KILL THE LIGHTS – CAPITOLO 19 (M)

Non sapeva che tipo di stato di salute avessero le altre persone. Il corpo di Mason Taylor era praticamente in buona forma. Naturalmente aveva una buona resistenza e forza, e gli piaceva anche fare esercizio: ovviamente se la sua salute fosse stata cagionevole, non sarebbe stato in grado di fare il lavoro di mercenario.

Anche il suo desiderio sessuale era normale, proprio come qualsiasi uomo normale e sano. O forse era un po’ più forte. Ma, dal momento che non era in posti dove le donne lavoravano nei dintorni, o che il suo lavoro era stancante, molte volte giocava solo con la mano o semplicemente saltava del tutto.

Ma Haley dall’altra parte …..

«Perchè sono messo così?» Mason, che uscì dalla mensa come se scappasse da Noah quando gli offrì del vino, si lamentò e fissò la sua parte inferiore del corpo. «Perché ti sei arrapato?»

Noah era dispettoso, ma Mason non era un bambino. La battuta non era abbastanza per farlo alzare in piedi, ma non poteva restare lì più a lungo, perché la battuta si era rivelata vera.

La notte precedente, Mason si era sentito strano riguardo alle idee di Noah. E inoltre, visto che non beveva da un po’, aveva pensato che sarebbe andato tutto bene e aveva preso un bicchiere di vino dal tavolo.

Non aveva bevuto nemmeno molto. Era solo un bicchiere. Alcune persone bevono un bicchiere come se fosse una medicina.

Dopo aver terminato la cena, Mason si era addormentato e si era svegliato inspirando profondamente, sentendosi accaldato. Il suo corpo si stava riscaldando e la cosa tra le sue gambe pulsava, solleticandogli le viscere.

Si era infastidito, pensando che tipo di corpo fosse quello, e usò rapidamente la sua mano per venire. Ma ahimè, aggrottò la fronte guardando il pene che si era  indurito subito dopo l’eiaculazione. Non era nemmeno una droga; solo un bicchiere di vino era come ingoiare un intero contenitore di Viagra e le sue cosce tremavano.

Si sedette in bagno e dopo essersi masturbato quattro volte di seguito, gli facevano male le braccia, il suo pene bruciava e tutto il suo corpo era stanco. Si sentiva estremamente esausto, ma sorprendentemente il suo corpo pulsava ancora e nella parte inferiore del corpo era pesante e sentiva che mancava qualcosa. Mason si innervosì e scappò in palestra.

Corse per due ore sul tapis roulant con un corpo che di solito si stancava in un’ora e dormì come se fosse svenuto. Tuttavia, si svegliò la mattina e sospirò alla sua biancheria intima fradicia.

Prima che Mason se ne rendesse conto, Noah era diventato un personaggio fisso nei suoi sogni.

Secondo Mason, era pertinente che se si fosse avuta una cattiva resistenza e cattiva salute, si avrebbe dovuto anche avere uno scarso appetito sessuale. E se uno usava la sua resistenza durante l’esercizio, avrebbe dovuto essere in grado di passare una giornata senza masturbarsi. E se c’era una giornata piena di desiderio sessuale, sarebbe dovuto riuscire a dormire bene dopo essersi masturbato una o due volte. Pensava che tutte le persone fossero così.

Ma il corpo di Haley non era così. Per qualcuno che si era stancato dopo un’ora di corsa sul tapis roulant, il desiderio sessuale di Haley era esploso ogni giorno come una iena affamata.

Tuttavia, di solito se si esercitava come un matto per un’ora e logorava il corpo, non arrivava mai al punto in cui non poteva andare a dormire perché il suo sedere gli prudeva. Tuttavia, aggiungendo un bicchiere di vino non sarebbe riuscito a smettere. Non sapeva se fosse solo a causa del vino o se anche altri alcolici lo influenzassero, ma non era qualcosa su cui voleva sperimentare. Aveva paura che il suo corpo diventasse strano e avrebbe iniziato a provare sensazioni pericolose e oscene.

Un piercing tra l’ano e i testicoli, un muro pieno di porno e un enorme dildo accanto al suo letto: tutto questo non era normale. Dopo aver curato la dipendenza da alcol, era un suo piccolo desiderio bere una lattina di birra nel suo giorno libero a casa sua. Forse era un desiderio che non si sarebbe mai avverato.

Mason entrò in palestra con una sensazione di depressione e amarezza, ma qualcuno lo chiamò da dietro.

«Sig. Hepson?» 

Era Phil. Mostrò a Mason il suo telefono con un’espressione stanca e chiese: «Hai detto a qualcuno il mio numero?»

«Ah.» Mason prese il telefono dalla mano di Phil e si scusò con lui.

[Ah, sono Tony. Mi dispiace, il mio telefono riceveva troppe chiamate.]

«Potresti prenderne uno nuovo.»

Phil sospirò, dicendo che era impegnato in una chiamata importante, e Mason lo fissò. Phil sembrava aver dimenticato che dopo la fine delle riprese, non aveva nemmeno permesso a Mason di dire addio a tutti e lo aveva guardato con un’occhiataccia per entrare in macchina. Mason aveva anche dovuto chiedere il suo permesso per chiamare Pitzroy, con cui era restato al telefono solo 2-3 minuti. Non c’era modo che avesse il tempo di prendere un nuovo telefono.

«È tutta colpa di quest’uomo se Noah Raycarlton ha giusto qualche minuto per mangiare un panino«. Dieci anni prima Mason aveva pensato di essere un giovane timido, tranquillo, ma chi lo aveva trasformato in questo?

Phil agitò la mano invitandolo a rispondere al telefono.

[Liz?]

Proprio come si era aspettato, la voce di Tony emerse dall’altra parte.

«Sì, cosa c’è che non va?»

Tony iniziò a fare storie, [Chi era quell’uomo? Perché è così spaventoso? È un insegnante o qualcosa del genere?]

