KILL THE LIGHT – CAPITOLO 16

[Non so come condividere questa notizia in modo che sia meno doloroso per i nostri cuori.]

Le labbra della giornalista tremavano, non c’era modo di sapere se fosse a causa di un forte vento o di un cuore sconvolto. Proprio come quando aveva annunciato la morte di una star che le piaceva a causa di un infarto, adesso aveva una faccia dolorosa e terribile. Le sue labbra si mossero.

[Spettatori di The Inside…] trattenne il respiro dopo averlo detto. Storse le labbra come se stesse per dire qualcosa che in realtà non voleva e continuò. [solo poco tempo fa, sul set delle riprese del film ‘Real’, Raynoah ha chiesto ad Haley – sì quel piantagrane – un appuntamento. E in un luogo pubblico pieno di giornalisti!] Poi era scoppiata in un grido di agonia ed era apparsa una scena catturata dal cameraman.

In sella a una Mercedes-Benz bianca, come un principe su un cavallo bianco, Noah era apparso e aveva separato i giornalisti che stavano attaccando Haley e gli si era avvicinato. Poi aveva detto qualcosa che aveva trasformato tutti in sculture di ghiaccio e aveva lasciato la scena, tenendo la mano di Haley.

[Certo, è un appuntamento.]

Quando si udì la voce di un Noah che sorrideva vivacemente, la scena divenne del tutto tranquilla e le persone si limitarono a fissarli, come se avessero perso le parole, finché non se ne furono andati. A differenza del film ‘Notting Hill’, non era accaduto che i reporter intelligenti fotografassero i due personaggi principali. Tutti stavano sbattendo le palpebre mostrando espressioni vuote.

[Dove sono finiti quei due, dopo aver congelato tutti?]

La giornalista indicò un punto lontano come se stesse muovendo un’accusa, e la telecamera si mosse seguendola. Indicava dove l’oceano blu incontrava il cielo e dove galleggiava un grande e bellissimo yacht che era come un transatlantico, piccolo come un’unghia all’estremità del bellissimo mare.

Era lo yacht di Noah, ‘Lachesis’.

I due, che erano partiti con la Mercedes, erano poi saliti su un elicottero che aspettava nell’eliporto più vicino e si erano imbarcati su quel lussuoso yacht.

[Non possiamo filmare più da vicino, a causa del sistema anti-paparazzi … Accidenti alla protezione dei paparazzi! Perché, perché spara a un laser ogni volta che la nostra fotocamera si avvicina?]

La donna, che si trovava pericolosamente vicino alla porta dell’elicottero con un forte vento che soffiava, aveva uno sguardo risentito concentrandosi sul lussuoso yacht e non sembrava preoccuparsi della sua sicurezza.

[Cosa sta facendo il governo? Dovrebbero rapidamente fare una legge sui paparazzi e far sparire quella cosa anti-paparazzi!] Mormorò rudemente come se avesse perso la testa e si morse le labbra. I suoi occhi tremavano come se volesse saltare presto sullo yacht. No, in realtà era disposta a farlo, ma lo stupido pilota di elicottero non voleva portarla giù vicino allo yacht. Doveva solo guardare lo yacht partire per mari lontani.

[Seriamente, impazzirò per la curiosità.] disse fissando lo yacht, con un’espressione depressa. [Mi chiedo cosa diavolo stiano facendo quei due sullo yacht? Hanno davvero un appuntamento? Veramente?]

Ogni americano era semplicemente curioso di tutto cuore se Noah Raycarlton, quello che era il più amato dall’America, e Haley Lusk, quello che era il più odiato, fossero davvero ad un appuntamento.

*************

«Cosa fai, non scendi?» Mason udì la domanda davanti a sé e alzò la testa, sorpreso. Noah stava guardando nella sua direzione con un’espressione languida.

«Ah, forse ho bisogno di tenerti la mano?» Chiese Noah, mentre si spazzolava i capelli che volavano all’indietro nel vento e sorrideva, gli occhi leggermente aperti. Mason rispose velocemente: «No, no« e scosse la testa.

Gli occhi di Mason si girarono per un po ‘e scese esitante dall’elicottero. Quando mise piede sul ponte bianco, lo accolse la vista di un mare azzurro. La luce del sole scintillava bianca sulle onde in movimento.

Davanti all’elicottero, uomini e donne che indossavano uniformi bianche chinavano la testa e Phil e Noah lo stavano guardando.

Il mare, il cielo azzurro senza nuvole e il bellissimo uomo biondo. Non c’erano dubbi, era la vista più estatica che si potesse avere su uno yacht di lusso, ma invece di ammirarla, Mason inspirò bruscamente e si guardò intorno.

Mare aperto. Proprio come il mondo. Erano in mezzo al mare dove non c’era terra in vista. Non molto tempo fa, sul set delle riprese, era stato circondato da un mare di giornalisti e aveva ascoltando le loro dimostrazioni di inimicizia: ‘Sei pazzo, Haley?’ ‘Che tipo di droga era questa volta?’ ‘Perchè lo hai fatto? Qual è la tua intenzione?» Ma perché mi trovo improvvisamente in piedi su un ponte bianco di uno yacht gigante, in mezzo all’oceano?

