KILL THE LIGHTS – CAPITOLO 8

Ottenere la chiave era stata la parte difficile, ma dopo era stato tutto facile. Quando aveva creato il conto in banca, la sua più grande fortuna era stata non aver inserito un blocco biometrico perché troppo pigro. Mason aveva promesso a se stesso che non avrebbe mai usato il riconoscimento dell’iride o del lettore di impronte digitali quindi aveva aperto la cassaforte, senza problemi, con le due chiavi che aveva preso da casa.

Di fronte alla banca c’erano due agenti di Zii in cerca di Mason, ma non erano riusciti a trovare alcun collegamento tra lui ed Haley. Mi hanno semplicemente guardato come se stessero fissando una celebrità.

Mason era entrato come se non ci fosse niente di strano, con la sua speciale faccia da pocker e aveva prelevato un titolo al portatore, azioni e altro ancora e aveva lasciato New York senza problemi. Pensava che ora non avrebbe più affrontato la sua vita passata. Si sentiva come se avesse risolto tutti i problemi difficili che la vita gli aveva dato, e ora gli rimanessero solo quelli facili.

Si era diretto a casa sua in taxi dall’aeroporto di Los Angeles. Si sentiva un po’ a disagio perchè gli avevano sospeso la patente per aver guidato sotto l’effetto di alcool e stupefacenti, ma andava comunque bene. Generalmente, non si sentiva stanco per aver viaggiato da LA a New York, ma adesso quel corpo era diventato davvero pesante come se avesse appena viaggiato attorno al mondo. Per un secondo, era rimasto stupito ed aveva rispettato il fatto che Haley avesse vissuto in quel corpo per 24 anni. Con quel povero corpo, aveva vissuto una vita dura che comportava l’andare in discoteca tutta la notte, drogarsi, bere alcolici e fare sesso. Mason pensava che Haley potesse essere un ragazzo più straordinario di quanto pensasse. Scese dal taxi con il suo corpo pesante.

In quel momento qualcuno scese dalla Ferrari che era parcheggiata davanti casa gridando: «Liz! Liz! Liz!»

Quando Mason si voltò, una donna che sembrava poco familiare, esitante, corse da lui con un’espressione molto arrabbiata. Dove l’ho vista? Appena ci pensò un attimo, se ne ricordò subito. Quando aveva aperto gli occhi per la prima volta nel corpo di Haley, era stata la donna che aveva cercato di togliergli la mascherina dell’ossigeno. Dietro di lei c’erano altri parenti che uscivano dalle loro auto con espressioni arrabbiate.

Mason li guardò con indifferenza. Sapeva che i suoi parenti sarebbero corsi da lui dopo aver tagliato loro i finanziamenti, ma non si aspettava che arrivassero così presto. Era talmente ovvio che sarebbero corsi da lui che non era nemmeno sorpreso.

«Liz, cos’è questo?»

Sua cugina Joy gli corse incontro con un’espressione arrabbiata e gli mostrò poche lettere. Mason guardò quello che aveva in mano. Loren & Casey, era una lettera inviata dalla società di contabilità di Haley.

«È un promemoria.» Mason pronunciò quelle parole come se fosse una cosa ovvia, e lei rispose gridando.

«Pensi che lo chieda perché non lo so?»

«Vuoi che restituiamo i soldi che abbiamo preso in prestito?»

I parenti di Haley erano già di fronte a lui e glielo chiedevano con facce arrabbiate. Zia Anna, zio Jason, zio Jordan, cugina Sandra, Colin e un ragazzo di nome Ford che aveva preso in prestito duemila dollari da Haley anche se nemmeno Tony sapeva esattamente quale fosse il rapporto tra lui e Haley. 

«Pensi che abbiamo abbastanza soldi per ripagarti? Stai tagliando anche le nostre spese di mantenimento? Mascalzone! Come puoi farci questo?»

«Sai quanto ero imbarazzato al centro commerciale quando la mia carta di credito non ha funzionato? Ci chiedi di restituirti questi soldi? Mack andrà a studiare all’estero, a Vienna. Non vuoi nemmeno sostenerlo, come fai a chiederci indietro i soldi?»

«Chi è? Qualcuno ti ha detto di farlo? È Tony? Quell’idiota ti ha detto di farlo? Chi ti ha indotto a farlo?»

Molte parole gli arrivavano all’orecchio. Mason si tappò le orecchie e disse: «Se non parlate una persona alla volta, entro.»

