EN OF LOVE: MECHANICS – CAPITOLO 8

Dog

-Mark Masa-

Ingenuo…

Mi stavo maledicendo con quella parola da quando eravamo partiti. Cercavo di essere feroce, ma quando era gentile e simpatico praticamente gli cadevo ai piedi.

Era completamente umiliante, perché perdevo sempre contro la tenerezza di Vee, anche se per tutto il giorno avevo cercato così duramente di ignorarlo. Alla fine, però veniva e mi prestava attenzione, usando parole dolci, come quelle che usava per parlare con la sua ragazza e dannazione! Poi aveva detto che la sua ragazza era impegnata e che non rispondeva, eppure l’avevo visto parlare con lei tutta la mattina e ora verso sera continuava ancora a volerlo fare. Poi mi chiamava e veniva da me, incasinandomi ancora di più.

Cercai di allontanarmi il più possibile, di negare i miei pensieri. Avevo provato ad ignorarlo e perché lo stavo facendo? Era facile…

Aveva già una ragazza che amava.

«Devo solo fermarmi a comprare un po’ di pad Thai.» disse prima di parcheggiare la moto davanti al negozio. Mi alzai e mi tolsi l’elmetto, facendo un respiro profondo. «Cosa vuoi?»  mi chiese ed io sollevai le sopracciglia, ma ricambiò lo sguardo con fervore.

«Pad Thai con gamberi freschi e senza germogli di soia.»

«Così tanti problemi.» Lo sentii lamentarsi sottovoce. Non mi preoccupai di rispondere, ero stanco di parlare con lui e probabilmente avremmo finito per litigare. Era colpa mia, non potevo gestire le mie emozioni in quel momento. La mia bocca continuava a dire che non c’era niente, ma il mio cervello diceva altre cose e il mio cuore era già dolorante.

«Perché hai preso così tanto?» chiesi quando notai che aveva quattro pacchetti.

«Sono anche per Bar e Kan.» Rimasi lì per un momento a fissarlo bene. Vidi l’angolo della sua bocca contrarsi leggermente, era appena percettibile e non sapevo cosa significasse. Gli avevo già detto che non pensavo più a Bar. Aveva un ragazzo, un buon ragazzo… ero contento, mi piaceva vederlo ogni giorno e riuscire a farlo di nuovo normalmente. In quel momento non stavo bene ed era però colpa di quel folle sorriso di Vee.

Non avrebbe dovuto essere così strano sedersi lì ma lo avevamo fatto sul serio. Ero vicino a Vee e di fronte a noi sedevano Bar e Kan. All’inizio ero fiducioso quando eravamo entrati nel laboratorio fino a quando non avevo notato il modo in cui mi stavano fissando, la mia fiducia era scomparsa completamente. Kan mi guardò con insoddisfazione e Bar sorrise appena prima di voltarsi a guardare Vee che era seduto in silenzio e senza dire nulla.

«C’è qualcosa che vuoi dirmi?» Bar chiese una volta che ci sedemmo tutti senza dire una parola.

«No.» replicò Vee, continuando a mangiare il suo pad Thai. Bar non era contento di quella smentita.

«E tu?» Disse Bar guardandomi.

«Neanche io.» risposi con un lieve sorriso e lui si rivolse di nuovo a Vee.

«Niente, sul serio.» Mi girai a guardare il proprietario della voce senza battere ciglio. Stava ancora cercando di torturarmi per divertimento nel portarmi qui? Beh scusa ma questo è qualcosa che non è più nel mio cuore.

«Ragazzi … non avete davvero niente da dirmi?» Chiese di nuovo Bar.

«Ti ho detto di no.» disse Vee ancora una volta prima di mangiare la sua cena. Mandai un sorriso verso Bar che mi stava ancora osservando, prima di rivolgermi a Kan che aveva uno sguardo strano sul suo viso.

Probabilmente era per quel giorno in cui ero andato nella stanza di Bar per incontrarli. Non ero ancora sicuro di cosa mi avesse ispirato ad avvicinarmi a loro e poi ovviamente Vee mi aveva seguito poco dopo. Bar spesso mi chiedeva questo ogni volta che ci vedevamo, voleva sapere cosa stava succedendo ma io sorridevo sempre e non dicevo niente. Il fatto era che non c’era davvero niente, cos’ero per qualcuno come Vee?

