NOT ME – CAPITOLO 6

Un uomo che ama giocare con il fuoco

«Il tuo scherzo è troppo una tortura per me.» dissi sorridendo.

«È una tortura?» Yok chiese con un sorriso.

«Si, mi fa venire voglia di vomitare.» risposi. 

«Sean, il tuo piano è fallito, Black sembra sia calmo.» disse Gram. 

«Qualcuno così arrogante come te non può far vacillare Black, fratello!» Yok finì di parlare e diede uno schiaffo a Gram. 

«Basta,smettiamo di parlarne.» Cambiai rapidamente argomento. 

«Ho fame.» Gram cambiò argomento. 

Ogni volta che cambiamo argomento, perché dobbiamo andare a mangiare fuori? 

«Vuoi ancora mangiare? Non abbiamo appena finito di mangiare?» guardai Gram alzando un sopracciglio. Dieci minuti fa ha mangiato uno spuntino, doveva ancora essere nel suo stomaco e ora chiedeva di mangiare ancora. 

«Non ha fame, credimi. È solo che non vuole studiare.» disse Yok. 

«Come fai a saperlo?» Gram si voltò verso di lui. 

«Certo, non sai chi sono?» 

«Oh, ho insultato l’esperto di assenze?» Gram commentò sarcasticamente Yok. 

«Bastardo. Quando mi insulti, stai insultando te stesso allo specchio. Come potremmo giocare insieme se non fossimo uguali?» Yok rise così tanto che mostrò tutti i suoi denti. 

«Davvero?» Gram alzò la voce. 

«Basta, basta. Sean, a cosa stai pensando? Perché non parli?» Yok e Gram parlarono a lungo, così mi voltai verso Sean per chiederglielo. 

«Anch’io la voglio.» rispose brevemente. 

«Vuoi andare a mangiare fuori?» chiesi, alzando un sopracciglio. 

«Voglio la tua attenzione.»

«Awww.» Gram era davvero un piantagrane di qualità e non avrebbe mai perso l’occasione di fare una scenata, perciò fui costretto a lanciargli un’occhiataccia. 

«Sean ti ha messo i soldi sotto il tavolo o qualcosa del genere? Perché ti piace cantare le colonne sonore per lui?» chiese Yok a Gram. 

«Amici, non accetto soldi sotto il tavolo.» Gram sembrava serio e quasi gli credevo. 

«Cosa…?»

Ma continuò…

«Li ricevo ancora sul tavolo.»

«Dannazione!!!» Mi arrabbiai talmente tanto che presi il foglio di carta dal tavolo e glielo buttai addosso. 

«Quindi sapete qual è la colonna sonora della vita di Gram?» chiese Yok guardando Gram. 

«Qual è?» Gram scosse la spalla di Yok. 

«♩Sapendo che è rischioso, ma volendo comunque provare*.♩» Ridemmo tutti dopo aver sentito le parole di Yok. 

*(N/T: è il testo di una famosa canzone thailandese: ‘เล่นของสูง- Climbing high’. A quanto pare Yok sbaglia le parole.)

«Un rischio è un rischio.» Gram spiegò immediatamente. 

«Oh, davvero?» disse Yok stordito.

«Ehi, sei così alto. Sei una star? Lasci che la telecamera ti riprenda?» Gram rimproverò Yok e gli tirò il colletto imprecando.

«Anche tu non sei meglio di me. Sgridami senza guardarmi in questo modo, nano!»

«Ehi, voi ragazzi continuate a prendervi in giro a vicenda e questo mi fa ridere di gusto.» dissi. 

«Com’è possibile? Ci vogliamo così tanto bene.» Gram diede una pacca sul braccio di Yok ed esagerò: «Vero, Yok?» 

«Sì, anche se non hai niente di buono a parte la tua faccia… ti voglio bene lo stesso.»

«Non parlare della mia faccia.» Appena lui parlava di apparenze, Gram si irritava: «Sai perché non uso Google? Perché quando cerco ‘bel ragazzo’, non sono nei risultati della ricerca.»

Merda! Troppo vecchio stile, ahahahahaha… 

«Se tu fossi nei risultati di ricerca, non userei mai più Google.» La risposta di Yok fu davvero eccellente. 

