EN OF LOVE: TILS – CAPITOLO 17

Il cuore di Nuea

– Nuea –

Finalmente appartenevo a qualcuno. Non ci sarebbe stato nessun altro, Praram non avrebbe mai lasciato il mio cuore. Sapevo di averlo trattato troppo duramente e non era una cosa buona, ma volevo solo colpire Em e fargli tanto male. Poi però Praram mi aveva spiegato che si era avvicinato solo perché pensava fosse Pralak e dopo aveva chiamato per scusarsi, perché aveva confuso Praram per via dell’uniforme del fratello. Nonostante tutto però mi maledissi mentalmente perché non era stata colpa sua. 

Da quel momento in poi mi sarei assicurato che Praram indossasse sempre i suoi vestiti. E se si fosse rifiutato l’avrei costretto. 

Nnorthh – 3 minuti fa
Una tigre legata alla sua preda. 
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La foto che avevo postato sul mio facebook, mi ritraeva a mezzo busto. Avevo il volto inclinato leggermente di lato. Non volevo mostrare il segno sul collo ma quella era l’angolatura perfetta per il mio viso. Improvvisamente il mio post venne tartassato di commenti dai miei amici. Non volevo che lo facessero, il mio intento era quello di far capire di essere cambiato, non ero più la persona di prima. Se volevano sapere chi fosse la mia “preda”, avrei risposto senza alcun problema, soprattutto perché conoscevo la dolcezza di come quel marchio era stato lasciato. 

Pandora: Detesto quando metti in mostra così il tuo collo.

Pond pawee: Come hai ingannato quel bambino?

Tootliens learns mechanics: Si certo il collo ed il mento, stai sognando! Praram non ha ancora detto nulla.

Hittee doesn’t just hit iron: È tutto nella tua testa. È più probabile che Nuea si sia pizzicato il collo da solo. 

Nnorthh: Se sei felice di pensarla così per me è ok.

Yiwaa: Se per te va bene, sta bene anche a me. 

Vee Vivis: Il tuo collo ha qualcosa di diverso rispetto a quando l’ho visto in mensa.

White light in the Skye: Dammi più news!!

Nnorthh: Quest’area vende solo zucchero di canna. [N/T: vuol dire che la storia è troppo dolce]

Lucky man: Beh, faresti meglio a restituire quella canna da zucchero, perché il proprietario vuole darti la caccia @TOSSAKAN 

TOSSAKAN: Il mio fratellino.

Nnorthh: Praram ha causato dei danni, vorrei confiscarlo e tenerlo come pagamento per il risarcimento di quest’ultimi. 

«Starai lì a fissare il telefono ancora per molto?» chiese la persona appena uscita dal bagno dove era andato a farsi una doccia e cambiarsi. 

«Dove mi lascerai stare?» Mi avvicinai a lui. «Nel tuo cuore?»

«P’Nuea. Sei ancora colpevole di avermi dato un bacio sulla fronte.» La voce di Praram si incupì prima che le sue guance diventassero rosse.

«Oh, no!! Sono colpevole, quindi non posso baciarti di nuovo?» 

«No, non puoi farlo.» mi disse guardandomi con uno sguardo tenero. 

«Ah, mi piace! Quando hai morso il mio collo, non mi è dispiaciuto affatto.» Mi fermai accanto a lui e posai la mano sull’asciugamano che gli copriva la testa. Gli strofinai i capelli cercando di avvicinarmi il più possibile a lui. 

«Smettila di avvicinarti. Cos’hai in mano?» Scostò la testa e sfilò l’asciugamano dalla mia mano. Poi indicò il telefono. 

«Vuoi vedere?» Consegnai il telefono alla persona sospettosa.

Lo prese e chinò il capo per leggere, mentre io andai a sdraiarmi sul letto. Dopo un po’ alzò gli occhi su di me fissandomi. Gli sorrisi semplicemente, mi alzai e mi misi davanti a lui prendendogli l’asciugamano per asciugargli i capelli lasciandolo leggere i commenti comodamente. 

«Perché hai deciso di metterti in questa posa?» Alzò ancora una volta gli occhi per guardarmi. 

«Quello è il mio lato migliore, se mi metto così non sono forse bello?» Sorrisi divertito, voltando la testa di lato. 

