ECLIPSE – APERTURA EPISODIO 6

La lussuosa Lexus NX 300h color ambra parcheggiò velocemente nel cortile all’ombra degli alberi. Il controllo del veicolo non era né veloce né troppo lento. La sterzata del volante consentì un ingresso perfetto nel vialetto in un solo movimento, dimostrando una grande abilità di guida.

«Questo negozio serve delle bevande deliziose, sai?» Il conducente esclamò con entusiasmo dopo aver percorso dieci chilometri.

Ma Akk insisteva ancora, la sua voce era severa e il suo collo rigido: «No!»

«E se facessimo un accordo e ti dicessi perché ho cambiato scuola più e più volte?»

Akk di nuovo si fermò ed esitò.

Certo… Lungo la strada, visto che era rimasto bloccato con lui, aveva cercato di convincerlo a rispondere alle sue domande.

Sfortunatamente, Ayan aveva continuato a non cedergli, e poi aveva detto: «Non risponderò facilmente. Sarai interessato a me per molto tempo.»

È proprio perché sono interessato che continuo a chiedere e a stare qui con te!

Ora, con un sorriso seducente, desideroso più di ogni altra cosa di conoscere la risposta, il giovane urlò con riluttanza le stesse parole: «Ho detto di no!»

Ayan si voltò e sorrise. Gli angoli della bocca erano sollevati e gli occhi rotondi castano scuro sembravano fluttuare delicatamente all’interno delle palpebre sottili. Il suo sguardo era gentile, come se guardasse un bambino carino piuttosto che un uomo alto come una montagna.

Allungò la piccola e magra mano e la posò sullo schienale sopra la sua spalla, si sporse in avanti e sussurrò dolcemente: «Non comportarti come l’eroina di un vecchio film romantico.»

«Io non…!»

«Sei semplicemente così tanto carino che potrei morire.»

Akk improvvisamente si sentì imbarazzato per quelle parole, poi sentì il calore diffondersi su tutto il viso, come se avesse la febbre alta.

Ayan ritirò il collo contemporaneamente ad Akk. In quel momento, quando aveva riso, non era stato beffardo o irritante come al solito, ma… come dire…tenero, era tenero.

Dannazione, non sono un gatto!

«Non puoi scappare. Se non vuoi scendere, puoi aspettare in macchina e attendere.» La sua voce era confortante, ma Akk alzò le mani, incrociò le braccia, voltò la testa dall’altra parte e guardò fuori dal finestrino dall’altra parte.

Ayan non era ancora sceso: «Ma questa stazione radio è così bella, riproduce solo canzoni d’amore.»

Perché dovrebbe interessarmi?!

Aspettò di sentire il suono della portiera che si apriva e si chiudeva per prestare attenzione alla canzone.

*(Leggete a fine capitolo!)

Il ragazzo si appoggiò con forza sullo schienale. Quella spinta sembrò causare un rumore: qualcosa che era incastrato dietro il sedile era caduto.

Akk si contorse e cercò di raccogliere l’oggetto, ma poiché aveva ancora la cintura di sicurezza allacciata, gli era difficile muoversi, così dovette sganciarla.

A quanto pare è un libro con uno strano titolo: ‘ขุนศึก ศักดินา’*…

*(N/T: Khunseuk Sakdina – Signori della Guerra, Sakdinas e Eagles, Politica Thailandese sotto l’Ordine Mondiale degli Stati Uniti, 1948-1957.)

Lo ripose in fretta al suo posto prima che potesse finire di leggere il titolo. Qualche pensiero gli balenò in mezzo alla testa.

I suoi occhi si posarono sulla caffetteria in cui era entrato Ayan. La parete del negozio aveva abbastanza finestre da vedere l’interno. Il gracile corpo era ora completamente coperto da un altro cliente del negozio.

Bene…

Riportò gli occhi alla console dell’auto che era di fronte a lui. Akk si allungò per aprire frettolosamente lo scomparto e iniziò a frugare per cercare qualcosa.

Tuttavia, a parte i documenti importanti sull’auto, gli occhiali da sole e le gomme da masticare, non c’erano cose importanti che potessero indicare la debolezza di Ayan, incluso la storia sulla morte dello zio o riguardo il trasferimento della scuola. 

Cazzo!

Sbattè lo scomparto per chiuderlo e si guardò intorno per cercare in un altro posto, ma non trovò ancora nulla. Alla fine, fece finta di rimettersi in posizione seduta con le braccia incrociate e rivolto verso il finestrino, perché con la coda dell’occhio aveva visto il proprietario dell’auto aprire la porta del negozio e camminare verso di lui.

«Ti piace il profumo?»

Hai sempre un buon profumo!

Il primo pensiero che venne in mente ad Akk fu quello, ma non rispose. 

Il proprietario del buon profumo continuò a parlare: «Mi piace molto l’odore di questo caffè. L’ho comprato anche per te, insieme a dell’acqua.»

Chi vuole berlo?!

Quando Akk lo rifiutò, Ayan non se ne curò, mise il caffè nel vano portaoggetti accanto al cambio, sorseggiò il suo caffè e masticò qualcosa di gommoso, poi mise in moto l’auto.

«Va bene, dove mi stai portando?» chiese Akk senza alzare lo sguardo.

Anche se non lo guardava, poteva ancora sentire il suo sorriso mentre rispondeva: «Fitness.»

«Non voglio andare…»

«Fitness gay!»

*Pezzo che Prapt, l’autore, ha deciso di eliminare nella versione definitiva del romanzo, ma che abbiamo deciso comunque di riportarvi:

♪«Baby, life was good to me.

But you just made it better

I love the way you stand by me.»*♪

*(N/T: Until You – Shayne Ward)

In realtà, la canzone era bella. Solitamente ad Akk piaceva molto, ma ora che l’ascoltava con più attentamente, si affrettò a cambiare stazione, girando la manopola con la sua grande mano.

♪«Dimmi se il nostro amore…»♪

Akk quasi sussultò finché non sentì il verso successivo.

♪«… è vero o se sto solo pensando troppo.»♪

*(N/T: Kid mark – Palmy)

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