ENCHANTÉ – CAPITOLO 8

Theo e Enchanté (3)

___________(๑•﹏•)___________

«Enchanté?»

«Chi sei e come mi conosci? Mi hai visto scrivere in questo libro?»

«Non puoi dire a nessuno quello che ho scritto, altrimenti ti smaschererò e dirò che scrivi anche tu. Va bene, non dirlo, altrimenti morirò.»

Theo, venerdì 3 novembre

****************

Puoi chiamarmi Enchanté.

Non lo dirò a nessuno

Te lo garantisco

Solo noi due lo sapremo.

Sei riuscito ad adattarti a questo posto?

All’inizio sarà dura

Ma presto passerà.

Trova un hobby che ti aiuti

Quando supererai i brutti momenti.

Ti piacerà sicuramente essere qui

Enchanté, lunedì 6 novembre

****************

EHI

Non chiederò molto

però, Signor Enchanté

Come fai a sapere che non sono felice?

I miei sintomi sono così evidenti?

Onestamente, non è che non sono felice.

È così difficile per me adattarmi.

Non riesco ad abituarmi a questo posto.

È passata quasi una settimana dal mio arrivo.

Ho solo un amico.

Non so perché è così difficile incontrare altre persone.

Penso di aver provato di tutto.

È una fortuna che io abbia comunque un amico.

Oggi a lezione di danza dovevamo fare un ballo di coppia

Così l’ho fatto

C’erano più uomini che donne

Molti di ragazzi hanno dovuto ballare tra di loro

Quindi l’ho fatto con il mio amico.

Non è stato brutto

Semplicemente non è stato così bello.

Theo, martedì 7 novembre

****************

Come hai potuto dimenticarti di nominarmi?
Anche io sono tuo amico!

Quando sono arrivato in una nuova scuola

Nemmeno io sono stato bene.

Ma ora mi diverto a scuola

Vuoi la stessa cosa?

Fai come me, prima mi prefiggo un obiettivo,

Per esempio: 

Oggi saluterò 5 amici in aula

Oggi parlerò con un nuovo amico per più di 5 minuti.

Quando sono entrato in una nuova scuola,

ho fatto così. 

Facendolo diventare un gioco

È andata meglio di quanto pensassi

Vorrei che ci provassi.

Enchanté, mercoledì 8 novembre

****************

Interessante!!

Non avrei mai pensato che qualcuno potesse vedere una situazione del genere in questo modo.

Domani ci proverò,

poi verrò e ti dirò il risultato.

Oggi ho studiato di nuovo il thailandese,

è molto noioso,

non capisco niente.

Non so perché mio padre non mi ha lasciato andare in una scuola internazionale.

Qui è tutto difficile, dovendo studiare sia le lingue che le materie.

Theo, giovedì 9 novembre

****************

Tuo padre probabilmente vuole 

che tu gli sia vicino.

Divertiti al massimo.

Dopo esserti diplomato 

ed essere entrato all’università

sarà tutto più facile.

La lingua thailandese non è così difficile come pensi.

Il professor Prateep usa sempre lo stesso test

E fa le stesse domande.

Te lo mostrerò.

Ti garantisco che sopravviverai

Enchanté, venerdì 10 novembre

****************

Ne ho sentito parlare anche io.

per favore, fa che sia vero

Ufff

L’altro giorno ho provato il metodo che hai citato….

È andata meglio di quanto pensassi!

Mi sono prefissato l’obiettivo di salutare 5 nuove persone

e farmi più amici in aula

Ho intenzione di continuare a provare.

Voglio sapere di più sui miei amici. 

Theo, sabato 11 novembre.

****************

Theo chiuse il libro Thai 101 dopo aver finito di scrivere.

Rimase seduto a fissare nel vuoto la libreria di fronte a lui. Perché aveva perso la testa per quelle note? Forse era a causa della sensazione nostalgica di essere lontano da casa.

Socchiuse gli occhi osservando i libri che erano allineati davanti a lui, lasciando che i suoi sentimenti volassero ovunque.

Akk era un amico migliore di quanto pensasse. Ma ad essere onesti, la sua vita quotidiana era molto diversa da quella nella sua vecchia scuola dove era sempre in mezzo a un folto gruppo di amici. Qui era tutto diverso, in quella scuola in Thailandia si sentiva molto solo.

