WE BEST LOVE N°1 – PROLOGO

«In cosa lei è migliore di me?»

«Non è migliore di te.»

«Allora perché resti con lei?»

«Perché ai suoi occhi mi sento un uomo che ammira e di cui ha bisogno.»

Un suono acuto provenì dall’interno di quella casa mentre un ragazzino tornava da scuola tenendo sotto braccio un libro di testo in mandarino della quinta elementare. Una volta arrivato davanti alla porta di casa, allungò la mano per suonare il campanello; ma dopo aver sentito le voci provenire dall’interno, ritrasse silenziosamente la mano per poi avvicinarla insieme all’altra alle orecchie, per coprirle. 

Sperava che quel gesto gli avrebbe impedito di ascoltare quella lite.

All’improvviso la porta venne spalancata, ma le due persone uscirono di casa e il ragazzino non capì cosa fosse accaduto. Sapeva solo che suo padre passava sempre meno tempo a casa e sua madre, un tempo sempre allegra e col sorriso, più volte si era nascosta per piangere senza farsi vedere.

Oramai in quella casa regnavano solo alienazione e indifferenza.

«Adesso anche tu mi guardi in questo modo?!» A quella domanda si allontanò istintivamente dalla donna ed indietreggiò con la paura negli occhi.

L’uomo che si era reso ridicolo, si era dimenticato del suo bambino di dieci anni e di come avrebbe potuto reagire e pensare cose sprezzanti su di lui. Per un attimo si era soffermato a guardare quel bambino ma poi, senza alcuna esitazione, aveva lasciato quel posto che per lui non aveva più alcun valore e di cui non avrebbe mai provato nostalgia nel suo cuore.

Per la prima volta aveva visto, in piedi fuori dalla porta che non aveva osato varcare, sua madre, che era sempre stata una donna forte, seduta sul divano del soggiorno tentare di nascondere il volto bagnato dalle lacrime. Non sapeva come confortare sua madre, così chiuse la porta delicatamente, si girò e tornò alla scuola che conosceva meglio. 

Lungo il silenzioso corridoio della scuola vi erano classi vuote in cui pile di sedie e scrivanie erano state accatastate in attesa di essere sostituite. Sui gradini in fondo a quel grande corridoio, il ragazzo che sedeva nascondendo la testa tra le ginocchia piangeva segretamente. Non aveva nemmeno un fazzoletto con sé. 

D’un tratto, una strana voce provenì da qualcuno di fronte a lui. Un bambino, per metà taiwanese e per metà giapponese, vestito in pantaloncini e camicia nera si stava avvicinando a lui e salito sui gradini, parlò curioso al ragazzo che stranamente era rimasto a scuola dopo le lezioni.

«Stai bene?» Era una domanda semplice, fatta da un bambino di 10 anni. «Perché stai piangendo?»

Il bambino tirò fuori dalla tasca dei pantaloni un fazzoletto e si sedette di fianco a lui, stirò bene il tessuto e lo porse al coetaneo. 

«Tieni. Cosa è successo? Ti sei fatto male?»

«Non sono affari tuoi.»

«Smettila di piangere, hai mischiato il moccolo con le lacrime. È brutto.»

Dopo aver alzato la testa e guardato l’altra persona, il bambino seppellì di nuovo il viso nel suo braccio, lasciando che le sue lacrime inzuppassero le maniche della sua camicia azzurra.

«Mio padre non vuole più me e mia madre.» Si limitò a dire mentre continuò ad asciugare ostinatamente le lacrime con la manica fradicia.

«Ma tu hai ancora la mamma, a differenza di me.»

Il bambino piangente guardò in basso, vide che l’altro lo stava tenendo per mano; forse sapeva che la sua vita non sarebbe più stata la stessa. 

Un suo compagno di classe proveniente da una famiglia con un solo genitore, una volta gli aveva detto che il divorzio significava che la mamma e il papà si sarebbero separati. I bambini potevano scegliere di stare con il papà o con la mamma? Era piccolo e ancora non conosceva l’amore, ma sapeva il significato della parola divorzio. 

Il ragazzo guardò l’espressione triste dell’altro, e alla fine tirò via la mano intrecciata a quella del bambino per dargli una pacca sulla spalla, proprio come faceva un adulto quando provava a consolarti.

«Mia madre è già diventata un angelo!»

«Cosa significa essere un angelo?»

«Significa che tu puoi ancora vedere tua mamma e tuo papà; ma per quanto io sia triste, la mia mamma non tornerà mai più.»