Mason stava fissando in modo assente la situazione incomprensibile in quel momento; era proprio come quando si era svegliato come Haley.

«Dammi qualcosa di semplice da mangiare. Ah, tranne un panino. A partire da domani, Phil mi porterà di nuovo solo panini per ogni pasto e mi renderà schiavo del lavoro.» Noah sorrise scherzosamente e ordinò a un uomo, apparentemente lo chef, che si era voltato a guardare Mason.

«E tu?»

«….Scusa?»

«Intendo per pranzo. Cosa vuoi mangiare?»

Noah sembrava che volesse dire che Mason avrebbe potuto chiedere qualsiasi cosa, e lo avrebbe ottenuto. Mason rispose: «No, non sono davvero …»

«È meglio che mangi qualcosa. Non sappiamo quando scenderemo.»

Noah scese sul ponte parlandogli con tono normale. Mason, che era in piedi sul ponte, fissò la schiena di Noah e si voltò goffamente verso lo chef, che sorrideva con una faccia gentile.

«Siamo sempre pronti a servire pasti di alta qualità e abbiamo scorte per una settimana.»

«Una settimana?» Mason alzò gli occhi al cielo e mormorò: «Uh, allora prenderò qualcosa di semplice …» ma presto cambiò le sue parole. «No, sarà meglio se sia qualcosa di tipo ipercalorico.»

«Scusi?»

«In quel caso … potrei resistere di più se cado in acqua.»

Non pensava che sarebbe successo, ma Mason si stava preparando a non sorprendersi se Noah lo avesse gettato in mare all’improvviso. Erano accaduti così tanti eventi imprevedibili, si sentiva come se si stesse comportando come un idiota.

Mason pensava che quella vita sarebbe stata più comoda rispetto alla sua vita precedente. Era come se fosse in un giardino con una leggera brezza, ma non avrebbe dovuto essere soddisfatto. Non c’erano proiettili che volavano in giro, ma lungi dall’essere prevedibile, questa vita aveva più varietà della sua vita precedente.

No, assolutamente no. Rispetto a ricevere pubblicamente una richiesta di appuntamento da Noah Raycarlton, essere colpito da un proiettile e morire in mezzo a un deserto era normale.

Lo chef lo guardò con aria interrogativa e inclinò la testa, ma subito disse: «È un bella giornata per fare il bagno. Lo preparo subito.» Sorrise ed entrò.

«… Devo preparare un costume da bagno e dell’olio?» Chiese Phil con un’espressione indifferente. Era in piedi sulle scale attraverso le quali Noah era sceso e stava fissando Mason. Quando si avvicinò ad Haley, questi poté percepire alcune delle sue emozioni: «Nuotare in questa situazione? Avevo sentito voci secondo cui non aveva un cervello, ma non sapevo che fosse così brutto.»

«Se più tardi cado in acqua, lanciami un salvagente.» Disse Mason, agitando la mano. Phil lo guardò in modo strano, si voltò e se ne andò per le stesse scale. Mason lo seguì e scese dal ponte.

Lo yacht, che pensava fosse piuttosto alto guardando da terra, risultò avere quattro piani lussuosi. Sotto il parapetto, il piano più basso aveva una grande piscina, con le onde che lambivano i bordi. C’era un vero bar e lo yacht aveva due piste di atterraggio per elicotteri; una piscina non era niente. Aveva sentito che c’erano yacht di lusso come questo, ma era la prima volta che saliva su uno, quindi Mason si stava godendo il panorama. Era davvero bello avere un pozzo di soldi. 

Mason seguì Phil mentre camminava all’interno della nave. L’interno era più comodo del ponte, da un lato c’era una finestra, quindi non sembrava troppo soffocante, e invece dell’aria umida dell’oceano, il vento qui era fresco e profumato. Il pavimento aveva un soffice tappeto che gli arrivava fino alla caviglia e le pareti erano decorate come una galleria di classe.

«È uno yacht molto bello.» Mormorò Mason guardandosi intorno, sembrava più un hotel che uno yacht, e Phil lanciò un’occhiata a Mason e rispose: «Il signor Edgar Raycarlton lo ha ordinato appositamente da HDW Nobiskrug e da un famoso architetto, May Bermon, per festeggiare il diciottesimo compleanno di suo figlio. Il cuore di un padre, che voleva che suo figlio fosse sempre sano e felice, può essere sentito ovunque a bordo di questo yacht.»

«…È così?»

Uno yacht come regalo di compleanno…non era sicuro di dove potesse sentire il suo cuore, ma sicuramente il cuore del padre era grande.

Se ci pensava, dieci anni fa, i genitori di Noah sembravano poco estremi per i loro gusti. Tutta la loro attenzione era su Noah, erano preoccupati ed avevano paura, come se volasse via se c’era un forte vento o scomparisse se lo trattenevano. Beh, erano anche attenti e prestavano attenzione a Mason, che era una semplice guardia del corpo.

