INVISIBLE MOON – CAPITOLO 3

La Luna che voleva essere invisibile

«La pietra vuole essere la luna, ma la luna vuole essere la pietra.»

#WINisWIND

Dicono che molte cose in questo mondo rimangono quel che sono per sempre.

Come una roccia a terra che non potrebbe mai diventare la Luna nel cielo.

L’aria sarebbe sempre stata l’aria, e una persona indistinta come me… come potrei mai brillare? Già anche il primo giorno di questa cerimonia per le matricole, la mia esistenza era  passata inosservata.

La prima parte dell’attività consisteva semplicemente nel presentarci con un gioco divertente. Tutti gli studenti del primo anno della mia facoltà vennero fatti sedere in riga. Ognuno doveva alzarsi in piedi, presentarsi col proprio nome completo e soprannome, girarsi per mostrare il proprio aspetto e poi la persona successiva doveva alzarsi, dire il nome della persona precedente e fare la stessa cosa. Ogni matricola doveva farlo. Almeno quel giorno dovevamo ricordare la persona accanto a noi.

Tuttavia, quando fu il mio turno, avevo già memorizzato il nome della persona precedente e, inaspettatamente, la persona accanto a me si alzò e si presentò. Mi aveva saltato come se non avesse notato la mia presenza.

La mia presentazione era già stata saltata, anche i senior non lo notarono.

Nascere come persona inosservata era triste, potevo solo sentirmi miserabile, nient’altro poteva essere risolto.

«A tutte le matricole! Vi darò dieci minuti di pausa, potete bere un po’ d’acqua o andare al bagno. Dopo la pausa, dovete tornare qui e vi parleremo del libro per la raccolta firme.»

Disse P’Noey.

Sospirai leggermente. La prima attività era già finita e ancora non avevo potuto dire una parola e nemmeno mostrarmi.

Inoltre, quando provai a prendere una bibita gratis dai senior, improvvisamente qualcuno me la prese.

Dannatamente invisibile!

Nonostante odiassi quelle situazioni, ero già abituato. Così presi la bottiglia d’acqua gratis vicina che solo poche persone avevano preso. Poi, camminai verso la terrazza e guardai l’albero. Mi faceva sentire a mio agio.

Forse perchè mi faceva sentire parte della natura, essere amico del cielo, degli alberi e degli uccellini, senza il bisogno di essere paragonato a qualcuno, così da non farmi sentire alienato.

Oh? Quello è P’In?

Mentre partecipavo alle attività, non avevo notato P’In, quindi non sapevo dove fosse. Ma durante la pausa, l’avevo visto di nuovo nel giardino vicino. Non potevo smettere di essere curioso.

Perché P’In non ha partecipato alle attività? E cosa sta facendo adesso?

Lo osservai, P’In camminava e guardava gli uccellini, cantavano vivacemente mentre costruivano il loro nido sull’albero. P’In prese il telefono per scattare qualche foto. Guardò le foto, poi si arrampicò sul primo ramo dell’albero e scattò di nuovo una foto di quegli uccellini.

Non potevo fare a meno di ammirare P’In, lo aveva fatto piano e silenziosamente. Gli uccelli non si erano nemmeno resi conto che c’era qualcuno nelle vicinanze. Dopo aver finito, saltò giù.

Allo stesso tempo, rimasi un po’ sorpreso quando P’In improvvisamente stabilì un contatto visivo con me.

Mentre esitavo, non sapendo se fingere di voltarmi dall’altra parte, P’In inclinò leggermente il collo, poi andò da un’altra parte.

Continuavo a guardare P’In inconsciamente, chiedendomi dove sarebbe andato. Anche P’In continuava a guardarmi.

Più tardi, P’In smise di camminare, con un’espressione dubbiosa. Fece un passo indietro, poi fece un passo avanti e tornò indietro. Mentre faceva quella strana cosa, continuava a tenermi d’occhio con un’espressione sorpresa.

Hm? Mi accigliai. Perché P’In continua a camminare avanti e indietro? Sta facendo un esercizio mattutino a quest’ora tarda?

«Perché mi può vedere?» Disse finalmente P’In.

«Eh?» Rimasi sbalordito.

Così, mi guardai intorno. Non ero sicuro che stesse parlando con me o con qualcun altro, ma non c’era nessuno.

Sta parlando con me? Oppure lo sto solo disturbando?.