«Adesso basta, ho capito.» Le sue parole sembravano severe, ma il suo volto continuava a colorarsi di rosso. 

«C’è qualcosa che è meglio di questo, ed è il suono del mio cuore, vuoi sentilo?» domandai prima di chinarmi per essere al suo stesso livello.

«Perché sei di nuovo così vicino?» mi chiese la persona che stava per morire dall’imbarazzo. La mia intenzione era quella di attirarlo a me, ma il solo fissarlo fece ribaltare la situazione. 

«Continui a dire che non sono chiaro, mi sto avvicinando per rendere le cose più chiare.»

«Non è necessario.» Si allontanò per poi concentrarsi sul telefono.

«Ti potrebbe interessare anche il proprietario del telefono?» Mi sedetti accanto a lui, il quale di girò a guardarmi per poi voltare lo schermo del telefono per far si che potessi vedere anch’io. Praram aveva avviato una diretta facebook. 

Rimasi senza parole guardando la sua disinvoltura nel premere il tasto di registrazione sul mio profilo facebook. La cosa che mi sbalordì non fu la diretta in sé, ma il fatto che era stato Praram a farla. Doveva essere consapevole che facendo quel gesto tutti avrebbero iniziato a fare domande. Stava rendendo pubblica la nostra relazione. L’unica cosa che temevo, anzi l’unica persona di cui avevo paura, era Tossakan. 

«Qualcuno ha chiesto chi fosse la tua vittima?» Praram indicò lo schermo del cellulare. 

«Quindi vuoi rispondere in live?» 

«Voglio rispondere chiaramente, e in questo modo non continueranno a fare sempre le stesse domande.» Praram posizionò il telefono di fronte a noi, in modo da far entrare entrambi nell’inquadratura. 

Leggeva tutti i commenti che arrivavano, non capivo come ci riuscisse, io non riuscivo a leggerli tutti in tempo. Invece Praram rispondeva con disinvoltura.

«Sono il fratello di P’Kan.» rispose alla domanda su quale rapporto ci fosse tra lui e Tossakan. 

Zusy buser: Come vi siete conosciuti?

Si voltò verso di me per incitarmi a rispondere, così mi avvicinai allo schermo.

«Ho incontrato per la prima volta Praram alla festa di fidanzamento dei Tossara. Ho pensato fin da subito che fosse carino, e da allora mi è piaciuto. Poi l’ho incontrato un giorno mentre faceva delle lezioni extra e da lì ho deciso di provarci con lui.» risposi alla domanda, ma quando pronunciai l’ultima frase mi voltai a guardare Praram che mi stava già osservando. 

«Quindi il succo all’arancia è stato l’inizio del mio corteggiamento?» domandò Praram alzando gli occhi.

«Beh, quello era solo per conoscerti, dopo ho iniziato a corteggiarti.» replicai e lui annuì in silenzio.

Yiwaa: Sei terribilmente troppo vicino a lui Nuea.

«Non sono troppo vicino, ormai sono già nel suo cuore.» Alzai le sopracciglia infastidito dal messaggio della mia amica.

«Hai risposto a Yiwa, ma hai pensato di chiedere cosa ne pensassi?» mi chiese Praram.

«Cosa c’è di sbagliato in quello che ho detto?» chiesi di rimando.

«Non c’è nulla di sbagliato.» Mi sorrise infine. 

Faceva sentire anche me tanto timido, al punto che non potevo fare a meno di sorridergli; così tanto da aver bisogni di voltarmi per evitare di perdermi in quegli occhi brillanti del ragazzo delle superiori. Ohi! Perché doveva sedurmi in quel modo?

Pandora: Perché avete bisogno di una live per dire di stare insieme?

Hittee doesn’t just hit iron: Praram di la verità! Sei stato costretto? 

«Eih! Perché P’Tee parla in modo così duro?» Praram indicò lo schermo per farmi leggere il commento.

«Ragazzi siete sempre così, solo perché non sono stato una brava persona non vuol dire che tutto ciò che faccio sia sbagliato.» risposi sarcasticamente ai miei amici.

Tootsliens learns mechanics: Hai mai mostrato il tuo lato buono?

«P’Nuea è davvero così cattivo?»

Vee Vivis: Tantissimo!

Che diamine!! Perché Ai’Vee doveva scoraggiarmi così tanto?

