INVISIBLE MOON – CAPITOLO 19

L’aria è diventata latte di cocco

«Se una noce di cocco può trasformarsi in latte di cocco (kati), allora l’aria può diventare DomKati?»

#WINisWIND

«Sono già… diventato un DomKati?»

Mi stavo strofinando le tempie sulla scrivania, poiché ero già nel mio dormitorio. Mi sentivo come se avessi la testa tra le nuvole. Non avevo idea di cosa non andasse in me, sapevo solo che mi ero semplicemente seduto e stavo sorridendo da sola da un’ora mentre guardavo una bottiglia di profumo che era stata posta accanto al pesce carpa e alla rosa di P’In. Avevo anche spruzzato il profumo che P’In mi aveva dato per tutta la stanza. Inoltre, anche se ero pieno, stavo ancora mangiando la torta al cocco che avevo conservato in frigo.

Quando tornai in me, mi resi conto che stavo cercando l’hashtag #InvisibleMoon e avevo trovato un tweet pubblicato da una DomKati.

“Se In è mio marito, studierò molto @kati_superfanI
3 segni rivelatori che sei diventato #DomKati #InvisibleMoon:
Primo: mangi tutto ciò che ha il cocco come ingrediente;
Secondo: sussulti ogni volta che senti ‘IN’ (es. in-trend, inter, indy);
Terzo: fai del bene e ami le cose tradizionali thailandesi.”

Davvero?

Mi autovalutai. Il primo segno, l’evidenza era esattamente nella mia bocca, stavo mangiando la torta al cocco che non mi ero nemmeno accorto di aver comprato. Il secondo segno, sussultare ogni volta che sentivo nominare il nome di P’In. Anche questo era vero. E il terzo segno, iniziare a fare del bene e ad amare le cose thailandesi… Vero anche questo.

Aspetta… quindi sono già diventato un DomKati?

«Oh! Cosa devo fare?» mi tenni la testa. Non avevo altra scelta che ammettere di essere un fan di P’In. Da quando? In passato, P’Wun era ossessionata da molti idol al punto che potevo ricordare tutti i loro nomi, ma prima non ero interessatoAllora come sono diventato improvvisamente un fan di P’In adesso?

Tuttavia…

Sorrisi stupidamente mentre guardavo il pesce carpa, la rosa e il flacone di profumo che era stato aggiunto alla mia collezione personale. Il mio cuore era così caldo.

Improvvisamente mi ricordai delle parole di P’In.

‘Rosso, come la fragola.’

«Ahhh!» Mi misi la mano sulla guancia – che era stata toccata da P’In – e feci oscillare le gambe come un idiota.

Ero così vicino a P’In e non avevo nemmeno bisogno di fare la fila per partecipare a eventi o acquistare biglietti per fanmeeting come gli altri. Ero sicuramente il DomKati più fortunato e felice al mondo.

Durante il fine settimana, non avevo altri piani se non quello di prepararmi per il concorso. Così passai la maggior parte del mio tempo in biblioteca, a leggere i libri per la mia performance di cultura generale.

Non vedevo P’In da allora ma avevo visto sui profili Twitter e Instagram degli altri membri che quella settimana avrebbero girato il video musicale per una pubblicità. P’In doveva essere occupato.

Quel giorno ero tornato il Win invisibile, come al solito. Non mi ero truccato né acconciato, così avrei potuto studiare tranquillamente in biblioteca senza che nessuno mi notasse. Era sorprendente che dovessi solo rimuovere il trucco per tornare ad essere l’aria invisibile.

Lessi in biblioteca per molte ore e iniziai ad avere sonno, quindi accesi il telefono, mi misi le cuffie e cercai su YouTube.

«Oh, giusto, non ho visto il precedente concorso UNISTAR.»

Me ne ero appena ricordato. Avevo visto molti programmi TV UNISTAR, ma non avevo mai pensato di guardare il concorso UNISTAR prima d’ora, fino a quando il signor Chana lo aveva menzionato in classe.

Ero curioso di sapere come si era comportato P’In al concorso.

Cercai il video del concorso UNISTAR, il concorso di tre generazioni che includeva P’Sea e P’Leo, ma vidi solo la parte di P’In.

«Oh mio Dio! Il palco era estremamente grande.»

Mi sentii eccitato quando vidi l’atmosfera del concorso. Sembrava un concerto misto al concorso di Miss Universo. Non pensavo che il concorso sarebbe stato di questa portata, con un pubblico così vasto.

«Oh, P’In! Wow!» esclamai quando P’In salì sul palco per esibirsi nel suo talento speciale. P’In indossava un costume tradizionale thailandese fatto di seta, la sua camicia phraratchathan* era abbinata a uno squisito paio di pantaloni chong kben*.

*[N/T: sono dei vestiti tradizionali thailandesi: il primo consiste in una camicia da uomo, il secondo, invece, è un pantalone che può essere indossato sia da uomini che da donne.]

Una volta che P’In si sedette di fronte al ranad ek, alzò le mani per rendere omaggio e iniziò a suonare.