«Oh… fai quello che ti pare, non preoccuparti di me. Adesso vado.» Risposi subito.

P’In mi guardò per un momento, come se stesse riflettendo. Dato che non avevo detto altro, P’In semplicemente mi ignorò e guardò il suo telefono.

«A tutte le matricole! La pausa è finita.»

Il senior del terzo anno stava chiamando tutti. Era arrivato il momento di andare.

Ma perché P’In continuava a scattare foto in quel modo?

«Ehm, Senior, non aiuti i tuoi compagni del terzo anno a preparare un’attività?» Chiesi senza pensare. Dopo però, avrei voluto rimangiarmi ciò che avevo detto.

P’In poteva fare quello che voleva. Non erano affari miei, non avevo il diritto di dirlo.

P’In rimase fermo per un po’, poi si chinò per fotografare le erbacce che crescevano nella nicchia delle tegole.

«Aiuterò presto, ora sto facendo altro.» P’In rispose senza alzare lo sguardo verso di me.

«Altro?» Non riuscivo a capirlo. Con altro intende camminare, guardare e scattare foto di uccelli?

«Aggiorna tre volte al giorno, hanno detto.» P’In rispose brevemente.

Eh? Il suo modo di parlare brevemente e in modo conciso mi confuse. Ma P’In era già andato via. Così non ebbi la possibilità di chiedere, poiché dovevo tornare indietro per partecipare all’attività delle matricole.

Quando tutte le matricole tornarono, i senior andarono in giro e ci consegnarono un taccuino con copertina nera. Chiamai il senior due volte e finalmente lo ottenni. Altrimenti, sicuramente non mi avrebbe visto.

Guardai il taccuino, era nero con il simbolo della facoltà sulla copertina. Dentro c’erano solo fogli neri e una fascia che reggeva la penna a sfera.

«I taccuini che avete appena ricevuto è il libro della raccolta delle firme dei senior.» P’Tong stava usando il megafono per spiegare.

«Non perdetelo, tutto il compito delle matricole è quello di ottenere quante più firme dei senior possibili. La firma deve includere nome, cognome, anno, facoltà e firma. Controlleremo i vostri progressi la prossima settimana.»

Il libro della raccolta delle firme dei senior? Avevo letto alcune informazioni su questa attività su Internet. Alcuni senior scrivevano facilmente le loro firme, ma alcuni richiedevano alle matricole di fare qualcosa in cambio.

C’erano più di cento anziani nella facoltà di economia e gestione. Se avessi voluto raccogliere tutte le firme senior dal secondo anno in su, sarebbero circa trecento persone. 

Devo completarlo. Credo però che se ottenessi la loro firma, alcuni probabilmente si dimenticheranno di aver firmato per me.

«Successivamente. P’Noey vi parlerà del concorso Luna e Stella per la nostra facoltà.»

Sentendo parlare del concorso Luna e Stella, ascoltai attentamente. Perché P’Wun, mia sorella, era la Stella della facoltà di ragioneria. I miei genitori erano così orgogliosi, era al centro dell’attenzione di amici e cugini. Tutti si sentirebbero orgogliosi se amiche o cugine diventassero la Stella.

E una persona indistinta come me, avrebbe delle possibilità? Sospirai. Forse il mio sogno era troppo grande.

«Ciao! Mi chiamo P’Noey.» La ragazza che si stava presentando era quella che avevo incontrato al tavolo di registrazione.

«So che tutte le matricole sono interessate al concorso Luna e Stella, dato che me l’avete chiesto in tanti. Generalmente, la nostra università terrà il concorso prima dell’esame di medio termine, quindi ogni facoltà deve avere un elenco di candidati nominativi durante l’inizio del semestre.»

Sentendo parlare del concorso Luna e Stella, tutti sembravano entusiasti.

«Senior.» Una ragazza del primo anno alzò la mano. «Se il nostro candidato alla facoltà diventerà la Luna dell’università, allora sarà idoneo per il concorso UNISTAR, giusto?»

«Giusto.» P’Noey sorrise. «Come lo scorso anno, N’Wayu, la Luna candidata della facoltà di ingegneria, anche lui si era iscritto al concorso UNISTAR, poi ne è diventato un membro.»

Quando la parola ‘UNISTAR’ era in argomento, tutte le matricole erano così energiche.

