NOT ME – CAPITOLO 14

Tre Cuori Confusi

In quel momento, i miei sentimenti sprofondarono in una confusione inspiegabile. Dopo aver detto questo, Sean non disse più nulla, nemmeno una parola. Ero molto nervoso. Anche se non parlava, continuava a guardarmi. Non osai fare casino con Yok, così lo lasciai parlare con P’Sorn. Diverse volte Yok voleva parlarmi, ma P’Sorn lo fermava in fretta come se sapesse che il suo amato fratello era ancora arrabbiato. 

Mio Dio, questo Sean è davvero… Non mi parla, ma mi segue come un’ombra!!

Ovunque andassi, mi seguiva e si sedeva accanto a me, ma si rifiutava di parlare, il mio cervello stava quasi per scoppiare. 

«Sorn.» Quando noi quattro eravamo seduti in posti diversi, Sean chiamò il fratello maggiore che stava giocando con Yok. 

«Cosa?» P’Sorn si voltò a chiedere. 

«Ho sonno, vado a dormire.»

«Oh, vai. Stai seduto e fissi la gente tutto il giorno, prova a fare qualcos’altro: lavare i vestiti, spazzare la casa, pulire, prendere lezioni di trucco, lezioni di canto, fare immersioni, piantare foreste, guardare i coralli, meditare, praticare il golf. Qualsiasi cosa tu faccia, non far preoccupare gli altri.»

Le parole di P’Sorn non mi fecero sentire nemmeno un po’ meglio.

«Sì.»

Questo è tutto ciò che Sean rispose, poi si alzò dal suo posto accanto a me e si allontanò silenziosamente al secondo piano. Quando Sean non c’era più, saltai immediatamente in piedi per andare a sedermi accanto a P’Sorn.

«P’Sorn, sono così turbato.»

«Cosa c’è?» P’Sorn si voltò per guardarmi. Yok che aveva appena visto che Sean non c’era, maliziosamente si sedette accanto a me con il suo mento vicino al mio viso. In quel momento, però, non ero in vena di giocare con lui.

«Quella persona, Sean…» brontolai incessantemente: «Non vuole parlare neanche con me.» 

«Dannazione, mi fa incazzare. Sta solo tenendo il broncio, rendendosi ridicolo e cercando di conquistarti!» P’Sorn borbottò e si accigliò, ma non riuscii a sentirlo chiaramente perché sembrava stesse semplicemente imprecando tra sè.

«Cosa?» gli chiesi.

«Persuadilo.»

«Persuaderlo?» mi accigliai: «Cosa stai dicendo, Phi?»

«Se fosse davvero arrabbiato, non ci avrebbe lasciato in casa. Fino ad ora, ogni volta che Sean era veramente arrabbiato era come una persona normale? Non hai visto che ti proteggeva sempre? Nemmeno le zanzare possono morderti.»

«Ho cercato di confortarlo, ma non si è calmato per niente.»

Quando Sean era al mio fianco, cercavo di convincerlo a parlare e a giocare con lui, ma continuava a fare la faccia piatta e mi faceva venire il mal di testa.

«Se fosse davvero arrabbiato non ti avrebbe voluto vedere tutto il tempo.»

«Quindi…»  volevo chiedere di più. 

«Ti interessa quando è arrabbiato?» Yok mi chiese improvvisamente.

«Si.»

Provavo qualcosa per Sean o, in altre parole, mi piaceva. Che fosse una relazione o un’amicizia, ero sicuro di provare solo dei sentimenti positivi per lui. Ma quel tipo di sentimento non era abbastanza forte da farmi accettare immediatamente di essere il suo ragazzo. Non sottovalutavo il nostro rapporto, ma lo conoscevo solo da meno di un mese. 

Non ci vuole più tempo per cercare di vedersi e conoscersi? Non possiamo conoscerci un po’ più a lungo? Perché è così frettoloso? Non è che se gli dicessi di di volerlo sposare domani sarebbe soddisfatto!