Naturalmente, a quel tempo Noah era qualcuno che chiunque avrebbe voluto proteggere eccessivamente. Noah era bello, ma ora …, cosa avrebbe dovuto dire? Noah aveva un’aura magnetica, come se si fosse materializzato da un romanzo francese capriccioso e perverso.

Quando Noah era pallido e tremante, Mason, che aveva sentito dalla gente che era un ragazzo freddo, non era riuscito a trattenersi dal muovere i capelli bagnati dalla fronte e accarezzargli la schiena.

Anche ieri non avrebbe dovuto farlo, ma Mason si era ricordato di lui da bambino, quindi non era riuscito a trattenersi e comunque non poteva rimpiangere quello che era già successo. Era meglio prepararsi per quello che sarebbe successo in futuro, ma Mason intravide Phil.

«Ma il signor Raycarlton non è occupato?»

«Ogni volta che l’ho incontrato, in un set cinematografico o in qualsiasi altro posto, non credo che sia mai rimasto per più di un’ora.» Chiese Mason e Phil guardò il suo orologio per abitudine e rispose: «Ha ordinato di cancellare tutto il programma di oggi.»

«Sarà libero tutto il giorno.» Mason annuì come se non fosse sorpreso. Noah aveva ordinato di cancellare l’intera giornata, era stata sicuramente una buona idea aver ordinato un pasto ipercalorico.         

«Si è preso una giornata intera, pensi che abbia una faccenda importante con me?» Chiese Mason in modo elusivo e Phil si fermò davanti a una porta.

«Chi lo sa? Non sono a conoscenza di queste informazioni.» Phil teneva la maniglia mentre si voltò per osservare Mason dalla testa ai piedi. Il suo sguardo era pieno di curiosità. Phil gli aprì la porta e disse: «Allora divertiti.»

La porta si aprì su un lussuoso interno con una bella vista sul mare blu e nel mezzo c’era Noah che guardava l’oceano. Si rivolse a Mason, i capelli che ondeggiavano al vento.

«Puoi entrare.» Disse Phil a Mason, che era in piedi vicino alla porta sorpreso. Mason si sentì stranamente nervoso mentre entrava, non era sicuro che la metafora fosse corretta, ma sembrava simile a camminare nudo nel territorio di un nemico pieno di trappole esplosive.

Quando fece circa due passi all’interno della stanza, sentì la porta chiudersi dietro di lui. Noah lo stava fissando con un’espressione indifferente. Mason si grattò leggermente la testa e si avvicinò a una sedia e disse il più placidamente possibile: «Ho girato solo per poco tempo, ma lo yacht è fantastico. Come ti senti quando ricevi questo genere di cose come regalo di compleanno?»

«È fastidioso perchè non ho mai il tempo di uscire in mare.»

Mason, che non si aspettava qualcosa come: ‘non è male’, disse vagamente: «… Uno yacht è davvero fastidioso.»

«Ti piace questo yacht?»

«Penso che sia solo il signor Raycarlton a non amare questa cosa.»

Mentre camminava, aveva visto una spa, una sala teatro, un tavolo da biliardo e persino un campo da golf. Anche se fosse stato rinchiuso in quel posto per tre mesi e dieci giorni, non sarebbe morto di noia. Un simbolo di piacere, non solo per navigare, ma anche per passare il tempo libero. Provò rispetto per Noah, che poteva definire una cosa così fastidiosa.

Noah alzò le spalle: «Non che non mi piaccia. Hanno detto che ci vorrà un po’ di tempo per preparare il pranzo. Non credo che avremmo fame presto, quindi ho chiesto loro di portarlo un po’ più tardi, va bene?»

Mason annuì con la testa e Noah sembrava non volerlo gettare nell’oceano, almeno non per ora.

«Ci sono molte cose che possiamo fare prima che arrivi il cibo.» Noah indicò un tavolo con il dito. Quando guardò sotto il tavolo, c’era un piccolo cassetto. Aprì il cassetto e apparvero diverse cose per far passare il tempo.

Scacchi, carte, Jenga e qualche preservativo.

Noah, che si era avvicinato a lui prima che se ne rendesse conto, allungò il braccio e prese un pacchetto di preservativi d’argento. Colto alla sprovvista, Mason roteò gli occhi e Noah lanciò il preservativo che aveva raccolto come se non gli importasse e tirò fuori le carte e le fiches.

«Probabilmente sai come si gioca a carte, almeno?»

Mason inspirò sorpreso e disse: «Un po’.» e chiuse velocemente il cassetto. Noah si sedette su una sedia di fronte a Mason e mescolò abilmente le carte.

«Su cosa dovremmo scommettere?» chiese in tono casuale, e Mason rispose: «Da 20 dollari?» Pensava che anche se avessero alzato la posta in gioco in seguito, sarebbe stato meglio iniziare in piccolo, ma Noah invece disse: «Dato che stiamo scommettendo, è meglio chiedere cose che vorremmo avere dall’altro.» Continuava a mescolare le carte, come se ci stesse pensando davvero.