«Freshy, per favore, fate silenzio.» P’Noey disse.

«Per favore, non urlate, perché nel concorso di quarta generazione UNISTAR dello scorso anno, il comitato includeva dalla prima alla terza generazione dei membri Unistar. Quindi la nostra università ha istituito il nuovo regolamento del concorso. Come obiettivo per quest’anno, speriamo che la Luna della nostra università possa diventare di nuovo un membro Unistar, quindi…»

Tutti ascoltavano attentamente, incluso me.

«Quest’anno, le nostre Lune, P’In e N’Wayu saranno nel comitato.»

Wow! 

In quel momento molte matricole improvvisamente si agitarono. Dicevano tutte qualcosa del tipo 

«Possiamo votare per le commissioni?»

«Dobbiamo andare a vedere le commissioni!» e altro ancora.

«Senior, come fa la nostra facoltà a selezionare la Luna candidata?»

Questa domanda dello studente del primo anno poteva essere anche la domanda che tutti si erano posti.

«Ne abbiamo già discusso, quindi daremo questo compito a P’In.»

«P’Innn⁓»

Solo la parola ‘In’ poteva provocare molte grida.

«Si! La nostra facoltà non terrà il concorso ufficiale. Ma sarà P’In a selezionare la Luna candidata, e alcuni senior e insegnanti lo aiuteranno. Quindi, tutte le matricole devono venire per partecipare alle attività tutti i giorni, non saltatele, P’In continuerà a osservare le eccezionali matricole.»

Quando P’Noey disse questo, tutti si guardarono intorno immediatamente.

«Allora, dov’è P’In?»

«Beh, non lo so neanche io.»

«Voglio vedere P’In.»

«Verrà P’In?»

«È qui intorno, P’In è la luna invisibile, non è vero?» P’Noey rispose. Cercavo anche io P’In, pensando al fatto era venuto ma non aveva partecipato ad alcuna attività.

Avevo già capito perché P’In aveva del tempo libero per godersi la vista degli uccellini e degli alberi, non aveva alcun dovere, tranne trovare lo studente eccezionale del primo anno per il concorso Luna e Stella.

Tuttavia, P’In, che avrebbe giocato un ruolo importante nel nostro concorso Luna e Stella di facoltà, dov’era? Lo stavo cercando, e all’improvviso lo trovai! 

Oh, sta ancora camminando in giardino. Hm…

Mi grattai la testa in modo confuso. Il senior aveva detto che P’In avrebbe trovato lo studente eccezionale, ma non era nemmeno venuto a vedere le matricole, scattava ancora una foto degli alberi.

«Okay, freshy, ci siamo già chiariti riguardo al concorso Luna e Stella. 

Ora proseguiamo, vi raggrupperò tutti in alcuni gruppo, ogni gruppo parteciperà a un’attività diversa. Freshy, per favore alzatevi…»

Quando il senior del terzo anno ci divise in gruppi, molte matricole iniziarono a fare rumore, per lo più stavano parlando del fatto che P’In avrebbe selezionato il candidato Luna e Stella.

«Ehi! P’In ha aggiornato Instagram!» Disse uno studente del primo anno, facendo in modo che tutti guardassero frettolosamente il proprio telefono.

«Si! Questo è l’albero dell’Afara Nero, non è quell’albero laggiù?» Indicarono il balcone.

«Ahhh! P’In deve essere lì!»

Poi, molte studentesse gridarono e corsero velocemente laggiù.

«Ehi, dove stai andando?» Chiese un anziano.

Era caotico, il gruppo organizzato era diventato disordinato.

«Dove? P’In? Dov’è P’In?» Stavano cercando di trovare P’In e temporaneamente ignorarono gli altri senior.

Potevo solo stare in punta di piedi e guardare, mi ricordai che P’In era ancora qui intorno, ma ora non riuscivo a trovarlo.

«Tong, verrà davvero In?» P’Noey andò a chiedere a P’Tong, insieme ad altri senior del terzo anno.

«Certo, ho chiamato per ricordarglielo ieri. Gli ho anche chiesto di diventare leader di attività, ma ha rifiutato. Non gli piace parlare. Così gli ho chiesto di selezionare il candidato Luna e Stella, sembrava dire di sì. Si è anche offerto per le pulizie.»

«Eh? Cosa? In pulirà?!»