Akk era un buon amico, ma non era come il suo grande gruppo di amici con cui era familiare. Inoltre, Akk tendeva ad essere una persona calma e sobria in alcuni momenti, ma gli mancava persino l’atmosfera divertente di un folto gruppo di amici che parlavano ad alta voce, aveva quasi dimenticato come lo facesse sentire.

Aveva cercato di parlare sempre con nuovi amici, infatti, gli studenti di quella nuova scuola erano tutti di buon cuore e disposti ad accettarlo in gruppo, ma non sapeva perché continuava a sentirsi solo. Non riusciva ad avvicinarsi a nessuno, forse perché alcuni si erano già conosciuti dato che erano più grandi e poiché entrambe le parti avevano già le loro restrizioni per le persone nuove.

Per quanto riguardava andare e tornare da scuola, a Theo piaceva farlo da solo o comunque andare con Akk. Ad un certo punto, aveva chiesto ad Akk con quale gruppo di amici usciva prima che si incontrassero, ma la sua risposta fu che non apparteneva a nessun gruppo, anche se non è che avesse problemi con qualcuno, preferiva solo la solitudine.

Un giorno forse avrebbe potuto pensare come Akk, infatti Theo si trovava bene con lui, come se fossero sulla stessa lunghezza d’onda. Se uno di loro aveva delle cose da fare, potevano separarsi senza problemi, non sapeva se era perché stava crescendo o perché l’ambiente sociale lo stava costringendo a trasformarsi.

«Theo.»

La voce del suo caro amico fece sobbalzare un po’ il giovane, mentre abbracciava il libro Thai 101 su cui era sdraiato.

Lui e Akk si erano dati appuntamento per fare un compito di fisica in biblioteca. Per essere più precisi, dovevano leggere libri in biblioteca ogni sabato, Akk invece doveva andare a fare la ricerca a quell’ora perché durante la settimana doveva aiutare i suoi amici a lavorare nel club audiovisivo e perciò aveva poco tempo libero.

«Cosa sta succedendo?» chiese con un sorriso secco.

«L’insegnante di amministrazione ci ha chiesto di controllare i microfoni nella sala di pubbliche relazioni e vedere quanto è brutto il suono, non so quanto tempo ci vorrà ma volevo venire a dirtelo nel caso volessi andare a mangiare da solo.» Spiegò Akk. Infatti avevano quasi finito di preparare la relazione, quindi avevano concordato che sarebbero andati a mangiare prima di finire e avrebbero fatto il resto dopo, mentre sperava di aver scritto segretamente la nota nel libro.

Fortunatamente, il suo amico non era entrato quando stava scrivendo, altrimenti gli avrebbe chiesto di vuotare il sacco. 

«Va bene, ci vediamo più tardi qui.» rispose Theo con un sorriso.

«Forse ci vorrà un po’, non so quanto, non sono ancora riuscito a trovare la causa. Se vuoi tornare prima chiamami, non voglio che tu aspetti troppo a lungo.» Akk fece una faccia preoccupata.

«Ehi, va bene, in ogni caso devo ho molto da leggere, quindi non preoccuparti, sii felice.»

Theo sorrise brillantemente, Akk lo vide e fu sollevato mentre si scusava per andare con l’insegnante che aspettava.

Rimase seduto lì, a fissare il suo amico che si allontanava finché non lo perse di vista e sospirò di sollievo. Il giovane prese il libro Thai 101 che aveva appena abbracciarlo e lo mise al solito posto prima di uscire dalla biblioteca per pranzo.

Theo stava aspettando l’ascensore davanti alla biblioteca. Nei giorni normali l’ascensore era riservato ai soli insegnanti, invece il sabato e la domenica la scuola consentiva agli studenti di utilizzare gli ascensori grazie al basso numero di persone e ai corridoi che erano tranquilli, con poche persone che vagavano attraverso. Theo fissò in silenzio l’ascensore, nella sua mente stava pensando a quali negozi erano aperti in quel momento in mensa.

Dinggg!!!

Il rumore dell’ascensore catturò la sua attenzione e Theo si precipitò dentro con la fame che aumentava a ogni momento, mentre le porte dell’ascensore si chiudevano lentamente.