Rimasi sorpreso perché invece di suonare una canzone tradizionale thailandese, suonò una canzone internazionale.

Mentre continuavo ad ascoltare, mi resi conto che era la canzone “See You Again” di Wiz Khalifa. Era sicuramente una canzone occidentale, ma quando P’In la suonava usando uno strumento musicale tailandese, suonava così melodica. Inoltre, con lui che indossava quel costume mentre suonava il ranad ek, lo faceva sembrare così incantevole. Come se fosse appena uscito dalle pagine di un antico romanzo thailandese.

Mi stavo godendo la performance quando, all’improvviso, P’In strofinò il ranad con un bastone e aumentò il ritmo.

«Sugar, Maroon 5.» borbottai.

Battei le dita sul tavolo, seguendo il ritmo mentre ascoltavo senza nemmeno accorgermene. La sua esibizione non era stata solo sinfonica, ma era anche piacevole. P’In non aveva suonato solo una canzone, ma ne aveva mescolate molte diverse, come un medley di ranad. C’erano molte canzoni internazionali familiari come “Just the Way You Are” di Bruno Mars e “One Call Away” di Charlie Puth. P’In aveva mixato tutte le canzoni suonandole armoniosamente. Ogni melodia era stata prodotta da un singolo ranad ek.

Favoloso!

Non c’era altra parola per descrivere quella performance se non favolosa.

In quel video, il suono del tifo era estremamente travolgente. Se fossi stato un giudice, gli avrei dato cento su dieci!

Non c’era da stupirsi che P’In fosse diventato un membro UNISTAR: era di bell’aspetto, aveva un talento eccezionale e, inoltre, aveva delle caratteristiche distintive. Oh giusto! Come si è comportato nella parte del colloquio?

Continuai a guardare fino a quando il video non raggiunse la sezione del colloquio di P’In del concorso.

La domanda che aveva ricevuto era stata molto semplice: perché vuoi essere un UNISTAR?

Sì. Come mai? Me lo stavo chiedendo anche io. P’In viveva invisibilmente, come se non volesse essere una celebrità o un idolo. Allora come aveva fatto una persona introversa come P’In a diventare un UNISTAR?

«All’inizio non volevo essere un UNISTAR.» P’In tenne il microfono e rispose.

Quella era la prima volta che avevo potuto sentire P’In parlare chiaramente usando frasi completamente strutturate e non frasi di poche parole. Apparentemente, P’In era in grado di comunicare nel linguaggio corretto.

In breve, P’In può parlare il normale linguaggio umano!

«Non so perché dovrei diventare famoso. Essere un idol non è la mia risposta.»

Ero diventato pallido mentre ascoltavo la sua risposta. Aspetta. Come può rispondere così?

Troppo diretto. Mio Dio. Non voleva essere un membro degli UNISTAR?

Ma continuai a guardare. P’In doveva aver detto altro, altrimenti non sarebbe diventato un UNISTAR.

«Se è così, allora perché hai scelto di essere qui?» chiese PD Kwang, uno dei giudici.

P’In rimase immobile per un secondo. Il suo sguardo sembrava distante, forse stava pensando a qualcuno, poi P’In rispose.

«Mia nonna ha detto che ci sono ancora molte persone in questo mondo che cercano di trovare la felicità, senza mai capire cos’è la vera felicità.»

P’In continuò.

«Ogni persona potrebbe definire la felicità in un modo diverso. In effetti, la felicità non è mai lontana. Non c’è bisogno di spendere soldi, potrebbe essere solo una piccola cosa. La felicità può essere la famiglia, gli amici o la natura che ci circonda. Sfortunatamente, solo poche persone possono realizzare questo tipo di felicità. Quindi, il motivo per cui sono qui è perché desidero che tutti vedano cos’è la vera felicità.»

Rimasi sbalordito dalle sue parole. Apparentemente, dal momento che gli idol erano costantemente sotto i riflettori, qualunque cosa facessero attiravano naturalmente l’attenzione. Qualunque cosa facessero, aveva un’influenza significativa sulla società.

Mi tornarono in mente molte cose buone che P’In aveva fatto: postava raramente su Twitter, ma aveva sempre ritwittato ogni volta che qualcuno aveva bisogno di aiuto. P’In non aveva mai postato un proprio selfie su IG, ma postava bellissime immagini della natura.

P’In usava a malapena parole, ma presentava la felicità attraverso le sue azioni.

Quando guardavo la bellezza della natura o le cose buone della società, mi sentivo anche io caldo e felice.

Eccola, la piccola felicità senza alcun costo, ma estremamente preziosa.

«Capisco. Questa è l’ultima domanda. Qual è la vera felicità per te, N’In?» chiese il PD Kwang.

P’In rimase in silenzio per un momento, poi disse: «Per me, prima, era sempre stata la mia famiglia…» La sua voce tremava, ma aveva ancora il controllo. «Ma alla fine ho capito che anche la mia famiglia non può stare con me per sempre.»

Mi scesero le lacrime. Anche se sapevo già che P’In non aveva entrambi i genitori, mi sentii triste nell’ascoltare.