«Ah, sai, l’ora è tarda. Allora, cosa c’è che non va?» Mason si voltò dando le spalle a Phil e chiese di nuovo.

[Questo è il nuovo numero. Segnatelo. E ho anche un nuovo telefono per te. È così carino. Ti piacerà!] Tony sembrava eccitato e Mason lo pregò: «Per favore, non dirmi che è un telefono rosa.»

[Ah, a causa del programma dell’altro attore, non stiamo girando quello che avevamo programmato originariamente. Sarà un’altra parte, ma …Ah, non è una parte in cui devi eswercitarti, quindi non preoccuparti. Appena…]

«Non ho bisogno di esercitarmi?»

[Questo perché …] Tony blaterò un po’ prima di dire: [Ah, giusto.] Come se improvvisamente si ricordasse di qualcosa. [Le cose che mi hai chiesto di portare.]

«Cose che ti avevo chiesto di portare?» Mason chiese: «Intendi la foto?» Due giorni prima, dopo essersi improvvisamente trasferito a casa di Noah, aveva chiesto a Tony di portare la foto di sua moglie e sua figlia da casa sua.

[Già, una foto e una borsa nera? Non c’era niente del genere lì.]

«Non c’era nessuna foto? Dovrebbe essere sotto il letto nella mia stanza.»

[Ah sì. Ho guardato vicino e sotto il letto, ma non c’era. Sei sicuro di averle messe lì?]

Tony aveva detto di essersi persino guardato intorno nel letto della camera degli ospiti. Mason sbatté le palpebre e chiese di nuovo: «Non c’era?»

[Liz?]

«No, non è possibile che non sia lì.»

I paparazzi l’avevano presa? Non c’era modo. Anche se erano i paparazzi, non c’era modo che potessero entrare facilmente nella casa di qualcun altro con così tanti occhi a guardare. 

«E la cassaforte?»

[La cassaforte? Non c’erano problemi neanche lì. Non sembrava rotta … Di cosa si tratta? Sei sicuro di non averlo messo altrove? Sei smemorato]. Tony gli disse e Mason iniziò a protestare: «Guarda di nuovo attent…», ma si fermò quando si voltò.

«Mr. Hepson.» Phil aveva un’espressione perplessa e sospirò quando Mason lo chiamò. «Tony, ti richiamo.»

[Eh? Ok, non fare tardi domani …] Mason premette il pulsante di fine chiamata anche prima che Tony finisse di parlare e restituisse il telefono a Phil.

«Sembra che tu sappia dove sia la mia roba…. Non è vero? « Phil riprese il telefono e sospirò di nuovo prima di rispondere: «Sì, lo so«. Mason chiuse la bocca e guardò l’uomo. Phil controllò l’ora sul cellulare per un po’ e disse: «Non ne sono completamente sicuro, ma…« come se stesse cercando una scusa per qualcun altro. «Probabilmente non intendeva non restituirli.»

«Se ne è occupato lui per te.» Quando Phil cercò di ragionare con lui, diventò abbastanza chiaro a Mason chi aveva preso le sue cose. Phil sospirò di nuovo come se stesse attraversando un periodo piuttosto difficile ultimamente e disse: «Beh, è ​​stato il signor Raycarlton, dopo che ti ha portato sul set delle riprese con un elicottero …»

Mason ricordò ciò che Phil gli aveva detto e ci pensò a lungo mentre si trovava davanti alla porta della stanza di Noah.

Devo entrare o no? Dovrei bussare o tornare indietro?

Sembrava che avesse indovinato: era stato Noah a prendere la sua roba. Mason non era sicuro che Noah avesse preso qualcos’altro, ma era evidente che aveva le due cose che non appartenevano a Haley, la foto e la borsa.

«Quanto sa davvero…»

Inizialmente Mason aveva pensato che non sarebbe stato strano per Noah sapere tutto. Ma in realtà si sentiva piuttosto in preda al panico di fronte alla prospettiva che Noah sapesse sul serio.

«No, è troppo presto per giudicare.» Quelle cose le aveva guardate davanti a Noah una volta a New York. Quindi non c’era niente di sbagliato nel prenderle. Se non ci fossero stati problemi di attenzione, non sarebbe stato difficile individuare le sue cose in quella casa elegante.

Bene, allora la domanda era: perché l’aveva presa?

Mason si morse le labbra. Da lì in poi i suoi pensieri furono bloccati come se nemmeno un ago potesse passare, come se qualcuno stesse tirando da dietro e non potesse andare oltre.

Ogni volta che Mason incontrava Noah con il corpo di Haley, una domanda sul ‘perché?’ continuava a fluttuare nella sua mente. Mason non l’aveva mai saputo. ‘Perché Noah è davanti alla mia casa di New York?’ ‘Perché mi sta attaccando?’ ‘Perché mi sta chiedendo se sono vivo?’ … Aveva pensato che forse Noah aveva qualcosa da fargli fare. Tuttavia, le domande che non riusciva a spiegare continuavano ad aumentare e non riusciva a pensare ad altro.

Mason era abituato a lavorare senza conoscerne il motivo. O in una guerra, o in una missione, era raro che i superiori gli dicessero il motivo. Sapeva anche lui stesso che conoscere i dettagli gli avrebbe dato mal di testa, quindi non aveva mai chiesto un motivo.

Così si chiese Mason, in piedi davanti alla stanza di Noah: se avesse bussato alla porta per cercare la sua roba in quel momento, avrebbe potuto affrontare le innumerevoli domande che aveva evitato?

«Ho davvero bisogno di riprendermi quella roba?» Mason pensò imbronciato. 

