EN OF LOVE: MECHANICS – CAPITOLO 18 (M)

Lascia che descriva i nostri sentimenti

-Mark Masa-

Quando sentii il suono della sveglia mi girai e allungai la mano verso il comodino. Ieri sera avevo bevuto così tanto da non riuscire a ricordare quasi niente di quello che era successo. Non avevo la più pallida idea di quando e come fossi arrivato nella mia stanza. Diedi un’occhiata al telefono, l’orologio sul display segnava le 5 del mattino. Feci per alzarmi, ma non ci riuscii e allora mi accorsi che qualcosa di pesante mi teneva stretto in vita. Alzai gli occhi e solo allora notai che Vee era sdraiato accanto a me, mi stava guardando.

«Spegnila o lo farò io.» Mi sussurrò all’orecchio. Allontanai il mio viso dal suo prima allungare la mano per zittire il telefono, poi mi voltai a guardarlo di nuovo. Che diavolo ci faceva nel mio letto? Ricordavo benissimo di aver preso una stanza solo per me.

«Oh, sei confuso? Perché fai quella faccia?» Si girò per e si sdraiò pancia sotto con il viso rivolto verso di me.

«Come hai fatto a finire qui?»

«Sono qui da ieri sera. Ti ho accompagnato in camera e poi mi sono messo a dormire.» Si avvicinò e distese il suo braccio sul mio stomaco.

Rimasi in silenzio mentre continuai a guardare la persona a fianco a me. Avevo capito che mi aveva accompagnato in camera come aveva appena detto, ma ciò non spiegava perché non fosse tornato nella sua stanza.

«Huh … perché mi guardi così? Non posso stare con te?» Disse mentre allungò la mano per accarezzarmi il mento.

«Smettila di giocare. Non ho detto niente.» Gli allontanai la mano prima di girarmi.

«I tuoi occhi mi dicono tutto.» replicò mettendomi una mano sul petto e mi avvicinò a lui. «Nascondiamoci da tutti.»

«Cosa? Assolutamente no. Vado a farmi una doccia e dopo raggiungiamo gli altri all’autobus.» provai ad allontanarmi, ma mi tenne stretto e annuì guardando l’orologio.

«Restiamo qui ancora per un po’?» Si avvicinò un altro po’ mentre lo chiese.

«Sul serio?»

«Hai qualche cosa di urgente da fare per cui devi tornare a casa?» domandò.

«Non ho niente da fare.» Le lezioni erano finite così anche gli esami. Al mio ritorno avrei semplicemente oziato andando in giro per il dormitorio o sarei tornato a casa.

«Bene, allora restiamo per un altro giorno.» Disse guardami dritto negli occhi.

«Per me non c’è problema, ma i tuoi amici e tutti gli altri si chiederanno che fine abbiamo fatto quando controlleranno le persone sugli autobus.» risposi e così lui prese il telefono e chiamò qualcuno. Mentre aspettò che l’altra persona rispondesse alla chiamata mi prese le braccia per trascinarmi giù con lui. Non si era mai comportato così prima, sembrava che non avesse alcuna intenzione di lasciarmi andare. Lo faceva in modo così naturale che il battito del mio cuore accelerò.

«YiWa ho un forte mal di testa.» parlò al telefono. «No, no, non devi venire controllare, volevo solo dirti che non tornerò insieme a tutti gli altri. Anche il tuo code-line si sente poco bene quindi tornerà con me più tardi.» Quello fu tutto quello che disse prima di riagganciare. Conoscendola ci avrebbe messo pochissimo ad indovinare la verità.

«Fatto.» disse Vee sorridendo.

«Che bugiardo.»

«Voglio solo stare un altro pò con te.» sussurrò ed io mi congelai. Voleva solo stare con me? Lo spinsi via con il piede.

Non sapevo come, ma mi ero riaddormentato e quando mi ero svegliato più tardi la luce del sole filtrava attraverso la tenda. Spostai il braccio intorno alla vita e mi misi a sedere. Abbassai lo sguardo su Vee che continuava beatamente a dormire facendomi sorridere. Erano passati solo alcuni giorni da quando aveva deciso di comportarsi in maniera più chiara con me ed io speravo tanto che continuasse.

