MIDDLEMAN’S LOVE – CAPITOLO 10

So cosa stai pensando

Sin dalla prima volta che avevo visto il bel viso del nuovo tirocinante, avevo capito che era venuto per i posti che erano stati occupati dai miei due migliori amici. Il suo viso era perfetto, ed era un gentiluomo. Presto tutti gli sarebbero andati dietro. Avrei scommesso persino sull’appartamento in cui vivevo, che era di proprietà di mio fratello Jet, che era sicuramente una nuova stella nascente.

Se fosse stata tutta una scommessa, probabilmente sarei diventato un miliardario.

Anche se avevo affrontato la situazione di Mint e lei aveva smesso di dare qualsiasi cosa a Mai, altre ragazze in ufficio si stavano ancora avvicinando per ottenere informazioni su di lui. Alcune cercavano di chiedermi di consegnargli un regalo, altre erano abbastanza coraggiose da affrontarlo da sole, ma tutti venivano gentilmente respinti. Sorridevo e spesso ridevo istericamente anche da solo. Era diventato così grave che Fai mi aveva detto che sarei dovuto andare da un dottore.

Ma per cosa? Sono perfettamente sano. L’unica cosa speciale è che ho un sesto senso. Sorrisi di nuovo.

La verità era che quando le ragazze si avvicinavano a Mai, lo tenevo d’occhio. Ero curioso di vedere come avrebbe reagito, perché le ragazze del mio ufficio erano carine. Se quelle ragazze fossero venute da me in quel modo, probabilmente sarei stato un po’ preso da loro, ma Mai le aveva respinte tutte senza esitazione. Lo sapevo perché mentre stavo preparando una tazza di caffè nella cucina, l’avevo sentito rifiutare una ragazza del reparto contabilità. Quando lo vidi, segretamente gli diedi più punti e mi ero persino sentito felice per l’intera giornata.

Aveva così tanto autocontrollo. Era il più adatto al mio amico! Se alla fine si fossero messi insieme, sapevo per certo che Mai non avrebbe spezzato mai il cuore di Uea. Adesso non dovevo preoccuparmi di come il giovane avrebbe trattato il mio migliore amico. L’unica preoccupazione rimasta era come fare affinché Uea aprisse il suo cuore.

Pensavo che sarebbe stato facile, ma ultimamente non ne sono così sicuro.

Lanciai un’occhiata al tizio alto con la divisa universitaria mentre faceva una fotocopia per Mongkon, che aveva osato usare il tirocinante sotto le mie cure senza chiedermi il permesso. Più lo guardavo, più mi sentivo triste.

Poiché Mai era stato affidato a me, era diventato normale per noi trascorrere del tempo insieme, molto più di quanto non facesse con altri senior o phi come preferiva chiamarli. Quindi quando non era l’orario di lavoro, dovevo fare del mio meglio per concedere a Uea e Mai un po’ di tempo da soli. Ma sembrava difficile, perché il ragazzo andava ovunque io andassi come un cucciolo che segue la mamma. Sembrava che l’unico posto in cui non mi seguiva fosse all’interno del bagno. C’era stata una volta in cui mi ero infastidito così tanto che stavo per urlargli contro, ma quando vidi quegli occhi da cucciolo, non ci riuscii.

Sembra un bambino adorabile… Va bene, sopporterò il peso. Non riesco proprio a rimproverarlo.

Dopo aver passato abbastanza tempo insieme, avevo scoperto che Mai era un ragazzino timido. Anche quando gli facevo un semplice complimento, le sue orecchie diventavano tutte rosse. Ultimamente, Uea parlava di più con lui, quindi Mai doveva essersi sentito così timido da non sapere come comportarsi, e aveva deciso di restare al mio fianco, tenendomi vicino per non sentirsi stressato.

Il tempo che Mai e Uea trascorrevano insieme era già breve, quindi cercavo di concedere loro un momento intimo da passare insieme, ma Mai non era affatto collaborativo. 

È ancora più difficile. So che sei incredibilmente timido, ma se continui così, otterrai mai quello che vuoi, ragazzo? Vedi? 