«Semplice, eh?» disse Yok con frustrazione: «Per me, da quel che ho visto, non lo hai mai consolato, questa volta lo hai assecondato per tutto il giorno. Oh, giusto.» Yok mi guardò con fastidio: «Dividi la stanza con lui, è ovvio che devi prestargli attenzione ogni giorno, giusto? Vuoi fare un accordo con me?» aggrottai la fronte verso Yok.

Non risposi, mi girai solo per un piccolo sussulto. 

«Yok, smmettila di scherzare. Lui è la mia famiglia e tu sei l’amico di Sean, quindi non dirò nulla, ma se un giorno dovessi incontrare un problema serio, allora è meglio che tu stia attento con me. Non mi interessa se hai conflitti grandi o piccoli con Sean, perché anch’io l’ho fatto incazzare qualche volta, ma se ti metti nei guai seri, non incolpare me per non averti avvertito.» P’Sorn si voltò per avvertire Yok con una faccia seria, che si limitò ad alzare le spalle in risposta. 

«Non lo so, Phi. In questo momento, è sempre lui che inizia a flirtare, giusto? Black ancora non lo ama.»

«Allora vedremo.» L’espressione di P’Sorn era normale, ma i suoi occhi erano piuttosto acuti mentre diceva quelle parole. La figura alta continuò a concentrarsi sul gioco, ma io continuai a muovere il suo braccio. 

«P’Sorn…»

«Cosa?» si voltò a guardarmi. 

«Come posso convincerlo? Phi, sei suo fratello, dovresti conoscerlo meglio degli altri.» Quando chiesi a P’Sorn come tirar su Sean, Yok sembrò ancora più incazzato. 

«Andrò a fumare fuori.» disse brevemente, poi si alzò e si diresse verso fuori, ma non lo seguii. 

«Come faccio a convincerlo, P’Sorn?» gli chiesi di nuovo. 

«Conosco un metodo, ma lo farai?» chiese P’Sorn. 

«Molto bene. Se posso farlo, lo farò.» Deglutii a fatica per rispondere. 

«Ti piace?» La domanda di P’Sorn era molto diretta. Non risposi, ma annuii timidamente. 

«Beh, provo più sentimenti per lui che per chiunque altro.» 

«Bene, ecco qui.» esclamò P’Sorn.

«Ah, cosa?» non capivo nulla. 

«Allora, vai a dirglielo e digli che ti piace più di chiunque altro, ma devi usare la parola AMORE, sarà meglio. Sean non ha bisogno che tu lo consoli, vuole solo una conferma.»

«Confermare cosa?» vidi la faccia di P’Sorn, sorrideva sornione. 

«La conferma che può venire a cercarti.»

«Non è troppo, P’Sorn?» mormorai in gola. 

«Huh. Se non mi credi, parla prima con lui.» P’Sorn si limitò a dirmi quello e tornò a giocare, così non volendo disturbare nemmeno lui mi alzai, esitando: dovevo andare da Sean, o sedermi e rilassarmi un momento? 

Alzai glo occhi e vidi Yok davanti alla casa, era al telefono, ma non sapevo con chi stesse parlando. Così, feci un respiro profondo e decisi di andare al piano di sopra. Salii lentamente le scale del secondo piano, sgattaiolando come un ladro. Quando arrivai davanti alla stanza di Sean, ero così nervoso da sudare, ma arrivato a quel punto, dovevo parlare con lui. 

Girai la manopola e aprii la porta della camera da letto; mi intrufolai per vedere cosa stesse facendo Sean, spinsi rapidamente la porta, entrai e la chiusi delicatamente. Mi avvicinai silenziosamente al suo letto e vidi una figura alta sdraiata a faccia in giù e rivolta verso l’altro lato. Troppo tranquillo. Mi chiesi se stesse davvero dormendo. 

Cosa devo fare? Svegliarlo? Mi prenderà a pugni?

Se si parlava di me, odiavo essere svegliato. Non mi piaceva quando qualcuno mi svegliava mentra dormivo. 

