiamme.

«Dragon, sei rimasto qui tutta la notte?» chiese Big, sollevando i vestiti dell’altra persona per confermare che era completamente zuppo.

Big improvvisamente sentì un gemito di dolore. Continuava a toccare il viso di Dragon, senza dubbio aveva la febbre. I suoi capelli erano completamente bagnati, così Big afferrò  Dragon e si diressero verso casa sua.

«Togliti i vestiti.»

Big avrebbe dovuto odiare quella persona, come si era riproposto di fare la sera prima, ma quando aveva visto il viso malato di Dragon, non era riuscito più a sopportarlo. Una volta in camera sua, Big adagiò Dragon sul letto spogliandolo di tutti i suoi vestiti, fino a quando fu completamente nudo. Anche se era privo di sensi per la febbre, il centro del suo corpo spiccava fulgido. Big deglutì a fatica a quella vista, sforzandosi di non pensare a certe cose.  

Big si precipitò rapidamente in bagno per prendere un asciugamano umido per lavarlo.

Dragon si accigliò quando sentì un oggetto estraneo entrare in contatto con il suo corpo, ma si rilassò quando sentì qualcosa di fresco sulla pelle. Improvvisamente, qualcosa nel suo inguine si indurì un po’. Le guance di Big avvamparono mentre continuava a guardare la persona sdraiata sul letto, che non mostrava alcun segno di imbarazzo. Big, allora, rapidamente ricoprì con il pigiama l’inguine di Dragon.

Solo dopo Big si concentrò nel lavare il resto del corpo di Dragon, iniziando prima con movimenti delicati su collo e nuca, poi scendendo lungo il collo, passando agli avambracci e per finire sul suo addome scolpito.

«Uhm.» Dragon emise un basso gemito, mentre Big faceva scorrere l’asciugamano umido sulla pelle in fiamme. Una volta finito, Big si affrettò a far indossare a Dragon una maglietta pulita, poi si allontanò, lasciando che l’altro ragazzo riposasse per qualche ora.

Big rimase seduto sul bordo del letto osservandolo fino a quando non fu sicuro che stesse dormendo profondamente. Solo allora si decise di lasciare la camera da letto per andare a preparargli qualcosa di caldo.

«Sei sveglio?»

Non appena aprì la porta della stanza, Dragon si sedette sul letto aspettando che si avvicinasse.

«Hmm.» rispose Dragon guardando Big venirgli vicino con un vassoio di cibo.

«Questa è la tua camera?»

«Sì, mangia e prendi la medicina.» Big posò il vassoio accanto al letto prima di alzare una terrina fumante verso Dragon.

«Sono senza forze.» disse il moribondo. A Big sembrava quasi che Dragon gli stesse chiedendo di imboccarlo. 

«Mangia da solo.»

Le guance di Big arrossirono. Tuttavia Dragon non accettò la porridge per un po’, poi cominciò a tossire pietosamente. Big allora si arrese e, preso un cucchiaio, iniziò a soffiare sul porridge fumante per poi portarlo alle labbra ardenti di Dragon. 

Dragon mangiò con calma tutto ciò che gli venne dato, gustando tutto quello che Big aveva preparato.

«L’hai fatto tu?» chiese Dragon dopo aver preso la pillola che gli era stata data. Big non rispose, ma Dragon vide solo l’imbarazzo sul volto del suo interlocutore.

«E questi vestiti. Mi hai cambiato? Mi hai pulito tu stesso?» domandò Dragon.

«Guarisci e vai a casa.» Big non voleva più parlare, era ancora molto arrabbiato con Dragon.

Big non aveva lasciato morire Dragon vicino al padiglione, nel laghetto di loto, solo perché… perché simpatizzava con il genere umano.  

«Big.» 

Dragon lo chiamò con voce sommessa. Il proprietario del nome però si rifiutò di guardarlo, alzandosi per raccogliere i vestiti di Dragon sparsi nella stanza. L’altra persona, vedendo la sua reazione, si era di nuovo sdraiata a letto.  

«Guarisci! Riprenditi alla svelta e tornatene a casa tua.»

«Non mi sono ancora ripreso, ho ancora la febbre. Sei così cattivo? Mi lasceresti morire.»

Dragon finì di parlare, si sdraiò di nuovo e si voltò nella direzione opposta. Big guardò l’ampia schiena della persona intorpidita e tremante e sospirò, imprecando dentro di sé. Mise la mano sulla guancia di Dragon, ma era ancora accaldato.

«Ai!! Perché mi stai mordendo?» esclamò Big dopo essere stato morso ad un paio di dita. Dragon non rispose, ma segretamente sorrise. Vedendo ciò, Big alzò le mani e colpì l’avambraccio tatuato del ragazzo, ma lui non si mosse di un millimetro. Big era furioso per avergli dato corda così chiamò la cameriera per raccogliere i piatti sporchi. 

Nel frattempo Big, ancora seccato, andò a farsi una doccia, per rinfrescare il proprio corpo. Quando mise a malapena la testa fuori dal bagno, vide che Dragon dormiva; la pillola che gli aveva dato aveva fatto effetto.

Big si avvicinò e si sedette sul letto accanto alla persona addormentata. Vedendo il suo bel viso ora sereno e gli occhi chiusi, avrebbe voluto tanto spaccare quel naso dritto. 