«Beh, io sarò anche cattivo ma tu non sei poi tanto diverso Ai’Vee.» mi lamentai rispondendo al commento.

«Mi dispiace per te.» Praram mi sorrise.

«Beh, se davvero ti spiace, cosa faresti se iniziassi a piangere?» Gli toccai delicatamente con un dito la punta del naso.

«Se piangerai, potrai consolarti appoggiandosi sulla mia spalla.» disse Praram. Gli sorrisi dolcemente, prima di appoggiare la mia testa sulla sua spalla. 

«Vale la pena appoggiarsi alla tua spalla.» dissi guardando fisso in telecamera. 

Pandora: Ci sono progressi, ma che bisogno c’è di mettersi in mostra quando lui ha già accettato?

Pin Pinna: Si, anche io sto iniziando ad odiarlo. Non gironzolarmi più intorno.

«E cosa mi farai Pin?» chiesi appena lessi il commento.

Pin Pinna: Cosa posso farti Nuea? Mio bellissimo papà, mio caro paparino. 

White banner shining in the sky: Dr.Tossakan mi lasci prendere l’altro gemello?

Hittee doesn’t just hit steel: Non è più divertente. Ero stressato per Praram ma è stato preso già da Nuea, e tu vuoi il permesso per l’altro gemello? @White banner shining in the sky

Darin Napa: Discutete con P’Nuea di questa persona?

Mark Masa: I miei studenti non sono così facili.

Hitee doesn’t just hit steel: Nong Praram è carino, è normale che qualcuno si innamori di lui.

toots lien learns mechanical: Spero che molte persone si innamorino di lui finché Nuea non esploda dalla gelosia e muoia.

«Siamo arrivati fin qui per annunciare tutto questo.» 

Bar Sawawut: Annunciare cosa? Io non ho ancora sentito nulla.

«P’Bar ci sta guardando, questo vuol dire che lo sta facendo anche P’Kan.»

Lucky man: Te ne sei accorto solo adesso?

Bar Sawawut: Kan dice che devi tornare adesso, Praram. 

«È grande ormai, ha 18 anni, quasi 19 e può dormire dove vuole.» risposi al posto di Praram.

Bar Sawawut: Non fare così, suo fratello è semplicemente preoccupato. 

«Beh, posso prendermi cura io di lui adesso.» 

«Cosa hai in più di mio fratello che ti permetta di prenderti cura di me?» chiese Praram.

«Il mio cuore basta?» 

«Dov’è? Vorrei vedere il tuo cuore P’Nuea.» Continuava a stuzzicarmi. Afferrai il telefono e lo spostai in modo da inquadrare solo Praram, poi puntai il dito contro di lui: «Questo è il mio cuore.»

Hittee does not only hit iron: Verrò a raccogliere il cadavere.

Darin Da: Nuueaaaa!!

Pandora: Quindi se riuscirò a prendere Praram, potrò avere anche il tuo cuore, giusto Nuea?

«Che ti succede?» domandai come risposta a quel commento.

Pandora: Sto cercando un modo per avere entrambi.

«Poco chiaro Phi.»

«Eh?» Mi voltai a guardarlo confuso, il suo volto, invece, nonostante la domanda restò luminoso.

«Cosa non è chiaro?»

«P’Pan.» Sorrise, poi continuammo a chiacchierare con i nostri amici tramite i commenti.

«E il mio amore, è chiaro?» Gli sussurrai piano all’orecchio. Non ero sicuro di quante persone nella diretta avessero potuto sentire ciò che avevo detto, ma ero certo che Praram avesse udito chiaramente le mia parole. 

«È chiaro.» Praram abbassò lo sguardo chinando il volto, quindi non riuscì a vedere le centinaia di migliaia di messaggi che arrivavano, inondando la live di “Cute – che dolce”. 

Poi finalmente si lasciò andare, riuscì a dire a tutti che era proprietario del mio cuore, mi sentii davvero bene anche se i commenti che ricevevo erano in disaccordo. 

Il suono del campanello mi fece tornare alla realtà, entrambi ci girammo verso la porta sorpresi. Era tardi e chi poteva disturbare a quell’ora? Se fossero stati i miei amici avrebbero fatto casino, mi voltai a guardare Praram prima di uscire dalla camera da letto. Lui mi seguì portando con sé il telefono.

