MIDDLEMAN’S LOVE – CAPITOLO 15

C’è una prima volta per tutto

Quando ero più giovane, il figlio del vicino una volta aveva preso a calci un pallone mandandolo dritto sulla mia faccia. Ero caduto a terra ed ero rimasto lì immobile fino a quando mia madre era corsa a vedere come stessi. Ricordavo che tutta la mia fronte era intorpidita, tutto sembrava stordito e avevo visto le stelle in una giornata di sole, ma alla fine il dolore era svanito ed ero cresciuto bene.

Avevo sempre pensato che una sensazione del genere avvenisse solo quando qualcosa mi colpiva forte in testa, ma avevo appena capito che non c’era bisogno di cadere per sentirsi così.

Si possono avere le vertigini anche quando si viene colpiti sulle labbra!

Rimasi seduto stupidamente sul divano a fissare lo schermo nero della televisione per quasi mezz’ora. Avrei dovuto alzarmi per farmi una doccia e cambiarmi, ma dopo che Mai mi aveva baciato e mi aveva anche rubato un altro bacio sulla guancia, mi ero sentito come se il mio cervello fosse stato fulminato così tanto da aver smesso di funzionare.

«Mi piaci.»

Il ricordo della serata riaffiorava nella mia mente. In quel momento non sapevo cosa fare o come agire, perché quella voce profonda era rassicurante e giocosa. Mi aveva fatto bruciare il viso come se stessi correndo una maratona. Ero rimasto seduto senza parole finché Mai non aveva sorriso e mi aveva accompagnato a casa.

«Ci vediamo domani.»

Ricordavo di aver mormorato qualcosa in risposta prima di scendere dall’auto. Ero arrivato all’ascensore confuso, poi dritto nella mia stanza e alla fine ero finito sul divano.

Misi le mani sulle guance e mi sdraiai; entrambe le guance bruciavano ancora mentre pensavo a quello che era appena successo.

Anche adesso, non riuscivo ancora a pensare ad altro se non al fatto che aveva detto che gli piacessi…

Io?

Era scioccante, perché non avrei mai pensato che la storia avrebbe preso questa piega. Pensavo davvero che Mai avesse mentito a Uea perché era timido o che forse l’avevo frainteso, e gli piaceva qualcun altro, ma non avrei mai pensato che quella persona sarei stato io. Se l’avesse solo detto, avrei pensato che fosse uno scherzo. Ma lo aveva confermato baciandomi sulle labbra e sulle guance, quindi non c’era altro da fare se non crederci.

Avevo ventisette anni e quella era la prima volta che qualcuno aveva detto che gli piacevo e mi aveva anche baciato. Inoltre, era un ragazzo che aveva sei anni meno di me! Avevo sempre pensato che avrei trovato un ragazzo per il mio migliore amico, ma ora sembrava che ne avessi trovato uno per me invece.

Mi sdraiai sul divano, continuando a dubitare di tutto.

Ciò significa che tutto ciò che ha fatto – venirmi a prendere e accompagnarmi a casa, comprarmi snack e cibo, prendersi cura di me con questo e quello – non è perché sono il suo supervisore, ma è perché era interessato a me fin dall’inizio, non è così? Quindi, dopo quattro mesi, sono l’unico che ha frainteso tutto… Accidenti. Tutto il mio ego da detective se n’è andato a quel paese!

Gemetti tristemente mentre piangevo dentro. Volevo strisciare fino alla mia collezione di manga di Detective Conan nella mia camera da letto. 

Aoyama-sensei deve essere deluso dal fatto che il suo più grande fan abbia frainteso l’intera situazione. Ho sempre pensato di avere il miglior sesto senso, ma invece era tutto nella mia testa. Per questo allora Uea mi ha fatto quello strano sorriso. Lo ha sempre saputo!… A pensarci bene, sia Gun che Fai mi hanno detto che Mai si prende cura di me in modo speciale… Quindi questo significa che lo hanno notato tutti tranne me?! Sono troppo stupido anche solo per esistere in questo mondo…

Mi sedetti di nuovo e mi colpii ripetutamente la testa con il cuscino per l’imbarazzo. Di solito potevo essere un po’ con la testa sulle nuvole, ma mai in passato mi ero sentito così imbarazzato al punto da voler scavare nel terreno e nascondermi lì.

