MIDDLEMAN’S LOVE – CAPITOLO 1

PRIMA DI INIZIARE: Jade, il nostro protagonista, è un tipo molto particolare, infatti, mentre racconta la storia (le parti al passato), tende a intervenire e a parlare direttamente con noi lettori, arrivando addirittura a fare dei propri monologhi (parti al presente). Detto questo, buona lettura!

Uno dei miei giorni

In quel momento, ero bloccato in una situazione piuttosto scomoda.

«P’Jade, puoi dare questi brownies a P’King per me, per favore?»

Mint, un’affascinante neolaureata e nuovo membro dello staff della nostra azienda, mi porse una grande scatola di brownies con un sorriso roseo. Non ero sicuro se il rosso presente sulle sue guance provenisse dal troppo blush che si era messa o se fosse semplicemente timida. Per peggiorare le cose, quegli occhi da cucciolo rendevano difficile dirle di no.

«Li ho fatti io stessa, sai. Se a P’King piacciono, posso sempre prepararne di più.» Continuò vivace mentre entravamo nell’ascensore.

Premetti il pulsante dell’ascensore per il quindicesimo piano, dove si trovava il mio ufficio, prima di dare una semplice risposta a Mint.

«Sì…»

«Ma credo che molte persone siano attratte da lui, giusto? Molte ragazze devono averti già chiesto di dargli doni come questo.»

«Beh, non proprio.» Devo farlo solo cinque volte al giorno.

«Devi davvero mettere i brownies proprio nelle sue mani. Voglio davvero che lui li provi. Ne ho fatti un po’ anche per te, ma non toccare la scatola grande. I tuoi sono in quella piccola.»

«Oh, grazie.»

«Ora vado. Grazie per il favore!»

Quando le porte dell’ascensore si aprirono, lei uscì felicemente, lasciandomi con una grande scatola di brownie e una tazza di caffè. Sospirai esasperato prima di seguirla fuori. A soli tre passi dall’entrata del ufficio, venni chiamato di nuovo.

«Jade!»

Fantastico. E adesso chi è?

«Puoi portare questo tè freddo al limone a Nong Uea? Ho sentito che gli piace.»

Il mio senior ‘Pong’ dal reparto vendite si fermò di fronte a me e mi passò una tazza dal ‘Green Mermaid Coffee Shop’.

Annuii ripetutamente, cercando di concentrarmi su quello che diceva.

«Assicurati che lo beva. Capito?»

«Sì, certo che sì.»

Gli diedi la mia parola e fui libero di camminare ulteriormente verso il reparto IT, posai il mio zaino e mi lasciai cadere sulla sedia. Espirai ad alta voce.

********

(N/T: Ecco il primo monologo di Jade in cui si presenta.)

Mi chiamo ‘Jadeniphat’. Il mio soprannome è solo Jade. (Mia madre era troppo pigra per inventarsi qualcosa di creativo. Può essere semplicemente così?) Ho ventisette anni. Ora sono un membro del dipartimento IT in una società a Phrom Phong. Lavoro come graphic designer, ho un normale stipendio come tutti gli altri, sono quel tipo di persona che beve caffè Starbucks all’inizio del mese, ma che può permettersi solo un caffè nero da venti baht da un venditore ambulante di fronte all’ufficio alla fine del mese.

Una vita così ordinaria, lo stesso vecchio me ordinario. Ma credo che se c’è una cosa straordinaria in me, è che…

Sono sempre un intermediario.

Con questo, non voglio dire che vivo nel centro della città. Beh, posso dire che vivo nel centro della Thailandia. La mia casa è a Nonthaburi, e ho studiato a Bangkok fin dall’infanzia. Comunque, essere un intermediario significa che, in qualsiasi circostanza, sono sempre quello in mezzo.

Come faccio ad essere nel mezzo di tutto? Lasciate che vi racconti tutta la storia.