A causa della severità nella voce di Mason, i parenti si fermarono per un secondo e gridarono più forte.

«Cosa? Cosa stai dicendo? Non capisci quello che stiamo dicendo? Non capisci che stai dando filo da torcere alla tua famiglia?»

«Un bastardo così presuntuoso, ci siamo persino presi cura di te che non avevi nemmeno un genitore.»

«Liz! Sul serio, perché lo fai! Mi sono già scusato per quello che ho fatto su Twitter!»

Mason si tappò l’orecchio con una mano, li salutò con l’altra, e si avvicinò al cancello.

«Liz!Haley!»

Quando Mason fece il gesto di entrare in modo risoluto, cercarono di afferrarlo come se volessero mangiarlo. Mason evitò le loro mani chiedendo: «Ragazzi, picchiate una persona davanti alle telecamere di sicurezza?»

«È meglio non farlo. Cercare di aggredire una persona per soldi, non è come una rapina? Beh, immagino che possa essere applicato un addebito.» Mason non l’aveva davvero detto con l’intento di provocarli. L’aveva detto con indifferenza e zio Jason, che aveva cercato di afferrarlo si accigliò. Mason tenne il cancello e fissò ciascuno di loro.

«Vi ascolto ragazzi e penso di doverlo fare comunque una volta. Se non parlate una persona alla volta, andatevene via.»

«Cosa? Puttana!»

Mason alzò le spalle a quella parolaccia e chiuse la porta. Poco prima che la porta si chiudesse, qualcuno ci infilò dentro un piede.

«Allora parlerò per prima io!»

Era sua cugina Joy. Gli altri le chiesero perché si stesse mettendo in mezzo, ma Mason la guardò. «Liz ~« Lo chiamò con una voce calmante.

«Liz. Perché all’improvviso sei così? Eh? Davvero non intendi sostenere le nostre spese di mantenimento di questo mese? Lo stipendio della baby sitter di Eric, stai scherzando, vero?»

Joy pronunciò quelle parole col tono di chi sapeva che l’altro era impazzito ma voleva comunque andarci d’accordo. I parenti intorno a lei non sembravano contenti, ma non la fermarono perché pensavano che fosse il modo migliore. Mason la guardò lentamente.

«E all’improvviso una lettera di ingiunzione. Come faccio a pagare tutti questi soldi? Non lavoro nemmeno …»

«Perché non lavori?»

«Cosa? Beh, perché non ho capacità e non so nemmeno fare i lavori d’ufficio …»

«Quindi non sei capace di fare niente di quello che fanno le persone normali?»

Lei arrossì un po’ per quello che aveva detto Mason e quasi non rispose: «Sì, sì, è quello che volevo dire.»

«Allora vai in un centro di collocamento. Ci sono molti programmi per persone che non possono lavorare normalmente« e sorrise. «Per quel che riguarda i soldi che hai preso in prestito, prima vendi la casa in cui vivi e quella Ferrari mentre gli altri possono vendere quelle belle scarpe e quei bei vestiti, e se ancora non bastano, vendi i tuoi organi per ripagarmi.»

Aveva pronunciato quelle parole come se niente fosse. In effetti, per Mason non era stato un grosso problema. Sua cugina Joy guidava una Ferrari, indossava un orologio di marca di fascia alta che neanche Mason conosceva ma non poteva rimborsare i soldi che aveva preso in prestito. Nel quartiere in cui aveva vissuto Mason, non si sarebbero limitati a dire gentilmente ‘vendi i tuoi organi’, avrebbero preso semplicemente la persona, l’avrebbero tagliata a pezzi e spedita in Cina, Filippine e ovunque nel mondo.

«Cosa, cosa? Come puoi dirmelo ?! Sono tuo cugina!»

«Chi ha detto che non devi restituire i soldi che hai preso in prestito da tuo cugino? Se te l’ha detto il tuo avvocato, dovresti licenziarlo subito. E non lavori nemmeno, ma hai assunto due baby sitter. Una di loro serve per aiutare te, visto che non sei capace di fare niente?»

Anche se non è così, non devo preoccuparmene. Mason alzò le spalle e pronunciò questo pensiero ad alta voce. Joy gridò «Liz!», ma poi guardò la donna all’estrema sinistra, zia Anna. 

