EN OF LOVE: MECHANICS – CAPITOLO 4 (M)

Se non vuoi essere triste allora dimentica

!!!WARNING!!! A causa del contenuto esplicito, questo capitolo è riservato ad un pubblico adulto. 

-Mark Masa-

«Che diavolo stai facendo?» Una voce bassa me lo chiese non appena la porta venne chiusa. 

«Ho chiesto, che diavolo stai facendo?»

«No, che diavolo stai facendo tu?» urlai non appena mi guardò.

«Lo vuoi così tanto? Lo vuoi davvero?» Vee si avvicinò e mi strinse forte, non faceva male, non rispetto al cuore.

«Sono sempre nella tua testa? Perché ti stai intromettendo?»

«Bene, allora non mi preoccuperò se vuoi andare a sfogare i tuoi sentimenti di merda, fallo con gli altri ed io non ti darò fastidio.» Gridò di nuovo. Sembrava così arrabbiato, ma quando si riferiva agli altri, si era preso la briga di guardarsi?

«Vuole farlo ed io voglio farlo.» dissi a prescindere dal carattere caldo di quello davanti.

«Vuoi farlo, vero? Lo vuoi davvero …»

«Uh! …» Vee sbatté le sue labbra sulle mie già ammaccate. Mani grosse mi tennero la testa in modo da non poter resistere o allontanarmi dal suo bacio. Tentò di inserire la lingua ma non glielo permisi.

«Ahhh!» Mi mise una mano sullo stomaco, strofinando delicatamente. Provai a rifiutare ogni tocco ma non ci riuscii. Mi morse il labbro inferiore finché non sentii il sapore del sangue e  poi inserì la lingua, provai a resistere di nuovo ma alla fine ricambiai il bacio.

«Ah, ehi!» Sibilò dopo che si ritirò dalla mia bocca. Mi guardò prima che tra le sue labbra si allungasse un sorriso. 

«La tua bocca ha detto di no, ma le tue azioni sono state diverse dato che hai ricambiato il bacio.» disse lentamente dato che era quello che era realmente successo.

«Mi hai costretto!» urlai in risposta con la mia voce roca ma mi si incespicò la mia lingua. 

«Dimmi …» Mi guardò dritto e mi sussurrò all’orecchio «… che vuoi farlo.»

Strinsi le labbra quando sentii umido sulla mascella dato che mi stava leccando. Si alternò a dolci baci e continuò a farlo finché non si fermò vicino al mio orecchio, come se già sapesse che avevo difficoltà a respirare. Sentii un «heh« prima che mi soffiasse delicatamente nelle orecchie.

«Mmm …» gemetti piano nel suo collo mentre mi strofinava la parte anteriore dei pantaloni.

«Ti piace questo?» Vee chiese con una voce confusa nelle mie orecchie, più dolce di prima. Se voleva sapere se mi piaceva, la risposta era sì.

Mi piaceva il sesso che era piacevole e più morbido piuttosto che intenso e doloroso. In passato, avevo preferito dormire con ragazzi piccoli e carini piuttosto che della mia stessa stazza, perché preferivo sentirmi protettivo piuttosto che cercare di vincere con la forza. Preferivo avere una persona più piccola che mi supplicava.

«Eh? Ti piace?» La voce profonda rimase nel mio orecchio. Una mano continuava a massaggiarmi il viso, l’altra mi sfregava la schiena.

«Lasciami andare.» Strinsi i denti. Vee si staccò da me, rimase in piedi a guardarmi per un momento, prima di cadere sul letto. I bellissimi occhi di Vee guardarono i miei, prima di spostarli verso il basso, fermandosi nella mia metà inferiore.

«Se ti lascio andare, cosa farai al riguardo?» Chiese, fissando quel punto.

«Posso farlo da solo.» risposi piano, nonostante fossi imbarazzato, anche nella mia ubriachezza. Avere tutte quelle emozioni, essere ubriachi aiutava a farle scomparire.

In quel momento l’unica sensazione era quella di perdere la faccia perchè mi aveva solo toccato e baciato, fino a quando mi ero sentito in imbarazzo. Girai la testa, lui alzò le sopracciglia guardandomi ed io feci un passo verso il bagno.

Ma il mio corpo si contrasse con forza, poi urtai la persona sul letto e Vee mi tirò giù per sdraiarmi sul suo corpo, tenendo le mani verso il basso per tenermi fermo. Provai energicamente a muovermi, ma non mi mossi affatto.