«Risparmiati questa frase.» disse Gram spontaneamente, alzandosi in piedi e indicando Yok. 

«Non sono una banca, perché dovrei risparmiare?» chiese Yok. 

«Sì, certo. Se la tua famiglia fosse ricca come una banca, allora sicuramente avresti sistemato i tuoi grandi denti.» 

«Devo averti tagliato la testa nella mia vita passata, vero? Per questo non lasci in pace i miei denti, nanetto!»

«Non sarò basso quando ti calpesterò la testa.»

Mi piace guardare la loro comicità. 

«Gram.» lo chiamai.

«Cosa?» mi chiese voltandosi. 

«Vieni qui e siediti vicino a Yok, io mi siedo con Sean. Così voi due potrete discutere liberamente. Se uno di voi decidesse di prendere a calci l’altro, non vorrei farmi male. Non voglio essere coinvolto.» dissi. 

«Ehi! Non lasciarmi!» Appena mi alzai, Yok mi abbracciò la vita con entrambe le mani e mi fece tornare a sedere al suo posto.

Proprio in quel momento, Sean alzò la mano e colpì Yok sulla testa. 

«Ehi!» esclamai con sorpresa, Yok lasciò immediatamente andare la mia vita e si toccò la testa. 

«Accidenti a te, Sean! Perché mi hai colpito la testa? Fa male!» 

Sean non rispose, semplicemente allungò la mano e mi tirò verso di lui e non dimenticò di calciare Gram dalla sua sedia. 

«Cosa stai facendo?!» Gram esclamò insoddisfatto. 

«Ragazzi! Questa è una biblioteca, non un allevamento di maiali. Se continuate a fare confusione, per favore, andate via. Disturbate gli altri.» 

La bibliotecaria non riusciva più a sopportarci e finì per rimproverarci. Così il nostro gruppo di maialini non ebbe altra scelta che lasciare la biblioteca senza libri di testo, perché non potevamo più restare.

«Voi ragazzi siete incredibili!!!» brontolai mentre uscivo. 

«Ehi, lascia perdere. Possiamo tornare più tardi, la bibliotecaria non ricorderà le nostre facce.» rispose Gram. 

«Una volta che qualcuno vede la tua faccia, come può dimenticarla? Avranno anche incubi per tutta la vita.» rispose ironicamente Yok. 

«Sì, sì, sei bello, la tua zappa è la migliore!» 

«Non potete smettere di litigare per un momento?» sospirai.

«Hai fame?» Sean si voltò per chiedermi. 

Perché si tratta sempre di cibo? Abbiamo appena finito di mangiare degli snack… 

«Non ancora, ma va bene se volete mangiare. Sono troppo pigro per tornare in camera mia. Il negozio non è ancora aperto e non voglio mangiare al 7-Eleven, sono stanco di mangiare lì.» 

«Va bene, andiamo al campus a cercare qualcosa da mangiare.» Dopo aver detto questo, Sean afferrò il mio polso e si incamminò per primo. Yok e Gram ci seguirono. 

Appena usciti dai cancelli del campus, vidi due persone che camminavano. Sean vide solo le ombre sulle loro spalle, ma continuò a dire a voce alta: 

«Fern, dove sei stato ultimamente?» Dopo aver detto questo, vidi un uomo accanto a Fern. Quando lo vidi, rimasi così scioccato che sussultai e chiesi: «Dannazione, chi è?»

«Phi, questo è Tod, un mio amico.» Avevo sentito parlare di Fern da Tod. Era un junior della banda, ma questa era la prima volta che lo vedevo con i miei occhi. 

«Ah, è quello che abbiamo picchiato l’ultima volta?» Gram, che aveva fissato Tod fin dall’inizio, interruppe e chiese. La persona interrogata era spaventata, e anch’io tremavo… 

A quanto pare avevano picchiato il mio amico. Cattivi… 

«Um… colpire una Kathoey* non è giusto.» rispose Tod, apparentemente non mi aveva ancora visto. 

*(N/T: Kathoey ( กะเทย) è di solito usato per indicare transgender, da uomo a donna, o le lesbiche in Thailandia.)

«In breve, tra voi due va bene, vero?» Questa volta era il turno di Yok di lamentarsi del suo junior. 