Proprio in quel momento, Uea si stava avvicinando a lui, ma Mai si era voltato a guardarmi subito. Non sono la tua ancora spirituale, ragazzino. Sono passato dall’essere un intermediario a sua madre?

L’emicrania mi stava uccidendo.

Tirai fuori l’inalatore di erbe per calmare il mio stress, pensando che avrei semplicemente dovuto dire a Uea che Mai era preso da lui e che avrebbe dovuto mettersi insieme, ma Uea avrebbe potuto non credermi. E chiedere a King qualche suggerimento mi avrebbe fatto solo sembrare uno stupido, e lui avrebbe finito per prenderli in giro fino a farli sentire a disagio. Probabilmente non era una buona idea, quindi in quel momento l’unico supporto di Mai ero io.

Non ho nemmeno un ragazzo, ma dovrei trasformare due single in una coppia? Bene, se riesco a farlo, Dio potrebbe mandare qualcuno per me. EHI! Non lo faccio solo per amore della mia solitudine!

«Sei libero, Jade? Puoi aiutarmi a portare questi fascicoli nel magazzino?» chiese Fai.

Mi alzai dalla sedia e l’aiutai a portare una scatola piena di fascicoli cartacei dalla sua scrivania al magazzino.

«Allora, come va? Sei occupato ultimamente?» mi chiese mentre riordinavo i fascicoli nell’armadietto della stanza in cui non c’era l’aria condizionata. C’erano grossi pezzi di rubini sulle sue unghie, così lucenti che mi sentii un po’ cieco. Per un attimo mi chiesi se fossero pesanti. E quando usa il bagno, come riesce a… pulirsi?

Se glielo avessi chiesto, sarei stato ucciso di sicuro, quindi era meglio che lo tenessi per me.

«Beh, è ​​sempre così. Mai è di grande aiuto, ma resterà solo per i prossimi due mesi.» sospirai tristemente. Il tempo vola. In un batter d’occhio sono passati due mesi. E tra soli altri due mesi, Mai finirà il suo tirocinio. Non avrò più il miglior aiutante e dovrò prendere di nuovo un treno sopraelevato per andare in ufficio…

Erano passati solo due mesi, ma mi ero abituato ad avere Mai intorno, nella sua BMW che valeva quasi tre milioni di baht. Sapevo anche come spostare il sedile senza aver paura di rovinare la sua macchina e sdraiarmi sul lussuoso sedile di pelle senza preoccupazioni. Ora che ci pensavo, mi sentii triste.

Devo essermi davvero abituato al comfort.

«Beh, chiedi a Mai di entrare a far parte della nostra azienda. Dovrebbe essere facile. Sei già intimo con lui.»

«Uhm…» lasciai uscire un rumore, non ero così sicuro di quello che aveva detto.

Per me, eravamo abbastanza intimi, ma non ero sicuro valesse anche per lui. Inoltre, non volevo invitarlo a unirsi a noi, perché non era un’azienda grande o influente. Mai avrebbe avuto una migliore opportunità con il suo potenziale di crescere in un’azienda migliore con un benessere migliore piuttosto che essere bloccato qui in una piccola azienda che aveva aumentato lo stipendio dell’1% e sembrava sarebbe stato dello zero percento l’anno seguente.

Non oserei trattenerlo.

«Ehi, Jade.»

«SÌ?» mi voltai a guardare Fai. Quegli occhi con l’eyeliner spesso si fissarono sul mio viso per un po’, finché non fece una domanda che mi rese confuso.

«Cosa c’è tra te e Mai? Voi ragazzi ci provate segretamente l’uno con l’altro o qualcosa del genere?»

«Eh?»

«Beh, voi due siete molto legati, e vi vedo sempre insieme. Allora qual è la verità? State uscendo insiemeee?» strinse gli occhi e sorrise maliziosamente.

Le mie sopracciglia si inarcarono quasi a formare un nodo. Capisco che tutti ci vedano andare ovunque insieme, ma uscire insieme? Andiamo, forza. Tutti presumono sempre cose.

Ero molto confuso da ciò.

«No, certo che no. Mai ha una cotta per qualcun altro.»

«Oh! Capisco. Pensavo che ti avesse sottomesso, se capisci cosa intendo.»

Sembrava delusa. Per qualche ragione, questo mi fece venire voglia di ridere.