Posso solo creare un nuovo passaporto anche se sarà difficile; anzi sarà quasi impossibile usare un passaporto falso con la mia nuova faccia. La mia fortuna è un peccato, ma almeno posso guadagnare di nuovo, e la foto di mia moglie e mia figlia è …

Mason pensò amaramente a quello che era successo. Erano passati dieci anni da quando erano morte entrambe. Era stato solo un mese prima di andare in Afghanistan che aveva avuto un periodo difficile e si era sentito triste a causa della loro morte. Dopo aver visto le famiglie assassinate ogni giorno, più crudelmente di sua moglie e sua figlia, non riusciva a pensare ad altro da fare se non a sopravvivere.

Tenere la foto erano le scuse di Mason. Scuse per aver dimenticato, fingendo di essere ignaro perché era impegnato a sopravvivere. Aveva paura di dimenticarle, quindi fissava le foto ogni giorno per ricordarle.

Ed erano passati dieci anni. Inoltre era morto una volta. Nessuno lo chiamava più Mason. Non era meglio tagliare i legami in quel modo?

«No, non è giusto.» Mason sospirò ancora una volta. Non si sentiva a posto ad abbandonarle in questo modo. Se lui stesso avesse buttato via la foto sarebbe andato tutto bene, ma così sembrava che gliele avessero portate via con la forza.

D’altra parte, non c’era motivo per cui la foto non venisse portata via con la forza …

Mason era stanco di mormorare a se stesso davanti alla porta di Noah come un pazzo.

«Ah, non lo so. In nessun modo sarò ucciso. Se Noah cerca davvero di uccidermi, allora sarà più facile afferrare la situazione e muovermi di conseguenza. Ma allora, posso?»Non lo so. Davvero non lo so. « Mason frenò i suoi mormorii complicati e bussò alla porta.

Aspettò un suono dall’interno dopo aver bussato alla porta. Stava dormendo? Già? In effetti era davvero tardi. Erano le 11 passate quando avevano cenato, quindi non sarebbe stato strano se stesse già dormendo ….

Mason bussò di nuovo alla porta. Non era nella sua stanza? Aspettò ancora un po’ e bussò di nuovo. Quella volta mise messo l’orecchio sulla porta e ci fu un piccolo fruscio. Girò con attenzione la maniglia. La stanza era buia e qualcuno era sdraiato sul letto. C’erano ciocche di capelli luminosi sulla coperta. Sembravano quelle di Noah.

Stava dormendo? Mason si guardò intorno. Nessuno lo aveva notato, CCTV era in funzione, ma non era che lo avrebbe ucciso, quindi non importava.

Entrò con attenzione nella stanza di Noah, dipendeva dalla luce della luna che entrava dalla grande finestra e si guardò intorno. Se non aveva davvero spiegato a Phil, probabilmente aveva gettato le sue cose da qualche parte nella sua stanza. L’immagine e un po’ di soldi, probabilmente non erano così importanti per Noah.

Mason lanciò un’occhiata a Noah, che dormiva raggomitolato con una coperta fino alla testa e passò lentamente al suo fianco.

Vide una borsa nera sul lato destro del letto, vicino al tavolo e sotto la sedia. Mason riconobbe subito la sua borsa, si mosse un po’ più velocemente e la afferrò. Lanciò un’occhiata alla pila di coperte che sospettava fossero Noah.

Sembrava che fosse profondamente addormentato e Mason controllò attentamente nella sua borsa. Quando aprì leggermente la cerniera, notò che la foto, il passaporto e il pacco di soldi all’interno erano del tutto intatti.

Proprio come aveva detto Phil, sembrava che Noah glielo avrebbe restituita. Mason fece schioccare la lingua, si mise in spalla la borsa e si voltò. Comunque Noah aveva preso qualcosa che non era sua, quindi anche se avesse notato la scomparsa della borsa non avrebbe potuto lamentarsi o altro.

Rispetto al chiedersi a lungo davanti alla porta se sbattere la testa o scappare, la situazione si era risolta abbastanza facilmente. Mason pensava di poter uscire con cautela dalla stanza e chiuderla e poi fingere di non sapere nulla.

Se solo non avesse sentito quel piccolo suono. Stava passando vicino al letto di Noah quando sentì un suono dalla pila di coperte e girò la testa. Mason non l’aveva notato prima, ma una volta fatto, continuò a sentire il piccolo suono. Mason pensò che forse Noah era sveglio e si voltò con la faccia congelata.

Ma non era sveglio, quando si voltò, non c’erano occhi freddi che lo fissavano. Invece, qualcosa di strano era …

«Forse…» Mason borbottò e si avvicinò cautamente a Noah. Quando sollevò il baldacchino, poté vedere i capelli di Noah fuoriuscire da sotto le coperte. Gli toccò la testa e proprio come pensava, i capelli biondi sotto la coperta erano bagnati di sudore.

Poteva sentire il piccolo suono più chiaro. Era un suono di respiro doloroso misto a singhiozzi. Il corpo sotto la coperta tremava.

Mason sospirò piano: «Devo semplicemente andarmene, fingendo di non averlo visto?» 

Quando Noah si comportava in quel modo, non era qualcosa per cui Mason poteva fare qualcosa comunque. Non era qualcosa di cui avrebbe dovuto preoccuparsi, e anche lui era nella stanza del proprietario in segreto  senza permesso.

Ma anche se pensava che avrebbe dovuto ignorarlo, le sue mani stavano già tirando giù con cautela la coperta.

Il bel viso di Noah apparve, rannicchiato tra le sue braccia. Il viso era bagnato di sudore ed estremamente pallido. Le lacrime gli scorrevano dagli occhi e le sue belle labbra erano chiuse ma ansimava pesantemente.

«Salvami, salvami, aiutami per favore.» Noah stava implorando mentre piangeva. Mormorava senza fine di salvarlo e implorava di paura.

Non era diverso da dieci anni fa. No, perché era diventato così sicuro di sé, generoso e bello, Noah sembrava più piccolo rispetto a dieci anni fa.

Ho una malattia. Perché non posso andarmene? 