«Cosa c’è di buono?» Il suo junior rapidamente negò e si girò per guardare Tod accanto a lui. In quel momento, Tod scoprì della mia esistenza e spalancò gli occhi come se avesse visto un fantasma. Mi vide e la sua reazione mi fece alternativamente spalancare gli occhi. 

«Maledizione, Tod!!!» chiamai il suo nome ed ero molto confuso. Quando si è trasformato in una kathoey? 

«Ah, Whi… Black!!!» Tod era così scioccato che quasi chiamò il mio vero nome, ma io continuavo a fissarlo con occhi acuti, e finalmente mi capì in tempo e mi chiamò Black. Fern ci guardò con sospetto. 

«Black, lo conosci?» chiese Gram confuso, al momento Sean si limitava a fissarmi in silenzio, senza sapere se vedeva qualcosa di sospetto. Stavo davvero sudando. 

«Hai qualche amico Kathoey?» Yok continuò a chiedere. 

All’inizio non era un kathoey! Come ha fatto a diventare improvvisamente così?! Ma l’omosessualità non è contagiosa! Sono così confuso! 

«È solo che… Sì, Tod è un amico di mio fratello, come potrei non conoscerlo, haha…» mentii e risi. In verità, Black non conosceva nemmeno i miei amici. 

«Allora andiamo a mangiare prima. Ci vediamo dopo.» Sean mi prese la mano e si allontanò come se volesse chiudere la conversazione il più in fretta possibile, non lasciandomi alcuna possibilità di parlare ancora con Tod. 

«Ehi, aspettateci!» Yok e Gram ci inseguirono rapidamente. Guardai Sean e mi chiesi se fosse scettico. 

«Perché mi stai mettendo fretta?» chiesi.

«Davvero non lo sai?» Sean alzò un sopracciglio. 

«No… Non lo so.» Scossi la testa, Sean mi guardò negli occhi e disse. 

«Fern è intelligente, non è stupido come Gram e Yok.» Sean mi sussurrò: «…Lui è molto perspicace, sai cosa intendo dire?» 

Il mio viso divenne pallido. Pensavo che la mia paura fosse chiara. Le parole di Sean sembravano dire che lui sapeva già che non ero Black e mi aveva aiutato. Come posso non avere paura? 

Feci qualche passo indietro, il mio corpo si bloccò. 

«Black, cosa c’è che non va?» Gram sembrava essere un po’ sorpreso dal mio aspetto insolito. 

«Perché il tuo viso è così pallido? Cosa c’è che non va?» Anche Yok chiese con preoccupazione. 

«Lasciateci un po’ soli.» 

Sean mi afferrò il polso e mi tirò da parte, Yok e Gram rimasero dietro con espressioni stupite. 

Quando lasciò la mia mano, rimanemmo in piedi uno di fronte all’altro, non osavo parlare o guardarlo.

«Non aver paura di me, non mi piace.» disse Sean per primo. 

«Tu… tu… cosa vuoi dire? Cosa vuoi dire che Fern è intelligente? Non lo capisco.» Mi morsi il labbro e lo guardai. Sono pronto. Se lo dice davvero, lo ammetterrò anche se in questo momento ho paura. 

Sean mi guardò, frustrato, poi si grattò la testa. 

«Va tutto bene, voglio dire che Tod potrebbe non essere un kathoey, Fern è così intelligente, forse potrebbe capirlo.»

«Davvero?» chiesi con sicurezza, Sean mi afferrò il polso e mi tirò vicino a sé, poi mi strinse le guance con le mani, facendomi fissare lo sguardo su di lui.

«Fidati di me. Non ti farò del male, quindi non avere paura di me.» 

«Posso davvero fidarmi di te?» 

Chiesi, trattenendo il respiro, Sean mi guardò profondamente negli occhi e rispose: 

«Beh… Vuoi credere in me?» 

Non dissi nulla. Stavo pensando a quello che aveva detto mio fratello, di non far arrabbiare Sean, perché era il peggiore del gruppo. Di fronte alla situazione attuale, non sapevo come sentirmi. 

«Ehi! Di cosa state parlando? Perché non possiamo sapere? Vogliamo entrambi sapere cosa è successo!» Gridò Gram. Sean tolse la sua mano dalla mia guancia. 