Dannazione, voglio calpestare il suo corpo. Cosa dovrei fare? Oiiii!!! Lascia perdere!!! Fatti coraggio! Di cosa ho paura adesso? Anche oggi ho perso la faccia per tutto il giorno. Farlo di nuovo non è un problema. Dopotutto, ci sono abituato! 

«Sean…»

Lo chiamai con voce bassa e gentile, non diversa da un sussurro. 

«Sean…» lo chiamai di nuovo, ma rimase ancora in silenzio. 

Oh, se fosse stato Black e non io, ti avrebbe sicuramente preso a calci! Sicuramente non starebbe qui a chiamarti dolcemente! 

Usai un vecchio modo per cercare di di andare avanti. Mi sedetti accanto a lui e mi chinai a guardare il viso di Sean fino a quando le nostre facce furono molto vicine. 

Dopo, vidi che non stava affatto dormendo. Non appena si accorse di me, si girò improvvisamente per schivarmi, ma io riuscii a tenergli il braccio e a fermarlo. 

«Cosa?» mi chiese con voce piatta, che mi fece sentire un po’ più tranquillo. Per tutto il giorno non mi aveva risposto, ma quella volta mi parlò, anche se era solo una parola, era comunque un buon segno, no? 

«Parliamo prima.»

«Non c’è niente di cui parlare. Voglio dormire.»

«Oh, va bene, allora dormirò anch’io.» Non mi limitai a parlare, ma mi sdraiai accanto a lui. Poi, abbassai addirittura la testa ed entrai nel suo abbraccio. Sean fu un po’ preso alla sprovvista, ma non si affrettò a tirare via la mano che era sulla mia spalla. 

Nessuno disse nulla. Sentivo che ero sdraiato così vicino a Sean che potevo debolmente sentire su di lui l’odore del tabacco misto ad un leggero profumo. All’inizio Sean rimase in silenzio, ma quando gli abbracciai la vita, si girò lentamente per riabbracciarmi come se niente fosse. Il ragazzo alto appoggiò il suo mento sulla mia testa, facendo sì che il mio corpo si adattasse al suo abbraccio. Sean mise il suo braccio intorno alla mia vita, mentre l’altra mano era sulla mia testa e la strofinava delicatamente. 

«Ancora arrabbiato?» chiesi con un po’ più di sollievo di prima. 

«Si.» Ma le sue azioni erano l’opposto delle sue parole. Era ancora arrabbiato, ma mi stava abbracciando in quel modo. 

Che cosa gli succede? 

«Sono qui per confortarti.» Tirai le sue maniche avanti e indietro in modo che si allungassero. Sean dovette lasciare la sua mano per afferrare il mio polso. 

«Non essere cattivo!»

«Ho qualcosa da dire.» Presi la mano di Sean e lo guardai negli occhi. Anche la figura più alta mi guardò. 

«Cosa?» 

«Non ti piace quando sono gentile con gli altri, vero?» 

«Esatto.» Sean rispose senza mezzi termini. 

«Beh, è una mia abitudine.» dissi guardando dritto verso il ragazzo più alto: «Posso essere gentile e preoccupato per gli amici e le altre persone, ma…» 

«Ma cosa?» Sean mantenne ancora una faccia senza emozioni, quindi non sapevo cosa stesse pensando. 

«Non ti tratto come chiunque altro.» Mentre parlavo, chiusi gli occhi, non vedevo la sua faccia perché non avevo molto coraggio. L’affermazione che stavo per dire mi imbarazzava: «Le altre persone non possono abbracciarmi… o baciarmi.» 

Sean abbassò leggermente la testa, ma quando diedi una sbirciata, lo vidi sorridere così avvicinai il mio viso. Poi coprii la sua bocca con la mia mano per sussurrare vicino all’orecchio: «I miei sentimenti per te sono più forti che per gli altri.»

Sean non disse nulla, ma sorrise così intensamente che intravidi le piccole zanne dietro le sue labbra leggermente pallide. 