«Che ne dici? Se perdo, ti do questo yacht.»

«Sembra che questo yacht non ti piaccia davvero.»

O sta progettando di mandarmi in bancarotta pagando le tasse di ancoraggio, i costi di manutenzione e tutto il resto. Mason mosse le labbra e scoprì i denti, e Noah ridacchiò.

«Sei bravo a carte? Potrei vincere.»

«Anche questo è vero.» Mason biascicò le parole. Certo che poteva vincere, ma le possibilità non erano così alte.

Perché colui che dieci anni fa insegnò a Noah a giocare a carte, era Mason. Non sapeva quanto Noah si fosse allenato negli ultimi dieci anni, ma il diciassettenne Noah non era così talentuoso, e Mason era qualcuno che guadagnava soldi per la cena con le carte ogni volta che veniva estratto dal portafoglio.

«Ma non ho davvero niente da darti. Non posso darti la mia casa.»

«Cosa dovrei fare con la tua casa?» Noah rifiutò categoricamente come se qualcuno gli avesse detto che gli avrebbero dato della spazzatura e scansionò Mason dalla testa ai piedi.

«Bene, la scommessa dovrebbe essere a parità di condizioni. Non sono un filantropo«. Disse Noah guardandolo con uno sguardo insoddisfatto. «Beh, ne parleremo più tardi, dopo aver pensato a cosa chiederò se vinco. Se non hai quello che voglio, potrei anche pensare ad altro.» Noah sembrava fiducioso, come se stesse per vincere comunque e sorrise, assottigliando gli occhi.

«Non la prendi troppo alla leggera?»

Noah si mise in mostra mentre mescolava le carte, a beneficio di Mason.

«Chissà? Non è nemmeno una grande scommessa. Un semplice intrattenimento prima di mangiare per aggiungere un po’ di brivido.»

Noah sembrava non volesse perdere, ma anche se non avesse vinto, perdere quel tipo di yacht non era altro che un brivido per lui.

«Così?»

«Non raccogli le carte?» Chiese Noah e Mason si chiese se fosse in svantaggio. In realtà un gioco così allettante, con condizioni apparentemente buone, aveva un’alta probabilità di essere una trappola; ma presto Mason disse: «Passami le carte.», inclinando il collo e unendo le mani, mentre iniziava ad allungarsi.

Noah rise leggermente, come dieci anni fa, e iniziò a distribuire le carte. Era vero che le capacità di Noah erano migliorate. Dieci anni fa, anche se era furbo, Noah non era bravo a poker ma ora aveva una quantità considerevole di chips davanti a sé.

«Sembra che la fortuna sia dalla mia parte oggi.» Noah guardò le carte sul tavolo e disse facilmente. Mason aveva una faccia perplessa e si passò la mano sulla fronte.

«Ah, decisamente.» Mason osservò la mano di Noah mentre gettò via la pila di gettoni, fingendo pietà e riponendo segretamente la carta che era uscita come tripla, di nuovo nella pila.

Era vero che le abilità di Noah erano migliorate, ma non significava che fosse straordinario. Era bravo a nascondere la sua espressione, ma non abbastanza poiché aveva raccolto sfortunatamente i soldi delle scommesse dopo aver vinto alcune partite di fila.

Mentre Mason complottava come fosse meglio vincere almeno una piccola somma nella partita successiva, al fine di simulare la competitività dell’altro, Noah gli chiese mentre distribuiva le carte: «Non sembri così curioso di quello che dirà la gente fuori.»

«Probabilmente stanno parlando del fatto che il signor Raycarlton è pazzo? O pensano che tu sia minacciato da me.» Mason disse placidamente mentre controllava le carte che aveva e Noah rise sommessamente.

«Non devi preoccuparti di te stesso, invece? La mia immagine è già sul terreno, più simile a una perforazione nel terreno.»

Di recente era migliorato, ma Haley Lusk era stato presentato scortesemente come la cagna di Hollywood. A causa dello scandalo con Noah, tutti nel paese erano diventati anti-fan. Ma Mason era qualcuno che originariamente era bravo a dormire con i nemici in possesso di pistole e coltelli, e non gli importava davvero se non poteva più essere un attore. 1,1 milioni di dollari sarebbero potuti essere una cifra enorme e sarebbe stato un peccato perderli, ma a meno che non avesse avuto difficoltà a vivere, sarebbe andata bene.

Anche se aveva un disperato bisogno di soldi, quanto poteva essere difficile guadagnarne un po’, con un corpo perfettamente in forma, solo per se stesso? Ovviamente non poteva davvero dire che il corpo di Haley stesse perfettamente bene, ma comunque.

«L’immagine non è necessaria per il mio lavoro. Scommetti di più?» chiese Noah dopo che controllò le sue carte. 