«Ma voglio aiutarti.» Disse la voce mentre mi schiacciava finché non sentii calore sotto i miei jeans.

«Non lo farò.» Provai a dire, cercando di liberarmi.

«Fermati.» Vee mi spinse e mi tenne sul letto.

«Ho detto … uh … non voglio.» provai a rifiutare ma continuò a strofinarsi su di me.

«Voglio farlo, perché non vuoi farlo?» sorrise con fare superiore.

Mi piacevano gli uomini, ma ciò non significava che potessi aprire le gambe a chiunque.

«Mi hai già messo in vena e ora dici di no? Me lo fai desiderare ancora di più.»

Non risposi. Le belle labbra che piacevano a così tante donne, erano attaccate alla mia bocca. Quella volta, non resistetti. Rimasi immobile, non importava quanto invadente fosse la sua lingua che spazzava l’alcool dalla mia bocca alla sua, facendo roteare insieme le nostre lingue. Ammetto che Vee era davvero bravo a baciare. Ero sicuro che a molte persone piacevano i suoi baci e ammetto di essere uno di loro.

Mi sentii completamente sconfitto tranne che per questo tocco.

Vee sapeva tutto, conosceva i miei sentimenti per Bar e sapeva che mi ubriacavo stupidamente a causa del rifiuto di Bar, e perché ero ubriaco adesso. Il motivo era che dovevo rinunciare a quell’amore senza speranza.

Quando avrà finito, mi tratterà come l’ultima volta? In caso, in che modo questo mi aiuterà a sentirmi meglio?

«Dove sbaglio? Che cosa ho fatto di sbagliato questa volta?» chiesi quello che mi passava per la testa e nel cuore alla persona di fronte a me. Era la stessa domanda che avevo posto l’ultima volta e lui mi aveva detto che era perché avevo pensieri cattivi verso Bar. Ma quella volta non avevo fatto nulla.

«Non hai fatto niente di male, è solo che ti desidero.» disse Vee prima di avvicinarsi.

«Bene, vai a farlo con tua moglie. Perché mi dai fastidio?» ribattei, diventando scuro e fissando la persona sopra di me.

«Bene, oggi mia moglie non è qui.»

«Si.» gemetti quando mi strinse tra le gambe. Provai a combatterlo, ma Vee lottò e mi spinse verso il basso, premendo le mie gambe con le sue, prima di abbassare la zip dei miei pantaloni.

«Non l’ho mai succhiato a nessuno prima.»

«Uh!»

Vee scese giù e coprì il mio membro caldo che usciva fuori dalla parte superiore dei miei pantaloni. Lo avvolse con la bocca e lo prese fino a quando quasi non incontrò la parte posteriore della sua gola, prima di succhiarlo lentamente e con ritmo. Gemetti e non potei fare a meno di guardare. Guardarlo mi fece eccitare.

«Ahhh …» provò a tenerlo dentro ma non ci riuscii, anche se non volevo che sapesse che mi piaceva. Aveva detto di non averlo mai fatto a nessuno, ma quello che stava facendo in questo momento era migliore della maggior parte delle altre persone che me lo avevano fatto.

«Urgh … non trattenerti, voglio ascoltarti mentre godi.» Le sue mani continuarono a sfregare il mio interno coscia ed il mio stomaco.

«Ah … Uh …» Alla fine cedetti ai miei bisogni.

«Urgh … non spingere.» disse Vee ad alta voce, premendo i miei fianchi verso il basso. Le sue parole mi fecero muovere accidentalmente i fianchi, guardandomi entrare e uscire dalla sua bocca. Eera veramente bello.

«Uh … uh … uh …. perché fermarsi … perché?» Chiesi mentre la sua faccia era ora a livello con i miei occhi. Era meglio che non mi chiedesse di gemere come nei romanzi che le mie amiche amavano leggere. Se lo avesse fatto, non so cosa mi sarebbe rimasto.

«Voglio sentirti godere … ad alta voce.» disse prima di baciarmi e quel bacio non era lo stesso di prima. Non riuscivo nemmeno a spiegare che tipo di bacio era, era travolgente.

Allungai lentamente la lingua per unirmi alla sua. Due lingue legate insieme, e qualunque fosse il sentimento che provavo per qualcun altro, o per il passato, volevo aggrovigliare la lingua con Vee.

«Um …» gemetti come se non volessi farlo sparire. In realtà, era la verità, ero affascinato dalle labbra di Vee, qualunque fossero state le conseguenze. Mi ero arreso nel fare quello che volevo.