Non sono mai stato speciale, sono una persona comune. Ci sono così tante belle facce in ufficio. Guarda Uea per esempio, ma io piaccio a Mai?! O forse i ragazzini di questi tempi hanno gusti strani…

La mia faccia era di nuovo tutta rossa al solo pensiero di quel momento in macchina. Spinsi la faccia nel cuscino. Se qualcuno mi avesse visto così, avrebbe riso a crepapelle. Sicuramente avevo già avuto una relazione, ma era in terza media e avevo solo quindici anni. Non avevamo mai fatto altro che tenerci per mano, e nemmeno un mese dopo ero stato scaricato. Dopo di che, ero rimasto single per più di dieci anni. Quindi, quando mi era successo qualcosa di scioccante, aveva senso per me essere così sconvolto.

Non sa che sono sensibile? E io sono molto più timido di lui!

Mi sedetti come una ragazzina che sperimenta il suo primo amore, tutta imbarazzata e altre cazzate del genere, ancora per un po’. Finalmente mi ricomposi e feci una doccia verso le otto di sera. Uscii dal bagno in pigiama, mi sedetti e presi il cellulare per guardare i messaggi. I miei occhi si spalancarono quando vidi una notifica da qualcuno d’importante.

Mai: Sogni d’oro.

Lasciai accidentalmente cadere il mio telefono. Sentii il battito del mio cuore riecheggiare nelle mie orecchie.

Non mi darà un po’ di tempo per riprendermi? Vuole che io abbia un attacco di cuore o cosa?

Fissai il telefono per un bel po’, chiedendomi se dovevo aprire il messaggio, finché lo schermo non divenne nero, quindi decisi di metterlo via e avvolgermi in una coperta.

Strinsi le labbra. Ora ogni volta che vedrò la sua faccia, penserò al bacio in macchina! Non è che non mi sia piaciuto, ma come farò a guardarlo in faccia domani? Non posso essere tutto sorridente, sarebbe strano! Inoltre non posso neanche mantenere una faccia seria, potrebbe pensare che sono arrabbiato con lui… E sicuramente non posso fingere che non sia successo niente, quindi come dovrei comportarmi?… Ahhh! Non riesco a decidermi! Dovrei prendermi un giorno libero?

Mi misi la coperta sopra la testa e impazzii per molto tempo.

*******

Mi svegliai alle cinque del mattino e andai in bagno con una sensazione di vertigine. Quando mi vidi allo specchio, quasi urlai, sembravo uno zombi. I miei occhi erano scuri e mi sentivo come se non avessi più energia per fare qualsiasi cosa.

Non era una sorpresa, perché quella notte avevo a malapena dormito. Ogni volta che chiudevo gli occhi, continuavo a pensare a quando ero stato… baciato.

Non ero nemmeno riuscito a dormire normalmente, quindi come avrei potuto incontrarlo normalmente? 

Dopo essermi vestito, decisi di fare qualcosa di intelligente. Mandai un messaggio al ragazzo che mi aveva fatto perdere il sonno.

Jade: Ho un lavoro urgente da fare, quindi devo essere in ufficio prima. Non c’è bisogno che vieni a prendermi oggi.

Dopodiché, misi via il cellulare, poi presi uno sky train per l’ufficio invece di aspettare Mai come di solito.

Non sapevo cosa dire davanti a Mai, perché nessuno si era mai confessato a me prima. Se avessi dovuto sedermi da solo con lui in macchina, mi sarei comportato di nuovo in modo totalmente stupido. Quindi avevo bisogno di almeno un po’ di tempo per riprendermi. Ci sarebbero state altre persone in ufficio per aiutarmi a non innervosirmi troppo.

Spero davvero che aiuti.

Non erano ancora le sette quando arrivai in ufficio; il reparto IT era ancora vuoto. Cominciai a farmi prendere dal panico mentre mangiavo la colazione che avevo comprato al mercato lì vicino. Ogni volta che la porta si apriva, sussultavo, ma quando vedevo che erano i miei colleghi e non Mai, sospiravo di sollievo.

«P’Jade.»

«Merda!»

Quasi sobbalzai quando qualcuno mi afferrò per la spalla. Quando mi girai, vidi Gun che rideva dietro di me.

«Per cosa diamine era quello?!»

«Haha. Dovrei essere io a chiederti cosa c’è che non va in te?! Sei strano oggi.» Continuò a ridere mentre tornai a sedermi composto con le sopracciglia aggrottate sulla mia sedia. Mi strofinai ripetutamente il petto.