«Ecco, stai ridendo. Sei ancora arrabbiato?» gli chiesi.

«Cosa vuoi che sia?» ridacchiai alla sua reazione. Sean mi prese la mano e mi accarezzò delicatamente il dorso. 

«Che cosa vuoi?» chiese di nuovo e baciò il dorso della mia mano. 

«Dai, voglio fare pace.» dissi con un sorriso. 

«Cosa vuoi che faccia quando sorridi così?» Sean ripeté la domanda, poi premette le mie labbra baciandole dolcemente! 

«Ummh!» Gemetti dolcemente in gola, poi risi perché mi faceva il solletico, ma lui si rifiutò di smettere di baciarmi: «Smettila di scherzare!»

Mi farà diventare pazzo! 

«Allora cosa vuoi che faccia quando ridi così?» disse Sean. 

Inclinai il mio viso lontano da Sean prima di essere messo più in difficoltà e risposi alla domanda molto rapidamente. 

«Non voglio prendere nulla, voglio solo stare con te.» 

«Pensavo che volessi ottenere il mio cuore perché lo otterrai proprio ora.» Non stava solo parlando, le parole di Sean erano accompagnate anche dall’azione, finse di scavare nel suo cuore e di infilarlo nelle mie mani, facendomi ridere incessantemente. 

«Per favore, smettila.» 

«Ehm, che altro posso fare?» Sean sorrise leggermente e mi rispose: «Ovunque tu vada, non puoi scappare.» Ero imbarazzato perché mi aspettavo che sarebbe successo qualcosa di speciale dopo che Sean aveva detto questo, ma lui si limitò a tenermi per mano. 

«Non farmi del male.» disse solo questo e mi guardò negli occhi. Nonostante parlasse e sorridesse, gli occhi di Sean aspettavano che io parlassi. Prima che potessi rispondere, l’urlo stridulo di P’Sorn provenne dal piano di sotto. 

«Sean! Gram sta arrivando!» Sean sospirò come se fosse molto depresso dopo aver sentito quel grido. Saltai in piedi e mi sedetti sul letto. 

«No, quel bastardo di Yok deve aver chiamato Gram. Ha davvero messo alla prova la mia pazienza.» Sean imprecò, mi sedetti, lo abbracciai da dietro e appoggiai il mento sulla sua spalla, facendo una faccia triste finché non si voltò. 

«Vuoi qualcos’altro?» 

«No no.» 

«Davvero?» Sean sorrise un po’, poi mise la sua mano nella mia e la portò vicino a sé. 

«Non comportarti in modo indecente.» gli dissi. 

«Eh?!» Sean rise un po’ in gola. 

«Capito?» gli chiesi colpendolo sulla spalla con il mento. Come risultato, dovetti fare una smorfia di dolore e usare l’altra mano per strofinarmi il mento. Tutto ciò fece ridere Sean che mi abbracciò più stretto, usando l’altra mano per accarezzarmi i capelli fino a quando divennero tutti aggrovigliati.

«Andiamo giù insieme.» disse Sean. 

«Sì.» La figura alta uscì dal corridoio e anch’io scesi le scale con lui. Lo sguardo di P’Sorn cadde su Sean.

«Cosa?»

«Sto interrompendo i vostri sforzi di consolazione nella stanza? È per questo che siete scesi con una faccia cupa, monelli? Allora, l’avete fatto?» La domanda di P’Sorn mi fece irrigidire e imbarazzate.

Bastardo, perché ne sta parlando?

«È difficile da spiegare.» Sean non perse l’occasione per rispondere in quel modo, ma io lo colpii subito sulla schiena con tutta la mia forza. 

Si girò per prendermi la mano: «Ora osi colpirmi?» Ma non sembrava molto arrabbiato e sorrise a modo suo. 

«Sei cattivo, P’Sorn fraintenderà di nuovo più tardi.»

«Vuoi che non fraintenda?» Sean si morse il labbro: «Lo farò adesso.» 