Questa si morse le labbra per trattenere la rabbia ma parlò con voce calma. «Haley. Non è diverso il conto dell’ospedale? Non mi interessa degli altri, ma tagliando il conto dell’ospedale, vuoi che muoia nel dolore?»

«Non lo so. Hai i tuoi figli. Perché me lo chiedi?»

Mason si prese l’orecchio e lo disse con tono di scherno, e Zia Anna gli chiese di ripetere come se non potesse crederci.

«Belle guadagna così difficilmente. Come posso chiederle di darmeli? Come posso farlo! Che tipo di persona …»

«I miei soldi sono facili da guadagnare quindi devo condividerli?»

Anna sembrava un po’ in preda al panico, ma presto si rivelò spudorata.

«Non è così, ma hai più soldi …»

«Non dovresti chiederli a Ray Noah? Ha molti più soldi di me.»

«Come posso chiedere a Noah, se non c’è relazione tra noi? Davvero …»

Mason bloccò la risposta sul nascere chiedendole «Perché? Tra me e te non c’è niente. Dici bene. Sembra che tu non sappia cosa significa la parola rinnegato. Se chiami tua figlia, Belle, che guadagna a malapena, allora te lo spiegherà gentilmente. E tu….»

Dopo aver fatto impallidire Anna, Mason guardò Jason.

«Ti sei preso cura di me anche se non avevo i genitori? Mi dispiace, ma avresti dovuto fare un lavoro migliore invece di pensare di vendere una mia foto per terra ubriaco.»

«Che cosa?» Mason ignorò le urla di Jason e guardò la donna successiva. Sua cugina Sandra. Era pallida e le tremavano le labbra.

«Finanziare Mack che studia all’estero? Stronzate, sul serio.» Mason si era infastidito e non aveva più voglia di parlare bene. «Non hai la capacità di insegnare a un bambino, ma vuoi mandarlo a studiare all’estero e vuoi fare acquisti in un centro commerciale. Un cugino che è nato carino ha anche bisogno di vendere il suo film porno per soddisfare il tuo desiderio?»

Mason aveva visto molti rifiuti umani nella sua vita. Non poteva nemmeno mettere queste persone nella categoria spazzatura. C’erano molti figli di puttana nella sua vita. Se ti mostri un po’ debole o rilassato, rubano letteralmente tutto, anche gli organi delle persone. C’erano innumerevoli persone che rapivano bambini piccoli e davano loro da mangiare droghe per farli prostituire, e c’era un ragazzo a cui piaceva raggirare i poveri in modo che finissero per impiccarsi. Mason era sopravvissuto in mezzo a persone così. Ebbene, alla fine era morto, ma comunque… comunque tutto quello spettacolo non era nemmeno un antipasto per lui.

«Guarda. Non c’è niente altro da portarti via? Come buona uscita? Sai, anche se vendi il mio video porno, non ti daranno nemmeno 500 dollari. Vuoi davvero la mia eredità?»

Mason li guardò come se guardasse le persone peggiori del mondo. Si accigliarono, stupiti che Haley avesse tirato fuori ciò di cui stavano parlando nella stanza d’ospedale.

«Tu, tu, tu, sei così egoista! Guadagni così tanti soldi, e non puoi nemmeno usarne alcuni per i tuoi parenti? Se ti comporti così, abbiamo dei metodi anche noi per costringerti!»

«Ti seppelliremo completamente. Credi che non possiamo farlo? Se vendo i piccoli sporchi segreti che hai ai giornalisti …»

Mason sorrise. Era stanco e le persone davanti ai suoi occhi erano molto noiose. Pensò a quello che avrebbe dovuto fare e tirò fuori la Glock 17. Tolse immediatamente la sicura e si voltò per guardali. Avrei dovuto farlo in primo luogo. Quel pensiero era arrivato tardi.

«Cosa stai facendo ?!»

«Liz!»

Non aveva nemmeno puntato la pistola contro di loro, aveva solo mostrato loro la pistola, ma i parenti erano tutti in preda al panico. Di fronte a loro sparò in aria con la pistola e poi disse: «Ascoltate attentamente. Prima di cercare di rovinarmi la vita, dovreste assumere una guardia del corpo. Anche di quelle piuttosto costose.»

Mason sorrise vivacemente di fronte ai pallidi cugini. Il suo obiettivo era quello di sembrare pazzo e guardando le facce dei parenti sembrava che avesse funzionato.