Sono il figlio di mezzo in una famiglia thailandese-cinese. La mia faccia è normale – non così bella, ma neanche così male da guardare. Diciamo che è facile trovare qualcuno come me per strada. Anche i miei voti erano così. Posso fare qualche sport: ma vale lo stesso discorso, non sono incredibile, ma neanche terribile. La mia posizione è ancora nel livello medio nonostante la laurea e il lavoro. 

L’unica cosa nella mia vita che non è nel mezzo è probabilmente il basso stipendio che non vuole aumentare, ma non biasimo il capo. Beh, so che l’economia è attualmente orribile. Se devo davvero incolpare qualcuno, allora forse il governo thailandese- Ahem! (La mia lingua è sempre stata tagliente. Per favore, non mi odiate fin da subito.)

È un po’ deprimente il modo in cui riesco a fare qualsiasi cosa, ma non riesco mai a trarne il meglio. Il Buddha ci ha detto di rimanere sul sentiero dell’equilibrio, ma non è un po’ troppo dannatamente equilibrato? Voglio solo essere in grado di andare fino in fondo a qualcosa. O, se fossi stato condannato a fare qualsiasi cosa solo a questo livello, almeno posso avere una faccia un po’ più bella per rimanere in equilibrio?

Ma no, sembro solo un tipico uomo thailandese-cinese, non l’idol asiatico di internet che diventa popolare sui social media.

Così la situazione sembra ancora più deprimente.

Tornando all’essere l’intermediario, come ho detto prima, la mia specialità è essere troppo ordinario, quindi non sono sicuro che il fatto che tutte le persone intorno a me siano così speciali sia buona o cattiva sorte. Mio fratello maggiore è bello, incredibilmente alto come un modello e dannatamente intelligente. La mia sorellina è una ragazza carina e tutti i ragazzi la inseguono. Per non parlare dei miei due migliori amici che sono decisamente più belli e bravi di me. Quindi, tutti quelli intorno a me hanno aspetto e competenze a un livello superiore…

Zoom su di me ora… che sono solo… un ragazzo superordinario.

Non fraintendermi, non è gelosia. So che essere geloso non mi farà comunque stare meglio e di solito non sono il tipo da pensarci troppo, quindi non mi sono mai sentito triste. Eppure, la mia vita è un gran casino a causa delle persone cool intorno a me.

Ora, tutta la gente vuole avvicinarsi alle persone che mi sono vicine attraverso di me. Tutto. Il. Tempo.

Fin dai tempi della scuola, ho dovuto rispondere alle domande dei ragazzi che avevano una cotta per mia sorella e delle ragazze che avevano una cotta per mio fratello. Anche i junior e i senior volevano provarci con i miei migliori amici. Ho avuto delle esperienze con queste persone che si avvicinavano a me, facendomi domande e prendendosi cura di me fino a quando il mio cuore non saltava un battito, poi erano finiti per chiedermi informazioni riguardo i miei amici e se potessi portare loro qualcosa.

Dico sul serio, se fossi nella mia posizione, anche tu ne avresti abbastanza di tutto questo.

È perché sono troppo amichevole, facilmente accessibile e disponibile a parlare? È per questo che tutti danno questi spuntini, bevande, piccoli regali e bla bla bla ai miei fratelli e amici? La situazione è così da quando andavo alla scuola elementare e non è cambiata. A volte mi domando – mi vedono come un Lineman o Grab? Non possono semplicemente portargli questa roba da soli?

Un intermediario, un ponte, o come lo vuoi chiamare: quella persona sono io, questo Jade, proprio io.

È un peccato che queste persone si avvicinino a me per un vantaggio, ma almeno ricevo molti doni di gratitudine dall’essere il loro fattorino e informatore. Ho un sacco di ottimo cibo, a volte carte regalo e buoni sconto per i film. Anche per una serata fuori, queste persone a caso pagano i miei conti solo per stare con i miei cari.

Beh, è abbastanza soddisfacente per il mio conto in banca.

Non sono così avido, ma nella situazione economica attuale, devi prendere quello che puoi.