«Nulla, andiamo a mangiare qualcosa.»  

Andammo a cercare qualcosa da mangiare e Sean smise di menzionare il nome di Fern. 

«Il campus ci dà tre giorni liberi, sai? Andate da qualche parte?» chiese Gram mentre metteva in bocca la terza ciotola di spaghetti kuaitiao ruea*. 

*(N/T: Il kuaitiao ruea è un piatto di noodles in stile thailandese dal sapore forte. Contiene carne di maiale e di manzo, così come salsa di soia, tofu in salamoia e diverse altre spezie, ed è spesso servito con polpette e fegato di maiale.)

«Non ho nessun programma, forse andrò a dormire a casa.» rispose Yok. «E tu, Black, cosa hai intenzione di fare?»

Non so se era un’illusione, ma notai che Yok sembrava interessato a me. 

«Non lo so, nessuna idea particolare.» risposi vagamente. 

«Ecco…» Sean mise le polpette di pesce dalla sua ciotola nella mia.

«Ah, grazie.» feci un sorriso così ampio che gli angoli della bocca mi avrebbero allargato le orecchie, perché le polpette di pesce che quel negozio forniva erano troppo poche. 

Sean non disse nulla, si limitò a sorridere e a guardarmi mangiare. 

«Sean.» Gram lo chiamò e Sean si voltò a guardarlo. 

«Cosa?» 

«Vederti così, come se fossi innamorato. Dannazione! Allora, tu vai da qualche parte?» Gram continuò a chiedere delle vacanze. 

«Vado a casa!! Mia madre ha detto che le manco.» rispose brevemente Sean. 

«Ecco…» Yok mise delle polpette di pesce nella mia ciotola e io ridacchiai. 

«Yok, ti amo.»

Stavo per mettere una polpetta in bocca, ma Sean mi trattenne le bacchette. 

«Ma che diavolo?!» mi voltai insoddisfatto.. 

«Prima non mi hai detto che mi ami, usi un doppio standard?» mi chiese. 

«Amo chiunque mi dia da mangiare, quindi amo anche te.» Strofinai mia testa sulla sua spalla. Mi piaceva farlo con Black e mio padre. Sapevo che a nessuno dispiaceva che lo facessi. 

Sean non faceva eccezione, mi tolse le bacchette e potei vedere un chiaro sorriso all’angolo della sua bocca. 

«Ecco… Prendilo! È questa la regola? Tutti devono dare le polpette di pesce a te? Te le darò anche io, non voglio essere un taccagno.» Anche Gram mise le polpette di pesce nella mia ciotola. 

«Che dolce.» mi complimentai con Gram e felicemente tornai a mangiare. 

Durante il nostro pasto, continuammo a chiacchierare e gli altri tre continuano a ordinare, come se stessimo mangiando gratis. Guardai i noodles e le ciotole in preda al panico. 

Avevo mangiato 2 ciotole abbondanti; Sean 5, Gram 6 e Yok 7. Come fanno i loro stomaci a non scoppiare? 

Ero così confuso. 

Non appena finimmo di mangiare, Yok e Gram si ruttarono l’un l’altro, facendomi sentire disgustato. Per fortuna, Sean non lo aveva fatto a me. 

«Il conto, per favore.» Sean chiamò il cameriere per pagare. La cameriera del ristorante sentì la voce di Sean e arrivò al nostro tavolo. Sembrava che si sentisse molto imbarazzata a causa di Sean e che avesse solo paura di sbagliare i conti. Gram approfittò della situazione e iniziò a scherzare con la ragazza: 

«Mia cara, il mio amico è ancora single, bello e intelligente, ma non ha un cuociriso in casa*.»

*(NT/: è un modo di dire che non è sposato.) 

Yok rise alla battuta di Gram. 

«Voi ragazzi siete degli ingrati.» Sean finse di essere arrabbiato. La ragazza sembrava così imbarazzata che mi fece ridere. 

Il conto totale dei noodles era di diverse centinaia di baht. Sean aveva già pagato il conto in anticipo. Appena uscito dal ristorante, tirò fuori il portafoglio. 

«Quanto è diviso per 4?» chiesi.

«Perché non conti il numero di ciotole? Almeno paghi ciò che hai mangiato.» disse Yok. 