«Sto perfettamente bene.»

«Sì, certo. Allora perché sei venuto da solo oggi? Dov’è il tuo tirocinante?» chiese e io quasi soffocai con la mia saliva.

«Oggi sono arrivato presto per sbrigare un po’ di lavoro, quindi non volevo disturbarlo.»

«Quale lavoro?»

«Non è affare tuo. Smamma.»

Lo guardai tornare indietro e continuai a fare colazione. Il mio cuore batteva ancora come un tamburo come se fossi stato sorpreso a rubare qualcosa.

Jade, puoi smetterla di dare di matto? È solo un bacio.

«Jade.»

«Oh, no niente!!»

«…»

Non ci fu risposta dalla persona che aveva chiamato il mio nome. Mi guardai indietro e vidi Uea che mi fissava.

I suoi occhi improvvisamente brillavano di curiosità.

«Uea, sei così in anticipo oggi…» mi costrinsi a ridere amaramente del ragazzo che mi stava ancora fissando.

Sembro normale, vero? Probabilmente non possono vedere la differenza. Sono già strano di mio; nessuno noterà se divento più strano.

«Non sono in anticipo.» Indicò l’orologio, erano le otto del mattino.

Oh, già. Non è in anticipo…

«Sei in anticipo di due minuti, quindi sei abbastanza in anticipo.» dissi. Lui ascoltò ancora per un po’.

«Suppongo.» Disse il mio migliore amico mentre evitavo rapidamente il suo sguardo e mi concentrai sul mio cibo anche se non era rimasto quasi nulla nella scatola. Sentii i suoi occhi laser che mi fissavano.

Puoi per favore smettere di fissarmi, mio ​​caro amico? Le mie mani stanno per tremare ora.

«Mai si è preso un giorno libero?»

«No, volevo solo arrivare prima, quindi sono venuto da solo.» gli dissi in fretta e pregai che non chiedesse nient’altro. Sembrava che mi fosse rimasta ancora un po’ di fortuna, perché annuì e guardò dall’altra parte.

Quello era vici…

«Allora com’è andata ieri? Hai avuto modo di chiederglielo?»

Tossii così forte che probabilmente tutti in ufficio mi sentirono. Soffocai con nulla e feci fatica a trovare una bottiglia d’acqua.

Fanculo! Pensavo di essere sopravvissuto!

«Bevi un po’ d’acqua.» Uea mi porse una bottiglia e mi guardò mentre la bevevo, aspettando pazientemente la risposta.

«Io… ugh… ho dimenticato di chiederglielo,» risposi. La mia voce era un po’ stonata, ma avevo appena tossito, quindi probabilmente era normale, no?

«Uea, hai lavorato a questa brochure? P’Bas ci ha detto nella chat di gruppo di regolare la dimensione del carattere.» Lo distrassi con il lavoro. Fortunatamente a Uea non piaceva essere un ficcanaso, quindi accese il computer e si concentrò sul suo lavoro invece che su di me. 

Fiù.. .Questa mattina è dura.

«Jade!» gridò da lontano King. Oggi indossava una camicia scura con pantaloni, sembrava minaccioso e sexy. Ma quello che mi sorprese non fu il bel viso di King, ma il giovane alto in uniforme universitaria che entrò con lui. Le loro braccia erano intorno alle spalle l’uno dell’altro.

«Hai lasciato il tuo stagista oggi? È da irresponsabili.» disse King mentre mi passava davanti per raggiungere la sua scrivania. La mia gola divenne secca quando Mai si sedette accanto a me. 

Comportati normalmente, Jade. Sii solo il solito te!

«Buongiorno, P’Jade.»

«Ciao.» risposi brevemente senza guardarlo in faccia. Le mie guance si stavano riscaldando di nuovo.

Perché sento quei sussurri vicino alle mie orecchie in questo momento?

«Hai dormito bene?»

A giudicare dalla sua voce, sembrava essere di buon umore. Annuii leggermente nonostante non fosse la verità. 

Dormito bene il mio culo! Sono stato sveglio tutta la notte a causa tua! 

«Proprio come me.» disse Mai mentre gli lanciavo un’occhiata. Aveva un sorriso dolce sul viso, ma quegli occhi brillavano come una volpe. La mia faccia divenne ancora più calda.

«Ho fatto un sogno così bello la scorsa notte.»