Per esempio, Mint mi aveva regalato quella scatola di brownie molto speciale, ma separata da quella di King. Per quanto riguarda Pong, stava usando il mio servizio di consegna senza spese già da un po’. Probabilmente dovevo alzare un po’ la tassa di spedizione.

Non posso dire di godermi la vita così, ma non posso dire di odiarla. Ci sono passato per più di dieci anni e ormai mi ci sono abituato. Sono abbastanza fortunato che io e mio fratello non abbiamo studiato nella stessa università: questo ha ridotto la quantità di regali che ho dovuto consegnare. Ora è sposato ed è diventato padre. Le uniche persone single rimaste sono mia sorella e i miei migliori amici.

Vi chiedete della mia vita romantica?

Nulla. Come potrebbe qualcuno innamorarsi di un ragazzo così ordinario con niente di speciale, giusto? Non mi preoccupa così tanto. Divento un po’ triste quando alcune ragazze in ufficio chiamano il mio nome con una voce molto dolce solo per dire… 

«Puoi darlo a P’King, per favore?»

A volte le odio a morte. State a vedere. Farò merito* con bellissimi fiori ogni singolo giorno in modo che nella prossima vita sarò bello come un eroe di dieci romanzi combinati. Un grande gruppo di fan mi darà la caccia tutto il giorno!

*(N/T: I Thailandesi buddhisti portano in dono ai monaci nei templi donazioni sotto forma di cibo e denaro.)  

***********

Mi sedetti senza far niente alla mia scrivania per qualche minuto, poi finalmente accesi il mio computer. Dopo di che, mi alzai per mettere tutti i souvenir sulle scrivanie dei miei amici e iniziare a mangiare riso saltato in padella con basilico che avevo comprato per la mia colazione. I miei colleghi arrivarono gradualmente in ufficio e li salutai allegramente.

«Ehi, Jade! Non strozzarti col cibo o morirai. Se diventassi un fantasma, come diavolo potrei finire tutto il lavoro di notte?»

«Wow! Certo che hai Kaff! — Kaff! Kaff!»

Forse ero un po’ troppo iperattivo. Mi stavo strozzando con la mia colazione. Il naso mi faceva male da morire. Promemoria amichevole: non parlare mentre la tua bocca è piena.

Decisi di tacere durante il mio pasto. Dopo che finii, mi alzai dalla mia scrivania per pulire. Una volta tornato, scoprii che il proprietario della scrivania accanto alla mia era già arrivato.

«Cos’è questo?» chiese in un monotono, che non era all’altezza del suo aspetto, e mi fissò con un insolito sguardo severo.

«È tuo. P’Pong l’ha comprato per te.» Feci cenno al tè freddo al limone sulla sua scrivania.

Quello era Anon o, come tutti i ragazzi nel mio ufficio lo chiamavano,  ‘Nong Uea’, collega nel reparto IT e il mio compagno di stanza all’università. Un’altra persona importante che incasinava la mia vita a causa di quanto fosse affascinante.

Uea era snello. La sua pelle brillava moltissimo, come un tipico tailandese del nord. Era alto. La sua vita e i suoi fianchi erano ben definiti, evidenziando il suo invidiabile lato b. A causa del suo aspetto, soprattutto dei suoi grandi occhi rotondi e marroni che erano teneri come quelli di un cervo, molte persone erano attratte da lui. Ma era dannatamente schizzinoso e non rimaneva mai in un rapporto per troppo tempo. Usciva con qualcuno per un po’, trovava qualche scusa e li scaricava.

Quindi, fondamentalmente, era così bello (o affascinante) che poteva essere schizzinoso quanto voleva.

«È tutto tuo.» Uea fissò il tè freddo per meno di un secondo prima di distogliere lo sguardo e spingere la tazza verso di me.

«Ehi, andiamo. L’ha comprato apposta per te. Almeno bevine un sorso.» Gli dissi, ma la mia mano andò dritta verso la tazza con un sorriso nascosto.