Mason schioccò leggermente la lingua e allungò la mano, avvolse i capelli bagnati e morbidi di Noah intorno alle sue dita. Quando gli tolse i capelli dalla fronte calda, apparve un lato del viso di Noah, sia pietoso che bello.

È davvero carino.

Mason si sedette sul letto e toccò i capelli di Noah. Piuttosto che confortare, e se stesse semplicemente soddisfacendo i suoi desideri? Mason pensava che fosse una via di mezzo e continuava a giocherellare con i morbidi capelli dell’uomo.

«Ha molti soldi, è intelligente e carino …. vorrei che anche lui potesse vivere bene. Come può vivere senza sapere che il mondo è un posto spaventoso e vizioso? Spero che mangi e viva abbastanza bene da far ingelosire tutti.» mormorò Mason mentre gli toccava i capelli.

Era stato sfortunato solo una volta, probabilmente a causa dell’amnesia dissociativa, non riusciva nemmeno a ricordare i dettagli ed erano già passati 20 anni. Allora perché soffriva così tanto?

Mason lo sentiva, Noah che stava avendo un incubo sembrava ancora un bambino di sette anni intrappolato nella valigia. Provava così tanta pietà e comprensione che sentì l’amarezza in bocca.

«Non è niente. Non è niente. Le cose brutte sono passate tutte e non c’è più nulla di cui aver paura.» mormorò Mason a bassa voce. Non pensava che Noah avrebbe ascoltato e così continuò.

«Quindi non piangere così da solo.» Stava per mormorare Mason, ma le labbra di Noah, bagnate di lacrime, si mossero.

Mason fissò i suoi occhi gocciolanti di lacrime.

«…. non farlo. Non andare. Non lasciarmi.» Stava dicendo Noah. Mason ingoiò la sua saliva secca. «Non andare …»

Si ricordò di un’altra voce disperata. Era la voce di un bambino che lo aveva fermato dopo averlo salvato da una valigia e stava per chiamare l’ambulanza. Noah aveva mani imploranti che erano spaventosamente calde per la febbre.

Mason fissò le grandi mani di Noah e prima che se ne accorgesse, stava afferrando i suoi vestiti. Proprio come quando era bambino, sinceramente e disperatamente.

Invece di abbracciare Noah proprio come l’ultima volta, gli toccò la fronte, che sudava sudori freddi.

‘In effetti, è difficile’, pensò Mason fissando le mani di Noah che si aggrappavano ai suoi vestiti. Era stato difficile e pericoloso. Se lo avesse afferrato più forte e lo avesse colpito, sarebbe riuscito in qualche modo a scappare, ma non poteva scrollarsi di dosso quella mano tremante che lo afferrava. Voleva sedersi e abbracciarlo subito.

Mason pensò amaramente che sarebbe stato meglio se non si fossero incontrati di nuovo. Invece sarebbe stato meglio per lui pensare una volta ogni tanto che, da qualche parte, Noah mangiava e viveva bene. Ovviamente, a parte avere un incubo come questo a volte, sembrava che mangiasse e vivesse bene, ma dopo averlo visto in questo stato, Mason non poteva sentirsi a suo agio.

Mason fissò le mani di Noah e sospirò dicendo: «… Andrà tutto bene.»

Proprio come altre persone lo avevano salvato quando Mason aveva lasciato Noah per chiamare un’ambulanza con un piede pesante, Noah sarebbe stato bene. La voglia di salvarlo e di essere l’unico a farlo facevano sentire Mason irritato ed infastidito, ma fece del suo meglio per pensare razionalmente.

Mason rimosse la mano di Noah che tremava mentre lo teneva. La mano bagnata di sudore freddo si staccò molto facilmente e cadde sul letto. Mason sospirò piano. Perché si sentiva infelice anche se era stato lui a togliere la mano? Era preoccupato per se stesso, per quanto facilmente si trasformava in un ritardato se era qualcosa legato a Noah e si alzò in piedi.

«Dovrei andarmene subito.» Mason pensò che avrebbe dovuto scappare via, ma fu sorpreso quando sentì una voce di supplica sommessa dietro la schiena e si voltò a guardarlo.

«Mason…«

«Ha appena chiamato Mason, me?» Mason sbatté le palpebre e lo scrutò. Noah ansimava e si mordeva le labbra. Mason fissò il suo viso, che piangeva come se fosse triste, arrabbiato e addolorato per qualcosa, fece schioccare la lingua e voltò di nuovo le spalle.

«Ho sentito male.» Mason si preoccupò se stava davvero iniziando a impazzire e raccolse la borsa che aveva lasciato sul pavimento.

«… ason, Ma …»

Mason, che si era voltato, guardò di nuovo Noah. Questa volta sicuramente non stava sentendo cose. «Ha davvero appena chiamato il mio nome?» Mason mosse le labbra e sussultò.

Fece una pausa, fermandosi per respirare. Noah, che stava dormendo, aveva aperto gli occhi. Sbatté le palpebre e spalancò gli occhi verdi per la sorpresa quando le lacrime che vi si raccoglievano cadevano sul letto.

«No, … signor Raycarlton. Puoi lasciarlo andare per favore?» Disse Mason, indicando il suo polso che era stato preso saldamente da lui. La mano sinistra di Noah che Mason aveva appena rimosso stava afferrando con forza e dolore il suo polso destro.

Noah sbatté le palpebre ancora una volta, le lunghe ciglia bagnate sembravano tremare.

«Dove stai andando?»

«Pardon? Cosa vuoi dire …»

Mason si chiese che tipo di domanda fosse e rispose: «La mia stanza …» poi con un forte dolore al braccio, il mondo girò.

Soffocò un gemito e si raggomitolò, molto rapidamente la sua schiena toccò il lenzuolo. Noah si era tirato giù e aveva gettato Mason, che era in piedi, sul letto. Il respiro di Mason si fermò per lo shock e alzò la testa accigliato: «Cos’è questo?»