Mason aggiunse quattro fiches e disse: «Probabilmente non avrai problemi a mangiare e vivere, ma non hai dovuto gettare fango sulla tua buona immagine …» Mason mormorò e guardò le carte che Noah stava coprendo con la mano. La mano di Mason era una doppia coppia. Non era la mano migliore, ma neanche così male. Noah controllò le sue carte ancora una volta, ci pensò per un po’ e aggiunse altre quattro fiches. Avendo controllato ancora una volta, significava che le carte non erano poi così eccezionali.

«Dovremmo ribaltare? O vuoi scommettere ancora di più?» Chiese Mason, e Noah scrollò le spalle e gettò le carte sul tavolo.

«Ho perso questa volta?» Chiese Noah con tono placido, e Mason sussultò un po’ e disse.

«No. Sembra che oggi non sia il giorno per me.»

La mano di Noah era la stessa doppia coppia, ma i numeri erano più alti di quella di Mason. Quella volta era stata davvero sfortunata.

«Mi sono lasciato prendere troppo?» Mason contò brevemente le fiches con i suoi occhi e quando pensò che stessero diminuendo pericolosamente, Noah mescolò di nuovo le carte.

«Quando ero piccolo…» Mentre distribuiva le carte, Noah parlò come se si ricordasse di qualcosa. «C’è stato un tempo in cui avevo qualcosa che volevo davvero ma non sono riuscito a ottenerlo.»

Mason controllò le carte che aveva e chiese: «Tu?» 

Noah era stato allevato preziosamente; dopotutto aveva ricevuto uno yacht di lusso per il suo regalo di compleanno e aveva detto che era fastidioso. Mason ridacchiò nel sentire che c’era stato un tempo, in cui aveva qualcosa che voleva, ma non poteva ottenerlo.

«Volevi qualcosa come un piccolo paese insulare?»

«Se fosse stato qualcosa del genere, avrei potuto semplicemente comprarlo. Ma no, non era…»

Noah, che stava guardando le sue carte, alzò la testa e fissò Mason. Gli occhi verdi di Noah avevano uno strano bagliore e Mason fu sorpreso. Studiò Noah e si sentì a disagio, come se i suoi vestiti fossero rimasti incastrati da qualche parte.

«Non era come se non potessi strapparlo via contro la sua volontà o tenerlo con la forza tra le mani; ma era così prezioso che non potevo nemmeno immaginare di farlo. Qualcuno come me poteva averlo? E se avessi insistito per fare a modo mio lo avrei rovinato e sarebbe stato insopportabile.»

«… Sig. Raycarlton? Dovrei sentire qualcosa del genere?» Mason lo interrogò e lo chiamò, Noah spostò lo sguardo e guardò le carte sul tavolo.

«Pensavo di non potercela fare se fossi stato odiato.» Noah borbottò. Per lui, Mason era l’unico Dio, l’unico e solo salvatore, che veniva in suo soccorso.

Dieci anni fa, per Mason, Noah era il proprietario e il datore di lavoro. Ma per Noah, quella relazione era l’opposto.

Noah era un sopravvissuto che aspettava di essere salvato dal fango di una pozzanghera, e colui che poteva salvarlo era l’unica persona al mondo. L’uomo che lo aveva tirato fuori da quella piccola borsa e lo aveva tenuto in braccio, era Mason Taylor. Da solo, non sarebbe mai potuto uscire da quel fango anche se fosse morto solo Mason avrebbe potuto salvarlo.

In altre parole, se Mason non avesse dato la mano, significava che Noah sarebbe stato gettato di nuovo in quel buco oscuro e soffocante, e sarebbe rimasto lì per sempre.

Non poteva fermare Mason che stava partendo per l’Afghanistan davanti a lui. Non riusciva nemmeno a pensare a un modo per rinchiuderlo o minacciarlo se se ne fosse andato.

Allora, quando Mason si voltò per andarsene, Noah pensò che sarebbe impazzito così tanto che avrebbe voluto piangere forte e fermarlo. Ma non lo fece, perché pensava che Mason potesse considerarlo strano.

«Ehm … stai parlando del cane della porta accanto?» Mason lesse un po’ il suo volto e chiese. Noah girò apaticamente una carta e disse: «Sai di solito…non è più facile pensare ad una persona?»

«Cosa vuoi dire con un cane?» Noah lo guardò come se scherzasse e Mason lanciò una carta e disse: «No, voglio dire, se fosse una persona … pensavo che non saresti stato facile da rifiutare, se ti aggrappassi disperatamente e le trattassi preziosamente.»

Mason lo pensava decisamente. Non era una persona normale a dirlo, ma era Noah Raycarlton che stava parlando. Soldi e potere, si trovava in cima alla piramide del mondo. La personalità era un po ‘… no, piuttosto brutta, ma quella sensibilità e vulnerabilità, quella personalità distaccata e appuntita, se la incontravi di persona, c’era davvero un certo fascino. Non c’era niente da dire sul suo aspetto perchè era davvero bellissimo.