«É tutto nella tua testa. Andiamo, guardami. Chi vorrebbe stare con qualcuno come me?» ridevo e scuotevo la testa mentre la aiutavo a organizzare il resto dei file.

L’apparenza è la prima cosa che la gente vede. Sono solo un ragazzo dall’aspetto ordinario, niente di speciale.

Era sempre stato così; ecco perché ero rimasto single fino ad allora.

«Le persone si piacciono per la personalità, non per i loro volti, altrimenti non avrei un maritino.»

La sua voce era più dolce; stava cercando di tirarmi su di morale, eppure mi faceva ridere.

«Parli male di te solo per farmi sentire meglio? Ti rispetto, Sis.»

«Accetto solo i fatti!»

Lei distolse lo sguardo con amarezza. Sorrisi e smisi di prenderla in giro, altrimenti quei rubini sulle sue unghie mi avrebbero graffiato la faccia.

«Ma davvero, Mai è incollato a te.»

Nemmeno dieci secondi dopo me lo disse di nuovo. Il suo viso era ancora pieno di dubbi.

«Ovunque tu vada, lui ti segue. Se non me l’avessi detto, avrei pensato che stesse cercando di fare colpo su di te.»

«Questo non è vero . Non è nemmeno…» Ero pronto a reagire, ma all’improvviso ricordai la conversazione che avevamo condiviso giorni prima, quando eravamo andati a trovare Sakhu.

«Ami i cani?»

«Cani, gatti, mi piacciono tutti. È un peccato che non possa averli a casa mia. E tu?»

«Anche io, esattamente come te.»

«Sono adorabili, vero?»

«SÌ… Si, davvero adorabile.»

Quando aveva detto ‘adorabile’, stava guardando me, non Sakhu.

Ma…

«Jade? Jade!»

«S-sì?»

«Cosa c’è che non va in te? Ti sei ammutolito e, merda, cos’hai in faccia? Sei rosso come un pomodoro.» Lei mi osservò.

Mi misi lentamente le mani sulle guance e mi sentii confuso per quanto fossero calde. 

«Non è niente. Penso che… fa troppo caldo qui. Torniamo in fretta in ufficio.» Distolsi lo sguardo prima di risalire velocemente le scale. Sentivo i passi rumorosi di Fai che mi seguivano.

Il suono dei suoi tacchi alti sembrava essere forte come il battito del mio cuore in quel momento.

Era tutto nella mia mente. La voce profonda di Mai risuonava ancora nelle mie orecchie. Anche se ci eravano scambiati solo sguardi quel giorno, mi fece riflettere.

E se quel giorno avesse voluto dire che IO ero adorabile, non Sakhu?

Scacciai via quell’idea assurda dalla testa, poi feci un lungo respiro prima di tornare alla mia scrivania. Era ovvio come Mai aveva guardato Uea il primo giorno e il modo gentile con il quale lo trattava, quindi non era possibile che gli piacessi in quel senso.

Ma sì, passiamo molto tempo insieme. È molto premuroso verso tutti, quindi quando le persone vedono come tratta un supervisore come me, probabilmente fanno molte supposizioni a riguardo.

Guardai il piantagrane che stava sistemando un lavoro accanto a me, all’improvviso mi sentii stanco.

Prima Gun, e ora Fai. Questo dannato ragazzino… stai facendo in modo che tutti si facciano un’idea sbagliata su di noi!

**********

«L’orario di lavoro è finito, andiamo tutti a casa.» dissi ad alta voce e stiracchiai il mio corpo dolorante. L’orologio segnava che erano le 17:30. Anche se non avevano detto niente, avevano già raccolto le loro cose. Guardai Fai che da più di dieci minuti stava mettendo altro rossetto, mentre Gun aveva già spento il computer e si stava spruzzando altro profumo, preparandosi a vedere una ragazza. E il mio amato Mongkon? Era via dalle cinque.

«Ci vediamo domani, ragazzi. Adesso vado, Mai.» Fai gli agitò le unghie lucenti. Il ragazzo accanto a me ricambiò il sorriso.

«Ciao ciao, abbi cura di te.»