«È l’89esima ragazza di P’Nuea.» sussurrò al telefono rispondendo ai fan che chiedevano chi fosse alla porta. Rimasi accigliato da quella sua risposta.

«Chi arriverebbe mai a 89 ragazze?» domandai confuso prima di aprire la porta, dimenticando di chiedere prima chi fosse e mettendo così in pericolo la mia vita. 

«Praram è ora di andare.»

«P’Kan…» Praram alzò lo sguardo dal cellulare. 

«Non ti avevo già detto che avresti dovuto finire la diretta e portare mio fratello da Bar?» Kan si rivolse autoritario verso di me. 

«Beh, non abbiamo finito di parlare.» risposi di rimando. 

«Non hai finito? Allora cos’è quel segno sul collo? Sei stato colpito da un ferro? 

Praram, è davvero come ha detto Pralak? Anche a te piaceva da tempo e facevi finta di giocare per corteggiarlo? Non potevi più aspettare che sei venuto qui ad incontrarlo da solo? Ne è davvero degno?» Rimanemmo sul ciglio della porta ad ascoltare le domande infinite di P’Kan, con un’espressione confusa. Non sapevo nemmeno se Praram avesse chiuso la diretta e stesse prestando attenzione a suo fratello. 

«P’Bar non è venuto?» 

«Non è necessario chiedere aiuto, Bar o Pralak stanno aspettando nel dormitorio.» Kan era sempre più severo. Praram fece una smorfia irritata per poi dirigersi in camera da letto. 

«Dove stai andando?» chiesi stranito.

«Lascerò qui la mia uniforme e terrò quello che ho addosso ora. Ti restituirò più tardi questi vestiti dopo averli lavati.» spiegò Praram.

«Non ce n’è bisogno, prendi anche la tua uniforme. Non avrai bisogno di portargli i vestiti, ci penserà Bar.» parlò Tossakan.

«Sei eccessivo. Ci stiamo frequentando, adesso siamo anche fidanzati.» spiegai.

Se avesse dato ascolto alle parola di Tossakan, non sarebbe mai più venuto nel mio dormitorio. Potevo essere stupido in alcune materie, ma su questo argomento ero un vero esperto. 

«Avete appena iniziato a frequentarvi.» 

«E allora? Ci stiamo frequentando e continueremo a farlo.» Era egoista, quando usciva con il mio amico Bar, il primo giorno in cui si fidanzarono andarono addirittura a letto insieme. 

«Fammi tornare con P’Kan adesso ok? Ci rivedremo spesso comunque.» Praram uscì dalla camera con una borsa dove all’interno conteneva la sua uniforme.

«Come posso vederti? Quando devi studiare sin dal mattino ed io non finisco le lezioni tanto tardi?» Supplicai la persone davanti a me di restare. Lanciai un’occhiata a Kan con la coda dell’occhio. Era lì con un sorriso raggiante come se avesse vinto alla lotteria, mi faceva imbestialire come non mai.

«Puoi sempre venire a casa mia. Puoi anche passare lì la notte, perché P’Kan in questo periodo sta studiando sodo e non torna quasi mai a casa.» 

«Praram!!» L’urlo feroce di suo fratello non lo spaventò, si voltò per sorridermi e girarsi verso suo fratello. Tutto ciò che Kan poteva fare era sospirare profondamente prima di rivolgersi a me; ma io ero più interessato al mio ragazzo, quindi rivolsi il mio sorriso a lui. Era carino e affascinante, chi non sarebbe stato ossessionato o innamorato di lui? 

Iniziai a dormire poco, non giocavo e non uscivo. Non feci altro che pensare a lui. Dopo che se ne andò con suo fratello non ci sentimmo più. Ero sicuro che fosse tutta colpa di Tossakan. Continuava a creare ostacoli, ma nessuno era in grado di fermare il mio cuore. 

**********************

Il mattino seguente mi svegliai ben riposato. Praram, mi aveva scritto un messaggio dove mi chiedeva se potessi accompagnarlo a scuola, così avremmo potuto anche vederci.

Kan doveva preparare del materiale per un evento in prima mattinata, quindi non riusciva a portarli a scuola. Alle sei del mattino mi precipitai davanti al condominio di Bar. Quella mattina mi svegliai presto di proposito, perché sapevo che avrei visto Praram, e se fossi arrivato prima avremmo avuto più tempo per stare insieme. 