«Godi ad alta voce. Fai passare stanotte poi dimenticati di lui.»

«Ummm … um …» gemetti proprio quando me lo chiese, mentre mi trascinava la lingua lungo la parte inferiore del corpo. I miei vestiti sembrarono spariti da quando ero così coinvolto nei suoi baci, non potei fare a meno di notare che anche lui era eretto.

«Ahh …» gemette anche Vee quando gli tirai accidentalmente i capelli. Sollevò leggermente il viso per guardarmi, prima di spostarmi la bocca sul collo.

«Uh…Uh…non succhiare.» Glielo proibii quando sentii il dolore al collo. Non ero sicuro che il segno fosse passato dall’ultima volta, ma di certo non ne volevo altri.

Non voleva che dimenticassi stasera? Perché avrebbe dovuto farmi altri segni? 

«Uhm …» Vee si staccò dal mio collo, mi baciò lungo la spalla e si mosse lentamente verso il mio stomaco facendomi gemere.

«Ti piace farlo con dolcezza? Non ti piace aggressivo?» chiese Vee dopo aver allontanato la bocca dal mio collo. Arrossii mentre lo vidi levarsi la camicia. Il corpo di Vee era davvero bello, aveva una corporatura simile a me, eppure sembrava molto meglio.

Smisi di guardare il suo bel corpo quando mi afferrò una gamba e se la mise sulla spalla. Era una posizione che avevo fatto con molte altre persone. Cosa avrei dovuto fare adesso? Vee si mosse un paio di volte prima di mirare al mio dorso.

«Ahh … aspetta …» lo allontanai dallo stomaco.

«Se provi a dirmi di non farlo, accidenti ti pugnalo adesso!»

«Fottiti!» dissi ad alta voce di rimando, incazzato per il suo atteggiamento.

«Qual è il problema? Un momento fa stavi bene.» si lamentò, lasciando andare la gamba. Lo osservai per un po’ prima di andare dal mio lato del letto ed uscire del lubrificante ed un preservativo.

«Ecco, prendili.» consegnai ad un Vee un po’ turbato gli oggetti e lui mi guardò la mano prima di sorridere. 

«Huh! Hai paura?»

«Sdraiati e prova, poi vediamo.» dissi, indicando il mio letto.

«Parli troppo.» rispose prima di baciarmi vigorosamente. Mi baciò così forte che riuscii a malapena ad aprire la bocca prima di spingermi più in basso sul letto e mettere il lubrificante sulla mia entrata posteriore. « Voglio solo che continui a godere ad alta voce.» continuò.

«Argh … ah …» provai a trattenere i miei gemiti mentre cercò di premere la testa verso la mia entrata.

«Se sei così non riesco a entrare, non ti lascerò nemmeno finire.» Vee allora mise le sue mani sotto la mia testa, guardandomi ferocemente, gli occhi pieni di desiderio. Il problema era con le sue dimensioni, e le dimensioni del mio canale, non sarebbe stato in grado di entrare con una sola volta, anche con il lubrificante.

«Ok …» provai a rilassarmi mentre Vee cercò di spingere verso il basso.

«Smetti di essere così tanto teso, Mark.» disse con voce rauca accanto al mio orecchio, mentre la sua lingua mi leccava il lobo.

«Ohhh …. ah …» Vee premette a fondo, poi decollò, entrando ed uscendo ripetutamente ed io provai ad usare la mano per aiutare.

«Ah … ah …» un gemito profondo gli lasciò la gola quando finalmente riuscì ad entrare ma io ero troppo dolorante per dire qualcosa. Faceva male, tutto faceva male e le lacrime cominciarono a cadere.

«Urgh … ah … posso … io … mi muovo ancora?» mi chiese e lo abbracciai più forte. Il dolore fisico mi aiutava ad alleviare quello nel mio cuore.

«Oh dio, sto impazzendo.» Vee gemette piano, prima di chiudere la bocca sulla mia.

«Uh…ah…ah…piano.» Vee stava spingendo troppo forte e dovetti chiedergli di essere più gentile, ma apparentemente la mia richiesta venne ignorata.

«Hmmm … Cosa?»

«Ah … oh … Uhhh.»

«Io … Um … no …» Vee spinse sempre con forza. Le sue grandi mani si mossero per reggermi in vita, premendole forte. Cercai di raggiungerlo con la mia mano tremante per aiutarmi perché la mano di Vee ora si era allontanata.