«…»

Non dissi altro, ma mi girai e guardai lo schermo del mio computer. La brezza del condizionatore d’aria non mi aiutava affatto visto che la mia faccia probabilmente aveva già raggiunto i quaranta gradi Celsius.

Qualcuno è mai svenuto per il troppo imbarazzo? Se non è mai successo, allora presto sarò il primo, perché questo ragazzo sta cercando di uccidermi! Dammi un po’ di tempo per riprendere fiato!

**********

Il signor Jadeniphat agli occhi dei suoi colleghi era una persona loquace. Poteva parlare di qualsiasi cosa in qualsiasi momento. Ma sembrava che quel giorno fosse il primo in cui ero silenzioso, come se lo spirito di Uea mi avesse posseduto.

Come posso anche solo osare dire qualcosa quando Mai è seduto proprio accanto a me?

Sedevo con la schiena dritta, fissando continuamente lo schermo del computer. Probabilmente chiunque avrebbe pensato che fossi un gran lavoratore, ma la verità era che il mio lavoro non aveva fatto progressi dall’ultima ora, perché la mia testa era concentrata sul ragazzo alto accanto a me.

Mai di solito lavorava in silenzio, e al massimo chiedeva un consiglio a me o a Uea qualche volta. Ma oggi chiamava il mio nome ogni dieci minuti.

«P’Jade.»

Eccolo di nuovo!

«Sì?» Gli diedi una breve occhiata e distolsi lo sguardo, fingendo di concentrarmi sul mio lavoro. Il mio battito del cuore cambiò il ritmo quando il ragazzo trascinò la sua sedia più vicino.

«Puoi dare un’occhiata per vedere se va bene?»

Mise il suo portatile sulla mia scrivania. Mi andava bene che mi chiedesse del lavoro, ma non c’era bisogno di essere così vicini! Le nostre spalle si stavano toccando!

«Sì, è fantastico.»

Guardai l’opera alla velocità della luce, poi risposi senza voltarmi a guardarlo. Ma questo fece sì che Mai si avvicinasse ancora di più.

«Non c’è davvero niente da sistemare?» continuò a chiedere. Lo sentii sporgere il viso in avanti. Aveva una faccia seria, ma mi accorsi che aveva un barlume di gioia nei suoi occhi.

Perché mi sento preso in giro da questo ragazzo?

«Non ce n’è bisogno. Mandami il file.»

«Va bene. E hai qualcos’altro con cui ti posso aiutare?»

«No.»

«Sei sicuro?»

«Sicuro.»

«Hmm… Ma penso che tu abbia molto da fare. Ti ho visto fissare lo schermo del computer da stamattina. Non hai parlato con nessuno.»

La sua voce diceva che sapeva cosa mi stava succedendo. Mi congelai di nuovo.

Mai continuò: «Quindi se c’è qualcosa che posso fare per aiutarti, per favore fammelo sapere.»

Sorrise brillantemente, ma non sembrava adorabile… Sembra astuto e malvagio come se avesse dei piani.

Beh, se ti chiedessi di darmi una pausa, lo faresti?!

«Ti farò sapere se ho bisogno di qualcosa. Concentrati solo sul tuo lavoro.»

Evitai il contatto visivo, ma sentii di nuovo il calore sul viso. Fortunatamente, non mi spinse oltre il precipizio e riportò il laptop alla sua scrivania. Sospirai di sollievo.

Perché sto perdendo la calma davanti a un ragazzino di sei anni più giovane? Che vergogna!

«Dove stai andando?» chiesi quando vidi Uea afferrare la sua bottiglia d’acqua.

«A riempire la bottiglia.» rispose.

Afferrai rapidamente la bottiglia d’acqua dalla sua mano.

«Te la riempio io. Stavo per andare a farmi la cioccolata calda.»

«Grazie.» disse semplicemente, e continuò il suo lavoro. Andai velocemente in dispensa dove non c’era nessuno in giro che potesse sentire il mio misero sospiro.

Non erano ancora passate tre ore, ma mi sembrava di aver partecipato a tre guerre. Avevo fatto del mio meglio per essere normale, ma Mai non collaborava affatto. Più cercavo di stare zitto, più lui si avvicinava a me. Da quando Mai si era confessato, era cambiato. Ora potevo vedere che stava cercando di flirtare con me. Non sapevo se era già così, ma quello che sapevo era che mi vergognavo. Da uomo che avrebbe compiuto trent’anni, non avrei dovuto essere imbarazzato di fronte a un ragazzo che non si era ancora nemmeno laureato.