Passai gli attrezzi a Vee quando me li chiedeva perché era quello che avrei dovuto fare, giusto? Era così importante il dovermi sedermi lì e vederlo lavorare? Avrei continuato a passare attrezzi. Mi girai a guardare Kan e Bar e sembravano completamente diversi. Kan si sedette accanto a Bar leggendo i suoi libri di testo medici. Bar era impegnato con il progetto di fronte a lui, non diverso da Vee, tranne per il fatto che Bar poteva fare tutto da solo senza alcun aiuto. Allora perché non si poteva mettere lui accanto a me?

«Mark.» Una voce calma mi chiamò per attirare la mia attenzione, guardandomi con pietà, ma in realtà stavo solo guardando cosa stavano facendo gli altri. Era stato bello sedersi vicini.

«Cosa vuoi?» Gli chiesi mentre guardo nella borsa degli attrezzi.

«Maledetto.» Imprecò piano, prima di afferrare la chiave dalla mia mano e tornare al suo lavoro.

«Sono stanco.» Disse Bar, facendomi sembrare di nuovo pietoso come prima. Si avvicinò a Kan prima di mettere la testa sulle sue gambe.

«Vuoi che ti porti a casa? È quasi mezzanotte.» Chiese Kan prima di piegare il libro ed avvicinarsi con il viso per chiedere con voce sommessa.

«Uhm … è rimasta solo un’altra settimana.» Gemette lentamente.

«Una settimana è buona.»

«Sì, ma devo anche leggere il libro per gli esami.» Si parlarono piano.

Sorrisi nel vedere quanto fossero carini insieme. Quel tipo di dolcezza e amore era qualcosa che bramavo. Volevo un bell’amore, uno in cui ci amavamo davvero. Ero geloso del loro tipo di amore.

«Invece io lo completerò entro due giorni, poi leggerò il libro degli esami per il resto del tempo.» Ero sorpreso quando sentii una voce profonda accanto al mio orecchio. Vee mise giù la chiave prima di afferrare il cacciavite. Indicò un’altra chiave accanto a me con uno sguardo strano sulla sua faccia.

«Perché non hai finito prima?» Chiesi mentre gli passai la chiave. Perché suonava arrabbiato? Era lui che era voluto venire qui con Bar and Gun.

«Ero impegnato a prendermi cura e controllare un ‘cane’.» Disse guardandomi.

«Quale cane?» La domanda di Gun mi fece sussultare, ero occupato a guardare il viso di Vee chiedendomi perché mi stesse guardando in quel modo.

«Solo un cane che ho deciso di dover gestire.» Alla fine rispose.

«Lo guarderai per tutto il tempo?» osservai il viso di Vee, aspettando una risposta come gli altri. Volevo sapere la sua risposta, capire se ero io il cane che stava guardando e quando aveva intenzione di controllarmi. La nostra storia era la stessa di quella di cui stava parlando?

«Non lo so, dipende dal mio umore.» Si strinse nelle spalle, guardando bene il suo progetto. Continuai a mordermi il labbro inferiore, sforzandomi davvero di non sentire nulla.

«Io … devo andare adesso. Ho lezione domani mattina.» decisi di dire prima di posizionare la borsa degli attrezzi a terra.

«Non mentire, non hai lezioni fino al pomeriggio.» Disse guardandomi ferocemente.

«È con gli amici, ho preso accordi per un lavoro in gruppo.» risposi lentamente, schivando i suoi occhi. Dovevo andare via per sfuggire a tutti quei sentimenti che mi attraversavano il cuore. Stava iniziando ad alimentare troppo le mie speranze anche se sapevo che non avrei dovuto averne.

«Perché me lo dici solo adesso?» chiese Vee prima di posare gli attrezzi e alzarsi in piedi.

«Posso tornare da solo.» risposi.

«Beh, non ti avrei portato a casa, mi sto solo alzando per andare in bagno.»

Uscii per respirare l’aria fresca della mezzanotte e Vee davvero non mi seguì. Non sapevo se stesse davvero andando in bagno ma in quel momento ero lì fuori da solo.

«Sì, Ploy.» Eccolo lì, in piedi accanto alla bella macchina di Gun, rimasi nell’ombra. Sentire la sua voce mi fece provare qualcosa di strano.

«Ok amore, non tornare tardi o mi preoccupo.» mi sentii insensibile dalla testa ai piedi. 