Mason sorrise ai pallidi parenti abbastanza da sembrare vizioso e poi varcò il cancello. Stava attraversando il giardino ma all’improvviso si fermò. Ricordava un posto in cui non era ancora andato a cercare per trovare ogni tipo di droga: la cantina. Mason fissò per un breve periodo una porta di legno blu che andava nel seminterrato. Lottava tra un pensiero razionale di entrare per pulire e riposare più tardi e un istinto di ‘voler andare direttamente a letto e sdraiarsi’.

Non è che esploderà se non pulisco adesso. Non è che sia impegnato, quindi penso di poterlo fare dopo aver dormito. Mason ci pensò su e camminò più velocemente. Si sentiva come se la sua resistenza non fosse buona, stava diventando pigro, ma con quel corpo debole, se avesse vissuto come una volta, sarebbe morto di infarto in un giorno. Riposare abbastanza e fare esercizio era la cosa migliore per il corpo di Haley.

Mason riempì la vasca con acqua calda ed entrò. Dopo aver terminato i due lavori che aveva in mente, immergere il corpo pesante nell’acqua calda lo fece sentire assonnato e rilassato.

Bene, bene così. Mason gemette per la sua felicità immergendosi e si appoggiò profondamente alla vasca. Aveva avuto qualche problema a New York, ma il resto non era male. 

Ho pulito la casa e ho preso la mia fortuna dalla banca. Se la vendo, potrebbe essere un po’ difficile, ma sarò in grado di costruire un caffè piuttosto carino non troppo lontano da Beverly Hills. Sembra che le persone in quella zona apprezzino il caffè costoso, quindi prenderò i migliori chicchi di caffè e lo venderò con il prezzo come se ci fossero fiocchi d’oro dentro, poi lo venderò bene. Certo che sarà diverso da quella coppia del bar davanti casa a New York.

Mason si stava godendo il bagno canticchiando ma improvvisamente guardò la sua parte inferiore del corpo. Era una cosa sua, ma tecnicamente era una cosa che apparteneva ad un estraneo allo stesso tempo, quindi non aveva guardato con attenzione. Ma qualcosa era …

Mason tastò dietro i testicoli e subito aggrottò la fronte. Qualcosa sembrava strano. Dietro i testicoli, un luogo segreto dove non riusciva a vedere, qualcosa di piccolo gli aveva colpito il dito. Dietro i testicoli, davanti all’ano, c’era un piccolo piercing di diamante.

Cos’è questo genere di cose gay … Mason aggrottò la fronte ma poi si rese conto che Haley era un bisessuale e schioccò la lingua. Avrebbe dovuto rispettare il suo orientamento, cercò di estrarlo, ma non sapendo come farlo lo lasciò lì. Che importa. Non mi da fastidio e nessuno lo vedrà per ora. Si arrese subito, si asciugò il corpo e si diresse in camera da letto troppo stanco.

Tirò fuori una pistola e un porno dalla borsa che aveva portato da New York. Il resto erano soldi e un po’ di gioielli, oro, passaporto e così via. Aveva intenzione di metterli in una nuova banca vicino a casa sua, così aveva messo tutto nella borsa per poi infilarla sotto il letto. Mise la sua comoda Glock 17 sul comodino e aprì il grande armadio vicino al letto.

Quando aveva aperto per la prima volta quel mobile, pensava di essere già abbastanza stupito, ma si era rivelato comunque sorprendente. Negli altri armadi o in altri posti, Haley aveva dimostrato che non era affatto bravo a tener in ordine, ma sembrava che, in questo armadio, ci avesse messo un sacco di impegno.

Dall’alto al terzo spazio, i DVD porno gay che aveva raccolto erano organizzati in categorie di paese, genere e nome. Mason aveva scoperto che persino l’Iraq faceva porno gay esplorando quell’armadio. La quarta sezione era dedicata ai preservativi, gel colorati e giocattoli sessuali ammucchiati. Nella quinta sezione si andava dai giocattoli che Mason conosceva a cose orribili che non aveva idea di come venissero usate e centinaia di cose, che solo un negozio di sesso gay avrebbe venduto, erano state esposte artisticamente.

Quando Mason lo aveva visto per la prima volta, era rimasto così sorpreso che aveva lasciato andare tutta la droga che aveva in mano. Aveva sentito che Haley era gay e che soffriva di dipendenza dal sesso, ma questo era fuori dalla sua immaginazione. Aveva scoperto che il sesso poteva essere una parte davvero importante della vita di una persona.