«Siamo amici, non c’è bisogno di una cosa del genere.» risposi con un sorriso. 

«Spero che tu sia sempre così. Di solito sei sempre in debito con Sean e mangi di più, fai più paura del mare della morte.» risi alle parole di Gram e quasi dimenticai che Black non aveva davvero soldi. 

«Va tutto bene, offro io.» Sean mi disse dolcemente ed io sollevai un sopracciglio verso di lui, ma andava bene se voleva pagare per me. 

«Un buon trattamento, ma meno soldi, hahaha.»

«Heheheh, offri anche a me.» Gran si accodò. 

«Oh sì, anche a me.» Anche Yok si unì al divertimento. 

Sorrisi a Sean,volevo vedere come avrebbe risposto. L’uomo alto si portò indietro i capelli e disse:

«Non hai niente che ti faccia meritare la mia gentilezza. Non lo farò, ma ti lascerò in debito per sempre.» Ascoltando quello che Sean aveva da dire, Yok e Gram si misero a ridere, perché non c’era differenza, loro due non avrebbero comunque pagato. 

Tornammo a piedi al campus per prendere la moto. Salì sulla moto di Sean. Comunque, non avevo ancora chiamato Yojin, ma non avevo davvero voglia di chiamarla, quindi lasciai stare… 

«Mettiti il casco.» Sean mi diede un casco. 

«Indossalo tu, sei tu che guidi.»

«Devi indossarlo, è per proteggerti in caso di incidente.» Sean mi mise il casco in mano. 

«Non c’è bisogno di discutere.» Yok lanciò il suo casco a Sean: «Io ne ho tre.» 

Sorrisi, mi piaceva molto la loro amicizia, potevo sentire l’amore tra di loro. Non sapevo cosa pensava Black e non volevo nemmeno saperlo. A volte era di vedute ristrette ma questo aveva a che fare con il suo ambiente che era diverso dal mio. 

Sean indossava un casco e anch’io lo indossavo, così partimmo. Yok e Gram andarono a casa loro, e Sean ed io a casa nostra come al solito. 

****************

Aprì la porta del bagno, dopo aver fatto una doccia e cambiato i miei vestiti. I vestiti di Black non erano molto più grandi, si adattavano bene, perché io e Black non eravamo così diversi. 

«Ho caldo.» mi lamentai.

«Accendi il condizionatore.» Sean era seduto al tavolo a giocare con il suo computer, presi il telecomando, accesi il condizionatore e mi sedetti accanto a lui. 

«Cosa stai guardando?» 

«Youtube.»

Guardai lo schermo del computer. Nel filmato, sembrava che il protagonista maschile e quello femminile stessero recitando una scena d’amore appassionato. Ma il viso di Sean era ancora calmo come sempre, io, al contrario, non sapevo che espressione assumere. 

«Non sei così innocente.» Gli diedi una pacca sulla testa e lui si voltò verso di me. 

«Come fai a sapere che non sono innocente? Non l’hai provato.» chiese Sean con una risata. 

«Non fare così, Sean. È una seccatura.» Lo rimproverai perché continuava a parlare di sciocchezze all’infinito. 

«Ho qualcosa da chiederti.» Disse Sean. 

«Ahh… Ahhhh… Ahhh…» La protagonista femminile del video iniziò a gemere. 

«Cosa c’è che non va?» chiesi mentre cercavo di ignorare il gemito. 

«Ahhh… ahhh… ahhh…»

Non ha ancora finito di gemere? 

«Tu…» 

«Ahhh… ahhh… ahhh…» 

«Oh, spegnilo, veloce.» gli chiesi prima che mi mettessi a urlare: Cosa succede?? 

Sentendomi, Sean si voltò e cliccò il pulsante di chiusura, poi si voltò a guardarmi. 

«Verrai a casa mia durante le vacanze?» 

«E gli altri? Hai chiesto?» chiesi. Passare le vacanze a casa di un amico non era un grosso problema, anche Tod mi aveva invitato a passare del tempo a casa sua.

«Sono passati solo tre giorni, perché devo invitarli? Volevo solo invitare te.» Sean rispose con una faccia piatta. 

«Oh… se venissi a casa tua, dove dormirei?» chiesi di nuovo. 