Quando stai zitto, senza dire qualcosa che mi fa incazzare, sembri quasi carino… Accidenti, sei così bello Dragon.

Reagendo d’impulso a quel pensiero, Big prese il suo cellulare per scattare una foto e salvarla, dopo si allontanò per prendere i vestiti di Dragon consegnati precedentemente alla governante e li appese nell’armadio davanti al bagno.

Big prese il cellulare di Dragon, che era spento perché lo aveva lasciato in carica per tutto il tempo. All’improvviso una luce lampeggiò e immediatamente ci fu una chiamata in arrivo.

Big guardò il nome della persona che lo stava chiamando e un sapore amaro gli salì in gola, così decise di spegnere il telefono di Dragon. Non voleva sapere altro.

***********

Ore 20:00

Dragon non si era ancora svegliato. Big era stanco e assonnato, perché aveva passato la giornata a prendersi cura del malato. Inoltre, la notte prima aveva dormito malissimo, così spense la luce nella stanza e, barcollando, andò a sdraiarsi dall’altra parte del letto.

Gli occhi d’argento di Dragon, che si era momentaneamente svegliato, guardarono la persona accanto a lui in silenzio, prima che il sonno avvolgesse entrambi. 

Finalmente, il mattino dopo, Big si svegliò sentendosi a disagio. Dopo essersi guardato intorno si accorse di essere adagiato sul forte petto di Dragon, che lo teneva intrappolato tra le sue braccia.

Dragon addormentato respirava profondamente nell’incavo del collo di Big. Quel respiro, iniziò a solleticare il collo di Big che, insieme alle sue guance, arrossì. Tuttavia, dormire insieme in quel modo non poteva essere come quando dormivano dopo il sesso nella camera di Dragon. Quella notte, infatti, si erano addormentati nello stesso letto come quando si fa quando si ha una relazione. I due avevano dormito abbracciati l’uno all’altra. 

Big rimase immobile afferrando i bordi della sua maglietta chiedendosi se Dragon avesse agito d’istinto, senza riflettere. Eppure tutto ciò aveva generato un leggero calore nel cuore di Big che, alla fine, aveva deciso di allontanarsi lentamente. Dragon, però, lo tenne fermo afferrandolo per un braccio.

«Dove stai andando?» chiese con voce rauca.

«Vado a fare pipì.» rispose Big e Dragon si arrese lasciando andare gentilmente il suo braccio. 

Big notò che la mano di Dragon era più calda del solito; la febbre era probabilmente tornata. Dopo aver completato la propria routine in bagno, Big versò dell’acqua fredda in una bacinella e vi immerse un asciugamano morbido.

«Prima datti una pulita.»

«Vuoi lavarmi tu?» chiese la persona sdraiata a letto, se fosse stata una semplice frase, Big non avrebbe sentito nulla, eppure non poteva fare a meno di chiedersi ancora una volta se Dragon fosse serio o se lo stesse solo prendendo in giro.

«Smettila di scherzare adesso. Prendilo e pulisciti.»

Big appoggiò la bacinella sul comodino, poi si alzò per andarsene. Dragon però gli prese una mano.

«Mi puoi lavare? Perché non puoi farlo, Big?»

Più Dragon parlava così, più le guance di Big arrossivano. Il proprietario di casa non sapeva se l’altro ragazzo stesse cercando di provocarlo, ma guardando il suo volto, non riusciva a vedere quel lampo di sfida solito nel suo sguardo.  

«Smettila.»

Big era sempre più in imbarazzo mentre sfilava via la maglietta di Dragon. Il ragazzo rimase quindi seduto immobile, finché una mano bianca non si trattenne sul suo petto, spingendolo a sdraiarsi quando la parte superiore del suo corpo rimase nuda. Big allora continuò concentrandosi nel rimuovere la parte inferiore del pigiama. Dragon non indossava biancheria intima, così, dopo aver tolto i pantaloni, un grosso membro lungo e caldo apparve davanti ai suoi occhi. L’odore di quella parte di Dragon lo stordì per un momento. Aveva la gola secca come se avesse bisogno d’acqua.

«Ecco, fai da te.»

Big mise l’asciugamano sulla pancia dura di Dragon e si alzò dopo aver raccolto il pigiama sfilato via da Dragon per depositarlo nel cesto della biancheria. Solo quando Big raggiunse  l’armadio vi si nascose lì per un momento, con la scusa di star cercando degli abiti puliti che potessero andar bene all’altra persona. 

In realtà Big desiderava solo calmare la sua mente e il suo corpo, dal momento che improvvisamente e senza motivo era diventato caldo e in lui quel sintomo non era dovuto alla febbre.

Dragon si alzò di nascosto con un sorriso all’angolo della bocca e, preso l’asciugamano, iniziò a lavare ogni parte segreta del suo corpo, in ogni angolo. Dopo diversi minuti Big si decise a lasciare l’armadio con un nuovo set di vestiti, rimase però basito quando Dragon sollevò lentamente la testa davanti ai suoi occhi.

«Big.» disse Dragon, poi gli afferrò la vita e lo fece cadere sopra di lui mentre cercava di scappare.

«Aiutami!»

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