Di solito non perdeva la calma, ma anche lui era in preda al panico quando aveva visto il contenuto esplicito di quell’armadio. Aveva anche pensato di buttarli dopo aver ripulito la casa dalla droga. Ovviamente sarebbe stato troppo duro per quel ragazzo, quindi non poteva farlo. Non era certo che Haley non sarebbe tornato in quel corpo, le droghe erano droghe, ma buttare via le sue preziose collezioni porno era troppo crudele per un essere umano.

Ma questo era ancora troppo. Guardò un dildo verde neon delle dimensioni del braccio di un bambino (era troppo grande ed era difficile credere che sarebbe entrato nel corpo di una persona, ma dalla forma sembrava proprio un dildo) con una faccia pallida. Appoggiò tre riviste davanti a quell’oggetto e aprì la custodia del DVD che aveva portato tirando fuori il CD.

Tre riviste e un DVD. Non ci ha mai pensato davvero, ma una volta visto l’armadietto di Haley, si era sentito come se fosse stato troppo inattivo sessualmente.

«No, è perchè non sono quasi mai tornato a casa …»

Mason scosse la testa e cancellò il suo pensiero. Tornava a casa pochi giorni all’anno. Non aveva tempo per guardare quelle riviste porno.

Parlò a se stesso e si convinse. Mise il CD in un lettore collegato a una grande TV davanti al letto. Guardò il telecomando, toccò pochi tasti e presto un televisore al plasma grande come un teatro si accese e riprodusse la prima parte del DVD. In realtà Mason era curioso di qualcosa.

Quando la sessualità del corpo e quella della mente è totalmente opposta, quale lato ne uscirà più forte? Essere gay è influenzato dal corpo o è a causa della preferenza mentale?

Per semplificare questo pensiero: mi verrà duro guardando un porno in cui la protagonista è una donna? Mason credeva di essere un perfetto etero, e aveva vissuto così, ma poiché l’allegria di Haley era troppo forte, aveva iniziato a preoccuparsi un po’. Alcune persone disprezzano gli uomini, ma gli viene duro solo per gli uomini. Mason credeva che il desiderio sessuale fosse fortemente influenzato più dal fisico che dalla mente.

Dato che per prima cosa guardava le tette quando incontrava delle donne, non pensava che questo valesse per lui. Pensava ancora di essere eterosessuale, ma non sapeva come avrebbe reagito quel corpo.

Mason iniziò a concentrarsi sulla donna che appariva sullo schermo. Era stanco e assonnato, ma nonostante questo gli sembrava che il desiderio stesse aumentato.

Non aveva neanche bisogno di togliersi i vestiti, essendo uscito nudo dalla doccia. Mason si appoggiò alla testata del letto e si strofinò lentamente il pene.

La donna che appariva sullo schermo era Julia. Julia non era una porno star estremamente sexy o popolare. Si era tinta i capelli di biondo, si era truccata e indossava abiti inappropriati per fare del suo meglio, ma sembrava un tipo normale e calmo. Era magra e piccola, quindi stava bene in un’atmosfera fragile, ma i suoi seni erano piuttosto grandi.

Mason guardò i suoi seni che sobbalzavano. Si sentiva bene e sessualmente carico. Non era abituato a quel pene, quindi c’era qualche difficoltà. Ma poiché la mano di Haley era come quella di una donna, probabilmente si sentiva anche meglio.

La sua parte inferiore del corpo era più pesante e Mason si inumidì le labbra secche e mosse la mano. Le sue orecchie e le sue guance stavano diventando più calde e il respiro diventava più pesante. Mason intravide il suo pene indurito e spostò di nuovo gli occhi sullo schermo. Nello schermo, pieno del colore della pelle nuda, Julia aveva urlato in modo sexy. Immaginò presto la sua vita sottile, i peli pubici scarsi e la sensazione di un sedere bianco su se stesso invece dell’uomo sullo schermo. L’uomo si era spinto con forza nella fragile Julia. Di solito si sentiva poco a disagio quando vedeva questa parte del video, ma oggi quel sedere tremante era stranamente erotico.

«….. Huhg.» Mason si morse leggermente le labbra. Era un po’ più veloce del solito, ma sentiva decisamente che stava per venire. Inalò profondamente e ingoiò la saliva raccolta nella sua bocca. Sentì il suo sudore gocciolargli sulle guance. Mason tirò fuori i fazzoletti sul tavolo vicino al letto, li mise sul pene e venne.