Avrebbe sia curato la mia sete sia aiutato a salvare le monete nel mio portafoglio.

«Non accetto nulla dagli sconosciuti.» disse e iniziò ad ignorarmi.

Feci spallucce e tornai alla mia scrivania, bevvi velocemente il tè freddo al limone per distruggere le prove prima che Pong lo scoprisse.

Quella era la mia routine mattutina. Mangiavo solo gli avanzi di Uea. Non mi stupiva che fosse sempre in forma mentre io ero lì con le guance che si allargavano ogni giorno.

«Non hai intenzione di cedere un pochino? Ci sta provando con te da due mesi.» dissi dopo aver eliminato il bicchiere. Ora ero di nuovo al mio posto. Appoggiai il mento sulla mia mano e fissai il mio amico incredibilmente attraente.

Si faceva beffe di me.

«Sai che non esco con persone che lavorano con me. Complica le cose.»

«Oh, giusto! Lo stesso motto di King. Voi due siete-»

«Chi spettegola su di me così presto la mattina?» Una voce rauca mi interruppe. Mi girai e vidi l’altro mio caro amico avvicinarsi.

«Le tue cose sono sulla tua scrivania, King.» Gli indicai la sua scrivania non troppo lontana.

King alzò un po’ le sopracciglia. Si avvicinò per afferrare la scatola e tornò da me.

«Da parte di chi?»

«Nong Mint, la nuova impiegata. Contabilità.»

«Oh, quella con le guance rosa? È carina.» Sorrise e morse un grosso boccone di brownie.

Lui era Khunakom, o King. Era un programmatore e anche una persona importante nella mia vita. Lo conoscevo dall’asilo. Le nostre case erano una accanto all’altra ed eravamo andati alla stessa scuola. Alla fine, ci eravamo separati all’università.

Era un’altra persona che aveva un viso molto bello. Era alto un metro e ottanta, facendo sembrare un metro e settanta come me e Uea due nani in piedi accanto a lui. Questo tizio era quello che mi faceva venire più mal di testa. Non solo dovevo rispondere alle domande delle ragazze e dei ragazzi che si innamoravano di lui, ma dovevo anche affrontare tutte le persone col cuore spezzato che erano state scaricate da lui, per lui!

Era un playboy. Non era serio quando usciva con nessuno, ma c’erano molte persone che volevano essere serie con lui perché era ricco. Così, la persona sfortunata sembravo essere io. Dal momento che ero suo amico, tutte le ragazze e i ragazzi mi inseguivano ogni giorno per chiedermi di lui.

Potevo semplicemente guardarli con i miei occhi, mentre King poteva toccarli con le sue mani. Sapete cosa intendo? Non solo quello. Dannazione! Ero abbastanza sfortunato, tanto che alcune ragazze mi avevano chiamato e addirittura urlato contro. A volte si presentavano improvvisamente anche in ufficio. Tuttavia, King, che era la causa del problema, faceva sempre quello che voleva. Se erano attraenti, e se flirtavano, erano sue. E quando si annoiava, scivolava via dalle loro grinfie come il vento. Beh, la persona responsabile di quel tipo di situazione ero io.

È un mio amico o il karma della mia vita passata?

«Il gusto è buono, ma è dannatamente dolce. Puoi avere il resto.»

Mise la scatola con gli undici pezzi di brownie rimasti sulla mia scrivania e tornò alla sua.

Fissai gli invitanti brownies per un bel po’ di tempo, poi ne presi uno e diedi un grande morso. Il sapore dolce indugiava nella mia bocca.

Non importa farsi venire il diabete; non dovremmo buttare via un così buon dessert.

«Uea, ne vuoi un po’?» Gli chiesi, reggendo un pezzo di brownie decorato con degli M&M.

Gli diede uno sguardo e basta. 

«Fai pure.»

«Non puoi rimangiarti le tue parole.» Misi la scatola nel cassetto in fretta, anche se sapevo che non avrebbe mai voluto un singolo pezzo.