Quindi ti manca e ti preoccupi anche per lei mentre io sono in officina con te. Ti preoccupi per lei? Ti sei mai preoccupato per me?

A poco a poco la voce divenne più silenziosa, così seguii la sua larga schiena mentre tornava in officina. Feci un respiro profondo, prima di ridere della mia rabbia e del mio dolore. Perché avrei dovuto essere arrabbiato con lui? Solo perché ero venuto qui con lui, non significava che eravamo qualcosa, quindi non avrei dovuto sentirmi così.

«Er James … dove sei?» chiamai il mio amico e sentii dei battiti pesanti in sottofondo. Non volevo chiamare Fuse o Kam in quel momento perché non volevo disturbarli dal loro studio.

[Sono fuori.] James era diverso, anche se aveva gli esami, sapevo che non sarebbe stato a casa a studiare.

«Uhm, puoi venire a prendermi alla mia facoltà? Sono vicino alla rotonda.»

[Che cosa fai lì così tardi?] chiese ad alta voce.

«Sono venuto … per aiutare gli anziani con il loro lavoro.»

[Oh! E non si sono nemmeno preoccupati di riportarti a casa?] Mi contorsi alla domanda del mio amico. Stavo pensando la stessa cosa, il mio cuore soprattutto. Oh Vee che cos’è? Adori ancora tua moglie?

«Non hanno ancora finito il loro lavoro ma io sono pronto ad andare via. Scusa se sei occupato, ma puoi venire a prendermi?»

[Devi solo chiedere ed ovviamente verrò a prenderti. Aspetta un momento.] La chiamata si interruppe, quindi sorrisi al telefono perché James e Wind erano dei grandi amici per me. Al liceo avevamo studiato nella stessa classe e quando avevo deciso di andare all’università lontano da casa, avevano deciso di seguirmi anche se non ne avevano bisogno. Indipendentemente dal problema che avevo, erano sempre lì per me.

Mi sedetti ad aspettare anche se era tardi, non era così spaventoso. C’erano molti lampioni e cani che dormivano per farmi compagnia. Meno male che quella persona in officina doveva tenere d’occhio il cane! Mi sedetti come il mio cane da guardia.

Masa Mark

Adesso

Stare vicino a persone fidanzate, il mio cuore non è abbastanza forte.

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**** Winnie the Pooh: vieni a divertirti con me.

***So Handsome: già amico mio? Come? Chi? Che cosa? Dove? Quando? Rispondi!!!

***Future forfun: non ferire il tuo cuore.

Lessi i commenti dei miei amici ma non mi importava di rispondere. Per me, Facebook era un posto dove condividere pensieri e sentimenti. Certo, avevo molti follower, sia del liceo che dell’università. Avrei potuto non essere bello come la star della facoltà o la Luna dell’università, ma ero messo bene. Non aveva senso essere umili se era vero. Ognuno aveva il suo fascino, dipendeva solo se trovavi il modo giusto di usarlo.

«Vieni bello.» Le urla, insieme ai fari delle macchine, mi fecero alzare e camminare per salire sulla macchina del mio amico.

«Calmati, vai più piano.» risposi, dopo essere saltato dentro ed aver allacciato la cintura di sicurezza.

«Oh davvero, uso il mio prezioso tempo per venire a prenderti e nessuna gratitudine.» ribattè James.

«Grazie.» risposi sarcasticamente.

«Oh, se non voleva entrare, allora perché lo ha fatto, signore?»

«Ehi, sto solo dicendo quello che mi hai chiesto.» replicai appoggiandomi allo schienale.

«Sì, scusa. Ti ho costretto al punto da essere sarcastico. Ma devo scusarmi? Solo perché ti ho chiesto una risposta?» Lo guardai, poi sospirai. «Ok scusa ho sbagliato.»

James aveva portato la sua macchina da casa perchè non gli piace usare i mezzi pubblici. A casa non era mai nemmeno salito su un autobus ed il fatto che l’avesse portata mi piaceva dato che neanche a me piacevano autobus e taxi.

C’era una navetta gratuita per l’Università ma non mi piaceva, inoltre era confusionaria, quindi cercavo di andare sempre con James. Per raggiungere la mia facoltà poi andavo con Fuse. Volevo una vita semplice e facile quindi preferivo ancora andare a scuola con le auto dei miei amici. Significava che non dovevo fare nulla, lasciare solo che chi guidava l’auto facesse il lavoro.