Il ragazzino che piangeva, tirò sul con il naso e sorrise tra le lacrime. L’altro bambino lo guardò e quando finalmente vide il suo sorriso, disse: «Altrimenti posso darti mio padre, se vuoi. Comunque non va bene per me.»

«Come puoi offrire tuo papà agli altri così facilmente?»

«Giusto. Che ne dici di questo, mi offro io. Se sei triste, vieni da me!»

Il bambino ascoltò l’affermazione del suo nuovo amico e annuì in accordo: «Ah-ah.»

Allora l’altro tirò fuori dalla tasca un fazzoletto bianco e lo porse al bambino: «Adesso pulisciti il naso e asciuga le lacrime.»

Il ragazzo ascoltò le sue parole anche se non capì bene, così guardò la persona seduta accanto a lui con perplessità.

«Puoi piangere, ma se sorridi tutto il mondo sorriderà con te.»

«Sorrideremo insieme?»

I due bambini stavano parlando quando improvvisamente si udì, in lontananza, la voce di un uomo che chiamava qualcuno.

«Shu Yi, dove sei?»

«Sono qui!»

Il bambino si alzò, spazzò via la polvere dai suoi pantaloni, scese i gradini della scuola e corse nella direzione da cui proveniva la voce. Improvvisamente si fermò, girò la testa e guardò il ragazzo che era ancora seduto al suo posto. 

«Zhou Shu Yi, scuola elementare di San Qiao. Ho cinque anni, che mi dici di te?» Dopo aver finito di parlare salutò con la mano Gao Shi De. 

«Mi chiamo Gao Shi De.»

Zhou Shu Yi annuì e sorrise al giovane che aveva appena incontrato.

Il ragazzo con gli occhi rossi per via del pianto; guardò il suo nuovo amico, in piedi al sole e rispose: «Gao Shi De, è stato bello conoscerti. Andrò a casa per primo!»

Il bambino in piedi aveva  i raggi del sole al tramonto che lo illuminavano da dietro. Sembrava uno di quegli angeli nei libri illustrati, caldo e gentile. Gao Shi De, ancora seduto sui gradini, guardò la figura voltarsi e allontanarsi lentamente fino a sparire, lasciandolo stordito. 

Dieci anni dopo.

Nello spogliatoio Zhou Shu Yi, piazzato davanti allo specchio, stava sistemando il costume e la cuffia. Prese la collana che aveva al petto e alzò il ciondolo per baciarlo. 

‘Se fallisci nella vita va bene, ma se hai successo sei un vero uomo.’

Mio padre mi diceva spesso che era stato il suo atteggiamento a conquistare mia madre. Mi raccontava di come dal Giappone fino a Taiwan, l’aveva inseguita, fino a farla diventare sua moglie.

In questo gioco io sono destinato a vincere.

Se oggi arriverò primo, aspettati di accettare la mia dichiarazione Jiang Yu Xin!

Fang Zheng Wen, scusami amico, ma voglio uscire dalla lista dei single prima di te. 

Se quel giorno Zhou Shu Yi avesse vinto, arrivando primo nella competizione PK per le matricole del club di nuoto, avrebbe confessato i suoi sentimenti alla ragazza per cui aveva una cotta da molti anni. 

Ripose la collana nell’armadietto e, dopo averlo chiuso, si guardò un’ultima volta allo specchio fiducioso di sé.

«Ecco il nostro senior! Sta uscendo! Senior!» 

All’ingresso della piscina della scuola, sugli spalti dove si era radunata una piccola folla era stato esposto uno striscione grande e azzurro su cui appariva a grandi lettere bianche la scritta: “Selezioni per le nuove reclute del club di nuoto PK che porteranno avanti la storia”. 

Ed era vero, Zhou Shu Yi ed i suoi compagni non si erano ancora laureati eppure facevano già parte della storia, attirando l’invidia di tutti nel campus.

Tra il pubblico sugli spalti, Jiang Yu Xin  gridava con le mani unite a formare un megafono. Zhou Shu Yi, innamorato di Jiang Yu Xin e intenzionato a confessarle i suoi sentimenti dopo la competizione, era convinto che la ragazza stesse facendo il tifo per lui,; così quando lei gli aveva fatto un occhiolino dall’alto della tribuna, lui le aveva ricambiato con un bel sorriso. 

«Forza! Forza, vittoria!» Un sorriso fiducioso era la sua risposta ai suoi incitamenti.