«Uh … mi fa male.» Spostai l’altra mano per allontanarlo leggermente per farlo andare più lentamente, ma lui colpì ancora più forte di prima.

«Oh … mmmm …» Non sapevo da quanto tempo lo stavamo facendo, ma eravamo entrambi coperti di sudore. Le lacrime di prima erano molto probabilmente asciutte ormai, ma la parte migliore era la mia testa.

Era vuota … e mi sentivo così bene.

«Ah … Mark …» Vee si chinò e mi asciugò le lacrime rimaste, cadendo delicatamente per baciarmi.

«Eh… mmmm…»

«… chiama il mio nome.»

«uh …. ohhh … Vee.» non sapevo cosa mi ispirava a fare quello che diceva ma la mia bocca funzionava più velocemente del mio cuore a quel punto. Poi vidi la sua faccia sorridermi dolcemente. «Bravo ragazzo.» Non mi lasciò dire altro prima di baciarmi velocemente, quindi si staccò di nuovo, tenendo la mia vita e spingendo rapidamente.

«Uhh … oh … P’ …»

«uhhhh … ah … Mark.»

«Oh …» feci uno scatto violento, prima di venire su tutto lo stomaco. Per quanto riguardava Vee, continuò a spingere forte e veloce, prima di venire anche lui nel preservativo.

«Beh…»  Entrambi stavamo ansimando, non mi importava dell’odore, le mie gambe erano così insensibili che non mi ero nemmeno mosso sul letto. Vee crollò sul letto respirando affannosamente ed io non riuscii neanche a richiamare indietro la mia coscienza.

Volevo solo andare a dormire e sperare che domani fosse una buona giornata.

«Se non vuoi più essere triste, dimenticali.» Il profondo sussurro nel mio orecchio mi fece capire che la notte non era ancora passata così chiusi gli occhi e lasciai scendere le lacrime.

Mi stressavo un sacco, mi preoccupavo molto, eppure continuavo a lasciare che Vee continuasse a farcela ancora ed ancora.

Ma l’avrei ricordata come una lezione.

Aprii gli occhi mentre il dolore scorreva dappertutto, ero tutto appiccicoso e disgustoso, i miei fluidi corporei si erano seccati dalla mia parte del letto dopo essermi girato nel sonno perché ero troppo stanco per ripulirmi. Alla fine l’unica cosa che volevo era dormire molto e dimenticare. Avevo dormito fino alle 16, e sinceramente avrei continuato a farlo. Ieri era stata una giornata davvero schifosa per me. Non solo ero stato respinto, ma avevo dovuto ascoltare Kan chiedere di uscire a Bar.

Guardai il lato vuoto del letto, ovviamente non mi aspettavo di vederlo dopo le parole che aveva detto ieri sera. Quelle parole erano ancora incastrate nel mio orecchio. Così era stato con lui.

Dopo aver fatto i miei affari in bagno, uscii per cercare da mangiare. La fame poteva certamente svegliare le persone ed il mio frigo era vuoto da un bel po’. Anche gli scaffali  erano vuoti, quindi pensai di chiamare il mio amico per venire a mangiare con me.

Mi avvicinai al mio guardaroba per prendere la giacca, prima di andare sotto a prendere del cibo. Mi faceva abbastanza male il corpo, ma non abbastanza da non poter camminare. Almeno quella volta non mi sentivo di dover strisciare.

«Lungimirante, spiritoso, intelligente e rispettato.» La voce brillante disse ad alta voce quando lasciai l’ascensore, ero sorpreso di vederli non appena uscii. Guardai verso i numeri dell’ascensore, poi sospirai forte.

Avevo premuto il tasto del piano sbagliato.

«Grazie per avermi visto.» disse Kan, sorridendo, prima di inchinarsi alla persona di fronte.

«Tale ironia.» Bar rise, prima di girarsi per aprire la porta.

«P’Bar.» chiamai la persona che mi era girata in testa ultimamente. Non sapevo perché, ma quella volta non mi ero sentito stressato come sempre. Quando vidi Bar sorridere a Gun, sembrava così felice.

Volevo solo scusarmi.

«Perché sei qui?» Guardai la persona arrabbiata, poi sospirai delicatamente prima di rispondere.

«Sono venuto per scusarmi. So quanto lo ami, me ne sono reso conto il giorno del concorso.»

«Va bene, entra.» Bar mi invitò nella stanza. Per quanto riguardava Kan, continuò a fissarmi.