«Non c’è bisogno!» Lo colpii leggermente e lo spinsi, facendo ridere Sean.

«Cos’è questa atmosfera affettuosa?» chiese Gram guardando prima me e poi Sean, così mi avvicinai per mettergli il braccio intorno al collo. 

«Non ti ho visto per un giorno, ti sono mancato?» chiese Gram. 

«Ogni giorno.» Gram, sentendomi, si girò e mi abbracciò. A quel punto, Sean fece scivolare il suo corpo tra di noi e si girò per rimproverarmi. 

«Ti avevo detto di non essere troppo frivolo. Perché sei così indecente?»

«Siamo solo amici, non essere geloso. Lui è mio amico.» Diedi una pacca sulla spalla di Yok che era dietro Gram: «Anche lui è mio amico.» Poi diedi una pacca sulla spalla di Gram e mi voltai per guardare Sean: «Siamo tutti amici.»

«Qual è il problema, Sean? Ti senti più speciale di noi?» chiese Gram stringendo gli occhi con sospetto. 

«Se fosse così, cosa accadrebbe?» Sean scrollò le spalle, Gram sorrise e spinse via la sua spalla.

«Stai scherzando?» 

«Un po’.» rispose Sean. 

«Ma qualunque cosa accada, stiamo insieme oggi. Prendiamo qualcosa da bere, fratello?» Gram diede felicemente a Sean e Yok un’occhiata sorniona e significativa. Yok sorrise così vivacemente che potevo vedere i suoi denti anteriori. 

«Ho ingoiato tutta l’elemosina, non chiedere al monaco*. Mi hai mai sentito dire di no?» Le parole di Yok mi fecero subito intuire che stavano andando a bere insieme. 

*(N/T: Se vuoi dare qualcosa a qualcuno, quando sai che è già pronto a riceverla, non devi chiedere ulteriormente se intende averla.) 

«Come va, Sean? Cosa ne pensi?» chiese di nuovo Gram. 

«Tutto ok, possiamo bere qualcosa di sotto. Invita anche Sorn.» rispose Sean. 

«Fantastico! Allora usciamo e compriamo qualcosa insieme. Oh, voglio prendere tutto!» disse Gram. 

«Da quando non mangi, Gram?» chiesi ridendo.

«Da quando ho lasciato la mia dannata casa. Non c’è niente da mangiare e stavo quasi per mangiare il cibo di Lucky.»

Risi di gusto, il cibo di Lucky doveva essere dei croccantini. 

«Allora aspetta un attimo e fammi prendere le chiavi della macchina.» disse Sean e corse al piano di sopra per prenderle. Dato che noi quattro saremmo andati insieme, probabilmente non saremmo saliti sulla moto. Pertanto, avremmo dovuto prendere la macchina di Sean per uscire. 

Dopo aver aspettato un po’, Sean scese e camminammo insieme verso il garage dell’auto. 

Quando era arrivato Gram, la tensione tra Sean e Yok si era automaticamente placata. All’inizio sembrava che non ci fossero problemi, così Sean salì in macchina e si sedette al posto di guida; ma quando andai a sedermi sul sedile del passeggero e stavo per sedermi accanto a lui, Gram mi tirò il braccio. 

«Siediti dietro insieme a me, devo farti vedere una cosa.» sghignazzava e stava agendo frettolosamente, facendomi ridere. 

«Hey hey.» Yok fece spallucce e si sedette accanto a Sean per prendere il mio posto, dunque mi sedetti sul sedile posteriore con Gram. 

«Perché non ti siedi qui?» Sean si voltò per chiedermi. 

«Gram deve farmi vedere qualcosa» risposi e mi chinai verso il sedile di Sean: «Smettila di fare il broncio.»

«Va bene.»

«Non smettere di parlare con me.»

«Va bene.» Sean strizzò gli occhi, ma l’angolo della sua bocca sorrise. Allora misi il mignolo davanti al viso. 