Noah lo stava guardando, inespressivo. Mason sussultò e girò la testa per vedere che Noah lo aveva ingabbiato con entrambe le braccia.

«Ehm, signor Raycarlton …..»

«La posizione sembra molto strana e tu fai paura.» balbettò Mason, e Noah chiese lentamente: «Perché…Perché sei qui?»

«Ah, questo è …» Mason roteò gli occhi e disse: «Pensavo che questa fosse la mia stanza, quindi sono entrato.»

«Vuoi che io creda che …ah.» Noah mosse gli occhi e vide la borsa nera stesa sul pavimento. Annuì comprensivo. «Sei venuto a prendere la tua borsa.» E lo disse con estrema dolcezza.

«Stavo per restituirlo subito. Me ne sono dimenticato ieri, e anche oggi … Me lo sono ricordato nel pomeriggio, e ho pensato di dartelo dopo cena, ma me ne sono dimenticato ancora una volta. Non avevo intenzione di tenerlo.» Mason annuì quando udì la tranquilla spiegazione di Noah. Non c’era comunque alcun oggetto che avrebbe voluto in esso. Per un uomo che aveva detto che lo yacht era fastidioso, non c’era motivo che dei soldi, passaporti falsi e l’immagine di persone morte fossero importanti.

«Non ho capito male o altro. Inoltre tu non sei quel tipo di persona …»

Mason stava per sorridere e alzarsi in piedi. Pensava di poter scusarsi per averlo spaventato e lasciare la stanza amichevolmente dopo che Noah si era naturalmente messo da parte.

«…. Sai muovere le braccia?»

Noah si guardò le braccia e rispose: «Braccia?» Mason pensò: ‘Qualcosa è strano. Perché si comporta come un idiota?’ 

Sentendo il tono poco convincente di Noah, Mason provò ancora una volta. «Sì. Sto cercando di alzarmi, ma le tue braccia mi stanno bloccando.»

Noah fissò il viso di Mason e guardò di nuovo le sue braccia. «Ahhh!» Mormorò piano come se avesse capito il punto di Mason. 

‘Perché è così? Non è completamente sveglio?’ Mason gli sorrise leggermente e anche Noah, che era stato inespressivo, sorrise di rimando.

«Allora ora, adesso lasciami.» Mason tenne le spalle di Noah per muovere le braccia, ma Noah tornò di nuovo inespressivo e disse. «Non voglio.»

«Eh?» Mason pensava di aver sentito male e chiese di nuovo ma Noah allungò le braccia, afferrò i capelli di Mason e li tirò leggermente.

«Uff.» Mason si alzò mentre i suoi capelli venivano tirati, e Noah sussurrò nelle sue orecchie «Dove pensi di andare?»

Il suo ginocchio premette saldamente tra le gambe di Mason che sentì la pelle d’oca e guardò Noah con un’espressione congelata. Inclinò la testa come se fosse perplesso e disse.

«Quando ti sei bagnato la parte inferiore del corpo in questo modo?»

Noah non era debole nel bere. Si ubriacava a malapena, non importa quanto bevesse. Ma il problema era che se superava un certo limite di consumo di alcol, diciamo per esempio più di una bottiglia di vino, la sua malattia mentale repressa tornava.

Proprio così, Noah sarebbe tornato al tempo in cui il suo stato mentale era il più debole, tra i sedici e i diciotto anni. E se cercava di andare a dormire, sognava la sua infanzia. Certo, sognava di essere rapito di tanto in tanto, ma se era coinvolto l’alcol, quel sogno diventava estremamente realistico e dettagliato.

Noah non poteva resistere al sogno che era così realistico e gli faceva venire voglia di vomitare. Ricordava chiaramente ogni parola di quella donna, e persino il calore della piccola borsa e il suo odore di polvere.

A differenza di quando era un bambino, la parte che Noah odiava di più in questo sogno era il momento in cui Mason lo aveva salvato.

Certo, essere stato salvato da Mason era stato dolce perché era stato gentile. Lo aveva guardato con occhi indifferenti che erano diventati caldi e comprensivi. Considerava la sua sporcizia e il suo odore grazioso ed adorabile, e poi si era tolto i vestiti per avvolgere Noah. Aveva steso le braccia, lo aveva tenuto stretto e aveva sussurrato: «Va tutto bene adesso.»

In quel momento si sentì incredibilmente sollevato e appagato. Il motivo per cui a Noah non piaceva il momento dolce e felice era quello che accadde dopo.

«Non lasciarmi!» Disse Noah sinceramente. Mason aveva uno sguardo conflittuale e lo abbracciò forte. Il suo abbraccio era confortevole e gentile, ma Noah sapeva che Mason lo avrebbe lasciato presto. Quando chiuse gli occhi, sentì Mason andarsene. Voleva afferrarlo e fermarlo, ma il suo corpo non poteva muoversi.

Era terribile che Mason se ne andasse. A differenza di qualsiasi altra parte del sogno, la partenza di Mason non era la fine della storia. Poteva immaginare che altre del passato, ma Mason che lo abbandonava era sempre al presente, progressivo.

Una mano morbida che gli accarezzò la testa tirò fuori Noah dal suo incubo. Aprì gli occhi e Mason era proprio di fronte a lui, e Noah pensò che stesse ancora sognando. Se non fosse stato per la borsa sul pavimento e l’espressione disperata di Mason di voler andarsene, avrebbe continuato a pensarlo come un sogno.

«Ehm, questo è fisiologico…È perché hai continuato a premere.» Disse Mason in preda al panico. Noah accarezzò eroticamente i capelli sull’orecchio di Mason e scese fino alla schiena.

«Penso che sia stato così anche qualche tempo fa.»

Noah sussurrò mentre afferrava il pene di Mason sopra i suoi vestiti.: «Guarda… Sei eccitato perché ti ho premuto un po’ qui sotto?» 