Mason, che era sempre stato debole quando si trattava di Noah, non avrebbe mai potuto rifiutarlo. Poteva solo pensare: ‘Se era una persona, ovviamente aveva un debole per Noah.’

Sentendo l’opinione di Mason, Noah si limitò a fissarlo per un po’ e sorrise: «Non posso credere che tu l’abbia detto, è divertente. C’è una cosa che ho imparato durante quel periodo.» disse Noah mentre controllò le sue carte. Mason fece la stessa cosa e chiese: «Cos’hai imparato?»

«Quello che ho imparato è stato…» Tra le tre carte, Noah girò un due di picche e diede una nuova carta a Mason. «Se voglio qualcosa scavo una buca. Una buca così profonda e spaziosa che quella persona ci entrerebbe da sola, e ancora non si accorgerebbe se fosse una trappola o meno.»

«… È un po’ triste.»

«Cosa? Pensare così? Solo perché non posso ottenere ciò che volevo una volta?» Noah guardò Mason, con il mento sulla mano e sorrise.»Sono diventato un adulto.»

Mason intravide gli occhi sorridenti di Noah e acconsentì: «Beh, può essere interpretato anche così.» e controllò le sue carte.

Prima che l’ultima carta fosse girata, Mason aveva tre stessi numeri in mano. Era una buona mano e se l’ultima carta fosse stato un sei di quadri, avrebbe potuto anche fare un full.

Noah scoprì alcune carte, un due, un quattro di picche e un asso di quadri. Non sapeva quali carte nascondesse Noah, ma le uniche possibilità che avesse una mano più alta di Mason sarebbero state se avesse avuto una scala colore.

Mason vide Noah, stava pensando di controllare la sua espressione prima che l’ultima carta fosse rivelata ma in quel momento si udì un bussare dalla porta. Noah disse di entrare e apparve una donna che indossava un abito a due pezzi.

«Il pranzo è pronto, devo portarlo più tardi?»

«Cosa dovremmo fare? Dovremmo prima finire la mano?» Noah si rivolse a Mason e gli chiese, mostrando le fiches impilate sul tavolo, e Mason scrollò le spalle con aria indifferente.

«Portalo tra dieci minuti. Finiremo presto.»

La donna si inchinò educatamente e se ne andò. Fu allora che lo sguardo di Mason, che tornò dalla porta della stanza al tavolo, vide la mano di Noah che batteva le carte. Non era niente di oltraggioso, così Mason distolse lo sguardo e fece schioccare la lingua con un’espressione indifferente.

Dieci anni fa, quando Mason insegnava a Noah le carte, c’erano alcuni simpatici trucchi che gli aveva insegnato. Uno di loro era semplice; nascondi una carta in mano posizionandola in cima alla pila e poi passane un’altra dal basso. Era un trucco fragile, ma poteva essere utile se uno era abile, tuttavia Noah era un po’ inesperto con i trucchi e, cosa più importante, aveva scelto l’avversario sbagliato.

Noah aveva diviso l’ultimo set per entrambe le parti. Mason controllò l’ultima carta, per abitudine. Sei di quadri.

«Dato che è l’ultima partita, dovremmo scommettere tutto?»

Mason osservò gli occhi di Noah, avevano uno strano bagliore. Era come se stesse aspettando o cercando qualcosa.

Cosa dovrei fare? Avrebbe potuto semplicemente indicare il trucco di Noah. Invece di arrabbiarsi, Noah era il tipo di persona che sorrideva languidamente e consegnava lo yacht.

«Mmm, tutto?» Ma Mason fece una faccia sgradevole e lanciò le sue carte sul tavolo, a faccia in giù.

«Ah, hai vinto totalmente. La dea della vittoria sembra avermi abbandonato.»

Mason disse: «Non ho mai vinto questo tipo di premio in vita mia.», sospirò e si alzò. Proprio come gli 1,1 milioni di dollari, lo yacht di Noah era favoloso, ma non era difficile arrendersi. Se ci pensava, pagare le tasse di ancoraggio e le spese di manutenzione lo avrebbe davvero mandato in bancarotta. Poi avrebbe dovuto aspettare che un altro ricco venisse a comprarlo e quel bellissimo yacht si adattava davvero a Noah.

Anche Noah, che voleva vincere usando quei trucchi, non voleva farlo perdere.

Si alzò, volse lo sguardo e stirò il corpo. Notò che dal cielo, che era blu, avevano iniziato a cadere a un certo punto sottili strisce di pioggia.

All’orizzonte apparve una nuvola nera di pioggia. Mason si avvicinò alla finestra e vide una chiara linea di confine di cielo azzurro, ma le nuvole scure si muovevano veloci.

Sembrava che si stesse muovendo verso la nave, Mason cercò di farlo notare e mosse le labbra, ma sentì la voce di Noah mormorare alle sue spalle. «Cosa vuoi dire che non hai fortuna?»

«Anche buttare via le tue quattro carte?» Mason sussultò e si voltò. Noah stava controllando le carte di Mason che giacevano a faccia in giù. «Sembra che tu sapessi che tipo di carte avevo?»