La macchina venne parcheggiata di fronte a uno dei pub, James ed io uscimmo dall’auto ed entrammo. Era l’una ed il pub era ancora abbastanza pieno. Dovevo ammettere di andare in questi posti abbastanza spesso, la maggior parte delle persone era davvero ubriaca ormai.

«Oh … si sieda signore.» Disse Wind allungando il braccio per tirarmi giù. Il piccoletto cadde con la testa sulla mia spalla. «Sono ubriaco Mark.» continuò, facendomi scuotere la testa.

«Ho appena avuto modo di alzare il bicchiere prima di andar via e tornare per vederlo ridotto così.» disse James, spingendo il bicchiere verso di me.

«Siete solo voi due qui?»

«No, sono venuto con gli amici della mia facoltà. Stanno ballando.» risponse James guardandosi intorno.

«Dove sei andato, James?» Chiesero due ragazzi mentre camminarono verso di noi. Probabilmente questi erano i suoi amici di facoltà.

«Sono andato a prendere un amico.» Si voltarono quindi a guardarmi, sollevando gli occhiali.

«Ciao.» mi salutò il ragazzo più alto, prima di presentare sia se stesso che il suo amico.

«Ciao, sono Mark.» li salutai e dopo ciò semplicemente si sedettero con noi. Dissero che avevano ballato tanto ed erano stanchi.

«Sono così confuso, hai bevuto per ore e perchè non sei ubriaco?» Un amico disse prendendo il bicchiere restando a fissarlo.

«Sei così bello.» Uno di loro mi fece un complimento. Guardai i volti di quelli che mi avevano appena parlato, immaginai che in condizioni di scarsa illuminazione sembrava così.

«Sì, decisamente molto bello.» L’altro (Pitt) incalzò, dandomi un bicchiere bicchiere.

«Uhm, grazie.» accettai prima di prendere il bicchiere. Stare attorno alla follia di molte persone e l’odore del liquore mi fece sentire un po’ meglio. Ripresi di nuovo il bicchiere per un altro sorso, prima di fermarmi quando vidi qualcuno di familiare.

«Chi stai guardando?» Chiese Pitt seguendo i miei occhi. «Oh è lei?» Continuò prima che potessi dire qualsiasi cosa.

«La conosci?» sollevai le sopracciglia chiedendo.

«Non sai chi è? È solo la più bella Stella dell’università ai miei occhi. Purtroppo ha già un fidanzato super bello.»

«Bene, allora con chi è? Perché non è Vee.»

Disse James, indicando il gruppo di Ploy. La bella ragazza stava ballando con le sue amiche e sarebbe andata bene se non ci fosse stato un altro ragazzo che l’afferrava per la vita. Il ragazzo che non riconobbi rise e si chinò per sussurrarle all’orecchio. Lei annuì, quindi appoggiò la testa sul suo petto.

«Il suo ragazzo è più bello.» disse un amico. «Sì, è Vee di Ingegneria, lo seguo su Facebook.»

«Mmm … Allora chi è quel ragazzo?»

«Perché hai bisogno di preoccuparti di chi è?» chiesi e loro mi fissarono.

«È vero, non sono il fidanzato quindi non è un mio problema.» sentenziò Pitt prima di continuare a bere.

«Forse è un membro della famiglia?» domandò James.

«Beh, certamente sembrano molto amichevoli.» Un altro continuò. «Ma poi ha Vee, non ho mai sentito la notizia che non stessero più insieme o che non stessero facendo amicizia con qualcun altro. Chi altro può essere altrettanto bello per loro?» Sentii mentre la mia bocca mise su una piccola smorfia.

«Non c’è davvero nessun altro con cui flirtare, eh?» Chiese James guardandomi ma io chiusi lentamente gli occhi e mi rifiutai di stabilire un contatto visivo.

«La gente flirta con gli altri, non significa che non si amano comunque.» ra davvero chiaro, pensai, Vee aveva già una ragazza che amava moltissimo.

«Smetti di parlare di altre persone.» Sapevo che non avrei dovuto mostrare le mie emozioni intorno ai miei amici ma non riuscivo a soffocarle. L’avevo sentito dire che la amava, non aveva senso preoccuparsi o parlarne.

Sono stupido … davvero fottutamente stupido. Questa è l’unica storia che c’è.

«Oh … cosa c’è che non va? Continuo a parlare ma non rispondi.» Mi punzecchiò James.