Le orecchie di Mason diventarono rosse quando vide la protuberanza a forma di pene che era già dura e bagnata. Noah strofinò il lobo caldo dell’orecchio di Mason e lo fissò in faccia.

«Se lo guardassi oggettivamente, il suo viso probabilmente non mostra alcuna somiglianza …» Tuttavia, Noah si sentiva come se non potesse più essere obiettivo davanti a lui. Haley, che si era tinto i capelli di nero e aveva un’espressione in preda al panico, ora somigliava completamente a Mason. Anche se Mason non aveva mai fatto una simile espressione prima.

Noah spinse le spalle di Mason in modo che non potesse alzarsi dal letto e si tolse bruscamente i pantaloni.

«Smettila, signor Raycarlton!» Mason stava ansimando mentre afferrava le braccia di Noah. Sorpreso, Noah sospirò e fece un sorriso piatto.

«Perché? Uscirai con questo corpo arrapato? E cosa farai? Non hai nemmeno quell’orrendo dildo che era nella tua camera da letto.»

«Questo è…«

«Oh mio Dio, ci infili dentro quella cosa e ci giochi?» Se Noah stesse facendo lo stupido o fosse sarcastico Mason non poteva dirlo, e il suo viso divenne pallido. Ricordava la collezione scioccante di Haley e quel dildo semplicemente orribile. Stava per sbarazzarsi di loro, ma ormai era troppo tardi per rimpiangere di non aver toccato quei giocattoli per amore della lealtà tra gli uomini.

Mentre Mason era in preda al panico, Noah gli morse improvvisamente il collo. Era lo stesso punto in cui aveva lasciato il segno l’ultima volta. Quando le labbra lussuriose e il respiro caldo gli toccarono le spalle, Mason si rannicchiò e Noah sussurrò: «Vuoi prendere un altro uomo?»

Sembrava che i movimenti di Mason infastidissero Noah, quindi tolse la maglietta di Mason e gliel’avvolse abilmente intorno ai polsi.

«Non sarebbe meglio controllare prima se sono abbastanza bravo o no?»

«No io sono…»

Non c’era tempo per verificare se era meglio o no. Mason era in preda al panico mentre il suo corpo bruciava e rispose a Noah che si stava leccando le labbra. Noah si succhiò dolcemente il labbro inferiore e lo morse leggermente con i denti anteriori. Sotto la spinta di Noah, Mason schiuse le labbra. I suoi occhi si erano offuscati e le sue cosce tremavano. 

Dannazione, al corpo di Haley. 

Mason cedette alla sua lingua, il bacio di Noah divenne più profondo e appiccicoso.

Noah tirò la parte posteriore della testa di Mason e lo tirò su. La lingua di Noah si tuffò oscenamente all’interno per aprire di più le labbra. Si avvolse intorno alla lingua di Mason, gli leccò il palato e gli succhiò le labbra. Le sue labbra leccarono quelle di Mason e il suo respiro sommesso gli toccò la guancia.

Mason non riuscì a trattenere i suoi gemiti mentre le mani di Noah gli accarezzavano la vita. Le labbra di Noah leccarono l’orecchio di Mason, ansimando, e gli morse la guancia sotto l’orecchio. Mason tremò, cercando di sfuggire al piacere insopportabile, ma Noah gli afferrò la vita e gli succhiò con forza il collo.

«Guardati. Uscirai così?» Chiese Noah incredulo. I suoi respiri aspri solleticarono il collo di Mason e le sue mani gli afferrarono i capezzoli gonfi. «Cazzo, quanto sono turgidi i tuoi capezzoli…»

«Sto…« Mason contrasse la vita, sentendo abbastanza caldo da fargli male. Le unghie di Noah gli graffiarono dolorosamente i capezzoli e il petto. L’uomo leccò il suo collo e gli morse il petto prima di far scendere le mani sotto l’ombelico.

«Noah, per favore …» Mason cercò di trattenere i suoi sensi mentre si sentiva come impazzito dal piacere. Noah afferrò il pene gocciolante di Mason sotto i pantaloni e lo estrasse, massaggiandolo con vigore. 

«Vieni.» sussurrò lascivo sul petto di Mason, che chiuse gli occhi, ottenendo le vertigini. E, come se fosse ipnotizzato, eiaculò. Mason si bloccò e tutto lo sperma che aveva in mano gli fu versato fuori. Noah gli morse il petto e sorrise soddisfatto.

«È davvero sgradevole.»

Mason si morse i denti, sentendosi umiliato. Gli occhi di Noah erano accaldati mentre si leccava le labbra.

«Cazzo, il tuo sedere è, eh? Il tuo sedere si contrae, chiedendomi di metterlo dentro velocemente. Non l’ho ancora nemmeno toccato, però.» Noah succhiò profondamente la coscia di Mason come se non potesse più trattenersi.

«No, smettila. Io sono …» Mason sussultò e riuscì a malapena a parlare. Non aveva senso quando tutto il suo corpo ardeva di piacere e sudava, ma cercava di resistere a modo suo. A differenza delle altre volte, non era il momento in cui ricordava Noah di dieci o venti anni fa e provava pietà nei suoi confronti. Non riusciva a capirlo da solo, ma questi strani sentimenti di colpa e dolore stavano trattenendo i suoi sensi.

«Noah, aahh!»

Noah non ascoltò Mason. Gli strofinò lo sperma tra cosce e gli afferrò il sedere. E proprio come aveva detto, mise il dito nell’ano che si contraeva.

«Apri le tue gambe.» Noah, che respirava affannosamente, ordinò a Mason, e se non l’avesse fatto gli avrebbe tirato il pircing. Mason gridò: «Noah … Mr. Raycarlton!»

Mason provò disperatamente a divincolarsi, ma Noah tagliò corto e tirò il piercing. Mason afferrò il braccio di Noah, spaventato e dolorante, pensando che la sua pelle sarebbe stata lacerata e Noah disse di nuovo: «Apri, Mason. Apri la gambe, Mason.» 