Alzò la testa, fissò Mason e sorrise socchiudendo gli occhi. Gli occhi verdi di Noah brillavano acuti e freddi. Quando Mason mosse le labbra cercando di trovare una scusa, Noah girò le carte.

Picche 2 e 4, cuori 7 e 8, un asso di quadri, un 9 e un fante di fiori. Era una mano che non aveva nemmeno una coppia. Mason fissò le sue carte, ingoiò la gola secca e alzò la testa.

«…Non ero sicuro di poter pagare le tasse di ancoraggio.»

«Ahhh, sì, certo.» Noah disse con leggerezza e sorrise, chinando gli occhi. Mason continuò a fissare i dolci occhi verdi di Noah, che era curvo come se fosse soddisfatto.

Le gocce di pioggia, che erano cadute scarsamente intorno alla nave, a un certo punto erano diventate un po’ più forti. Le nuvole nere da lontano si erano già spostate su di loro. Vide le onde diventare spaventosamente alte e le nubi nere che si muovevano come vive e coprivano il cielo azzurro, pronte a divorarlo.

«Oh no. Sembra che ci sarà una tempesta.» Disse Noah con voce languida, e Mason assaggiò qualcosa di amaro, guardando il suo volto indifferente. Ricordava come quando era entrato in quella stanza, si era sentito come se fosse entrato nella trappola esplosiva di un nemico. Sfortunatamente, sembrava che quella sensazione non fosse sbagliata e Mason si rese conto di essere caduto in una trappola.

Sapeva di essere intrappolato, ma non sapeva che tipo di trappola fosse e che impatto avrebbe avuto su di lui. L’unica cosa che poteva fare a questo punto era restare calmo e accovacciarsi finché l’altro lato non si fosse rivelato.

Proprio come quando incontri una tempesta su una nave e speri che sia piccola e aspetti che passi presto.

«Vedo.» Disse Mason chiaramente e scrollò le spalle. L’intero cielo era coperto di nuvole nere. Era stata una tempesta.

************

Pioveva anche dentro la città. Una Cadillac, con Noah e Mason, percorreva una strada buia ad alta velocità. Non era come una Ford comune, anonima e con cui scappare facilmente durante un inseguimento. Forse era la forte pioggia, ma sembrava che non ci fossero macchine al seguito.

Mason, che era seduto sul sedile posteriore, continuava a ricevere messaggi e chiamate perse senza sosta sul suo cellulare che non prendeva sullo yacht.

«Sei abbastanza popolare.» Disse Noah in tono placido, e Mason rispose mentre controllava i suoi messaggi.

«Il mio manager si preoccupa troppo.»

Le chiamate provenivano principalmente da Tony e i messaggi erano per lo più da Vick. [Cosa stai facendo?] [È un appuntamento vero?] [Conosci davvero i punti deboli di Noah?] [Se è così …. dimmelo, per favore.] [Non lo dirò a nessuno. Lo giuro su mia figlia.] [… Scusa. Non mia figlia.] I brevi messaggi scorrevano senza sosta. Tra questi c’erano i messaggi gentili di Chase, preoccupato e premuroso, e c’era anche un messaggio della loro produttrice Gloria, che chiedeva se potevano mettere il programma per il giorno dopo.

Sembrava che non fosse stato licenziato. Beh, sarebbe stato ​​strano essere licenziato dopo aver avuto un appuntamento con lo stesso sponsor.

Inviò una risposta a Gloria e Noah, che lo stava guardando, sorrise languidamente e disse: «Domani? Pensi di poter arrivare anche sul set delle riprese? I paparazzi che aspettano davanti alla porta non ti lasceranno passare. No, potresti anche non riuscire a entrare in casa.» Noah disse e poi si ritrovò a continuare: «Va bene stare a casa mia. Sarà facile scappare in elicottero dai paparazzi e probabilmente ci saranno paparazzi minori da me.»

L’espressione di Noah diceva: ‘Dovrai affrontare alcune difficoltà’ e su suo suggerimento, Mason rispose: «… Se fossi stato io, sarei stato il più curioso dei pensieri del signor Raycarlton.»

Noah probabilmente possedeva più di una o due case, e ogni casa probabilmente aveva diverse stanze, quindi sarebbe andata bene mostrare un po’ di gentilezza a un povero senzatetto. Ma i giornalisti e i media erano in cerca di sangue e non gliene importava davvero. Stavano facendo un putiferio solo per essere entrati in una stanza d’albergo e per aver avuto un appuntamento, e se si fosse sparsa la voce che stavano vivendo insieme …

Mason sentì salire un mal di testa solo a pensarci e guardò Noah. Sembrava che volesse che questo scandalo aumentasse piuttosto che calmarsi, e Mason non riusciva a mettersi al passo con quello che stava pensando l’uomo.

Il suo flirtare con Noah – che lo intendesse o no – dall’esterno sembrava molto normale. Ma Noah che flirtava con Haley era strano. Anche a Hollywood era piuttosto strano e fuori dalla norma.