«Awww. Mai ci tiene a me. Che adorabile. Voglio metterti nella mia borsa e portarti a casa.» ridacchiò lei, poi si fermò quando sentì una voce fastidiosa.

«Non credo che Mai voglia andare da nessuna parte con te.» disse King.

Lo fissò con rabbia prima di uscire dalla stanza come una modella. Mi girai, spensi il computer e presi il mio zaino.

«Ehm. Siete interessati a unirvi a noi per i noodles all’anatra al mercato?» chiesi. Dovevo assolutamente trascinare Uea a mangiare noodles con noi. 

Uea adora questo negozio di noodles, lui defi…

«Non posso.» rifiutò Uea.

Il mio cuore si contrasse all’istante.

«Perché no?»

«Vogliono che torni a casa oggi.»

La sua voce era molto più monotona del solito. Rimasi in silenzio per un po’ prima di dargli delle pacche sulla spalla.

La casa non era un gran santuario per Uea, perché il rapporto tra lui e sua madre non era così buono. Mi aveva detto che aveva avuto qualche problema anche con il suo nuovo marito, ma non mi aveva mai detto di cosa si trattasse. Il vecchio probabilmente non voleva un figliastro.

«Va tutto bene. Vai a casa sano e salvo.» dissi e guardai Mai. Sembrò notare anche lui il tono insolito nella voce di Uea. I suoi occhi castano scuro lo fissavano ancora.

Probabilmente è preoccupato per Uea.

«Adesso vado. Ci vediamo domani.» disse il mio migliore amico e se ne andò via. 

Guardai King che era in piedi con le braccia conserte. Anche lui stava guardando Uea, ma non riuscivo proprio a leggere quello sguardo.

«E tu? Vieni? O hai ancora un appuntamento?» chiesi.

King guardò indietro e scosse la testa.

«Niente bellezze oggi. Prenderò solo qualcosa da mangiare da solo. Non voglio interrompere il vostro appuntamento notturno.»

Guardò me e Mai alzando le sopracciglia, nel modo in cui mi faceva venire dannatamente voglia di prenderlo a calci.

«Appuntamento notturno il tuo culo. Allora vai a mangiare da solo!» Lo rimproverai e afferrai la manica di Mai, trascinandolo fuori con me.

Diventavo amareggiato quando King si comportava così. Al liceo, mi prendeva in giro con una ragazza del consiglio studentesco che lavorava con me. All’inizio non era un gran cretino, ma poi aveva cominciato a dire stronzate su noi due, tanto che lei si sentiva a disagio e si rifiutava persino di guardarmi. In seguito avevo scoperto che l’unico motivo per cui veniva spesso in classe era per vedere King.

Non ero mai stato arrabbiato con lei perché voleva stare lontana da me. Chi avrebbe mai voluto sembrare una coppia con qualcuno che non le non piaceva? La capivo molto adesso. Ecco perché mi sentivo frustrato con King. 

Perché deve stuzzicarci con una cosa del genere? Mai deve lavorare con me per altri due mesi. E se Uea lo sentisse e si fa un’idea sbagliata? Tutti i miei sforzi saranno vanificati!

Emisi un sospiro arrabbiato. King dice troppe stronzate. Devo vendicarmi! Cosa dovrei fare? Forse tirerò fuori il filmato di quando era ubriaco nel bagno, morente sulla tavoletta del water, e lo riprodurrò durante il viaggio annuale di quest’anno. Ha detto che così tante ragazze lo vogliono e sta diventando travolgente. Che ne dici se non lo farà più nessuno dopo averti visto tutto ubriaco, King?!

Stavo pensando a come vendicarmi e dimenticai di continuare a camminare. Mai che camminava dietro mi urtò la schiena. I miei occhi si spalancarono mentre perdevo l’equilibrio. Il mio istinto mi diceva di chiudere forte gli occhi, pensando che sarei caduto sicuramente sul pavimento, ma poi le forti braccia della persona dietro di me mi avvolsero la vita giusto in tempo prima che cadessi.

«Mi dispiace.» disse Mai, quasi come un sussurro. Il suo respiro caldo vicino alle mie orecchie fece salire la temperatura sul mio viso a un livello elevato.

«Va tutto bene. È colpa mia.» Lo spinsi via in fretta automaticamente e mi strofinai la nuca.