Parlando dei miei due amici, erano l’uno l’opposto dell’altro. Uea era freddo come la pietra verso qualsiasi cosa. Era un po’ arrogante con un atteggiamento da ragazzo ricco. Era un tipo diretto e non sembrava facilmente avvicinabile, ma questo era solo il muro che metteva su. In verità era di buon cuore, ma non era bravo con le parole.

King, invece, era molto astuto. All’esterno era sempre sorridente, ma dentro era caldo come il fuoco dell’inferno. Il suo sorriso malizioso nascondeva tutti i suoi pensieri. Era quasi impossibile dire chi gli piacesse e chi no. Avresti potuto vederlo parlare bene, ma all’interno avrebbe potuto cercare un modo per massacrarti. Era bravo ad indossare mille maschere.

Io, come già detto, cercavo solo di essere indifferente. Ero troppo pigro per pensare troppo. Molte volte alcuni dei miei amici si approfittavano di me – sia consapevolmente che inconsciamente. Quando ero all’università, Uea era molto solidale con me. Era il mio angelo custode. Solo il suo sguardo mortale poteva far venire la pelle d’oca a chiunque.

Questo includeva me. Anche io avevo la pelle d’oca quando lo faceva. I suoi occhi potevano sembrare dolci, ma il suo sguardo era come una condanna a morte. Perché era così risoluto?

«Stamattina, mentre stavo arrivando in ufficio, ho incontrato P’Bas. Mi ha detto che oggi c’è un nuovo gruppo di stagisti.» disse Uea con la sua voce piatta, facendomi sospirare pesantemente.

È di nuovo quel periodo dell’anno, il festival di formazione degli stagisti!

La mia azienda accettava stagisti ogni anno, ma il numero di questi era sempre diverso. Non sarei dovuto essere sconvolto, visto che ero stato anche io un tirocinante quando ero uno studente universitario, ma era così dannatamente seccante insegnare ogni cosa a dei ragazzini. Se avessi avuto fortuna, i ragazzi sarebbero stati abbastanza intelligenti, ma alcuni anni, quando trovavo uno stagista non abbastanza intelligente, era davvero fastidioso. Non mi aiutavano in alcun modo. Ero io che dovevo aiutarli con il loro lavoro. Ero solito aiutarli a fare quasi tutto – così tanto che mi sarebbe piaciuto dire loro di darmi alcuni crediti quando dovevano fare la presentazione di fronte alla classe.

Ma ovviamente, non dicevo mai una cosa del genere. Avrei finito per sentirmi male per loro. Almeno, pensavo di aiutarli a completare gli studi.

Dato che c’eravamo solo io, Uea e un altro senior che non era abbastanza entusiasta nel reparto grafico, Bas, che era il mio capo e un manager IT temporaneo, spesso assegnava me e Uea il compito di supervisionare gli stagisti. Decidevamo dopo chi sarebbe stato quello principale, chi insegnava, chi controllava e chi si prendeva cura della loro salute mentale. Se beccavamo dei tirocinanti buoni, potevano davvero aiutarci.

«L’anno scorso ero io il supervisore, quindi ora tocca a te.» esplosi all’improvviso, sentendo ancora la stanchezza dell’anno precedente. Quell’anno avevo chiesto a uno stagista di darmi una mano. Alla fine, Il lavoro portato a termine era così terribile che avevo dovuto modificarlo notevolmente. Così questa volta mi avrebbero lasciato riposare in pace .

«Come vuoi.» rispose Uea.

Sbattei le palpebre … acconsentì più facilmente di quanto mi aspettassi.

«Normalmente, non accetti di fare qualcosa così facilmente, vero, Uea?» gli chiesi.

Mi guardò, non disse nulla, ma mi sorrise.

«Uea ha già visto il profilo dello stagista. È il futuro laureato honoris causa, quindi vuole tenerlo per sé.»

Capii finalmente la ragione solo quando King si intromise e mi diede la risposta. Ecco perché Uea aveva accettato così facilmente: sapeva che il ragazzo era bravo.