«Sì, smettiamo di parlare di altre persone e vieni a chiacchierare con me. Che cosa stai studiando?» era Pitt che mi porse la domanda.

«Ingegneria.» risposi con calma. La mia testa era calda, ma cercai di rispondere agli amici il più normalmente possibile. Per fortuna, i miei amici non notarono mai nulla di strano nel mio comportamento, forse era solo perché non stavo parlando molto.

«Oh, allora devi conoscere Vee.» uno mi disse, seduto dritto, il suo bel viso che brillava volendo sapere tutto.

«Lo conosco un po’.» parlao con calma.

«Fantastico. Mi piace così tanto ma sfortunatamente non è interessato agli uomini.» annuii e basta accettando cosa mi diceva.

«Anche se gli piacessero gli uomini, non gli piacerebbe mai un maledetto rinoceronte come te.» un altro lo prese in giro.

«Oi, chi è il rinoceronte?» Lui rispose, prima di abbassare il suo bicchiere di vino.

«Pfft, anche se gli piacessero gli uomini, non vorrebbe mai venire da te. Guarda là, la sua bella fidanzata è come un angelo. Non puoi competere con quella.» Disse Pitt, prima di guardare indietro al gruppo di Ploy, sorridendo.

Questo è tutto … Cosa si può fare per competere con lei?

Ci separammo alle 2 del mattino. Entrai nella stanza, andando dritto a letto. Avevo bisogno di una doccia, ma ero troppo pigro per farla. Sentii il mio telefono vibrare e lo tirai fuori per vedere alcune notifiche di Facebook che fermarono di nuovo i miei pensieri di farmi una doccia.

Blue Pitt

30 minuti

bevendo qualcosa con tutti questi single con Mark Masa Winnie the Pooh e altri 2

126 mi piace 8 commenti

Mi piaceva il tag che appariva sulla mia timeline. Andai a leggere i commenti e accettai la sua richiesta di amicizia. Ero una persona sociale, mi interessava il mondo e mi piaceva accettare qualsiasi amicizia.

Passai lo stato di Vee, prima di tornare indietro. Era una foto scattata da dietro, qualcuno aveva messo un emoticons con due dita alzate. Non ero sicuro di chi si trattasse o di chi lo avesse fotografato, ma se avessi dovuto indovinare sicuramente non eravamo noi due insieme. Non sapevo perché la foto mi facesse arrabbiare ma quella era la mia vita, quindi continuai a scorrere prima che il mio telefono iniziasse a squillare.

All’inizio ero scioccato nell’avere una telefonata così presto la mattina, ma quando guardai in basso per vedere chi stesse chiamando non potei fare a meno di chiedermi: perché?

[Cosa stai facendo sveglio così tardi.] Perché diavolo fa così?

«Vado a dormire.» risposi, cercando di mantenere il mio cuore calmo.

[Bene, fantastico, tranne che stai mentendo perché hai detto che avevi qualcosa da fare al mattino. Poi vedo su Facebook che sei fuori in un pub e vieni taggato da sconosciuti. Amicizie così belle sì?]

«Che cavolo hai? Adesso vado a dormire.» Dentro di me tutto quello non lo sopportavo, ma fuori parlava con voce irritata. Rimase in silenzio per un po’.

[Con chi stai dormendo?] Stava scherzando?

«Con chi sto dormendo? Che diavolo hanno a che fare i miei affari con te?» Risposi sconvolto, come osava chiedere dopo tutto quello che era successo oggi.

[Perché non sono affari miei?]

«Non come questo abbia qualcosa a che fare con te. Cerchi sempre di entrare nei miei affari, sono libero di fare quello che voglio. Dovresti andare a trovare tua moglie.»

[Non è quello che sei?]

«Vaffanculo!!!» lo insultai prima di riattaccare.

Era davvero bravo a giocare con il mio cuore. Era come se fossi un cane. Veniva e mi lanciava delle polpette e poi se ne andava. Tornava e mi lanciava altro cibo e poi se ne andava di nuovo. Questa cosa sarebbe accaduta ancora e ancora, rendendo questo cane così felice. Il cane ra felice di avere solo una pacca sulla testa, un po’ di attenzione, felice di mangiare quelle polpette per curare la sua fame, ma alla fine quella persona sarebbe scomparsa … il cane sarebbe stato lasciato solo, torturato e senza nulla.

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