Mason, che stava cercando di allontanare la mano, si fermò immediatamente.

Cosa ha appena detto? Mason alzò la testa e fissò Noah. I suoi begli occhi bruciavano osceni di febbre.

«Proprio adesso. Proprio ora che cosa hai …» balbettò Mason, e Noah gli aprì le cosce che avevano perso tutto il loro potere come se non potesse sentire nulla e spinse dentro il suo dito. Il suo dito bagnato si sfregò lussuriosamente e volgarmente l’interno. Mason inghiottì il suo gemito, lottando con la sua confusione. Il suo corpo stava bruciando e la sua testa si stava raffreddando; Mason pensava che stesse impazzendo. Presto Noah tirò fuori il suo dito umido e appiccicoso, e Mason divenne completamente svogliato e ansimò aspramente. Il pene di Mason spruzzò un po’ di sperma alla sensazione del suo dito che scivolava fuori.

Mason digrignò i denti. Erano successe così tante cose mentre viveva nel corpo di Haley, ma non era mai stato così arrabbiato come adesso poiché non poteva spostarlo come voleva. Voleva chiedere: ‘Di cosa stai parlando, perché mi hai chiamato Mason?’ ma il suo corpo era in calore e ansimante. Tutto il suo corpo aveva la pelle d’oca e la temperatura era aumentata. Proprio come aveva detto Noah, i suoi capezzoli erano eretti e il suo ano si contraeva. Il corpo divenne così rilassato che sentì la sua energia esaurirsi. Era troppo stanco, ma tutto il suo sangue scorreva nella parte inferiore del corpo che voleva che Noah continuasse a toccarlo.

Noah, che si era già slacciato i pantaloni ed aveva estratto il suo pene, si avvicinò con gli occhi che si offuscavano a causa del caldo e baciò Mason.

«Te l’avevo detto.» Era chiaro che l’intenzione del suo bacio non era un semplice bacio. Succhiò le labbra di Mason, confortandolo e accarezzò le cosce di Mason con la mano e fece avvolgere Mason intorno alla sua vita. Quello davvero non era giusto. La vista di Mason quasi si offuscò nell’oscurità per la disperazione in quel momento.

Quando si riprese, sentì il sapore del sangue salato sulle labbra. Noah alzò la testa, un po’ sorpreso, quando Mason lo fissò, ansimando. Noah si toccò le labbra che sanguinavano perché si erano strappate e presto ridacchiò.

«Non ti è piaciuto così tanto?» Noah inclinò la testa come se non capisse che Mason gli aveva morso le labbra.

«Io, ho una malattia, quindi il mio corpo è un po’… come puoi vedere ma…, pensavo di averti già detto.»  Disse Mason calmando il respiro. Non riusciva a pensare chiaramente perché la sua vista era offuscata dal calore. Ansimava mentre parlava, come se avesse preso una droga, non era affatto persuasivo, ma non aveva altra scelta.

«Lasciami andare.» Disse Mason a Noah, che si teneva ancora le cosce divaricate. Se avesse iniziato a toccare di nuovo il suo corpo, non sarebbe stato in grado di fare nulla a causa del piacere travolgente, ma comunque. Mason voleva lasciare subito quel posto. Aveva pensato che avrebbe dovuto andare in riabilitazione o farsi curare. Per quanto riguardava il piercing con il diamante davanti al suo ano, anche se era morto di imbarazzo, Mason aveva deciso di andare in un negozio di piercing o in un ospedale e farlo rimuovere.

«Sei davvero venuto qui per prendere la tua borsa.» Noah si asciugò il sangue che gli colava sulle labbra e sul mento con il dorso della mano e borbottò. 

Mason rispose: «Sicuramente. Non sono venuto qui per questo.» e si tirò indietro. Noah sembrava essersi calmato e con un’espressione languida lasciò andare Mason.

Mason si accovacciò sulle gambe tremanti e districò i vestiti. Guardò pateticamente il suo pene ancora eretto e si tirò su la biancheria intima che gli era scivolata fino alle caviglie e guardò in alto. Noah era lì a fissarlo e osservava tutto ciò che stava facendo.

«Ah, e …, non sono Mason. A parte lo stupro o no, chiamare il nome di un altro uomo a letto è …»

«Ah giusto.» Noah troncò la frase di Mason come se non volesse più ascoltarla. Si accarezzò i capelli bagnati e raccolse la borsa di Mason sul pavimento.

«Anche ieri hai chiesto chi sarei se non fossi Haley Lusk… Quella borsa è solo … devo restituirla a Mason più tardi.» Mason si scusò dicendo che era obbligato a farlo. Si sentiva come se Noah sapesse già tutto, ma ancora non poteva costringersi a dire: ‘Sì, sono Mason’. Nessuno poteva provarlo in ogni caso. No, anche se fosse stato squarciato, a meno che Mason non lo avesse  detto lui stesso, nessuno avrebbe potuto provarlo.

Anche prima di oggi, se Noah avesse chiesto: ‘sei Mason?’, non era sicuro di cosa avrebbe risposto. E adesso comunque non poteva più rivelarsi. Rivelare a qualcuno chi era veramente, in quel corpo, sarebbe stato come un esercizio di punizione senza limiti. Per Mason, Noah era qualcuno che voleva proteggere e non voleva sembrare sgradevole a lui. Non importava cosa pensasse Noah di lui, Mason voleva proteggere il suo orgoglio.

«Okay. Sei decisamente Haley Lusk che una volta ha detto, ‘dovresti dormire con me almeno una volta, sono straordinariamente bravo, quindi fammi provare il tuo cazzo almeno una volta’.» Disse Noah in tono sarcastico e rise freddamente. Mason distolse lo sguardo da Noah accarezzando eroticamente le sue labbra sanguinanti e ripeté: «Cioè, proprio come ho detto prima, ho l’amnesia … non sono più così.»