E allora? Devo comunque controllare questo e quello per lui. Sono troppo pigro. È più conveniente se lavoro da solo.

«Stai zitto!» disse Uea mentre fissava King con freddezza. King sorrise e tornò al suo lavoro.

Il loro rapporto era abbastanza… Hmm… Come dire? Li avevo semplicemente introdotti entrambi a un lavoro. Si erano già incontrati di persona quando eravamo all’università, ma tutto qui. Si erano avvicinati quando Uea aveva lasciato il suo vecchio posto di lavoro e lo avevo invitato a lavorare qui. Quindi il loro rapporto era probabilmente come un amico di un amico, o qualcosa del genere. Inoltre, Uea si infastidiva facilmente e King amava essere una spina nel fianco. Quindi c’era questa piccola tensione tra di loro in alcune occasioni – solo un po’ (diciamo). L’intermediario che allentava la tensione per loro, ovviamente, ero io.

Vedete? Sono un intermediario anche per i miei migliori amici. Gesù.

Ci sedemmo e lavorammo da soli per un po’. Quando si fecero le 9 del mattino, Bas e il nostro manager entrano nella stanza.

«Quest’anno, il reparto IT ha un solo tirocinante per lavorare con i grafici. Ecco, presentati ai tuoi senior.»

La voce del manager mi fece sporgere oltre la divisione della scrivania e guardare la porta principale. Lì vidi un ragazzo alto in uniforme universitaria. Potevo sentire l’eccitazione nel sussurro delle ragazze in ufficio.

Non c’era da stupirsi perché tutte le ragazze avessero avuto quella reazione. Quel ragazzo era davvero bello, fuori dal mondo. Era super alto e aveva la pelle bianca e liscia, tant’è che sembrava un idol coreano o giù di lì. La sua nobile aura si diffuse ovunque. Nonostante fossi un ragazzo, non potevo negare che era un bell’uomo. Quindi, come potevano le ragazze non ansimare?

«Salve, mi chiamo Phakin Shaopaphakorn. Potete chiamarmi Mai. È un piacere conoscervi tutti.» Wow, quella voce è incredibilmente profonda. Vidi le ragazze che si scioglievano. Il ragazzo sorrise educatamente, guardandosi intorno prima di fermarsi.

Il mio istinto mi fece voltare automaticamente verso Uea.

Dannazione. Quel tipo non guarderà da nessuna parte se non da questa parte, vero? Il mio amico è stato di nuovo preso di mira.

Mi sedetti e fissai Uea che aveva ancora quella faccia impassibile, poi passai al volto del giovane che era in piedi di fronte alla stanza. Stava ancora fissando da questa parte. Capisco che Uea sia troppo sexy da gestire; ma dai, tieni a freno i cavalli. Dobbiamo lavorare insieme per altri quattro mesi.

«Beh, fareste meglio a prendervi cura di lui. Chi è il suo supervisore?» chiese l’amministratore delegato, che venne seguito da una voce familiare di qualcuno.

«Quest’anno è responsabilità di Jadeniphat, signore.» disse King.

«Sì-» Fui d’accordo con lui senza pensarci, poi mi resi conto che era il mio nome!

Lo guardai subito. King alzò le sopracciglia verso di me. Che diavolo significa?! Perché ha ficcato il naso dove non dovrebbe?!

«Prenditi cura di lui. Mr Jadeniphat.» disse l’amministratore.

«Uh, signore?»

«Cosa?»

L’uomo di mezza età mi guardò infastidito. Trattenni le mie parole che stavano per scivolare fuori immediatamente.

«Beh, non importa, signore.»

Sorrisi goffamente e sentii la risata di King da dietro. Mi girai per dargli uno sguardo mortale, poi tornai subito indietro quando Bas arrivò con il nuovo stagista.

«Quindi sarai tu a prenditi cura di lui, eh? Allora faresti meglio a farlo per bene, ok? Ho una riunione in arrivo, ci vediamo più tardi.»