«Ummm …» Abbassai lo sguardo sulla persona che stava tastando il mio lato del letto. Era divertente vederlo aggrottare le sopracciglia quando non riusciva a trovarmi, quindi gli presi la mano, lui la strinse e la poggiò sul suo viso. Gli scossi lentamente la faccia.

«Troppo.» dissi velocemente, facendogli aprire gli occhi.

«Cosa è troppo? Faccio solo quello che sento, cosa vuoi che faccia?» Chiese, appoggiando la guancia sulla mia mano.

«Oh, e questa è una buona cosa?» domandai.

«Certo che lo è. Se mi innamorerò allora amerò moltissimo.» Quella era una cosa normale per la maggior parte delle persone. Ma lui…così…non potevo fare a meno di rimuginarci su…speravo solo che fosse davvero convinto di quello che diceva.

«Dico davvero.» continuò guardandomi. Il suo viso era ancora attaccato alla mia mano.

«Beh … uh.»

«Huh! Sei timido.» disse e poi si avvicinò e appoggiò la sua testa vicino alle mie gambe.

«Fatti più in là.» borbottai mentre cercai di tirare via la mano, ma lui la afferrò e la strinse.

«Mi piace…»

Il mio cuore prese a martellare, mi sembrò di avere un infarto e più mi guardava, più era difficile trovare le parole.

«Mi piace passare il tempo con te.» Il cuore non se la stava passando tanto bene.

«Mark…»

«Ehm, cosa?» La mia voce diventò rauca e riuscii solamente a dire correttamente una parola.

«Ho fame.» Disse facendomi accigliare.

«Se hai fame, vai a mangiare.»

«Ho fame … di Mark.»

«…»

«Ieri sera non ti ho toccato (mangiato) perché eri ubriaco, ma adesso ho molta fame.» sussurrò lentamente con voce bassa. I suoi occhi fissarono i miei, chiaramente desiderando qualcosa. Sapevo esattamente di cosa si trattava. Qualcosa che mi fece serrare le labbra, soppesare i sentimenti nel mio cuore e infine … chinare su di lui.

Ci baciammo lentamente, erano tocchi delicati, non frenetici. Era sdraiato più in basso, attaccato alla mia gamba e dovette alzare la testa verso di me. Alla fine, mise le braccia intorno al mio collo e mi fecero leggermente piegare la testa di lato in modo da poter ottenere una posizione migliore. Ora anche io lo tenevo stretto tra le mie braccia. Restammo così a baciarci per un po’, baci a volte leggeri, a volte appassionati, di tanto in tanto ci fermavamo con le labbra che si sfioravano per riprendere fiato.

«Mmm …» Quando separò le nostre labbra emisi un basso e roco brontolio in segno di protesta poi, però, si inarcò verso l’alto. Provai a girare la testa di lato, ma me lo impedì bloccando con le mani il mio collo. 

«Mark mi vuoi?» La sua voce era bassa e arrochita dal desiderio. Tornò a baciarmi mentre con una mano mi tenne una guancia.

Mi chinai a baciarlo di nuovo nel tentativo di zittirlo. Non volevo che mi parlasse così, quelle sue parole e quei suoi comportamenti avevano un effetto devastante sul mio cuore.

«Um …» Vee mugolò di piacere e poi si staccò da me. «Che baci fantastici.» Mi scostai da lui per non sentire quello che diceva, le sue parole non sarebbero dovute essere pronunciate ad alta voce.

«Ne hai avuto abbastanza?» Chiesi quando per un attimo il mio cervello riprese a funzionare.

«Chiedilo a te stesso.» mi rispose e allungò una mano che accarezza il mio stomaco. Delicatamente scese verso il basso ed afferrò l’orlo del pigiama, sollevandolo per poi scivolare sotto e continuare la sua opera. Era un tocco leggero a cui però reagii contraendo gli addominali che mi bloccarono il respiro.

«Ah … ah …» gemetti mentre la lingua prese il posto della mano, leccò tutto intorno al mio ombelico e poi mi baciò proprio lì.

«Ohhh …» anche Vee lasciò andare un sospiro eccitato quando misi una mano sotto la sua camicia, passandola sui suoi addominali e risalendo fino a spremere uno dei suoi capezzoli.

Si allontanò alzandosi leggermente sopra di me per spingermi in basso, sotto lui. Per fortuna il letto era grande altrimenti sarei caduto fuori. Capii che era pienamente soddisfatto da quello che stavamo facendo dal sorriso sornione che aveva dipinto sul viso.