Dovrei essere calmo, intoccabile, con un aspetto affidabile come Uea. Quindi cosa diavolo sto facendo? Non sono una ragazzina, mi comporto come una ragazza innamorata. Che vergogna… Ma non credo che qualcuno se ne sia accorto, quindi immagino che vada bene…

Ripresi fiato, cercando di riprendere il controllo. 

Avevo bisogno di esercitarmi su come smettere di essere timido, perché c’era un’altra cosa a cui pensare… Cosa sarebbe successo dopo? Mai si era già confessato, ma io non avevo risposto. Presto sarebbe venuto a chiedere la mia risposta. Se fosse stato al tempo del liceo o dell’università e qualcuno si fosse confessato a me, avrei probabilmente accettato subito. Ma adesso avevo ventisette anni, quindi non potevo prendere una decisione affrettata.

Mi piace Mai, ma impegnarsi è una questione piuttosto importante. Da adulto, devo pensare molto al futuro. Le persone come me dovrebbero cercare un amore duraturo, non qualcosa di veloce. Inoltre, l’amore non è solo tra due persone come nei romanzi. Riguarda anche la famiglia e gli amici del nostro partner.

Mai è ancora giovane… Ha ancora tempo e scelte da fare, il che contrasta completamente con la mia situazione. Ricordo che Mai non ha mai detto alla sua famiglia della sua identità di genere, e una famiglia cinese-tailandese è piuttosto seria al riguardo… Inoltre, che dire della differenza d’età?

C’era ancora molto altro a cui pensare. Non riuscivo nemmeno ad analizzarne una, perché stavo ancora dando di matto.

«P’Jade.»

La voce familiare mi perseguitava. Mi voltai e vidi Mai che camminava verso di me.

Non mi dai tregua, eh?

«Non hai ancora fatto la cioccolata?» Guardava la mia mano vuota con un sorriso, così risposi mentre mi allontanavo per prendere una tazza: «Ne sto facendo una proprio adesso. Ne vuoi una anche tu?» poi mi congelai.

«Lascia che me ne occupi io.» Si era avvicinato a me da dietro e aveva parlato piano vicino al mio orecchio. 

La sua mano leggermente ruvida toccò la mia mano che teneva la tazza. Il calore del suo corpo mi fece venire i brividi. Inoltre, eravamo soli lì.

Proprio come ieri in macchina.

«Quando hai finito, mettila sulla mia scrivania, per favore. Adesso torno al lavoro!» misi la tazza nelle sue mani e scappai come se fossi inseguito dalla polizia. Mi sedetti, sembrando così stanco che persino Uea si voltò a guardarmi. Non mi voltai, tutto quello a cui pensavo  era come potevo raffreddare il mio viso prima del ritorno di Mai.

Questo ragazzo mi sta facendo perdere la testa!

*******

Le nove ore di lavoro, compresa l’ora di pranzo, erano state fondamentali per me, ed ero rimasto in silenzio tutto il tempo. Tutti mi avevano chiesto se stavo facendo il cosplay di Uea o qualcosa del genere. Volevo rispondere che non volevo assolutamente comportarmi così, ma che non sapevo come comportarmi, ok? Specialmente con Mai seduto accanto a me, ero incosciente. Quindi per tutto il giorno ero rimasto seduto in silenzio e avevo fissato regolarmente il ragazzo accanto a me.

Vedere il bel viso di Mai mi rende completamente confuso anche sul perché gli piaccia qualcuno ordinario come me! Cosa diavolo ho che lo ha attratto?

«Graandeee. Il lavoro è finito, voglio piangere.»

Sentii la voce allegra proveniente dalla scrivania dietro di me. Mi voltai e vidi Gun che sembrava riconoscente come se fosse Dobby quando Harry Potter gli aveva regalato un calzino. Guardai l’orologio, erano le cinque del pomeriggio.

Normalmente, non vedevo l’ora che arrivasse quel momento, ma quella era la prima volta che non me ne ero affatto accorto. Non era che mi ero concentrando troppo sul mio lavoro, ero solo troppo stressato. Tutto qui.

Così patetico.

«Stai attento a ciò che desideri. Il tuo lavoro potrebbe finire per sempre, in altre parole, essere licenziato.» King spinse leggermente la testa di Gun, ma vidi anche quanto velocemente spense il suo computer.