«Solo perché una volta hai rifiutato il sesso, dicendomi che sei una persona diversa, anche se hai immaginazione creativa, dovrebbe esserci un limite. Se mi stai solo prendendo in giro…»

«Per favore, smettila. Ne sono stufo.»

«Quello che dovrebbe fermarsi sei tu.»

Noah sospirò piano e disse: «Ti avevo chiesto di smetterla.» Afferrò e tirò i capelli di Mason. Il viso di Noah si avvicinò al suo smise di respirare, i suoi occhi verdi lo fissavano.

«Sei Mason.» Noah ringhiò e Mason rispose subito.

«Di’ qualcosa che abbia un senso.» Mason lo guardò come se fosse un pazzo e le sue labbra si piegarono in un sorriso. «Guardami attentamente. Non sono Mason. Non importa quanto sei pazzo, se solo mi guardassi, lo sapresti.» Disse Mason, guardando gli occhi verdi di Noah.

Quello i cui occhi tremavano per primo era quello di Noah. La sua faccia si increspò lentamente per la prima volta. Mason, che si stava preparando a rifiutare fermamente ancora una volta, riuscì a muovere semplicemente le labbra.

«Sapevo che l’avresti detto.» Noah inclinò la testa come se stesse per sorridere, ma era una strana espressione rugosa che non sorrideva né piangeva. «Lo sapevo. Chi sono io perché tu me lo riveli? Lo sapevo, quindi non dovevi rifiutarti in quel modo.»

«Io sono…Non lo sono.» Mason fu preso dal panico e inghiottì le parole guardando l’espressione di Noah, che diceva che avrebbe pianto presto. Noah lasciò andare la mano che teneva i capelli di Mason e disse: «Non mi sarei mai aspettato che tu dicessi che sei Mason da solo. Quel tipo di trattamento speciale, non l’ho mai nemmeno sognato.»

Noah piegò il corpo davanti a Mason come se stesse per inginocchiarsi. Il suo respiro cadde vicino al collo di Mason e gli toccò la guancia.

«Pensavo che non mi sarebbe importato chi fingi di essere, a patto che tu rimanga al mio fianco …» il suo tono iniziò a supplicarlo.»Sì, va bene se non rimani con me.» Noah disse, guardando come se stesse cercando di trattenerlo. Il suo aspetto era impotente e piccolo come un bambino che guardava qualcosa che non poteva essere stranamente posseduto.

«Se vuoi andare così tanto, va bene vivere altrove. Lo odio davvero, ma …. va ancora bene. Non sei la persona che mi ascolta comunque … cazzo, se vuoi partire per quella fottuta guerra, io probabilmente non posso trattenerti, alla fine. «

Noah, con le parole che gli scorrevano fuori, aveva le lacrime che scendevano dai suoi occhi amaramente sorridenti. Mason smise di respirare, guardando le lacrime di Noah cadere sulle sue guance, e si congelò proprio così.

Noah vide le sue lacrime cadere sulle guance di Mason e pensò: ‘Ah, quindi questo è il limite della mia testa’. Pensava di comportarsi in quel modo a causa dell’alcol, ma non lo era. Era solo che la sua testa, che aveva marcito fin da quando era bambino, aveva raggiunto il limite.

Lo stesso Noah sapeva che non aveva alcun senso. ‘L’anima di una persona si sta trasformando in un’altra’« Quello non era né un film né un dramma, ma la realtà. ‘Non c’era modo che accadesse una cosa così illogica’ pensò Noah più volte. ‘E se non potessi ammettere che Mason è morto e così sono impazzito e ora mi intrattengo con uno sconosciuto?» C’era una tale ansia in tutto il suo cuore.

Ma era proprio come Mason e ogni volta gli somigliava di più, quindi Noah sperava che lo fosse. Anzi, Noah credeva che lo fosse, perché semplicemente immaginare che potrebbe non essere Mason e che era già morto lo avrebbe fatto impazzire.

Eppure, se fosse stato davvero Mason, non sarebbe restato al suo fianco né lo avrebbe trattato in modo speciale. Lo aveva appena salvato e confortato una o due volte. Non c’era modo che lo avrebbe portato fuori da quell’inferno.

Noah ancora non voleva accettare che Mason fosse morto.

«Sapevo di essere avido.»

Era impaziente perché voleva tenerlo al suo fianco. Pensava che se lo avesse legato in modo che non potesse andarsene, sarebbe andato tutto bene. Anche se non gli fosse importato o non lo avesse amato, Mason sarebbe stato almeno accanto a lui. In realtà, sarebbe stato soddisfatto solo di questo.

«Puoi andartene se non vuoi stare al mio fianco. Lo sopporterò anche se non possiamo incontrarci per sempre in questo modo.» La parte che Noah trascurava era che lui e il suo avversario non erano sulla stessa linea. «Ma per favore non dire che non lo sei.»

‘Potrebbe non essere Mason.’ Noah era già al limite quando quel breve pensiero lo attraversò. Era passato del tempo, da quando quella sensazione di dolore nella sua mente era rimasta silenziosa.

«Per favore, non dire che non lo sei in questo mondo.»

Si guardò con un’espressione congelata. Noah rise amaramente mentre osservava il suo viso distorto riflesso nei suoi chiari occhi azzurri. Non sembrava che stesse ridendo, però. Noah desiderava ardentemente di trovare almeno un po’ di pietà o un po’ di compassione. Si inginocchiò davanti a lui, lo pregò e lo supplicò in un sussurro.

«Anche se non è così, dì che ho ragione.» Noah sospirò sommessamente, prese la guancia di Mason che aveva la pelle d’oca e disse: «Per favore, dimmi che sei Mason. Altrimenti, potrei spararmi in testa.»

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Novella

Oddio che farà Mason ora😭😭😭😭

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