«Oh, che peccato. Un bel ragazzo come In è diventato un addetto alle pulizie.» P’Noey rise.

«A proposito, come hai fatto a chiamarlo? Hai il numero degli Unistar? La loro agenzia ha una politica di protezione della privacy molto rigida.»

Quello che disse il senior mi ricordò una notizia riservata. A quel tempo l’UNISTAR Leo, era stato spesso molestato. Aveva avuto bisogno di cambiare il suo numero di telefono molte volte. In seguito, l’agenzia consentiva solo a manager e familiari di avere il numero privato degli Unistar. Se un membro Unistar desiderava dare il numero a un amico, doveva informare l’agenzia, per evitare che alcuni amici condividessero il loro numero.

«Non ce l’ho, di solito chiamo su Facebook. A volte non risponde. Quando lasci un messaggio, spesso si dimentica anche di richiamare. Ma se contatti il manager di In, puoi stare sicuro.»

«Eh? Il manager del progetto Unistar?»

«Si, il numero di telefono ‘di lavoro’ su Instagram.»

«Oh, ho capito, ha mai usato Facebook? Ho visto il suo Facebook attivo sette giorni fa.»

«Anche Twitter è usato raramente.»

«L’ho visto solo usare IG, ma ha appena pubblicato, non ha mai controllato la posta in arrivo, ma ha letto i commenti.»

«Non abbiamo nemmeno il suo contatto LINE, né il numero di telefono. Inoltre, l’ho visto raramente. Non so dove sia.»

Concordai. Mentre ascoltavo il discorso del senior del terzo anno, mi chiedevo anche dove fosse andato P’In, quindi mi guardai intorno.

Spalancai gli occhi quando vidi P’In che camminava per raccogliere bicchieri di plastica vuoti e pacchetti di caramelle avanzati sul tavolo, che molte matricole avevano mangiato e lasciato. Usava anche la scopa per spazzare il pavimento.

Lanciai un’occhiata sorpresa a P’In.

Le celebrità probabilmente non farebbero questo tipo di attività di solito. Preferirebbero fare attività eccezionali, che poteva essere conoscere molte persone ed essere al centro dell’attenzione.

Il comportamento di P’In mi ricordava me stesso al liceo. Durante gli eventi sportivi, solitamente, molti amici dovevano tifare, altri erano atleti, mentre qualcuno di invisibile come me, che avesse partecipato o meno, nessuno lo avrebbe mai notato. Quindi potevo solo fare l’attività che la maggior parte delle persone ignorava: pulire.

P’In stava facendo la stessa cosa che facevo io.

Ma ancora non capivo perché un personaggio famoso come lui avesse scelto di farlo.

«Oh, un attimo fa il tavolo era ancora sporco, ma adesso è pulito.» Un senior, responsabile della preparazione di bevande e snack, rimase sorpreso.

«Chi ha pulito il tavolo? Chi ha pulito anche il pavimento? Sei stato tu?»

«No, non io, sembrava che qualcuno avesse appena finito di pulire, potrebbe essere il custode.»

Vidi P’In, stava lavando le tovagliette al rubinetto, dove gli altri senior non potevano vedere. Forse aveva fatto tutto in fretta mentre stavano parlando, e quando si erano voltati, P’In era già andato al rubinetto. 

«Essere una celebrità invisibile come In è così bello che può saltare il compito facilmente.» Disse un senior.

«Non dirlo. Mi fido di lui. Se dice una cosa, la farà.» P’Tong interruppe.

«Tong ha ragione, lavoravo in gruppo con In, parlava raramente, ma era disposto a collaborare, è venuto all’appuntamento e ha consegnato il lavoro in tempo ed era anche fatto molto bene.» P’Noey aggiunse.

«Beh, lo so, mi sono solo lamentato sconsideratamente.»

Mentre i senior discutevano, P’In aveva appena finito di lavare le tovagliette, poi continuò a pulire il pavimento.

Da quello che ho visto oggi, P’In è una persona strana.

Per me, ero abbastanza annoiato dalla mia vita da invisibile. Se avessi potuto scegliere, sarei nato come una persona che spiccava. Sebbene P’In avesse ricevuto l’attenzione di molte persone, aveva scelto di essere invisibile. Si era concentrato sul fare molti lavori, senza mai farlo sapere a nessuno.

Improvvisamente, pensai a qualcosa.

Voglio conoscere meglio P’In.

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