«Ma vorrei ringraziare mia nonna, che mi ha mostrato la vera felicità…» P’In continuò: «La felicità che viene trasmessa agli altri, sarà la felicità che durerà per sempre.»

«Wow…» rimasi colpito.

Era solo una semplice frase, ma aveva un significato così profondo.

Quando definiamo la felicità come una persona o un oggetto, non è continua. Un oggetto finirebbe per consumarsi e una persona per morire. Era un dato di fatto.

D’altra parte, se definiamo la felicità in termini di sentimenti interiori, la felicità trasmessa agli altri, creerebbe molta più felicità perché condivisa. Altri che hanno ricevuto la felicità continuerebbero a condividerla, ancora e ancora. È una felicità infinita, la felicità che dura per sempre. La vera felicità di cui aveva parlato P’In.

Probabilmente per molti fan, P’In non era solo il loro idolo, ma la loro energia positiva. Ogni volta che incontravano difficoltà, ogni volta che si sentivano giù e senza valore, ogni volta che stavano perdendo qualcuno di importante, vedere solo ciò che P’In aveva fatto, ricevere la felicità che P’In aveva condiviso, poteva incoraggiarli, poteva dare loro forza farli guardare al futuro.

Non c’era alcun dubbio sul perché P’In fosse stato scelto come UNISTAR. Non c’erano dubbi su tutto ciò che faceva P’In e non c’era dubbio sul perché P’In fosse la Luna che riceveva più amore dai fan.

E non mi pentivo di essere stato ridotto in schiavitù dal marketing degli UNISTAR!

«Win, fighting!»

Dopo aver visto il video del concorso UNISTAR mi sentivo molto energico e incoraggiato. Non volevo deludere P’In, dovevo fare del mio meglio per il concorso Luna dell’Università!

**********

La nuova settimana era iniziata e avevo aggiunto qualcosa di nuovo al mio programma: un servizio fotografico per la pagina Facebook ufficiale della XU. Le foto sarebbero state utilizzate durante il processo di votazione per il concorso Luna dell’Università che si sarebbe tenuto presto.

Inoltre, quella sera gli anziani avrebbero controllato il libro di raccolta firme. Ero stato impegnato con il concorso Moon, quindi quasi me ne ero dimenticato.

Dato che dovevo andare a fare foto, mi truccai e acconciai. Il comitato studentesco mi aveva inviato un’e-mail per fissare l’appuntamento alle 10:00. Avevo avuto una lezione con il signor Chana, quindi gli avevo chiesto un permesso speciale per lasciare la classe e lui aveva acconsentito.

Tuttavia, non erano ancora le 10 del mattino. All’inizio, avevo programmato di lasciare il mio dormitorio poco prima dell’orario dell’appuntamento, ma all’improvviso mi era venuta voglia di mangiare tako (budino tailandese con topping al cocco) e piekpoon al latte di cocco (budino di pandanus con crema di cocco). Mi ricordai che il mercato vicino alla mia università ce li aveva, quindi andai a comprarli anche se ancora non ero abituato ad attirare l’attenzione. Fortunatamente, era durante le ore di lezione, quindi la maggior parte degli studenti era ancora nelle aule.

Non potevo fare a meno di chiedermi, come facevano normalmente gli altri membri UNISTAR, oltre a P’In, a vivere nel campus? Anche una persona comune con un bel viso avrebbe potuto facilmente attirare l’attenzione degli altri. Se fossero stati idol belli e famosi, i fan li avrebbero seguiti ovunque. Ecco perché i membri degli UNISTAR avevano bisogno di dieci guardie del corpo ciascuno.

Quando arrivai al mercato, comprai un set di ogni diverso sapore di tako come taro, mais e ginkgo. Fondamentalmente, avevo comprato tutti i gusti disponibili presso la bancarella. Non sapevo perché ero così avido. Inoltre, avevo anche comprato tre tazze di piekpoon.

Trovai un buon posto per sedermi accanto al lago nel campus. Mentre stavo mangiando, mi ricordai che era il posto dove avevo incontrato per la prima volta P’In.

Oh giusto! Qualcuno ha già dato da mangiare ai pesci?

Posai il cucchiaio e guardai nella mia borsa. Per fortuna avevo con me una scatola di biscotti, quindi ruppi il biscotto in pezzi più piccoli e diedi da mangiare ai pesci.

Quando vidi un pesce nuotare davanti a me per mangiare, sorrisi felice.

«Eh? Cosa…» Mi fermai improvvisamente.

Arrivai alla piena consapevolezza di aver comprato così tanti dessert al cocco e di star dando anche da mangiare ai pesci – avevo fatto tutto come faceva sempre P’In.

Cosa mi sta succedendo? Sono già in qualche modo attratto dal P’Inismo?

«Oh no! Sono già un DomKati!» voltai la testa al cielo.

Va bene, va bene. Lo ammetto.

Sono un DomKati.

Sono un assoluto fan di P’In!

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Mary

ciao, sto amando questo progetto.
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