A bordo piscina Liu Bing Wei, incaricato di organizzare la competizione, era uno studente di legge al quarto anno che, vedendo di quanta popolarità godessero i suoi buoni amici tra gli studenti, non potè fare a meno di alzare il megafono.

«La competizione tra senior e matricole del club di nuoto PK sta per avere inizio.

Senior del club di nuoto, siete pregati di mostrare tutta la vostra forza e di gareggiare al massimo delle vostre possibilità.» annunciò Liu Bing Wei.

Ancora una volta Zhou Shu Yi rivolse lo sguardo sugli spalti e, quando  finalmente vide i volti sorridenti e familiari dei suoi amici d’infanzia, con i quali era cresciuto, le sue sopracciglia si distesero; soprattutto guardando la ragazza che segretamente amava da molti anni. 

Un radioso sorriso spuntò sul suo viso.

Prese posto al trampolino della sua corsia e mentre si preparava al via posizionando il suo corpo nella naturale posizione a C, pronto a tuffarsi in acqua, si sentiva a suo agio nell’essere trattato come una superstar. 

Le urla, il tifo e l’attenzione di tutti i presenti… Zhou Shu Yi era nato per quello.

 «Zhou Shu Yi! Zhou Shu Yi! Zhou Shu Yi!»

«Forza senior!»

Tutti i concorrenti man mano presero i rispettivi posti, pronti a tuffarsi in acqua. 

Liu Bing Wei alzò in aria lo starter e, avvicinato alla bocca il megafono gridò: «Pronti!»

In piedi sulla piattaforma, Fang Zheng Wen, il grande amico d’infanzia di Jiang Yu Xin e di Zhou Shu Yi, annuì e sorrise timidamente alle urla di incoraggiamento della ragazza. 

Un attimo prima dell’inizio della gara una persona fece il suo ingresso in piscina facendo esplodere urla e applausi dagli spalti. Era un partecipante che, sicuro di sé e con un asciugamano blu in spalla,raggiunse la sua postazione a bordo vasca.  

All’improvviso, fra tutti, un grido si udì chiaramente: «Gao Shi De! Ti amo!»

Non può essere. Gao Shi De!

Quell’improvvisa confessione da parte di una ragazza, non solo fece esplodere le risa degli studenti seduti tra il pubblico; ma attirò anche l’attenzione di Zhou Shu Yi, in piedi sulla piattaforma, ch voltò la testa sorpreso nell’udire quel nome e subito posò il suo sguardo a bordo piscina, oltre le corsie.

«Cosa ci fa qui Gao Shi De?!»

Vedendo quel qualcuno in piedi sul blocco di partenza, pronto a competere, Zhou Shu Yi improvvisamente scattò in piedi; ma a causa della sua mossa repentina perse l’equilibrio. Tentò di non cadere, ma i piedi scivolarono sulla piattaforma bagnata priva di attrito;e prima ancora di poter finire la frase, cadde in piscina sollevando molti schizzi.  

Zhou Shu Yi non si era propriamente tuffato, al contraio. Una volta in acqua tentò in fretta di risalire, ma inaspettatamente si accorse che qualcosa non andava in una delle sue gambe! 

Anche a bordo vasca gli spettatori attoniti per la scena attendevano che la star del club di nuoto emergesse dall’acqua, ma pensando che magari il tutto facesse parte di uno scherzo ben orchestrato, non si allarmarono subito; anzi rimasero in attesa del prossimo colpo di scena. 

Ma la stella del campus stava lentamente sprofondando sul fondo della piscina. Un forte crampo al polpaccio della gamba destra lo immobilizzava sott’acqua. Più volte aveva tentato di alleviare il dolore, pizzicando e massaggiando il muscolo con le dite, per riuscire a risalire. 

Anche Jiang Yu Xin, seduta tra il pubblico, mormorò qualcosa con un’espressione incerta sul volto. Solo Fang Zheng Wen, che era in piedi sui blocchi di partenza, aggrottò sopracciglia mentre fissava l’altro ragazzo in acqua borbottando tra sé e sé: «Conoscendo quando è orgoglioso, sicuramente morirebbe dall’imbarazzo, quindi non dovrei tuffarmi affatto, giusto?»

Il suono di un tuffo risuonò in tutto lo stabile, e mentre tutti discutevano su come battere gli avversari, Gao Shi De entrò in acqua e nuotò verso Zhou Shu Yi, che era ancora sott’acqua.

Quando Zhou Shu Yi vide che colui che stava andando in suo soccorso era proprio il suo acerrimo nemico, strattonò con ferocia il braccio che quest’ultimo gli aveva afferrato con una mano.Gao Shi De però non demorse e abbracciando forte Zhou Shu Yi per la vita calciò l’acqua  per risalire in superficie.