«Starò bene. P’ Bas non è qui. P’King, hai un appuntamento stasera? Sembri così sexy.» 

«Sono sempre sexy.» King alzò il sopracciglio. A giudicare dal suo sorriso, probabilmente aveva un appuntamento con una delle sue ragazze come sempre.

«Ora vado. Ci vediamo domani.» Uea si voltò a guardarmi.

«Va bene. Guida con prudenza.» Salutò Uea, poi iniziai a preoccuparmi un po’ al pensiero che quel Pok sarebbe potuto tornare a infastidirlo di nuovo.

«Anche voi ragazzi andate a casa sani e salvi. Non fermatevi accidentalmente da nessuna parte.» King schiaffeggiò la mia spalla e seguì Uea. Mi strofinai la spalla e realizzai qualcosa. L’orario di lavoro era terminato. Ciò significava che era ora di andare a casa ora.

Merda!

«Non torni a casa?» chiese Mai quando vide che non mi ero affatto mosso dalla mia scrivania.

«Voglio rimanere e finire questo. Puoi tornare a casa per primo.» Forzai un sorriso naturale che non era molto convincente, poi guardai il lavoro sullo schermo del mio computer.

«Ti aspetto.»

«Non ce n’è bisogno. Pensavo di passare a trovare degli amici e puoi tornare a casa.» provai a rifiutare, ma lui continuò a chiedere: «Allora dovrei accompagnarti lì?»

«No. Il locale del mio amico è proprio vicino a Thonglor, posso prendere un treno per arrivarci.» Dissi anche se non avevo alcun amico lì. Mentii per non dover stare con lui da solo.

Mentire è un peccato. Non siate come me.

«Posso davvero aspettarti.»

«Questo ti farà solo perdere tempo, no? Torna a casa e finisci il rapporto per il tuo Professore. Non l’hai ancora finito, vero?» chiesi.

Cadde il silenzio tra di noi prima che lui rispondesse: «Va bene allora.»

La sua voce sembrava un po’ rotta. Alzai lo sguardo e vidi il suo dolce sorriso, ma quegli occhi sembravano tristi. Mai si allontanò per raccogliere le sue cose mentre io venivo colto dal senso di colpa.

Ho preso la decisione giusta?

«Vuoi ancora che venga a prenderti domani?» chiese.

Mi morsi le labbra esitante.

«Se per te va bene, sì…»

La tristezza nei suoi occhi scomparve come se non fosse mai esistita. Mi sorrise, sembrando stare molto meglio.

Questo fece sentire molto meglio anche me.

Non mi piace quando è così triste. Merita di sorridere, davvero.

Le altre persone del dipartimento andarono via. Guardai Mai prendere le sue cose lentamente come se volesse incasinarmi la testa. Mi guardò e io distolsi rapidamente lo sguardo come se non lo stessi fissando.

«Non dovresti avere fretta? Potresti rimanere bloccato in un ingorgo.» chiesi.

Mai si avvicinò a me, ma fissava il fondo della stanza. Stava guardando Namwhan, la più giovane programmatrice che stava eliminando la spazzatura sul tavolo. I programmatori avevano mangiato un sacco di snack, soprattutto quelli proveniente da tutte le ragazze che avevano fatto regali a King. Quindi la quantità di spazzatura che dovevamo portare fuori ogni giorno era piuttosto abbondante.

Allora perché diavolo Mai sta fissando Namwhan, è…

«Mai, sei…?»

Mai mi baciò sulla guancia nel momento esatto in cui Namwhan si era girata per gettare la spazzatura nel cestino. Rimasi seduto lì con gli occhi spalancati, toccando la mia guancia che era stata attaccata un momento prima in modo scioccante.

«Ci vediamo domani.»

Mai afferrò la sua borsa e mi sorrise rilassato come se non fosse successo nulla. Si allontanò, e lo guardai imbambolato mentre andava via.

«P’Jade, stai bene?» chiese Namwhan. Probabilmente mi aveva visto seduto come un sasso. Scossi la testa e la salutai quando andò via. Subito dopo aver chiuso la porta, abbassai la testa sulla mia scrivania.

Ho frainteso Mai. Non è un ragazzino innocente, è un ragazzino astuto, un ragazzino ladro di baci! Se continua così, come farò a mettere insieme la mia merda? Aiutatemii.

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Sky

Grazie per i capitoli e per il vostro immenso lavoro 🙂

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