Mi sedetti e aspettai sul divano come aveva detto Bar. Dopo un po’ Bar tornò con del succo nei bicchieri e Gun uscì dalla camera da letto.

Entrambi, con il loro modo naturale di fare, mostrarono che stavano andando nella stessa direzione. Volevo scusarmi con Bar per tutto, i miei pensieri negativi e qualsiasi cosa avessi fatto per sconvolgere entrambi. Sembravano prendersi cura l’uno dell’altro e sarebbero stati felici. Più felice di quanto io potessi rendere Bar.

Dovevo accettare la verità.

Bar era seduto di fronte a me con Kan accanto a lui e dopo un lungo silenzio iniziò a parlare.

«Mi ero già innamorato di Kan.» Deglutii con la gola secca portandomi l’acqua in bocca, poi parlai.

«Adesso lo so.» Risposi mentre fissai Kan con i suoi occhi ostili.

«Se lo sai, allora perché sei qui?» Chiese.

«Perché voglio scusarmi … mi dispiace per tutto ciò che ho detto.»

«Non sono arrabbiato. Mi dispiace anche per quel giorno in cui … ti ho ferito con le mie parole.» Disse Bar lentamente. Mi fece ricordare quel giorno, ma non importava, alla fine lo avrei superato.

«Mi ha fatto male, ma sto bene.» Sapevo che mi vedeva solo come un fratello minore, Sapevo che amava l’altro ragazzo, lo conoscevo da un po’ ma finalmente ero pronto ad accettarlo.

«Allora hai finito?» Sospirai, chiudendo gli occhi prima di rispondere. Bar non mi avrebbe mai voluto, quindi perché faceva così?

«Perché sei così geloso? Mi sono solo scusato, eppure pensi ancora che proverò a seguirlo? Sei seduto proprio lì, e anche se non lo fossi, non mi guarderebbe comunque.» Ammorbidii l’ultima parola perché non volevo suonare troppo duro, non importava quanto male facesse l’ultima frase.

«Perché non sei me.»

«Lo so già, devi continuare a ripeterlo?»

Il campanello iniziò a suonare. Gun e Bar si guardano l’un l’altro, prima di voltarsi verso la porta. Anche se ero risentito, non potevo fare a meno di apprezzare la carineria di entrambi. Alla fine Bar si arrese e andò ad aprire la porta, lasciando Gun e me a fissarci.

«Oh … perché sei qui?» Guardandoli, non sapevo perché mi ero spaventato. Non ero sicuro del motivo per cui ero spaventato dalla persona in piedi accanto a lui. Mi guardava come se avessi fatto qualcosa di sbagliato.

«Cosa diavolo stai facendo qui?» Chiese Vee mentre camminava verso di me, con un tono di voce piuttosto alto.

«Sono venuto per scusarmi con Bar.» dissi, la mia voce tremò anche se cercai di mantenerla uniforme.

«Ti ho già detto di non scherzare con i miei amici.» Afferrandomi per un braccio, mi fece alzare bruscamente. Anche Gun si alzò guardandoci mentre Bar si avvicinava.

«È venuto a parlare con P’Bar.» disse Kan, prima di allontanarmi da Vee mentre Bar allontanò Vee da me.

«Anche tu? Ti rendi conto che proverà a rubarti tua moglie, vero?» Vee urlò a Gun. Sia Gun che Bar non erano spaventati dal suo avvertimento però. Sapevano che non ero lì per causare problemi a loro. La persona accanto a me, però… volevo davvero urlargli contro.

«Perché sei così arrabbiato? Mark è venuto a parlare con noi…lui, Kan e io ci capiamo.» Disse Bar guardando Vee.

«Accidenti!» Imprecai ad alta voce, chiudendo gli occhi e contando fino a dieci per cercare di calmarmi, il mio cuore stava impazzendo. «Che cosa mi farai? Ti ho detto che mi sarei fermato, ho smesso. Sono qui solo per scusarmi. Volevo solo che sapessero che non avrei causato alcun problema. Non è quello che volevi?» Dissi, guardandolo di rimando. I suoi occhi sembrarono ammorbidirsi leggermente quando mi guardò, ma poi osservò Bar per vedere se stavo dicendo la verità. Bar annuì concordando con quello che avevo detto, e fu solo allora che sembrò respirare sollevato.

«Beh, hai parlato, quindi ora andiamo via.» disse Vee, prima di afferrarmi per un braccio per seguirlo. Faceva male, ma cosa potevo fare se non seguirlo?

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