Quello era il suo vecchio avversario, il solo che gli aveva sempre impedito di raggiungere i suoi obiettivi, colui che non lo aveva mai fatto sentire pienamente orgoglioso di se stesso, colui che considerava la sua spina nel fianco perché gli ricordava ogni suo fallimento. Costui si chiamava Gao Shi De, la personificazione della Virtù! 

Nessuna meraviglia se il detto recitava: La frustrazione scaturisce dalla pesantezza del fallimento nella vita.

Quando Zhou Shu Yi riemerse, tossì e fissando la persona che lo teneva mentre nuotava verso la scaletta, non poté fare a meno di pensare al passato mentre serrava la mascella, digrignando i denti.

Non è giusto.

Inizio flashback.

Auditorium della scuola elementare.

«Congratulazioni a Zhou Shu Yi per essere arrivato primo in tutta la scuola.»

Tutti lo applaudirono in segno di incoraggiamento: «Congratulazioni a Zhou Shu Yi.»

Zhou Shu Yi aveva appena concluso la scuola elementare e sorrideva mentre stringeva il certificato d’onore consegnatogli dal preside per essere stato il migliore tra gli studenti a superare l’esame di fine anno per accedere alla scuola media. Era in piedi sul lato destro del palco quando il direttore si precipitò e, dopo essersi avvicinato al preside, incominciò a sussurrargli qualcosa. 

Zhou Shu Yi vide apparire gradualmente un’espressione imbarazzata sul volto del preside che goffo toglieva il certificato dalle mani di Zhou Shu Yi e, dopo aver verificato il nome scritto sopra, lo consegnò al decano degli affari accademici che gentilmente chiese a un altro ragazzo di scambiare posto con Zhou Shu Yi per ricevere il premio, e lasciarlo salire sul podio più alto. 

Il preside alzò di nuovo il microfono, di fronte agli insegnanti, agli studenti e ai genitori nel pubblico venuti per assistere alla cerimonia, e disse: «Scusatemi, ho commesso un errore. Il nome del ragazzo che questa volta è arrivato primo nella scuola è Gao Shi De. Congratuliamoci con Gao Shi De facendogli un caloroso applauso. Congratulazioni. Felicitazioni!»

Un fragoroso applauso risuonò da sotto il palco. Zhou Shu Yi, costretto a cambiare posizione e osservato da tutti con pietà e compassione, era circondato da applausi che non gli appartenevano. Da quell’odioso giorno, Gao Shi De era diventato come uno spettro da cui non riusciva a liberarsi. Dalla scuola elementare alla scuola media, poi dalla scuola media a quella superiore; indipendentemente che si trattasse delle prestazioni accademiche, dei concorsi d’arte, dei concorsi di dialettica, di mostre di scienze a livello nazionale, di ogni cosa… da quel giorno quel ragazzo era stato presente, arrivando sempre primo e relegandolo a un eterno e sconcertante scendo posto. Sempre il primo, sempre il vincente anche in diecimila anni! 

Gao Shi De, sei proprio tu la prima persona sulla lista di quelle che odio! Me la pagherai, ti farò colare a picco!

Così Zhou Shu Yi aveva giurato a sé stesso che un giorno si sarebbe sbarazzato del vergognoso titolo di secondo classificato a Wannian*, che sarebbe arrivata una bella e abbagliante inversione di marcia e che avrebbe calpestato l’orgoglio di Gao Shi De; riuscendo così finalmente ad ottenere il posto che gli apparteneva.

[*N/T: La contea di Wannian (万年县, Wànnián Xiàn) è una contea della Cina, situata nella provincia di Jiangxi e amministrata dalla prefettura di Shangrao.]

Il trono del vincitore, quello del primo posto! Perché il suo nome era sotto forti pressioni e Zhou Shu Yi questo non poteva accettarlo. 

Fine flashback. 

Per quel motivo, anche se era stato appena portato in salvo a bordo piscina da lui, il ventenne Zhou Shu Yi allontanò bruscamente Gao Shi De, anche se quest’ultimo gli stava massaggiando il polpaccio. 

Zhou Shi Yi strinse i denti fissando il ragazzo che sembrava essere lo stesso bambino dei suoi ricordi; e dopo essersi alzato in piedi, seppur trascinando la gamba destra ancora rigida a causa del crampo, fuggì via dalla piscina arrabbiato.

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