Aveva qualcuno che voleva proteggere usando questo scandalo? Dato che Mason era stato usato prima come scudo antiproiettile, questi erano i suoi pensieri immediati, ma ancora non riusciva a capire la verità.

Dato che i paparazzi di Hollywood erano viziosi e testardi, forse il giorno dopo avrebbero pubblicato delle intenzioni di Noah? Mason guardò Noah leggermente in attesa, che a sua volta si limitò ad alzare le spalle.

«Probabilmente sono curiosi di quello che penso, ma si asterranno dal seguirmi in giro. Se vogliono durare più a lungo come reporter negli Stati Uniti.» Noah aveva un viso gentile come se non volesse nemmeno uccidere una formica, ma aveva detto qualcosa di molto spregevole e sorriso nel mentre. Mason pensava che fosse un peccato.

La madre di Noah, Rebecca, proveniva dalla famiglia di un noto politico e le loro vite private erano così riservate che persino Mason si sentiva a disagio. Non avrebbero permesso a Noah, che era cresciuto in modo prezioso, di essere attaccato da un gruppo di paparazzi solo a causa di uno scandalo.

«Comunque … grazie per l’offerta. Ma in questo momento, il tempo stringe e ho qualcosa di cui occuparmi. Devo anche controllare la situazione a casa mia.»

C’era qualcosa che doveva fare prima che i giornalisti iniziassero a seguirli. E sarebbe stato bello controllare anche la situazione davanti a casa sua. Noah disse: «Penso che sia un po’ avventato ma…« al rifiuto di Mason e sorrise piegando gli occhi.

«Beh, probabilmente andrà bene. Essere infastiditi dai paparazzi è uno dei lavori che devono affrontare le celebrità. Se hai bisogno di aiuto, chiama.» Quando Noah disse questo, Phil, che era seduto davanti, gli porse due biglietti da visita. Uno era di Phil e un altro di Noah.

«Tutti questi sono numeri diretti. Se li trapeli, verrai sicuramente citato in giudizio. Quindi fai attenzione.» Disse freddamente Phil, e Mason, che stava guardando i biglietti, le scansionò semplicemente con gli occhi, memorizzò i numeri e gliele restituì.

«…. li hai memorizzati?» Chiese Phil incredulo e Noah, per qualche motivo, rise sommessamente. Mason, che inconsciamente li aveva trattati come materiale confidenziale, sospirò e disse: «Oh giusto, pensavo di poterli memorizzare, ma già me ne sono dimenticato.» e riprese i biglietti. Si chiese se avesse davvero dovuto preoccuparsi del personaggio idiota di Haley, ma guardando gli occhi di Phil pieni di incredulità, sembrava più comodo comportarsi come un idiota.

«Ah, lasciami al blocco successivo per favore.» Disse Mason, indicando un edificio lontano.

«È abbastanza lontano da Beverly Hills.»

«No, va bene. Ho qualcosa da fare qui.» Mason si guardò intorno e controllò la posizione. Sicuramente il suo indirizzo era da qualche parte qui intorno …

Noah sembrava curioso, ma a lui non sembra importare in nessun modo e così l’auto si fermò. Phil scese per primo e aprì la porta, tenendo un ombrello sopra di sé. Quando uscii in strada sentì finalmente la pioggia cadere.

«Sei sicuro di questo?» Phil chiese ancora una volta, e Mason agitò la mano e disse: «Non sono nemmeno una signora, sai.» Mason guardò all’interno della macchina e salutò Noah.

«Comunque, sono sopravvissuto grazie a te. Pensavo che sarei stato mangiato dalle iene fuori dal set delle riprese.»

Non sapeva cosa stesse pensando quell’uomo in quel momento, e grazie a lui la sua vita probabilmente sarebbe diventata più difficile in futuro. Ma era ancora grato di avergli salvato la vita in quel momento. Noah sorrise dolcemente come aveva fatto sul set delle riprese.

«Ci vedremo di nuovo, molto presto.» Al suo sguardo gentile, apparentemente in attesa del loro prossimo incontro, Mason annuì goffamente: «… Sì, beh.»

«Puoi usare quell’ombrello.» Phil salutò educatamente e risalì in macchina. Mason si asciugò la guancia e si guardò intorno. Westwood Village era vicino a Venice Beach. Era un bel posto in cui vivere e anche costoso.

Mason allungò l’altra mano fuori dall’ombrello e controllò la pioggia. Pioveva ancora così tanto che non riusciva a vedere cosa c’era davanti a lui. C’era meno gente per le strade ed era un tempo metereologico che i paparazzi odiavano, perché dovevano portare con sé le loro costose macchine fotografiche. In quel tipo di tempo, la pioggia avrebbe seppellito anche il rumore di uno sparo.

Era un bel tempo per fare qualcosa di nascosto.

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Simax81

la storia procede e si infittisce. Secondo me Noah a compreso qualcosa, ma sta cercando di comprendere il come sia potuto succedere.
grazie ancora a voi.

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