Sean si toccò la nuca con la mano, invece di guardarmi negli occhi, rispose dolcemente: 

«Beh… dormiresti nella mia stanza.»

«Cosa c’è di strano? Stai pensando a tutti i tipi di cose da fare con me?» spinsi delicatamente la sua spalla e lo presi in giro. 

«Lo farò.»

Ecco, Sean sta di nuovo scherzando. 

«Ehi, sei il comico Tyrande? Perché mi prendi sempre in giro?» Non lo sopportavo più, così lo rimproverai. 

Le battute semplici vanno bene. Ma cosa succede se accidentalmente mi piacessero questo genere di scherzo… e Black li odiasse…

Sean rise, ma non rispose alla mia domanda. 

«Sbrigati e fatti una doccia, non stare qui. C’è un cattivo odore.» 

«Come fai a sapere che puzzo? Io non puzzo.»

«Se non fai la doccia, il tuo corpo puzzerà. Sbrigati e vai.» Spinsi le sue spalle per farlo alzare per farlo andare in doccia, ma Sean usò la sua mano per agganciarmi il collo. Il mio viso premette contro il suo petto e sentii l’odore della sua colonia e un lieve odore di sudore. 

«Senti, io non puzzo. A differenza di te, io ho un buon odore.»

Lottai per togliergli il braccio. 

«Ehi, non ho detto che volevo baciarti, lasciami andare!» Stavo ancora lottando, ma Sean non mi lasciava andare. Quando il suo naso toccò la mia nuca, subito mi bloccai. 

«Che buon profumo.» Sean fece un respiro profondo e inalò l’odore intorno al mio collo. 

«Io… Ho appena fatto una doccia. Dovresti farne una anche tu.» dissi mentre lo spingevo. 

Alla fine fuggii dall’abbraccio di Sean e mi allontanai immediatamente. Sean sorrise appena e prese un asciugamano per andare in bagno. Non sapevo cosa fare mentre Sean faceva la doccia. Guardai il suo portatile e gli chiesi se potevo prenderlo in prestito. 

«Sean.»

«Hah?»

«Puoi prestarmi il tuo portatile per un momento?» 

«Uh, va bene.» 

Dopo aver sentito la risposta di Sean, giocai con il suo computer. Volevo accedere segretamente al mio Facebook per vedere se c’erano nuove notizie, ad esempio, se qualcuno mi avesse taggato in qualcosa di strano, avrei dovuto cancellarlo. 

Dopo aver cliccato su Facebook, l’account di Sean era ancora connesso e vidi il suo nome utente. 

«È di razza mista?»

Il nome utente di Sean su Facebook era: Dorothy Sean Bawongittacha. 

Non volevo davvero indagare su Sean. Avevo solo visto le innumerevoli notifiche sul logo dei messaggi privati, tutte con piccoli puntini rossi non letti. Anche se non cliccai per vedere il testo del messaggio, vidi che erano tutte donne. 

[Cherry: Sean, perché non rispondi?]

[MilkZa: Va bene?]

[Fahsai: Ti ho visto online, mi manchi così tanto, usciamo insieme un giorno.]

Non capisco…

Non so cosa sta facendo con così tante ragazze che gli scrivono. E tutte sono belle come un angelo. 

«Mi spii?»

Un sussurro da dietro di me, mi fece trasalire e subito uscii dalla pagina, anche se non avevo fatto niente. 

«Tu… Quando sei arrivato?! Mi hai spaventato!» Mi diedi una pacca sul petto, Sean alzò un sopracciglio verso di me. Era nudo e avvolto solo in un asciugamano. Avevo guardato così tanto il suo Facebook che non notai la sua uscita dal bagno. Uscì molto dolcemente, senza fare alcun rumore. Era un ladro nella sua vita precedente? 

«Hai sbirciato il mio Facebook?» chiese Sean, alzando un sopracciglio e guardandomi. 

«No, volevo accedere al mio Facebook. Ma il tuo account era ancora connesso, quindi ho fatto il logout.» 

Anche se avevo sbirciato, non intendevo farlo e non avevo letto i suoi messaggi privati. 

«Davvero…?» Usò un tono come se non mi avesse affatto creduto. Si avvicinò allo specchio, pronto a rivestirsi. 

«Non sto dicendo che non puoi vederlo, se vuoi fallo.» 

