ECLIPSE – APERTURA EPISODIO 2

Khan era un ragazzo simpatico e sorridente, sorrideva come un bambino piccolo anche se in realtà era come una testa di serpente con l’aspetto di un vecchio.

Immagina un ragazzo con una corporatura massiccia simile a King Kong, con l’abitudine di curvare le spalle cercando di eguagliare l’altezza dei suoi amici… Le sue spalle larghe apparivano ancora più larghe nella sua uniforme scolastica, e mentre camminava, le sue spalle oscillavano avanti e indietro, il che faceva sembrare quel King Kong ancora più grande con i suoi lunghi arti tremanti. Tranne quando era davanti alle ragazze, si raddrizzava immediatamente e sapeva dove mettere le mani per avere un bell’aspetto. Questo era il motivo per cui Akk e Wat non lo chiamavano mai con il suo nome, era ‘Long’, ma si chiamava ‘Khan’.

«Dannazione, mio ​​padre mi ha chiamato Long perché sono lungo.»*

*(N/T: Long significa Lungo.)

Non specificava quale lunghezza, ma si capiva bene. Se approfondisci, sul tuo cellulare troverai solo immagini sexy o un videoclip del genere

A quel tempo, con un’espressione normale come sempre, Wat aveva risposto: «Tuo padre ti ha chiamato Long perché hai il naso lungo.»

«Cogl…!»

Sia Akk che Wat l’avevano preso come uno scherzo, non un vero insulto.

Khan aveva un viso ovale, sopracciglia folte ma chiare, gli occhi piccoli con una palpebra singola, le labbra rosa chiaro piuttosto piene, quindi il suo viso sembrava generico e non particolarmente degno di nota. Aveva solo il suo grande naso come una proboscide lo faceva risaltare.

Il viso pallido di Khan avrebbe dovuto farlo sembrare più giovane e modesto. Ma a causa della discendenza di suo padre, oltre alla feccia di donne intorno a lui*, era sempre pronto a litigare con altre gang di ragazzi. Se non avesse avuto Akk e Wat al suo fianco per risolvere tutto e mantenerlo sano di mente, quel bastardo sarebbe morto molto tempo prima.

*(N/T: Khan non insulta il genere femminile, ma è solo disgustato perché si avvicinano tutte per interesse.)

I tre si conoscevano dai tempi delle scuole medie. All’epoca erano alti e più grandi degli altri, quindi erano seduti insieme in fondo all’aula. Questo ragazzo non studiava molto, era pigro nel leggere i libri, ma prendeva comunque buoni voti e non falliva mai, nonostante non imbrogliasse mai a un esame.

Voleva dire che era intelligente? Non proprio.

Questo ragazzo era completamente privo di logica, il suo modo di pensare era un po’ particolare. Akk lo aveva visto cercare di capire una formula matematica con la figura di una giovane ragazza, imparare la grammatica inglese con i dialoghi dei film +17 stranieri, studiare la gravità attraverso il corpo di una grande donna, ecc. Tuttavia non l’aveva detto a nessuno tranne ai suoi amici più cari, perché chiunque altro avrebbe criticato i suoi metodi pazzi.

Ovviamente, Akk pensava che fosse pazzo. Aveva la bocca ancora aperta quando Wat annuì.

«…Sto anche cercando di dargli un senso anche con una lattina.»

Comunque, la cosa buona di quel ragazzo era che sapeva amare veramente. Il motivo per cui Khanlong osava aprirsi e raccontare tutto questo era che, con gli amici a cui voleva bene e la persona che amava, era sempre così sincero e serio da poter morire al suo posto. Ne era prova anche la sua candidatura come prefetto. Mentre Wat aveva esitato a lungo, il bastardo accettò non appena capì che era il sogno di Akk che si stava avverando. E non sarebbe stato perfetto senza un buon lavoro di squadra.

Non era mai stato come gli altri: aveva un cuore grande ed era audace e diretto. Solo poche piccole cose potevano renderlo nervoso.

Se quei manifestanti avessero saputo il punto debole di Khan, probabilmente avrebbero scelto un altro bersaglio. Ma per Akk e Wat quella debolezza era irrilevante.

Spero solo che non duri per sempre!

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