«Promettilo.» Sean continuò a ridere, io roteai il mignolo senza sosta, anche lui allungò il suo mignolo per incrociarlo con il mio. Sorrise un po’ e poi lasciò la mia mano, mentre io mi spostai per sedermi vicino a Gram. 

Gram prese il suo cellulare, entrò nell’applicazione video e inserì le cuffie. Mise un auricolare e mi diede l’altro auricolare libero, che misi subito in una delle mie orecchie. Gram usò una mano per tenere il suo iPhone e l’altro braccio per coprire la mia spalla. Premette il video e mostrò quello che aveva fatto. Appoggiai il mento sulle mie mani, i gomiti sulle ginocchia e guardai il video sullo schermo. 

Lucky era molto intelligente: nel video, Gram prendeva il cibo per cani e lo metteva nella ciotola davanti a lui e gli diceva di aspettare, Lucky rimaneva seduto tranquillamente e aspettava senza toccare il cibo. Poi quando Gram diceva che poteva mangiare, mangiava, ma quando gli diceva di fermarsi, lui si fermava. 

«Oh, che carino! È così intelligente… come hai fatto ad addestrarlo così?» risi e mi voltai per vedere la faccia della persona accanto a me. Anche Gram mi guardava e mi rispose con un sorriso.

«Sì, è carino, vero?» 

«Sì, mi piace.» continuai a piegarmi per guardare il video e ridere insieme. Non mi ero reso conto che Gram non guardava il video perché vedeva solo la mia faccia. 

«Sì… Piace anche a me.» disse.

«L’hai visto, quando dici di aspettare, lo fa. Oh, è così lento.» indicai il video e risi.

Anche Gram ridacchiò, il suo braccio che abbracciava la mia spalla cadde al lato della mia vita a mia insaputa. Non ci feci caso finché Sean non frenò in fretta e furia, il che ci colse di sorpresa. Non solo, imprecò anche contro la macchina davanti a lui. 

«Che cos’ha questo tizio, sa guidare una macchina?» Sean parcheggiò l’auto per fermarsi e gestire la cosa. 

«Si sta godendo la vita in autostrada o cosa? Dannazione!» 

L’incidente d’auto di prima mi aveva quasi fatto cadere dal sedile, per fortuna Gram mi aveva tirato di nuovo il braccio. 

«Sean, calmati!» 

«Merda, Black è quasi caduto dal sedile.» disse Gram. Sean, dopo aver ripreso a guidare, guardò anche lui attraverso lo specchietto retrovisore. 

«Guarda, dannazione! Ora lasciami guidare!» 

«Se lasciassi guidare Sean potrebbe scendere e colpire l’auto accanto… Non puoi guidare tranquillamente.»  Gram si lamentò: «Dai, sbrigati, cambia posto. Guiderò io!» 

Mentre Gram diceva questo, Sean rallentò e parcheggiò l’auto sul lato della strada. Poi cambiò posto con lui. L’uomo alto salì sul posto accanto al mio, mentre Gram si sedette al posto di guida. 

Quando Gram mise in moto la macchina e iniziò a guidare, pensai che non ci sarebbero stati più problemi, così chiamai Sean. 

«Sean… Sean… Guarda questo video.» Mi avvicinai, preparandomi a mettere gli auricolari per Sean, ma non ci riuscì. Gram si era improvvisamente girato e aveva frenato fino a farmi quasi cadere. Per fortuna, Sean aveva usato le sue mani per abbracciarmi. 

E Gram, aprì il finestrino e imprecò forte: «Dannazione! Non hai gli occhi?! Questa strada non è stata costruita da tuo padre!»

Gram, è questa la cosiddetta calma!?

***************

Anche se questo capitolo si chiama “Tre Cuori Confusi”, troviamo più adatto il titolo: “White e i suoi minimo-2-ma-quasi-3-pretendenti. Feat P’Sorn che sa, ma non parla” 😅😅😅🙊🙊

Che dite, vi piace questo nuovo titolo?? 😂😂😂 (che è leggermente più lungo, ma moooolto più bello)

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