Non era la prima volta che accadeva una cosa del genere. Non avevo mai avuto nessuno che mi seguisse, quindi quando avevo bisogno di tempo per pensare potevo semplicemente fermarmi ovunque. Ma ora avevo quel ragazzo che mi seguiva, quindi ogni volta che mi fermavo, ci scontravamo sempre. Mai stava sempre bene, era grande e forte. Un piccolo bernoccolo qua e là non poteva fargli del male. Ma per me, sembrava che sarei quasi caduto sempre al suolo. 

Anche se Mai è sempre qui per afferrarmi, se un giorno non riuscisse a farlo, non finirei a sbattere la faccia a terra? Devo davvero stare più attento, altrimenti un giorno sanguinerò di sicuro.

«Sono così sbadato. Mi sono schiantato contro di te così tante volte.» Il grande ragazzo abbassò lo sguardo, sentendosi colpevole.

«No, sono io. Smetto sempre di camminare all’improvviso. Che ne dici se la prossima volta invece di camminarmi dietro, magari mi guidi o, sai, cammini con me fianco a fianco?» suggerii.

Mai alzò lo sguardo, poi si avvicinò per mettersi al mio fianco con un grande sorriso.

«Allora camminerò al tuo fianco d’ora in poi.»

«Perfetto.» annuii. 

Aveva di nuovo quelle scintille negli occhi. Distolsi lo sguardo prima che mi potesse succedere qualcosa.

«Prendiamo qualcosa da mangiare. Adesso ho fame.» dissi e continuai a camminare con Mai al mio fianco. Alzai lo sguardo al cielo fuori dall’edificio che stava diventando arancione per il sole della sera. 

Non c’è una sola nuvola lassù. Oggi non pioverà. Adesso capisco… Ecco perché fa così caldo adesso.

*******

Il negozio di noodles era affollato, quindi io e Mai avremmo dovuto sbrigarci invece di cenare tranquillamente. Mangiammo il più velocemente possibile in modo che gli altri clienti in attesa potessero trovare un tavolo. Mi fermai a prendere degli spuntini per camera mia, poi tornammo al parcheggio per tornare a casa.

«I noodles erano buoni oggi?» chiesi.

Lui ricambiò il sorriso. «Sono sempre deliziosi.»

«È un peccato che Uea non si sia potuto unire a noi. Adora questo negozio.»

Aprii la portiera della macchina ed entrai. Misi bene la cintura di sicurezza mentre Mai avviò il motore. Eravamo pronti per l’inferno del traffico in quel momento della giornata.

«Ho qualcosa da chiederti. P’Uea e la sua famiglia non vanno d’accordo? Ho notato che non ne voleva parlare.» mi chiese dopo un po’.

Chiusi gli occhi e appoggiai la schiena contro il sedile.

«Qualcosa del genere. Sua madre si è risposata e sembra che non gli importi più di lui, inoltre odia il suo patrigno. Ecco perché odia tornare a casa, e ci sono altre cose.»

«È così triste.» mormorò Mai.

Aprii di nuovo gli occhi, guardando verso Mai con un po’ di esitazione prima di dire: «Sai che al mio amico piacciono i ragazzi, vero?»

«SÌ.»

«Sua madre è contraria, quindi… Ecco…»

Emisi un lungo sospiro. Quello era uno dei motivi che aveva incrinato la loro relazione. Le varietà di identità di genere erano diventate più accettate all’interno della società, ma c’erano ancora alcune persone che non le approvavano. La madre di Uea era una di loro.

«Quindi è per questo che non vuole tornare a casa.»

«Già. Dice sempre che è scomodo stare lì, lo capisco…» guardai Mai, pensando a lui in quel momento: «…Per quanto riguarda la tua famiglia?»

«Mmh… Non l’ho mai chiesto davvero. In realtà, la mia famiglia è antiquata su certi argomenti, ma non sono il primogenito. Mio fratello si è sposato e ha un figlio, quindi i miei genitori avranno qualcuno che potrà tramandare il nome della nostra famiglia. Immagino che non sarebbe un grosso problema se mi piacciono i ragazzi.»