Si mosse sopra di me, le sue labbra catturarono di nuovo le mie. Ci baciammo ancora e ancora, le nostre lingue si assaporarono, gustandoci a vicenda finché entrambi non fummo soddisfatti.

«Sì …» gridai debolmente quando passò la sua bocca sul mio collo e iniziò a succhiare.

«Sei così morbido.» disse quando la sua mano, di nuovo nel mio pigiama, mi accarezzò incessantemente il petto facendomi tremare, ancora. Riprese ad occuparsi del mio collo, lo inclinai dandogli più accesso mentre lasciai volentieri che lo leccasse per poi mordermi.

«P’ … oh … ohh«. La mia voce era un sussurro sottile mentre lentamente mi levava la maglietta, non ricordavo che me l’avesse chiesto, ma chiaramente non mi opposi, soprattutto perché in quel momento potevo solo concentrarmi sulla sua bocca intenta a leccare e gustare il mio petto, mentre la pulsazione, proprio lì, in mezzo al mio corpo diventò insopportabile.

«Oh sì.» disse quando compiaciuto ammirò il risultato provocato da ciò che aveva fatto. Incrociai i suoi occhi, il modo in cui mi stava guardando fece in modo che il mio cuore saltasse un battito, non credevo che sarebbe sopravvissuto a tutto questo. Continammo a guardarci e quando lo vidi passarsi lentamente e sensualmente la lingua sulle labbra mi ritrovai a deglutire pesantemente. 

«P’…»

«Stai cercando di uccidermi.» sussurrò piano al mio orecchio. Poi lentamente lo vidi  scendere lungo il mio corpo. Mi rivolse una breve occhiata prima di riprendere a baciare il mio addome. Mi guardò brevemente, prima di baciarmi di nuovo lo stomaco e sentii la sua mano forte farsi spazio nei miei pantaloni del pigiama.

«Ohhhhh …» gemetti ad alta voce mentre Vee iniziò a massaggiarmi dolcemente. Mi sentivo come se stessi galleggiando. Mi guardò di nuovo prima di tornare a baciarmi senza sosta.

«Mmm.» mormorò sommessamente, soddisfatto, quando misi le braccia attorno alla schiena e lentamente le allungai verso il suo sedere e lo afferrai stretto.

«Oh … dio …»  Rimasi immobile quando sentii qualcosa inserito dentro di me. Non avevo idea di quando e dove avesse preso il lubrificante. Riuscii solo a concentrarmi sulla forte sensazione che le dita fredde di Vee, muovendosi dentro e fuori dal mio canale morbido e caldo, mi stavano provocando.

«Sei così fottutamente sexy.» La sua voce era un sussurrò all’orecchio che mi fece imporporare all’istante le guance. Il leggero dolore che avevo provato all’inizio era svanito. Ora, tutto il mio corpo era ipersensibile al suo tocco.

«Oh oh, P ‘.» Il numero di dita aumentò così come la loro velocità. Quando riuscii a raggiungere quel punto dentro di me scattai all’insù inarcando la schiena, un lungo gemito uscì dalle mie labbra ed era di puro piacere.

«Stai seriamente cercando di uccidermi …» riuscì a dire mentre ansimava accanto al mio orecchio. Mi baciò castamente le guance prima di guardarmi in faccia. «Sento che sto per morire.» dio, mi sentivo come se stessi per morire anch’io.

«Oh! Ah … lentamente.» presi delicatamente tra le mani il volto della persona che cercava di spingersi dentro. Alla mia richiesta lo vidi allungarsi per afferrare il lubrificante, prima di ritirarsi e strofinarsi di più, spargendolo dappertutto.

«Ah …» vidi il bel viso sopra di me gemere forte quando tornò a riempirmi. Il lubrificante extra aveva aiutato sicuramente, cosa che era stata sottolineata dall’aumento della pulsazione dentro di me.

«P’, delicatamente.» chiesi. A dire il vero, non ero così delicato e potevo sopportarlo, ma quella volta non volevo che il sesso tra noi fosse come le altre volte. Non volevo provare risentimento, magari non avevamo detto la parola amore, ma quella volta volevo che fosse quanto più simile a fare l’amore.