«…. Hah ….» Mason rabbrividì alla sensazione di venire. Il suo corpo perse tutte le sue forze e venne fuori la sonnolenza accumulata. Stropicciò il fazzoletto su cui aveva riversato il suo seme e lo gettò da una parte. A quel punto, aveva intravisto Julia in TV. Il suo suono lamentoso stava raggiungendo il culmine.

Grazie Julia. Grazie al cielo che me lo fai diventare duro. Mason sorrise felicemente al suo corpo in forma. Fino ad ora avev vissuto da eterosessuale, ma la mentalità gay di Haley era piuttosto paurosa, quindi era un po’ preoccupato. Ma dopo che si era masturbato, si era  sentito subito meglio.

Sicuramente l’orientamento di una persona era una questione sia fisica che mentale. Se ci pensava, dopo essere entrato nel corpo di Haley, non aveva mai veramente pensato agli uomini dal punto di vista sessuale, quindi la sua preoccupazione era inutile.

Mason sbadigliò profondamente, prese una coperta e si coprì il corpo. La stanchezza, la sensazione di benessere dopo essere venuto e il pensiero confortevole lo fecero addormentare subito.

«Deve essere un sogno.» pensò Mason con leggerezza, perché la sua porno star Julia si stava avvicinando a lui.

L’ambiente era una normale camera d’albergo e l’atmosfera era piuttosto calma. Scuoteva le sue tette che erano più grandi che nel video e lo chiamava dolcemente «Mason!»  

«Ti sono davvero grato per prima, e ora sei persino apparsa nel mio sogno. Oggi il servizio è stato fantastico.» disse Mason, e lei gli sorrise. 

Nel film era sempre impegnata a urlare, quindi non sorrideva molto. Ma ora stava sorridendo ampiamente, proprio come piaceva a lui.

«Mason….! Mason….!’ Lo chiamò di nuovo, un po’ troppo disperata e Mason, senza alcuna esitazione, la spinse sul letto, a pancia in giù. Dato che era un sogno, Mason sapeva che non sarebbe stato preso a schiaffi, ma voleva comunque trattarla con gentilezza. Il suo sedere bianco e liscio tremava dolcemente. Mason fece scivolare la mano dentro i suoi vestiti e le strinse delicatamente i seni.

«Ah, ahng, Hahng! Nhhhg …!» Dopo averle toccato i seni, mosse le mani sotto la gonna e Julia arrossì prontamente, mentre stimolava il suo clitoride. Mason le sollevò la gonna, fino a quando non vide la sua biancheria intima umida e la tirò giù. Guardandola trapelare dolci succhi d’amore, Mason si leccò le labbra. In qualche modo, mancava qualcosa … anche se sosteneva quel pensiero, Mason non aveva intenzione di soffermarsi su di esso.

Julia buttò via la biancheria intima e si voltò improvvisamente.

«Perché? Non ti piace questa posizione?» Le chiese Mason. Ma invece di rispondergli, lo adagiò sul letto e iniziò ad accarezzargli tutto il corpo. Iniziò a baciargli teneramente le labbra. Dopo aver succhiato leggermente e leccato le sue labbra, gli leccò delicatamente la lingua.

Era davvero un’attrice televisiva. La sua abilità non era uno scherzo. Mason si sentì ansimare pesantemente ai suoi dolci baci. Chiuse gli occhi e le tenne la vita.

Mentre le teneva la vita sottile, sembrava stranamente forte. Mason aprì gli occhi, sorpreso. Ma poi Julia succhiò profondamente sotto il suo collo e Mason alzò le spalle e si tenne alla sua larghezza. Il fondoschiena improvvisamente si irrigidì e il sedere iniziò a pulsare, come se stesse cadendo. Prima che se ne rendesse conto, i suoi capelli biondi stavano ondeggiando sul suo petto e lei stava accarezzando i suoi capezzoli. Mason deglutì e cercò di staccarsi. Un senso di pericolo invase il suo corpo. Qualcosa era piuttosto strano.