Lo ascoltai in silenzio. Qualche brutta sensazione stava lavorando dentro di me. L’amore dovrebbe essere tra due persone, ma ora la famiglia ha voce in capitolo su chi amare. Se la famiglia di Mai non è d’accordo, Uea si troverà in una brutta situazione.

«Hai qualcuno nel tuo cuore, giusto? E se la tua famiglia non fosse d’accordo?» chiesi.

Mai ricambiò il sorriso.

«Credo che lo ameranno anche loro. Inoltre, è davvero gentile e adorabile; tutti lo adorerebbero.»

L’auto entrò nel silenzio più completo. Non avevo niente da dire e improvvisamente mi sentivo nervoso.

Le sue parole erano calde e sicure. Inoltre aveva concluso con parole così dolci, anche se ero un estraneo, non potevo fare a meno di essere imbarazzato anch’io. Quello mi fece capire che anche se Mai era timido, poteva essere un po’ furbo.

Questo cucciolo sa come usare quegli artigli.

Non dissi niente, rimasi seduto in silenzio sepolto nei miei pensieri,finché non ci imbattemmo in un altro semaforo rosso, e finalmente ruppi il silenzio.

«Mai.»

«SÌ?»

«Colui che è nel tuo cuore, non arrenderti con lui.»

Gli occhi di Mai che erano sulla strada si spostarono istantaneamente su di me. Sembrava essere stato un po’ colto alla sprovvista, poi mi chiese incerto: «Sai chi mi piace?»

«Certo che lo so.» annuii con fiducia. 

Avevo imparato dal miglior programma poliziesco, come potevo non saperlo? Inoltre, non era molto bravo a nasconderlo, e lo avevo visto dal primo giorno che era arrivato. Ma non glielo avrei rinfacciato e lo avrei tenuto solo come il mio risultato.

Quando riuscirà a mettersi con Uea, alla fine potrei prenderlo in giro al riguardo.

«E… e tu… pensi che gli piaccio anche io?» chiese con un viso speranzoso.

Sbattei ripetutamente le palpebre, cercando una risposta, e decisi di dargli una pacca sulla spalla larga.

«A chi non piaceresti? Sei incredibile.»

Non ero sicuro che a Uea piacesse Mai, ma sicuramente lo ammirava. In quel momento, i sentimenti sarebbero potuti non essere così forti, ma cose come quella potevano cambiare. 

Continua a lavorare sodo e avrai successo. Sono qui per sostenerti, ragazzo!

«Non l’ho mai notato. Sembrava essere così così con me, quindi ho pensato di non piacergli.» disse piano. I suoi occhi castano scuro erano accesi della speranza. Gli sorrisi.

Sembra felice adesso. Riesco quasi a vederlo scodinzolare.

«Cose del genere richiedono tempo. Sei qui da appena due mesi, quindi non c’è abbastanza tempo per conoscervi. Fargli dire subito che gli piaci anche tu è troppo presto, ma so che ci sta pensando. Quindi non pensarci troppo e non arrenderti.» insistetti fermamente.

Mai mi prese la mano mostrandomi un grande sorriso.

«Non mi arrenderò mai. Mi piace davvero. Davvero, davvero tanto.»

Il suo sorriso era così luminoso che pensavo di rimanere accecato dalla sua aura. 

Accidenti. Anche quando sorride con gli occhi chiusi, è così dannatamente bello. Questo dovrebbe essere illegale!

Guardai la grossa mano che teneva la mia. Ragazzo, oh, ragazzo. Probabilmente è contento di avere un supporto. Aspetta! Il semaforo è diventato verde e lui mi tiene ancora stretta la mano!

«Mai, il semaforo.»

«Oh si.»

Alla fine lasciò andare la mia mano, ma continuò a sorridere. Riuscivo quasi a vedere petali di fiori intorno a lui. Dovetti stringere forte le labbra per impedirmi di ridacchiare, ma sorrisi per tutto il tragitto.

«Parcheggiamo qui.» gli dissi mentre ci avvicinavamo all’ingresso del mio condominio. Ogni giorno gli dicevo di lasciarmi vicino al marciapiede in modo che non dovesse perdere tempo a fare manovra, ma Mai era molto testardo; insisteva sempre per parcheggiare proprio all’ingresso, compreso quel giorno.