«Mmm.» mugolò mentre si liberava della maglietta sudata poi tornava a spingere lentamente. Riuscii a sentire ogni singolo suo movimento dentro di me. Quando fu completamente dentro di me gemetti ad alta voce e subito lo sentii uscire quasi del tutto per affondare di nuovo. 

Aprii leggermente gli occhi per vedere la persona sopra di me che mi sorrideva dolcemente. Intrecciò la sua mano alla mai la mia ed entrambi ci muovemmo in armonia sul mio membro.

Alzò una mano per asciugare dolcemente il sudore che imperlava le mie guance e poi tornò concentrarsi di nuovo sulla mia vita. Una mano mi teneva delicatamente ferma l’anca mentre  l’altra era tornata sul mio membro e prese a muoverla alle stesso ritmo delle sue spinte.

«Ahhh… ohhh…mmmm«. borbottai parole senza senso, il mio corpo si dimenò impazzito sotto di lui. Non provavo altro che una crescente ondata di piacere e sapevo che quando aprivo gli occhi avrei visto il suo bel sorriso, ero felice. Aveva un luccichio negli occhi diverso dalle altre volte e quel nuovo sguardo mi piaceva molto.

«Io … ehm … Mark.» Appoggiai una mano sulle spalle larghe quando sentii chiamare il mio nome e lo trascinai giù per un bacio che ricambiò automaticamente.

«Uhh … ohhh … oh, Vee…Vee.» Gridai ancora più forte. Iniziò a spingere più velocemente, le sue dimensioni erano sufficienti per colpire ogni punto dentro di me. Ogni volta che spingeva sempre più forte non potevo fare a meno di gemere sempre più forte.

«Mi piace … um … quando gemi e chiami il mio nome.» disse Vee mentre continua a spingere, baciando il lato della mia bocca.

«Oh P’Vee.» Continuò a spingere ad un ritmo incalzante che mi costrinse a mordermi le labbra per sopprimere le mie grida.

«Mi piace ascoltare quello che esce dalla tua bocca.» Disse premendo delicatamente le dita sulle mie labbra. «Mi piace quando mi guardi così.» Dalla sua dolce bocca piovvero dei baci sulle mie palpebre. Rimase un momento prima di staccarsi per baciarmi di nuovo e spostare i capelli dai miei occhi.

«P ‘…» Vorrei dirgli che è bello, sexy e quanto mi piace.

«Mi piace quando mi guardi così, quando i tuoi occhi mi dicono che vedi me soltanto.» Parlò continuando a spingere. Non feci altro che gemere ogni volta che rientrava centrando sempre quel punto.

«Ah … um … mi piace.» Le sue labbra si avvicinarono alle mie, ma si fermano prima di toccarsi.

«Mi piaci.»

«Ohhh«. Entrambi venimmo insieme, dopo che pronunciò quelle parole. Poi lentamente si chinò per unire le sue labbra alle mie. Ci baciammo teneramente mentre eravamo ancora collegati.

«Mark … mi piaci.» Parlò sulle mie labbra, prima di spostarsi a baciare la mia guancia e uscire lentamente. Potei sentire il suo seme fuoriuscire da me. 

In quel momento non riuscii ad arrabbiarmi con lui per non aver usato un preservativo, in più stavamo combinando un macello. Non mi importava di dover andare in bagno a pulirmi. Ora l’unica cosa a cui riuscivo a pensare erano le ore che avevamo appena trascorso a fare sesso. Pensavo solo al fatto che mi stavo innamorando di lui.

L’ultima ora era stata la più felice della mia vita. Mi ero mai sentito così completo? Non avevamo trascorso tutto il tempo solo a fare sesso, ma ero stato così bene tutto il giorno con lui.

«Sorridi così tanto. Se continui a fare così, come posso fare una pausa?» Mi chise Vee accanto al mio orecchio, facendolo diventare rosso. Rimanemmo nudi, non c’era motivo di vestirsi.

«P’Vee …» chiesi quasi bisbigliando, sollevando gli occhi per guardarlo. Aveva ancora il viso coperto di sudore, non potei fare a meno di sorridere guardandolo mentre cercava di dormire.

«Mmm …cosa?» Borbottò in risposta, guardandomi.

«Hai detto che ti piaccio.»