Vide una figura familiare passare davanti all’ascensore diretta alla biblioteca, era Phupha, il suo compagno di codice era arrivato a scuola. 

Pensò di salutare, ma cambiò idea perché le porte dell’ascensore si erano quasi chiusa e non avrebbe avuto senso.

Non appena l’ascensore arrivò al primo piano e le porte si aprirono, il giovane si precipitò fuori perché il suo stomaco aveva cominciato a protestare per la fame.

Al mattino avevo solo potuto mangiare qualcosa di leggero e fino ad allora non aveva potuto ingerire nient’altro.

C’era un forte rumore non lontano dall’ascensore, era il rumore di un armadietto vecchio sotto le scale, sembrava così rigido che chiunque provasse ad aprirlo avrebbe dovuto abbatterlo.

Rapidamente Theo guardò lo specchio davanti all’ascensore e vide l’uomo che era ansioso di aprire l’armadietto il quale non si accorse di essere osservato. 

Anche Wayo era a scuola? Il giovane dalla figura snella afferrò in fretta diverse palle e le mise nelle scatole che erano allineate. Theo diede appena un’occhiata e decise di andarsene, con lo stomaco che brontolava, pensò che se lo avesse incontrato di nuovo lo avrebbe salutato.

Il pranzo della giornata era costituito, come al solito, da noodles.

Theo si nascose dietro un pilastro della mensa, salutando pigramente chiunque passasse. Quella zona era un punto cieco che quasi nessuno notava o osservava. Theo prese le cuffie, prima di aprire una video YouTube da guardare mentre mangiava.

«Oh!»

Esclamò, quando vide di lato un anziano che conosceva e mentre prendeva la cartella, che era dall’altra parte.

Anche Sayfa si stava alzando per comprare il riso, il giovane iniziò a parlare con la zia che vendeva l’acqua in modo molto intimo, muovendo la testa divertito.

Il sabato stava diventando sempre più strano, perché quando era iniziata la scuola non conosceva nessuno. 

Dopo aver finito di pranzare, Theo mise le sue cose nella borsa, prese il piatto e lo portò nell’area apposita per la restituzione. 

Nelle cuffie suonava una divertente canzone ritmica che combatteva contro la sonnolenza dell’atmosfera di quel sabato.

Erano già le due del pomeriggio e tutti i ristoranti erano chiusi, non c’era più nessuno in mensa, quindi Theo tornò ad aspettare Akk in biblioteca.

«Ci sono proprio tutti.»

Borbottò tra sé mentre scuoteva scherzosamente la testa quando mentre si recava in classe, scoprì che un altro conoscente stava lavorando sodo per fargli affiggere manifesti per l’incontro di pubbliche relazioni del club di arte.

Anche Natee era a scuola. Theo passò davanti all’uomo più anziano senza salutalo perché non voleva disturbarlo.

Sembrava che quando aveva intenzione di incontrare qualcuno non potesse incontrare nessuno, ma ora aveva incontrato tutti: Natee, Wayo, Sayfa e Phupha sentendosi preso alla sprovvista. 

Theo fischiò bonariamente verso la già familiare biblioteca, camminando automaticamente verso il suo angolo preferito, rendendosi conto che l’angolo dei libri thailandesi per stranieri era diventato il suo solito posto perché era tranquillo, riservato e anche perché c’era il libro di Thai 101 con cui comunicava con il Signor Enchanté.

Prese il libro che già conosceva anche se lo aveva appena messo a posto poco prima di mezzogiorno. Quando lo aprì fino all’ultima pagina del libro, corrugò le sopracciglia involontariamente vedendo un nuovo messaggio aggiunto.

Era la calligrafia di Enchanté…

Provalo.

Ho usato questo metodo e funziona benissimo!

Le materie in lingua thailandese vengono rilasciate in base agli esami precedenti.

Per quanto riguarda le materie scientifiche, probabilmente sei già bravo in esse.

Ballare non è difficile.

Ma ci sarà solo un grande esame.

L’insegnante consentirà ai passi di danza che hai imparato siano quelli che applichi.

Ti sentirai a tuo agio

Sicuramente li passerai…

Enchanté, sabato 11 novembre

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