«Hhk -…, euh .., … aah!» Mason arrossì, sentendosi gemere come una donna e cercò di bloccarsi la bocca con la mano. Ma ogni volta che la sua mano lo toccava, il suo corpo tremava a tal punto che non gli piaceva. Sentì la sua erezione indurirsi e non c’era più forza nel suo corpo grazie ai suoi abili preliminari. Voleva spingerla sul letto e spingere il suo pene in profondità nel suo buco. Ma non solo non poteva spingerla, non poteva nemmeno mettere forza sulla parte inferiore del corpo. Le sue cosce tremavano e si aprivano più largamente da sole.

Le mani che lo accarezzavano furtivamente si spostarono oltre le sue cosce e toccarono l’apertura che gli si apriva tra le gambe. La mano bagnata, un po’ ruvida accarezzò l’area intorno al suo ano e continuò a muoversi più in alto. Ci fu un suono quando quella mano bagnata fu catturata dal piercing dietro le sue palle.

«Ah! … Che troia! … l’hai inchiodato abbastanza bene qui.»

 «Cazzo, ti piace così tanto farti male?» Aveva detto lei succhiandogli il collo, no, ‘lui’ lo aveva detto e gliaveva afferrato le palle come se volesse farle scoppiare. Mason gemette in gola e si leccò le labbra con la lingua e sorrise graziosamente.

«Uh …..» Mentre urlava come uno stupido, con intenso piacere, Mason si accigliò verso la persona che era sul suo corpo invece di Julia.

«Liz!»

Sentendo la voce disperata di Tony, Mason si alzò a sedere urlando: «Hugh-!»

Tony seguì il suo movimento e gridò selvaggiamente, cosa che fece svegliare completamente  Mason che lo guardò.

«Tony?»

«Io, io mi sono spaventato. Cosa c’è che non va? È successo qualcosa? Hai avuto un incubo?» chiese Tony ansiosamente a Mason, che era inzuppato di sudore freddo. Mason sbatté le palpebre per un secondo e scosse ostinatamente la testa.

«No, non è niente.»

Sembrava così determinato che Tony mormorò: «Sei sicuro? La tua faccia è rossa e sei sudato come un matto.» Tuttavia, Mason sbottò di nuovo: «Te l’ho detto che non è niente.»

Non sembra niente, pensò Tony e lo guardò. Mason ansimava come se avesse sperimentato qualcosa di spaventoso e la sua espressione era acida. Inoltre, c’era quella atmosfera stranamente dolce ….

Tony, nella sua fretta, inizialmente non aveva notato alcune cose. Le orecchie e il collo arrossati di Mason, il suo corpo nudo coperto da una coperta, una piccola palla di tessuto sotto il letto e un grande televisore al plasma accanto alla porta, che mostrava i colori della pelle nuda.

Haley che si masturba non sarebbe stato particolarmente un grosso problema, quindi Tony si era semplicemente accigliato un po’ aveva guardato il porno in sordina in TV.

«Eh? Non è gay?»

«Che cos’è, è una donna transgender?» Si chiese Tony. Diamine, il personaggio principale sembrava una vera donna. Tony sbatté le palpebre e espresse i suoi pensieri. Mason si accigliò.

«Che succede? Sei venuto di corsa in fretta.»

Mason voleva cambiare argomento il più velocemente possibile. Tony batté le mani come se se ne fosse appena ricordato. Fece un pò di confusione: «Presto! TV, TV!» quando trovò il telecomando nelle vicinanze.

«L’hai visto? Beh, quell’uomo. Ha parlato di te in un’intervista!»

 «Quale uomo?»

Mason non si curava del mondo dello spettacolo e così lo aveva chiesto con indifferenza, asciugandosi il sudore freddo con il dorso della mano. «Quell’uomo!» urlò Tony a voce alta premendo il pulsante del telecomando. Con un suono sommesso, il porno scomparve dalla TV e la faccia di un uomo riempì lo schermo.

Mason si ritrasse alla faccia che era apparsa sulla TV. Quell’uomo, Noah Raycarlton, stava guardando verso di lui. Probabilmente stava fissando l’obiettivo della telecamera, ma Mason si sentì come se lo stesse guardando dritto negli occhi.

«Dov’è il pulsante di annullamento del muto? Liz? Cosa c’è che non va?»

«Stai male? Hai la faccia rossa.» Mason si morse le labbra, sentendo le domande di Tony e aggrottò la fronte. Sentì le sue orecchie diventare più calde.

Solo un attimo prima Mason aveva sognato di fare sesso con quell’uomo.

Era stato un sesso molto ruvido e sporco, e quando si era svegliato, il suo inguine era umido e la sua erezione si stava rilassando.

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