«Sei testardo.» scossi la testa stancamente prima di togliermi la cintura di sicurezza. Lui ricambiò con un sorriso.

«Così non devi camminare a lungo.»

«Beh, grazie mille. Ci vediamo domani.» Stavo per aprire la portiera, ma Mai mi tenne per mano e mi tirò indietro.

«Fai… un bel sogno stanotte.»

«Uhm. Lo farò.» dissi, guardando la mia mano nella sua.

«Ci vediamo domani.» Mai mi lasciò andare.

Scesi dall’auto e lo salutai prima di entrare nell’edificio. Guardai la mia mano.

Normalmente, dice solo buonanotte… Perché mi ha tenuto la mano oggi?

*********

Nella tarda mattinata del giorno successivo, stavo lavorando normalmente quando mi venne consegnato un pezzo di carta. Conteneva l’elenco dei nomi dei membri IT. Lo guardai, sentendomi un po’ confuso.

«Gun, cosa diavolo è questo?» lo guardai. Il ragazzo dai capelli vaporosi distolse lo sguardo dal suo laptop e mi fissò.

«Bas vuole che tu segni la tua taglia della maglietta.»

«Taglia della maglietta? Che taglia?»

«Non l’hai ascoltato un momento fa? È per la tua maglietta per la giornata sportiva. Scrivi la taglia e restituiscilo a Bas. Tutti gli altri hanno già scritto.»

Poi tornò al lavoro. Alla fine capii.

La giornata dello sport era un appuntamento annuale dell’azienda. Lo scopo era alleviare lo stress dei dipendenti e creare una connessione tra loro. I membri di ogni dipartimento venivano suddivisi per ogni colore. C’erano sport come il tiro alla fune, il tiro al piattello, sfide di mangiata e cose del genere. Era un evento che attendevo sempre con ansia. Non mi piace fare esercizio… Semplicemente non voglio lavorare.

Ogni gioco veniva preso sul serio, perché vinceva il colore con il maggior numero di medaglie e tutti i membri ricevevano un premio. L’anno scorso avevo ricevuto cinquecento baht. Quando si trattava di denaro, tutti erano coinvolti.

Ecco che arriva di nuovo quel periodo dell’anno. Spero di riuscire a fare squadra con i migliori.

Scrissi la mia taglia prima di notare il cognome sulla lista. Guardo il proprietario del nome che sedeva accanto a me. Mai era concentrato sul suo schermo.

Mi venne in mente qualche idea. Andai dritto da Bas che era in cucina.

«Bas.»

«Hai finito la lista?» chiese il capo IT.

Gli porsi il foglio e mi chinai più vicino per sussurrare: «I membri di ogni dipartimento sono già stati divisi in ogni colore?»

«Non ancora. Non ho avuto il tempo.»

La sua risposta mi fece sorridere. Questo piccolo Jade si trasformerà in un Cupido.

«Phi, parteciperà anche Mai, vero?»

«Sì.»

«Puoi mettere Mai nella stessa squadra di Uea e mettere me in un’altro team?»

«Per che cosa?»

«Voglio che stia con altri senior. È sempre bloccato con me. Voglio che abbia altre relazioni.»

Gli diedi una ragione ragionevole. 

Non solo li collegherò, ma sembrerò anche un senior dannatamente bravo. Sei fantastico, Jade!

«Beh, dipende da te, immagino. Lo metterò nella squadra di Uea se non me ne dimentico.»

«Non puoi dimenticare. Mai e Uea devono essere nella stessa squadra. Capito?»

«Yeahhh… Torna al lavoro.» Bas mi cacciò via.

Tornai indietro con un sorriso. Mai era nuovo e non aveva familiarità con le persone degli altri dipartimenti. Uea, che aveva un’abitudine naturale e gentile, si sarebbe preso sicuramente cura di lui. Almeno avrebbero potuto parlare per un giorno intero senza di me come terzo incomodo. 

Mi siederò molto, molto lontano da loro! Sto facendo del mio meglio… Non dimenticare il mio Krispy Kreme, Mai!

Facebook
Twitter
Pinterest



Copy Protected by Chetan's WP-Copyprotect.