«Bene… sì.» Lo disse e poi si girò dall’altra parte, le sue orecchie si colorarono di rosso. Anche le sue guance avevano iniziato a mostrare strisce di rosso.

«Veramente?» chiesi e mi avvicinai. Non ci toccammo, restammo semplicemente vicini sotto il lenzuolo. Così vicino che potevo sentire il battito del suo cuore.

«Mmm.» mi rispose e mi guardò serio, cercando di vietarmi di parlare ulteriormente.

«Sei imbarazzato?» chiesi. Mi piaceva molto quando Vee era così. 

Si mosse per afferrare la coperta e la tirò su per cercare di evitare il mio sguardo, ma quando il suo dito toccò accidentalmente il mio si scostò bruscamente, girandosi di lato, non  sembrava abbastanza coraggioso da rispondere. Poi si voltò a guardarmi con la faccia imbronciata.

«Tu …» imprecò gentilmente, mentre io continuai a ridere.

«Perché sei così timido?» Chiesi afferrando le sue mani fredde, anche se erano sotto la coperta.

«Beh … i tuoi occhi …» disse schivando il mio sguardo. «Quando ti guardo in faccia …» Non sapevo quale faccia stessi facendo, ma la reazione di Vee mi aveva fatto sentire caldo.

«Che dici?» domandai accarezzandogli delicatamente il viso.

«Promettimelo, non mostrerai mai questa faccia per nessun altro.»

«Perché ti interessa?»

«Mi interessa perchè sono la persona a cui piaci.» volevo prenderlo in giro, ma aveva risposto in modo diretto alla mia domanda. I suoi occhi acuti fissarono i miei in un attimo, passai dall’essere scherzoso a serio.

«Mi hai appena ingannato.» dissi dolcemente tirandomi la coperta sul mento. Lui sorrise prima di allungare le braccia per avvicinarmi di nuovo.

«Hai fame?» chiese con noncuranza.

«No …» in quel momento non mi andava di mangiare niente. Non volevo muovermi, non volevo andare da nessuna parte. Volevo solo dormire così tra le sue braccia.

«Mmm, anche io sono pieno.» I suoi sussurri mi bloccarono. Lo guardai e mi venne voglia di pizzicargli le orecchie. Dov’era finito il Vee timido che era qui un momento fa?

Non sapevo quando, ma mi addormentai. Mi sentivo così sfinito e Vee mi aveva fatto i grattini in testa che per me era peggio di un sonnifero. Mi svegliai di nuovo più tardi per vedere Vee mezzo seduto, mezzo disteso che usava il telefono e mangiava uno spuntino posato sul suo stomaco. Era ancora a torso nudo mentre io indossavo una canotta sottile e dei pantaloncini.

Doveva aver capito che ero sveglio perché allungò la mano per mostrarmi il telefono.

«Sono geloso.» disse Vee che aveva letto lo status di Kan, dove mostrava chiaramente la sua proprietà. Era una sua foto mentre baciava la guancia di Bar. C’erano molti commenti, tra cui alcuni della persona accanto a me che li prendeva in giro. Risi mentre restituii il telefono.

«Neanche loro se ne sono ancora andati.» dissi dopo aver letto.

«Beh … sono davvero geloso.»

«Di cosa sei geloso?» Chiesi ridendo della persona seccata che ancora fissava il telefono.

«Siamo nello stesso posto, facciamo la stessa cosa, eppure riescono a mostrare quanto sono felici.» Perché sentiva il bisogno di confrontarci?

«Sei un bambino? È solo una storia.» dissi prima di sedermi e prepararmi ad alzarmi.

«Vieni qui.»

«Hey!« Gridai quando Vee mi afferrò e mi abbracciò il petto. 

La mia faccia comparve sullo schermo del telefono. I miei capelli erano ovunque sul mio viso perché stavano diventando troppo lunghi e non avevi ancora avuto la possibilità di tagliarli. I miei occhi erano gonfi, da persona appena svegliata. Anche le mie labbra erano gonfie. La telecamera mi venne puntata sul collo e vidi tutti i segni lasciati dai baci e dai morsi. Lanciai un’occhiataccia a Vee e mi sentii inferiore perché lui aveva un bell’aspetto anche se si era appena svegliato. I suoi occhi erano acuti, solo la sua bocca era leggermente gonfia. Appoggiò il mento sulla mia spalla prima di alzare il braccio e scattare una foto.