«Qual è il tuo vero nome? L’ho dimenticato.» finsi. Nessuno scopo, solo curiosità. 

«Dorathy.» Sean rispose brevemente. 

«Ma sul tuo Facebook è Dorothy.» 

«Ho due nomi. Dorothy da mio padre, Dorathy da mia madre. Significa il dono di Dio.» Dopo aver spiegato, Sean allungò la mano per pettinarsi i capelli sulla fronte. Ho i capelli molto bagnati, per favore asciugali.» mi disse voltandosi verso di me. 

«Ah, okay.»

Mi alzai e mi sedetti a gambe incrociate sul bordo del letto. Sean si avvicinò per sedersi, si appoggiò al letto e mi passò un asciugamano, così lo presi e lo aiutai ad asciugarsi i capelli. 

«Ehi…» dissi mentre gli asciugavo i capelli.

«Hah?» Sean si chinò indietro e mi toccò le ginocchia con entrambe le mani. 

«Non si tratta di un problema, è solo curiosità.» iniziai a parlare. 

«Hmmm.» Sean disse semplicemente, come se aspettasse la mia domanda. 

«Perché hai così tante donne?»

«Vuoi sentire una buona risposta o vuoi sentire la verità?» Dopo aver chiesto, si voltò e mi guardò, girandosi leggermente, senza muovere tutto il corpo. 

«Certo che voglio sentire la verità.»

«Mi piace parlare con molte persone.» 

Quella risposta era così diretta, il mio cuore affondò improvvisamente, ma non sapevo il motivo. 

«Sì…» risposi vagamente: «Con un bel viso come il tuo.» 

Sean si voltò completamente a guardarmi, appoggiando il mento sulle mie ginocchia. 

«Sono davvero bello?»

«Hmm.» annuii. 

«Se sono bello, perché non mi guardi?» 

«Smettila di scherzare con me. Ci sono migliaia di donne sulla tua pagina Facebook.» Scoppiai a ridere, la mano che aiutava a spazzolare i capelli cominciò a farlo più forte per la rabbia. 

«Mi limito a chiacchierare con loro, e non le considero come mogli. Non sono nient’altro che qualcuno con cui parlare, ma mia moglie è solo una.» 

Lo guardai con cipiglio. 

«Bugie! Hai appena rotto con Namo, il che significa che parlavi con loro mentre uscivi con Namo. È tutto un casino!!»

«Namo è una fidanzata, io sto parlando di una moglie.» Sean disse dolcemente, poi mi guardò negli occhi. 

«Se continui così, come potrebbe qualcuno osare essere tua moglie? Ehi, sii serio!» 

Gli lanciai l’asciugamano che gli cadde in grembo. 

«Come te e Yojin?»

Sean menzionò il nome dell’altra ragazza e subito mi arrabbiai. 

«Sono davvero incazzato.» 

«Allora rompete.» Sean rispose con nonchalance. 

«Rompere? Yojin andrà fuori di testa, non c’è motivo di farlo.» Il solo pensare a quella donna mi faceva contorcere lo stomaco. Volersi liberare di Yojin non era facile, dovevo restituirla a mio fratello. Era come lasciare una trappola ed era un sollievo pensarlo. 

«Come me, io non lascio andare.» Sean rise, poi usò entrambe le mani per tenere la mia gamba e mi diede un morso, ma non faceva male. 

«Sean! Smettila! Puoi essere serio?!» brontola e spinsi in fretta la sua testa. 

«Certo che posso. Finché vuoi essere morso da me.» disse e continuò a mordermi. 

«Sean!» gli urlai, poi finalmente smise di giocare. Sono umano, non un pollo. Perché mi ha morso? 

«Perché stai gridando? Perché devi urlare?» mi guardò con un sorriso all’angolo delle labbra. 

«Sono tuo amico, non dovresti fare così.» 

Sean mi guardò negli occhi. 

«Davvero?»

«Sì.» annuii, poi Sean mi spinse a terra mentre non prestavo attenzione, avvicinò il suo viso al mio e il mio corpo immediatamente divenne incapace di muoversi. 

«Allora, se non fossi un amico, cosa potrei fare? Puoi dirmelo dolcemente?»

****************

Canzone sopracitata da Yok

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