Bas spinse il giovane verso di me e con noncuranza si allontanò dalla scena, lasciandomi senza parole tra le donne ansimanti .

«Beh, per questi prossimi quattro mesi, non vedrò l’ora di venire in ufficio ogni giorno.» ‘Fai’, una dei senior del dipartimento, ridacchiò.

Vidi le ragazze che fissavano Mai. Quando lui rispondeva allo sguardo, tutte si imbarazzavano e guardavano dall’altra parte.

«È appena arrivato e già inizi a flirtare con lui? Credo che mi dimenticherai ora che hai qualcuno di nuovo e così brillante.» mormorò King. Si comportava tutto triste, ma il suo volto sembrava felice, come se potesse finalmente fuggire da lei.

«Oh, andiamo. Avrai sempre un posto speciale nel mio cuore, ma ce ne sono quattro in totale, ma Mai sta prendendo il sopravvento su un altro. Ciao, mi chiamo Fai, è così bello conoscerti.» disse Fai, la senior più grande e impertinente, nonché operatore di supporto IT, sbattendo le sue ciglia finte che rimbalzavano rapidamente, facendo gli occhi dolci al nuovo stagista, mentre Mai stava lì con un sorriso.

«Fermati, prima che scappi di paura.» dissi e mi alzai dalla sedia. Improvvisamente persi tutta la sicurezza, perché stando uno accanto all’altro, Mai era molto più alto di me. Cosa danno da mangiare i genitori ai loro figli in questi giorni? Perché sono tutti così maledettamente alti?

«Mi chiamo Jade.» dissi. «Qui vicino a me c’è Uea. Siamo graphic designer. In realtà, ce n’è un altro, ‘Mongkon’, ma si è preso un giorno libero.»

Feci la presentazione di tutti e il nuovo stagista salutò con un semplice ‘wai’, il tipico saluto tailandese. Poi mi sorrise educatamente.

«Ciao a tutti, ragazzi.»

La sua voce profonda mi fece ingelosire. Come può qualcuno essere così perfetto? Era già bello anche con la faccia impassibile, ma quando sorrideva, era come se ci fosse un’aura d’angelo intorno a lui. La sua voce era anche piacevole per le orecchie di chiunque. Che bisogno c’è di essere così attraenti?

«Fai come se fossi a casa tua. Oh, e io non sono il tuo supervisore. Il mio amico stava solo scherzando. Il tuo supervisore è…»

«Lascia perdere. Lo abbiamo già detto al manager.» Uea si intromise all’improvviso. Si girò a guardarmi con una faccia seria. «Prenditi cura di lui.»

Aspetta. Puoi davvero addossarmi le tue responsabilità così facilmente?

«Prendilo tu, Jade, così avrai qualcuno che ti aiuterà nel tuo lavoro.» disse King.

Ho quasi voglia di prendere la scatola brownie fuori dal cassetto e colpirti in testa. ‘Prendilo tu’ il tuo culo!

Inspirai ed espirai lentamente, cercando di mettere tutto insieme. Pregai nel mio cuore per sedare la rabbia. Anche se ero furioso, dovevo mantenere la calma, altrimenti il tirocinante non mi avrebbe rispettato come senior. Inoltre, se non avessi accettato tutto ciò, avrei potuto ferire i sentimenti del ragazzo… ‘perché nessuno dei senior mi vuole?’. Quindi, andava bene così.

«Posso davvero aiutare tutti voi. Qualunque cosa vogliate che io faccia, ditela e basta.» disse il giovane mentre si guardava intorno. I suoi occhi si fermarono su Uea nel momento esatto in cui questi alzò gli occhi. I loro sguardi si incontrarono.

Due persone attraenti si guardavano l’un l’altro e l’unica cosa che un ragazzo normale come me poteva fare era guardarli con un sorriso arido, cercando di non mostrare nessuna espressione.

Ecco.

Sembra che io sia di nuovo bloccato nello stesso vecchio deja vu.

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