«Vee … no no no … per favore non pubblicarla.» Non ero pronto ad essere la prossima grande notizia insieme a lui. «Non prendermi in giro, per favore.» mi girai a guardarlo e le nostre labbra erano vicine. Si chinò e mi baciò.

«Mi piace attirarti a me.» sussurrò appena e poi mi dolcemente mi baciò ancora. «Non preoccuparti, l’immagine originale è solo per me da guardare.» sorrise prima di premermi il naso sulla guancia e consegnarmi il telefono. Avrei voluto eliminarla, ma non ci riuscii. La mia faccia non era bella come la sua, però i suoi occhi sembravano così dolci e sorrideva felice.

«Scattati un selfie e pubblicalo.»

«Aspetta un attimo.» mi lamentai dolcemente.

«Voglio che quelli che cercano di provarci con te capiscano che sei stato preso. Non deve essere ancora una novità che tu stia con me, in questo modo.»

«Sei serio?» Chiesi.

«Oh? Cosa significa questa domanda? Non sei serio con me?»

«Non essere stupido.» risposi prima di baciarlo. Stavo per alzarmi, ma lui mi afferrò e mi tenne lì, baciandomi senza sosta. Continuammo a baciarci per un po’ di tempo, abbastanza a lungo che ripresi ad essere completamente affascinato da lui e poi sentii il suono dello scatto fotografico.

«Sei così bello.» disse Vee mentre guardava le foto sul mio telefono. Non ero sicuro di quando le avesse scattate o se non fosse tutto programmato. Continuò a premere molte volte il pulsante, prima di rivolgersi a me per aggrottare le sopracciglia.

«Perché alla gente piaci così tanto?» Mi chiese di restituirgli il telefono.

Il mio ultimo stato era una foto di me disteso mentre arrossivo. Per altri sarebbe potuto non essere ovvio che stavo solo baciando qualcuno, ma ai miei occhi era palese. Vee non si vedeva tranne che le sue braccia allungate per scattare la foto, il che ad una vista acuta era abbastanza per confermare ciò che era accaduto e il perché c’erano così tanti commenti.

Masa Mark 

5 mins

Lascia che questa foto descriva i nostri sentimenti… 

42 mi piace 15 commenti

James reads that James is not James: sul serio?

Fuse for fun: perché non sei tornato con noi? Di chi sono quelle mani?

Por pla tat: chi è Winnie the Pooh? James reads that James is not James?

Mini Heart: nuovo fidanzato?

YiWa: Diavolo!

Fuse for fun: lo sapevi YiWa?

«Pensi che sia davvero ok?» Mi voltai verso l’altra persona che stava guardando il telefono.

«Non posso prendermi cura di te?» Alzò le sopracciglia mentre lo chiese.

«Ma riesci accettarlo alla fine?» domandai perchè la società poteva essere più aperta, ma non tutti accettavano questo tipo di cose, specialmente le generazioni più vecchie.

«Se non potessi accettarlo, non avrei mai detto che mi piaci. Mark. l’attrazione è l’attrazione e l’amore è amore. In passato non ero sicuro ed è per questo che non potevo ammettere ciò che provavo, ma ora ne sono sicuro. So bene qual è la mia scelta e scelgo te.» Vee parlò lentamente, i suoi occhi mi guardarono tutto il tempo pieni di sincerità. La sua mano si allungò e afferrò la mia poi la solleva per baciarla.

«P’Vee …»

«So di essere stato stupido. So di averti trattato male. Voglio continuare a scusarmi per altre mille volte, farei qualsiasi cosa, ma vorrei solo chiederti …» disse posando la mano sulla mia guancia. 

«Per favore dammi una possibilità.»

Non riuscii a non sorridere dopo aver ascoltato la sua richiesta. Mi avvicinai a lui e gli buttai  le braccia attorno al collo prima di baciarlo. Ci eravamo baciati così tanto, ma non diventava mai noioso. La sua lingua esplorò ogni parte della mia bocca ed io feci lo stesso con la sua. 

Non avrei smesso mai di baciarlo. Più ci baciavamo, più ci sentivamo bene.

Subscribe
Notificami
guest

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments
Facebook
Twitter
Pinterest



Copy Protected by Chetan's WP-Copyprotect.