«Portali a fare colazione, io torno a letto.» Bar tornò a dormire. I gemelli salutarono il fidanzato del loro fratello maggiore e poi mi seguirono. Nessuno proferì parola, eravamo entrambi timidi e non sapevamo come comportarci. Non era solo per la nuova fase della nostra relazione, ovvero essere fidanzati, ma erano i miei sentimenti che da quel momento erano sempre più forti. 

«Perché non vi parlate?» Pralak spezzò quel silenzio quando ci sedemmo in un ristorante vicino al dormitorio di Bar, per ordinare la colazione. 

«Beh, cosa dovrei dire?» chiesi consiglio al gemello. 

«Beh, ad esempio, com’è andata la scorse notte, hai dormito bene? Perché non hai chiamato? Non hai pensato a queste cose?» 

«Pralak!» Praram urlò contro suo fratello irritato, poi spostò i suoi occhi luminosi su di me. Sul mio volto si disegnò un sorriso a causa della sua dolcezza.

«Emh… Kan non lo ha vietato?» domandai.

«E cosa pensi che avrebbe potuto fare P’Kan? Lui era in una stanza, noi eravamo in un’altra. Non ti ha nemmeno chiamato, e quando gli ho chiesto spiegazioni, mi ha detto che stava aspettando che tu lo chiamassi; perché voleva che lo bramassi.»

«Pralak!!» Praram era ancora più furioso nei confronti del gemello. Invece, il mio cuore batteva sempre più velocemente. 

«E sai cosa Phi? Quando non l’hai chiamato, ha mandato quel messaggio solo per farti venire qui.» 

«Non è andata così!» Il piccolo Rama cercava di negare tutto, ma alla fine volgeva il suo sguardo sempre verso di me.  

Il fatto che Pralak prendesse in giro suo fratello stava a significare che quest’ultimo sarebbe arrossito facendomi balzare il cuore. Amavo vedere le sue guance colorarsi di rosa. 

«Allora com’è andata?» chiesi a Praram che era seduto di fronte a me. 

«Non è esattamente come ha detto lui. Non stavo cercando di ingannarti in quel modo.» disse timido. 

«Uhu! Allora perché hai aspettato che ti chiamasse fino alle 2 del mattino, quando poi  gli hai mandato un messaggio per farti venire a prendere? Dici di non pensare a lui, allora come mai cerchi di attirarlo?» Pralak continuava a rispondere a tono, facendo imbarazzare Praram.

«P’Kan era impegnato.» Praram cercò di giustificarsi ancora una volta. 

«All’inizio avevi detto che potevamo andare a scuola anche da soli.» Pralak continuava a discutere imperterrito. 

«P’Bar ha detto che era pericoloso.» ribatté il gemello. 

«E stare con P’Nuea è più sicuro?» chiese infinite Pralak inarcando le sopracciglia.

«Beh… con lui mi sento al sicuro.» Praram rispose posando i suoi occhi su di me. 

«Ne sei sicuro? Perché mi sembra che lui non stia dicendo nulla.» Dopo le parole di Pralak, risi divertito a causa dello sguardo quasi minaccioso di Praram.

«Puoi esserne sicuro. Non feriró mai i tuoi sentimenti.» Feci voltare completamente Praram verso di me. Con quelle parole attirai la sua attenzione e le sua guance pallide diventarono rosse, quasi quanto le mie orecchie. Più a lungo ci fissavamo più diventavamo rossi in viso. 

«Allora anche tu non ferirai i tuoi stessi sentimenti, giusto?» mi chiese in seguito.

«Mi prenderò cura di entrambi i nostri cuori.» Gli sorrisi perdendomi nei suoi bellissimi occhi, volevo fargli capire che poteva fidarsi ciecamente di me. 

Volevo sapesse che intendevo ogni singola parola pronunciata, che non dicevo queste cose solo per compiacerlo, o per farlo sentire bene. Tutto quello che dicevo erano parole nelle quali credevo ciecamente; e poteva essere sicuro che non mi sarei mai tirato indietro dalle promesse fatte.

I nostri cuori era importanti e ne avevamo solo due. 

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